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Cambiare completamente lavoro... E l'esperienza?


soulboy

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soulboy

Io un lavoro sicuro come il vostro me lo terrei stretto...

Poi vabè, se avete il sederino al caldo, siete liberissimi di lanciarvi senza paracadute sulla ricerca di un nuovo impiego in questo periodo STRAPIENO di offerta lavorativa.

Non riesco minimamente a capire il senso di questo tuo intervento.

Qui nessuno lascia il certo per l''incerto, si butta con il paracadute e dove arrivo arrivo, non è questo il punto (se hai letto tutta la discussione).

Il mio lavoro me lo tengo, ci metto impegno e serietà anche se non mi stimola più come una volta.

Amico, qui nessuno ha il sederino al caldo sappilo. E se sono riuscito ad ottenere questo lavoro (che tu ti terresti stretto) è perchè il sottoscritto si è fatto un mazzo che tu nemmeno puoi immaginare, e se sono arrivato dove sono arrivato è perchè ho passato non sai quante notti insonni a studiare per laurearmi (dopo 12 ore di lavoro! Non facendo il perdi giorno all'università, mantenuto dal paparino come fanno tantissimi ragazzi).

Nessuno mi ha regalato nulla! Quello che ho ottenuto è solo grazie al sacrificio e alla costanza.

Se poi, dopo 10 anni, mi sta stretto sto lavoro devo farmente una colpa? Devo andare avanti solo perchè la situazione economica attuale non è delle più favorevoli?

Puntare in alto, evolversi, cambiare credo sia una cosa che è al di la della situazione attuale. E se uno si sente alle corde è giusto che muova il culo.

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PointOf

Non riesco minimamente a capire il senso di questo tuo intervento.

Qui nessuno lascia il certo per l''incerto, si butta con il paracadute e dove arrivo arrivo, non è questo il punto (se hai letto tutta la discussione).

Il mio lavoro me lo tengo, ci metto impegno e serietà anche se non mi stimola più come una volta.

Amico, qui nessuno ha il sederino al caldo sappilo. E se sono riuscito ad ottenere questo lavoro (che tu ti terresti stretto) è perchè il sottoscritto si è fatto un mazzo che tu nemmeno puoi immaginare, e se sono arrivato dove sono arrivato è perchè ho passato non sai quante notti insonni a studiare per laurearmi (dopo 12 ore di lavoro! Non facendo il perdi giorno all'università, mantenuto dal paparino come fanno tantissimi ragazzi).

Nessuno mi ha regalato nulla! Quello che ho ottenuto è solo grazie al sacrificio e alla costanza.

Se poi, dopo 10 anni, mi sta stretto sto lavoro devo farmente una colpa? Devo andare avanti solo perchè la situazione economica attuale non è delle più favorevoli?

Puntare in alto, evolversi, cambiare credo sia una cosa che è al di la della situazione attuale. E se uno si sente alle corde è giusto che muova il culo.

Scusate, forse ho calcato un po' troppo la mano, ma in giro c'è talmente tanta gente figlia di papà che si diverte a cambiare lavoro solo per capriccio, che ti viene quasi in automatico pensare ad un eventuale didietro parato... . Non sanno cosa sia il sacrificio.

Comunque perchè non provi nello stesso settore ma all'estero? Un bel calcio alla monotonia! ^_^

Buona fortuna!

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  • 5 anni dopo...
freedom~

Ciao Soulboy!

chissà se sei ancora attivo e se leggerai questo messaggio...

se sì, sarei curiosa di sapere com'è finita questa tua avventura e se ce l'hai fatta poi a cambiare lavoro

(il motivo è che mi trovo nella stessa situa.. come sono prevedibile! 🕵️)

 

A presto

 

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  • 2 settimane dopo...
andrew_to

Cara Freedom~, anch'io mi domando come sia andata a Soulboy!

In attesa che lui, se vuole, ci dia una risposta, ti posso dire che anch'io sono nella stessa situazione. Ho 28 anni, da 8 lavoro nel settore ICT e sono sempre più insofferente verso tale settore. Fortunatamente me ne sono accorto abbastanza presto. Mi sono iscritto a scienze politiche e ho conseguito la laurea triennale, ora mi manca poco a conseguire anche quella magistrale.

