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Mi impegno con voi


Ciuppolo

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Ciuppolo

Oggi ho comprato un libro di poesie di Charles Bukowski. La seconda poesia che ho letto, e mi son dovuto fermare, è la seguente, riportata fedelmente.

Titolo: i molli

son sempre lì a proclamare

che adesso si concentreranno

sul lavoro, che di solito è

scrivere o dipingere.

è noto, naturalmente, che hanno

talento, è solo che... be'...

non hanno ancora avuto

un'occasione.

troppi problemi si son messi

in mezzo: affari andati male, occupazioni per

sbarcare il lunario, figli, malattie, ecc.

ma adesso, proclamano,

penseranno solo a quello.

si concentreranno sul

lavoro,

adesso è finalmente venuto

il momento.

il talento ce l'hanno.

adesso il mondo se ne accorgerà.

sissignore, ci siamo.

questi tizi sono dappertutto.

sempre in procinto

di.

quasi mai cominciano.

e quando lo fanno

s'arrendono subito.

è una sorta di

capriccio.

vogliono la fama.

la vogliono in fretta.

ma non hanno mica fretta

di mettersi al lavoro

sono capaci solo di sognare

e proclamare,

proclamare,

proclamare.

E' il mio ritratto. Tutto ciò che faccio o che vorrei fare lo lascio perdere, non mi impegno. Alla minima difficoltà, ai primi dolori e alle prime gocce di sudore lascio perdere, applico la filosofia inconscia di "meglio lasciare il gioco che perderlo". E' così con ogni cosa che faccio: in primis lo studio, poi la seduzione, poi l'atletica. Non mi ci impegno mai, e sono diventato un molle. Quello che sto cominciando a pensare è che mi manchino le palle di fallire, di studiare per una materia e non riuscire a passare l'esame, di fermare una donna e di non riuscire a concludere nulla, di correre e stancarmi dopo pochi minuti. E come risultato non studio più, non rimorchio più, non corro più.

Tutto questo deve finire.

Mi sta ammazzando la vita, una vita che è a tanto così dall'essere florida, e che invece ancora indugia nel grigiore: non sono assolutamente depresso, ma di certo non sono felice anche potendo esserlo. Il talento ce l'ho, ma senza lavoro il talento è nulla.

Pertanto prendo un impegno vincolante con voi e soprattutto con me stesso. Mi impegno a lavorare assiduamente per i miei traguardi, senza gettare mai la spugna, studiando finché non sarò soddisfatto, rimorchiando nel mio tempo libero senza timori, correndo tutte le sere ben oltre la soglia del dolore.

Da oggi smetto di proclamare, proclamare e proclamare, smetto di sognare, e invece faccio. E' una promessa a me e a voi, a cui devo molto. Per tutti quelli che leggeranno e che magari si riconosceranno nelle mie parole, consiglio di fare altrettanto. Se vi siete stancati di essere molli e di crogiolarvi in una vita scevra di vere soddisfazioni, allora trovate i giusti stimoli. Io il mio l'ho trovato in una poesia, che mi ha fatto pensare "è esattamente così stupido che sono, ma non voglio più esserlo". Da oggi mi impegno a non esserlo più. Da domani inizia la mia nuova vita, dove mi laureerò, mi innamorerò, mi metterò in forma.

Lo auguro anche a tutti voi.

Ciao a tutti e grazie per l'ascolto

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