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la teoria dell'handicap


kirk

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kirk

Ciao ragazzi, sono nuovo del gruppo ma ho pensato di cominciare contribuendo con qualche mia considerazione allo sviluppo di questo mitico forum, che trovo interessante non solo per i suggerimenti pratici da applicare sul campo :*close: , ma pure per ciò che ci consente di imparare sul mondo delle fanciulle che si trovano là fuori ad aspettarci :cool: (puro interesse "accademico" eh... :rolleyez: :sbav: ) ed anche riguardo noi stessi :look: . Dunque, veniamo subito alla questione di cui vorrei parlare: la teoria dell'handicap.

La "teoria dell'handicap" è una spiegazione che in etologia è stata introdotta per spiegare come mai le femmine di alcune specie animali tendono a scegliere dei maschi che presentano caratteristiche disadattative, caratteristiche cioè che in un dato ambiente rendono l'animale (per esempio) più impacciato o che ne ostacolano i suoi movimenti.

Questo fatto presenta una grossa difficoltà interpretativa poichè, anche senza entrare nei dettagli, è intuitivo che una femmina dovrebbe teoricamente scegliere il maschio migliore, cioè quello che è maggiormente adatto alla vita in un certo ambiente. Ciò però non succede, per esempio, nei pavoni: le femmine scelgono i maschi con piume caudali più lunghe, che sono anche quelli che, in caso di attacco da parte di un predatore, hanno maggiori difficoltà nella fuga, a causa dell'enorme ingombro. Diciamo che, in questa specie, il concetto femminile di bellezza del maschio non coincide con caratteristiche come la forza muscolare, l'agilità, o con la capacità di reagire nel migliore dei modi alle turbolenze del mondo esterno. La coda del pavone sarà anche bella, ma è:

1. molto costosa dal punto di vista metabolico;

2. nociva alla sopravvivenza di chi la porta

Questo gusto femminile per caratteri maschili disadattativi sembra essere davvero molto diffuso negli uccelli, ma in realtà in moltissime altre specie animali.

Facendola breve, la spiegazione che ne è stata data è la seguente: i maschi con caratteri disadattativi esagerati sono i preferiti perchè inviano il seguente messaggio alle proprie compagne: "guardate, nonostante io abbia in carico tutto questo fardello, riesco comuque a sopravvivere egregiamente" e questo viene preferito ad un messaggio semplice del tipo: "guardate, sto sopravvivendo". Le femmine, quindi, cercando una prova della resistenza del maschio, della sua capacità di rimanere dominante in ogni situazione, lo caricano di sfighe per testare se la sua vitalità rimane nonostante tutto inalterata. Il concetto femminile di bellezza del maschio finisce quindi in queste specie per coincidere con uno sfarzo non solo inultile dal punto di vista della sopravvivenza, ma addirittura nocivo, e questo proprio perchè esso sottende un messaggio più implicito da parte del maschio verso la femmina.

Pensate a questo: se il migliore altleta delle olimpiadi per diversamente abili riuscisse ad ottenere gli stessi risultati del migliore atleta della stessa categoria nelle olimpiadi "normali", di certo la sua performance verrebbe valutata migliore. Il tutto perchè lui ci è riuscito, nonostante...

Bene, mi pare che questa considerazione possa trovare un'applicazione importante nel campo delle relazioni tra uomo e donna. Io credo, ma vorrei sentire la vostra opinione, che trasponendo questo principio tale e quale nelle relazioni umane, l'esito sia che un uomo con qualche difetto fisico che pure riesca con noncuranza a mantenere il proprio High status, a dimostrarsi dominante, possa potenzialmente indurre nella HB una reazione attrattiva persino maggiore rispetto a chi appare attraente anche nell'aspetto fisico. Questo è un chiaro paradosso. Ma, se ci pensiamo bene, la teoria dell'handicap è abbastanza coerente nella propria prospettiva. Chi non è fisicamente attraente mostra, proprio nel contesto dell'oggettiva difficoltà data dal suo "handicap", un maggiore - come dire - "slancio vitale" nel dimostrarsi dominante rispetto a chi è attraente, per il quale le cose sono tutte molto più facili.

