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Io e la mia "amica" vogliamo andare a caccia insieme


Gianluca-20

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^'V'^
17 ore fa, Gianluca-20 ha scritto:

Lei per utilizzare un’espressione di Aivia, avendo "pancia e testa" collegate, non ha l’abitudine di mancare di rispetto a un maschio o alla gente in generale. 
 

Non è il genere di tipa che ti fa perdere tempo, se ti vuole, te lo mostra, é puntuale e fa la seria (non nel significato crisitiano del termine di "ragazza seria").

 

Ma le spiegavo giustamente, che la maggior parte delle sue camerate, non hanno questa fortuna e si al maschio medio gli fanno tutti sti giochetti.

Una domanda, non retorica ad assist perché in privato non ne abbiamo parlato.

Dato che è esperienza anche femminile (se provano) che per trovarne una che ci stia con la testa devi destreggiarti tra 90-100 scammer, trappole, sconnesse, no show a caso, ecc.

E questo anche solo per un incontro. 

Ma per avere una relazione se ne devono filtrare un bel po' di quelle che vanno bene per un incontro.

Parliamo di una su 90 che riesca ad avere un comportamento finalizzato, e tra queste una o due su 100 con cui valga la pena relazionarsi perché portano più valore alla tua vita di quanto ne buttino al cesso. 

Cosa risponderesti a chi, leggendo il tuo thread pensasse tu sia stato fortunato ad avere Alessia? 

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^'V'^
15 ore fa, Gianluca-20 ha scritto:

Si, belle.

Mi sento vivo. E mi commuovo a pensare che Ines prima di ieri, in poco meno di 30 anni, non era mai riuscita ad avere questa esperienza.

E che Alessia oggi, con gli occhiettini lucidi, mi ha detto che con me si sente Donna e che non pensava esistessero veramente degli Uomini come me/noi.

Thank You for Your Service.

Grazie per quello che stai facendo per le donne d'Europa e per rendere il tessuto sociale ospite un posto migliore In cui vivere per le persone che conoscono e che conosci tu.

So bene quanta merda devi ingoiare, è un gesto di gentilezza tutt'altro che a casaccio.

La natura proprio per il suo impatto così positivo per la specie e le linee di sangue coivolte vi ha legato il più alto dei reward in salute, benessere e sensazione di compiutezza. 

Che dire, Mission Accomplished.

A tra poco. 

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Questo piccolo thread è meraviglioso, complimenti per la perseveranza e la consistenza spietata che avete dimostrato entrambi, mi ha stimolato e ispirato parecchio per avere il mio primo ffm.

Grazie per il valore che hai apportato a questo forum e alla collettività.

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Gianluca-20
7 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Una domanda, non retorica ad assist perché in privato non ne abbiamo parlato.

Dato che è esperienza anche femminile (se provano) che per trovarne una che ci stia con la testa devi destreggiarti tra 90-100 scammer, trappole, sconnesse, no show a caso, ecc.

E questo anche solo per un incontro. 

Ma per avere una relazione se ne devono filtrare un bel po' di quelle che vanno bene per un incontro.

Parliamo di una su 90 che riesca ad avere un comportamento finalizzato.

Tra queste una o due su 100 con cui valga la pena relazionarsi perché portano più valore alla tua vita di quanto ne buttino al cesso. 

Cosa risponderesti a chi, leggendo il tuo thread pensasse tu sia stato fortunato ad avere Alessia? 

Che siamo stati fortunati entrambi. Perché l’abbiamo scelto.

Io mi sento blessed perché sono riuscito ad aprirgli gli occhi e farle capire che giochiamo nella stessa squadra, e che se si fosse fidata di me avremmo vinto entrambi.

Che quello che siamo oggi é il risultato di una guerra che dura da sempre, ancor prima che ci conoscessimo e sia io che lei siamo pieni di cicatrici. 

 

Poco meno di un anno fa, per un periodo fortunatamente breve, ero diventato froscio (nel senso di eterosessuale che non ha fatto quello che madre natura lo ha programmato per fare). E ne ho pagato le conseguenze, con il più alto dei dolori, paragonabile alla morte di una persona cara.

