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Mizuiro Sanada
10 minuti fa, Resilienza.... ha scritto:

Falso.

non è curiosità.

E cosa sarebbe?

Sono interessato al dialogo.

Comunque sono una persona molto schietta e sincera quindi credimi, è solo curiosità.

Il mio interesse è rivolto ad altre ed altro.

Sono proiettato ad un anno importante sotto il profilo lavorativo, ho aperto una struttura ricettiva in costiera amalfitana che può darmi e enormi soddisfazioni.

Cosa vuoi che mi interessa di una pazza?

Forse solo il sesso scatenato che facevo con lei, ma nemmeno quello perché se ne trova.

 

Dimmi la tua, senza alcun filtro😀

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Resilienza....
5 minuti fa, Mizuiro Sanada ha scritto:

E cosa sarebbe?

Sono interessato al dialogo.

Comunque sono una persona molto schietta e sincera quindi credimi, è solo curiosità.

Il mio interesse è rivolto ad altre ed altro.

Sono proiettato ad un anno importante sotto il profilo lavorativo, ho aperto una struttura ricettiva in costiera amalfitana che può darmi e enormi soddisfazioni.

Cosa vuoi che mi interessa di una pazza?

Forse solo il sesso scatenato che facevo con lei, ma nemmeno quello perché se ne trova.

 

Dimmi la tua, senza alcun filtro😀

@^'V'^saprebbe certamente risponderti meglio di me.

però dalla  mia piccolissima esperienza chi è stato ferito nell' ego e colpito nel profondo;sotto la scusa della curiosità nasconde il fatto che in realtà essere colpiti nell'ego attiva pulsioni sessuali.

ma lascio l' approfondimento a lui se vuole. 

 

Modificato da Resilienza....
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Mizuiro Sanada
5 minuti fa, Resilienza.... ha scritto:

@^'V'^saprebbe certamente risponderti meglio di me.

però dalla  mia piccolissima esperienza chi è stato ferito nell' ego e colpito nel profondo;sotto la scusa della curiosità nasconde il fatto che in realtà essere colpiti nell'ego attiva pulsioni sessuali.

ma lascio l' approfondimento a lui se vuole. 

 

Sono apertissimo alla discussione, tranquillamente puoi esprimerti non mi offendo.

Aspetto l'altra risposta.

Intanto devo curare un po' mie cose personali lavorative.

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^'V'^
51 minuti fa, Resilienza.... ha scritto:

@^'V'^saprebbe certamente risponderti meglio di me.

però dalla  mia piccolissima esperienza chi è stato ferito nell' ego e colpito nel profondo;sotto la scusa della curiosità nasconde il fatto che in realtà essere colpiti nell'ego attiva pulsioni sessuali.

ma lascio l' approfondimento a lui se vuole. 

 

Non posso partecipare ad una discussione in cui si parli di chakra o di ego come fosse un network che esiste come premessa, o in cui la premessa sia che tutte le persone cui è successa una cosa abbiano attivate delle particolari pulsioni (concetto psicanalitico), ma fosse pure che attiva degli appetiti. 

Genotipi ed espressioni fenotipiche diverse portano a risposte diverse a parità di stimolo. 

Spoiler

Ora, quello che posso dire è che se stai giocando ad un videogame online e il personaggio gestito dal computer ti accoltella, schiacci play e riprovi. 

Non c'è la dimensione sociale coinvolta, che in una specie a sopravvivenza e riproduzione sociale è fondamentale ed attiva ansie e paure che si apprendono ma che sono più facili da apprendere della paura dei panda. 

La dicotomia "paure innate vs apprese" è vecchia e stantia, dato che alcune paure e sensazioni bruttissime le impariamo sul campo ma con una predisposizione innata ad impararle in fretta, mentre appunto per avere paura dei panda serve moltissimo condizionamento e non siamo predisposti per impararla. 

