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Lui non mi calcola più.


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PapuPetagna
33 minuti fa, Cannella ha scritto:

@PapuPetagna no a me piace il nerd in quanto tale, non perchè voglia cambiarlo. Anzi. A me piace proprio una persona che sia appassionata di una cosa e mi spieghi tutto su quella cosa a me nuova. Io non voglio assolutamente "salvare" nessuno da quella condizione, è anzi proprio quella condizione la cosa che mi attira e che mi tiene legata. 

Si ma infatti io non sono abituata al fallimento, all'errore. Nella vita ho sempre studiato tantissimo, applicata moltissimo in tutto, dato tutti gli esami al primo appello con il massimo dei voti, entrata nelle scuole che volevo, adesso sono esattamente dove vorrei essere. Ma tutto questo appunto perchè ho paura di sbagliare e del peso del giudizio delle persone attorno a me. E so che è un problema enorme, perchè sarò anche dove sognavo di essere a fare la cosa che più mi piace, ma ho sacrificato tante cose per arrivarci (compresa la mia salute fisica: somatizzo tantissimo e spesso sto male). Però allo stesso tempo questo mio modo di essere mi aiuta ad essere molto attenta sul lavoro e ad essere apprezzata per questo, cosa che ovviamente mi fa piacere e mi stimola ad essere sempre così, entrando in un circolo vizioso. 

L'aspetto fisico non è che non mi interessi, ma passa in secondo piano all'inizio. Mi sono sempre innamorata di ragazzi che la gente attorno a me reputava addirittura bruttini, ma inizialmente io non me ne accorgevo perchè ovviamente ero ammaliata dalla loro personalità (vd. sopra) e a me sembravano bellissimi. Poi ovviamente dopo qualche mese la libido scendeva e finivamo per avere un rapporto al mese perchè io non ne ero più attratta (penso). Quindi diciamo che all'inizio l'aspetto fisico non lo guardo molto, diventa un problema sul lungo periodo. Infatti è un casino.

Anche questo ragazzo, quando ne parlo con le mie amiche (che mi hanno chiesto ovviamente una sua foto), viene considerato bruttino, però io lo vedo bello. O comunque non mi sono mai posta il problema, non ho mai separato la sua personalità dalla sua estetica, mi piace proprio nell'insieme non so come spiegarlo. 

Ok, intendevo “salvare” dalla loro condizione di isolamento, conseguenza della loro nerdaggine - se ti butti su una cosa passi molto tempo da solo e te ne fotti delle pizzate con gli amici.

Dicevo questo perché mi ricordi due ragazze che ho frequentato in tempi diversi. Entrambe venivano da storie lunghe con dei fenomeni della chitarra. Ho visto le foto: brutti, ciccioni, mi chiedo se si lavavano. E beh loro, carine nella media, c’erano andate sotto, ma alla fine non hanno quagliato nulla perché per quei soggetti esisteva la musica e basta.

Modificato da PapuPetagna
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Back Door Man
49 minutes ago, Cannella said:

Non so se sia una questione di insicurezza mia, ma pensandoci un po' su l'idea che mi sono fatta è che mi piacciano queste persone estremamente intelligenti (e anche problematiche, perchè tutti i miei ex storici erano persone molto particolari e non emotivamente in grado di avere una relazione normale) perchè nella mia testa scatta il meccanismo "se una persona così brillante accetta di stare insieme a me, vuol dire che anche io sono una persona brillante/carismatica/intelligente e ho qualcosa da dire" ed ecco così che mi sento meglio con me stessa, perchè ho qualcuno che mette una toppa sul mio sentirmi spesso non all'altezza ed insicura. Io me lo sono spiegata così. 

Se trovi il partner che corrisponde a questa tua idealizzazione (il brillante che accetta) si risolve, apparentemente, la tua dissonanza cognitiva (ti senti insicura da sola) e si crea equilibrio cognitivo.

Potrei aver sbagliato. Non sono sicuro di aver applicato bene la teoria (sono serio).

Però se le cose stanno così sei molto insicura.

E il partner complementare risolve il problema solo apparentemente.

È una questione meritevole di indagine.

