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Se foste voi al governo, che riforme fareste per far uscire l'Italia da un declino perenne e inarrestabile?


IO.SI.TU.NO

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Back Door Man
1 hour ago, Doom Head said:

Difesa personale e della proprietà con deroga di utilizzo al di fuori della propria abitazione in caso di minacce o di lavori particolarmente pericolosi.

Non basta. Mi devono permettere di portare armi con me.

 

«A well regulated militia being necessary to the security of a free state, the right of the people to keep and bear arms shall not be infringed.»

(Secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America)

 

 

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Doom Head
5 minutes ago, Back Door Man said:

Non basta. Mi devono permettere di portare armi con me.

 

«A well regulated militia being necessary to the security of a free state, the right of the people to keep and bear arms shall not be infringed.»

(Secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America)

 

 

Qui non siamo in America e chi mi dice che tu sia perfettamente in grado di gestire un'arma al di fuori del tuo contesto abitativo e non ti metti a fare il Clint Eastwood al primo stronzo che non ti da la precedenza?

No, le armi in giro si portano per un valido motivo che dev'essere comprovato da elementi concreti e non da sospetti.

Non chiederei un utilizzo irresponsabile delle armi da fuoco come accade negli USA dove uno psicopatico qualunque può aprire il fuoco contro un tizio qualsiasi colpevole di avergli fatto il dito medio.

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  • 1 mese dopo...
ArmandoBis

C'è una sola riforma da fare, lo smantellamento dell'area Euro e il ritorno alle monete nazionali.

Un'unione monetaria non può funzionare senza trasferimenti.

Negli Usa sono di un ordine di grandezza maggiore (cioè dieci volte tanto) quelli europei.

Ma la questione dei trasferimenti è solo un aspetto. L'euro ha trasformato l'Europa nell'area economica con minor dinamismo al mondo, quella più colpita dagli shock esogeni e più lenta a riprendersi.

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Diagonale

1) Taglio delle pensioni per tutti quelli andati con retributivo o che comunque prendono molto di più dei contributi che hanno versato e conseguente riduzione delle tasse.

2) Politica per favorire la natalità. Per ogni figlio si riduce la percentuale di tasse che i genitori devono pagare. Sgravi fiscali per fare asili nelle aziende e nelle università così che le mamme non debbano scegliere tra carriera e famiglia.

3) Politica dell'immigrazione attiva. Anche se la politica sulla natalità funziona ci vogliono 20 anni prima che i nascituri diventino membri produttivi della società nel frattempo continuiamo a perdere 400k individui in età lavorativa all'anno. Dobbiamo selezionare all'estero i ragazzi e le ragazze più smart che riusciamo a trovare, in percentuale bilanciata, portarli qui offrendoli corso di lingua e università pagata in modo che entrino nella nostra forza lavoro più produttiva.

4) Riforma delle università. Vorrei un sistema più competitivo e almeno parzialmente privatizzato. Posto fisso solo per i professori che hanno raggiunto un livello di prestigio internazionale condiviso.

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IO.SI.TU.NO
3 ore fa, Diagonale ha scritto:

Dobbiamo selezionare all'estero i ragazzi e le ragazze più smart che riusciamo a trovare, in percentuale bilanciata, portarli qui offrendoli corso di lingua e università pagata in modo che entrino nella nostra forza lavoro più produttiva.

Ok lo studente indiano, ad es. di ingegneria edile, con QI di 160 punti, viene in Italia a studiare perché è tutto rimborsato e perché le nostre università sono oggettivamente buone.

E fin qui tutto ok, poi uno stato serio investe sul talento.

Finita ingegneria, lo studente in questione riceve come proposte di lavoro tirocini da 500€ al mese, o lavoro gratis perché “devi farti le ossa”, o si apre un suo studio a cui nessuno da lavoro perché non ha conoscenze ed è straniero.

Per cui, dopo essere stato mantenuto e finanziato durante gli studi (giustamente) dallo stato, se ne va in Inghilterra a lavorare.

E ciò vale per qualsiasi settore.

