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Sentirsi dire "sei brutto" e lasciarselo scivolare addosso: possibile?


Rokas

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Rokas

Ogni volta che esco di casa mi guardo allo specchio, mi lavo, mi vesto e mi vedo accettabile.

Quando esco, e incontro magari qualcuno, sento qualche voce, non sempre però, che mi da del "brutto". Ora, di certo non è la prima volta, però ogni volta che lo sento (per esempio da una ragazza che non mi sopporta e non chiedetemi il perchè che non lo so) cado in depressione finquando non mi capita un evento positivo che mi rifaccia risentire "accettabile".

Ma ora mi chiedo, siccome il mio cervello da così importanza alla questione di "bellezza"... non tanto per scopare ragazze; anche perchè non scopavo nemmeno prima, ma semplicemente per "me stesso", come superare e lasciarsi scivolare addosso un insulto di tale genere? Non ditene "fregatene" perchè quando mi succede il cuore arriva in gola per una giornata intera, e i giorni dopo sono tristissimi.

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zonef

per lo meno cura il tuo aspetto con un buon taglio di capelli, pulizia generale etc e basa l'essere bello/brutto su un tuo gusto personale, se tu ti piaci, non ti deve importare di una stronzetta che ti dice: sei brutto. se cadi così in depressione per questo la sezione che fa per te è quella dell'inner game, ti consiglio di passarci molto molto tempo e applicarti e vedrai sicuramente dei risultati

poi ricorda che le donne basano le loro scelte sessuali più che altro su un fattore di sopravvivenza(o almeno così dice mystery), questo almeno inconsciamente e solo secondariamente su un fattore estetico, però se sei inguardabile(non credo sia il tuo caso, i ragazzi davvero brutti sono molto pochi, se vuoi un parere ci sono i messaggi privati) magari non farà in tempo a notare le tue abilità di sopravvivenza...

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ambigramma

Ogni volta che esco di casa mi guardo allo specchio, mi lavo, mi vesto e mi vedo accettabile.

Quando esco, e incontro magari qualcuno, sento qualche voce, non sempre però, che mi da del "brutto". Ora, di certo non è la prima volta, però ogni volta che lo sento (per esempio da una ragazza che non mi sopporta e non chiedetemi il perchè che non lo so) cado in depressione finquando non mi capita un evento positivo che mi rifaccia risentire "accettabile".

Ma ora mi chiedo, siccome il mio cervello da così importanza alla questione di "bellezza"... non tanto per scopare ragazze; anche perchè non scopavo nemmeno prima, ma semplicemente per "me stesso", come superare e lasciarsi scivolare addosso un insulto di tale genere? Non ditene "fregatene" perchè quando mi succede il cuore arriva in gola per una giornata intera, e i giorni dopo sono tristissimi.

- come ti hanno già suggerito, cura il tuo aspetto. Un utente del forum (non ricordo chi, ma uno di quelli che leggo volentieri) una volta disse che il detto di Helena Rubinstein "non esistono donne brutte, solo donne pigre" vale molto, molto di più per gli uomini per cui, salvo casi eccezionali, basta una dieta, un po' di palestra, vestiti scelti non a occhi chiusi e un taglio di capelli adatto per ottenere un aspetto almeno accettabile.

- quando ascolti commenti, trattieni quelli positivi. di quelli negativi trattieni qualsiasi cosa possa aiutarti a migliorare e lascia andare il resto.

- non fare l'errore di colpire altre donne sul loro aspetto solo perchè una donna lo ha fatto con te.

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  • 2 anni dopo...
Il-Creativo

Capisco... magari hai un mindset debole e sei facilmente condizionabile. Quello che non capisco è cosa aspetti a rispondere ad hb di turno( immagino stronza e irrispettosa se parla in questo modo) per evitare che continui a metterti i piedi in testa. Se è necessario usando anche dominanza negativa(non rispondendo in modo alfa ma semplicemente incazzandoti pesantemente e alzando la voce). Quelle così volgari e irrispettose non meritano neanche di camminare sotto la tua ombra. La prossima volta dalle una bella regolata.

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Amon
Grande Kurayami. Ma è un discorso che vale per tutto, secondo me. Uno che ti fa una critica, magari molto spesso non ha lo scopo di farti migliorare, lo fa solo per il gusto di farlo.