Se stai giocando allo stesso videogioco e ad accoltellarti nello stesso modo è il personaggio gestito però da un'altro umano che gioca online, scatta un meccanismo sociale di rivalsa, ansia, sensazione di perdita di status e umiliazione. 

Unita al nervoso nell'immaginare che l'altro stia provando piacere ed affermazione di sé, nell'accoltellare il nostro personaggio. 

Queste reazioni sono misurabili con scansioni del cervello, non si attivano quando ad ucciderci è il computer, riguardano la sopravvivenza e riproduzione di una specie sociale. 

Alcune persone chiamano questa sensazione ego, ancorandosi a filosofie non scientifiche di inizio secolo scorso, e mescolando in modo non so più se doloso o colposo con filosofie orientali che hanno concetti assimilabili ma molto diversi ed inscritti in un diverso quadro semantico, arrivano a dire che sia un nemico. 

Oppure scambiano questa sensazione che conosciamo per vanità, orgoglio vano o altro. 

Quello che sappiamo è che esistono persone con danno cerebrale che se ne fregano se ad umiliarli è una persona, che accettano offerte ridicole facendosi prendere in giro in giochi sperimentali di economia ed hanno un annullamento della capacità di proteggere se stesse socialmente patologica. 

Per quello che ci è dato sapere, le sole due cose che in un maschio sano non attivano necessità sessuale sono lo stare dormendo e lo stare per mangiare in condizioni di fame da lupi, dato che sonno, fame e sesso sono gestite in modo esclusivo delle altre due dalla stessa parte del cervello. E' possibile avere famissima prima e dopo il sesso, ma durante il sesso uno non sente fame. E non la sente mentre dorme così come non sente la tenaglia maschile per il sesso con nuove. 

Se guardiamo a cosa sia successo nella vita di un maschio prima che avesse bisogno di fare una nuova, possiamo correlare la necessità di fare una nuova con ogni cosa al mondo gli sia successa, e trovare conferme alle ipotesi più fantasiose. 

Dato che, se è sano ed in salute ormonale, se non sta mangiando o dormendo è recettivo al sesso con una nuova, che sia perché è attivamente spinto dal desiderio, che sia perché ha visto la nuova e ne è stato attivato. 

Ora, a molte persone - ad esempio ad Osho cui piaceva annullare l'egoismo dei suoi adepti facendosi regalare collezioni di rolls royce, ma va detto che queste erano più che altro una mazzetta per poter ancora fare orge con le sue adepte fulminate - piace pensare che se uno viene accoltellato da un pupazzo gestito da un umano prova un'attivazione di ansia e desiderio di rivalersi perché ha un problema di ego. 

Magari nemmeno conoscono la confusione che c'è in italia dato che egoism e selfishness significano cose diverse, ma anche chi studia all'università vede entrambi i significati tradotti con egoismo, facendosi un casino in testa. 

E' fondamentale comprendere che se la coltellata virtuale di un computer non ci attiva come esseri sociali, mentre quella di un altro umano sì, questo non è un problema.

E' uno dei tanti modi in cui le persone riescono a farsi pagare e non solo derubare, scoparsi qualcuna e non solo farsi fare la moglie nel proprio nido, e sopravvivere socialmente, riprodursi e raggiungere o mantenere un certo ranking o status, appunto necessari per abbassare lo stress, e pertanto per ammalarsi meno ed avere più chance di avere figli e più chance che questi sopravvivano fino a riprodursi. 

 

 

 

  • Grazie! 4
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Resilienza....
8 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Non posso partecipare ad una discussione in cui si parli di chakra o di ego come fosse un network che esiste come premessa, o in cui la premessa sia che tutte le persone cui è successa una cosa abbiano attivate delle particolari pulsioni (concetto psicanalitico), ma fosse pure che attiva degli appetiti. 

Genotipi ed espressioni fenotipiche diverse portano a risposte diverse a parità di stimolo. 

  Mostra contenuto nascosto

Ora, quello che posso dire è che se stai giocando ad un videogame online e il personaggio gestito dal computer ti accoltella, schiacci play e riprovi. 