Nel frattempo ho continuato a guardarmi attorno, sono passato a part-time nel settore informatico e ho accettato incarichi di docenza, che mi hanno fatto capire che il mio futuro sarà lì.

Devo ammettere, sono stato fortunato, ma ci ho anche messo impegno e sacrificio. Il mio viaggio non è ancora concluso, ma sono ottimista.

Andando più al nocciolo della domanda, pensare ad un cambio drastico di azienda e settore insieme è da suicidio. Bisogna strutturare il cambiamento in 2 o più step, scegliendo tra due possibilità.

Facciamo un esempio: tecnico informatico che vuole diventare un commerciale.

La prima strada è rimanere nell'azienda avvicinandosi al nuovo settore, quindi, maturata l'esperienza necessaria, passare ad un'altra azienda dove esso è preponderante. Il nostro tecnico, mostrando interesse per l'attività commerciale, chiederà al proprio responsabile di poter affiancare i commerciali in alcune questioni, con la giustificazione di poter dare il suo contributo in quanto persona che conosce anche il lato tecnico. Man mano, impegnandosi, acquisirà nuove competenze ed abilità, si farà delegare mansioni. A tal punto, potrà spendersi meglio in un'altra azienda enfatizzando l'esperienza di commerciale e minimizzando sempre più quella di tecnico.

La seconda strada è l'inverso della prima. Il tecnico si fa assumere in una ditta diversa, mantenendo il settore di partenza. Ad esempio, il programmatore che lavora in un'azienda che sviluppa gestionali, si fa assumere come programmatore in un'azienda più focalizzata su siti web e lavori creativi. Una volta integratosi nella nuova realtà, mostrerà interesse nel lavoro dei suoi colleghi grafici o commerciali, inizierà ad affiancarli ed acquisirà le competenze necessarie ad allontanarsi dal settore di partenza.

Il punto è: un cambiamento di carriera, per non costringere a partire da zero, deve essere percorso in maniera graduale. Non è detto che non sia stimolante. Scegliere la prima o la seconda strada dipende fondamentalmente dalla capacità dell'azienda in cui si lavora attualmente di saper vedere con una più ampia prospettiva e valorizzare il proprio personale.

Certo, è un percorso lungo. Tra un cambio di azienda e l'altro devono passare almeno 2 anni, se il settore di arrivo è poco affine a quello di partenza saranno necessari parecchi passaggi. Conta soprattutto la voglia di abbandonare i propri schemi e mettersi in gioco per raggiungere un obiettivo che si desidera veramente.

Le cose che ho scritto non me le sono inventate di sana pianta, sono nozioni che chiunque si occupi di risorse umane dovrebbe conoscere e mettere in pratica con il personale, per far sì che ognuno, indirizzato verso il percorso professionale capace di massimizzare le sue attitudini e il suo potenziale.

Spero di aver aiutato qualcuno con questo mio post, un saluto e in bocca al lupo a tutti gli audaci!

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trout_man
Il 19/4/2017 alle 01:06 , freedom~ ha scritto:

Ciao Soulboy!

chissà se sei ancora attivo e se leggerai questo messaggio...

se sì, sarei curiosa di sapere com'è finita questa tua avventura e se ce l'hai fatta poi a cambiare lavoro

(il motivo è che mi trovo nella stessa situa.. come sono prevedibile! 1f575.png)

 

A presto

 

Grazie Freedom per aver rispolverato dall'armadio questo thread, me l'ero perso.

Sono anche io nella stessa identica posizione di Soul e tua immagino. Pur non essendo un informatico mi trovo imprigionato in una gabbia piuttosto dorata, faccio il consulente presso uno studio internazionale di fiscalità e affini, non guadagno male, pur essendo una sfigata partita IVA senza alcuna sicurezza, senza buoni pasto, malattie, ferie garantite ecc. 

Devo essere in ufficio per lunghe ore ogni giorno e talvolta anche al we e sempre e comunque reperibile. Il bello è che spesso il tutto si autoalimenta e non ci sono ragioni reali per lavorare così tanto, se non per la disorganizzazione, l'abitudine e la regola non scritta di essere comunque con il culo sulla sedia fino a tarda sera (21 circa altrimenti sei sfigato...).

