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I seduttori non esistono


Montparnasse

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Montparnasse

Sono ormai quattro anni che mi dedico all’osservazione, per così dire, “scientifica” del fenomeno della seduzione. Da quando frequento IS mi sono sempre guardato intorno, osservando con occhi nuovi il comportamento degli altri uomini e delle donne e cercando di capire quanto la seduzione fosse presente nella nostra società. Il che è logico, perché, quando si sperimentano dinamiche sociali nuove, è fondamentale capire quanto queste possano essere in linea con i comportamenti in voga e quanto invece possano essere considerate “strane”.

Ho tratto molti utili insegnamenti da queste osservazioni, che mi hanno aiutato ad affinare la mia comprensione degli esseri umani e dei rapporti sociali che si instaurano tra loro.

Il titolo del post riassume, in modo certamente un po’ brutale e lapidario, la conclusione cui sono giunto. Certo, forse è azzardato dire che i seduttori non esistono. Uomini e donne si mettono insieme, si amano, si tradiscono, litigano, si lasciano… e tutto questo presuppone una qualche capacità di attrarre, da parte degli uomini, l’altro sesso. Altrimenti la razza umana scomparirebbe. In realtà, però, moltissime delle storie già in essere o che ho visto nascere non sono nate affatto secondo i principi della “seduzione” per come la intendiamo in questo forum. Ecco perché posso dire che, di seduttori, in questi anni io ne ho conosciuti e/o visti all’opera pochissimi. Quasi nessuno, per la precisione. Ho visto sì alcune persone che ci sapevano fare con le donne, ma poi ho capito che non erano seduttori nel vero senso del termine.

Ora, premetto che le mie osservazioni hanno riguardato soprattutto le persone comprese nella fascia d’età tra i 25 e i 35 anni, cioè quelle che frequento maggiormente. Cosa accada dopo posso soltanto immaginarlo; ciò che invece accade prima l’ho visto personalmente, e anche qui forse parlare di seduzione è improprio, perché a mio avviso essa richiede una certa maturità ed esperienza, mentre invece prima dei 25 anni il carattere di un individuo deve ancora formarsi e sia i ragazzi che le ragazze sono ancora in una fase molto problematica della vita, alla ricerca della loro vera identità. Ma dai 25 anni in poi le cose cambiano, e in particolare dai 30 in poi comincia quella che, secondo me, dovrebbe essere l’età d’oro della seduzione. Quella in cui l’uomo è un uomo fatto, maturo, cosciente di sé e dei propri mezzi, e dovrebbe aver acquisito un’esperienza tale da sapersi muovere con disinvoltura su questo terreno.

E invece cosa accede? Che dai 30 ai 35 anni, cioè la fascia d’età che io conosco meglio, il panorama è il seguente. Molti uomini sono impegnati in un rapporto stabile da anni, fidanzati, conviventi o sposati, magari con figli. Quelli che sono single, in gran parte lo sono da sempre (mai avuto una donna), oppure sono usciti da una lunga storia (in gran parte l’unica), separati o divorziati. Chi è “in cerca” si divide tra chi cerca dichiaratamente di “sistemarsi” (senza, all’atto pratico, magari fare nulla per conoscere nuove ragazze), e chi si butta nella mischia e va all’avventura, ma agendo d’impulso, senza costrutto e senza alcuna consapevolezza di quello che fa (chi ha successo è un natural, chi fallisce – la maggioranza – è un AFC). La figura del trentenne e passa ancora libero, con esperienze lunghe e brevi alle spalle e con ancora il desiderio di sperimentare senza pensare per forza a sposarsi e mettere su famiglia, e che conosce un minimo le dinamiche della seduzione (come potrei essere io, o altri su IS), è rarissima.

Anche tra gli “impegnati”, pochissime tracce di seduzione; la grande maggioranza di quelli che conosco o con cui ho parlato ha conosciuto le proprie fidanzate/mogli all’interno di circoli sociali molto ristretti, o sul lavoro, o in particolari situazioni contingenti. È stata soprattutto la presentazione di amici in comune, e/o l’assidua frequentazione, a far nascere queste coppie, e in molte occasioni l’intraprendenza di lei è stata determinante. Sono davvero rari i casi di “apertura”, cioè di un approccio da zero nei confronti di una ragazza sconosciuta.