Questo discorso è eslcusivamente teorico e necessita di ragguagli e spero che a questi ci penserete voi, che avete molta più esperienza di me. Ci tengo a dire che non cerco con questo di tirare acqua al mio mulino, dato che, pur essendo ancora irrimediabilmente AFC :( , le ragazze mi giudicano in genere piuttosto positivamente in quanto ad aspetto fisico... :-P

Ora i difetti di questo punto di vista sono due. Primo, non è detto che questo principio, che pure pare avere una presa così forte nelle femmine di pavone e in altre specie animali, debba valere allo stesso modo e con la stessa forza anche nell'uomo. Secondo, vi è un fattore di verso contrario, e cioè il fatto che le femmine delle specie animali tendono in generale a scegliere nel maschio simmetria fisica, piuttosto che asimmetria, perchè essa è indice di un corretto sviluppo ontogenico, cioè in poche parole del fatto che l'individuo è sano è portatore di "buoni geni".

Quindi, per concludere, fintanto che un maschio sexy ("sexy" è un termine usato anche in etologia, e sta ad indicare semplicemente un maschio che viene giudicato fisicamente attraente dalle femmine) si comporta da dominante e un maschio non sexy da sfigato, tutto funziona coerentemente e la femmina fa la sua scelta sicura, dato che entrambi i fattori spingono nella medesima direzione. Quando però viene confrontato un maschio non particolamente sexy che si comporta da dominante, con uno sexy e parimenti dominante, il risultato può non essere proprio così scontato. Infatti, il primo invia un messaggio implicito alla femmina che il secondo non lascia, e cioé: "Guardami, sono dominante nonostante..."

Questa teoria potrebbe spiegare certi "fenomeni" che si trovano in giro, tipo super fighe HB che stanno con tipi che a vederli non ci sogneremo mai di giudicare fisicamente al loro livello, oppure il fatto che l'aspetto fisico ha una sua importanza solo nella prima fase dell'approccio, cioè quando le HB ancora non sono riuscite a valutare il reale status di chi hanno di fronte...

A voi i commenti... e scusate la lunghezza, oltre al fatto che devo ancora imparare bene il vostro mitico linguaggio! :)

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  • kirk

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  • lesiem

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  • -eFFe-

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  • Revolution#9

    2

Miglior contributo in questa discussione

prieras

Credo che quello che tu dica possa essere valido se applicato all'etologia e al mondo degli animali in genere.

Ora, posto che anche l'uomo è di per sè "un animale sociale" e che questa socialità è derivata dal non poter vivere da soli tutta una vita data la difficoltà di soddisfare certi bisogni in maniera autonoma, la teoria del nonostante che tu riporti credo che abbia un ambito di applicazione (per quanto interessante) limitato nel novero delle relazioni sociali e umane.

Tutti sappiamo che le donne hanno un potenziale riproduttivo (leggi fertilità) limitata nel tempo. Già questo è un pesante fardello che ne limita di molto la libertà sia in senso sessuale sia in senso affettivo. Perchè!? Semplice: una donna sa che raggiunto un certo limite non avrà più la possibilità di concepire e quindi per forza di cose cercherà di sfruttare la meglio le sue "cartucce". Dunque sulla base di questi presupposti è ovvio che ogni donna tenderà nel lungo periodo a cercare l'uomo ideale che sappia garantirgli una prole forte, sana e che sia in grado di provvedere anche ai bisogni della stessa e della "famiglia" fin tanto che i pargoli non siano autosufficenti.

Come anticipato la teoria del "nonostante" potrebbe essere utile nel mondo animale ma i più grandi etologi ne hanno spesso evidenziato i limiti parlandone come di una aberrazione contraria alle leggi della natura stessa ove sappiamo che sopravvive il più forte o comunque colui che ha caratteri dominanti.

E' vero che nella vita reale capita spesso di vedere pezzi di figa accompagnate da cessi d'uomini.......Ma è anche vero che noi troppo spesso ci fermiamo alle mere apparenze. Chi ci dice che quel cesso d'uomo non abbia un conto bancario a 6 zeri!? Chi ci dice che non sia un ricco petroliere!? Ebbene in questi casi la teoria del nonostante non avrebbe senso perchè è vero che l'hb sta con una persona che probabilmente altre donne non sceglierebbero ma è pure vero che ci sta per il suo conto in banca.

Tutto questo per dire che alla fine anche nella teoria da te esposta ritornano in gioco le dinamiche tradizionali secondo cui la donna sceglie il partner in base alla capacità che questo ha di assicurargli un futuro degno e sicuro e non in base alla capacità che lui può avere di sopravvivere in un modo crudele.

