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[Newbie] Perchè non funziona?


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Vorrei introdurre questo argomento generale perchè é uno dei primi con i quali il novizio si scontra quando entra in questo affascinante mondo.

Il novizio scopre che c'è tutto un mondo che si occupa dello studio delle relazioni umane applicate all'avere successo con l'altro sesso, in termini pratici ci sono delle teorie che dovrebbero e potrebbero aiutarlo ad avere la donna dei suoi sogni.

In breve, l'universo mondo della seduzione gli consente di passare da agente passivo ad agente attivo, ossia è lui a poter scegliere e non ad essere sistematicamente scelto.

Il newbie passa con entusiasmo una fase più o meno intensa di studio a tutto tondo, che in alcuni casi si protrarrà per tutta la vita, poi si dedica in alcuni casi all'azione.

Ma l'azione lo porta spesso all'insuccesso.

Ecco che emerge il problema di fondo: ma la teoria, le tecniche, funzionano davvero?

Naturalmente lungi da me entrare in questa discussione infinita su sostenitori del modello americano, scuole dello stile diretto vs indiretto, teorici dell'alpha male e del natural male.

Io invece voglio occuparmi della morfologia dell'azione, qualsiasi teoria o tecnica si utilizzi, e degli elementi che la costituiscono.

Sono convinto che molti fallimenti derivino dalla mancata conoscenza della struttura dell'azione finalizzata all'obiettivo, nel nostro caso le donne.

Per comodità ho classificato il passaggio dalla teoria alla pratica (azione) in alcuni stadi successivi.

Per prima c'è l'inazione. Ossia, per definizione e banalmente, chi non agisce non produce risultati di nessun tipo, positivi o negativi.

C'è da specificare un punto importante su questa ovvietà.

C'è un tempo normale in cui non si conosce una cosa e si impara a farla prima di farla. Perchè allora molti continuano a perseverare nell'inazione pur avendo basi teoriche?

Questo dipende da come il soggetto reagisce al feedback negativo.

Vediamo ma questo punto è fondamentale e verrà approfondito in seguito.

Il soggetto prende un palo, magari è un c&b clamoroso, magari no. Traduce questo evento in negatività e inazione. L'inazione porta ad altra inazione, a chiudersi in se stessi e tramite il dialogo interno a gratificarsi o autodenigrarsi a seconda delle personalità.

Il soggetto dirà: "ecco, quella è una vera stronza! allora chi me lo fa fare a provare ancora? tutte le donne sono stronze e non mi meritano" oppure "ecco, lei mi ha rifiutato perchè io sono brutto/basso/stupido/grasso/etc quindi perchè continuare?" e così via.

Poi ci sono quelli che agiscono sporadicamente per diverso tempo, ma poi ritornano nell'inazione. Questi sono i cosiddetti attori inefficaci.

Vediamo come è strutturata la loro azione.

Questi imparano due tecniche o teorie come se fossero conoscenze inerti e senza interiorizzarle. Non sanno se condividono o meno che la ragazza debba essere neggata per toglierle valore e si limitano ad eseguire alla lettera, come se stessero costruendo un armadio preso all'ikea.

Perchè falliscono molto spesso? è evidente.

Perchè manca la motivazione personale.

Senza motivazione non hanno chiarito con se stessi quali erano i loro obiettivi e se le tecniche o le teorie che hanno scelto di mettere in pratica erano compatibili con quelli.

Allo stadio successivo ci sono quelli che agiscono normalmente.

I cd. attori "normali" sono i soggetti che hanno compiuto il normale percorso di scelta dei valori personali e delle teorie che ritengono accettabili per raggiungerli e passano regolarmente all'azione senza conflitti interiori autoevidenti.

Perchè allora la distribuzione dei loro successi è ancora bassa? è certo più alta per definizione degli attori inefficaci, ma resta al soggetto quel retrogusto negativo di rimpianto per non essere riuscito del tutto a soddisfare i propri bisogni.

Manca ancora un ingrediente fondamentale: la passione.

