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flagg1983

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flagg1983

ciao a tutti ,voglio aprire una discussione su un problema comune a tanta gente, l'incapacità a relazionarsi con gli altri,ovvero la mancanza di saperci fare con la gente...

ho notato che ci sono delle persone (rare) che sono come calamite tutti voglio stare con loro,li cercano gli invitano..anno tanti amici

ed altri che praticamente tutto il contrario...

come il mm sta alle donne

quale potrebbe essere o se non esiste quale sarebbe una linea guida per le persone in generale?

grazie!!!

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  • 2 mesi dopo...
TheItalianBull

Il problema è solo nella tua testa, non esiste....elimina il problema dalla tua testa e le cose cambieranno

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relazionarsi e socializzare con le persone è la stessa cosa della seduzione......un'autentica arte.

ma c'è una chiave fondamentale per relazionarsi in maniera adeguata con gli altri ...... interesse.

Devi avere sincero interesse nel fare conoscenza con gli altri ,vedendo tutto questo come un arricchimento personale. Se non la prendi da questo punto di vista non riscirai a socializzare per bene.

Senza ovviamente elemosinare la loro approvazione.

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Nawsyeb

Ciao, era da un po' che non venivo sul forum, sono entrato proprio per postare sull'argomento "gruppo", "circolo sociale", "amici". Approfitto della tua discussione visto che riassume esattamente quello che volevo chiedere io.

Leggendo le risposte che hai ricevuto finora viene da supporre che non esistano manuali di pnl o di crescita personale che diano istruzioni su come essere seducenti con le persone in generale e che siano finalizzati alla costruzione di un gruppo di amici... però mi sembra molto strano... :huh:

L'idea di fondo che ho io è quella classica: provare e riprovare (come con le hb del resto) imparando dai miei errori e crescendo sempre più come BFA (Be Friend Artist :ROTFL: ), se però ci sono delle tecniche di base già note che mi possono far risparmiare un sacco di tempo sarebbe interessante poterle leggere.

Mi metto con te in attesa di qualche consiglio concreto o qualche indicazione bibliografica.

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Strange Days

Ahimé, non ho manuali e/o libri da consigliare al momento.

Ad ogni modo volevo spendere due paroline sull'argomento. Dunque, io vedo due punti nevralgici dell'intera situazione, uno alla sorgente e l'altro lungo il fiume (ahh, vedere Siddharta che ti scruta con aria benevola dal comodino fa sempre il suo porco effetto):

-Sorgente: Avete voglia, tempo, energia per socializzare con nuova gente o rafforzare rapporti già solidi? Sembrerebbe una domanda superflua, ma non è sempre così...un conto è stare seduti davanti al pc e avere quella voglia "fisica"/"empatica" di approcciare, poi esci...ti ammosci, ti svilisci, trovi difficoltà, ti senti in scacco. Beh, quello è un chiaro caso di volontà razionale che mal si traduce sul campo (non si sta parlando di campo di Hb, lo dico perché con voi Pua si deve star sempre attenti). Ben diverso se quando esci hai quella spinta incredibile a fare nuove conoscenze, a scambiare gentilezze magari davanti ad un distributore di sigarette, fare anche una battuta stupida ad una persona che non si conosce e poi guardarla con la vocina in testa: "Beh, non ci incontreremo mai più, ma abbiamo condiviso insieme un micro-frammento di esistenza davvero cazzuto!"

O anche, quando uscite con amici fidati, e avvertite l'irrefrenabile voglia di farli star bene con accortezze che oramai ben sapete, con qualche complimento/interesse e così via...o altre volte che li subite più passivamente, sono si amici, sono si in gamba, ma quella che state vivendo la percepite adesso come routine, pura routine.

-Lungo il Fiume:Con ciò intendo la parte tecnica, gli stratagemmi (in senso positivo; ad esempio se voglio far stare a proprio agio un mio interlocutore non gli darò le spalle), le modalità relazionali etc etc.

Ed anche, cosa dire? come dirlo? quando dirlo?

Ora, per il primo punto, a mio avviso il più difficile e quello che davvero fa la differenza, io non ho da elargire chissà quali consigli perché è un ambito che ciascuno può coltivare solo da sé, con dedizione, estro, fantasia ma soprattutto (parere personale) con indipendenza. Socializzare non è buono sempre e comunque, o meglio, io son dell'idea...socializza se davvero sei in vena... insomma, i bei momenti di solitudine l'uomo deve goderseli e ancor più, pretenderli.

Per la seconda questione beh, io direi di applicare qualche regola di base della comunicazione (BL, cinesica, prossemica e tutto il resto...), quindi qualsiasi libro introduttivo o meno in merito credo sia buona cosa. Per il cosa dire, leggi, vedi film documentari parla con la gente...e soprattutto prendi in considerazione l'opportunità di accettare la famosa regola: Non è QUELLO che dici, è COME lo dici. (a questo proposito non posso esimermi dal renderti partecipe del fatto che nei discorsi di questo bel paese una fetta rilevante è occupata dal calcio, sport amabilissimo per carità, ma di certo non impegnativo, o di per sé intrigante...ma il come parlano di calcio codesti signori? Beh, quello è puro avanspettacolo! Chapeau!)

StrangeDays ;-)

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  • 3 settimane dopo...
flagg1983

complimenti e grazie a tutti per queste risposte davvero fantastiche!!! cmq penso che un "manuale di socializzazione " farebbe comodo anche in campi differenti quale il lavoro ,ad esempio, ho notato che nell' azienda per il quale lavoro le persone che diciamo "avanzano" sono quelle più abili socialmente e nei rapporti umani anche se sul lavoro rendono un tantino meno (non tantissimo per carità) invece chi per esempio abbassa la testa e lavora come un cane per 12 ore filate viene diciamo un po messo da parte e poco considerato... a voi vi sono mai capitate esperienze simili??

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Ciao,

c'è un libro scritto dal grande Dale Carnegie: Come trattare gli altri e farseli amici.

Funziona molto bene, ma devi esercitarti perchè devi abituarti a pensare nel modo nuovo volendolo con tutto te stesso e vedrai che ci riuscirai.

Sul fatto che fanno nelle imprese fanno carriera solo coloro più abili nelle relazioni umane, è vero.... ma in parte.

All'interno di una impresa esistono i cosiddetti Mercati interni del lavoro, dove per poterli raggiungere "la lingua" non basta(ovvio dipende dalle dimensioni dell'impresa, + sono piccole, più è probabile il contario), ma qui entriamo in un discorso vastissimo

Modificato da Akak
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