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Come Cambiare - Il Potere delle Abitudini


Tony Montana

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Tony Montana
Il 31/1/2023 at 11:26, Gamebred ha scritto:

Io ad esempio ho notato una forte difficoltà a mantenere buone abitudini o sostituire le cattive per un motivo: la mancanza di feedback/risultati positivi che le ricompensino.

Se mi impegno tanto per implementare una buona abitudine e dopo un po' di tempo non noto un risultato correlato, la delusione è grandissima e smetto di essere costante. La mente pensa "visto? ancora una volta ti sei impegnato, ti sei sforzato, e non hai ottenuto nulla".

Ho provato a dare in pasto questo tuo problema a chatGPT e la risposta fornita è stata molto valida.

Spoiler

Me: Let's talk about habits!

Assume that a person has some trouble keeping good habits or replacing bad ones because of the (initial) lack of feedbacks and positive results that reward this new habit.

If this person put some serious effort to implement a good habit and after some time does not notice any correlated result, the person gets very disappointed and stops being steady and dedicated. This person's mind is brought to think "You see? Once again you put effort, you worked hard on it, but you didn't get anything back".

What should I suggest to this person?


ChatGPT: Here are some suggestions you can give to this person:

  1. Be patient: Habits take time to develop, and it's important to understand that the results may not be immediate.

  2. Celebrate small victories: Keep track of progress and acknowledge even the smallest of achievements. This can help maintain motivation.

  3. Set achievable goals: Start with small, achievable goals and gradually increase the difficulty level as the person becomes more confident.

  4. Stay focused on the reasons why you want to develop the habit: Keep the end goal in mind and remember why it's important to you.

  5. Seek support: Surround yourself with people who support and encourage you, or consider seeking help from a therapist if needed.

  6. Don't give up: If the person does slip up, it's important not to be too hard on themselves and to keep trying. Remember that forming a new habit is a process and progress may be slow, but it's possible with dedication and effort.

 

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Tony Montana

Come creare nuove abitudini


L'idea Principale

Le voglie (cravings) alimentano loop delle abitudini e fanno sì che gli stimoli e le ricompense funzionino. Cioè, le abitudini traggono la loro forza iniziale dalle voglie. Nel settore commerciale, la comprensione della scienza delle voglie ha rivoluzionato le attività di marketing e di vendita.


Break-down dell'Idea Principale

Mentre le voglie alimentano il loop delle abitudini, esistono meccanismi che ci aiutano a ignorare le tentazioni. Diventa quindi importante riconoscere quale desiderio/voglia stia guidando il nostro comportamento. Una volta identificato il desiderio, possiamo creare più facilmente una nuova abitudine. In campo commerciale, l'identificazione delle giuste ricompense per determinate voglie è essenziale per il successo di un prodotto o servizio di consumo.

 

Esempi dal Campo Commerciale

Le aziende hanno sempre intuito la necessità di creare "desiderio" per i loro prodotti e servizi.

Prendiamo Cinnabon. Come tattica, Cinnabon ha sempre posizionato i suoi negozi nei centri commerciali lontano dall'area ristorazione, in modo che l'odore dei cinnamon rolls si diffondesse lungo i corridoi senza essere interrotto da altri odori di cibo, creando di fatto un desiderio in chiunque ne incontrasse l'odore.

Oggi, grazie alla scienza, le aziende non hanno più bisogno di affidarsi a ricompense naturali come la voglia di cibo. Per garantire il successo di un prodotto, possono invece applicare gli elementi del loop delle abitudini: spunto, routine e ricompensa. L'identificazione della ricompensa è particolarmente importante!

Per illustrare l'importanza di identificare correttamente la ricompensa, Duhigg si rifà il prodotto antiodore di Procter&Gamble: Febreze. Quando è stato introdotto sul mercato, Febreze è stato un fiasco. Funzionava esattamente come previsto, quindi un ottimo prodotto, ma non vendeva per un semplice motivo: le persone non riuscivano a percepire la maggior parte dei cattivi odori della loro vita, essendone immersi. Ad esempio, chi possiede un gatto si abitua all'odore dei gatti e non si preoccupa di questi odori. Di conseguenza, non c'era voglia di questo prodotto, anche se funzionava.

