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Un contributo per cercare di superarla


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Sensei10

Secondo me sono due visioni profondamente diverse, ma entrambe funzionali. Mi riferisco a quella di @alexg80 e a quella di @Diagonale

La prima è tesa alla protezione di se stessi, la seconda è un approccio alla visione del mondo, dove per visione del mondo si intende il proprio concetto di "vivere". 

Che il dolore vada accettato, sperimentato e vissuto è, secondo me, pacifico. Chi rifiuta a priori di soffrire compie una scelta implausibile, poiché perde un pezzo di vita che sfugge al proprio controllo. E, detto in parole povere, risulta insensato e perciò dannoso. 

È altrettanto vero che l'istinto di conservazione, e ancor più il bagaglio emotivo che ciascuno di noi porta con sé, rifugge naturalmente il dolore per aspirare al benessere interiore. Dove quindi non riusciamo ad agire direttamente, ma veniamo agiti, la reazione sarà confusa, altalenante, improvvisa. E dolorosa. Entropia, appunto. Ma l'uomo tende all'ordine e alla logica, anche una logica sentimentale. Deve fare uno step ulteriore per sganciarsene. Difficile. Inconcepibile per molti (compreso il sottoscritto).

Il post di @Wanda, a corredo, approfondisce la riflessione. Come sempre lo trovo valido e pieno di spunti. Specialmente dove chiosa con la frase che più bisognerebbe ripetersi: "Io vivo, esisto". 

Secondo Heidegger, l'eterno ritorno dell'uguale si condensa nei singoli istanti. Il tempo è nulla, se pensato come linea retta misurabile. L'istante racchiude l'eternità. Ed io sono concorde, poiché il massimo delle nostre emozioni non si propaga più a lungo di un attimo. L'essere si manifesta appieno così nell'unica espressione di eternità, cioè l'attimo, che nessun contatore può circoscrivere. In fondo, non succede proprio questo? Il momento in cui ci si accorge dell'altro per la prima volta. In cui si ha la sensazione che si possa andare oltre. In cui ci si bacia, e tutto il resto. Alcune canzoncine d'amore, pur provocandomi ribrezzo, spesso citano frasi come "attimi che sembrano durare per sempre" e, drammaticamente, colgono nel segno (tip per una tesi di laurea: "Elementi intorno al Tempo e alla Vita secondo Heidegger e Raf"). 

Ma governare i sentimenti non è razionalizzabile. Lo è in virtù della persona che incontriamo e, credo, degli attimi che viviamo assieme. Quando queste persone decidono di andarsene da sole, specialmente senza dircelo o farcelo capire, il tempo degli istanti finisce.

 

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Chiaro che ognuno parla con le proprie esperienze, e la propria sensibilità. Io non ho parlato di sfuggire al dolore, lungi da me. E' impossibile, come è impossibile cancellare il passato.

Io mi riferivo alla meta finale da raggiungere, perchè è anche vero che al dolore non si può sfuggire, cosi come una barca in mezzo all'oceano non può evitare le tempeste, ma alla fine l'approdo da qualche parte ci deve pur essere.
Per me l'approdo è quello di considerare l'ex oggetto dei desideri come una estranea, la cui felicità o infelicità non fa nè caldo nè freddo. E questo non per cattiveria, ma per la natura stessa di noi esseri umani che logicamente non siamo toccati dalla sorte di chi non ci interessa. D'altra parte se all'altra persona fosse importata davvero la felicità del povero cristo in questione, non se ne sarebbe andata.

E' un limite estremo, forse asintotico (per chi conosca un pò di matematica) ma verso cui bisognerebbe tendere.

 

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megres84
21 ore fa, alexg80 ha scritto:

@megres84 ti leggo con piacere, ma stavolta non sono d'accordo sulle conclusioni. E' vero che se ami o hai amato dovrebbe interessarti la felicità dell'altra persona, ma è anche vero che siamo distillati di puro egoismo. Le relazioni sentimentali altro non sono che appagamento di questo egoismo, tant'è che non ci facciamo scrupoli, in nome di questo egoismo ad abbandonare il partner, senza pensare a nulla se non alla nostra di felicità. Anche a costo di farlo/a soffrire come un cane.

