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Casanova con il birillo piccolo..che specie è?


classy33

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maidiremai
9 minuti fa, saekonogami ha scritto:

Che te 'doparo? 

in città

il vulgo rurale usa l'aratro, cioè il vomere (varsuro) e... varsura 

Modificato da maidiremai
refuso
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Back Door Man
1 hour ago, maidiremai said:

ah, anche da voi si dice "piconare"? (ndr: da "piccone")

(noi abbiamo anche raffinate espressioni quali "femena vien qua che te varsuro ea bernarda")  

I veneti dicono bernarda.

Molto bello "che te varsuro etc"

Tuttavia c'è un'espressione simile in Spagna.

Ir al coño de la Bernarda

Letteralmente

Andare alla fica della Bernarda

Un non luogo.

- Dónde vas?

- Voy al coño de la Bernarda.

Cioè cazzi miei, che cazzo chiedi?

Secondo leggenda tale Bernarda aveva incontrato un Santo (boh?) che gliel'aveva baciata (e magari leccata e altro) per cui costei passeggiava e dove era passata la sua fica crescevano fiori.

Sticazzi.

 

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Doom Head
2 hours ago, RAWolf said:

prova a girare col pippo di fuori

pippofuori011.jpg.b62c406f848ba2be2f052e26f66f789a.jpg

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maidiremai

cazzo quante seguaci in pectore c'ha 'sta Bernarda

 

donde vas...

(per la cronaca, lei è la "protagonista passiva" di parla con lei di Almodovar, che contiene la storica versione di Cucurrucucú paloma di Veloso, e vado a far da magnà sennò mi intristisco)  

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Sensei10
2 ore fa, RAWolf ha scritto:

Te l'ho detto, prova a girare col pippo di fuori, sempre che non tocchi per terra con la cappella insomma 

Suppongo possa fare male

A cavallo tra gli anni 60 e gli anni 70 andava di moda, nel cinema, una certa documentaristica di costume, catalogata in seguito come genere a sé stante e chiamata "Mondo movies". Partendo da pretese pseudoantropologiche, si descrivevano gli usi, per lo più sessuali, dei vari paesi sparsi sul pianeta Terra. Fu un filone florido, in un'epoca che richiedeva soldi e tempo per fare un viaggio e in cui imperavano gli stereotipi deterministici. 

Perciò, c'era l'immancabile Svezia con le sue donne emancipate, il Giappone con i riti di fertilità, l'Olanda e i locali notturni e un'attenzione particolare veniva rivolta all'Africa, con un retrogusto tardo-colonialista secondo il quale il "buon selvaggio" esisteva davvero. 

Un lungometraggio che mi resta impresso è "Nudo e crudele", il titolo già dà un'idea delle immagini. In pratica era una collezione senza fine di abitudini mondiali legate al sesso. Un po' morboso, com'era normale che fosse. Ricordo che in una parte venivano intervistati alcuni membri (no pun intended) di una tribù centrafricana. Avevano dei cazzi che misuravano circa mezzo metro, e siccome non indossavano vestiti li tenevano legati con delle liane (una cosa che mi suscitò un dolore vivo). Uno di loro però lo teneva coperto da un corno di rinoceronte. Quando l'intervistatrice - donna, e come ti sbagli - gli chiede il motivo, tra le risate degli altri, il tizio risponde: "Ce l'ho troppo piccolo ed è un segno di poca virilità". "Ma quanto piccolo?" Al che, quello sfodera la mazza, talmente piccola che arriva appena sopra al ginocchio. Sempre tra le risate generali degli altri con le proboscidi. 

Quindi qual è la morale? Quella seria è che la percezione delle dimensioni è roba ancestrale. Se ne può uscire razionalmente, ma non si sconfigge.

Quella meno seria è che @Doom Head, per sua fortuna, non deve andare a caccia di rinoceronti, ma può comodamente ricorrere a delle semplici liane flessibili.

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Back Door Man
9 minutes ago, maidiremai said:

cazzo quante seguaci in pectore c'ha 'sta Bernarda

 

donde vas...

(per la cronaca, lei è la "protagonista passiva" di parla con lei di Almodovar, che contiene la storica versione di Cucurrucucú paloma di Veloso, e vado a far da magnà sennò mi intristisco)  

Favolosa la versione di Veloso.

Quella del film:

https://t.me/OldMusicTrasmission/44

E versione live con orchestra:

https://t.me/OldMusicTrasmission/45

 

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21 minuti fa, Sensei10 ha scritto:

A cavallo tra gli anni 60 e gli anni 70 andava di moda, nel cinema, una certa documentaristica di costume, catalogata in seguito come genere a sé stante e chiamata "Mondo movies". Partendo da pretese pseudoantropologiche, si descrivevano gli usi, per lo più sessuali, dei vari paesi sparsi sul pianeta Terra. Fu un filone florido, in un'epoca che richiedeva soldi e tempo per fare un viaggio e in cui imperavano gli stereotipi deterministici. 

