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l'immagine dell'io


capitansomaro

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capitansomaro

(liberamente tratto dal primo capitolo del libro)

----l'immagine del'io.---

anche se non ce ne rendiamo conto, ognuno di noi porta con sè una sorta di fotografia o ritratto mentale di se stesso, che può risultare vago e mal definito al nostro sguardo cosciente, e in effetti può non essere riconoscibile consciamente. Ma è lì, completo sin nei più minuti dettagli. Questa immagine dell'io è il concetto che noi stessi ce ne facciamo, è il 'che genere di persona sono', è il risultato di ciò che noi crediamo di noi stessi. La maggior parte di queste immagini sorge inconsciamente dalle nostre passate esperienze, dai successi e dai fallimenti, dalle umiliazioni e dai trionfi, dal modo in cui gli altri hanno reagito nei nostri confronti, specialmente nella prima infanzia. Da tutto ciò costruiamo mentalmente un "io" (o l'mmagine di un io), e una volta che un'idea o un concetto su noi stessi si inserisconoin questa immagine, essi diventano veri, per quel che ci riguarda personalmente. Non mettimano in dubbio la loro validità, ma continuiamo ad agire basandoci su di essi 'come se fossero veri'.

scoprire la proria immagine dell'io è una chiave d'oro per due importanti motivi:

1) le vostre azioni, i vostri sentimenti, il vostro comportamento e anche le vostre capacità derivano da tale immagine;

2) si può cambiare l'immagine dell'io, e numerosi casi hanno dimostrato che non si è mai nè troppo vecchi nè tropo giovani per farlo, iniziando di conseguenza a vivere una nuova vita.

Per 'vivere' nella realtà, cioè per trovare la vita ragionevolmente soddisfacente, bisogna avere una esatta e realistica immagine di noi stessi con cui vivere. Dovete trovarvi accettabili a 'voi stessi', dovete avere una completa stima di voi stessi, un ego di cui possiate aver fiducia e in cui credere. Dovete avere un ego di cui non provare vergogna, che vi sentiate liberi di esprimere creativamente senza nasconderlo o coprirlo. Un ego cioè che corrisponda alla realtà in modo che voi possiate agire costruttivamente in un mondo reale. Conoscete voi stessi, la vostra forza e la vostra debolezza e siate onesti nel riconoscerlo. La vostra immagine dell'io deve avere una ragionevole somiglianza con 'voi', deve essere nè più e nè meno di quel che siete.

Quando questa immagine è integra e intatta vi sentite 'bene', ma quando è minacciata sopravvengono l'ansia e l'incertezza. Quando è giusta e quando ne potete essere pienamente orgogliosi avete fiducia in voi stessi, vi sentite liberi di 'essere voi stessi' e di esprimere il vostro io. Agite in stato di grazia. Ma quando essa è oggetto di vergogna, quando cercate di nasconderla e non di esprimerla, l'espressione creativa è bloccata, diventate ostili, ed è difficile vivervi accanto.

Il cosidetto 'subconscio' non è una mente, ma un meccanismo tendente ad una mèta, un 'servo-meccanismo' formato dal cervello e dal sistema nervoso, 'usato e diretto dalla mente'.

Gli obiettivi che il nostro meccanismo creativo cerca di raggiungere sono le IMMAGINI MENTALI, o ritratti mentali, che creiamo con l'IMMAGINAZIONE.

L'immagine-chiave che si cerca di raggiungere è la nostra immagine dell'io.

Tale immagine stabilisce i limiti per il raggiungimento di qualsiasi particolare scopo. Prescrive 'la zona del possibile'.

Come ogni altro servo-meccanismo, il nostro meccanismo creativo agisce sula base di informazioni e di dati che in esso immettiamo, vale a dire in nostri pensieri, tutto ciò che crediamo e le nostre interpretazioni. Atraverso il nostro atteggiamento e la nostra interpretazione delle varie situazioni noi 'descriviamo' il problema che deve essere risolto.

Se immettiamo nel meccanismo creativo informazioni e dati pensando di essere noi stessi indegni, inferiori, immeritevoli e incapaci (immagine dell'io negativa) essi vengono elaborati come qualsiasi altro dato, fornendoci la 'risposta' sotto forma di esperienza soggettiva.

Come ogni altro servo-meccanismo, esso si avvale dei dati già impressi cioè della 'memoria' per risolvere i problemi presenti e dare risosta alle varie situazioni.

