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eric berne, la teoria dei giochi e l'analisi transazionale


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Testo fondamentale della psicologia contemporanea, A che gioco giochiamo ha costruito l'ipotesi e gli strumenti di un nuovo tipo di analisi terapeutica, l'analisi transazionale, utilizzando la rappresentazione della realtà in forma di giochi. Dire gioco significa dire in un altro modo, semplice ed esemplare, in che posizione e in che ruolo una persona intende mettersi rispetto a un ambiente o a un'altra persona. Il marito che tormenta la moglie, l'amico che perseguita l'amico, il superiore che si rivale sul dipendente, con lo stesso motivo o pretesto, tendono a ricreare circostanze sempre uguali. L'analisi transazionale, come metodo e come teoria, consente al giocatore, di identificare il suo ruolo nel gioco che tende a ripetere, e definisce così la base per una possibile autonomia critica dai meccanismi di gioco, e forse per una possibile liberazione.

Eric Berne, in quest'opera, getta le basi dell'Analisi Transazionale.

Vi siete mai domandati come mai i rapporti umani seguono delle regole così precise?

Avete fatto caso che in ogni ambiente è come se si ricreasse un ecosistema in perfetto equilibrio in cui ognuno ha il suo ruolo ben definito?

Questi sono i 'Giochi' di Berne, a cui lui conferisce una descrizione meticolosa con tanto di esempi illuminanti.

Ogni gioco ha le sue regole, i suoi partecipanti e i suoi tempi.

Tutti gli aspetti vanno rigorosamente rispettati, altrimenti il gioco si destabilizza e i giocatori se ne vanno.

La cosa più intrigante rilevata nel testo è che la conformazione di questi rapporti è strutturata e del tutto automatica.

Al nostro inconscio bastano pochi secondi per capire chi abbiamo davanti e valutare se il suo profilo corrisponde a ciò che stavamo cercando.

Berne identifica una serie di personaggi e giochi ricorrenti; ci spiega come comportarci sia per prolungare il gioco sia che tipo di scambi permettono di concluderlo.

Vivere dentro un 'gioco' per alcuni equivale ad una vera e propria prigione di cui non sanno neanche l'esistenza.

Un esempio classico è il gioco delle signore che si ritrovano dal parrucchiere per spettegolare alle spalle dei mariti.

Per loro è un vero passatempo ed un piacere a cui non possono sottrarsi, per quanto sia eticamente deprecabile. Tuttavia, di tanto in tanto è possibile che un nuovo elemento venga accolto nel gruppo, a giocare insieme; se questo nuovo giocatore stravolge le regole impedendo alle altre di fare le loro maldicenze, verrà etichettata come un'intrusa che non sa giocare come si deve, e quindi verrà 'mobbizzata' fino ad essere mandata via.

Vale la pena di soffermarsi su questo studio, perchè ci permette di comprendere come le nostre lamentele siano solamente la punta dell'iceberg. Di solito tendiamo ad accorgerci solo degli effetti negativi del gioco che stiamo facendo inconsapevolmente; ma è in nostro potere sia diventare coscienti di ciò, sia uscire dal gioco.

Un esempio straordinario individuato dal libro è quello del fenomeno degli alcolisti anonimi.

Di fatto è un altro gioco in cui sono presenti più personaggi: alcolisti, ex-alcolisti, direttore delle strutture.

Eric Berne osserva che chi vuole smettere di bere, all'interno di queste strutture, può farlo solamente se cambia ruolo nel gioco e diventa l'ex-bevitore che incoraggia gli altri a superare la dipendenza. Ma ha altresì rilevato che non è possibile giocare senza alcolisti; nel momento stesso in cui tutti smettevano di bere, chi ne era uscito da anni improvvisamente ricominciava a farlo.

E' una tecnica che ci consente di fare a noi stessi le giuste domande: perchè spesso ci focalizziamo contro il nemico sbagliato.

Quando siamo in un ambiente che ci mette in costante conflitto, siamo in un gioco di cui non conosciamo ancora il nome.

Una volta che lo abbiamo identificato sarà facile prendere confidenza con tutti gli attori e gli elementi della scena che contraddistinguono quella parte di teatro in cui siamo stati rinchiusi.

Non c'è una valenza negativa o positiva in un ruolo o nell'altro; sono solo dinamiche viziate dalla distorsione delle nostre interpretazioni.

Se c'è una vittima significa che c'è anche un carnefice. Ma nessuno dei due è realmente buono o cattivo, perchè ognuno asseconda le richieste dell'altro. Tra carcerato e carceriere c'è una solo sottile differenza perchè nei fatti vivono entrambi in prigione.

Personalmente ho iniziato ad adoperare questo sistema di indagine da diversi anni con ottimi risultati.

Lavorare sui giochi permette in ogni istante di comprendere in che storia stiamo recitando e di prevederne gli esiti o i personaggi comprimari. Se siete Biancaneve è naturale che intorno a voi ci saranno una matrigna, i 7 nani ed un principe azzurro; ma potreste essere voi la matrigna.

http://lanostramente...eric-berne.html

http://it.wikipedia....i_transazionale

Per saperne di più:

Eric Berne; A che gioco giochiamo?

Thomas Harris; Io sono ok, tu sei ok

Ian Stewart; L'analisi transazionale

Modificato da cunningham
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