Vai al contenuto

Le nostre Prigioni


GiorgioCatania

Messaggi raccomandati

capitansomaro

e bravo Giorgio, più uno di stima e di rispetto.

...posso solo aggiungere che, secondo me, bisogna imparare ad accettare l'oscilazione del frame così come ci si deve fermare ogni tanto, come dici tu, per guardare il paesaggio, senza aver l'ossessione di arrivare?

Link al commento
Condividi su altri siti

GiorgioCatania

e bravo Giorgio, più uno di stima e di rispetto.

...posso solo aggiungere che, secondo me, bisogna imparare ad accettare l'oscilazione del frame così come ci si deve fermare ogni tanto, come dici tu, per guardare il paesaggio, senza aver l'ossessione di arrivare?

Accettare l'oscillazione è fondamentale, siamo esseri umani, non robot, ed è normale avere dei momenti in cui ci sentiamo più giù. E' proprio in quei momenti che secondo me bisogna fermarsi. L'importante quando ci si sente giù è capire come funziona il meccanismo e non tirarsi indietro ;)

P.S. A proposito di oscillazioni, mi viene in mente una frase tratta dal film Vanilla Sky: "Sweet ain't so sweet without sour" (Il dolce non è così dolce senza 'amaro). Quando l'amico del protagonista pronuncia questa frase vuole sottolineare come tutti i dolori e i momenti difficili ci servono per potere apprezzare meglio le nostre vittorie. Quindi più ci sentiamo in difficoltà più le soddisfazioni saranno grandi una volta superate le difficoltà stesse B)

Link al commento
Condividi su altri siti

GiorgioCatania

Questa che segue è una parte di un mio report durante le missioni del bsg: "Ho realizzato che vivo in una prigione, incatenato. Una prigione che ho costruito io, con un soffitto così basso da schiacciarmi e farmi sentire il suo grandissimo peso. Io non ce la faccio più a starci dentro, voglio uscirne. Non voglio più spaventarmi delle reazioni delle ragazze a degli sguardi che cercano solo un sorriso, non voglio più svendere il mio tempo alle persone che non hanno un cazzo da fare, non voglio più cercare di apparire bravo e bello agli occhi degli altri (e qui sottolineo che le missioni le ho affrontate fino a ora col solo scopo di superarle, non di migliorarmi), non voglio più guardare la gente con occhi scettici, non voglio più frenare i miei impulsi per delle regole inutili, non voglio più soffrire. Questo è quello che ho sempre detto a parole da quando ho "incominciato a rialzarmi" come ho detto nella presentazione, quello che però ho fatto solo in parte. Ho una sola vita, e non ho la minima intenzione di concentrarmi sulla corsa per arrivare alla fine senza aver notato tutto il paesaggio che mi circonda, tutte le cose splendide che la vita mi offre. Me le voglio godere! Tutte!!! In questi giorni ho imparato a dire si ai miei genitori, ho imparato a dare una mano incondizionatamente agli altri, ho imparato a sfruttare il tempo al massimo, ho imparato a mettermi in gioco molto più di quanto non abbia mai fatto. Eppure ero sempre pronto a guardare solo ai miei "insuccessi", alle missioni non superate. Come se fosse importante superare le missioni, non migliorarmi e godere dei frutti che coltivo ogni giorno, alcuni coltivati anche grazie alle missioni. Non ho abbastanza tempo per essere infelice. Voglio essere felice e farò di tutto per farlo, e lo sarò."