Non c'è la dimensione sociale coinvolta, che in una specie a sopravvivenza e riproduzione sociale è fondamentale ed attiva ansie e paure che si apprendono ma che sono più facili da apprendere della paura dei panda. 

La dicotomia "paure innate vs apprese" è vecchia e stantia, dato che alcune paure e sensazioni bruttissime le impariamo sul campo ma con una predisposizione innata ad impararle in fretta, mentre appunto per avere paura dei panda serve moltissimo condizionamento e non siamo predisposti per impararla. 

Se stai giocando allo stesso videogioco e ad accoltellarti nello stesso modo è il personaggio gestito però da un'altro umano che gioca online, scatta un meccanismo sociale di rivalsa, ansia, sensazione di perdita di status e umiliazione. 

Unita al nervoso nell'immaginare che l'altro stia provando piacere ed affermazione di sé, nell'accoltellare il nostro personaggio. 

Queste reazioni sono misurabili con scansioni del cervello, non si attivano quando ad ucciderci è il computer, riguardano la sopravvivenza e riproduzione di una specie sociale. 

Alcune persone chiamano questa sensazione ego, ancorandosi a filosofie non scientifiche di inizio secolo scorso, e mescolando in modo non so più se doloso o colposo con filosofie orientali che hanno concetti assimilabili ma molto diversi ed inscritti in un diverso quadro semantico, arrivano a dire che sia un nemico. 

Oppure scambiano questa sensazione che conosciamo per vanità, orgoglio vano o altro. 

Quello che sappiamo è che esistono persone con danno cerebrale che se ne fregano se ad umiliarli è una persona, che accettano offerte ridicole facendosi prendere in giro in giochi sperimentali di economia ed hanno un annullamento della capacità di proteggere se stesse socialmente patologica. 

Per quello che ci è dato sapere, le sole due cose che in un maschio sano non attivano necessità sessuale sono lo stare dormendo e lo stare per mangiare in condizioni di fame da lupi, dato che sonno, fame e sesso sono gestite in modo esclusivo delle altre due dalla stessa parte del cervello. E' possibile avere famissima prima e dopo il sesso, ma durante il sesso uno non sente fame. E non la sente mentre dorme così come non sente la tenaglia maschile per il sesso con nuove. 

Se guardiamo a cosa sia successo nella vita di un maschio prima che avesse bisogno di fare una nuova, possiamo correlare la necessità di fare una nuova con ogni cosa al mondo gli sia successa, e trovare conferme alle ipotesi più fantasiose. 

Dato che, se è sano ed in salute ormonale, se non sta mangiando o dormendo è recettivo al sesso con una nuova, che sia perché è attivamente spinto dal desiderio, che sia perché ha visto la nuova e ne è stato attivato. 

Ora, a molte persone - ad esempio ad Osho cui piaceva annullare l'egoismo dei suoi adepti facendosi regalare collezioni di rolls royce, ma va detto che queste erano più che altro una mazzetta per poter ancora fare orge con le sue adepte fulminate - piace pensare che se uno viene accoltellato da un pupazzo gestito da un umano prova un'attivazione di ansia e desiderio di rivalersi perché ha un problema di ego. 

Magari nemmeno conoscono la confusione che c'è in italia dato che egoism e selfishness significano cose diverse, ma anche chi studia all'università vede entrambi i significati tradotti con egoismo, facendosi un casino in testa. 

E' fondamentale comprendere che se la coltellata virtuale di un computer non ci attiva come esseri sociali, mentre quella di un altro umano sì, questo non è un problema.

E' uno dei tanti modi in cui le persone riescono a farsi pagare e non solo derubare, scoparsi qualcuna e non solo farsi fare la moglie nel proprio nido, e sopravvivere socialmente, riprodursi e raggiungere o mantenere un certo ranking o status, appunto necessari per abbassare lo stress, e pertanto per ammalarsi meno ed avere più chance di avere figli e più chance che questi sopravvivano fino a riprodursi. 

