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vorrei da voi una riflessione


lucalynch

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lucalynch

Ciao ragazzi, vorrei proporvi una riflessione, molto interessante, che ho trovato in merito a una discussione su "Il potere di adesso" di Eckhart Tolle.

Cito il post di un utente.

"Le nostre disgrazie nascono nel momento in cui desideriamo fortemente una cosa; quel desiderio è di impedimento alla realizzazione del desiderio stesso.

Sarebbe troppo bello che l'universo ci facesse ottenere quello che desideriamo, perché a quel punto l'uomo diverrebbe invincibile.

Ma la natura non può permettere questo altrimenti sarebbe la rovina, sarebbe l'estinzione.

La natura, invece, ha adottato un altro artificio: ti nega tutto (o quasi) ciò che desideri, e dal momento che è difficile non desiderare ecco che essa ha trovato un modo per non far diventare l'uomo padrone incontrastato.

Anche perché se tutti gli uomini potessero ottenere ciò che desiderano non ci sarebbe abbastanza per tutti; se tutti insieme desideriamo essere ricchi, non ci sarà abbastanza ricchezza per tutti.

Chi ha Compreso che per avere non deve desiderare, quello otterrà, ma il fatto è che chi ha Compreso questo, non avrà interesse ad arricchirsi.

Strana la vita, ma è fatta cosi, ed è ancor più strana quando ti accorgi che questa piccola verità, e cioè che desiderare ci allontana dall'obiettivo, appena detta, non è più una verità."

Ora vorrei il vostro parere. Qual è la vostra opinione in merito? Siete per una visione spirituale della vita o più materialistica per la serie "per ottenere bisogna muovere il culo"?

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satira
Ciao ragazzi, vorrei proporvi una riflessione, molto interessante, che ho trovato in merito a una discussione su "Il potere di adesso" di Eckhart Tolle.

Cito il post di un utente.

"Le nostre disgrazie nascono nel momento in cui desideriamo fortemente una cosa; quel desiderio è di impedimento alla realizzazione del desiderio stesso.

Sarebbe troppo bello che l'universo ci facesse ottenere quello che desideriamo, perché a quel punto l'uomo diverrebbe invincibile.

Ma la natura non può permettere questo altrimenti sarebbe la rovina, sarebbe l'estinzione.

La natura, invece, ha adottato un altro artificio: ti nega tutto (o quasi) ciò che desideri, e dal momento che è difficile non desiderare ecco che essa ha trovato un modo per non far diventare l'uomo padrone incontrastato.

Anche perché se tutti gli uomini potessero ottenere ciò che desiderano non ci sarebbe abbastanza per tutti; se tutti insieme desideriamo essere ricchi, non ci sarà abbastanza ricchezza per tutti.

Chi ha Compreso che per avere non deve desiderare, quello otterrà, ma il fatto è che chi ha Compreso questo, non avrà interesse ad arricchirsi.

Strana la vita, ma è fatta cosi, ed è ancor più strana quando ti accorgi che questa piccola verità, e cioè che desiderare ci allontana dall'obiettivo, appena detta, non è più una verità."

Ora vorrei il vostro parere. Qual è la vostra opinione in merito? Siete per una visione spirituale della vita o più materialistica per la serie "per ottenere bisogna muovere il culo"?

Riflessione interessante. Ma il power of now non è completamente riferito ai desideri, ma al pensiero compulsivo.

La law of actraciton invece dice di pensare a quello che si vuole e non a quello che NON si vuole.

Il PON dice di non pensare a nulla.

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Prendo ad esempio una cosa che si sfrutta nella seduzione, ma che non sfruttiamo nella vita per comprendere a mio avviso alcuni avvenimenti semplici.

Razionalizzazione a posteriori.

Subiamo degli eventi e essendoci inspiegabili cerchiamo delle razionalizzazioni logiche comprensibili, se non le troviamo di nostre ci buttiamo a capofitto in libri o guru in modo che ci rilascino delle spiegazioni comprensibili per i vari eventi che ci capitano nella vita. In piu` molte delle spiegazioni sono interpretative, quindi le si puo` applicare a molti campi della nostra vita e per questo giustificare la loro logicita` e coerenza.

