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Amore finito? L'ho rivista


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Marco73
19 ore fa, Teccpo ha scritto:

Si, la verità è che anche io ho avuto i miei cazzi e dopo 9 mesi di terapia capisco che ho i miei problemi nelle relazioni. Era abbastanza ricambiato l'essere manipolatori, io ho soluto avuto la cattiva idea di essere quello che ci rimaneva sotto.

 

Ragazzi mi ha riscritto, dice che vuole sapere come sto. Io lo so già che cosa non devo fare, vi chiedo solo di farmi da gruppo di supporto, sono un alcolista, aiutatemi a non riattaccarmi alla bottiglia.

La cosa da fare è ignorarla cercano solo attenzioni per riempire il loro ego e per testare se ci stai ancora sotto e se è così loro ci godono. Sono demoni e bisogna ignorarli.

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Teccpo
12 ore fa, Sensei10 ha scritto:

La tua situazione attuale si ritrova spesso, da queste parti.

Passa il tempo, ci si butta in altre attività, si frequentano altre persone. La concretezza, insomma, come testimonianza che va tutto bene. A questa concretezza, però, non corrisponde uno stato interiore altrettanto positivo. Lì non va bene un cazzo. Questa è una delle sere in cui non mi va molto di dire che l'importante è non lasciarsi ingannare da quel che provi. Perché, in fondo, con ciò che provi devi farci i conti ogni volta prima di addormentarti, quando sei davvero da solo. Con il resto delle azioni no; ti distraggono, ti aiutano, ti impegnano, ma non ti salvano, non hanno la stessa priorità del benessere interiore portato da un rapporto.

Inutile raccontare cazzate. Magari a te non va nemmeno di stare ancora con lei, ma tanto, una che le si avvicini, al momento,  non c'è. E questo deprime. Quantomeno fa fluire i pensieri in un'unica direzione. Bisogna accettare che la partita è finita... e che abbiamo perso. Non c'è rivincita, qui. o

L'orgoglio, la virilità, l'alfa e il beta, possono andarsene a fare in culo, prima di subito. A volte si perde. A volte si incontrano persone che, a torto o a ragione, hanno avuto un'influenza sul nostro ego smisuratamente più grande di quanto immaginassimo.

Se fosse tutto semplice non avremmo capacità di scelta. Saremmo condannati al piattume.  Fuori una, due, tre, quattro, diecimila donne intercambiabili purché abbiano una figa accogliente. Ma non funziona così. C'è sempre un particolare fondamentale che viene a mancare.

La settimana prossima ho un appuntamento e ci andrò volentieri. So già comunque che non accadrà niente, nonostante la fanciulla in questione mi abbia carinamente fatto sapere che "ehi, mi piacerebbe passare una serata con te". Manca qualche dettaglio, che lei, purtroppo, non possiede. Ne ha altri, ma non mi interessano così tanto da farmi sbilanciare. Non mi verrebbe naturale, non sarebbe vero. È l'outlet dell'attrazione. 

Non mi prendo la responsabilità di dirti cosa farei io al tuo posto. Ti dico che del suo bene in questa forma non sai che fartene, perché non si incastra con il tuo. Due tasselli di un puzzle che ti ostini a mettere insieme, ma non saranno mai perfetti. Devi vedere quanto vale la pena tentare con una percentuale di riuscita scarsa, se non nulla. Se non la odi, se ti senti in pace nonostante i tuoi pensieri quotidiani, valuta. 

Lascia stare i confronti, ora come ora lui è Johnny Depp e tu Alvaro Vitali. Anche se obiettivamente è falso, devi vedere con altri occhi e non è facile.

E comunque se è un cesso, meglio. Evidentemente eri sprecato.

Mi sembra di capire che tu sia stato da solo per del tempo, io non l'ho fatto. Qualcuno che mi sta intorno mi dice che forse mi sarei dovuto dare del tempo senza uscire con altre ragazze. Eppure vedo che anche per te che hai avuto un percorso diverso le sensazioni sembrano le stesse, alla fine credo sia solo una questione di trovare quella giusta, quella con quelle caratteristiche che ci interessano, sai ad inizio 2021 forse ci ero quasi riuscito.

Sul messaggio vorrei essere abbastanza alpha da darle una possibilità senza fottermene. Ma il suo tono è molto distaccato, fra presagire una friendzone o addirittura una richiesta di un favore (ho un sacco di competenze nel settore dove si è infilata magari vuole una mano).  

