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Forse lo conoscete già..non so...è uscito un paio d'anni fa

"Come si seducono le donne"

Filippo Tommaso Marinetti

Vallecchi editore

L'esperienza di vita vissuta del più grande esponente del Futurismo italiano, Filippo Tommaso Marinetti, una sorta di D'annunzio.

Settembre 1916. Prima di tornare al fronte come volontario bombardiere, Marinetti detta una serie di pensieri e aneddoti sul tema della seduzione. Donne di ogni genere vengono analizzate, teorizzate, svelate, mentre le esperienze di vita erotica vissuta si susseguono.

A seguire, per chi vuol leggerla, la recensione:

Come si seducono le donne: Il delizioso know-how

Ho avuto fra le mie numerose avventure soltanto tre amanti tedesche.

Al prode Marinetti, eroe di mille battaglie al fronte, sui cuscini polverosi dei salotti letterari e tra le lenzuola di seta, non facevano difetto certamente le dimensioni dell’ego. E quell’ego futuristicamente ipertrofico celebra spudoratamente se stesso in questo trattatello più o meno autobiografico (nominalmente del tutto autobiografico, a dire il vero, ma alzi la mano chi non ha mai dubitato delle vanterie erotiche di un amico viveur). Non giova alla causa di un approccio un filo più low-profile lo scritto introduttivo Marinetti intimo di Bruno Corra (al secolo Bruno Corradini) ed Emilio Settimelli, compagni futuristi della prima ora del geniaccio di Alessandria d’Egitto, tutto infarcito di aneddoti su Marinetti che a notte fonda, mentre tutti si ritirano stremati in albergo dopo una giornata di fatiche erculee seguita ad un viaggio di 50 ore (!?) saluta tutti con un sorriso e si lancia in avventure erotiche senza freni, su Marinetti grande declamatore e arguto filosofo che doma folle riottose, su Marinetti che si lancia all’assalto in guerra incurante delle ferite (“(...) senza dir niente per non esser costretto a farsi curare”) e sprezzante del pericolo, su Marinetti che ferisce in duello critici e romanzieri illustri. Insomma un panegirico sfacciato che lascia ovviamente perplessi e riecheggia veline propagandistiche da Ventennio, sapori retrò, cartoline vintage dell’Italia che fu. A seguire, un susseguirsi di confessioni/esibizioni/teorizzazioni sull’immaginario erotico femminile e su come sfruttarne i punti deboli per ottenere le grazie del maggior numero di donne possibile. Anche qui iperboli che farebbero impallidire il Barone di Munchausen e che suscitano nel lettore di oggi irritazione e tenerezza al tempo stesso, ma anche una sorta di languore decadente, un sincero amore per le donne, lo sfoggio di un gusto estetico vivaddio non banale. Così tra vestaglie, vagoni-letto, mariti cornuti e automobili sfreccianti i primi anni del ‘900 rivivono per il breve arco di una sera, con tutto il loro entusiasmo, la loro fiducia nel domani, la loro incoscienza di un domani che sarà segnato dalla immane tragedia della Guerra Mondiale. Ma non oggi, no. Oggi si balla, si ride, si scrivono scoppiettanti poesie, e soprattutto si fa l’amore. Nota a margine: la prefazione di Carmen Llera, tra lapidarie sentenze e francesismi, non brilla per indispensabilità.

David Frati (07-05-2005)

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ArthurDent

Interessante, devo leggerlo. Ma forse è più affascinante quello scritto da Califano :D

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puoi postarlo sul sito ?

che intendi con postarlo sul sito? sorry, sono nuovo...

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Interessante, devo leggerlo. Ma forse è più affascinante quello scritto da Califano :D

sicuramente, il Califfo è più spiccio, è un libro pratico il suo..

questo è più colto...

leggerlo non fa male, se uno ha voglia e/o tempo

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