Ho perso tutto, soldi, casa, onore, lavoro, la figa con cui stavo e tante altre cose che non sto qui a elencare. E di queste cose che ho perso la figa con cui stavo era la meno importante. Ho perso la mia identità.

La natura non guarda in faccia nessuno.

 

E anche Alessia é da una vita che é in guerra. 
L’ultima relazione che ha avuto, talmente gli si seccava che doveva ubriacarsi per avere rapporti sessuali con il suo tipo froscio altrimenti non riusciva. E questa è solo una piccola goccia nella merda che ha dovuto mangiare.

 

Ci sono voluti dei mesi prima che riuscisse a capire che stavo facendo il bene di entrambi, e ha avuto tanta paura all’inizio, per non parlare dei pianti e della paura tremenda che aveva del fatto che se andassimo con un altra tipa io l’avrei piantata perché secondo la logica femminile non provi più interesse.

 

Ma no, sta volta sapevo quello che doveva essere fatto. Per il bene di tutti. Andare nella mia stessa direzione era l’unica via per poter stare con me.

Come quando hai un bambino che piange perché sta male ma non vuole prendere la medicina. Ma tu lo ami quel bambino, e se per fargli prendere la medicina l’unico modo è quello di dargliela con la forza, lo fai. Perché dopo sai che starà bene, e quando crescerà, capirà e te ne sarà riconoscente di esserti preso cura di lui.
 

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^'V'^

In un mondo rotondo, non piatto e tolemaico, dove l'ombra avanza con la luce e non ne è l'antitesi, dove le azioni cantate corroborano il degrado e le azioni silenti tessono la trama del progresso collettivo, una figura emerge con discrezione ma determinazione incrollabile.

Alessia, la cui missione ha trascorso i confini visibili, ha operato nel cuore silenzioso del field, là dove il coraggio si misura in azioni audaci capaci di influenzare positivamente il tessuto sociale, a vantaggio delle donne d'Europa.

Donne per le quali l'abbiamo costruita, Europa. 

E per loro, l'abbiamo irrigata. E messa sotto una campana di vetro, riparata con un paravento, su di lei abbiamo ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle raccogliere radicchi in nero)

Con un'intelligenza affilata tenuta saldamente dalla parte del manico e un cuore ardente di passione per la giustizia, la grazia e la bellezza, Alessia ha condotto operazioni che, sebbene celate agli occhi del mondo, hanno rafforzato le fondamenta di una società più equa ed adatta alla specie.

La sua opera, un mosaico di azioni strategiche in modalità Futari Shinobi No Koto, azione coordinata della coppia Shinobi, ha disvelato e neutralizzato minacce che pesano sul benessere collettivo, tessendo il proprio tempo e le proprie energie tra le maglie della quotidianità di chi spesso si trova in posizioni di vulnerabilità.

Questo è un Encomio Ufficiale, quale prima attestazione di merito, che accompagna la medaglia al valore umano che oggi le conferiamo nel segreto.

Sebbene invisibile agli occhi della moltitudine, brilla di un fulgore inestinguibile nel pantheon dei savi. È un riconoscimento non solo del coraggio fisico ma dell'impegno profondo verso un ideale di approdo a casa e protezione per chi, nel silenzio delle onde quotidiane, cerca un faro di speranza, di esser pescata fuori dalle onde. 

"Seguimi, e ti farò pescatrice di donne", ha sentito Alessia ed ha così riconosciuto nel suo cuore la verità di quella chiamata e, senza chiedere oltre, con sprezzo del pericolo, spirito di abnegazione e sfavillante senso del dovere, ha seguito. 

Alessia ha incarnato la vera essenza del valor umano nel mondo moderno: l'abilità di navigare l'ignoto con astuzia, la forza di affrontare il pericolo con compostezza e la visione di costruire, tessere, ponti dove altri vedono muri.