Ha scritto a una persona a cui ho voluto bene... anche sull'uso del passato è davvero una paracula.

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Sensei10
1 ora fa, Teccpo ha scritto:

Mi sembra di capire che tu sia stato da solo per del tempo, io non l'ho fatto. Qualcuno che mi sta intorno mi dice che forse mi sarei dovuto dare del tempo senza uscire con altre ragazze. Eppure vedo che anche per te che hai avuto un percorso diverso le sensazioni sembrano le stesse, alla fine credo sia solo una questione di trovare quella giusta, quella con quelle caratteristiche che ci interessano, sai ad inizio 2021 forse ci ero quasi riuscito.

Sul messaggio vorrei essere abbastanza alpha da darle una possibilità senza fottermene. Ma il suo tono è molto distaccato, fra presagire una friendzone o addirittura una richiesta di un favore (ho un sacco di competenze nel settore dove si è infilata magari vuole una mano).  

Ha scritto a una persona a cui ho voluto bene... anche sull'uso del passato è davvero una paracula.

Edit: ti rispondo sotto

Modificato da Sensei10
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Sensei10

Se per solo intendi senza qualcosa che somigli ad una vera e propria relazione, sì, sono stato solo. Se parliamo di frequentazioni brevi, no, non sono stato solo. Ad intervalli qualcosa è capitato, anche di recente come ho raccontato in un altro thread.

Da questo punto di vista la solitudine è uno stato d'animo e non un fattore fisico. Mi ritengo abbastanza fortunato, perché, nel tempo, ho costruito una vita con interessi e conoscenze. Ma a volte non basta tutto questo. Ne prendo atto e chiudo il capitolo del libro che ho amato, di più non posso fare, non l'ho scritto io.

Come ho già ripetuto diverse volte, le storie che si leggono in questa sezione, compresa la mia, hanno larghissimi tratti in comune. Ritengo ormai inutile parlare di psycho o di stronze/i, non serve a molto e lo trovo parecchio di moda per ricevere giustificazioni. È più utile guardare le proprie ferite che quelle altrui. 

Sul trovare la persona giusta, è un po' come invocare il miracolo, attualmente. Mi rendo conto delle mie spigolosità e, devo ammettere quasi con rammarico, che l'estrema selezione a cui sono giunto mi ha portato a scartare a priori gente potenzialmente interessante per dei piccoli particolari insignificanti. Se da un lato ciò rafforza l'autostima perché non sei di bocca buona, dall'altro resta quel senso di frustrazione che ti rimanda al dubbio: ma se lei era così negativa, se davvero ho idealizzato alcune sue caratteristiche, perché nessun'altra ne possiede almeno la metà? È una domanda che rimarrà insoluta. Non saprò, non sapremo mai veramente ciò che stava succedendo nei giorni migliori, da quelle parti. C'erano, punto. Poi sono svaniti. 

Io sono piuttosto diviso. Accertato che la porta è chiusa e non ho più le chiavi, ho dovuto girare i tacchi e imboccare un'altra strada. Ci siamo rivisti, abbiamo parlato, e tutto ciò che ha saputo dire, al contrario di quel che lasciava intendere prima di reincontrarci, era coniugato al passato. Un po' come te. Chiamala friendzone, indecisione, indifferenza, conta poco: le parole pesano quando c'è un ritorno, altrimenti veicolano concetti soggettivi. Non provo niente. Non so neanche dire se le voglio bene, è come conoscessi due donne diverse e quella di oggi per me è un'estranea. Come ti ho detto, qualche settimana fa mi ha fermato chiedendomi se stessi bene e dopo mi ha scritto. Ho risposto come risponderei ad un qualsiasi conoscente e ho messo via la conversazione. Che infatti non ha avuto seguito.

Provo solo dispiacere per le sue potenzialità inespresse, ma sai, questo è ciò che arriva a me... Se ha qualcuno adesso, e penso proprio che lo abbia, ecco che il discorso sulle possibilità crolla; mi auguro che sia quello giusto, nient'altro.

Se te la senti rispondi. Non ti aspettare, però, ritorni di fiamma, non nel modo in cui li desideri, almeno. 

