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Spin Off "Come Essere James Bond"


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Quando tempo addietro mi consigliasti di focalizzare il punto per risultare magnetico... mi mancava tutta questa parte, Aivia...

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belzebu

La prima parola che ho detto è stata "no" e da bambino non mi piacevano gli altri bambini, tant'è che poi gli adulti hanno iniziato a dirmi che ero timido e lo sono lentamente diventato.

Se guardo le mie foto da bambino ho il broncio in quasi tutte.

E quando gli altri bambini mi facevano i dispetti non contraccambiavo perché gli adulti mi dicevano le cagate cattoliche sul porgere l'altra guancia e avevo paura di non fare come dicevano.

Fra l'altro non mi importava molto del dolore fisico o di un torto subito.

Ero un pò stoico.

Quando potevo giocavo con i bambini più grandi con cui andavo un pò più d'accordo ma solitamente facevo amicizia solo con i singoli, non andavo mai d'accordo con i gruppi.

Non parlavo alle bambine perché non riuscivo a ricordarmi come si chiamavano.

Ogni giorno alla distribuzione della merenda per nome cercavo di stare attento ma iniziava da Eleonora ed Elisa e rimanevo confuso.

Certamente c'erano punti positivi.

Ad esempio mi piaceva arrampicarmi dappertutto, giocare a fare la guerra con i bastoni o raccogliere pietre rare.

Ma sei sicuro che mi serva ricordare le cose negative?

Perché più indietro di così con la memoria non riesco ad andare e il periodo seguente è quello della scuola elementare dove ho iniziato a leggere fantasy e rifugiarmi nel mondo cerebrale della fantasia.

Da quando ho memoria ho fatto quello che mi dicevano gli adulti.

Anche se mi sentivo tradito ho continuato a farlo.

C'è davvero poco di chi ero prima.

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^'V'^

Belzebù, film preferito e libro preferito?

sì, lo immagino che ce ne siano diversi e che tu vada un po' a momenti, ma non è un test psicologico, non giudicherò la tua risposta per capire come sei fatto, ti chiedo solo di indicarne uno ed uno e di raccontarmeli come se non li conoscessi, dal tuo punto di vista.

Un altro dello stesso film ricorderebbe altre scene, altri contenuti, trarrebbe altre considerazioni, mi interessano le tue, il tuo punto di vista.

Modificato da ^'V'^
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Old Norse Wolf

Vorrei puntualizzare che Juza delle Nuvole era forse il solo ad avere una vita sessuale in quel cazzo di cartone.

Un mito. Frega 'n cazzo che le abbia prese da Raul, ha bombato più lui di tutti gli altri messi assieme. E Ken piangeva come un vitello per Shou, mentre per Giulia giusto un paio di lacrimucce... qualcosa nun me torna. E' morto bene e ha vissuto meglio! Se solo non fosse finito in Oneitis fulminante per quella stronza dai capelli rossi sarebbe ancora a bombarsi modelle postatomiche e a scorrazzare rubando uova!

Eccheccazzo. Uno che ha capito tutto nella vita, me lo svilite così??

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^'V'^

Vorrei puntualizzare che Juza delle Nuvole era forse il solo ad avere una vita sessuale in quel cazzo di cartone.

Un mito. Frega 'n cazzo che le abbia prese da Raul, ha bombato più lui di tutti gli altri messi assieme. E Ken piangeva come un vitello per Shou, mentre per Giulia giusto un paio di lacrimucce... qualcosa nun me torna. E' morto bene e ha vissuto meglio! Se solo non fosse finito in Oneitis fulminante per quella stronza dai capelli rossi sarebbe ancora a bombarsi modelle postatomiche e a scorrazzare rubando uova!

Eccheccazzo. Uno che ha capito tutto nella vita, me lo svilite così??

Perfetto, questo è il tuo punto di vista su Juza, ed è simile al mio.

Quel mio amico invece in Juza vedeva un'altra proiezione di sé, si identificava con altri tratti, e il valore che aveva modellato era quello dell'essere come una nuvola e andare dove gli pare e piace.

Ognuno di noi, vedendo lo stesso film o leggendo la stessa storia, può risuonare con aspetti diversi.

E può raccontarti un film che sembra diversissimo da quello, identico, che hai visto tu.

E' ciò di cui parlerò alla fine, perché...dopotutto è un forum di seduzione, e se il prossimo capitolo sarà relativo al giocare con i modelli per noi stessi e la nostra crescita, l'ultimo sarà relativo all'entrare in quelli di una donna e giocare con i suoi.