Io ho "giocato" a fare lo psicologo ma servirebbe uno psicologo vero per capire meglio.

 

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Doom Head
2 minutes ago, Cannella said:

Peccato, io ho un debole per i nerd sfigati con gli occhialetti

Uuuh mi fa piacere

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Comunque come nerd sono piuttosto pieno di interessi sfigatissimi tipo giochi di società, videogames, anime, modellini in resina, libri fantasy e fumetti.

Da ragazzino i bulli della scuola mi chiudevano sempre nell'armadietto come nei film.

E al ballo di fine anno ci sono finito con la più bella della classe grazie a un'avventura assurda vissuta nell'arco di un'intera giornata.

In pratica ho mentito, sono proprio un nerd occhialuto anni '80.

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Doom Head
21 minutes ago, Sensei10 said:

(Prova a dirle: Sono il tuo Mike, sarai la mia Undici).

E' più figo dire "Sarai la mia Undi" fa più Stranger Things.

  • Grazie! 1
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Sensei10
2 ore fa, Cannella ha scritto:

a volte vorrei però essere meno selettiva, perchè faccio fatica ad interessarmi a qualcuno sul serio, figuriamoci ad innamorarmi. E quindi l'unico modo che ho per "aumentare l'interesse" verso una persona non è abbassare le mie pretese, ma idealizzare la persona che trovo un minimo interessante per poi immancabilmente rimanerne delusa, perchè alla fine ho deluso me stessa, quello che avevo creato nella mia testa. 

Premetto che eviterò di aggiungere "secondo me" ad ogni frase, è scontato che sia così, ma preferisco scriverlo per non sembrare un portatore di verità assoluta; sono uno sconosciuto che ti legge e commenta, senza averne titolo, quindi di te non so niente, a parte il nickname. 

A me piace la selezione all'ingresso. Sarò uno stronzo classista, ma è l'unico modo per avere qualità nella propria vita. E tu mi dirai? Sì, ma poi mi accorgo di aver operato male, di aver scelto un criterio sbagliato, di non essere davvero stata precisa nell'applicazione. Verissimo. E allora, anziché livellare le richieste, non ti resta altro da fare che alzare la posta. Come si fa? Andando oltre l'idealizzazione.

Vediamo se ci azzecco: conosci una persona in un determinato ambito, ti piace, sembra interessante perché differente dagli altri. Lo guardi, lo studi un po'. Ti convince, ai tuoi occhi è addirittura un figo e ti sembra quasi irreale che ci sia corrispondenza. Riesci in qualche modo ad entrare in contatto, lui ricambia, il contatto si fa sempre più ravvicinato e cominciate a conoscervi. Ehi, mi piace, non mi sono sbagliata. Ma ogni tanto qualcosa che dice o che fa, piccoli lampi qui e lì, non ti convince. Ma vai avanti, sei all'inizio, il gioco vale la candela e non sarà un indizio qualunque a rovinare la festa prima dei fuochi d'artificio. Solo che questa festa sembra, ad un certo punto, trascinarsi stancamente verso l'epilogo. Oggi, domani, dopodomani... finché ai fuochi d'artificio ci pensi tu, senza chiedere niente a nessuno. E finisce. Tiri le somme: beh, forse era meglio rimanere a casa. 

Allora potresti fare una cosa; ai primi campanelli, non ignorare né glissare. Chiedi. Parla. Snocciola, sviscera quelle che possono sembrarti cazzate ma che, in realtà, sono solamente i semi di una pianta invasiva che pian piano conquisterà l'intero giardino. Volevi metterci dei fiori e dovevi trovare lo spazio giusto, perché rinunciare? 

Alza la posta, fermati un momento prima se la tua intenzione non è una botta spensierata. Farai meno male al tizio di turno e a te stessa. Perché, poi, questo tipo di rapporti ha un prezzo alto, in termini di felicità e di serenità. E a forza di pagare, rimarrai col conto in rosso, e non avrai nulla da dare né da chiedere: dovrai accontentarti. La selezione, quindi, ti sembra rigida? No, non ancora. 

Commitment to excellence. 