Ecco, dunque, la situazione. In sostanza, alcuni anni di osservazione mi hanno portato a pensare che la figura del seduttore, cioè di un uomo che approccia donne sconosciute che trova attraenti, e lo fa agendo consapevolmente (sapendo ciò che fa), per il semplice gusto di sedurre e avere storie sentimentali/sessuali coinvolgenti, senza necessariamente pensare a un rapporto per la vita, è praticamente inesistente nella nostra società. È evidente che il campione è molto ridotto, ma per quello che vale penso che un minimo di indicazione possa darla. Nell’idea di seduzione diffusa in ambito nazional-popolare si mescolano miti abusati (il marpione all’italiana), luoghi comuni triti e ritriti (le donne vanno con chi c’ha i soldi), riprovazione bigotta o malcelata invidia verso chi va con tante donne. Insomma, molte cose che non hanno alcun legame con la pratica concreta della seduzione per come io, e penso molti altri qua, l’ho vissuta finora.

E infatti, molte HB che ho sedotto (o semplicemente conosciuto) in questi anni mi hanno rivelato che, prima di me, nessun altro le aveva mai approcciate come avevo fatto io: non in quel modo, non in quei luoghi, non con quella naturalezza. Il che mi dimostra che le mie modalità sono, soprattutto da alcuni anni a questa parte, diverse da quelle della maggior parte degli altri uomini.

Tutto questo è per dire che ciò su cui ci confrontiamo noi di IS, resta davvero fuori della vita ordinaria. È qualcosa che il 95% degli uomini non sa nemmeno cosa sia, e probabilmente nemmeno potrebbe capirlo.

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Matrix
Tutto questo è per dire che ciò su cui ci confrontiamo noi di IS, resta davvero fuori della vita ordinaria. È qualcosa che il 95% degli uomini non sa nemmeno cosa sia, e probabilmente nemmeno potrebbe capirlo.

Come dici tu in ambito lavorativo o gruppi a volte noto che dopo vario tenpo che ci si frequenta è la donna a farsi avanti e l'uomo se proprio non ha il paraocchi conclude. Quindi se non c'era la donna l'uomo rimaneva ancora li per molto tempo....Poi le potenzialita del mondo scolastico/lavorative sono maggiori rispetto allo street per le persone che son piu timide, e le HB hanno la guardia abbassata

Per quanto riguarda lo street non è molto usato, ma nei club/pub/feste etc etc succede molto spesso che due perfetti sconosciuti si incontrano...alle feste dove la musica non ti assorda o lo stesso pub l' Afc o il pua dovra dir qualcosa se no va in bianco sempre e a forza di prendersi cantonate prima o poi migliora...

In un club una ragazza viene mediamente in una sera dalle 4/5 in su....

Parlando cosi di approcci e ragazze un amico mi ha detto che ha usato una specie di open sul profumo in disco, ma non penso conoscesse IS..

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  • 2 settimane dopo...
Montparnasse

I circoli sociali esclusivi

Aggiungo questo breve racconto al post precedente.

Un paio d’anni fa ho ritrovato per caso un compagno di classe del Liceo che non vedevo da anni, ma con cui, all’epoca, andavo abbastanza d’accordo. Dopo aver chiacchierato un po’, mi ha proposto di uscire qualche sera con il suo gruppo di amici. Questo ragazzo, sui 30 anni, era fidanzato da 4-5 anni e usciva con la ragazza e un gruppo abbastanza ristretto di circa 10-12 persone, quasi tutti fidanzati tra loro.