Ho cambiato spesso posto di lavoro, ma in realtà affini. Per cui a parte i colleghi e la sede, la minestra cambiava poco.

Paradosso di tutto questo è che si campa sempre delle stesse quattro nozioni e visti i ritmi e i tempi di delivery si ha poco tempo per approfondire, confrontarsi, studiare per cui mi sento anche indietro rispetto ai colleghi che lavorano in studi più classici.

Per cui penso sia giunta l'ora di togliere il disturbo, ma questa volta cambiando anche settore, mansioni e chi lo sa anche città volendo...

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  • 2 mesi dopo...
freedom~

andrew_to, trout_man vi ringrazio molto per le vostre risposte e per aver condiviso le vostre esperienze

Io mi ritrovo parecchio in entrambe le vostre situazioni, la noia da lavoro d'ufficio ripetitivo ed anche la noia mischiata all'affanno dei lunghi orari lavorativi e della reperibilità continua (anch'io lavoravo in un'azienda di consulenza in cui dovevi essere sempre sul pezzo)

Attualmente la mia situazione si è evoluta nel modo seguente: dopo essere arrivata alle cozze a fine maggio e aver pensato seriamente a dare le dimissioni, ne ho parlato col mio capo che mi ha proposto un periodo di aspettativa, che ho accettato

Da una settimana sono in aspettativa e devo dire che al momento la sensazione è positiva;

Ovviamente per non incorrere nel tranello dell'affossamento, ho già iniziato a pianificare alcune attività (e.s. un campo di volontariato all'estero per agosto) ed anche gli step al rientro (nel mio caso il campo in cui vorrei migrare è quello psicologico) e condivido le mie conclusioni:

1. Concordo con andrew_to nel dire che il passaggio radicale da un campo all'altro è tutt'altro che semplice e deve essere progressivo/graduale; nel mio caso da IT a psicologia: bisognerebbe laurearsi ed anche dopo la laurea, il percorso è lungo. Questo rende indispensabile mantenere il proprio lavoro e tirare avanti durante il cambio (che fatica però!)

2. Investire tempo/denaro/energie per ricominciare in un altro settore è un po' un rischio; nel mio caso da IT a psicologia: mettiamo anche si verifichi l'ipotesi remota di ricominciare l'università, prendermi una laurea in psicologia, fare il tirocinio, se dopo 6 anni di studi e stage uno si rende conto che anche quella non è la strada giusta, che fà?

3. Mi rimane il dubbio che il problema non siano le condizioni esterne (quindi il tipo di lavoro) ma la modalità con cui si affrontano le situazioni (in questo caso quella lavorativa): cioè se il problema non fosse dovuto specificamente al lavoro d'ufficio ma si presentasse in generale dopo un tot di anni che si fa lo stesso lavoro?

Insomma un bel casino! Bè che dire, dopo una risposta di 6000 parole non ho concluso un bel tubazzo! 😅

Però vi terrò aggiornati nel caso riesca in qualche modo a fare il cambio radicale e a portarlo avanti così da avere un esempio di esperienza (che sia di successo o di insuccesso 😉)

A presto!

PS: mi rimane anche l'altro dubbio: come siamo finiti in una discussione del genere su italianseduction, me la sarei aspettata di più su un forum chiamato "italianworktroubles" 😄

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  • 1 mese dopo...
  • 11 mesi dopo...

Rispolvero questo topic... Ad oggi come stanno andando i vostri progetti?

Sono nella stessa situazione: ambito metalmeccanico peró..

@freedom~ che strada hai intrapreso?

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ganimede
Il 10/2/2012 alle 12:26 , soulboy ha scritto:

Ciao ragazzi, questo post è destinato a chi ha avuto modo di cambiare completamente settore lavorativo.

Mi spiego meglio... E' 10 anni che lavoro nel mondo dell'informatica/IT, ho una laurea in Ingegneria Informatica e sto prendendo la seconda in Matematica.

Ma... Non ce la faccio più... Il mio lavoro non mi piace, mi annoia, ha una retribuzione da operaio in catena di montaggio (con tutto il rispetto... ci mancherebbe), è palloso e mi sta portando un sacco di stress.

