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L'euro non fa sconti. Adesso è il turno della Francia.


ArmandoBis

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newcome
1 ora fa, BrianBoru ha scritto:

Non mi pare ci sia nesso tra euro e pensioni. 

Ma capisco che i no euro ragionino al contrario: si parte da una conclusione per arrivare agli indizi

L'€ ha avvantaggiato alcuni paesi (Germania, Olanda, Lussemburgo), per mandare invece in declino tanti altri...

Soprattutto chi sfruttava la propria moneta debole per esportare e avere così buone condizioni di vita nel mercato interno.

Sono d'accordo che l'€ abbia poco a che fare con le pensioni.

Il problema è che uno stato in stagnazione economica non ha i soldi né per rivalutare le pensioni all'inflazione, né per colmare i buchi di bilancio dei vari enti che le erogano.

Poi le cause possono essere varie ed eventuali, non ce n'è solo una.

La globalizzazione e la delocalizzazione sono una componente, la perdita di diritti sul lavoro, l'incapacità di attrarre investitori e soldi esteri....ect ect ect..

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Sensei10
2 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

Forse volevi dire Croazia?

No, volevo dire Slovacchia. Lo so che ha aderito prima del 2010, ma stavamo parlando di critica all'euro e ho fatto un esempio. 

Ossia: se proprio si doveva costituire un blocco italiano antieuro ciò andava fatto prima. Esempio: il gruppo Visegrad, che però al suo interno ha un paese che ha adottato comunque la moneta comune (oltre ad una radice ben diversa da quella nostrana).

2 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

Che cosa fa il meccanico croato prestato alla politica. Firma o no?

Dovrebbe continuare a fare il meccanico, perché non basta un segno meno a costruire una politica economica internazionale ad ampio respiro. 

Nonostante gli economisti e le loro teorie (ma tutte le teorie sono uguali? Non direi). 

Ad ogni modo, eravamo partiti dal discorso sui dirigenti dell'ex pci e dalla loro formazione. E idealmente resto convinto, per qualsiasi partito o movimento, che sia meglio una classe formata da politici avveduti che dal popolino. Poi certo, c'è sempre la possibilità della dittatura del proletariato, ma non la ritengo valida.

 

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BrianBoru
31 minuti fa, newcome ha scritto:

L'€ ha avvantaggiato alcuni paesi (Germania, Olanda, Lussemburgo), per mandare invece in declino tanti altri...

Soprattutto chi sfruttava la propria moneta debole per esportare e avere così buone condizioni di vita nel mercato interno.

Sono d'accordo che l'€ abbia poco a che fare con le pensioni.

Il problema è che uno stato in stagnazione economica non ha i soldi né per rivalutare le pensioni all'inflazione, né per colmare i buchi di bilancio dei vari enti che le erogano.

Poi le cause possono essere varie ed eventuali, non ce n'è solo una.

La globalizzazione e la delocalizzazione sono una componente, la perdita di diritti sul lavoro, l'incapacità di attrarre investitori e soldi esteri....ect ect ect..

Ma infatti le cause sono molteplici. Anche l'invecchiamento della popolazione è una causa importante. Ma sta cosa di tirare in ballo l'euro come causa di tutti i mali è solo l'espressione di una battaglia ideologica basata sui pregiudizi e sulle boiate dette da politici molto stupidi o molto furbi o da enti finanziati da chissà chi per spargere scemenze sui social 

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newcome
24 minuti fa, BrianBoru ha scritto:

Ma infatti le cause sono molteplici. Anche l'invecchiamento della popolazione è una causa importante. Ma sta cosa di tirare in ballo l'euro come causa di tutti i mali è solo l'espressione di una battaglia ideologica basata sui pregiudizi e sulle boiate dette da politici molto stupidi o molto furbi o da enti finanziati da chissà chi per spargere scemenze sui social 


Io sono dell'idea che l'€ dal momento che ce l'hai, te lo tieni...

Conviene piuttosto cambiare le politiche economiche e cercare di sfruttarne i vantaggi, riducendone il più possibile i lati negativi.

Fare 20 anni di battaglie politiche e propaganda contro l'€, che poi una volta al governo tutti dimenticano, non serve a niente.

E' un po' come a uno a cui amputano le gambe, che invece di provare a correre con delle protesi e diventare medaglia d'oro paraolimpica, sta sdraiato a letto tutto il giorno a bestemmiare dicendo che era meglio prima quando poteva allenare i polpacci in palestra. 