Ora il punto è questo. La società, i mass media, i genitori, gli amici, le nostre esperienze e in generale qualunque cosa che nel corso della nostra vita ha avuto un contatto, seppur minimo, con noi, lascia un segno nella nostra memoria e ci modifica profondamente. Tutto quello che facciamo, da quando ci alziamo dal letto al mattino fino a quando ci ricorichiamo la sera, è influenzato da questi solchi che le esperienze passate rappresentano nella nostra mente.Questi solchi nella nostra mente servono a filtrare le nostre scelte e le nostre decisioni. E' un processo inevitabile, che si è sviluppato per garantire la sopravvivenza degli animali (incluso l'uomo). Un animale, a seguito di una esperienza cattiva, modificherà il comportamento: un gatto inseguito da un cane per la prima volta, scapperà da qualunque cane per il resto della sua vita; un gatto che vive sin da piccolo con un cane sotto lo stesso tetto, non avrà paura dei cani, almeno fino a quando un altro cane non lo inseguirà. Per l'uomo vale lo stesso, anche nel caso di esperienze meno significative e non legate alla sopravvivenza. Penso che il concetto sia abbastanza chiaro, giusto?

Quindi l'ambiente, dove per ambiente intendo tutto ciò che ci circonda, ci influenza, in modo irreversibile. Questa influenza deve però essere controllata affinché i solchi nella nostra mente non diventino così profondi da trasformarsi in fossati e poi in abissi. Giunti a questo punto le nostre esperienze passate non fungono più da filtri, ma da ostacoli o, addirittura, possono diventare dei blocchi totali. Ovviamente quello che succede nella realtà è proprio questo 1713.gif Non sto a fare un discorso su come i mass media e quant'altro ci manipolino profondamente fino a portarci a questa situazione, penso che sia a tutti chiaro questo processo.

Ora, la situazione, se fosse solo questa, non sarebbe così grave: basterebbe agire come le brave pecorelle del gregge che evitano tutti gli ostacoli e seguono il pastore (ammesso che ci sia un pastore...ma lasciamo stare). E allora dove sta il problema?? Il punto è, come avrete intuito, che spesso questi blocchi ci limitano in qualcosa che noi vogliamo realizzare. E noi allora proviamo a reagire, privilegiando quello che sentiamo di essere realmente rispetto a quello che l'ambiente ci impone o ci vuole far credere. Ok, si va avanti, frame altissimo, siamo emozionati ed eccitati per le imprese che già vediamo realizzate, quando ecco che qualcosa ci ferma. E' qualcosa di molto più forte della paura o dei blocchi che l'ambiente ci ha imposto, ma non riusciamo a definire bene questo qualcosa; in effetti non sappiamo cosa è, sappiamo solo che il frame cala drasticamente, non abbiamo più voglia di agire e di fare, siamo spaesati e confusi, non riusciamo a vedere vie d'uscita.

Il punto è che con tutte le nostre esperienze abbiamo, nel corso del tempo, creato la famosa prigione di cui sto parlando. Se da un lato vogliamo uscirne, dall'altro ci offre tanta protezione e riparo, così, quando ci troviamo fuori da questa prigione per troppo tempo, vogliamo ritornarci dentro, per proteggerci dal maltempo. E, soprattutto, una volta fuori NON SAPPIAMO DOVE CAZZO ANDARE!! Per questo ci si sente confusi e spaesati.

Tante belle parole, ma come si supera. Beh, la risposta è vaga. Certo, ci sono delle belle sessioni di pnl con un esperto, diranno alcuni, leggiti dei libri che trattano motivazione diranno altri, ma tutte queste cose NON funzionano al 100%; queste cose sono ILLUSIONI. Sono utilissime per dare uno sprint iniziale, ma non bastano. Dopo lo sprint c'è bisogno dei fatti, che arriveranno di sicuro, ma se le paure sono forti, se i nostri ostacoli sono alti, è inevitabile, il nostro frame crollerà di nuovo, La triste realtà è che non esiste ricetta per superare questi eventi. Semplicemente perché non ce n'è di bisogno.