La mia intenzione è quella di abbandonare completamente sto mondo, cercare un lavoro più stimolante, anche se non ho ancora le idee chiare su quale possa essere.

L'unica cosa che so è che ogni mattina è sempre più dura andare a lavorare, fare le stesse cose, lavorare 10/12 ore al giorno davanti al pc, mi sento bloccato e non riesco a trovare via d'uscita.

Potrei cambiare azienda, avendo un'esperienza decennale non è un grossissimo problema ma il mio intento era quello di staccarmi completamente dal mondo IT.

Come si fa ragazzi? Come posso far domanda in altri settori se la mia esperienza lavorativa è solo IT? La mia gavetta l'ho già fatta! Ho lavorato anche gratis, stage... insomma la normalissima strada che percorrono tutti... Ma capite che a 30 anni (con spese costanti a fine mese, affitto, bollette, cibo come tutti del resto ) non posso permettermi di ripartire da zero sotto il lato economico con stage/tirocini pagati solo con il rimborso spese a 200/300 euro al mese.

Se immagino la mia vita facendo sto lavoro... Bhe... Non oso pensarci...

Come posso fare ragazzi? Avete idee a riguardo?

Mi ritengo fortunato a far parte di questa community e so che qui troverò consigli assai più interessanti di quelli di alcuni amici, colleghi o famigliari.

Grazie di cuore

con una laurea in ingegneria ed una in matematica hai un forma mentis e capacità di imparare enormemente superirori  alla media..

.devi solo trovare una cosa che ti appassioni  eti consenta di tirare fuori un reddito..

.e quando sarai pronto potrai abbandonare il tuo lavoro..

.non vedo altre vie se non trovarne subito un altro dove le tue competenze siano richieste che ti piaccia di più..

.con le credenziali che puoi vantare non dovrebbe essere impossibile , sicuramente nel mercato del lavoro il 99% dei tuoi coetanei ha titoli e credenziali ampiamente inferiori alle tue..

.certo che se ti laurei in ingegneria informatica e matematica e poi non ti piace il lavoro di ufficio ( perchè quello ti verrà offerto : progrmammare progettare , ideare , implementare modelli matematici...sempre davanti al pc dovrai stare) la vedo duretta , ma hai le carte per farcela lo stesso solo che ti toccherà partire dal basso..

.dalla tua hai le capacità di dfiventare bravo e coimpetente in tempi molto più brevi della media anche in settori diversi dal tuo con la giusta passione  e motivazione

Modificato da ganimede
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Il 10/2/2012 alle 12:26 , soulboy ha scritto:

Ciao ragazzi, questo post è destinato a chi ha avuto modo di cambiare completamente settore lavorativo.

Mi spiego meglio... E' 10 anni che lavoro nel mondo dell'informatica/IT, ho una laurea in Ingegneria Informatica e sto prendendo la seconda in Matematica.

Ma... Non ce la faccio più... Il mio lavoro non mi piace, mi annoia, ha una retribuzione da operaio in catena di montaggio (con tutto il rispetto... ci mancherebbe), è palloso e mi sta portando un sacco di stress.

La mia intenzione è quella di abbandonare completamente sto mondo, cercare un lavoro più stimolante, anche se non ho ancora le idee chiare su quale possa essere.

L'unica cosa che so è che ogni mattina è sempre più dura andare a lavorare, fare le stesse cose, lavorare 10/12 ore al giorno davanti al pc, mi sento bloccato e non riesco a trovare via d'uscita.

Potrei cambiare azienda, avendo un'esperienza decennale non è un grossissimo problema ma il mio intento era quello di staccarmi completamente dal mondo IT.

Come si fa ragazzi? Come posso far domanda in altri settori se la mia esperienza lavorativa è solo IT? La mia gavetta l'ho già fatta! Ho lavorato anche gratis, stage... insomma la normalissima strada che percorrono tutti... Ma capite che a 30 anni (con spese costanti a fine mese, affitto, bollette, cibo come tutti del resto ) non posso permettermi di ripartire da zero sotto il lato economico con stage/tirocini pagati solo con il rimborso spese a 200/300 euro al mese.

Se immagino la mia vita facendo sto lavoro... Bhe... Non oso pensarci...