Ma la cosa che mi lasciò stupefatto era che il mio amico aveva avuto tutte le sue storie all’interno di questo gruppo di amici, conosciuti grazie a sua cugina. Aveva cominciato con una storiella con una delle ragazze, poi si era messo con un’altra, ci era stato per tre anni, poi si erano mollati e dopo qualche mese lui si era rifidanzato con la migliore amica della sua ex, con cui stava ancora. La stessa cosa era successa agli altri. Praticamente si erano rimescolate le coppie, ma le persone erano rimaste sempre le stesse. Sembravano quelli di Friends.

Per lui era inconcepibile approcciare una sconosciuta. Ricordo che una volta uscimmo un attimo da un locale a fumare e io attaccai a parlare con due ragazze. Non era per provarci; non ricordo, ma probabilmente non mi piacevano nemmeno. Solo per fare due chiacchiere. Quando rientrammo, il mio amico mi guardava sconvolto, come se avessi appena camminato sui carboni ardenti. Avevo fatto qualcosa che per lui era semplicemente fuori dalla sua esperienza sensibile. Anche le sue amiche (tutte mediamente carine) respingevano qualsiasi tentativo di approccio da parte di estranei; anche con me erano abbastanza chiuse e non mi davano molta corda.

Aggiungo che questo gruppo si vedeva tutti i venerdì e sabato sera, facendo praticamente sempre le stesse cose e frequentando gli stessi locali. Parlavano anche sempre delle stesse cose. Dei perfetti robot sociali. Allucinante.

Ovviamente questo è un caso limite, ma ho potuto notare che la realtà della maggioranza delle persone non è poi molto diversa. La sera è pieno di ragazzi e ragazze che escono insieme come amici in set misti, il cui numero supera quasi sempre quello di set di sole donne. In base alle mie osservazioni, questo accade più in Italia che all’estero, forse perché il nostro paese soffre ancora di retaggi del passato in cui le donne, quando escono di casa, lo fanno con la “protezione” di qualcuno (un uomo) che conoscono. E spesso è proprio grazie agli “amici di amici” che moltissime ragazze conoscono i loro futuri fidanzati/mariti. All’interno di circoli sociali molto stretti, difficilmente permeabili alle incursioni esterne. E la forma mentale di queste persone è tale per cui anche quando non sono in gruppo (sul lavoro, per esempio), tendono a respingere o a trattare con freddezza le persone sconosciute.

In questi casi è difficilissimo per un seduttore riuscire a ottenere risultati. Proprio perché il suo modo di fare, anche se percepito come una novità, è considerato troppo diverso dal frame in cui si muove la HB a cui lui punta. E quindi, anche se attratta, opporrà una forte resistenza ai suoi tentativi di sedurla. Più di una volta mi sono scontrato con la diffidenza di HB che non amavano prestare ascolto a un perfetto sconosciuto. Il mio modo di fare era esattamente uguale a quello di altre occasioni, eppure in queste circostanze ricevevo feedback negativi.

Il che non vuole essere, né deve rappresentare, un’autogiustificazione né per me né per gli altri, e neppure un modo per deresponsabilizzarsi, scaricando la “colpa” sulle ragazze. Ma indubbiamente va tenuto conto del contesto in cui ci si muove, il che può aiutare a capire perché in certe situazioni si ha la strada in discesa e in altre non si riesce a cavare un ragno dal buco pur mettendoci tutto l’impegno possibile.

Insomma, la seduzione è solo una delle strade che portano alla conquista del sesso femminile, una strada che spesso si scontra con la rigidità che permea tutta la società. Gli uomini, per conoscere le donne, cercano di entrare nei loro circoli sociali. Le donne scelgono i loro partner all’interno di essi. Non è facile per un seduttore muoversi liberamente in queste griglie preimpostate e trovare le donne che magari vi si sentono imprigionate e vorrebbero una boccata d’aria. Ma molte volte queste donne sono proprio quelle che regalano le soddisfazioni maggiori. Anche se il pericolo di un ritorno al comfort di un circolo sociale è sempre in agguato.