2 ore fa, Cannella ha scritto:

Io ho paura di essere giudicata sempre, dai miei colleghi, dai miei amici, dalle persone che mi stanno intorno. Altro esempio stupido: quando vado a buttare la spazzatura (due piani di scale) io non riesco ad andarci in pigiama con le persone normali, mi devo vestire perchè non voglio che qualcuno mi veda "vestita male". Sento sempre il bisogno di piacere a tutti. E infatti ci riesco, ma semplicemente perchè capisco il "punto debole" della persona che ho davanti e mi plasmo, come se facessi da specchio. Nelle relazioni inizialmente riesco ad ammaliare l'altra persona, sono la "fidanzata perfetta", però poi ovviamente con il passare del tempo mi lascio andare e faccio trasparire la vera me, quindi una insicura cronica che continua a mettere in discussione il sentimento dell'altra persona fino allo sfinimento, sentendo il bisogno di conferme continue. E ovviamente ho sempre trovato fidanzati emotivamente poco disponibili o poco comunicativi, molto particolari, quindi la combo peggiore: ragazzo che non sa comunicare i sentimenti + ragazza che ha bisogno di rassicurazioni continue. E infatti dopo anni i nodi venivano al pettine e la coppia esplodeva. 

Posso chiederti se quando sei davanti ad un ragazzo/uomo che ti piace ti tocchi i capelli? Non so, tipo... portarteli dietro l'orecchio, mentre lo guardi negli occhi. 

Il problema lo capisco, ma tu come cerchi queste rassicurazioni? A parole o a gesti? Nel primo caso, niente da dire. E' strano, però, che la tu insicurezza non venga notata da subito. Evidentemente anche il partner che decidi di scegliere parte da una condizione di freddezza o poca manifestazione di sentimenti, sensazioni, emozioni, chiamali come meglio credi. Detto tra noi, qui sul forum molti utenti ti diranno che sei un po' una rompicoglioni, se leggessero queste righe. Il che, onestamente, non sarebbe neanche troppo sbagliato, ma ad una prima lettura. Perché bisogna tenere sempre a mente che la delusa sei tu, che quella che molla il colpo poi sei tu. E questo indica che sei tutt'altro che insicura, in verità: non si manda a gambe all'aria una relazione altrimenti. Si esprimono perplessità, tutt'al più. Certo, se poi non si comunica, amen, ma prima di arrivare ad un addio... ci vuole un momento di confronto. E credo che sia una mancanza costante. Ma allora. Eh, beh. Facciamo che all'inizio sei molto abile, anche spontanea, nel manipolare il rapporto e dopo un po' cominci a notare cose che ti disturbano, finché, all'ennesima risposta insoddisfacente cominci a rivalutare/svalutare la persona che hai a fianco. Quindi, detto con parole poco nobili, te la canti e te la suoni. 

2 ore fa, Cannella ha scritto:

Anche perchè all'inizio io non discuto mai, sono super tranquilla e lascio passare tutto, ma accumulo e affronto il tutto in modo passivo-aggressivo, finché non esplodo e ogni scusa è buona per saltare alla giugulare dell'altra persona, che giustamente dopo un po' si rompe le scatole. Sempre stato così. 

Non puoi sopprimere il tuo carattere, non hai tredici anni, quel che sei ormai lo puoi un po' cesellare, ma non cambiare del tutto. Purtroppo, se cerchi di trasformarti, rischi solamente di reprimere te stessa. Allora, per quanto non ti vada di discutere, prova ad esplodere ogni tanto, a piccole dosi liberatorie, a dire le cose come stanno. Fai l'avvocato, no? Sai benissimo come mentire e come dire la verità. Sai qual è il tono da adottare, l'asserzione più consona al contesto. Non farsi andare bene qualcosa e dirlo è un sinonimo di maturità. Se dall'altra parte si è disposti a discuterne è tutto di guadagnato. Cosa senti, nel silenzio? Niente. Il vuoto. 

