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Spin Off "Come Essere James Bond"


^'V'^

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belzebu

Erano cose chi più o meno avevo elaborato anche io. Pratico un po' di meditazione ed ero arrivato più o meno alle tue stesse conclusioni. Vorrei porti anche questa riflessione per capire se è un esperienza condivisa, oppure un altro mattone da eliminare. Chiedo anche a chiunque pensi qualcosa in proposito di intervenire se ve la sentite.

Riflessioni che sono sorte dopo aver letto anche il testo 6. La questione di modelli falsati dalla tv credo sia molto importante, proprio per il fatto che riproducono modelli irreali di comportamento. Presentano solo un lato apparente, mentre il lato "umano" viene nascosto nell'ombra. Credo che da qui nasca il detto "salvare le apparenze" ormai tanto in voga. Il problema a questo punto, per uno che vuole cambiare, è trovare un modello di riferimento reale sano. Cosa che è a mio avviso molto difficile. In primo luogo a causa di noi stessi e della nostra capacità di giudizio alterata dagli stessi modelli di riferimento. In secondo luogo dal fatto che ritengo che le fondamenta del mondo contemporaneo in Italia siano state fissate attorno agli anni 40/50. Persone viventi che non sono state condizionate dall'attuale modo di essere sono poche. (la mia visione non è in realtà così estrema, ma per fini riassuntivi l'ho esposta così).

La maggior parte del lavoro deve quindi essere fatta in solitaria. Attraverso la meditazione o comunque l'autoosservazione, si abbattono i modelli di sola apparenza, per integrarli con figure più umane e reali con poli positivi e negativi. Qua però nasce la mi riflessione che volevo porti.

L'integrazione avviene attraverso l'immaginazione. Cioè attraverso il pensiero di qualcosa che non è, ma che dovrebbe essere (il "dovrebbe essere" non fa riferimento a un mondo insistente, ma un mondo fortemente umano). E' quindi l'atto di immaginare che guida le azioni e le scelte. La ricerca di qualcosa che non c'è ma che si tenta di creare.

La cosa che mi fa un po' storcere il naso, e che quindi mi spinge a chiedere il tuo/vostro parere, e che il ragionamento razionale/logico che ho seguito mi conduce sul sentiero dell'irrazionalità, facendomi dubitare di ciò che ho scritto e di ciò che faccio.

Non è l'immaginazione a guidare le scelte.

L'immaginazione di solito rimane tale.

Crea un universo parallelo, irraggiungibile.

L'impossibilità di raggiungerlo è la fonte della frustrazione, il rendersi tangibile del desiderio.

Il bombardamento mediatico di persone che arrivano ad appagare questi desideri profondi con metodi per noi irrealizzabili allontana ancora di più l'immaginazione e quindi l'appagamento del desiderio.

Ora arriva ciliegina sulla torta: vogliamo essere speciali! è ovvio che quello che vediamo nei film non sia facile e cosa da tutti ma diamine noi non siamo mica tutti!

Potremmo metterci il cuore in pace e vivere come hanno fatto i nostri padri.

Ma noi siamo speciali, noi siamo noi, ecc...

Poi però vogliamo anche essere abbastanza normali da essere parte integrante del gruppo.

Vogliamo essere due cose distinte ed alla fine riusciamo solo ad essere meno di mediocri, perché non riusciamo nemmeno ad essere dei buoni mediocri, troppo presi a cercare di essere qualcosa di più ma troppo di più per essere raggiungibile.

Ci auto-infliggiamo un suplizio divino, siamo i compagni di Tantalo.

Umano, troppo umano...

Partire dalla frustrazione, riscoprire le proprie pulsioni profonde ed irrinunciabili, perseguirle ab ovo modellando persone con cui si entra in contatto nella realtà, perforando il loro velo di finzione.