Tra l'altro l'Italia ha un'industria che occupa tanta gente, ma da paese anni 70-80...

Il pezzo di plastica, l'acciaio, l'auto economica, il turismo che costa ma non è nemmeno di lusso; lo fanno i paesi dell'est o la Cina...

Bisognerebbe imitare piuttosto paesi più tecnologicamente avanzati e con salari più alti, piuttosto che competere con i paesi asiatici per le briciole.

Protesi medicali, macchinari sofisticati per l'industria, robotica, informatica, turismo di lusso, ingegneria, servizi finanziari e assicurativi....

E se i capitali interni per questo tipo di industrie, si può defiscalizzare chi viene dall'estero a mettere in Italia la propria sede.

Invece no...si fa il contrario.

Si sovvenziona ancora la FIAT, si aumentano le tasse, la burocrazia, si punta ancora su sto cazzo di gas come fonte per tutto...

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BrianBoru
22 minuti fa, newcome ha scritto:


Io sono dell'idea che l'€ dal momento che ce l'hai, te lo tieni...

Più che altro mi chiederei

- che succede al nostro debito pubblico?

- che succede alle nostre importazioni di materia prima?

- Che succede alla nostra valuta ?

- insomma, sono più i vantaggi o gli svantaggi?

No, perché su questo sento dire di tutto ma le spiegazioni che capisco meglio non parlano di belle prospettive.

 

22 minuti fa, newcome ha scritto:

Conviene piuttosto cambiare le politiche economiche e cercare di sfruttarne i vantaggi, riducendone il più possibile i lati negativi.

Fare 20 anni di battaglie politiche e propaganda contro l'€, che poi una volta al governo tutti dimenticano, non serve a niente.

E' un po' come a uno a cui amputano le gambe, che invece di provare a correre con delle protesi e diventare medaglia d'oro paraolimpica, sta sdraiato a letto tutto il giorno a bestemmiare dicendo che era meglio prima quando poteva allenare i polpacci in palestra. 

Ma poi chi lo dice che puoi ancora allenarti come prima, in un mondo diverso ?

22 minuti fa, newcome ha scritto:

Tra l'altro l'Italia ha un'industria che occupa tanta gente, ma da paese anni 70-80...

Il pezzo di plastica, l'acciaio, l'auto economica, il turismo che costa ma non è nemmeno di lusso; lo fanno i paesi dell'est o la Cina...

Bisognerebbe imitare piuttosto paesi più tecnologicamente avanzati e con salari più alti, piuttosto che competere con i paesi asiatici per le briciole.

Protesi medicali, macchinari sofisticati per l'industria, robotica, informatica, turismo di lusso, ingegneria, servizi finanziari e assicurativi....

E se i capitali interni per questo tipo di industrie, si può defiscalizzare chi viene dall'estero a mettere in Italia la propria sede.

Invece no...si fa il contrario.

Si sovvenziona ancora la FIAT, si aumentano le tasse, la burocrazia, si punta ancora su sto cazzo di gas come fonte per tutto...

 

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ArmandoBis
3 ore fa, BrianBoru ha scritto:

Non mi pare ci sia nesso tra euro e pensioni. 

Ma capisco che i no euro ragionino al contrario: si parte da una conclusione per arrivare agli indizi

Mi pare di essermi espresso in plain italian.

Dal Trattato di Maastricht in poi, la crescita economica in Europa è finita.

Quindi devi tagliare pensioni, sanità e scuola.

Come si sta appunto facendo.

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ArmandoBis
Inviato (modificato)
1 ora fa, BrianBoru ha scritto:

Ma infatti le cause sono molteplici. Anche l'invecchiamento della popolazione è una causa importante. Ma sta cosa di tirare in ballo l'euro come causa di tutti i mali è solo l'espressione di una battaglia ideologica basata sui pregiudizi e sulle boiate dette da politici molto stupidi o molto furbi o da enti finanziati da chissà chi per spargere scemenze sui social 

Non sai di che cosa stai parlando.

Con l'Euro ad ogni merce che viene prodotta in Italia viene applicato un sovrapprezzo del 20% (almeno era così un po' di anni fa)  rispetto alla stessa merce prodotta in Germania.

Il crollo della produzione industriale italiana ha questa semplice causa.