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Pdor

Wow uno dei migliori primi post che abbia mai letto, oltre alla presentazione hai portato anche un argomento interessante di discussione all'interno del forum :) . Comunque per dire la mia in effetti penso tu abbia ragione, non conta forse quanti punti "totali" riesci a ottenere, ma quanti punti di differenza ottieni dalla "stima iniziale" alla "stima finale"...

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kirk

Io non vedo una grossa difficoltà teorica (intendiamoci, parlo sempre in via teorica) nell'applicare la teoria dell'handicap nelle relazioni umane, perchè essa funziona - a mio modo di vedere -anche nell'ipotesi corretta che una donna scelga un uomo con certe caratteristiche che sappia garantirgli una prole forte, o una buona difesa della prole, cioè in una parola un uomo alpha. Anzi, la teoria dell'handicap fornisce una *prova*, per la donna, che quell'uomo non finge di essere forte, ma che lo è sul serio.

Uno può facilmente far finta di essere gagliardo e trotterellare di qua e di la, ma solo se gli metti 20 chili in spalla avrai la prova del nove se lo è sul serio.

La teoria dell'handicap dice che le femmine di certi animali tendono a preferire maschi che si portano in spalla 20 chili perchè, a fronte di questa evidente sfiga, essi dimostrano molto chiaramente di avere in generale una struttura resistente e una tendenza alpha, più di coloro che hanno le spalle sgombere. Quei maschi forniscono alle femmine una prova ben convincente per la femmina.

Possiamo vederla così (mia personale estrapolazione della teoria dell'handicap): ponendo che l'obiettivo di una donna sia avere accanto un "vero" un maschio alpha, il fatto che il maschio sia attraente le fornisce una maggiore probabilità che egli sia alpha, perchè tale condizione lo ha facilitato e lo facilita negli approcci e quindi è più facile per un maschio attraente mostrarsi dominante (ed avere anche social proof etc.). Quindi, inizialmente, quando la femmina deve scegliere senza nulla sapere, la legge di probabilità è a favore della scelta sul maschio attraente. La femmina deve però poi capire se il maschio che ha davanti è realmente alpha, se lo è in ogni circostanza o se è solo uno stato transitorio costruito sul fatto di essere di fronte a lei. In questo importante passaggio il maschio non attraente potrebbe anche essere avvantaggiato, proprio perchè dimostra di riuscire a tenere più saldamente il proprio frame, nonostante le difficoltà oggettive delle circostanze siano per lui maggiori che non per un maschio attraente. Voglio dire, ad un uomo attraente può riuscire facile e con pochi sforzi acquisire una posizione privilegiata, alpha, mentre lo stesso risultato può richiedere più impegno da parte di un maschio meno attraente. E il maggiore impegno richiesto è testimonianza di una personalità più forte, più decisa e caparbia. Dico in media, poi può essere che pure il maschio attraente abbia anch'egli una forte personalità, però non riesce a dimostrarlo in modo così immediato e diretto come quello non attraente.

La teoria dell'handicap di Zahavi, per quanto possa sembrare a prima vista controintuitiva, è in realtà ben accreditata in etologia ed esistono diverse evidenze a suo favore. Chi l'ha formulata è diventato un personaggio noto e molto stimato nell'ambiente (alpha... :) ) proprio grazie a questa sua (strana) intuizione. Chissà quanti f-close gli sarà fruttata :fclose: (non credo proprio moltissimi data la sua età :-P ).

Anche se, probabilmente, neppure negli animali può essere considerata l'unica spiegazione della scelta femminile per caratteri inutili o disadattativi. Rimane comunque, a mio parere, un punto di vista accattivante e che si presta ad interessanti discussioni...

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Alchelion

Conoscevo gia questa teoria, e in effetti appena la lessi trovai subito un riscontro nella specie umana. Se ci pensi un "handicap" non deve a tutti i costi essere fisico. Pensa al PEACOCKING (che guarda caso deriva proprio dal pavone). Il peacocking consiste nel vestirsi molto appariscenti in modo da avere tutti gli occhi puntati addosso. Il fatto di apparire molto "diversi" nell'aspetto ci mette in un condizione di insicurezza se non ci siamo abituati. In pratica si deve poter gestire tutta la pressione sociale fatta di sguardi e commentini delle persone che ci circondano. Per essere a proprio agio in una situazione del genere bisogna essere parecchio sicuri di se stessi. Per questo le HB apprezzano moltissimo uno con l'aspetto "peacockato", perche dimostra valore..

Ciao!