Cerchiamo di definire la passione per quanto possibile a parole benchè non sia molto semplice. Per me la passione è una forza, un'energia, che ti spinge a fare le cose, divertendoti nel mentre le fai.

Una domanda interessante è: qual'è la fonte della passione? da dove viene questa energia?

Vediamo ora però il successivo passo. Ci sono poi i realizzatori. Noi tutti vediamo persone che realizzano i loro traguardi e che hanno l'abitudine a farlo spesso.

Sono i cd. attori efficaci. Non hanno conflitti interiori, hanno la necessaria motivazione e la giusta passione.

Vediamo ora brevemente da dove traggono l'energia per agire correttamente.

Io ho imparato che è difficile imporsi di avere una passione.

Ossia la passione è una forma di energia non attiva, come molti credono, ma passiva.

Ci sono eventi che possono in continuazione farla scaturire, se intendiamo la passione come una forma di energia.

Quali sono?

Semplice.

I feedback negativi. Quando prendiamo un palo o un c&b alla disillusione si aggiunge un'energia negativa che non è solo mentale. La puoi sentire dentro di te, condiziona il rapporto con gli altri, il dialogo interno, senti il tuo essere scosso da questo fremito.

Fermati.

Questa è energia, non giudicarla.

E' possibile sublimarla.

Ossia, noi la prendiamo e la utilizziamo per i nostri scopi.

La trasformiamo in passione per qualcosa, in energia positiva.

Immaginate soltanto cosa sarebbe successo se quella volta, invece di spaccare un vaso dopo un'arrabbiatura, aveste deciso di usare quell'energia per iscrivervi a quel corso di ballo e l'aveste frequentato con grande voglia.

Per cui, ogni volta che arriva un feedback negativo bisogna ringraziare.

Grazie, ecco nuova energia, nuova motivazione, benzina per il mio motore.

Ovviamente l'energia che scatena un feedback positivo è di gran lunga maggiore, ma questo coloro che sublimano lo sanno benissimo...

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BackToLife

Bel post, mi piace.

Personalmente non condivido questo punto : "Non hanno conflitti interiori, hanno la necessaria motivazione e la giusta passione.".

Se vai a leggerti i profili psicologici che sono stati fatti ai grandi seduttori della storia (lasciamo perdere i pua americani, tra loro è un seduttore c'è tanta, tanta differenza).

Ti renderai conto che, hanno in cumune, una personalità fortemente narcisistica.

Il narcisismo nasce proprio da conflitti interiori non risolti.

Ma ovviamente non è legge, è solo una fetta della larga casistica, giusto per aggiungere qualche variabile al tuo post, ma i tuoi concetti filano :)

posso chiederti come sei arrivato a queste consapevolezze? quali letture hanno condizionato il tuo pensiero ?

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ipassion

Io sono del parere che prima o poi chiunque si trova difronte ad uno snodo. Esso può emergere da svariati eventi, come una delusione amorosa oppure un desiderio di cambiamento. L' abilità di scegliere la direzione giusta che in questo caso intendo come coerente con la propria personalità, e non canoni imposti dall' ambiente, è fortemente influenzata dall' età. Forse vi chiederete perché.

Bene, è provato che la curva di apprendimento durante la nostra vita descrive una curva che si impenna all'inizio, e che decresce fino ad esaurirsi con la vecchiaia. Il nostro cervello/corpo è una spugna di segnali che ci permettono di crescere, difendere e procreare.

Qualora il concetto di snodo si verifichi quando tale curva si trova all'apice, la quantità di informazioni che possono essere metabolizzate si incrementa, e conseguentemente il bagaglio di esperienza. La capacità di giudizio viene quindi influenzata, e teoricamente dovrebbe indirizzare verso la direzione più coerente.

Ora, il mondo della seduzione, per come lo vedo io non è esente da questo meccanismo. Spesso si parla di gente 'imbranata, incapace o timida'. Io preferisco pensare a loro come gente di poca esperienza. Trovo quindi esagerato definire delle categorie di persone rispetto alla loro capacità seduttiva.