Modificato da Sensei10
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Teccpo
2 ore fa, Sensei10 ha scritto:

Se per solo intendi senza qualcosa che somigli ad una vera e propria relazione, sì, sono stato solo. Se parliamo di frequentazioni brevi, no, non sono stato solo. Ad intervalli qualcosa è capitato, anche di recente come ho raccontato in un altro thread.

Da questo punto di vista la solitudine è uno stato d'animo e non un fattore fisico. Mi ritengo abbastanza fortunato, perché, nel tempo, ho costruito una vita con interessi e conoscenze. Ma a volte non basta tutto questo. Ne prendo atto e chiudo il capitolo del libro che ho amato, di più non posso fare, non l'ho scritto io.

Come ho già ripetuto diverse volte, le storie che si leggono in questa sezione, compresa la mia, hanno larghissimi tratti in comune. Ritengo ormai inutile parlare di psycho o di stronze/i, non serve a molto e lo trovo parecchio di moda per ricevere giustificazioni. È più utile guardare le proprie ferite che quelle altrui. 

Sul trovare la persona giusta, è un po' come invocare il miracolo, attualmente. Mi rendo conto delle mie spigolosità e, devo ammettere quasi con rammarico, che l'estrema selezione a cui sono giunto mi ha portato a scartare a priori gente potenzialmente interessante per dei piccoli particolari insignificanti. Se da un lato ciò rafforza l'autostima perché non sei di bocca buona, dall'altro resta quel senso di frustrazione che ti rimanda al dubbio: ma se lei era così negativa, se davvero ho idealizzato alcune sue caratteristiche, perché nessun'altra ne possiede almeno la metà? È una domanda che rimarrà insoluta. Non saprò, non sapremo mai veramente ciò che stava succedendo nei giorni migliori, da quelle parti. C'erano, punto. Poi sono svaniti. 

Io sono piuttosto diviso. Accertato che la porta è chiusa e non ho più le chiavi, ho dovuto girare i tacchi e imboccare un'altra strada. Ci siamo rivisti, abbiamo parlato, e tutto ciò che ha saputo dire, al contrario di quel che lasciava intendere prima di reincontrarci, era coniugato al passato. Un po' come te. Chiamala friendzone, indecisione, indifferenza, conta poco: le parole pesano quando c'è un ritorno, altrimenti veicolano concetti soggettivi. Non provo niente. Non so neanche dire se le voglio bene, è come conoscessi due donne diverse e quella di oggi per me è un'estranea. Come ti ho detto, qualche settimana fa mi ha fermato chiedendomi se stessi bene e dopo mi ha scritto. Ho risposto come risponderei ad un qualsiasi conoscente e ho messo via la conversazione. Che infatti non ha avuto seguito.

Provo solo dispiacere per le sue potenzialità inespresse, ma sai, questo è ciò che arriva a me... Se ha qualcuno adesso, e penso proprio che lo abbia, ecco che il discorso sulle possibilità crolla; mi auguro che sia quello giusto, nient'altro.

Se te la senti rispondi. Non ti aspettare, però, ritorni di fiamma, non nel modo in cui li desideri, almeno. 

Non ci hai provato però. Forse non ci proverei neanche io. Mi sembra un esito molto logico di una conversazione fatta col mio stato d'animo. Mi frustra tanto non riuscire a interrompere un pattern che ha del cliché. Mi sembri una persona molto intelligente, con discrete doti interlocutorie. Se non ci sei riuscito te a girare la frittata vuol dire che o non ti andava o non si può proprio fare. Io sono un grande ottimista, le riscriverei solo con secondi fini. 

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Sensei10
2 ore fa, Teccpo ha scritto:

Non ci hai provato però. Forse non ci proverei neanche io. Mi sembra un esito molto logico di una conversazione fatta col mio stato d'animo. Mi frustra tanto non riuscire a interrompere un pattern che ha del cliché. Mi sembri una persona molto intelligente, con discrete doti interlocutorie. Se non ci sei riuscito te a girare la frittata vuol dire che o non ti andava o non si può proprio fare. Io sono un grande ottimista, le riscriverei solo con secondi fini. 

In realtà ci ho provato, se così si può dire.

Al termine della chiacchierata su quanto era tutto bello, ho chiesto: e quindi? 

Era confusa, doveva pensarci bene, le serviva tempo e altre formule trite e ritrite. Ho risposto io per lei: no, grazie. Va bene così. 