Ora dato questa breve presentazione diro` quello che penso io dei vari metodi per l'ottenimento dei nostri desideri.

Sono stronzate. Ma gigantesche immense stronzate. Ho smesso di leggere libri di questo tipo nel momento in cui vi ho trovato una meccanica di fondo su cui tutti si basano per far "credere" nel metodo.

Se uno vuole ottenere quello che desidera deve solo costruirsi una realta` funzionale nel proprio immaginario applicarla e dare tutto se stesso per raggiungere il suo obbiettivo. Tutto li.

Anzi vi diro` le 2 frasi che caratterizzano il mio modo di pensare :

L'esperienza e` cio` che guadagni quando non guadagni quello che desideri.

La pattern e` apprendere dalle cose giuste fatte dagli altri.

Lo studio della metafisica e` inutile spiegarlo a parole e` come cercare di spiegare come costruire una nave spaziale usando come linguaggio quello della musica :) Si fa una fatica enorme e si sbaglia sempre.

Vivi. E` l'unica cosa che devi fare, per me :)

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  • 9 anni dopo...
esse

Credo che la capacità di desiderare non sia di per se una disgrazia che limiti la realizzazione del desiderio stesso (mi sembra un ragionamento fallace in quanto contiene una contraddizione tautologica: il desiderio impedisce il desiderio stesso), anzi potremmo considerarla come la facoltà di essere causa delle nostre rappresentazioni, quindi di agire. 

Desideriamo intanto perché siamo vivi. 

La natura non ci priva dei nostri desideri, semmai non dà a noi la certezza di poter mantenere i risultati delle nostre azioni. Chiunque, solo perché più forte, potrebbe privarcene. Homo homini lupus. 

Il passaggio ad uno stato di diritto e la creazione di un giudice terzo tra le parti dà a noi la certezza di poter difendere il nostro principio fondamentale e innato, che è la libertà, che ci appartiene in quanto esseri razionali finiti. Ma questo pone dei limiti, ovvero delle leggi che dobbiamo rispettare, per cui anche la nostra capacità di agire secondo i nostri desideri incontra degli ostacoli, che devono essere uguali per tutti secondo una legge razionale e universale.

La questione quindi diventa se l'agire secondo i miei desideri  può rientrare in una legge universale uguale per tutti.

Potremmo dire in linea generale che la mia azione si deve fermare laddove lede la libertà dell'altro, in quanto la libertà appartiene a tutti: di fronte a un rifiuto, posso costringere con la forza l'altra persona? è ovvio che no perché altrimenti verrebbe meno lo stato di diritto e torneremo in uno stato di natura oppure in una dittatura.  

O il desiderio si  ferma ad un piacere puramente contemplativo dal quale possiamo trarre una semplice soddisfazione inattiva, oppure in relazione al mondo esterno deve essere condizionato da principi universali: alterum non laedere per citarne uno.

L'esperienza conta poco nel raggiungimento dei nostri desideri, proprio perché siamo finiti, non possiamo fare esperienza di tutto e conoscere ogni cosa. 

Se i nostri desideri tendono  verso un semplice ed infantile volontà di appagare noi stessi, dettato più da impulsi egoisti, tratteremmo gli altri come un semplice strumento e viceversa noi stessi saremmo un semplice strumento per gli altri. Questo porta noi alla sofferenza.

Dovremmo invece essere un fine per gli altri e trattare gli altri come se fossero un fine per noi.

 

 

 

Modificato da esse
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  • 2 settimane dopo...
Crescendo63
On 3/16/2010 at 6:20 PM, lucalynch said:

Ciao ragazzi, vorrei proporvi una riflessione, molto interessante, che ho trovato in merito a una discussione su "Il potere di adesso" di Eckhart Tolle.

A me il discorso citato pare abbastanza assurdo. Non mi sembra che rappresenti il pensiero di Tolle (anni fa lessi il libro e mi piacque).