Il modo migliore di affrontare un problema è pensare: 'come lo affronterei io?', 'come lo affronterebbero gli altri?' ed infine dubitare, e dubitare sempre. Nella mia modesta opinione non c'è nulla di più deleterio di prendere i manuali come ipse dixit. Essi servono per 'infarinare' ed aiutare a comprendere certi meccanismi.

Personalmente, non credo che diventerò un 'womanizer', semplicemente perché amo dedicarmi ad una persona per volta. Certo, mi piace conoscere altre ragazze, e non mi tiro indietro, ma l'idea di condividere le mie emozioni (qualità preziose che mi qualificano nella società) con più d'una è per me orribile.

Modificato da ipassion
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casti90

Io ho imparato che è difficile imporsi di avere una passione.

Ossia la passione è una forma di energia non attiva, come molti credono, ma passiva.

Ci sono eventi che possono in continuazione farla scaturire, se intendiamo la passione come una forma di energia.

Quali sono?

Semplice.

I feedback negativi. Quando prendiamo un palo o un c&b alla disillusione si aggiunge un'energia negativa che non è solo mentale. La puoi sentire dentro di te, condiziona il rapporto con gli altri, il dialogo interno, senti il tuo essere scosso da questo fremito.

Fermati.

Questa è energia, non giudicarla.

E' possibile sublimarla.

Ossia, noi la prendiamo e la utilizziamo per i nostri scopi.

La trasformiamo in passione per qualcosa, in energia positiva.

Immaginate soltanto cosa sarebbe successo se quella volta, invece di spaccare un vaso dopo un'arrabbiatura, aveste deciso di usare quell'energia per iscrivervi a quel corso di ballo e l'aveste frequentato con grande voglia.

Per cui, ogni volta che arriva un feedback negativo bisogna ringraziare.

Grazie, ecco nuova energia, nuova motivazione, benzina per il mio motore.

Ovviamente l'energia che scatena un feedback positivo è di gran lunga maggiore, ma questo coloro che sublimano lo sanno benissimo...

Discorso interessante, soprattutto questa parte che può essere estesa a una gamma di argomenti più ampia e non solo al pick up. Di fatto la passione o ce l'hai o non ce l'hai, è qualcosa che ti viene da dentro, e che ti spinge in una direzione in modo più rapido e con meno difficoltà.

E' davvero possibile costruire, aumentare la passione verso qualcosa? Si e no. Secondo me il discorso che fai per aumentare la passione è valido (sebbene sia un processo difficoltoso), perchè la rabbia e quell'energia negativa che scaturiscono da una delusione possono essere convogliate verso un obiettivo, senza lasciarle fini a loro stesse. Possono essere la molla che mi spinge a dire: "voglio dimostrare a me stesso che ce la posso fare", essere quindi un punto di partenza per "dare" di più. D'altro canto però la passione, intesa come vivo interesse verso qualcosa o qualcuno, è innata, quindi a mio parere non può essere "costruita dal nulla" ma solo aumentata.

Il discorso cambia se si intende la passione come "forte trasporto amoroso", ossia come sentimento di forte intensità e attrazione verso qualcuno, che - come ben sappiamo - segue sue regole e sue logiche (o forse sarebbe meglio dire illogiche), che non è possibile cambiare in modo conscio.

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Francesco_R

Bel post, mi piace.

Personalmente non condivido questo punto : "Non hanno conflitti interiori, hanno la necessaria motivazione e la giusta passione.".

Se vai a leggerti i profili psicologici che sono stati fatti ai grandi seduttori della storia (lasciamo perdere i pua americani, tra loro è un seduttore c'è tanta, tanta differenza).

Ti renderai conto che, hanno in cumune, una personalità fortemente narcisistica.

Il narcisismo nasce proprio da conflitti interiori non risolti.

Ma ovviamente non è legge, è solo una fetta della larga casistica, giusto per aggiungere qualche variabile al tuo post, ma i tuoi concetti filano :)

posso chiederti come sei arrivato a queste consapevolezze? quali letture hanno condizionato il tuo pensiero ?

Devo quotare tutto e per tutto.