I ricercatori di P&G hanno infine identificato il "desiderio" corretto intervistando una donna che ha detto loro: "Non uso Febreze per gli odori. Lo uso dopo le pulizie. È un modo piacevole per dare un buon odore a tutto, come tocco finale". A lei e ad altre donne piaceva usare il prodotto perché dava loro la sensazione di aver portato a termine il compito di pulire. Questa era la ricompensa per l'uso di Febreze.

Promuovendo la giusta ricompensa nella pubblicità di P&G, Febreze e i suoi spin-off generano oggi vendite per oltre 1 miliardo di dollari all'anno. Alla fine, P&G ha individuato una ricompensa funzionale ai suoi clienti e ha raccolto i benefici della comprensione del comportamento dei consumatori.

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Il 5/2/2023 at 09:33, Tony Montana ha scritto:

la risposta fornita è stata molto valida.

Tony Robbins dovrà andare in pensione finalmente 😍😂

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Tony Montana

La Trasformazione


Idea Chiave

La premessa fondamentale è che sia possibile trasformare un'abitudine, ma non liberarsene completamente. Duhigg la chiama la regola d'oro del cambiamento delle abitudini (golden rule of habit change).

Numerosi studi hanno dimostrato che non è possibile liberarsi completamente delle cattive abitudini. Al contrario, per cambiare una cattiva abitudine è necessario mantenere il vecchio spunto (la "cue") e fornire la vecchia ricompensa, ma inserendo al contempo una nuova routine. Ripeto: questa nuova routine deve soddisfare i vecchi stimoli/spunti e le vecchie ricompense.

La Regola d'Oro ha fortemente influenzato allenatori sportivi di successo, ma è anche la chiave di volta dietro a trattamenti per l'alcolismo, i disturbi ossessivo-compulsivi e decine di altri comportamenti autodistruttivi.
 

Break-down dell'Idea Chiave

Alla base della Regola d'oro c'è la necessità di un metodo per affrontare le cattive abitudini. Sebbene sembri non esserci un insieme specifico di passi che garantisca il cambiamento delle cattive abitudini, per cambiare le abitudini bisogna innanzitutto credere che il cambiamento sia possibile. La componente di speranza e senso di possibilità è fondamentale.

 

Esempio: Tony Dungy

La Regola d'Oro è uno strumento potente per generare cambiamento negli individui e nelle organizzazioni. Un esempio è dato da Tony Dungy, famoso allenatore della NFL.

Dungy ha adottato un approccio opposto a quello della maggior parte degli allenatori, che credevano che schemi complicati ed articolati facessero vincere le partite. Dungy era convinto del contrario: voleva semplicemente che la sua squadra fosse più veloce e reattiva degli avversari.

Per raggiungere questo obiettivo, insegnava ai suoi giocatori solo una manciata di semplici schemi di base, ma li faceva esercitare ripetutamente finché i comportamenti non diventavano automatici. Come risultato i suoi giocatori non dovevano pensare più di tanto durante la partita, siccome potevano contare su azioni abitudinarie ed automatizzate. Questo ha dato ai giocatori di Dungy un piccolo ma significativo vantaggio. Erano più veloci e reattivi degli avversari perché avevano eliminato il tempo necessario per prendere decisioni. Tutto diventava una reazione, guidata da abitudini corrette.

the-story-of-success-the-talent-myth-26-

È importante stressare che il punto cruciale per cambiare un'abitudine è la convinzione/fiducia (il "belief"). Una volta che si crede in qualcosa, si inizia a credere di poter cambiare altre parti della propria vita. Ecco perché Alcolisti Anonimi funziona per i suoi membri: l'organizzazione si concentra sull'instillare la convinzione della possibilità di cambiare.

Punti Chiave

  • Il cambiamento di abitudine deve occorrere tramite la trasformazione: è molto difficile sconfiggere completamente una cattiva abitudine.
  • Per cambiare una cattiva abitudine, mantienine la "cue" e la ricompensa, ma cambiane la routine. La nuova routine deve soffisfare gli impulsi della ricompenza data da quella vecchia.
  • La chiave del cambiamento di un'abitudine è la convinzione, la fiducia ("belief").
  • Una volta che le persone cominciano a credere in qualcosa, cominciano a credere che possono cambiare parti della loro vita.
Modificato da Tony Montana
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  • 3 settimane dopo...
Tony Montana

Abitudini chiave (Keystone habits)


L'idea principale

Le abitudini chiave sono cruciali per realizzare il cambiamento nelle organizzazioni. Queste abitudini sono quelle che spostano, scardinano e modificano gli altri schemi. Si basano sull'identificazione di alcune priorità chiave e sulla loro trasformazione in "potenti leve". Attaccando un'abitudine, i cambiamenti si diffondono in un'azienda o in un'istituzione arretrata o moribonda e trasformano positivamente la cultura.