Il suo contributo ha aperto vie precedentemente inesplorate per l'empowerment femminile, dimostrando che la vera forza risiede nella capacità di elevare gli altri, di tessere legami di solidarietà e comprensione oltre i confini di quel roveto mostruoso che circonda, per dolo o colpa non sta noi giudicare, sempre più di quelle donne per le quali abbiamo costruito Europa. 

Il suo lavoro ha gettato le basi per un tessuto sociale più forte, più resiliente e più inclusivo, dove le donne in tutta Europa possono trovare maggiori opportunità di esprimersi, di crescere e di contribuire al benessere collettivo.

Non è infatti la chioma degli alberi al sole, a proteggerci dalle frane di quello che oggi ci sembra stabile in superficie. 

Sono le radici intrecciate e profonde degli stessi, a trattenere e dare solidità al territorio. 

In un'era dove i conflitti sono spesso invisibili ma le loro conseguenze palpabili, in un'era di conflitti via proxy in cui quello che viene considerato un conflitto è un effetto, del conflitto tra le radici di altri più forti, Alessia ha ricordato a tutti noi il potere dell'azione consapevole e del coraggio morale. 

Ci ha ricordato che il mondo degli intrecci tra radici, dei ponti invisibili all'occhio ed essenziali, non è solo il campo dei conflitti e della propaganda di massa, ma è uno scenario operativo, che può essere usato, come ogni cosa potente, per dare energia al sistema o per danneggiarlo. 

Oggi, con questa medaglia, celebriamo non solo le vittorie ottenute ma l'ispirazione che Alessia rappresenta per ogni individuo che crede in un futuro di Bellessere e libertà con la giustizia. Il suo legato, un faro di speranza e di coraggio, continuerà a guidare le generazioni future verso orizzonti di pace e prosperità.

In Alessia, onoriamo il silenzioso eroismo di chi lavora nell'ombra per servire la luce, di chi lotta non per la gloria personale a detrimento degli altri, ma per il benessere di tutti.  La sua storia, sebbene avvolta nel velo del segreto, risplende come esempio eterno di dedizione, coraggio e amore per l'umanità.

Non conosciamo Ines, sappiamo solo che questa donna d'Europa è dovuta purtroppo arrivare a 30 anni annaspando tra i fiotti, prima di vedere la rassicurante luce di un faro, prima di sentirsi scelta e pescata via da quelle onde per servire una causa più alta. Una così profondamente pre installata in lei, che non ha dovuto ricevere una motivazione estrinseca per servirla ma ha semplicemente potuto seguire sulla bussola il proprio benessere personale, la propria sensazione di accomplishment e soddisfazione. 

Grazie Alessia. 

Thank You for Your Service. 

 

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Gianluca-20
1 ora fa, ^'V'^ ha scritto:

In un mondo rotondo, non piatto e tolemaico, dove l'ombra avanza con la luce e non ne è l'antitesi, dove le azioni cantate corroborano il degrado e le azioni silenti tessono la trama del progresso collettivo, una figura emerge con discrezione ma determinazione incrollabile.

Alessia, la cui missione ha trascorso i confini visibili, ha operato nel cuore silenzioso del field, là dove il coraggio si misura in azioni audaci capaci di influenzare positivamente il tessuto sociale, a vantaggio delle donne d'Europa.

Donne per le quali l'abbiamo costruita, Europa. 

E per loro, l'abbiamo irrigata. E messa sotto una campana di vetro, riparata con un paravento, su di lei abbiamo ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle raccogliere radicchi in nero)

Con un'intelligenza affilata tenuta saldamente dalla parte del manico e un cuore ardente di passione per la giustizia, la grazia e la bellezza, Alessia ha condotto operazioni che, sebbene celate agli occhi del mondo, hanno rafforzato le fondamenta di una società più equa ed adatta alla specie.

La sua opera, un mosaico di azioni strategiche in modalità Futari Shinobi No Koto, azione coordinata della coppia Shinobi, ha disvelato e neutralizzato minacce che pesano sul benessere collettivo, tessendo il proprio tempo e le proprie energie tra le maglie della quotidianità di chi spesso si trova in posizioni di vulnerabilità.

Questo è un Encomio Ufficiale, quale prima attestazione di merito, che accompagna la medaglia al valore umano che oggi le conferiamo nel segreto.

