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devo lamentarmi


stanford

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stanford

Sto giro scrivo direttamente in questa sezione.

Stasera sono arrivato a un punto di rottura. Quando dentro hai tanta rabbia che ti preme e non riesci a trattenerla.

Come tanti tra voi tutto quello che ho avuto nella vita me lo sono dovuto strasudare, di quel poco poi tanto mi è stato tolto, ma vaaaa beeene! Mi prendo le mie responsabilità se ce ne sono state.

Vivo in un paese di merda, con 4 gatti in croce e 20 ubriaconi. Da ragazzino non avevo amici, un paio direi fino ai 18 anni poi ho conosciuto qualche altro ragazzo sfigato come me. Per dirla con i nostri termini io ero sempre fuori dal giro. Non sono mai uscito con gli amici al sabato sera fino ai 18 anni in pratica valore sociale zero.

Ero talmente coglione che le ragzze che ci provavano con me le respingevo quando ero alle superiori. Classe di 21 tre ragazzi non ho avuto il piacere di avere mille amici, avevo invece dei fondi di bottiglia per occhiali, ero sfigato e mi prendevano in giro tutte.

Pazienza son venuto fuori abbastanza bene crescendo.

Ho avuto difficoltà a terminare gli studi, sono molto intelligente ma un pessimo studente, mentre gli altri andavano all'università a Milano e Pavia io facevo avanti e indietro col treno da Novara tra studi e lavori del cazzo.

Conosco una ragazza stiamo bene insieme, vinco uma borsa di studio e passo del tempo a San Francisco, coglione di un coglione invece di rimanere lj a lavorare torno a casa perché mi aspetta la mia bella. Fantasticavo già di vivere con lei. Dopo sei mesi mi cornifica, poi mi lascia.

Periodo di merda... Mi laureo inizio a lavorare su una start up non abbiamo finanziamenti non abbiamo un cazzo di niente se non tanta voglia di fare, lavoro anche per una società tipo equitalia, 10 ore al giorno pagato una merda a prendere insulti dalla gente.

mi licenzio e mi dedico esclusivamente alla start up, forse forse arriviamo a costituire la società, ho 29 anni e devo dipendere dai miei genitori.

Lavoro come un negro tutti i giorni, non ho possibilità di conoscere gente attraverso il lavoro, arrivo il week end carico come una molla, e puntualmente rimango deluso.

Mi sta stretto tutto, qua non c'è nulla, non c'è niente con cui riempire il tempo, una mostra, un live jazz, un concerto, gruppi di lettura o corsi da seguire.. I locali son quelli e i circoli ben chiusi, posso conoscere gente solo fuori da questa provincia di merda, per poi cosa?

Questo mio bisogno di vita non è condiviso dai miei amici a loro va bene andare al bar a parlare di calcio e stasera ho provato a dare sfogo alle mie angoscie, ma non è servito, sono io che sono esagerato e basta.

Invece io non ce la faccio a vivere così a cazzo, non ho possibilità di prendere la macchina e andare a fare in culo per i cazzi miei tutte le sere, dipendo anche da chi mi porta in giro. Lo schifo è che io sono sempre stato il primo a prenderai cura dei bisogni altrui e invece ora mi sento una merda e solo come anni fa.

No

Miglioro miglioro ma dentro e fuori la mia vita non cambia un cazzo, eh che cazzo volevo solo sfogarmi u po'

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Chrollo
Miglioro miglioro ma dentro e fuori la mia vita non cambia un cazzo, eh che cazzo volevo solo sfogarmi u po'

purtroppo è l'outer a determinare l'inner e non viceversa.

perchè non ti trasferisci nella prima grande città vicino a dove abiti?

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1 - come vorresti la tua vita?

2 - quali passi concreti puoi fare per raggiungere ciò che vuoi?

3 - caxxo aspetti a fare sti' passi? :)

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Chrollo

Ma magari pensarci, prima di sparare cazzate? :)

quanta cattiveria nel rispondere! facciamo pace. :give_rose:

ma quindi se l'utente vivesse a Milano o Torino, avesse un lavoro con orario umano e ben retribuito e che gli lasciasse tempo libero, un gruppo di amici più dinamico e luoghi pieni di vita dove andare, non avrebbe uno stato interiore migliore?

e se invece tu lavorassi 50 ore e più a settimana, facendo solo casa-lavoro e vivessi in un paesino sperduto senza nulla e con amici che vogliono passare le tue poche sere libere a parlare di calcio, avresti lo stesso stato di umore di adesso?

le convinzioni son belle perchè son tali. :good:

Modificato da Chrollo
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quanta cattiveria nel rispondere! facciamo pace. :give_rose:

ma quindi se l'utente vivesse a Milano o Torino, avesse un lavoro con orario umano e ben retribuito e che gli lasciasse tempo libero, un gruppo di amici più dinamico e luoghi pieni di vita dove andare, non avrebbe uno stato interiore migliore?