 

Break-down dell'idea principale

Le abitudini chiave possono ristrutturare un'organizzazione o un'istituzione creando "piccole vittorie": aiutano le altre abitudini a prosperare creando nuove strutture e stabilendo culture in cui il cambiamento diventa contagioso. Le buone abitudini organizzative creano il successo; le cattive abitudini organizzative generano il fallimento o un vero e proprio disastro.

"Small wins are a steady application of a small advantage."



Esempio: Paul O'Neill

Quando Paul O'Neill assunse la direzione di Alcoa, l'azienda, un tempo potente, era diventata lenta, pesante e stava perdendo costantemente terreno nei confronti di una concorrenza più aggressiva. Si rese subito conto di aver bisogno di un argomento chiave per sostituire i soliti discorsi aziendali senza senso su "sinergia... rightsizing... coopetition"...

Il cambiamento sarebbe stato possibile solo attraverso l'identificazione di un'abitudine chiave.

La chiave individuata da O'Neill fu la sicurezza. Tutti sostenevano l'idea della sicurezza, ed era una parte estremamente importante delle operazioni di Alcoa, dove la manipolazione errata dell'alluminio fuso a 2.000 gradi può provocare lesioni e/o morte. O'Neill sapeva che l'argomento aveva il potenziale per riportare la "nave" Alcoa su una rotta redditizia.

Naturalmente, alla prima riunione degli azionisti, O'Neill confuse molte persone parlando di sicurezza invece di usare le keyword/buzzword conosciute. Disse chiaramente che, per proteggere i lavoratori, Alcoa doveva diventare la migliore e più snella azienda di alluminio del mondo. Gli azionisti si sentirono in preda al panico, ma quando un anno dopo arrivarono i risultati dell'iniziativa di O'Neill, i profitti di Alcoa avevano raggiunto un livello record. Infatti, quando O'Neill andò in pensione, l'utile netto dell'azienda era cinque volte superiore a quello del suo arriv.! Nel frattempo, ha creato uno degli ambienti di lavoro più sicuri al mondo.

Per ottenere questa straordinaria inversione di tendenza O'Neill stabilì un "habit loop" all'interno di ogni unità di Alcoa che legava profitto e sicurezza. Ogni volta che un lavoratore si infortunava, il presidente dell'unità doveva riferire a O'Neill entro 24 ore e solo i presidenti che seguivano questa procedura venivano promossi. Ciò significava che i presidenti di unità dovevano essere in costante comunicazione con i direttori di piano e che questi ultimi dovevano convincere i loro lavoratori a lanciare avvertimenti e a fornire suggerimenti per migliorare la sicurezza.

L'azione di O'Neill ha comportato l'elaborazione e la messa in opera di nuovi sistemi di comunicazione. Il risultato finale fu una trasformazione a livello aziendale. Alcoa è diventata un luogo più sicuro per i lavoratori e ha aumentato drasticamente i profitti. Intervenendo su un'abitudine chiave, O'Neill ha trasformato un'azienda vecchia e arretrata in un'azienda snella e altamente redditizia.

 

Punti chiave

  • Le abitudini chiave sono cruciali per realizzare cambiamento nelle organizzazioni.
  • Queste abitudini sono quelle che spostano, scardinano e modificano gli altri schemi.
  • La strategia sta nell'identificare una o poche priorità chiave e nel trasformarle in potenti leve.
  • Come risultato, i  cambiamenti si diffondono in un'azienda o in un'istituzione trasformandone positivamente la cultura.
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Non mi capacito del fatto che mi è sfuggito questo thread e che l'ho scoperto solo adesso.

Mi ritrovo in pieno, attingendo alla mia esperienza con l'installazione di nuove e più funzionali abitudini, con quanto scritto, magari più in là metterò per iscritto il mio personale procedimento - cui mi ha condotto il PREDATOR ma ancor prima il glorioso Modulo 1 - che mi ha condotto ad impiantare nuovi automatismi abitudinari.

Apprezzo tantissimo l'esaustività e la precisione con cui hai riportato i concetti, adoperando un lessico ricercato ma non appesantito da un gergo iper-specialistico che avrebbe potuto contrastare la comprensione ai più.