Sebbene invisibile agli occhi della moltitudine, brilla di un fulgore inestinguibile nel pantheon dei savi. È un riconoscimento non solo del coraggio fisico ma dell'impegno profondo verso un ideale di approdo a casa e protezione per chi, nel silenzio delle onde quotidiane, cerca un faro di speranza, cerca di esser pescata fuori dalle onde. 

"Seguimi, e ti farò pescatrice di donne", ha sentito Alessia ed ha così riconosciuto nel suo cuore la verità di quella chiamata e, senza chiedere oltre, con sprezzo del pericolo, spirito di abnegazione e sfavillante senso del dovere, ha seguito. 

Alessia ha incarnato la vera essenza del valor umano nel mondo moderno: l'abilità di navigare l'ignoto con astuzia, la forza di affrontare il pericolo con compostezza e la visione di costruire, tessere, ponti dove altri vedono muri.

Il suo contributo ha aperto vie precedentemente inesplorate per l'empowerment femminile, dimostrando che la vera forza risiede nella capacità di elevare gli altri, di tessere legami di solidarietà e comprensione oltre i confini di quel roveto mostruoso che circonda, per dolo o colpa non sta noi giudicare, sempre più di quelle donne per le quali abbiamo costruito Europa. 

Il suo lavoro ha gettato le basi per un tessuto sociale più forte, più resiliente e più inclusivo, dove le donne in tutta Europa possono trovare maggiori opportunità di esprimersi, di crescere e di contribuire al benessere collettivo.

Non è infatti la chioma degli alberi al sole, a proteggerci dalle frane di quello che oggi ci sembra stabile in superficie. 

Sono le radici intrecciate e profonde degli stessi, a trattenere e dare solidità al territorio. 

In un'era dove i conflitti sono spesso invisibili ma le loro conseguenze palpabili, in un'era di conflitti via proxy in cui quello che viene considerato un conflitto è un effetto, del conflitto tra le radici di altri più forti, Alessia ha ricordato a tutti noi il potere dell'azione consapevole e del coraggio morale. 

Ci ha ricordato che il mondo degli intrecci tra radici, dei ponti invisibili all'occhio ed essenziali, non è solo il campo dei conflitti e della propaganda di massa, ma è uno scenario operativo, che può essere usato, come ogni cosa potente, per dare energia al sistema o per danneggiarlo. 

Oggi, con questa medaglia, celebriamo non solo le vittorie ottenute ma l'ispirazione che Alessia rappresenta per ogni individuo che crede in un futuro di Bellessere e libertà con la giustizia. Il suo legato, un faro di speranza e di coraggio, continuerà a guidare le generazioni future verso orizzonti di pace e prosperità.

In Alessia, onoriamo il silenzioso eroismo di chi lavora nell'ombra per servire la luce, di chi lotta non per la gloria personale a detrimento degli altri, ma per il benessere di tutti.  La sua storia, sebbene avvolta nel velo del segreto, risplende come esempio eterno di dedizione, coraggio e amore per l'umanità.

Non conosciamo Ines, sappiamo solo che questa donna d'Europa è dovuta purtroppo arrivare a 30 anni annaspando tra le onde, prima di vedere la rassicurante luce di un faro, prima di sentirsi scelta e pescata via da quelle onde per servire una causa più alta. Una così profondamente pre installata in lei, che non ha dovuto ricevere una motivazione estrinseca per servirla ma ha semplicemente potuto seguire sulla bussola il proprio benessere personale, la propria sensazione di accomplishment e soddisfazione. 

Grazie Alessia. 

Thank You for Your Service. 

 

Mi sono commosso leggendolo.

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^'V'^
50 minuti fa, Gianluca-20 ha scritto:

Poco meno di un anno fa, per un periodo fortunatamente breve, ero diventato froscio (nel senso di eterosessuale che non ha fatto quello che madre natura lo ha programmato per fare). E ne ho pagato le conseguenze, con il più alto dei dolori, paragonabile alla morte di una persona cara.