Il vostro programma per poter vivere in modo migliore deve consistere innanzi tutto nell'imparare qualcosa sul meccanismo creativo, cioè sul sistema-guida automatico che esiste in voi stessi, nel saperne fare uso come meccanismo per il successo piuttosto che come meccanismo per l'insuccesso.

Il metodo in se stesso consiste nell'imparare, nel far pratica ed esperienza di nuovi modi di pensare, di immaginare e di ricordare, nell'agire in modo da formare una esatta e realistica immagine dell'io, e nel far uso del vostro meccanismo creativo per ottenere successo e felicità nel raggiungimento di particolari scopi.

Come vedremo in seguito il metodo di cui servirsi consiste nel formarsi una impressione mentale creativa, nel fare esperienza concreta attraverso l'immaginazione, e nel dar vita a nuovi prototipi di reazioni mentali 'eseguendo' e 'agendo come se'.

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saimon

(liberamente tratto dal primo capitolo del libro)

----l'immagine del'io.---

anche se non ce ne rendiamo conto, ognuno di noi porta con sè una sorta di fotografia o ritratto mentale di se stesso, che può risultare vago e mal definito al nostro sguardo cosciente, e in effetti può non essere riconoscibile consciamente. Ma è lì, completo sin nei più minuti dettagli. Questa immagine dell'io è il concetto che noi stessi ce ne facciamo, è il 'che genere di persona sono', è il risultato di ciò che noi crediamo di noi stessi. La maggior parte di queste immagini sorge inconsciamente dalle nostre passate esperienze, dai successi e dai fallimenti, dalle umiliazioni e dai trionfi, dal modo in cui gli altri hanno reagito nei nostri confronti, specialmente nella prima infanzia. Da tutto ciò costruiamo mentalmente un "io" (o l'mmagine di un io), e una volta che un'idea o un concetto su noi stessi si inserisconoin questa immagine, essi diventano veri, per quel che ci riguarda personalmente. Non mettimano in dubbio la loro validità, ma continuiamo ad agire basandoci su di essi 'come se fossero veri'.

scoprire la proria immagine dell'io è una chiave d'oro per due importanti motivi:

1) le vostre azioni, i vostri sentimenti, il vostro comportamento e anche le vostre capacità derivano da tale immagine;

2) si può cambiare l'immagine dell'io, e numerosi casi hanno dimostrato che non si è mai nè troppo vecchi nè tropo giovani per farlo, iniziando di conseguenza a vivere una nuova vita.

Per 'vivere' nella realtà, cioè per trovare la vita ragionevolmente soddisfacente, bisogna avere una esatta e realistica immagine di noi stessi con cui vivere. Dovete trovarvi accettabili a 'voi stessi', dovete avere una completa stima di voi stessi, un ego di cui possiate aver fiducia e in cui credere. Dovete avere un ego di cui non provare vergogna, che vi sentiate liberi di esprimere creativamente senza nasconderlo o coprirlo. Un ego cioè che corrisponda alla realtà in modo che voi possiate agire costruttivamente in un mondo reale. Conoscete voi stessi, la vostra forza e la vostra debolezza e siate onesti nel riconoscerlo. La vostra immagine dell'io deve avere una ragionevole somiglianza con 'voi', deve essere nè più e nè meno di quel che siete.

Quando questa immagine è integra e intatta vi sentite 'bene', ma quando è minacciata sopravvengono l'ansia e l'incertezza. Quando è giusta e quando ne potete essere pienamente orgogliosi avete fiducia in voi stessi, vi sentite liberi di 'essere voi stessi' e di esprimere il vostro io. Agite in stato di grazia. Ma quando essa è oggetto di vergogna, quando cercate di nasconderla e non di esprimerla, l'espressione creativa è bloccata, diventate ostili, ed è difficile vivervi accanto.

Il cosidetto 'subconscio' non è una mente, ma un meccanismo tendente ad una mèta, un 'servo-meccanismo' formato dal cervello e dal sistema nervoso, 'usato e diretto dalla mente'.

Gli obiettivi che il nostro meccanismo creativo cerca di raggiungere sono le IMMAGINI MENTALI, o ritratti mentali, che creiamo con l'IMMAGINAZIONE.

L'immagine-chiave che si cerca di raggiungere è la nostra immagine dell'io.

Tale immagine stabilisce i limiti per il raggiungimento di qualsiasi particolare scopo. Prescrive 'la zona del possibile'.