Ps. Giocare e donna stanno nella stessa frase come giocare e fuoco.

Intendo giocare all'interno dei suoi schemi di pensiero e dei suoi valori, non intendo giocare con lei.

Anche perché mi sono appena preso una strinata non da poco e non stavo nemmeno giocando.

Modificato da ^'V'^
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belzebu

Belzebù, film preferito e libro preferito?

sì, lo immagino che ce ne siano diversi e che tu vada un po' a momenti, ma non è un test psicologico, non giudicherò la tua risposta per capire come sei fatto, ti chiedo solo di indicarne uno ed uno e di raccontarmeli come se non li conoscessi, dal tuo punto di vista.

Un altro dello stesso film ricorderebbe altre scene, altri contenuti, trarrebbe altre considerazioni, mi interessano le tue, il tuo punto di vista.

Sono abbastanza fissi i miei film o libri preferiti, e questi sono i miei più preferiti senza ombra di dubbio.

Film: Drive (Nicolas Winding Refn).

Ok vediamo come lo ricordo.

Il film mi è piaciuto in particolare per la presenza di dialoghi ridotti al minimo.

Anche da fuori si sente la tensione fra il protagonista e il suo interlocutore.

Poi mi sono piaciuti i colori, sempre vividi e definiti.

Il film inizia con Ryan Gosling che fa da autista per dei rapinatori di banche.

Il patto è che lui guida per un certo periodo di tempo e poi stop.

Riesce a tenere a bada i poliziotti per quell'arco di tempo, a un certo punto sembra quasi che li abbia seminati e guida come un qualsiasi civile.

Prima che scada il tempo, si infila nel parcheggio di uno stadio gremito di gente e al preciso scoccare dell'ultimo secondo si infila il cappellino e scende dalla macchina dileguandosi fra la folla, mimetizzato fra i tifosi (i rapinatori vengono arrestati e sono sbalorditi dalla sua abilità nella guida).

Ma il lavoro di autista per bande criminali è solo un passatempo e il protagonista durante il giorno fa il meccanico.

Vuole tirarsi fuori da questo giro di criminali e lo fa.

Quando un tipo gli lo riconosce in un bar e gli propone un altro colpo (stranamente senza essere minimamente turbato dal fatto che è stato abbandonato alla pula nello stadio) lui lo minaccia con un tono che non lascia dubbio (minacce di morte) e il malvivente spaventato fa come dice: lo lascia stare.

Dopo aver fatto la spesa esce e trova una donna con la macchina rotta.

Le dà un passaggio fino a casa sua (di lei).

Parlano pochissimo, mi pare che non le dica nemmeno che fa il meccanico ma gli fa piacere darle un passaggio.

Il giorno dopo lei porta la macchina ad aggiustare e becca proprio il meccanico dove lavora lui.

Fra i due nasce una relazione, nonostante lei abbia un figlio e suo marito sia temporaneamente in carcere.

La porta a fare il giro di delle specie di fiumi vuoti il cui letto è stato cementificato, e lì si sorridono parlando poco o niente.

Ma quando il marito torna Ryan scopre che (il marito di lei) ha ancora dei conti in sospeso con un circolo mafioso che non accetta il fatto che non vuole più lavorare con loro.

La vita della famiglia riprende senza Ryan che rimane apparentemente indifferente dal ritorno del marito anche se continua a bazzicare intorno alla ragazza.

Il marito lo ringrazia per l'aiuto che ha dato alla sua famiglia.

Il marito viene pestato, Ryan chiede spiegazioni e rassicura suo figlio (del marito).

Poi decide di aiutarlo e fa da autista a questa banda criminale.

Incontra il capo mentre era con una puttana-assistente.

Partecipa anche il marito al colpo e rapinano un qualche negozio.

Al parcheggio c'è anche una grossa jeep nera da cui sparano ai rapinatori (il marito e la puttana-assistente).

La puttana-assistente porta una valigetta con dentro i soldi in macchina mentre il marito rimane ucciso nella sparatoria.

Vengono inseguiti, vogliono il denaro, ma Ryan li semina non senza qualche difficoltà.

Ora il capo dell'organizzazione mafiosa vuole la valigetta con i soldi ma vuole eliminare anche Ryan perché sa quello che è successo.

Entrambi cercano di scoprire di più sull'altro.

Prima Ryan viene assalito da dei sicari in una camera di albergo, mentre era anche con l'assistente-puttana ma ammazza gli assalitori.

Ryan nelle sue indagini private arriva in un camerino e quasi sfonda il cranio di un uomo che aveva informazioni che gli servivano con un cacciavite e un martello.