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I love you
Inviato (modificato)
E' davvero possibile costruire, aumentare la passione verso qualcosa? Si e no. Secondo me il discorso che fai per aumentare la passione è valido (sebbene sia un processo difficoltoso), perchè la rabbia e quell'energia negativa che scaturiscono da una delusione possono essere convogliate verso un obiettivo, senza lasciarle fini a loro stesse. Possono essere la molla che mi spinge a dire: "voglio dimostrare a me stesso che ce la posso fare", essere quindi un punto di partenza per "dare" di più. D'altro canto però la passione, intesa come vivo interesse verso qualcosa o qualcuno, è innata, quindi a mio parere non può essere "costruita dal nulla" ma solo aumentata.

Molto interessante la tua risposta.

Vorrei dividerla in due parti per commentarla.

Nella prima dici che il processo di trasformazione dell'esperienza negativa in energia utile, come io ho definito la passione, è difficile.

Assolutamente sacrosanto e anzi vorrei aggiungere anche questo: a mio modesto parere e per esperienza personale, è difficile da un punto di vista strettamente razionale.

Cerco di spiegarmi.

Quando si ha un'esperienza negativa, si sentono galoppare forte i cavalli delle emozioni negative. Non ci si sente bene, si urla o si resta a godere della propria emozione negativa in silenzio a seconda del carattere.

Però poi quasi sempre si cerca di razionalizzare.

E nasce da qui la difficoltà. Quando si cerca di usare la ragione per dominare quelle emozioni, per dare loro una plausibile giustificazione, diventa difficile trasformare quelle sensazioni in energia proattiva.

Io invece ho iniziato a fare così.

Mi arrabbio e mi sento come al solito pervaso tutto da una forza che sento come al solito arrivare fino a stringere la gola, mi verrebbe voglia di alzare la voce o usare la forza per scaricare all'esterno la tensione.

Benissimo.

Allora subito inizio a fare qualcosa che mi porterà a realizzare un mio obiettivo o anche inizio a pianificare di farlo.

Quel pomeriggio che ho avuto quella particolare delusione, sono andato ad iscrivermi a quel corso di teatro che volevo fare da tempo.

Quell'esperienza ha richiesto energia (non è facile con tutti gli impegni della vita moderna trovare forze e tempo per farlo) e io ne avevo una riserva abbondante.

Dio solo sa le conoscenze che mi ha portato quell'arrabbiatura grazie a quel corso.

Scarico cioè la tensione (=energia) dei feedback negativi facendo cose produttive.

All'inizio pensavo che agissi solo per orgoglio. Poi ho capito che non c'entrava. Del resto io non sono particolarmente orgoglioso e l'orgoglio da solo non basta ad intraprendere serie di azioni durature e proficue.

La seconda parte è sempre molto interessante.

La mia vita mi ha sorpreso insegnandomi che le passioni possono anche nascere da sole.

Non solo.

Possono anche nascere nei confronti di qualcosa che all'inzio non ci piaceva.

Io ho sempre avuto una certa avversione per certe discipline, ma poi iniziando a studiarle con una certa "energia" hanno cominciato a darmi piacere.

Questo ha ribaltato una cosa che dicono il PNLlisti. Ossia che devi associare piacere per fare qualcosa.

La mia esperienza mi ha insegnato invece che il fare qualcosa con il tempo mi aggiunge piacere e mi solleva dal farlo, per così dire.

Personalmente non condivido questo punto : "Non hanno conflitti interiori, hanno la necessaria motivazione e la giusta passione.".

Se vai a leggerti i profili psicologici che sono stati fatti ai grandi seduttori della storia (lasciamo perdere i pua americani, tra loro è un seduttore c'è tanta, tanta differenza).

Ti renderai conto che, hanno in cumune, una personalità fortemente narcisistica.

Il narcisismo nasce proprio da conflitti interiori non risolti.

Assolutamente si, hai perfettamente ragione.

Purtroppo scrivo post di getto, è un grosso difetto.

Avrei dovuto specificare che per me conflitto interiore in questo contesto era soltanto il contrasto spesso involontario tra valori e obiettivi, mentre ho generalizzato.