Rivivere un surrogato non mi interessava, ma soprattutto rimanere appeso a decisioni che potevano cambiare dalla mattina alla sera senza veri perché. E torno a dirti che la mancanza è in tutto ciò che di travolgente abbiamo vissuto. Questo non ritorna più, per quanto lo si ricerchi. Magari chissà, mi sarei stancato io. E delle prove di forza mi importa poco. 

Grazie per l'apprezzamento, non so dirti se ci hai preso o meno. Ma sono ottimista come te e, proprio a causa di questo,  quando vedo che non c'è margine o che lo spiraglio è troppo stretto, vuol dire che è finita del tutto.

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Teccpo
Adesso, Sensei10 ha scritto:

In realtà ci ho provato, se così si può dire.

Al termine della chiacchierata su quanto era tutto bello, ho chiesto: e quindi? 

Era confusa, doveva pensarci bene, le serviva tempo e altre formule trite e ritrite. Ho risposto io per lei: no, grazie. Va bene così. 

Rivivere un surrogato non mi interessava, ma soprattutto rimanere appeso a decisioni che potevano cambiare dalla mattina alla sera senza veri perché. E torno a dirti che la mancanza è in tutto ciò che di travolgente abbiamo vissuto. Questo non ritorna più, per quanto lo si ricerchi. Magari chissà, mi sarei stancato io. E delle prove di forza mi importa poco. 

Grazie per l'apprezzamento, non so dirti se ci hai preso o meno. Ma sono ottimista come te e, proprio a causa di questo,  quando vedo che non c'è margine o che lo spiraglio è troppo stretto, vuol dire che è finita del tutto.

Boh, non lo so. Posso dirti una cosa sull'ottimismo? Un altro cliché di questa sezione del topic é quella dell'ex con risorse illimitate che se la ripiglia sempre, non importa quanto il poveraccio in one itis sia migliore lei torna sempre dall'ex cicciottello col mazzo di rose.

Ho avuto l'impressione da altri post che tu sia una persona molto impegnata e che probabilmente non avresti avuto le risorse (tempo, energie) per riprendertela. Io non so se ho voglia, ho un sacco di cose da fare e lo spiraglio é strettissimo (lei trasferita in grande città si mette dopo un mese con l'amico del fidanzato dell'amica, insomma sai quelle prigioni da cui non esci). L'idea di togliere anche un'ora dal lavoro per questo progetto mi fa sentire una merda

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Sensei10
7 ore fa, Teccpo ha scritto:

Boh, non lo so. Posso dirti una cosa sull'ottimismo? Un altro cliché di questa sezione del topic é quella dell'ex con risorse illimitate che se la ripiglia sempre, non importa quanto il poveraccio in one itis sia migliore lei torna sempre dall'ex cicciottello col mazzo di rose.

Ho avuto l'impressione da altri post che tu sia una persona molto impegnata e che probabilmente non avresti avuto le risorse (tempo, energie) per riprendertela. Io non so se ho voglia, ho un sacco di cose da fare e lo spiraglio é strettissimo (lei trasferita in grande città si mette dopo un mese con l'amico del fidanzato dell'amica, insomma sai quelle prigioni da cui non esci). L'idea di togliere anche un'ora dal lavoro per questo progetto mi fa sentire una merda

Di cliché ne leggo molti.

In bene e in male. Per essere reali, sono reali. Poi dipende dalle situazioni in cui ci si trova. Al ventenne in crisi che vive in una provincia sperduta è normale e giusto dire che, persa una ragazza, ne arriveranno altre dieci, nonostante tutto. Perché è ciò che dovrebbe succedere, salvo condizioni estremamente sfavorevoli. E questo vale per ogni fascia d'età e per ogni latitudine. L'ex che si riaffaccia è la condizione più comune; potremmo essere noi, in qualche caso lo siamo stati (io, se ci penso bene, mai, ogni chiusura della mia vita è stata irreversibile). 

Ma è anche vero che qui, in questa sezione, ci si viene nel ruolo di vittime.  Non è una bugia, ma ci si dipinge meglio di come siamo davvero. Più innocui, più ingenui. Sicuramente più buoni. 

Facile empatizzare con chi soffre e non si dà pace, se il racconto riassume una visione univoca. Magari, dopo un anno, o un anno prima, si scopre che il poveraccio in one itis si è comportato di merda con una ragazza sfortunata, o magari ha semplicemente lasciato una tizia a caso, senza sapere di averle procurato una ferita emotiva profonda.