Lo fa con una decisione assoluta e sembra quasi animato dalla follia.

Riesce ad avere il numero di telefono del capo del circolo mafioso (non è quello che ha incontrato in precedenza ma un altro).

Ryan torna dalla sua amata, in ascensore la bacia perché nota che c'è un sicario, poi improvvisamente lo colpisce con una chiave inglese che portava con se.

La donna è scioccata, lui se ne va.

Nel frattempo questo capo si scopre essere quello che dava fondi alla sua officina che a sua volta era gestita da un tipo sottomesso, l'unico amico di Ryan.

Il capo mafioso scopre che Ryan lavorava per lui e che quindi anche lui era venuto a conoscenza della faccenda e lo fredda.

Ryan e il capo mafioso si mettono d'accordo per incontrarsi in un ristorantino: solo loro due.

Ryan assicura che lui è l'ultimo rimasto a sapere i dettagli del colpo.

Il patto è che lui consegna la refurtiva e il capo mafioso lascia stare la famiglia a cui si era affezionato.

Si incontrano al locale e nel parcheggio Ryan consegna la valigetta consapevole che molto probabilmente sarebbe stato ucciso.

Infatti viene accoltellato allo stomaco ma poi sfila il coltello ancora stretto dall'altro uomo e lo trafigge.

Il capo mafioso muore mentre Ryan ferito sale in macchina e guida.

Il finale è aperto, potrebbe essere morto come non.

Lascia la valigetta piena di soldi lì.

Il protagonista è perfetto in tutto, sembra quasi essere autistico.

Lo scorrere degli eventi è liscio e preciso proprio come un meccanismo ben oliato.

Libro: Antifragile.

In realtà sono diversi capitoli che girano attorno al concetto di antifragile, il concetto motore propulsore di tutto il libro.

Se chiedi alla prima persona che ti capita qual'è il contrario di fragile, a meno che non abbia sentito parlare di questo libro o l'abbia letto, ti risponderà robusto o resistente, forse resiliente.

Se consulti un vocabolario di sinonimi o contrari il risultato non sarà molto dissimile.

In realtà questo è un errore diffusissimo perché qualcosa di fragile è qualcosa che quando viene danneggiato si rompe mentre qualcosa di robusto è qualcosa che se viene danneggiato rimane uguale.

L'opposto di fragile in realtà è antifragile: qualcosa che se viene danneggiato diventa più forte.

Esempi di antifragilità sono gli organismi e la natura e l'economia.

Questi sistemi non solo diventano più forti se sottoposti ai giusti fattori di stress ma diventano anche più deboli in loro assenza.

Ad esempio una persona che non si allena e sottopone il suo corpo a nessun tipo di stress starà tutt'altro che bene e l'economia non lasciata a se stessa va in rovina perché si cerca di eliminare i fattori casuali distribuiti nel tempo e che porterebbero piccoli danni facili da compensare provocando la imprevisti enormi e difficilissimi da compensare.

E' esattamente come i piccoli incendi che scoppiano nelle foreste: se non avvenissero fornirebbero il materiale necessario ad un incendio di proporzioni enormi e molto più difficile da sedare.

In pratica il libro è un manifesto del caos e del disordine e propone l'antifragilità come unica salvezza in una realtà opaca.

Inoltre tocca un pò tutti gli ambiti della società: dalla medicina alla politica, dall'economia alla letteratura.

Spero di non essere stato troppo prolisso.

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Il 6/2/2014 alle 21:35 , belzebu ha scritto:

Sono abbastanza fissi i miei film o libri preferiti, e questi sono i miei più preferiti senza ombra di dubbio.

Film: Drive (Nicolas Winding Refn).

Ok vediamo come lo ricordo.

Spero di non essere stato troppo prolisso.

Prolisso no, e la descrizione del libro è stata simile a quella che avresti deposto a voce.

Ma in effetti, quando si scrive, si tende ad essere più descrittivi che a voce, per cui hai snocciolato tutta la trama del film.

Se fossimo stati davanti ad una birra e ti avessi chiesto del film, penso che non mi avresti raccontato tutta la trama ma che avresti detto qualcosa tipo una descrizione del protagonista, una descrizione sommaria di una scena importante, la trama a grandissime linee, qualcosa che per te è importante su come fa a risolvere una cosa e perché vuole risolverla.

Ecco che si comincia ad intuire che da un simile racconto con un po' di attenzione è possibile capire in cosa, del protagonista, ti identifichi; quali sono i tuoi valori, cosa di lui vorresti diventare, cosa vorresti essere capace di realizzare.