E' infatti verissimo che in generale i conflitti interiori possono essere molto importanti per gli individui, grazie di avermelo fatto notare ;)

posso chiederti come sei arrivato a queste consapevolezze? quali letture hanno condizionato il tuo pensiero ?

E' un processo che avviene in me naturalmente negli ultimi tempi.

Io in generale non sono mai stato una persona empatica, per varie ragioni.

Ad un certo punto ho iniziato ad interessarmi genuinamente a quello che facevano gli altri, a come si sentivano, a quello che volevano, etc.

Chiaramente mi si apriva un mondo.

Avvertivo però un senso di incompletezza.

Ad un certo punto ho iniziato per puro caso, sottolineerei caso, a non guardare più me e le altre persone facendo delle singole osservazioni ma ad analizzare le esperienze, quindi mie con gli altri, dall'alto.

Ciò equivale a guardare giù dall'elicottero mentre si vola.

Non guardi il rapporto tra il campanile e la piazza, ma il campanile e la piazza all'interno di un contesto più ampio.

E così ho iniziato ad avere il vizio di trovare regolarità in quello che vedevo.

Queste regolarità mi suggeriscono alcune cose che io reputo significative.

Ad esempio ho inziato a non incazzarmi quando la donna non richiama e a non giudicarla per questo, perchè evidentemente l'attrazione era un processo e non una questione soggettiva, dipendeva anche da me.

Lo so che per molti potrà sembrare banale questo, ma per me non lo è.

Modificato da I love you
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Tolomeo

Questa è energia, non giudicarla.

E' possibile sublimarla.

Ossia, noi la prendiamo e la utilizziamo per i nostri scopi.

La trasformiamo in passione per qualcosa, in energia positiva.

Immaginate soltanto cosa sarebbe successo se quella volta, invece di spaccare un vaso dopo un'arrabbiatura, aveste deciso di usare quell'energia per iscrivervi a quel corso di ballo e l'aveste frequentato con grande voglia.

Interessante tutto il post, specialmente con questo concetto che mi apre la mente e condivido. Dopo una relazione finita avevo voglia di iscrivermi in palestra (non l'ho fatto per altre ragioni). Ancora, dopo un due di picche iniziai ad uscire ogni sera e fare molta vita sociale. Un mio amico dopo essere stato lasciato dalla ragazza, una storia di 4 anni, per un altro, iniziò ad uscire con due mie amiche e conobbe un sacco di ragazze, fino ad avere una storiella con una.

Proprio a proposito dell'ultimo caso, lo "scacciachiodo" potremmo considerarlo anch'esso una forma di sublimazione?

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I love you

Io per sublimazione intendo il processo di trasformazione della tensione nervosa, delle emozioni negative violente, chiamatele come volete, in altre energie, disponibili per il miglioramento.

Non intendo energia in senso newage. Intendo proprio le emozioni forti che noi tutti proviamo in particolare relativamente alle esperienze tra uomo e donna.

Una grossa delusione tutti l'abbiamo sperimentata.

E' necessario non essere soltanto spettatori di quello che accade dentro di noi a mio giudizio quando nascono e si scatenano le forze emozionali in risposta ad eventi avversi.

Per due ovvi motivi.

Il primo è che ci danneggiano se le lasciamo agire.

Rimuginiamo e ci colpevolizziamo, oppure incolpiamo gli altri o qualcosa al di fuori di noi. In tutto questo processo spendiamo tempo inutile a cercare soluzioni che non troveremo mai perchè non abbiamo la lucidità necessaria.

Invece conviene non giudicare e ripartire con più forza, con più vigore.

Mi viene in mente sliding doors.

Una alternativa è la nostra naturale reazione, fatta di processi mentali e giudizi rancorosi, che costano tempo e morale.

L'altra è continuare a correre verso la meta sempre più forte, sempre più convintamente.

Lo scacciachiodo può andare bene ma dev'essere una reazione abituale e non sporadica (in genere, non mi riferisco solo a quello scenario).

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