Forse chi l'ha scritto ne ha fatto una sua interpretazione / traduzione.

 

Quote

"Le nostre disgrazie nascono nel momento in cui desideriamo fortemente una cosa; quel desiderio è di impedimento alla realizzazione del desiderio stesso.

Ma che cavolo...!

Il desiderio è il motore dell'esistenza. Senza desiderio non c'è intenzione né azione. E' il desiderio che ci spinge verso la sua realizzazione.

Semmai è l'attaccamento ossessivo al desiderio che può essere d'ostacolo (come dice pure il buddhismo).
 

Quote

La natura, invece, ha adottato un altro artificio: ti nega tutto (o quasi) ciò che desideri, e dal momento che è difficile non desiderare ecco che essa ha trovato un modo per non far diventare l'uomo padrone incontrastato.

Una visione IMHO troppo misticheggiante e antropocentrica: alla Natura non gliene frega di noi (come individui), non ha certo creato l'universo intorno a noi esseri umani.

Cos'è, Banca Mediolanum...?!? 😄

La Natura presenta opportunità in modo indiscriminato, sta a noi coglierle o meno. Non c'è niente di personale: se tu ci sei o non ci sei alla Natura non cambia nulla.

 

Quote

se tutti insieme desideriamo essere ricchi, non ci sarà abbastanza ricchezza per tutti.

Che pensiero idiota: la ricchezza si può creare. E' quello che fa un imprenditore.

Il problema è chi vuole ricchezza senza contribuire, ovvero senza creare valore.

 

Quote

Chi ha Compreso che per avere non deve desiderare, quello otterrà, ma il fatto è che chi ha Compreso questo, non avrà interesse ad arricchirsi.

A me questo non sembra un pensiero "alla Tolle", ma un residuato di qualche catechismo di seconda media, condito in salsa New Age.

 

Quote

Siete per una visione spirituale della vita o più materialistica per la serie "per ottenere bisogna muovere il culo"?

Le due posizioni non sono in contrasto.

Per ottenere è indispensabile muovere il culo: credere altrimenti è una posizione di passività infantile, da vittima ("Gli altri devono provvedere a me").

Ed è possibile avere una visione spirituale anche desiderando e "muovendo il culo" per realizzarlo. "Essere nel mondo (agire) ma non del mondo (non identificarsi coi possessi materiali, pur godendone)".

 

Il conflitto tra livello spirituale e livello materiale (inclusa la sessualità) è una delle distorsioni operate da religioni come il cristianesimo.

Filosofie più evolute (come il taoismo o il tantrismo) coniugano entrambi gli aspetti: "l'uno E l'altro", non "l'uno O l'altro". Inclusione, non esclusione :-)

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  • 2 mesi dopo...
giannicarlo

A me sembra un ragionamento molto perverso e complicato che non ti porta a nessuna risposta. Ti faccio un esempio pratico con una delle mie passioni.

Pratico pesca sportiva e per le montature ed esche che utilizzo abboccano principalmente carpe e amour.  Dopo averne pescate molte inizio a sentire la necessità di voler provare a prendere qualcosa di diverso, esempio un Siluro un Luccio. Chiaramente non ho il potere di comandare il pesce ad andare sulle mie esche ma posso aumentare le probabilità che abbocchi capendo cosa mangia e cambiando le esche, il filo se si tratta di un pesce di grossa stazza, il finale ecc ecc.. 

Quello che voglio dire è che il desiderio penso sia molto importante, perchè se non fossi mosso da quest ultimo non avrei mai iniziato a provare nuove tecniche di pesca e probabilmente non avrei mai pescato quel siluro. Quindi desiderare è importantissimo, perchè è il primo passo che ci spinge a fare qualcosa per la realizzazione del desiderio stesso.

Se desidero diventare un bravo pittore cosa faccio, vado a comprare una tela e delle tempere o aspetto che mi cadano dal cielo?

Detto schiettamente,  NELLA VITA BISOGNA ALZARE IL CULO E PRENDERSI CIò CHE SI DESIDERA!!!!

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