Perciò, c'era l'immancabile Svezia con le sue donne emancipate, il Giappone con i riti di fertilità, l'Olanda e i locali notturni e un'attenzione particolare veniva rivolta all'Africa, con un retrogusto tardo-colonialista secondo il quale il "buon selvaggio" esisteva davvero. 

Un lungometraggio che mi resta impresso è "Nudo e crudele", il titolo già dà un'idea delle immagini. In pratica era una collezione senza fine di abitudini mondiali legate al sesso. Un po' morboso, com'era normale che fosse. Ricordo che in una parte venivano intervistati alcuni membri (no pun intended) di una tribù centrafricana. Avevano dei cazzi che misuravano circa mezzo metro, e siccome non indossavano vestiti li tenevano legati con delle liane (una cosa che mi suscitò un dolore vivo). Uno di loro però lo teneva coperto da un corno di rinoceronte. Quando l'intervistatrice - donna, e come ti sbagli - gli chiede il motivo, tra le risate degli altri, il tizio risponde: "Ce l'ho troppo piccolo ed è un segno di poca virilità". "Ma quanto piccolo?" Al che, quello sfodera la mazza, talmente piccola che arriva appena sopra al ginocchio. Sempre tra le risate generali degli altri con le proboscidi. 

Quindi qual è la morale? Quella seria è che la percezione delle dimensioni è roba ancestrale. Se ne può uscire razionalmente, ma non si sconfigge.

Quella meno seria è che @Doom Head, per sua fortuna, non deve andare a caccia di rinoceronti, ma può comodamente ricorrere a delle semplici liane flessibili.

Troppo complicato per il tasso alcolico attuale. 

Mi limito a dirti "sì" 

😂

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Diagonale
11 minuti fa, Sensei10 ha scritto:

Un lungometraggio che mi resta impresso è "Nudo e crudele", il titolo già dà un'idea delle immagini. In pratica era una collezione senza fine di abitudini mondiali legate al sesso. Un po' morboso, com'era normale che fosse. Ricordo che in una parte venivano intervistati alcuni membri (no pun intended) di una tribù centrafricana. Avevano dei cazzi che misuravano circa mezzo metro, e siccome non indossavano vestiti li tenevano legati con delle liane (una cosa che mi suscitò un dolore vivo). Uno di loro però lo teneva coperto da un corno di rinoceronte. Quando l'intervistatrice - donna, e come ti sbagli - gli chiede il motivo, tra le risate degli altri, il tizio risponde: "Ce l'ho troppo piccolo ed è un segno di poca virilità". "Ma quanto piccolo?" Al che, quello sfodera la mazza, talmente piccola che arriva appena sopra al ginocchio. Sempre tra le risate generali degli altri con le proboscidi. 

koteka-1200x800-6061cca8d541df76500a2a42

La koteka o copripene è un indumento diffuso in molte tribù e parti del mondo. In alcune tribù il copripene è ricoperto di piume ed è tanto più vistoso e imponente più è alto il rango di chi lo indossa.

Ho sempre ipotizzato che il motivo per cui i neri abbiano il pene più lungo è legato al fatto che son stati gli ultimi a mettersi delle mutande addosso. Evidentemente in un mondo in cui si sta sempre nudi avere il pene più lungo da qualche vantaggio evolutivo. Probabile che, come la ruota del pavone, sia stato un elemento che dall'essere un'iniziale proxy di forza e salute sia diventato un elemento importante per la preselezione.

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Back Door Man
17 minutes ago, Diagonale said:

Ho sempre ipotizzato che il motivo per cui i neri abbiano il pene più lungo è legato al fatto che son stati gli ultimi a mettersi delle mutande addosso. Evidentemente in un mondo in cui si sta sempre nudi avere il pene più lungo da qualche vantaggio evolutivo. Probabile che, come la ruota del pavone, sia stato un elemento che dall'essere un'iniziale proxy di forza e salute sia diventato un elemento importante per la preselezio

Anch'io credo che portare il cazzo nell'astuccio ossobuco sia più salutare che tenerlo compresso nei pantaloni.

Come fanno gli aborigeni australiani.

Però per quanto riguarda i testicoli non si sa. Sembrerebbe che avere mutande ben fatte che li sostenessero a mo' di reggipalle (come il reggiseno) sia più salutare che tenerli a ciondoloni.

Mia nonna da ragazzina lavava i panni di terze persone per lavoro e una volta disse che a inizio secolo XX il reggipalle esisteva davvero.

Per quanto riguarda la tua teoria non spiega perché le negre hanno la vagina più profonda.

Sicuramente i jeans classici, non elasticizzati, non sono salutari.

A me piacciono i vestiti dei senegalesi, col gonnellone.

 

 

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Back Door Man

È un nobile servo che vive in prigione...

(Kobra - Donatella Rettore)

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