 

Il tuo ragionamento è sensato e giustissimo, fossimo però in Norvegia, Svizzera, USA, Canada.

In Italia prima bisogna risolvere la stagnazione economica e la mancata riconoscenza economica del lavoro.

È proprio alla base il problema, l’Italia attualmente non è un paese appetibile per nessuno straniero.

Giusto lo spacciatore senegalese di coca di infima qualità può vedere l’Italia come un’opportunità.

O chi veramente è messo malissimo nel proprio paese e starà un poco meno peggio.

Ma chi ha progetti, talento, soldi, idee va altrove.

Infatti non è un caso che l’Italia abbia l’immigrazione più stupida che ci sia.

Al 99% gente che non sa la lingua, non ha un mestiere, non ha un titolo di studio ma cerca un lavoro dipendente qualsiasi.

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IO.SI.TU.NO

Sono comunque contento che la discussione sia ripresa con interventi seri.

Perché parlare dei problemi dell’italia e leggere che bisognerebbe armare di più la popolazione è un insulto all’intelligenza.

Ma la dice comunque lunga sul perché la politica non arrivi mai a nulla di serio…

All’italiano medio piace proprio perdersi in stronzate.

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Diagonale
42 minuti fa, IO.SI.TU.NO ha scritto:

Ok lo studente indiano, ad es. di ingegneria edile, con QI di 160 punti, viene in Italia a studiare perché è tutto rimborsato e perché le nostre università sono oggettivamente buone.

Io pensavo anche alla ragazza colombiana con QI 110 per fare computer science o ingegneria gestionale.

42 minuti fa, IO.SI.TU.NO ha scritto:

Finita ingegneria, lo studente in questione riceve come proposte di lavoro tirocini da 500€ al mese, o lavoro gratis perché “devi farti le ossa”, o si apre un suo studio a cui nessuno da lavoro perché non ha conoscenze ed è straniero.

Per cui, dopo essere stato mantenuto e finanziato durante gli studi (giustamente) dallo stato, se ne va in Inghilterra a lavorare.

In una grande città e ambiente corporate (ovvero il cuore dell'economia moderna) non conta nulla se sei straniero o se hai conoscenze o meno e lo stipendio da 1600 lo prendi quasi da subito. Il linkedin di un qualsiasi laureato stem sembra il tinder/instagram di una bella ragazza. 

Poi se ne portiamo 200k e ne perdiamo 100k perché vanno all'estero ma riusciamo a tenerne 100k che rimangono a lavorare qui l'investimento è comunque positivo. E parallelamente creando un ambiente più favorevole potremmo iniziare ad attrarne dall'estero.

42 minuti fa, IO.SI.TU.NO ha scritto:

Il tuo ragionamento è sensato e giustissimo, fossimo però in Norvegia, Svizzera, USA, Canada.

In Italia prima bisogna risolvere la stagnazione economica e la mancata riconoscenza economica del lavoro.

Capisco il tuo punto di vista, ma in democrazia l'unico modo per migliorare il governo e le loro scelte è migliorare il popolo. Per me il problema demografico è la madre di tutti gli altri problemi. Siamo un popolo vecchissimo che ormai pensa solo alle pensioni e ha paura di tutto, dello straniero, dei gay, di internet. Lo nostra cronaca, come in un delirio dovuto all'alzheimer, rimpiange visioni bucoliche di edicole a conduzione familiare e santifica la mozzarella di bufala ignorando che il settore degli alimentari è uno sputo percentuale del nostro export. 

Politiche sulla natalità e sull'immigrazione attiva porterebbero nuova energia vitale nel nostro paese rendendo più facile migliorare tutto il resto di conseguenza. Inoltre in un paese che ha così tanto bisogno di soldi per le pensioni e la sanità di una popolazione così vecchia e malconcia, la perdità di così tanta forza lavoro porterà a un collasso in pochi anni, questo è matematico.

42 minuti fa, IO.SI.TU.NO ha scritto:

È proprio alla base il problema, l’Italia attualmente non è un paese appetibile per nessuno straniero.