 

 

 

beh intanto con il contenuto nascosto l'hai spiegato meglio di me

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Mizuiro Sanada
Inviato (modificato)

Sicuramente la rivalsa c'è come concetto ma non su di lei, sul desiderio di trovare altre donne più valide.

 

Io sono rimasto rimasto sorpreso, semmai, da una mia certa lucidità e dal fatto di non aver subito un contraccolpo psicologico forte come invece avrei subito se non avessi fatto esperienza in passato.

 

 

Ho solo espresso una curiosità perché ho frequentato donne ma non così folli.

Devo calcolare una eventuale contromossa lucida semmai torna indietro per distruggermi 

Modificato da Mizuiro Sanada
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RiderM
Il 23/1/2024 at 13:05, Mizuiro Sanada ha scritto:

In realtà non ero nemmeno io innamorato del tutto perché capendo che lei non si lasciava andare, non vedevo il motivo per cui dovevo invece perdere la testa per lei, mentalmente mi è stato utile per affrontare quanto vi scrivo.

Senza nulla togliere alla bontà del messaggio sotteso al tuo post, evidenzio questo passaggio che descrive a mio avviso un elemento chiave, non ancora chiarito qui e forse impossibile da chiarire data la complessità e varietà dei fattori in gioco, tra cui la sensibilità del singolo soggetto coinvolto, in uno al suo background.

Tralasciando la formulazione tautologica (la frase potrebbe essere ribaltata in "non vedevo il motivo per cui dovevo perdere la testa... Perché... non ero neppure io innamorato"), mi riferisco a cosa (quali presupposti) determina l'innamoramento maschile e la sua intensità. 

Su quello che succede dopo, è difficile fare ragionamenti e confronti, senza aver appunto fatto chiarezza sulla situazione/sensazione di partenza: voglio dire qualcuno potrebbe sostenere di aver superato facilmente una rottura avendo sentito un dolore, giudicato fortissimo, che in realtà è un decimo di quello che hai sentito te; e viceversa.

Non a caso si sente dire, secondo me a ragione, che NESSUNO è immune alle One Itis.

Personalmente, direi che nelle relazioni a secco (lascerei da parte quelle con prole, investimenti tipo case etc,) il punto critico sia l'approssimarsi al completo consumo effetto nuova, ovviamente con una di cui ci sentiamo "innamorati".

Perché è lì che se lo siamo, innamorati, lo siamo alla massima intensità. 

Con una rottura (strappo, tradimento, etc) lì, vorrei vedere cosa succede e come reagiscono le persone.

Poi dall'altro lato c'è chi sostiene che l'innamorarsi sia già di per sé sbagliato/patologico, e allora tutto il discorso cambierebbe... ma come stanno le cose?

@^'V'^ di recente ho letto un testo di Giacobbe - lo menziono semplicemente perché dà una descrizione di "adulto" molto vicina, se non corrispondente, a quella tua - il quale sostiene che gli adulti NON si innamorerebbero, che vivrebbero il sesso "qui e ora", senza la minima ripercussione verso il passato e soprattutto il futuro, come puro divertimento.

Ora sinceramente non so come possa viverla chi si porta dietro già grossi traumi ormai superati e/o si trovi in una condizione di incredibile abbondanza stile bilzerian, ma guardando le persone normali, tra cui quelle "centrate", mi sembra una boiata pazzesca 

Modificato da RiderM
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^'V'^
1 ora fa, RiderM ha scritto:

 di recente ho letto un testo di Giacobbe - lo menziono semplicemente perché dà una descrizione di "adulto" molto vicina, se non corrispondente, a quella tua - il quale sostiene che gli adulti NON si innamorerebbero, che vivrebbero il sesso "qui e ora", senza la minima ripercussione verso il passato e soprattutto il futuro, come puro divertimento.

