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3 IS a magic number


Asprilla

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Asprilla

Ad oggi, ho individuato 3 elementi di frame che fanno la differenza, PER ME:

1) Essere sciallo. Calma e sangue freddo, ma sbraniamole... cfr. il coccodrillo.

2) La prospettiva della bimba; considerare OGNI essere femminile come una bimbetta so naive. Se in ogni uomo c'è un bambino, in ogni donna c'è una bimbaminkia.

3) Dissociazione dal se andrà bene o andrà male... andrà, and it's not a big deal.

Si accettano critiche e proposte di frame alternativi.

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Mercuzio01

Concordo su tutti e tre i punti e ultimamente sto lavorando molto sul secondo punto, non tanto perchè considero le donne essere inferiori, ma quanto per non incorrere nell'errore di piazzarle sul piedistallo e attribuirgli meriti che magari non hanno, dargli più valore di quello che meritano. Ma soprattutto condivido il punto 3, una volta che ci si libera dal risultato è come avere la mentalità del kamikaze, e cioè che non importa se vivi o muori, se vinci o perdi, tanto l'obiettivo l'avrai raggiunto ugualmente.

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TheItalianBull

Diciamo che l'assimilazione della 3a ti porta automaticamente alla prima...

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Desmos

Diciamo che l'assimilazione della 3a ti porta automaticamente alla prima...

Esatto. Anche se il secondo punto in assoluto è fondamentale per trattare con le HB in generale

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i frame derivano dalle nostre convinzioni,

più queste 3 convinzioni saranno radicate in te, più riuscirai ad esprimere il frame in maniera sempre coerente

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Asprilla

Diciamo che l'assimilazione della 3a ti porta automaticamente alla prima...

La prima si concentra sul contegno da tenere nella partita di caccia, la 3a su come considerarne gli esiti. Anzi, la prima è proprio animale (coccodrillesca), la terza filosofica.

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  • 6 mesi dopo...

Ti scrivo il mio punto di vista che non necessariamente è migliore del tuo, semplicemente in base al mio carattere il modo in cui vivo i tuoi tre punti è questo:

1) Essere sciallo. Che significa sciallo? Rilassato ma come un giaguaro pronto allo scatto e non come un bradipo, giusto? Alla calma e sangue freddo preferisco la calma e sangue bollente. Torrido, sensuale, esplicitamente sessuale, ma calmo come il pitone che vede il topolino correre in giro per la teca di vetro. Lo vuole, certo, ma non c'è fretta. Non scappa.

Frase riassuntiva: "E dove scappi... godiamoci l'interazione che tanto non scappi da nessuna parte, respira, no stress piccola, respira. Sei fottuta. Sorridi."

2) La prospettiva della bimba. Sì, personalmente però le considero sbarbi, bimbi. Ragazzi senza barba, da non prendere sul serio.

Solo in seguito a meriti e dimostrazioni di femminilità e sottomissione, le considero bimbe, la cosa è sempre reversibile e può variare di giorno in giorno.

Se alza la cresta entro subito in modalità gerarchica fra maschi e le dico cose come "vestiti bimbo, usciamo" pacca sul culo. Oppure "dai sbarbo, lucidami le scarpe che vado a lavorare", pacca sul culo. Deve sentirsi un ragazzino in cella con un serial killer che guarda il suo culetto.

Nota: applicando pressione psicologica al fine di amplificare i suoi conflitti interiori, è possibile farla regredire ad un'età in cui si sentiva sicura e protetta, è a quel punto che un atteggiamento paterno le darà sicurezza e serenità, che le verranno tolte o date a seconda della subordinazione e della ritrosia mostrate o non mostrate. Premio la femminilità, ogni manifestazione di mascolinità la tratto come fosse diventata un giovane maschio di 50 kg con due neuroni che prova a comandarmi o sfidarmi. Se invece fa cose femminili, ma che non piacciono a me, allora la ignoro. Le tolgo attenzione. Tipo scenate isteriche o altri pattern femminili. In quel caso punire equivale a premiare. Perché la punizione da attenzioni, punta i riflettori su un comportamento. E loro vivono, di riflettori.

Frase riassuntiva: "Dai sbarbo, se devi passare l'aspirapolvere voglio i tacchi e la mini, così mi sembri una donna e andiamo d'accordo. Brava bimba, come piace al papi."

3) Dissociazione. La dissociazione è tipicamente femminile, preferisco pensare in termini di Mushutoku, non attaccamento allo scopo.

Che non significa non puntare dritti verso lo scopo, significa non permettere ad un fattore esterno (lo scopo) di controllare il mio stato.

Frase riassuntiva: "apri porcellino, sono il lupo" "No!" "va bene...allora soffio e vediamo se la casa tiene"

Però...non me ne frega nulla in realtà se la casa tiene o no. Ho fame di porcellino, per cui se la casa regge* vado a soffiare in una delle tante altre case.

Se invece mi fisso con quel particolare porcellino e rimango attaccato allo scopo, finisce che provo ad entrare dal camino e mi trovo il culo bruciato.

*la casa può reggere per mille motivi, non devo legare necessariamente l'insuccesso a mie mancanze.

Un porcellino può aver costruito la sua casa coi mattoni perché è innamoratissima e nelle prime fasi di una relazione, perché non le piaccio fisicamente, perché è lesbica, perché c'è vicino una parente del suo ragazzo e anche se vorrebbe non può proprio, perché ha le scatole girate e vuole trattar male qualcuno, perché ha letto nell'oroscopo che conoscerà uno stronzo, ci sono mille motivi fuori dal mio controllo e dalla mia consapevolezza per cui continuare a soffiare AL MOMENTO non è la scelta giusta.

Modificato da ^'V'^
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