Giusto lo spacciatore senegalese di coca di infima qualità può vedere l’Italia come un’opportunità.

O chi veramente è messo malissimo nel proprio paese e starà un poco meno peggio.

Ma chi ha progetti, talento, soldi, idee va altrove.

Infatti non è un caso che l’Italia abbia l’immigrazione più stupida che ci sia.

Al 99% gente che non sa la lingua, non ha un mestiere, non ha un titolo di studio ma cerca un lavoro dipendente qualsiasi.

Vero, un paese attira un'immigrazione al pari di quello che può offrire, ma non ci possiamo arrendere a diventare sempre più un paese miserabile del terzo mondo. Anche se la situazione è disperata proverei a fare le cose che ho detto sopra.

Modificato da Diagonale
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Alessio.97

Quindi il modo per fare ripartire l’Italia sarebbe quello di far figliare i poveri?

Gli stessi poveri che vivono in case popolari, che se va bene prendono il reddito di cittadinanza e se va male rapinano per strada. 

Gli stessi che a 16 anni lasciano scuola, dopo essere stati bocciati per la terza volta e quindi senza terza media. Gli stessi che fumano un pacchetto di sigarette al giorno e bevono tre birre a fine giornata e quindi già a 40 anni hanno succhiato un’infinitá di soldi allo stato per problemi di salute.

Sono loro che fanno ripartire il paese?

😂

 

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Diagonale
20 minuti fa, Alessio.97 ha scritto:

Quindi il modo per fare ripartire l’Italia sarebbe quello di far figliare i poveri?

Gli stessi poveri che vivono in case popolari, che se va bene prendono il reddito di cittadinanza e se va male rapinano per strada. 

Gli stessi che a 16 anni lasciano scuola, dopo essere stati bocciati per la terza volta e quindi senza terza media. Gli stessi che fumano un pacchetto di sigarette al giorno e bevono tre birre a fine giornata e quindi già a 40 anni hanno succhiato un’infinitá di soldi allo stato per problemi di salute.

Sono loro che fanno ripartire il paese?

😂

 

Ok quindi l'Italia è il Bronx? A me sembra più un ospizio a cielo aperto.

Comunque il premio alla natalità deve essere uno sgravio fiscale percentuale proprio per questo motivo. Metti che per ogni figlio paghi il 10% di meno di tasse, se sei un disoccupato non ti cambia niente. Se sei uno che ha un buon lavoro e paghi 30k di tasse all'anno vuol dire avere 3k in più per ogni figlio. Se sei un manager che paga 150k di tasse all'anno, hai 15k in più per ogni figlio.

Quindi l'incentivo a figliare va in proporzione a quanto i membri della famiglia sono già membri produttivi della società.

edit: aggiungo che questo concetto era ovvio nelle mie parole "per ogni figlio si riduce la percentuale di tasse che i genitori devono pagare", quindi impara a leggere per bene prima di partire con queste filippiche sui poveri volte solo a dirci quanto tu ti senta superiore a un certo ceto. Che gli assolutismi e questo modo di pavoneggiarsi nelle discussione va bene a 14 anni o tra deficienti perditempo (con reddito di cittadinanza appunto) al bar. Tra persone adulte e intelligenti è estremamente fastidioso.

Modificato da Diagonale
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Alessio.97
9 minuti fa, Diagonale ha scritto:

Ok quindi l'Italia è il Bronx? A me sembra più un ospizio a cielo aperto.

Se abiti nel paesello in provincia di Gorizia è un ospizio a cielo aperto.

Se conosci la situazione delle periferie delle grandi città è come l’ho descritta. Poveri che fanno figli a 20 anni succhiando soldi allo stato. Su 100 di questi una minoranza finisce gli studi e ha un lavoro qualificato. 
 

Le nascite vanno incentivate sopra un certo reddito, altrimenti lo spaccino in provincia di Napoli a 35 anni avrà 4 figli che mantiene con spaccio e rapine, l’imprenditore del centro di Milano ne fará uno che dovrà mantenere anche i 4 futuri spaccini. 

 

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