Quindi l'ottimismo lo concedi sulla fiducia.

Quanto al mio, posso permettermelo a tutto campo perché ho seminato e raccolto discretamente, negli anni. Ma anche perché, accanto a qualche lampo luminoso, la mia vita è costellata di avvenimenti poco felici* che mi hanno messo un po' alla prova. 

Hai avuto l'impressione corretta, ma a metà. Il tempo e le energie sono ristretti, il primo poi non parliamone. Tuttavia, se ho degli obiettivi a cui tengo, e una donna che mi interessa e piace diventa il primo di essi, cerco di organizzare gli spazi in cui allocare al meglio le risorse. O preparo un piano B ma anche un piano C, D, ecc. 

È una logica economica di base: la ricompensa deve essere commisurata all'effort, anzi maggiore.

Non immaginare nulla di strategicamente raffinato, ovviamente. Di base deve esserci una molla potente. Il più delle volte, però, è piuttosto debole, ultimamente.

Alla fine, ciò che ci muove è ciò che dici tu stesso: la voglia. Nel mio caso, la voglia c'era. Ma, come ho già scritto, dall'altra parte no. C'era prima e cazzo, se l'ho sentita. Poi è scomparsa o forse solo  affievolita, ma che importa, di fronte alla conclusione di tutto? La voglia di uno solo conta praticamente zero.

Non ti sentire una merda, se pensi di riuscirci è un investimento a rendere. Non sottrai nulla al tuo futuro benessere.Ora non puoi quantificare né prevedere seriamente le conseguenze.

Se invece non lo pensi, se c'è timore o disagio, concentrati bene sul lavoro e stacca la spina. Lei è lontana, in ogni senso. Lo sarà ancora di più.

 

*Come le vite medie di tanta altra gente, sia chiaro che non sto recitando la parte di quello che ce l'ha fatta contro tutti e tutto. Mi sta anche sul cazzo, questo atteggiamento da sopravvissuti.

Modificato da Sensei10
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Teccpo
8 ore fa, Sensei10 ha scritto:

Di cliché ne leggo molti.

In bene e in male. Per essere reali, sono reali. Poi dipende dalle situazioni in cui ci si trova. Al ventenne in crisi che vive in una provincia sperduta è normale e giusto dire che, persa una ragazza, ne arriveranno altre dieci, nonostante tutto. Perché è ciò che dovrebbe succedere, salvo condizioni estremamente sfavorevoli. E questo vale per ogni fascia d'età e per ogni latitudine. L'ex che si riaffaccia è la condizione più comune; potremmo essere noi, in qualche caso lo siamo stati (io, se ci penso bene, mai, ogni chiusura della mia vita è stata irreversibile). 

Ma è anche vero che qui, in questa sezione, ci si viene nel ruolo di vittime.  Non è una bugia, ma ci si dipinge meglio di come siamo davvero. Più innocui, più ingenui. Sicuramente più buoni. 

Facile empatizzare con chi soffre e non si dà pace, se il racconto riassume una visione univoca. Magari, dopo un anno, o un anno prima, si scopre che il poveraccio in one itis si è comportato di merda con una ragazza sfortunata, o magari ha semplicemente lasciato una tizia a caso, senza sapere di averle procurato una ferita emotiva profonda.

Io penso di essere stato sia vittima che carnefice, sia prima che dopo la rottura defintiva. Siamo due persone un po' così. Anzi il cuore spezzato che ho adesso, è stranissimo da spiegare, ce l'ho perché ho volutamente interpretato questa parte con lei cercando di tornarci insieme, prima ci stavo male ma non così. Non sono venuto qui a farmi dire che sono una vittima e che lei è una stronza, vorrei metterlo in chiaro per te e per tutti. L'unica giustificazione che rende moralmente non desecrabile il voler tornare con lei (ci sono 1000 motivi sbagliati, sbagliati ma comunque fortissimi) è che sono convinto che due pazzi border-narcisisti come noi due dovrebbero stare insieme invece di far stare male altra gente che ci prova davvero. Che quelle montagne russe sono l'unica forma di rapporto abbastanza intenso da non farmi pensare di essere in una prigione, banalmente di non pensare in continuazione ad altre tipe. Tante ragazze in quest'anno e mezzo mi hanno offerto qualche forma di prigione, lo so come ci si sente, ti danno da mangiare tutti i giorni, ma non fa per me. 