Il piacere è assolutamente reciproco.

Ho citato nello specifico questo passaggio perché è qualcosa di cui mi trovo a discutere anche con un amico: anche lui è orientato verso questa prospettiva, il riuscire ad arrivare al punto in cui non gliene importi più nulla, nel bene e nel male.

Io, al momento, non riesco ad abbracciare questa visione. Sarà perché ancora provo qualcosa, magari in un futuro non sarà più così, o lo sarà vita natural durante.

E ti dirò di più, siccome negli anni immediatamente successivi mi sono lanciato in storie (4-5) che non avevano né capo e né coda, senza nessun tipo di coinvolgimento da parte mia ma solo ed esclusivamente per puro e semplice sfogo, sia emotivo che fisico, mi sono sempre poi ritrovato a disagio nel dover “mandare a quel paese” le povere malcapitate che cercavano di starmi dietro.

Motivo per il quale ho fatto una scelta: se non sono convinto o attratto sin dal principio della persona da frequentare non mi cimento proprio in situazioni per me scomode.

Se proprio ho necessità fisiche da espletare, le risolvo alla vecchia maniera, da solo o in “compagnia”.

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2 ore fa, megres84 ha scritto:

Io, al momento, non riesco ad abbracciare questa visione. Sarà perché ancora provo qualcosa, magari in un futuro non sarà più così, o lo sarà vita natural durante.

Credo che il nocciolo sia qui. Io con la ragazza che mi ha mandato qui sopra  ci sono arrivato da tempo, e francamente vederla felice o non felice (sui social dove mi sforzo ogni tanto di vederla anche per capire l'effetto che fa) non mi cambia per niente l'esistenza. Nemmeno mi pongo la questione se lo sia davvero.  Non l'ho mai incontrata di persona dopo la rottura, ma credo che non avrei alcun problema se succedesse.

Ammetto invece che con qualcun'altra conosciuta successivamente, in particolare con una, no, non sono in questa fase (che in filosofia credo si chiami atarassia). E infatti non ci sto bene.

2 ore fa, megres84 ha scritto:

E ti dirò di più, siccome negli anni immediatamente successivi mi sono lanciato in storie (4-5) che non avevano né capo e né coda, senza nessun tipo di coinvolgimento da parte mia ma solo ed esclusivamente per puro e semplice sfogo, sia emotivo che fisico, mi sono sempre poi ritrovato a disagio nel dover “mandare a quel paese” le povere malcapitate che cercavano di starmi dietro.

Motivo per il quale ho fatto una scelta: se non sono convinto o attratto sin dal principio della persona da frequentare non mi cimento proprio in situazioni per me scomode.

Se proprio ho necessità fisiche da espletare, le risolvo alla vecchia maniera, da solo o in “compagnia”.

Su questo condivido tutto.

Modificato da alexg80
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xyz-
Il 11/7/2021 at 00:42, Sensei10 ha scritto:

Vorrei saperla felice, dunque? Ah, ma figuriamoci, vorrei che tutti a questo mondo possano esserlo. Io però posso volere la felicità secondo i miei canoni. Non sono un prete. La felicità degli altri non mi riguarda. 

Condivido, anzi sarò drastico ma non me ne fotte un emerito cazzo che sia felice, la mia ex si è sposata a maggio, quindi in teoria dovrebbe esserlo, magari già incinta, però che si fotta! La favoletta del volere il loro bene non mi riguarda, è una persona che non esiste più e meno ho notizie meglio è. La cosa importante che sia felice io e basta. Fottesega di loro.

Tra l'altro non potete sapere cosa vi accadrà in futuro con le ex, per dire, da poco ho rivisto una mia ex, quella precedente a quella che mi ha fatto finire qui anni fa di cui ho accennato sopra, ebbene, sentendola ogni tanto ed essendo entrambi single, beh abbiamo fatto un "ripasso" 😄, e chi lo avrebbe mai detto...