Non so come dire, ma insieme ad Aivia e @Percival, sei fra gli utenti di cui più adoro leggere i post, non soltanto sotto il profilo contenutistico, ma anche in un'ottica di approccio multidisciplinare adoperato, refrattario all'iper-semplificazione e che abbraccia la complessità.
Per intenderci, per me è proprio una libidine.

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Skyscraper

Casca a fagiolo, è da inizio anno che in testa mi riecheggia questa frase: "Sei il risultato delle piccole azioni che compi ogni giorno".

Sto testando proprio in questo periodo una sostituzione delle vecchie abitudini con delle nuove ma è un processo fottutamente lungo e spesso anche doloroso.
La cosa positiva è che passata una certa soglia poi diventa tutto più facile.

Esempio: è dall'anno scorso che volevo instillare l'abitudine di bere due borracce d'acqua al giorno (2/2,5 lt. al giorno circa).

Ho iniziato non senza difficoltà, magari non la finivo tutta o mi scordavo in continuazione. Mettendomela sempre sul tavolo dove lavoro ho creato un'associazione per cui quando facevo un task al computer ogni tanto bevevo un piccolo sorso. Stessa cosa dopo aver fatto uno sforzo fisico, per cui bere acqua fungeva da ricompensa.

Risultato: abitudine installata dopo 2-3 mesi. Percepisco molto bene quando sono disidratato e mi da fastidio esserlo.

La cosa che noto è che le abitudini nel lungo periodo ti fanno diventare una persona diversa (identity). Nel mio caso essendo diventata un'abitudine in background, non ho più voglia di bere alcolici a caso per sentirmi incluso in un qualsiasi gruppo di bestie inutili che bevono per divertirsi, oltre che a sentirmi nettamente meglio quando mi alleno e in generale durante il giorno.

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  • 2 settimane dopo...
Tony Montana
Il 7/3/2023 at 16:34, Brif ha scritto:

Mi ritrovo in pieno, attingendo alla mia esperienza con l'installazione di nuove e più funzionali abitudini, con quanto scritto, magari più in là metterò per iscritto il mio personale procedimento - cui mi ha condotto il PREDATOR ma ancor prima il glorioso Modulo 1 - che mi ha condotto ad impiantare nuovi automatismi abitudinari.

Avere esempi reali e in cui ci si possa riconoscere almeno in parte aiuta moltissimo a dare senso di possibilità.

Arricchirebbe molto il topic. Metterò anche io qualche esempio alla fine.
 

Il 7/3/2023 at 16:34, Brif ha scritto:

Apprezzo tantissimo l'esaustività e la precisione con cui hai riportato i concetti, adoperando un lessico ricercato ma non appesantito da un gergo iper-specialistico che avrebbe potuto contrastare la comprensione ai più.

Non so come dire, ma insieme ad Aivia e @Percival, sei fra gli utenti di cui più adoro leggere i post, non soltanto sotto il profilo contenutistico, ma anche in un'ottica di approccio multidisciplinare adoperato, refrattario all'iper-semplificazione e che abbraccia la complessità.
Per intenderci, per me è proprio una libidine.

Mi fa enorme piacere che la mia "malattia mentale" di dover sapere qeuste cose sia utile e/o piacevole ad altri 🖤

 

Il 8/3/2023 at 10:51, Skyscraper ha scritto:

Sto testando proprio in questo periodo una sostituzione delle vecchie abitudini con delle nuove ma è un processo fottutamente lungo e spesso anche doloroso.
La cosa positiva è che passata una certa soglia poi diventa tutto più facile.

Esatto, dopo 40-50 giorni diventa un automatismo e l'enegia mentale cosciente (forza di volontà) è drammaticamente ridotta.
 

Il 8/3/2023 at 10:51, Skyscraper ha scritto:

Esempio: è dall'anno scorso che volevo instillare l'abitudine di bere due borracce d'acqua al giorno (2/2,5 lt. al giorno circa).

Ho iniziato non senza difficoltà, magari non la finivo tutta o mi scordavo in continuazione. Mettendomela sempre sul tavolo dove lavoro ho creato un'associazione per cui quando facevo un task al computer ogni tanto bevevo un piccolo sorso. Stessa cosa dopo aver fatto uno sforzo fisico, per cui bere acqua fungeva da ricompensa.

Risultato: abitudine installata dopo 2-3 mesi. Percepisco molto bene quando sono disidratato e mi da fastidio esserlo.