Ho perso tutto, soldi, casa, onore, lavoro, la figa con cui stavo e tante altre cose che non sto qui a elencare. E di queste cose che ho perso la figa con cui stavo era la meno importante. Ho perso la mia identità.

La natura non guarda in faccia nessuno.

Gianluca, se ti fosse appena successo non mi permetterei altro che supporto emotivo. 

Sembra che la fase acuta sia trascorsa, che almeno in parte la tumultuosa sabbia si sia sedimentata. 

Ora posso dirti che - in my current understanding - questi sono momenti importanti, perché il Game of Life ci fa capire le sue regole e ce le incide perché la sola lettura e ripetizione delle stesse non sembra entrare in testa agli umani.

Regole che sono quelle, come la fisica di un videogame, che non genera eventi, ma con regole semplici porta a comportamenti emergenti complessi e tendenti ad infinito per il mezzo dell'azione umana.

E non importa cosa vada di moda dire in pubblico in questo o quel mono-mito, questo o quel totalitarismo de facto.

Importa che le regole del Game of Life sono conoscibili con l'esperienza, ce ne fa mistero ma non ci racconta menzogne quando andiamo a vedere le carte mostrando le nostre. 

Nel Toyota Production System ci sono concetti come Jidoka (automazione con tocco umano), che si basano su regole chiare e semplici per gestire l'output e la qualità dello stesso. 

Ringraziamo il Game of Life, perché ci mostra come con le sue regole semplici, agendole con un tocco intenzionale (automazione con tocco umano), si possa arrivare a masterizzare un System, che è implicito nelle regole del Game of Life, ma che non emerge senza l'intervento volontario umano ed intenzionale. 

Il System è così e basta, quando non funziona, il tocco umano ha violato una regola del gioco. 

E l'umano l'ha, si spera, imparata. 

OS

Pronunciato OSS, l'abbreviazione di Onegai Shimasu, in giapponese, è forse il modo migliore al mondo per rispondere al Game of Life quando per un nostro tocco personale in violazione del Game of Life, ci ha dato un feedback causale orribile. 

"OSS" o "OSU" simboleggia una vasta gamma di significati che includono saluto, rispetto, riconoscimento dell'autorità, determinazione, perseveranza, e un atteggiamento di prontezza mentale e fisica.

In alcune arti marziali ed in alcuni ambienti più ampi di cultura e rispetto giapponese, è usato comunemente per: 

  • Salutare un partner o un istruttore. E quale migliore partner e maestro c'è che il Game of Life. 
  • Esprimere prontezza a imparare o a iniziare una sessione di allenamento. 
  • Mostrare rispetto o accettazione di un comando, un'autorità giusta o di una regola così e basta senza porre domande. 
  • Riconoscere l'impegno e la determinazione nel miglioramento continuo.(*)

 

(*)In my current understanding, se il Game of Life potesse rispondere a parole, risponderebbe a sua volta OSS! 

Ma non come contrazione di Onegai Shimasu. 

Come contrazione di Oshi Shinobu. Che significa sopportare con grazia sotto pressione. E avanzare. 

Ovviamente, non ti avrei suggerito di guardare a quel periodo e pronunciare "OSS!" mentre eri in fase acuta. 

Ora che hai recuperato prospettiva e centratura, ed hai ricevuto una lezione esperienziale (al giusto costo economico ed emotivo) sulle regole del Game of Life, te lo indico come un modo per sigillare in te la sensazione. 

Di avere capito, di ringraziare per l'insegnamento, di riconoscere che abbiamo la libertà di creare un numero enorme di comportamenti complessi, generando output desiderabili a partire da azioni intenzionali sulle automazioni del Game of Life, ma che le retroazioni di questi comportamenti non travalicano la fisica del Game of Life. 

Questo è molto importante da avere come lezione, in un mondo in preda all'oppio mentale e all'illusione, un uomo etero che provi a vivere come richiesto da quel concilio di nicea che è la società in cui viviamo, non è diverso da quell'asceta che provasse a trascendere il Dharma, l'ordine naturale delle cose, rimanendo senza mangiare perché la natura gli dice di cercare cibo. 