2 ore fa, Cannella ha scritto:

E si, l'ultimo tassello forse ti ha aiutato a capire che persona sono, per quello che si può capire da un forum. Però si, io sento il bisogno di sentirmi diversa, non so come spiegarlo. E mi sento diversa dalle mie amiche, e anche loro me lo dicono che lo sono, me lo dicono anche i miei genitori. Ma anche il fatto che io ricerchi sempre queste relazioni disfunzionali e che richieda sempre troppo da me stessa (e di conseguenza da chi mi sta intorno), come se fosse una gara, gara che appunto non posso perdere (perché non voglio essere giudicata), quindi un bel casino.

Sì beh, ora mi uccideranno perché qui si tirano fuori sempre e solo gli stessi termini, ma vabbè, io te lo dico da profano totale: sei un po' borderline. Ma non in senso clinico, quello può diagnosticarlo solamente un professionista. Hai questi tratti qui. Non a caso l'anaffettivo, il timido oscuro, l'insicuro apparente, ai tuoi occhi appare come un traguardo molto prestigioso: cazzo, se riesco a penetrare questa corazza, vuol dire che sono speciale tanto quanto lui. E quindi ci riconosceremo. Ennò, non funziona così, mi spiace. La gente che cerchi non penserà mai che tu sia una priorità. Però vi incastrate alla perfezione, almeno al principio. Lo schema è un po' questo, perdonami la citazione cinematografica abbastanza scontata: 

- Senti, ma che tipo di festa è, non è che alle dieci state tutti a ballare in girotondo, io sto buttato in un angolo, no...ah no: se si balla non vengo. No, no...allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: "Michele vieni in là con noi dai..." e io: "andate, andate, vi raggiungo dopo...". Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no. Ciao, arrivederci. 

Ora, capisci da te che questo è un monologo che funziona solo nei film, perché alla fin fine fa ridere. Ma è esattamente ciò che un certo tipo di gente applica negli approcci interpersonali. 

2 ore fa, Cannella ha scritto:

Comunque ho 28 anni. Cosa mi racconti? A me fa piacere.

Aspetta a dirlo. 

Ti racconto la storia di una ragazza come te. E' molto bella, ma bella sul serio, non ha bisogno di truccarsi in modo particolare, né di indossare abiti appariscenti. Però aspetta. Sembra che sia così. In realtà ci tiene molto. Non lo dice a nessuno, ma come tutte le altre ragazze va dal parrucchiere, dall'estetista, si veste con un gusto sobrio e senza eccessi ma spende molti soldi. Di sé racconta che è una persona semplice, che le basta poco nella vita. Ha un viso acqua e sapone, è sempre affabile, non fa fatica a regalare se stessa agli altri. In realtà, è molto divisa su questi altri: da una parte vorrebbe essere autentica come loro, con i piccoli problemi, le rogne quotidiane, le complicazioni e le sfide di tutti i giorni; dall'altro le provocano un senso di noia, a volte di ribrezzo, ognuno ha un difetto da criticare o da deridere. In parole povere, nel suo sguardo c'è una superiorità che, ogni volta, soffoca quel pizzico di invidia di fronte alla normalità. Ma perché normalità? Perché, in realtà, lei non è che sia felice come si mostra. Si è sempre circondata di persone superficiali, senza impegni, che l'hanno esibita come una conquista prestigiosa a causa della sua bellezza, senza chiederle davvero chi fosse. A lei stava bene così, era attratta da questi ragazzi: non è da tutte, in fondo, piacere proprio agli irraggiungibili. E da parte sua non c'era la minima attrazione verso il lato fisico; certo, brutti non erano, ma, a parte qualche eccezione, neanche parliamo dei bellissimi da copertina. Però, ecco, erano tutti fighi. Chi per un motivo, chi per un altro. C'è un verso di una canzone, credo che reciti più o meno questo: Vergognati, dei collettivi sul post-patriarcato / Hai sempre voluto essere, la femmina del capo. Il capo non inteso come il boss del gruppo, ma quello che si notava, che spiccava, che aveva qualcosa di differente. Perché lei è differente. All'università era quella che prendeva solo trenta e lode ma prima di ogni esame proclamava emozionata ai colleghi: "Non so un cazzo, oggi mi boccia". Quando ha cominciato a lavorare, un ottimo impiego, ha sempre detto: "A me della carriera non interessa, figurarsi", salvo poi divorare gradini della scala sociale uno dopo l'altro. E uno dopo l'altro, anche i suoi grandi innamoramenti finivano, in un modo un po' particolare: mai nessuno di comune accordo. Ad un certo punto, questi ragazzi interessanti, misteriosi, un po' in ombra ma sulla bocca di tutti, sempre presi dai fatti loro, con personalità distanti, diventavano pallosi, difficili da reggere, alcuni chiedevano troppo e altri troppo poco. Ogni pregio, che era in realtà un grosso difetto, veniva fuori per ciò che appunto era davvero: un gigantesco neo. E quindi fuggiva. Li lasciava lì, magari dopo un giorno in cui aveva confessato tutto il proprio amore. Ma questi non facevano una piega, si concentravano su se stessi e sulle stronzate, alla parola "empatia" buttavano lo sguardo a terra perché per loro è un termine sconosciuto. E, indovina un po'? Se ci rimanevano male, se soffrivano, se si incazzavano, a lei dispiaceva ma li guardava come guardava "i normali" di cui sopra. Che pena che mi fa, poveraccio, gli ho fatto del male, poverino. Se, invece, non gliene fregava un cazzo, perché in fondo erano loro ad aver usato lei, per quanto se ne andasse e li abbandonasse, un fondo di rabbia e di insicurezza continuava a scavare dentro. A tutt'oggi, questa ragazza, grazie alla sua bellezza da cucciola smarrita e ai suoi modi garbati, continua a "farsi sedurre" da uomini con le stesse caratteristiche, a cui racconta sempre questa frase come apertura di conoscenza: "sai, io sono un po' strana, ho avuto gente intorno a me che non mi ha mai davvero amata per ciò che sono, e cerco serenità". Il che è verissimo. Ma non cambierà mai, perché essere amati è anche difficile da sopportare, se non lo sai fare tu per primo. Avanti il prossimo, senza nessun sentimento che non sia momentaneo. 