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Revolution#9

Devo dire che questa teoria mi garba molto :metal:

e mi fa cominciare a vedere le cose da un punto di vista differente.

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kirk
Conoscevo gia questa teoria, e in effetti appena la lessi trovai subito un riscontro nella specie umana. Se ci pensi un "handicap" non deve a tutti i costi essere fisico. Pensa al PEACOCKING (che guarda caso deriva proprio dal pavone). Il peacocking consiste nel vestirsi molto appariscenti in modo da avere tutti gli occhi puntati addosso. Il fatto di apparire molto "diversi" nell'aspetto ci mette in un condizione di insicurezza se non ci siamo abituati. In pratica si deve poter gestire tutta la pressione sociale fatta di sguardi e commentini delle persone che ci circondano. Per essere a proprio agio in una situazione del genere bisogna essere parecchio sicuri di se stessi. Per questo le HB apprezzano moltissimo uno con l'aspetto "peacockato", perche dimostra valore..  

Ciao!

Vero! Non ci avevo pensato ma in effetti il principio è lo stesso!! :)

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-eFFe-

Caro Kirk,

ho letto con interesse la tua esposizione della teoria dell'handicap; tuttavia non mi trova d'accordo, nel senso che la vedo come possibile spiegazione di casi tutto sommato marginali nella vita reale.

Infatti nella stragrande maggioranza vedo le HB attratte da persone vincenti, in altre parole alpha... siano essi ragazzi dall'aspetto fisico piacente o meno.

Anzi, in tutti i casi dubbi (ad es. HB che si accompagna a un tizio dall'aspetto sfigato) basta indagare un po' per scoprire che poi il presunto sfigato è tutt'altro, e possiede indiscutibili qualità positive.

Tornando alla teoria dell'handicap, trovo anche che in molte situazioni possa ridursi ad un caso particolare di alphaness.

Mi spiego meglio.

Escludendo persone con handicap fisici o psichici pesanti, si consideri il caso di un tizio che ha subito (suo malgrado e spesso in circostanza indipendente dalla sua volontà) un evento spiacevole, sia esso un incidente o una perdita grave o una sfortuna lavorativa ecc.

Ebbene, il fatto che nonostante tutto lui riesca a superare la cosa e a vivere positivamente, lo rende un alpha a tutti gli effetti, magari con qualche punto in più rispetto agli alpha naturali.

E' un po' come chi si arricchisce per merito e non per eredità familiare...

Quindi torniamo semplicemente nel caso dell'uomo alpha, vincente e perciò attraente.

Rispetto alla tua teoria (molto più generale) e limitatamente al discorso seduttivo, io tenderei ad escludere gli handicap fisici e psichici da queste considerazioni, perché di fatto escludono quasi sempre l'attrazione.

Niente da ridire invece sulla validità etologica della teoria, né sulla perfetta coerenza delle considerazioni che hai esposto.

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Revolution#9

Perfetto. Alla luce di queste considerazioni potrei pure sloggiare ora stesso da questo forum... considerando che ho un grave handicap fisico non riuscirò mai ad attrarre una donna.

cmq penso che da questa considerazione vadano esclusi totalmente gli handicap psitici, in cui spesso non hanno nessuna percezione di sé, nel senso che non sanno di essere ne un sasso, ne un fiore, una gallina... o di un uomo che deve riprodursi. Tranne che quello è uno psicopatico del sesso, non gliene fotterebbe nulla di sedurre una donna, anche se quella gli si presenterebbe nuda sbattendogliela in faccia... e su questo sono d'accordo che è impossibile generare attrazione.

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-eFFe-
Perfetto. Alla luce di queste considerazioni potrei pure sloggiare ora stesso da questo forum... considerando che ho un grave handicap fisico non riuscirò mai ad attrarre una donna.

Alt, ferma tutto.

1) mi dispiace sinceramente

2) non è vero che chi ha problemi fisici non attrarrà mai una donna; se rileggi il mio intervento non ho scritto questo.

Dico che nella maggioranza dei casi, le HB sono portate naturalmente ad essere attratte dagli alpha male vincenti e dall'aspetto fisico piacevole.

Un problema fisico che non pregiudichi l'aspetto è già trascurabile; uno che sia riconoscibile nell'aspetto complica certamente il primo approccio (che è quello visivo), ma non pregiudica tutto ciò che si basa su conoscenza, dialogo, rapport, personalità ecc.

Spero di essere stato chiaro.

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