Nessuna trascendenza, tutto quello che ottiene è che le sue ossa si demineralizzano, i suoi muscoli si atrofizzano, le sue funzioni vitali iniziano a deteriorarsi, il sistema immunitario si logora, ha alterazioni della funzione cardiaca, problemi renali ed epatici, insufficienza multiorgano, compromissione cognitiva, confusione, allucinazioni... poi muore a causa di insufficienza cardiaca o di infezioni a causa del sistema immunitario deficiente. 

Questo a prescindere da quello che la massa di scimmie urlatrici che ha attorno credano e professino. 

Perché queste, sono le regole del Game of Life. 

OSS

 

 

 

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^'V'^
1 ora fa, Gianluca-20 ha scritto:

E anche Alessia é da una vita che é in guerra. 
L’ultima relazione che ha avuto, talmente gli si seccava che doveva ubriacarsi per avere rapporti sessuali con il suo tipo froscio altrimenti non riusciva. E questa è solo una piccola goccia nella merda che ha dovuto mangiare.

Mi stai dicendo che una forza esterna a lei, con la fredda canna di una pistola puntata alla tempia, l'ha costretta ad entrare in relazione con un "froscio" e, durante il triste nesso, continuare a stare lì?

O mi stai dicendo che il Game of Life le ha mostrato, insegnato, le sue regole che sono ignorate quando non apertamente negate dall'ignobil numero, e che quando è stata pronta ad apprendere, le è apparso che quello che viveva era un insegnamento? 

Credo che una forza interna a lei, le abbia puntato una "pistola alla testa". Era cieca alle forze che la muovevano. 

Ma questo non esime dal solo output possibile, l'ignoranza delle regole non giustifica. 

Un platano non si sposta dalla tua strada, perché non sapevi che bisogna sterzare il volante quando c'è una curva. 

Tante volte si spera, per gli altri, che se la cavino con una grattata sul guardrail e uno spavento. 

Tante volte, la parte più dura è mordersi la lingua e non pronunciare quel "te l'avevo detto", che rischia di farci ossessionare con le pagliuzze negli occhi altrui più che sulla trave che abbiamo nel nostro. 

 

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RAWolf
58 minuti fa, Gianluca-20 ha scritto:

Che siamo stati fortunati entrambi.

Io non ho idea se la fortuna esista come entità vera e propria o sia un nome dato a qualcosa di astratto perché dire "botta di culo stratosferica, maledetto te" era troppo lungo.

Dando per assodato, se ti va, che "qualcosa" vi aiutati e ha fatto sì che riusciate nel vostro intento, quello che vede la gente da fuori è solo la punta dell'iceberg con "botta di culo stratosferica, maledetto te" scolpito nel ghiaccio, mentre quello che c'è sotto è un mix di momenti di bestemmie, filtro, tipe che non capiscono un cazzo (includo il sottoinsieme di quelle che hai avuto prima suppongo - non necessariamente solo le bestie di tinder), filtro, malessere, sensazione di essere ad un passo dall'obiettivo e poi niente, paranoie, filtro, bestemmie, sudore, sangue, bestemmie, filtro, seghe mentali.

E tutto il discorso si può applicare a qualsiasi altra cosa, così come è facile vedere uno col fisico che vuoi tu e pensare "genetica stratosferica, maledetto te" mentre in realtà magari lui si sta facendo il culo uguale a te ma ne sa di più (aka ha più esperienza, seppur partendo con una base migliore).

Quindi, in sintesi, se qualcuno dicesse a me "che sono fortunato", probabilmente dentro passerei tutti i colori dello spettro visibile perché riaffiorerebbe di prepotenza tutto l'iceberg per gridargli in faccia "porcodio stai zitto che non sai un cazzo", mentre fuori mi limiterei a guardarlo col sorrisetto.

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gelsomino
13 minuti fa, RAWolf ha scritto:

Io non ho idea se la fortuna esista

esiste esiste...

trovarsi al posto giusto al momento giusto....

vale anche il suo contrario...

ovvero non trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato...

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