Questo è quello a cui sono arrivato ma aspetto l'illuminante conclusione di aivia :)

Perdonami, ma sei non sei in grado di trovare i tuoi modelli hai bisogno di ristrutturarti. Non solo hai delle fondamenta deboli da quello che scrivi, ma se scendo nello scantinato faccio fatica a vedere i pilastri portanti con tutta la polvere che c'è nell'aria...

Come fai a vedere la polvere, se non hai ancora acceso la luce?

Come fa uno scantinato a diventare vecchio (per la polvere), se non ha buona fondamenta?

E perché consigli la ristrutturazione e poi parli di pilastri portanti?

Non lo sai che non si toccano mai i pilastri e gli archi portanti quando si ristruttura un edificio?

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life and light

Caro belzebu, ti ringrazio della risposta. Mi ha fatto riflettere

Sei sulla buona strada, ma non confondere illusione con immaginazione. L'illusione è una male, è passiva, si vive nell'illusione in modo inconsapevole perchè la si crede reale. E' legata alla prima domanda che ho fatto ad aivia, a cui mi ha risp poco sopra.

L'immaginazione è un bene, è un atto creativo. Vedo che viene usata l'idea delle fondamenta e della casa. La casa o il castello non viene costruito se non si ha un idea, un immagine, se non si crea dal nulla ciò che non c'è attraverso un mero atto di volontà creativa, l'immaginazione.

La mia domanda è se è applicabile a se stessi. Perchè io che decido di immaginare, non sono un bambino, ho un passato che condiziona le mie scelte di vita reale, come le mie scelte di immaginare. Se il mio passato è sbagliato, se il mio vissuto è sbagliato, anche le mie scelte future saranno sbagliate. Come posso rimediare al mio passato? e come faccio a sapere che i rimedi che scelgo sono giusti?

L'unica soluzione che trovo è cambiare rotta. Rischiare nell'irrazionale.

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belzebu

Caro belzebu, ti ringrazio della risposta. Mi ha fatto riflettere

Sei sulla buona strada, ma non confondere illusione con immaginazione. L'illusione è una male, è passiva, si vive nell'illusione in modo inconsapevole perchè la si crede reale. E' legata alla prima domanda che ho fatto ad aivia, a cui mi ha risp poco sopra.

L'immaginazione è un bene, è un atto creativo. Vedo che viene usata l'idea delle fondamenta e della casa. La casa o il castello non viene costruito se non si ha un idea, un immagine, se non si crea dal nulla ciò che non c'è attraverso un mero atto di volontà creativa, l'immaginazione.

La mia domanda è se è applicabile a se stessi. Perchè io che decido di immaginare, non sono un bambino, ho un passato che condiziona le mie scelte di vita reale, come le mie scelte di immaginare. Se il mio passato è sbagliato, se il mio vissuto è sbagliato, anche le mie scelte future saranno sbagliate. Come posso rimediare al mio passato? e come faccio a sapere che i rimedi che scelgo sono giusti?

L'unica soluzione che trovo è cambiare rotta. Rischiare nell'irrazionale.

Stai attento perché si ha la certezza di essere dentro un'illusione solo a posteriori.

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Hypnogator

belzebu voglio farti notare che hai solo cambiato la mia metafora, quella non è una risposta, è retorica.

Dove sono i contenuti?

Dove finirà questo discorso ambiguo sul modellamento?

Non lo sai neppure tu. Sei un evangelista non voluto di Aivia... Dai prova di possedere una buona dialettica, ma come tutte le dialettiche è vuota dentro.

Consiglio a life e death, l'altro utente insomma, di non affidarsi troppo a questi discorsi filosofico-esistenziali, la vita è molto più semplice, razionalizzazioni del genere danno solo più briciole ad un inconscio troppo affamato. Questa è la vera illusione.

La logica afferma ciò che l'inconscio nega. Fate attenzione signori.

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belzebu

belzebu voglio farti notare che hai solo cambiato la mia metafora, quella non è una risposta, è retorica.

Dove sono i contenuti?

Dove finirà questo discorso ambiguo sul modellamento?