 

Modificato da Sensei10
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57 minuti fa, Sensei10 ha scritto:

Senti, ma che tipo di festa è, non è che alle dieci state tutti a ballare in girotondo, io sto buttato in un angolo, no...ah no: se si balla non vengo. No, no...allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: "Michele vieni in là con noi dai..." e io: "andate, andate, vi raggiungo dopo...". Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no. Ciao, arrivederci.

❤️

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Seth44
13 ore fa, Cannella ha scritto:

@Seth44si in effetti il fatto che si veda con un'altra è una cosa che non dovrebbe toccarmi così tanto. Anche perchè gli sto solo proponendo di bere qualcosa insieme, e non un matrimonio. Però non lo so ho sempre questa vocina nell'orecchio (e @roberto5552me l'ha confermato) che se a una persona piaci, fa di tutto per fartelo capire, o comunque magari non fa proprio di tutto, ma almeno qualcosa. Lui di concreto non ha fatto nulla, neanche nei due mesi in cui io ero molto presente e ci sentivamo quasi tutti i giorni. 

[...]

Grazie per i tuoi interventi, mi hanno aiutato molto, soprattutto perchè sembra quasi che tu lo conosca personalmente.

"Se a una persona piaci, fa di tutto per fartelo capire, o comunque magari non fa proprio di tutto, ma almeno qualcosa". Ognuno lo fa a modo proprio, e lui l'ha fatto. Sei stata tu a dire che con te ha avuto comportamenti affettuosi e per lui inusuali, che con altre non ha mai avuto. Il risultato è stato che tu per un po' hai smesso di interagire con lui e ti sei messa con un altro. Ma davvero ti stupisci che la sua reazione sia stata quella di mettersi sulla difensiva?

Come ti dicevo, ho un amico che è esattamente così, potrebbe davvero essere lui. E sai che mestiere fa? Esatto, l'avvocato. 😂

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saekonogami

Questi spunti sono preziosi per tutti 

Soprattutto tutte noi oserei dire... 