Entrare insomma nel tuo punto di vista sulla vicenda e sul personaggio.

Che probabilmente è differente da come un altro lo avrebbe vissuto e sentito.

Ad esempio la tua consapevolezza di essere molto sensibile e la tua ricerca di una strada per la resilienza, per trasformare come un organismo vivo ed in evoluzione le batoste e le lacrime in forza, son cose che traspaiono anche ad un ascolto superficiale del tuo racconto del libro.

Non parlo di queste cose per imparare a giudicare le persone o categorizzarle come "sensibile" "stronzo" ecc.

Ne parlo per iniziare ad imparare come siamo tutti affamati di modelli e storie in cui questi modelli raggiungono i nostri scopi, e di come sia possibile entrare nelle metafore nostre e altrui per giocare con le nostre e usarle a nostro vantaggio senza esserne risucchiati e condizionati (argomento del prossimo capitolo) o per entrare in quelle altrui allo scopo di meglio comprendere i valori, i desideri, le speranze di quella persona e provare a giocare dentro il suo regno per il comune interesse alla sua crescita e benessere, o per aumentare le chance che voglia chiederci di fare l'amore. (argomento dell'ultimo capitolo).

E secondo me una cosa positiva è che nel farlo non stiamo facendo domande scomode o da test psicometrico, ma stiamo parlando di film visti e di libri, cose innocue e sotto i radar anche ad un primo incontro casuale.

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belzebu

Prolisso no, e la descrizione del libro è stata simile a quella che avresti deposto a voce.

Ma in effetti, quando si scrive, si tende ad essere più descrittivi che a voce, per cui hai snocciolato tutta la trama del film.

Se fossimo stati davanti ad una birra e ti avessi chiesto del film, penso che non mi avresti raccontato tutta la trama ma che avresti detto qualcosa tipo una descrizione del protagonista, una descrizione sommaria di una scena importante, la trama a grandissime linee, qualcosa che per te è importante su come fa a risolvere una cosa e perché vuole risolverla.

Ecco che si comincia ad intuire che da un simile racconto con un po' di attenzione è possibile capire in cosa, del protagonista, ti identifichi; quali sono i tuoi valori, cosa di lui vorresti diventare, cosa vorresti essere capace di realizzare.

Entrare insomma nel tuo punto di vista sulla vicenda e sul personaggio.

Che probabilmente è differente da come un altro lo avrebbe vissuto e sentito.

Ad esempio la tua consapevolezza di essere molto sensibile e la tua ricerca di una strada per la resilienza, per trasformare come un organismo vivo ed in evoluzione le batoste e le lacrime in forza, son cose che traspaiono anche ad un ascolto superficiale del tuo racconto del libro.

Non parlo di queste cose per imparare a giudicare le persone o categorizzarle come "sensibile" "stronzo" ecc.

Ne parlo per iniziare ad imparare come siamo tutti affamati di modelli e storie in cui questi modelli raggiungono i nostri scopi, e di come sia possibile entrare nelle metafore nostre e altrui per giocare con le nostre e usarle a nostro vantaggio senza esserne risucchiati e condizionati (argomento del prossimo capitolo) o per entrare in quelle altrui allo scopo di meglio comprendere i valori, i desideri, le speranze di quella persona e provare a giocare dentro il suo regno per il comune interesse alla sua crescita e benessere, o per aumentare le chance che voglia chiederci di fare l'amore. (argomento dell'ultimo capitolo).

E secondo me una cosa positiva è che nel farlo non stiamo facendo domande scomode o da test psicometrico, ma stiamo parlando di film visti e di libri, cose innocue e sotto i radar anche ad un primo incontro casuale.

Tornando alla tecnica precedente, posso usarla senza tornare bambino?

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Tornando alla tecnica precedente, posso usarla senza tornare bambino?

Se tu fossi un cacciatore raccoglitore sì. Un uomo primitivo.

Ma sei troppo condizionato per trovare sensazioni vere dopo l'infanzia.

Se hai avuto un'infanzia difficile non serve che rivivi i momenti brutti, è importante invece che torni a sentire quelle belle sensazioni collegate al gioco, a ciò che ti piaceva fare all'aperto, con gli altri e da solo.

Fosse anche solo l'un per cento della tua infanzia, è l'un per cento da ripescare.

Perché i bambini non percepiscono ancora il corpo come altro da sé, che è una sega mentale di Cartesio che ha permeato la nostra "cultura" da quattrocento anni.

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