Il messaggio che vuole mandarti è 'tu hai questo difetto, quindi non puoi avere la cosa X, quindi non puoi essere felice'.


Magari ti critica perché lui, di base, è insicuro e vede il tuo successo come una minaccia.


Sono frecciatine che hanno il potere di affossarti il cosiddetto frame, se non hai una struttura solida.


Ergo, in generale, pensa solo a te e ai tuoi obiettivi... alla tua soddisfazione.


Nello specifico, in quei momenti, pensa solo a come ti vedi TU... e poi osservati rimanere impassibile di fronte a stimoli che prima ti turbavano.


Ti ci andrà un bel po' di esercizio.

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trout_man

Come dice Amon la chiave è come ti senti TU di fronte agli altri ed eventualmente di fronte a degli insulti...

Sul posto di lavoro capita spesso che i più anziani per mancanza di tatto o per abitudine critichino pesantemente i novellini, bene. Io e una mia collega più giovane ci siamo presi i peggiori insulti talvolta sul personale spesso sul professionale. Cosa è successo?

La mia collega l ho scovata sulla sua scrivania a trattenere a stento le lacrime, qulache collega maschio ha cominciato a incazzarsi e poi a deprimersi per aver perso il posto, io me la ridevo sotto i baffi mentre ricevevo la dose di insulti ecc. Perchè? Perchè ero sicuro di saper fare bene il mio mestiere e non avevo bisogno dell'approvazione di qualche imbecille più anziano (tra l altro dopo aver ricevuto lodi sperticate dagli stessi ceffi magari 3-4 giorni prima...).

Indubbiamente ero sempre io sia quando ricevevo lodi, che quando ho preso insulti.

Ma il discorso messo così è fin troppo semplice, perchè, se per consapevolezza di non essere un granchè sul lavoro o per insicurezza cronica immotivata, io non avessi avuto una certezza granitica nei miei mezzi, beh avrei reagito male alle critiche e forse avrei considerato la possibilità di mollare e fare altro...

Il trucco è trovare la giusta dose, il giusto mix, tra feedback esterni e automotivazione/autostima dovuta a convinzioni personali. Il mix dipende molto dal proprio carattere e dalla propria struttura d'esperienza. Per un ex obeso ipercritico sarà inevitabile puntare tutto sui feedback esterni, perchè dopo anni e anni di derisioni e di delusioni di fronte allo specchio la sua mente penserà spesso a quanto "faccio schifo alle ragazze", viceversa per il cicisbeo cresciuto a birra, partite e biliardino la convinzione di essere "guappo"/"figo"/"sborone" potrà non essere scalfita nemmeno da tonnellate di dati di fatto (conosciamo tutti persone così no?).

Se riesci a diventare "cicisbeo" hai vinto (io vorrei tanto, ma so di non poterlo fare ahimè...), se come me non ce la fai allora hai di fronte a te un duro percorso in cui dovrai lavorare su due fronti come un matto, affrontando anche il paradosso:

1) devi migliorare il più possibile quelli che tu/la società/il gatto giudichi problemi oggettivi;

2) devi metterti in testa che nonostante quei problemi, in fondo sei figo lo stesso e non c è bisogno che ogni minuto il riflesso dello specchio, gli sguardi dei passanti, il confronto con gli amici te lo confermino;

sono due strade apparentemente antitetiche e spesso non ce la si fa, ma per noi disgraziati con poche frecce congenite per il nostro arco questo è il piatto servito dalla Vita...

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ξรô†ïcø

La riflessione di trout_man è intelligente, coglie nel segno.

E' facile dire che bisognerebbe disinteressarsi del giudizio altrui, e badate bene non sto criticando questo suggerimento, peraltro valido, ma la sua efficacia.

Se avessi letto questi consigli durante la mia adolescenza, mi sarei innervosito. Perché tutti i miei riscontri empirici remavano contro qualsiasi possibile autoconvinzione ("mi sento bello" "mi piaccio" ecc.).

Io credo che affrancarsi dalla necessità di gratificazioni eterodirette sia importante, ma sia impossibile chiudersi ad ogni feedback ricevuto.