 

8 ore fa, Sensei10 ha scritto:

Hai avuto l'impressione corretta, ma a metà. Il tempo e le energie sono ristretti, il primo poi non parliamone. Tuttavia, se ho degli obiettivi a cui tengo, e una donna che mi interessa e piace diventa il primo di essi, cerco di organizzare gli spazi in cui allocare al meglio le risorse. O preparo un piano B ma anche un piano C, D, ecc. 

È una logica economica di base: la ricompensa deve essere commisurata all'effort, anzi maggiore.

Non immaginare nulla di strategicamente raffinato, ovviamente. Di base deve esserci una molla potente. Il più delle volte, però, è piuttosto debole, ultimamente.

Alla fine, ciò che ci muove è ciò che dici tu stesso: la voglia. Nel mio caso, la voglia c'era. Ma, come ho già scritto, dall'altra parte no. C'era prima e cazzo, se l'ho sentita. Poi è scomparsa o forse solo  affievolita, ma che importa, di fronte alla conclusione di tutto? La voglia di uno solo conta praticamente zero.

Non ti sentire una merda, se pensi di riuscirci è un investimento a rendere. Non sottrai nulla al tuo futuro benessere.Ora non puoi quantificare né prevedere seriamente le conseguenze.

Se invece non lo pensi, se c'è timore o disagio, concentrati bene sul lavoro e stacca la spina. Lei è lontana, in ogni senso. Lo sarà ancora di più.

Sentire da te che devo accettare il fatto che ci sia la possibilità che un rapporto non si rinneschi anche con tutto l'impegno del mondo, che non puoi essere il Grande Gatsby e riprendertela mi da più fastidio rispetto all'idea che sia impossibile tornare con lei nello specifico. Mi mette un grande senso di lutto rispetto a quanto sia limitato il possibile a quanto siano irreversibili le cose, le scelte. Non sono un ragazzino di 20 anni eppure non ho ancora accettato che questo non è un problema da risolvere, che se ci butti l'impegno e il cervello, se cambi o ti alleni abbastanza puoi farcela. Devo imparare a rassegnarmi. 

Eppure, torna lei, non le ho chiesto io di riscrivermi, anche pensandola in continuazione. Sono convinto che una relazione con quell'intensità emotiva non la troverà facilmente, che rimpianga questo anche lei, che si senta un po' in trappola dalla ragnatela di amicizie, parentele e affetti (una sorta di clan) in cui si è infilata.

Oppure semplicemente è la stronza che mi ricordavo e ha bisogno di un consiglio tecnico 🤣

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Thorp
5 ore fa, Teccpo ha scritto:

Non sono un ragazzino di 20 anni eppure non ho ancora accettato che questo non è un problema da risolvere, che se ci butti l'impegno e il cervello, se cambi o ti alleni abbastanza puoi farcela. Devo imparare a rassegnarmi. 

Più che rassegnazione,accettazione e si, è un percorso lungo e non facile.L'accettazione in questi casi penso si possa raggiungere solo quando arrivati alla condizione di poter e sapere metabolizzare che le cose siano finite,inteso per i sentimenti e i momenti vissuti, aprendo anche le porte al fatto che quei pensieri negativi possano tornare a galla nel corso della vita.

 

5 ore fa, Teccpo ha scritto:

n le ho chiesto io di riscrivermi, anche pensandola in continuazione. Sono convinto che una relazione con quell'intensità emotiva non la troverà facilmente, che rimpianga questo anche lei, che si senta un po' in trappola dalla ragnatela di amicizie, parentele e affetti (una sorta di clan) in cui si è infilata.

Oppure semplicemente è la stronza che mi ricordavo e ha bisogno di un consiglio tecnico 🤣 

Probabilmente non vivrà una relazione con quella intensità o passione emotiva,ma forse ora nella sua idea dello stare bene,vede un qualcosa non di necessariamente più tranquillo,ma di diverso.Ammetterai che sarebbe anche difficile se non impossibile farle cambiare idea dal punto di vista di influenza familiare.

Per rispondere al fatto che ti abbia scritto, quando mi trovai nella tua stessa situazione qualche mese fa ad un messaggio di auguri ricevuto dalla mia One Itis che non vedo da più di due anni un amico mi rispose: Nessuno fa mai niente per niente,ma impara a non aspettarti nulla.Pensiero realistico.

Modificato da Thorp
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