Grazie dell'esempio.
 

Il 8/3/2023 at 10:51, Skyscraper ha scritto:

La cosa che noto è che le abitudini nel lungo periodo ti fanno diventare una persona diversa (identity). Nel mio caso essendo diventata un'abitudine in background, non ho più voglia di bere alcolici a caso per sentirmi incluso in un qualsiasi gruppo di bestie inutili che bevono per divertirsi, oltre che a sentirmi nettamente meglio quando mi alleno e in generale durante il giorno.

Sì, fa parte di quello che Clear chiama il Golden Circle e che DNTGIVEAFUCK ha riportato nel suo post:

 

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Tony Montana

Starbucks e l'Abitudine al Successo
 

Quando la forza di volontà diventa automatica

La forza di volontà è un'abitudine chiave essenziale. Sarà il soggetto di un prossimo topic, ma qui l'essenziale.

La forza di volontà non è qualcosa che un individuo sviluppa da solo, ma può essere insegnata e appresa. Infatti, molte aziende di successo di oggi, come Starbucks, ne fanno una parte fondamentale della loro formazione.

Innumerevoli studi ed esempi mostrano che la forza di volontà è l'abitudine chiave più importante per il successo individuale. La convinzione comune per cui la forza di volontà sia qualcosa che si ha o non si ha è falsa. La forza di volontà è invece un'abilità che si può imparare, un muscolo che si può allenare. Una volta che una persona apprende buone abitudini di forza di volontà in un settore, queste si diffondono in altri settori. La forza di volontà è contagiosa. Quando le aziende e le istituzioni lo riconoscono e trasformano l'autodisciplina in un'abitudine organizzativa, ottengono successo.

 

Automatizzare il successo

Spesso si pensa che la forza di volontà sia una qualità intrinseca: o ce l'hai o non ce l'hai. Al contrario, può essere appresa, allenata e trasformata in un'abitudine.

Duhigg fa l'esempio di un figlio di due genitori tossicodipendenti. Il bambino ha sviluppato difficoltà ad andare d'accordo con gli altri e, di conseguenza, ha faticato a mantenere un lavoro in età avanzata.

Alla fine ha accettato un lavoro da Starbucks e la sua vita è cambiata. L'azienda "gli ha insegnato a vivere, a concentrarsi, ad arrivare al lavoro in orario e a dominare le proprie emozioni. Ma soprattutto, gli ha insegnato la forza di volontà".

L'insegnamento della forza di volontà è una parte cruciale della strategia aziendale complessiva di Starbucks per un semplice motivo commerciale: l'azienda ha un prodotto costoso (per il mercato del caffè) e i dirigenti hanno riconosciuto che i baristi dovevano offrire qualcosa di più di un semplice latte da 3,5€. Dovevano offrire un "po' di gioia" insieme al caffè. Starbucks deve offrire un'esperienza positiva.

Questa esperienza si basa su dipendenti che hanno appreso l'abitudine chiave della forza di volontà. Sanno come gestire i clienti difficili senza esplodere in rabbia o frustrazione perché è stato insegnato loro specificamente come affrontare le situazioni difficili attraverso l'uso di cicli di abitudini di forza di volontà.

Starbucks ha decine di routine per le situazioni potenzialmente problematiche (Duhigg li chiama "punti di inflessione"). Queste routine consentono ai baristi di scegliere un determinato comportamento in anticipo, di esercitarlo intensamente e di far scattare l'abitudine quando si verifica una situazione spiacevole per il cliente.

Questa formazione di routine avvia anche un ciclo benefico: instillando abitudini positive per affrontare automaticamente le situazioni negative, si riduce il rischio che si verifichino situazioni negative quando si dà ai dipendenti il potere decisionale. Di conseguenza, è possibile conferire ai dipendenti una maggiore autorità. A sua volta, questa maggiore autorità decisionale non solo aumenta la forza di volontà de dipendente, ma anche la loro dedizione ed il loro morale, fornendo al cliente un'esperienza positiva.

 

Punti chiave

  • L'abitudine chiave più importante è la forza di volontà.
  • La forza di volontà è un'abitudine facilmente apprendibile ed allenabile.
  • Il modo più efficace di rinforzare la forza di volontà è renderò un'abitudine.
  • Una buona abitudine alla forza di volontà fornisce una maggiore autorità decisionale, creando un circolo virtuoso.
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