Come posso fare ragazzi? Avete idee a riguardo?

Mi ritengo fortunato a far parte di questa community e so che qui troverò consigli assai più interessanti di quelli di alcuni amici, colleghi o famigliari.

Grazie di cuore

Siccome mi ero perso questa discussione molto interessante dico la mia:

Mi trovo nello stesso settore di soulboy e ho capito molto prima di lui le problematiche del settore (circa 2 anni dopo dalla prima esperienza di lavoro).

Dovete considerare le cose da una prospettiva più ampia.

Il mondo ha bisogno dell'IT ma tutti se ne fottono di quello che fa il professionista IT ed evita il settore quando poi il mondo né è pieno, e comunque trattasi di settore in crescita. Viviamo in un mondo paradossale, è normale sentirsi spaesati.

Fare l'informatico seguendo il modello 9/5 sarà stressante, frustrante, etc. ma molti lavori da ufficio che prevedono lo stare attaccati di fronte a un pc non sono così dissimili, vedi architettura, grafica, pubblicità e design, alcuni settori nell'economia e commercio etc. Molti lavori hanno diversi svantaggi che caratterizzano l'IT e sono più difficili da trovare. Nell'IT c'è l'aggravante che devi programmare le macchine e trovi più facilmente dissociati mentali e subumani che pensano che un giorno diventeranno Steve Jobs che magari in altri settori troveresti di meno.

Quindi, le probabilità che vi ritroviate inchiodati davanti a un pc per produrre qualcosa sotto botta del capetto di turno sono frequenti e anche andando all'estero la ruota del criceto è sostanzialmente quella.

Bisogna proprio cambiare settore come turismo, medicina, fitness, comunicazione, imprenditoria etc.

Tuttavia, fare startup può essere anche peggio dell'IT perché spesso è correlato a quest'ultimo e lavori tantissimo senza alcuna certezza di riuscire a meno che tu non sia il CEO delegando tutto il lavoro da bassa manovalanza. Ho scartato varie proposte pur essendo potenzialmente migliorative dal punto di vista esperenziale.

Inoltre, il mondo va sempre più verso un'informatizzazione quindi chi critica l'IT non capisce un cazzo perché molti furboni che dicono che è meglio fare gli scaffalisti o i cassieri nei negozi avranno brutte sorpresine. Interfaccarsi con software/hardware permeerà sempre più settori.

Non è un discorso da poco, qui si parla della piega che ha preso il lavoro negli ultimi decenni ovvero fare le scimmie di fronte a un monitor quando siamo disegnati per attività più creative, diversificate e fisicamente attive (l'IT avrebbe di base alcune di queste caratteristiche ma l'industria ha rovinato tutto). L'IT può essere un esempio emblematico ma non l'unico. Inoltre non si lavora assolutamente di meno ma di più... tirate su voi le somme.

Credo che formarsi, seguire corsi e pian piano creare competenza e valore sia la strada auspicabile per spostarsi di settore oppure cose più drastiche tipo fare downshifting in qualche paese dal costo della vita basso e investire un periodo di tempo a imparare una professione che abbia sbocchi in loco, fanculizzando quindi l'IT. Sfruttare part-time, tempo libero e passioni/vocazioni per aprirsi ad altro e usare un approccio trasversale ma focalizzandosi ogni tanto su qualcosa di specifico. Questo può richiedere investimenti di soldi e anche viaggi.

Alcuni manager e carrieristi mi impressionano sempre di meno, li togli da quell'ambiente e sono persone vuote o che non valgono una cicca. Bisogna fare esperienze trasversali consci che il sistema ci ha inquadrato per benino in dei dogmi a cui non apparteniamo.

Questo a livello generale.

Personalmente sono fortunato e non sto per niente con l'acqua alla gola ma intanto investo tempo libero decisamente su altro. E' aria fresca per i miei polmoni e mi considero molto meno inchiodato all'IT che prima. Tranquilli che comunque tanti subumani che oggi se la ridono domani vedranno il proprio lavoro diminuire perché rimpiazzato da sistemi basati su AI o semplicemente andrà in saturazione.

Questo è uno sfogo ma anche un invito a vedere le cose da un punto di vista più ampio.

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