Questa prigione l'abbiamo costruita noi, e così come l'abbiamo costruita possiamo distruggerla, o magari trasformarla in una reggia, o farne quello che ci pare. La differenza nella vita, da questo punto di vista, la fa un atteggiamento: PARTIRE DA NOI STESSI, non dall'ambiente. Chiederci cosa vogliamo realmente, al di la di ciò che ci presenta l'ambiente, fregandocene di tutto e di tutti. Riempire la nostra esistenza di quello che vogliamo. E non parlo di donne. Parlo di qualcosa di molto più profondo, parlo di quello che sentiamo di essere, parlo della nostra identità. Ogni giorno, alzandoci la mattina, dobbiamo pensare a chi realmente siamo, a cosa vogliamo realizzare di importante nella vita; importante per noi, sia chiaro. Dobbiamo fare in modo che tutto sia coerente con noi stessi e con ci che vogliamo fare, o le cose non andranno mai avanti. E dobbiamo anche fare in modo che ogni giorno sia ricco di azioni ed eventi che ci avvicinino sempre di più alla nostra meta, qualunque essa sia. DEVE TUTTO PARTIRE DA NOI, E NON DEVE FERMARSI.

Il nostro frame ha una particolarità bellissima: non può restare costante, se non per qualche istante. Il bello è che alimentandolo, anche con piccole azioni, cresce sempre e senza fermarsi, ma solo se queste azioni vengono da noi e non ci fanno mancare altre cose fondamentali per noi stessi. Altrimenti qualcosa non va, e il frame si abbassa, anche se inizialmente era aumentato.

Penso che il frame cali a molte persone che frequentano il forum (me compreso) perché, dedicandoci in maniera così intensa alla seduzione e al miglioramento, smettiamo di ascoltare tutte le altre cose che ci rendono felici, andando contro noi stessi. Bisogna ricordare che la seduzione, il miglioramento e quant'altro sono qualcosa che deve arricchire la nostra vita, non privarla di quello che già andava bene. Cito nuovamente, mi sembra che renda l'idea:

"Ho una sola vita, e non ho la minima intenzione di concentrarmi sulla corsa per arrivare alla fine senza aver notato tutto il paesaggio che mi circonda, tutte le cose splendide che la vita mi offre."

P.S. Come, non sai cosa vuoi farne della tua vita, non sai chi sei?? Allora ritirati.. :) A parte gli scherzi, tutto quello che ho scritto deriva da una schematizzazione, quella dei "Livelli di pensiero" di Robert Dilts; non è affatto importante sapere al 100% cosa vuoi fare della tua vita, ma è fondamentale fermarsi ogni tanto, godersi lo spettacolo della vita, e ascoltare te stesso. Se stai trascurando qualcosa, se hai bisogno di rilassarti o magari di provare altre emozioni lo capirai da solo, l'importante è semplicemente ascoltarsi, ogni tanto. E' assolutamente fondamentale! B)

Ho dimenticato una cosa importantissima. Il fatto di fermarsi a riflettere su cosa chi siamo realmente e su cosa ci manchi in quel determinato momento di calo delle nostre energie dipende da alcuni fattori. In particolare, il fatto di sentirsi giù e di non voler fare nulla è una reazione dell'organismo che ci impone proprio di fermarci; ecco perché insisto col fatto di fermarsi un attimo, perché siamo noi stessi a imporcelo!! In particolare è il nostro inconscio a chiedercelo, infatti spesso razionalmente vorremmo andare avanti, ma non ci riusciamo. Ora, non so quanti di voi hanno notato che in questi momenti siamo più portati alla riflessione; in effetti tutti entriamo in una serie di pensieri, solo che sbagliamo tipologia di pensieri: cerchiamo delle risposte razionali a qualcosa che ci manca e, indovinate un po', non troveremo mai queste risposte. Torno a sottolineare che in queste situazioni, in genere, razionalmente vorremo continuare ad andare avanti, mentre è l'inconscio che ci impone di fermarci. PER QUESTI MOTIVI dobbiamo rallentare e riflettere su noi stessi e ascoltare ciò che il nostro inconscio ha da dirci. E' una cosa che dovrebbe essere naturale e che ci permette di conoscere meglio noi stessi ;)

P.S. Questa è una mia teoria, ma su di me regge benissimo. Oramai mi comporto sempre così e i risultati li ottengo B)

Link al commento
Condividi su altri siti

se siamo capitati in questo forum o se abbiamo comprato un libro motivazionale ......è perchè per forza di cose ci manca qualcosa....ma quel qualcosa non appartiene a tutta la nostra vita....ma solo ad una delle aree importanti di essa.