Non lo sai neppure tu. Sei un evangelista non voluto di Aivia... Dai prova di possedere una buona dialettica, ma come tutte le dialettiche è vuota dentro.

Io ho chiesto a te quali erano i tuoi contenuti, se leggi bene -non è difficile- ho fatto solo domande.

Ti faccio un esempio facile facile.

Ci siamo appena conosciuti e ti faccio una domanda tipo:"quanti anni hai?". Non puoi rispondermi gridandomi:"DOVE SONO I CONTENUTI?". Ti pare?

Sei stato molto scortese.

Consiglio a life e death, l'altro utente insomma, di non affidarsi troppo a questi discorsi filosofico-esistenziali, la vita è molto più semplice, razionalizzazioni del genere danno solo più briciole ad un inconscio troppo affamato. Questa è la vera illusione.

La logica afferma ciò che l'inconscio nega. Fate attenzione signori.

Inconscio:"Non voglio scopare quella ragazza, è grassa."

Logica:"No, ora tu te la scopi. Hai capito?"

Torna quando hai le idee più chiare :)

Modificato da belzebu
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Hypnogator

Io ho chiesto a te quali erano i tuoi contenuti, se leggi bene -non è difficile- ho fatto solo domande.

Ti faccio un esempio facile facile.

Ci siamo appena conosciuti e ti faccio una domanda tipo:"quanti anni hai?". Non puoi rispondermi gridandomi:"DOVE SONO I CONTENUTI?". Ti pare?

Sei stato molto scortese.

Inconscio:"Non voglio scopare quella ragazza, è grassa."

Logica:"No, ora tu te la scopi. Hai capito?"

Torna quando hai le idee più chiare :)

La mia ultima frase l'hai mal interpretata :) non è così semplice analizzare quel concetto...

Continuo a dire che non sai dove finirà il discorso e un'altra volta, leggiadro come un acrobata, hai fatto un salto mortale sopra di me, hai impressionato qualcuno, ma sei rimasto sempre lì, dietro di me, non sei sparito ne andato altrove.

Traduco per chi non capisce le metafore: non sai nemmeno tu la soluzione dello spin off.

Aspettiamo aivia e poi ci prendiamo a spadate.

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life and light

Consiglio a life e death, l'altro utente insomma, di non affidarsi troppo a questi discorsi filosofico-esistenziali, la vita è molto più semplice, razionalizzazioni del genere danno solo più briciole ad un inconscio troppo affamato. Questa è la vera illusione.

La logica afferma ciò che l'inconscio nega. Fate attenzione signori.

Potresti avere benissimo ragione.

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Cavaliere Nero

Questo discorso mi ha colpito, perchè non credevo affatto di essere afflitto da una simile patologia, almeno non finchè ho letto il tuo discorso Aivia.

In effetti mi rendo veramente conto solo ora di aver sempre spinto la mia vita in una direzione certamente voluta, ma influenzata da fattori quali serie televisive, libri, fumetti e perchè no, videogiochi . E così mi ritrovo ad essere un giorno brillante ed aperto al mondo, il giorno seguente taciturno ed eccessivamente introspettivo, con una scarsa propensione anche al dialogo.

In realtà non ho una personalità fragile, ho dovuto affrontare tante, tantissime delusioni e traumi che si sono susseguiti con una costanza impressionante, ma ne sono sempre uscito più forte e determinato di prima, ma ora il dubbio emerge con prepotenza : chi era quello che è riemerso dall'abisso ? Il mio vero Io, o l'Io che cerco da tutta la vita di imitare ?

Forse il problema più grave che ci affligge oggi è il non capire dove finisce il "personaggio " ed inizia invece la nostra reale personalità e , soprattutto, le nostre più grande risorse . Sempre che a questo punto ci sia una reale personalità , e non sia invece solo ed esclusivamente il frutto di anni di condizionamenti sociali, mitigata solo dalla presenza più o meno forte dei genitori nella nostra vita .

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Aivia, ti voglio bene. Davvero.

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