Ora sinceramente non so come possa viverla chi si porta dietro già grossi traumi ormai superati e/o si trovi in una condizione di incredibile abbondanza stile bilzerian, ma guardando le persone normali, tra cui quelle "centrate", mi sembra una boiata pazzesca 

Prima di espatriare ho regalato circa 18 copie cartacee, del Fascino discreto degli Stronzi.

Per molte persone che mi parlano di sensazioni loro quel libro ha due effetti a me cari: 

- Aiuta a capire che PREDATOR non significa né pedofilo né assaltatore sessuale, ma adulto appunto. Autonomo nella caccia.

Lo specifico perché dal satanista che insegna la magia nera a quello che ha una setta di stupratori mannari me ne hanno dette di tutte e credo che ognuno sia responsabile dei significati nascosti che vede proiettati nelle parole.

- Aiuta a capire la gelosia psicologica dell'immaturo. Secondo l'autore la gelosia è quella e non ha mai dato prova in quello o in altri testi di padroneggiare basi neurobiologiche, di biologia del comportamento, psicobiologia o anche solo un accenno di scienze un po' più dure delle filosofie del secolo passato.  

Per cui se una persona cui ho regalato quel libro lo legge, vi trova delle differenze con la realtà del suo sentire interiore e me ne parla, sono strafelice di ascoltare e confermare che quello che sente (esempio gelosia maschile biologica come protezione dell'utero su cui investe da materiale genetico ostile), è ben noto e dibattuto e son felice di parlare di quali siano i modi per soffrire meno nel mondo reale. 

Ma quel libro, sebbene creda che la gelosia sia solo quella psicologica del dipendente, del bambino... ha il pregio di identificarla e raccontarla molto bene, quella specifica gelosia. 

La maggior parte delle persone cui ho regalato quel libro, infatti, mi chiamavano stronzo e ne soffrivano o mi raccontavano di soffrire proprio di quella.

E per loro quella è stata una lettura importante. 

Vedersi un attimo riflessi in uno specchio inclemente quanto preciso.

Ma ha molti altri limiti. 

Scrivere che un adulto autonomo e serio non si innamori è negare o ignorare decenni di ricerca neuroscientifica e le basi stesse della biochimica del comportamento. 

A parte negare la realtà della propria stessa esperienza interiore e di quella altrui. 

Ma quando un autore costruisce castelli a partire da filosofie del '900, per mantenere coerenza interna può arrivare a sostenere di tutto.

È un autore che stimo e consiglio, non mi si fraintenda.

Per non essere frainteso faccio un esempio: 

Ci sono due scene, quale è un comportamento desiderabile e quale è brutto?

Un uomo con lo sguardo da pazzo spara con una pistola che detiene illegalmente a qualcuno, urlando.

Un uomo tocca dolcemente il seno alla donna che ama, dicendole che staranno insieme per sempre. 

 

---

Se si allarga la scena, si nota che un alieno armato sta invadendo la terra e l'uomo spaventato raccoglie la pistola di un poliziotto a terra e spara all'invasore. 

E si nota che siamo al supermercato, una donna sposata è con suo marito e un vicino di casa che la ama le prende il seno e le dice che staranno insieme per sempre. 

Non è un autore o un comportamento ad essere buono o cattivo, ma bisogna capire se un comportamento è corretto rispetto al suo contesto.

O un autore, o testo.

Se il contesto è una persona immatura che ti pianta scenate e fa capricci attribuendoti la colpa di problemi che si crea da sola, ritengo quella lettura e quell'autore un buon punto di partenza. 

Adeguato a quel contesto.

Di solito chiedo di fare il test delle ultime pagine prima, di leggerlo.

A farlo dopo si perde il suo effetto rivelatorio. 

  • Grazie! 5
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Mizuiro Sanada
11 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Prima di espatriare ho regalato circa 18 copie cartacee, del Fascino discreto degli Stronzi.