Se è la seduzione esempio ci manca qualcosa a livello sentimentale con le donne. Ma può darsi che l'area relazione con le persone,l'area lavorativa ,l'area sulla salute,finanziario VANNO BENE!!!

Stravolgere la propria vita potrebbe significare aggiustare un'area ma distruggerne altre.

Il miglioramento deve tenere conto di queste aree e deve avvenire per gradi. Non troppo lentamente ovvio (oh poi ognuno ha i suoi tempi) ma non si può fare un balzo di un Km senza fare il primo passo.

Quindi fai bene.Continua cosi.

This is personale improvement.

Modificato da 007
Link al commento
Condividi su altri siti

GiacBar

Eh, razionalmente capisco che hai ragione, ma da un punto di vista emotivo, sopportare cali di frame vertiginosi e duraturi è devastante.

Nei momenti più bui, più volte mi sono imposto di muovermi in qualche modo: la mia regola era ''MAI STARE FERMI'', soprattutto col frame basso, perchè ci si perde a riflettere e si sta ancora più male, crogiolandosi nelle proprie frustrazioni.

Così, mi imponevo di fare qualsiasi cosa, bastava che non stessi fermo a ''guardare il paesaggio'', ma che fossi io stesso a spostarmici.

Qualche volta mi è andata bene: mattinata nera, mi obbligo ad uscire il pomeriggio per andare da qualche parte e magari mi risollevavo il morale dopo aver piacevolmente interagito con una ragazza carina conosciuta in un negozio.

Qualche volta mi è andata male: ''agire'' è significato spesso farmi ancora più del male, tornando a casa ancora più abbattuto di quando ero uscito.

Ultimamente prevale nettamente la seconda: periodo nero, faccio qualcosa e il frame cala ulteriormente, così mi fermo un attimo, penso, rifletto e continuo a stare male, con la speranza che l'indomani accada ''qualcosa'', chissà cosà, che mi faccia finalmente sorridere.

Link al commento
Condividi su altri siti

GiorgioCatania

Eh, razionalmente capisco che hai ragione, ma da un punto di vista emotivo, sopportare cali di frame vertiginosi e duraturi è devastante.

GiacBar, il mio discorso vuole essere tutt'altro che razionale. Provalo a leggerlo in chiave diversa, dando più peso alle emozioni di cui è intriso (soprattutto la citazione che ho preso dal bsg) rispetto alla spiegazione razionale di come IO reagisco ai miei cali di frame. E soprattutto, lo so che è DEVASTANTE, ma riguardo quest'ultimo aspetto non possiamo farci nulla. E ovviamente ci vuole del tempo per uscirne, può variare da un paio d'ore a un paio di giorni o anche più, dipende da quanto il frame sia calato.

Nei momenti più bui, più volte mi sono imposto di muovermi in qualche modo: la mia regola era ''MAI STARE FERMI'', soprattutto col frame basso, perchè ci si perde a riflettere e si sta ancora più male, crogiolandosi nelle proprie frustrazioni.

Così, mi imponevo di fare qualsiasi cosa, bastava che non stessi fermo a ''guardare il paesaggio'', ma che fossi io stesso a spostarmici.

Qualche volta mi è andata bene: mattinata nera, mi obbligo ad uscire il pomeriggio per andare da qualche parte e magari mi risollevavo il morale dopo aver piacevolmente interagito con una ragazza carina conosciuta in un negozio.

Qualche volta mi è andata male: ''agire'' è significato spesso farmi ancora più del male, tornando a casa ancora più abbattuto di quando ero uscito.

Non posso che darti ragione, anche a me in passato succedevano le stesse cose!