 

Modificato da xyz-
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Sensei10
9 ore fa, megres84 ha scritto:

mi sono sempre poi ritrovato a disagio nel dover “mandare a quel paese” le povere malcapitate che cercavano di starmi dietro.

Cito solo questo, perché ti fa molto onore. Dovrebbe essere così. Dovrebbe.

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nick98
Il 9/7/2021 at 12:32, megres84 ha scritto:

Ciao a tutti,

stamattina ho deciso di prendermi un po' di tempo per buttare giù queste quattro righe con la speranza che possano essere di aiuto a ritrovare pace e risolutezza a tutti quelli che si ritrovano “smarriti” in questa sezione del forum.

Breve cronostoria: approdo (grazie a Dio e ringrazio tutti quelli che con le loro esperienze e contributi mi hanno aiutato nei momenti più bui) su questo forum nel 2014 post “frontal crash” di quelli del tipo “Ferrari in mano ad uno sbarbatello senza patente ed entusiasta del bolide”.

Gli esiti dell’impatto sono facilmente prevedibili.

I primi 3 anni un inferno di sofferenza, niente poteva distogliermi dal pensiero di Lei. Tutto naturale.

Dal 2017, complici importanti cambiamenti personali e lavorativi, seppur momentanei, sembra che sia entrato in una nuova fase: l’accettazione.

Poi d’improvviso, verso la fine dello scorso anno, una rivelazione.

Rivelazione che ha avuto la sua genesi proprio ripensando ad una frase scritta negli anni passati da qualcuno di passaggio qui, sul forum:

“Se le avete Amate, vuol dire che il vostro desiderio ultimo era quello di renderle felici.

Loro, purtroppo, non trovavano in voi quella felicità / Voi non eravate in grado di dargliela.

Negando ciò vuol dire che non le avete mai Amate come pretendete di affermare ed il vostro permanere nel dolore ed in questa sezione del forum è solo pura spinta egoistica.”

Badate bene, non vi biasimerei se doveste continuare a rimanere bloccati ma, col tempo, vi invito a riflettere sul virgolettato.

Anche io continuo a dover lottare spesso tra il desiderio di immaginarla e volerla vedere felice, qualunque cosa ciò significhi per lei, rimanere da sola o trovare qualcuno che la ami e la rispetti come compagna di vita, amica e madre di figli, ed il dolore, dettato da puerile ego, che tale visione provoca sapendo che il tutto avverrà lontano da me.

Per questo vi dico, siate fieri, siate orgogliosi, avete fatto una delle esperienze più belle che questa esistenza ci possa offrire: avete Amato, avete dato tutto il bene che potevate dare, la vostra anima ha risuonato momentaneamente con un’altra e magari, un giorno, si rincontreranno non su questo mondo.

Spero che questo pensiero aiuti a ritrovare serenità a tutti quelli che si trovano a navigare da queste parti ed a guardare avanti per cercare la Vostra felicità.

Un grandissimo abbraccio

 

Grazie per quello che hai scritto, a mio parere l'essere umano di per sè è menefregista per natura è così. 

Nel mio caso sto accettando pian piano quest'amore impossibile, (lei non è innamorata di me).

Il guaio era che ero così innamorato da non riuscire a capire che lei non gli interesavo affatto, mi sostenevo a delle false speranze, poi  giocava con i miei sentimenti pur sapendo che provavo qualcosa per lei. (l'ho capito grazie ad alcuni utenti qui del forum).. 

L'utima volta è finita male non so cosa mi sia preso (so che non dovevo farlo) ho alzato la voce facendole capire indirettamente che non mi interessava la sua presenza ( cosa non vera)  lo salutata malamente, da quel momento non mi guarda più negli occhi e se ne va per la sua strada. 

Comunque so di averla persa me ne sto facendo una ragione, anche se fossimo insieme probabilmente durerebbe poco...  Si cerca di andare avanti. 

 

 

Modificato da nick98
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