A volte serve proprio un punto di vista maschile che a noi sfugge (ed è il motivo fondamentale per cui sono su questo forum) 

Tempo fa ero fuori con un'amica, bellissima, sportiva, intelligente e con un ottimo lavoro in una grande città, non le manca niente, eppure puntualmente mi racconta di relazioni naufragate. Ed io non riesco sinceramente a capirne il perché. 

A noi si aggiunge poi un mio amico carissimo che devo dire da pochi elementi riesce a leggere bene le situazioni (anche per il suo background) e proprio per questo non ha mai avuto problemi con le donne, anzi. Il classico che dicevamo nell altro topic che non ha bisogno di chat, lui vede una ragazza, si alza e la va conoscere. Unica regola, "un tentativo a serata o a locale..." 

Ad ogni modo qualche giorno dopo lo sento e mi dice che ha percepito in lei qualcosa di strano nel modo di porsi che secondo lui allontana e che lui se fosse stato libero non ci sarebbe uscito. 

Che questa ragazza tende a chiudersi e mettere dei muri  anche in una semplice chiacchierata cosa che io non avevo notato perché con me non faceva ma in effetti era andata così (il mio amico ora è in coppia e non aveva nessuna mira) 

Per cui a volte sarebbe davvero utile che qualcuno con onestà ci guardasse da fuori e ci dicesse davvero come stanno le cose. Il problema è che quando le raccontiamo noi non riusciamo a vederle... 

 

 

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Sensei10
49 minuti fa, saekonogami ha scritto:

 riusciamo a 

 

Vogliamo

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roberto5552
14 ore fa, Cannella ha scritto:

@Seth44si in effetti il fatto che si veda con un'altra è una cosa che non dovrebbe toccarmi così tanto. Anche perchè gli sto solo proponendo di bere qualcosa insieme, e non un matrimonio. Però non lo so ho sempre questa vocina nell'orecchio (e @roberto5552me l'ha confermato) che se a una persona piaci, fa di tutto per fartelo capire, o comunque magari non fa proprio di tutto, ma almeno qualcosa. Lui di concreto non ha fatto nulla, neanche nei due mesi in cui io ero molto presente e ci sentivamo quasi tutti i giorni. 

Io di mio tendo sempre ad autosabotarmi e a non espormi, mai. Sono anche molto insicura, e ho il terrore di ricevere un rifiuto (cosa penso comune a tutti), soprattutto in questa situazione, dal momento che poi rischio di vederlo sul lavoro almeno qualche giorno alla settimana. Però così sono in un limbo che mi tormenta, quindi tantovale azzardare una mossa. 

Grazie per i tuoi interventi, mi hanno aiutato molto, soprattutto perchè sembra quasi che tu lo conosca personalmente. 

@Celestenon penso di essere stata indiscreta, l'ho detto solo ad una persona (di cui mi fido) che ora non lavora nemmeno più in ufficio con noi, quindi diciamo che non può spargersi troppo la voce. E anche se si spargesse io ho solo detto che lui mi fa un certo effetto, di lui non ho detto niente (cioè non ho detto che lui ci provava spudoratamente o che ci siamo sentiti così tanto, sono stata molto sul vago e ho parlato del mio punto di vista). 

@BlackSaboeh lo so, tendo a tirare indietro, perchè non mi sono mai trovata in una situazione del genere e quindi la cosa che mi riesce meglio al momento è temporeggiare. Però so anche che così non risolvo niente e che sto cercando ogni scusa possibile per non affrontare un possibile rifiuto, anche l'essere investita da una macchina. Però si, non ha senso aspettare oltre, ho già aspettato quasi sei mesi tra una cosa e l'altra. Hai ragione

 

Beh però a questo punto leggendo un po' i tuoi interventi e le descrizioni delle tue frequentazioni la mia valutazione potrebbe essere errata. Cioè io non pensavo che davvero ci siano persone così e anche che possano essere interessanti ( non sto giudicando eh, lungi da me) quindi chissà forse sto tipo è davvero il classico nerd che a scuola prendevamo per il culo e ha avuto traumi quindi non riesce a esplicitare le sue emozioni. Provaci a prendere un caffè e cercare di parlare di altro che del lavoro, e guardarlo in modo seducente. Cioè provaci.

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