Ultimamente prevale nettamente la seconda: periodo nero, faccio qualcosa e il frame cala ulteriormente, così mi fermo un attimo, penso, rifletto e continuo a stare male, con la speranza che l'indomani accada ''qualcosa'', chissà cosà, che mi faccia finalmente sorridere.

Se ben leggi quando ho scritto di fermarsi e di riflettere ho anche sottolineato come spesso i pensieri che si fanno sono quelli sbagliati. La parte più difficile è proprio capire quali siano i pensieri giusti da fare, perché devi riuscire a pensare a cosa ti serve VERAMENTE E PROFONDAMENTE. Facile a parole... Io ci ho messo un po' prima di capire che pensieri fare, ci vuole tanto tempo e impegno per imparare a conoscersi sul serio. :) Oramai che mi conosco in profondità, so che quando il frame scende io devo smettere di fare qualunque cosa, mi prendo un giorno libero, salgo in montagna da solo a godermi il freddo e il panorama e poi vado a gustarmi un bel martini bianco al bar in riva al mare, rigorosamente da solo. E le cose si sistemano da sole ;) (valido per qualunque cosa, dal tremendo calo di frame che ho avuto durante il bsg a quando mio nonno, purtroppo, se ne è andato)

Se posso darti un consiglio, tentare di capire perché si sta sbagliando e cosa si potrebbe fare per rimediare alla situazione, non porta a nulla (E' RAZIONALE). Si entra in un circolo vizioso: "Non capisco cosa sto sbagliando, cosa potrei fare? Perché sta andando così?" ecc. Dato che in genere ci si impegna parecchio in quello che si fa, le uniche risposte a queste domande saranno autodistruttive, del tipo "Ho fatto tutto bene e per il meglio e non capisco cosa sbaglio, non ho idea di cosa fare per migliorare, le cose vanno male perché non sono capace di farle, " (RISPOSTE RAZIONALI) E il frame cala ancora di più; queste risposte sono solo esempi, ci potranno essere tantissime risposte diverse, ma PERSONALMENTE tutte le risposte che mi sono sempre dato mi hanno sempre portato ad abbassare ancora il frame. Piuttosto SECONDO ME bisogna concentrarsi su quello che si sta trascurando della propria vita e su tutte quelle cose che ci possono aiutare ad aumentare il frame (fare quello che ci piace sul serio porta solo a quest'ultimo effetto).

Prima di chiudere, aggiungo un'altra cosa: pensare e soffermarsi sul fatto che sopportare cali di frame è devastante, anche se è la pura verità, porta a una costatazione razionale simile a quelle di cui ho scritto prima: "Sopportare cali di frame è devastante, quindi sono autorizzato a stare male e non rimediare, o a rimediare lentamente" ; infatti la tua risposta è del tutto passiva rispetto alla situazione: "spero che domani accada qualcosa che mi faccia tornare il sorriso"... Non segui per niente quello che ho scritto caro GiacBar... (ammesso che tu voglia seguirlo :) )

IO ME NE FREGO ALTAMENTE DI QUANTO SIA DEVASTANTE UN CALO DI FRAME!!! So come fare per uscirne, e, anche se il lavoro da fare è incredibilmente faticoso e snervante, ne esco fuori. Meglio due giorni di lavoro frustrante che tre settimane col frame giù!

Questa è solo una traccia, è valida per me (e penso anche per chi ha condiviso le mie idee). Punto. Chi la vuole seguire la segua! :)

Modificato da GiorgioCatania
Link al commento
Condividi su altri siti

GiacBar

GiacBar, il mio discorso vuole essere tutt'altro che razionale.