Infatti l'euro, con il sovrapprezzo del 20% che si è venuto a creare, è stata l'unica novità, assieme alla Cina, di questi ultimi trent'anni.

La casta, la corruzione, la mafia, il Sud, e altri problemi immaginari perché con l'economia non hanno niente a che fare, c'erano anche prima della rovinosa performance dell'industria italiana negli anni 2000.

Modificato da ArmandoBis
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ArmandoBis
2 ore fa, Sensei10 ha scritto:

No, volevo dire Slovacchia. Lo so che ha aderito prima del 2010, ma stavamo parlando di critica all'euro e ho fatto un esempio. 

Ossia: se proprio si doveva costituire un blocco italiano antieuro ciò andava fatto prima. Esempio: il gruppo Visegrad, che però al suo interno ha un paese che ha adottato comunque la moneta comune (oltre ad una radice ben diversa da quella nostrana).

Dovrebbe continuare a fare il meccanico, perché non basta un segno meno a costruire una politica economica internazionale ad ampio respiro. 

Nonostante gli economisti e le loro teorie (ma tutte le teorie sono uguali? Non direi). 

Ad ogni modo, eravamo partiti dal discorso sui dirigenti dell'ex pci e dalla loro formazione. E idealmente resto convinto, per qualsiasi partito o movimento, che sia meglio una classe formata da politici avveduti che dal popolino. Poi certo, c'è sempre la possibilità della dittatura del proletariato, ma non la ritengo valida.

 

Il problema è duplice.

Il primo è che non puoi avere una classe politica tout court, semplicemente perché non esistono più i partiti.

Per partiti intendo organizzazioni politiche strutturate, con una storia, una concezione dell'economia e dello Stato, degli interessi precisi da difendere.

Il secondo è che come Stato sovrano hai perso ormai quasi tutte le tue prerogative, a cominciare dalla moneta che non controlli più. 

Nel suo libro Adulti nella stanza Varoufakis racconta come l'Europa ha piegato la Grecia.

Per cercare appoggi politici fece un viaggio negli Stati Uniti e riuscì a parlare con alcuni pezzi grossi dell'amministrazione americana e delle varie agenzie internazionali.

Quando arrivò al più alto in grado, quello gli disse che aveva ragione, ma lui non poteva fare nulla. La Grecia era sotto la Germania. Neanche l'Europa, la Germania. E se ne tornò con le pive nel sacco.

 

 

 

 

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Sensei10
58 minuti fa, ArmandoBis ha scritto:

non esistono più i partiti.

Ed è grossomodo ciò che ho scritto in precedenza (naturalmente concordo)

59 minuti fa, ArmandoBis ha scritto:

come Stato sovrano hai perso ormai quasi tutte le tue prerogative, a cominciare dalla moneta che non controlli più. 

Allora qui entrano in ballo gli economisti, segnatamente post-keynesiani. Che a quanto pare o sono rimasti inascoltati per anni o non hanno fornito apporti significativi. 

Lo stesso Varoufakis, ma anche Bagnai, Rinaldi e la scuola di Paolo Savona da noi. 

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ArmandoBis
50 minuti fa, Sensei10 ha scritto:

Ed è grossomodo ciò che ho scritto in precedenza (naturalmente concordo)

Allora qui entrano in ballo gli economisti, segnatamente post-keynesiani. Che a quanto pare o sono rimasti inascoltati per anni o non hanno fornito apporti significativi. 

Lo stesso Varoufakis, ma anche Bagnai, Rinaldi e la scuola di Paolo Savona da noi. 

Guarda, vuoi sapere la verità?

Dell'euro nessuno se ne è occupato.

Tra l'economia pratica e la teoria che viene insegnata nelle università quasi non c'è rapporto.

Infatti ai tempi nessuno disse niente.

Alesina scrisse su Corriere un articolo in cui sosteneva che l'euro era una vaccata, ma senza calcare la mano più di tanto.

Neanche lui immaginava il disastro a cui lo avrebbero portato.

La verità è che gli economisti nell'immaginario contano poco.

Non abbiamo Nobel o superstar della materia.

Ma anche quelli stranieri impatto ne hanno pochino.

Stiglitz ha scritto un libro di critica spietata all'euro, è uscito per un editore importante, Einaudi, ma non lo ha letto nessuno. 

Impatto sul dibattito pubblico: zero.

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