Come ogni altro servo-meccanismo, il nostro meccanismo creativo agisce sula base di informazioni e di dati che in esso immettiamo, vale a dire in nostri pensieri, tutto ciò che crediamo e le nostre interpretazioni. Atraverso il nostro atteggiamento e la nostra interpretazione delle varie situazioni noi 'descriviamo' il problema che deve essere risolto.

Se immettiamo nel meccanismo creativo informazioni e dati pensando di essere noi stessi indegni, inferiori, immeritevoli e incapaci (immagine dell'io negativa) essi vengono elaborati come qualsiasi altro dato, fornendoci la 'risposta' sotto forma di esperienza soggettiva.

Come ogni altro servo-meccanismo, esso si avvale dei dati già impressi cioè della 'memoria' per risolvere i problemi presenti e dare risosta alle varie situazioni.

Il vostro programma per poter vivere in modo migliore deve consistere innanzi tutto nell'imparare qualcosa sul meccanismo creativo, cioè sul sistema-guida automatico che esiste in voi stessi, nel saperne fare uso come meccanismo per il successo piuttosto che come meccanismo per l'insuccesso.

Il metodo in se stesso consiste nell'imparare, nel far pratica ed esperienza di nuovi modi di pensare, di immaginare e di ricordare, nell'agire in modo da formare una esatta e realistica immagine dell'io, e nel far uso del vostro meccanismo creativo per ottenere successo e felicità nel raggiungimento di particolari scopi.

Come vedremo in seguito il metodo di cui servirsi consiste nel formarsi una impressione mentale creativa, nel fare esperienza concreta attraverso l'immaginazione, e nel dar vita a nuovi prototipi di reazioni mentali 'eseguendo' e 'agendo come se'.

interessante, mi piacerebbe se postassi anche qualcosa tratto dal secondo capitolo :)

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Principiante_all_opera

potresti dirmi se fa il titolo del libro??

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capitansomaro

potresti dirmi se fa il titolo del libro??

Psicocibernetica, di Maxwell Maltz. Si trova in tutte le librerie.

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Frog

interessante, mi piacerebbe se postassi anche qualcosa tratto dal secondo capitolo :)

è in italiano lo trovi sui 13 euro non è sta spesona....mi piacerebbe se te lo comprassi e con questa merevigliosa opportunità potresti leggere tutti capitoli e tutte le volte che vuoi! Non è fantastico?:)

è già molto preziosa la sua disponibilità nello scrivere questo mi pare. Se non sei sicuro sull'acquisto, potresti chiedergli una recensione (a grandi linee) dell'opera. Al limite. eh! ;)

grazie capitano!

Modificato da Frog
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Direct

o al max prima di comprare il libro puoi leggertelo un pò nella libreria, se c è spazio per sedersi e gustarsi un bel libro in santa pace :)

SARGE ON

Direct

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Ma è per caso stato stampato nel 1965?

Se sì è un pò vecchiotto, e dovrebbe essere superato; il suo lavoro comunque lo fa.

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capitansomaro

Ma è per caso stato stampato nel 1965?

Se sì è un pò vecchiotto, e dovrebbe essere superato; il suo lavoro comunque lo fa.

sì, è del '65...vecchiotto assai, ma in pratica è il precursore di tanti concetti spolverati e tirati a lucido qualche anno dopo dalla PNL.

la mia critica al libro è sullo stile comunicativo, un po' antico, ma se lo ricontestualizzi è di una modernità che lo rende un classico.

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  • 4 mesi dopo...
John82

Grande capitano, paradossalmente l'ho comprato una settimana fa proprio per comprendere meglio queste cose... e quando ho letto "psicocibernetica" ho subito cliccato pensando: "no, non può parlare proprio del libro che ho preso giorni fa!" :D :D :D

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capitansomaro

Grande capitano, paradossalmente l'ho comprato una settimana fa proprio per comprendere meglio queste cose... e quando ho letto "psicocibernetica" ho subito cliccato pensando: "no, non può parlare proprio del libro che ho preso giorni fa!" :D :D :D

capisco la sopresa, ma se hai letto altro sul tema di simile, guarda le date e ti accorgi che questo libricino viene prima degli attri.

certo, parlando per parabole, aneddoti e metafore, perde un po' in credibilità, ma la sostanza è quella dei libri molto più celebrati nel filone "automiglioramento"; a suo vantaggio, una semplicità e un modello (cibernetico) di facilissima comprensione.

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