Se ben leggi quando ho scritto di fermarsi e di riflettere ho anche sottolineato come spesso i pensieri che si fanno sono quelli sbagliati. La parte più difficile è proprio capire quali siano i pensieri giusti da fare, perché devi riuscire a pensare a cosa ti serve VERAMENTE E PROFONDAMENTE. Facile a parole... Io ci ho messo un po' prima di capire che pensieri fare, ci vuole tanto tempo e impegno per imparare a conoscersi sul serio. :)

Se posso darti un consiglio, tentare di capire perché si sta sbagliando e cosa si potrebbe fare per rimediare alla situazione, non porta a nulla. Si entra in un circolo vizioso: "Non capisco cosa sto sbagliando, cosa potrei fare? Perché sta andando così?" ecc. Dato che in genere ci si impegna parecchio in quello che si fa, le uniche risposte a queste domande saranno autodistruttive, del tipo "Ho fatto tutto bene e per il meglio e non capisco cosa sbaglio, non ho idea di cosa fare per migliorare, le cose vanno male perché non sono capace di farle, " E il frame cala ancora di più; queste risposte sono solo esempi, ci potranno essere tantissime risposte diverse, ma PERSONALMENTE tutte le risposte che mi sono sempre dato mi hanno sempre portato ad abbassare ancora il frame. Piuttosto secondo me bisogna concentrarsi su quello che si sta trascurando della propria vita e su tutte quelle cose che ci possono aiutare ad aumentare il frame (fare quello che ci piace sul serio porta solo a quest'ultimo effetto).

Questa è solo una traccia, è valida per me (e penso anche per chi ha condiviso le mie idee). Punto. Chi la vuole seguire la segua! :)

Sai, io sono assolutamente certo che se avessi almeno un risultato concreto, partirei spedito come un treno, non mi fermerebbe più nulla, perchè anche nei momenti di sconforto, che comunque sono pur sempre fisiologici, avrei sempre il ricordo del risultato positivo raggiunto, sarebbe un feedback dal quale ridare ogni volta fiducia a me stesso e ripartire con ottimismo, portando le quotazioni del frame a risalire.

Ma quando i risultati non ci sono proprio mai stati, allora è veramente dura. Cavolo se lo è...

Link al commento
Condividi su altri siti

Antonio01

Ciao Giorgio, ritengo la tua un'ottima riflessione.

Non voglio essere retorico ma c'è del vero in quel che dici.

Anche io inconsciamente sto seguendo la tua strada, ci sono arrivato da solo, dopo tanti anni (tempo fa la pensavo e reagivo come GiacBar), ma adesso dedico del tempo ad ascoltare me stesso e ciò che mi sta intorno. Questo mi ridona fiducia e voglia di andare avanti.

Dico "inconsciamente" perchè tu invece hai avuto la capacità di esprimere il concetto per iscritto. E non è facile. Vuol dire che ti sei fatta un'immagine mentale ben chiara di questo stato.

Ma aggiungo che non è facile comprenderlo se non lo si "vive".

Io penso che il vero cambiamento non sta tanto nella definizione dei propri obiettivi e nel volerli raggiungere, quanto nel nostro modo di porci rispetto agli obiettivi stessi.

Riflettere, fermarsi un attimo, ascoltare, non significa abbandonare per un attimo i nostri obiettivi. Ma piuttosto arricchirli.

Se si vive solo per la Seduzione si finisce per essere infelici. La vita è qualcosa di più.

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

GiacBar

Se si vive solo per la Seduzione si finisce per essere infelici. La vita è qualcosa di più.

Purtroppo è questo che sta succedendo a me: da quando esco di casa il mattino a quando torno la sera, penso continuamente ed ossessivamente alla seduzione, al comportarmi da ''alfa'' e a cercare feedback per alimentare un frame che è quasi a zero. Magari qualcosa lo fa un po' salire e dopo poco ricrolla, e avanti così...

Il problema nasce nel momento in cui l'unica fonte di felicità e benessere emotivo la puoi trovare solo e solamente nella consapevolezza di essere desiderato da una donna, di sentirti importante per qualcuno, di avere uno scambio emotivo; questo, è un processo che non è in alcun modo invertibile, perchè si tratta di ''vuoti emotivi'' che hanno origine da bisogni fisiologici e quindi ineludibili, e non da aspetti ''razionali'' quali gli studi, il lavoro, gli hobby, gli amici e quant'altro, sono.

Modificato da GiacBar
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...