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JALABERT

esatto montparnasse,

quello che tu dici sembra oro colato, se vado nella sezione inner game mi fan sorridere quelli alle prime armi con il mondo del pick-up che confessano di avere paura ad approcciare le donne quando in realtà al momento dell'open sono le hb ad essere impaurite.

per esperienza noto che un buon 50% delle hb da me aperte mostrano paura perchè non sono abituate a conoscere futuri partners in circostanze diverse del proprio circolo sociale, però secondo me le eccezioni si mostrano in una fascia d'età da te non presa in considerazione le under 20.

Praticamente sembra che tra i 16 e 20 anni una certa immaturità ed inesperienza faccia sì che le giovanissime siano più aperte verso ragazzi sconosciuti sopratutto in locali tipo discoteca, riscontro poi una certa apertura nelle mature over 40 le quali per via del fatto che ormai ne hanno viste di cotte e di crude e per via del fatto che non hanno più le insucurezze degli anni giovanili dato che sono sistemate e già da molto tempo, non hanno problemi a parlare con ragazzi più giovani...anzi alcune vedono potenziali opportunità di uscire dalla noia matrimoniale.

ricordo di aver saputo da donne mature incontrate a fermate di autubus o su metrò informazioni sul futuro luogo di villeggiatura o sui propri mariti nel giro di appena 3-4 minuti...prova a fare la stessa cosa con qualche 23enne e vedi che viene fuori.

personalmente dico che ho cercato e trovato il mondo dei pua proprio perchè ero stanco d'incontrare ragazze poco attraenti nel mio giro d'amicizie e quelle interessanti me le presentavano sempre dopo che si erano fidanzate...il problema come dice Montparnasse e ke cercare fuori diventa comunque difficile per via di una mancanza di cultura nelle teste delle hb italiche.

secondo me c'è da rilevare un'altra cosa: l'approccio verso una estranea tende a funzionare molto in base al tipo di vita che conduce un hb, se questa fa l'impiegata o l'operaia ha a che fare molto poco con la gente cosa a cui è invece abituata una commessa la quale parla tutti i giorni con degli sconosciuti.

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Kant84

Esatto, è c'è da chiedersi... la sicurezza.. (di un contesto sociale: fiducia, propinquità, comfort, conoscenza) diventa la base sulla quale far nascere ogni seme di attrazione. Senza quella sicurezza, l'attrazione non nasce.. non gli si da la benchè minima possibilità.

Cioè, chi sta in questi circoli (più o meno allargati) tende a guardare con molta diffidenza gli sconosciuti.. anche quando potrebbero essere dei partner di molto migliori di quelli del circolo ???

Non è un bug della natura questo??? Non è un bug dell'evoluzione???

Difatti cosa succede a volte... basta farsi inquadrare in un contesto sociale.. (lui è amico di quello che è amico di quella che è sorella di lei) per iniziare a esser visti con occhi diversi.. quantomeno con occhi di chi cerca di valutarti come potenziale partner.

Se invece risulti non inquadrabile.. beh allora next.. ciao, bye bye...

davvero incredibile.. probabilmente è tipico della nostra cultura e meno di quellla americana.. ma alla fine vuol comunque dire che le istituzioni sociali rappresentano un muro, un confine, un limite entro il quale muoversi che pare andar contro alla legge di natura.. ovvero mischiate i vostri geni e andate alla ricerca dei geni migliori.

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Matrix

come mi sembra avevo detto in un post sulla differenza tra noi italiani e gli stranieri nordici,es gli inglesi dove li i gruppi di donne sono assasi numerosi, e anche dovuto dal fatto che in molti scuole ragazzi e ragazze sono sperati. Per forza quando escono devono conoscere qualcuno al di fuori del circolo sociale femminile!! E la diversita si senta assai

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Maudit

Molto interessante questa discussione, e le osservazioni fatte mi paiono altresì pertinenti oltre che "illuminanti".

Alcune brevi considerazioni, forse riassuntive, forse no, comunque per me IMPORTANTI.

Penso che la vera abilità del seduttore risieda (a prescindere dall'età del target e dal suo impiego) nella capacità di trovare una scusa contestuale "credibile" [per quanto concerne l'opener] e nel mettere a proprio agio l'interlocutore o le interlocutrici nel minor tempo possibile.