Nello stesso tempo, ti faccio notare Rokas, che a causa del "bias di conferma", una distorsione cognitiva nota, noi siamo abituati a focalizzarci sulle esperienze che meglio si adattano al nostro sistema di credenze, tendendo ad assolutizzarle.

Quindi tu potresti ricordarti maggiormente degli spiacevoli episodi in cui sei stato chiamato "brutto", rispetto a quando invece sei stato definito positivamente. Tenderai a sminuire questi giudizi ("ah l'avrà detto per compassione, o per essere gentile"), e te ne dimenticherai.

Interpreterai segnali ambigui come negativi. Un gruppo di ragazze che ti guarda, ridacchia, e parlotta, non significherà mai che ti si trovano "bono" e stanno tutte a turno elencando le posizioni del kamasutra in cui ti si farebbero; bensì ti stanno sfottendo e ognuna di loro sta dicendo cattiverie sul tuo conto.

Non ti è mai capitato?

A me tantissimo, e siccome la mia autostima ancora non è del tutto consolidata, mi capita ancora, anche se grazie alla razionalità riesco a tenere a bada certi pensieri disfunzionali.

Comunque, soluzioni:

1) curati di più, eventualmente chiedi suggerimenti a persone fidate o anche in pvt a qualcuno che ti voglia offrire disponibilità (se vuoi ci sono).

2) punta sulla costruzione di un'autostima a 360°, in modo da compensare con altre caratteristiche positive la tua percezione -che sia veritiera o no- di un aspetto non piacente. L'aspetto conta ma non è tutto. E comunque se sei simpatico sembrerai anche più bello.

3) metti sempre in dubbio tue supposizioni dettate dall'interpretazione emotiva di feedback ambigui. Cerca di essere il più obiettivo possibile quando analizzi i feedback che ricevi, e considera il bias di conferma come distorcente la tua percezione.

4) non deprimerti, cerca di vivere una vita ricca e piena di passioni, perché se ti dovessi deprimere finiresti in un circolo vizioso. Investi il tuo tempo in attività che ti piacciano, questo ti renderà sereno e agli occhi degli altri si noterà.

A volte basta un sorriso sincero per risultare "belli".

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freefall

Ogni volta che esco di casa mi guardo allo specchio, mi lavo, mi vesto e mi vedo accettabile.

Quando esco, e incontro magari qualcuno, sento qualche voce, non sempre però, che mi da del "brutto". Ora, di certo non è la prima volta, però ogni volta che lo sento (per esempio da una ragazza che non mi sopporta e non chiedetemi il perchè che non lo so) cado in depressione finquando non mi capita un evento positivo che mi rifaccia risentire "accettabile".

Ma ora mi chiedo, siccome il mio cervello da così importanza alla questione di "bellezza"... non tanto per scopare ragazze; anche perchè non scopavo nemmeno prima, ma semplicemente per "me stesso", come superare e lasciarsi scivolare addosso un insulto di tale genere? Non ditene "fregatene" perchè quando mi succede il cuore arriva in gola per una giornata intera, e i giorni dopo sono tristissimi.

Mi è capitato molte volte di vedere una ragazza bellissima con un tizio "brutto".

Quindi, se ci sono dei brutti che riescono con delle belle, non deve essere considerato a priori un problema.

Diverso è se ti senti brutto, ossia se non hai abbastanza autostima. Lavora su quella, non solo sull'aspetto.

Se stai bene con te stesso, gli altri lo percepiranno.

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dickinson1

Ogni volta che esco di casa mi guardo allo specchio, mi lavo, mi vesto e mi vedo accettabile.

Quando esco, e incontro magari qualcuno, sento qualche voce, non sempre però, che mi da del "brutto".

Da come descrivi la situazione sembra quasi che la voce che senti e' nella tua testa.

Non credo che ci siano persone che possano arrivare al punto di dirti direttamente una cosa simile.

E neppure delle persone che ti stanno vicine,anche se se lo sentissero dire da altri/e,credo avrebbero il coraggio di dirtelo cosi'...direttamente.

Si sa,l'immagine e' fondamentale.

Ma se non e' aggiunta ad un buon linguaggio del corpo,ad un sorriso almeno presente,un buon vestiario...

sono tutti particolari che,in se',fanno la differenza.

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