Per molte persone che mi parlano di sensazioni loro quel libro ha due effetti a me cari: 

- Aiuta a capire che PREDATOR non significa né pedofilo né assaltatore sessuale, ma adulto appunto. Autonomo nella caccia.

Lo specifico perché dal satanista che insegna la magia nera a quello che ha una setta di stupratori mannari me ne hanno dette di tutte e credo che ognuno sia responsabile dei significati nascosti che vede proiettati nelle parole.

- Aiuta a capire la gelosia psicologica dell'immaturo. Secondo l'autore la gelosia è quella e non ha mai dato prova in quello o in altri testi di padroneggiare basi neurobiologiche, di biologia del comportamento, psicobiologia o anche solo un accenno di scienze un po' più dure delle filosofie del secolo passato.  

Per cui se una persona cui ho regalato quel libro lo legge, vi trova delle differenze con la realtà del suo sentire interiore e me ne parla, sono strafelice di ascoltare e confermare che quello che sente (esempio gelosia maschile biologica come protezione dell'utero su cui investe da materiale genetico ostile), è ben noto e dibattuto e son felice di parlare di quali siano i modi per soffrire meno nel mondo reale. 

Ma quel libro, sebbene creda che la gelosia sia solo quella psicologica del dipendente, del bambino... ha il pregio di identificarla e raccontarla molto bene, quella specifica gelosia. 

La maggior parte delle persone cui ho regalato quel libro, infatti, mi chiamavano stronzo e ne soffrivano o mi raccontavano di soffrire proprio di quella.

E per loro quella è stata una lettura importante. 

Vedersi un attimo riflessi in uno specchio inclemente quanto preciso.

Ma ha molti altri limiti. 

Scrivere che un adulto autonomo e serio non si innamori è negare o ignorare decenni di ricerca neuroscientifica e le basi stesse della biochimica del comportamento. 

A parte negare la realtà della propria stessa esperienza interiore e di quella altrui. 

Ma quando un autore costruisce castelli a partire da filosofie del '900, per mantenere coerenza interna può arrivare a sostenere di tutto.

È un autore che stimo e consiglio, non mi si fraintenda.

Per non essere frainteso faccio un esempio: 

Ci sono due scene, quale è un comportamento desiderabile e quale è brutto?

Un uomo con lo sguardo da pazzo spara con una pistola che detiene illegalmente a qualcuno, urlando.

Un uomo tocca dolcemente il seno alla donna che ama, dicendole che staranno insieme per sempre. 

 

---

Se si allarga la scena, si nota che un alieno armato sta invadendo la terra e l'uomo spaventato raccoglie la pistola di un poliziotto a terra e spara all'invasore. 

E si nota che siamo al supermercato, una donna sposata è con suo marito e un vicino di casa che la ama le prende il seno e le dice che staranno insieme per sempre. 

Non è un autore o un comportamento ad essere buono o cattivo, ma bisogna capire se un comportamento è corretto rispetto al suo contesto.

O un autore, o testo.

Se il contesto è una persona immatura che ti pianta scenate e fa capricci attribuendoti la colpa di problemi che si crea da sola, ritengo quella lettura e quell'autore un buon punto di partenza. 

Adeguato a quel contesto.

Di solito chiedo di fare il test delle ultime pagine prima, di leggerlo.

A farlo dopo si perde il suo effetto rivelatorio. 

Credo di aver inteso bene ed è il motivo per cui conoscendo il soggetto che stavo frequentando, e ascoltando spesso i suoi racconti passati, mi aspettavo una cosa del genere e non mi è stato difficile accettarlo, prevenirlo e reagire con tempi corti.

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^'V'^
10 ore fa, Mizuiro Sanada ha scritto:

Credo di aver inteso bene ed è il motivo per cui conoscendo il soggetto che stavo frequentando, e ascoltando spesso i suoi racconti passati, mi aspettavo una cosa del genere e non mi è stato difficile accettarlo, prevenirlo e reagire con tempi corti.

Mi prendo alcuni istanti per ringraziarti di aver scritto "il soggetto". 

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