E' vero, quando si esce la sera non si può fare a meno di notare comitive consolidate, gruppi misti chiusi a riccio dove inserirsi è quasi mission impossible, e forse non ne vale nemmeno la pena... Ma quello che conta è il proprio frame. Mi spiego.

Il presupposto di Montparnasse (mi pare) sia quello di uscire la sera per conoscere ragazze nuove, interessanti, magari *closarle, od accontentarsi del #close o sperare addirittura nel f.close. Ma a mio avviso il presupposto, paradossalmente, è sbagliato.

Quando si esce, credo che la spinta emotiva più efficace ed opportuna (la ragione per cui si esce) debba essere la voglia di divertirsi in modo sano, di ridere, scherzare come un ragazzino in gita scolastica. Quando questa condizione è soddisfatta ho avuto agio di constatare il venir meno della necessità dell'opener, giacché si attrae "a prescindere".

Si attrae a tutto tondo, poiché nulla è più seducente di una risata, della voglia di scherzare, dello spirito scanzonato, del modo di vivere sopra le righe che dovrebbe invero rappesentare la regola.

Spakkarsi la testa o scervellarsi (anche per pochi istanti) per capire quale opener possa più o meno funzionare nei confronti di una o più HB, secondo me alla lunga è snervante, nonostante i "successi" di tale pratica, che molto probabilmente trovano ragione più nella legge dei grandi numeri che in altre dinamiche...

Io la vedo così.

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Kant84
e nel mettere a proprio agio l'interlocutore o le interlocutrici nel minor tempo possibile.

Bella questa.. è una di quelle frasi il cui contenuto è chiaro, anche banale. E' cioè ovvio che debba essere così.. eppure non rientrava (prima di adesso che l'ho vista scritta) nei miei focus...

Oltre a tante altre cose, focalizzare l'attenzione su questo aspetto è davvero importante... davo la cosa per scontata, invece adesso mi accorgo che è bene ragionarci sopra e agire di conseguenza.

Grazie

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Maudit
Bella questa.. è una di quelle frasi il cui contenuto è chiaro, anche banale. E' cioè ovvio che debba essere così.. eppure non rientrava (prima di adesso che l'ho vista scritta) nei miei focus...

Oltre a tante altre cose, focalizzare l'attenzione su questo aspetto è davvero importante... davo la cosa per scontata, invece adesso mi accorgo che è bene ragionarci sopra e agire di conseguenza.

Grazie

Prego! :-D

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aladesign

Ottimo post ricco di spunti..

Ne aggiungo uno..

Tra le istituzioni limitanti che non funzionano c'è in primis il matrimonio. A parte che la metà delle coppie divorziano, che è una prova schiacciante del mal funzionamento del partner a vita...

La situazione dello sfascio è proprio da cercare nel fatto che molte persone non fanno abbastanza esperienze prima del matrimonio, conoscendo e convivendoci con solo pochi partner, scelti tra una cerchia ristretta.

Conosco molte coppie sposate ancora oggi o divorziate, dove prima di sposarsi lei e lui hanno avuto al massimo 2-3 storie, magari di pochi mesi..

Poi un secondo motivo è che dopo una relazione di 10-15 anni direi il 95% delle persone non si amano più. Se ci sono figli ancora peggio.. perché? perché le persone cambiano, la maternità fa cambiare le donne, la passione sparisce, l'amore finisce. Ma sapete cosa è il bello? che anche dopo (a 40 o a 50 anni) si può scopare, divertirsi e/o innamorarsi come a 20 anni!, Si provano le stesse sensazioni nel far felice una donna, ecc., ecc.... E per le donne è uguale..

Quindi cosa dire.. Ben vengano le tecniche che ci fanno conoscere gente diversa.. e ci danno la possibilità di vivere a fondo la nostra vita, e di fare le scelte giuste.

Io ho scoperto questo a 42 anni..e ne sono felicissimo. Fortunati quelli che lo scoprono a 20 o a 30 anni!

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