e se invece tu lavorassi 50 ore e più a settimana, facendo solo casa-lavoro e vivessi in un paesino sperduto senza nulla e con amici che vogliono passare le tue poche sere libere a parlare di calcio, avresti lo stesso stato di umore di adesso?

le convinzioni son belle perchè son tali. :good:

tieni conto che l ''outer'', non accade per caso.... se lavori 50 ore, tu hai accettato quel lavoro.. se abiti in un paesino, tu devi aver la forza di andartene..

puoi o incazzarti (inner) e cambiare la situazione (outer) o star lì a lamentarti (e questo è il topic giusto :) ) sperando cambi qualcosa..

successo, donne, soldi, amici.... devi farli accadere, non arriveranno da soli..

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Chrollo

@ andreas.

l'outer è la situazione esterna, l'inner è quella interna, cioè l'umore.

quello che dici tu, attivarsi per cambiare lavoro, cambiare città, cercare nuove amicizie etc. sono azioni di outer game (cambiamenti diretti della vita esterna e reale).

con il termine inner game, in questo ambiente, cioè manuali e forums, si intende il lavoro di cambiamento interno, non mediante azioni concrete o risultati concreti, ma mediante pratiche atte a cambiare mentalità, forzare nuovi umori etc.

purtroppo spesso c'è la tendenza a lavorare sull'inner game con cavolate nosense (PNL, visualizzazioni, meditazioni, audiocassette, corsi etc.) sperando che di conseguenza si modifichi l'outer, o che forzandosi di essere ottimisti e positivi, si diventi felici nonostante la situazione esterna....ma non è così...se mi si permette di essere brusco per un attimo anche a me, citando Chuck Palahniuk, "Non è perché ti ficchi delle penne nel culo che diventi una gallina".

se non si è capito io sono contrario ai lavori di inner game.

sono invece favorevole all'interpretazione che ne dai tu (ma che non è quella cui ci si riferisce nelle community), cioè il tirare fuori le palle per cambiare concretamente la vita, senza lamentarsi ma attivandosi con la giusta mentalità...ma in teoria il malinteso tra noi due non doveva manco sorgere visto che nel mio primo post ho scirtto io stesso a stanford di attivarsi per cambiare città e lavoro.

@ amnesiac: la pensiamo diversamente. pace.

Modificato da Chrollo
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stanford

ho aperto questa discussione per sfogarmi un po', in questa sezione in modo tale da non rompere le palle agli altri utenti.

diciamo che è stato un momento no, e davvero ora come ora mi piacerebbe andare via da qua. Ci sto provando, ma al momento non ho i soldi per essere indipendente, e andare a cercarmi un lavoro da dipendente ORA che mi manca poco per costituire la mia società non avrebbe senso. Butterei via due anni di lavoro.

E poi boh vediamo, l'ho fatta più pesante di quanto non sia effettivamente perchè dopo tanti sforzi avere così scarsi risultati ancora è brutto. Pazienza, Dio manda a chi può sopportare.

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destination calabria

hai fatto bene a scrivere, sempre meglo che tenere tutto dentro...

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Frog

OUT :

...o che forzandosi di essere ottimisti e positivi, si diventi felici nonostante la situazione esterna....ma non è così..sono invece favorevole ....tirare fuori le palle per cambiare concretamente la vita,senza lamentarsi ma attivandosi con la giusta mentalità...

"attivandosi" ... lo dici tu, è un termine usato da te o sbaglio? (quindi Inner) per prima cosa! arriva dall'inteno della tua persona quello che tu stesso chiami "giusta mentalità"? Sbaglio? Per avere questa giusta mentalità,quando non ce l'hai, cosa fai? Agisci? Ma l'azione è spinta dall'intenzione ad agire e l'intenzione ad agire senza quella mentalità che ti porti a credere giusta e necessaria l'azione non esiste. Quindi per prima cosa, ancor prima dell'azione, serve la "giusta mentalità". La giusta mentalità non è per caso un pensiero positivo (nella sua accezione più generale) della visione delle cose, per le quali tu ritieni che agendo si possa ottenere qualcosa o risolvere un determinato problema? Credi che il pensiero positivo arrivi da solo? No. Aspetti che un fatto positivo si cali sullo scenario che tu stesso consideri negativo? Non puoi agire in quanto non sei motivato ad agire.

Devi sforzarti (perchè la tua abitudine a vedere quella realtà negativa te lo impedirà) a vedere sotto un'ottica (mentalità) che sia positiva cioé che ti permetta di vedere utile un'azione per cambiare la tua realtà o ciò che della tua realtà non ti piace.

Ma siccome "la mappa non è il territorio", diceva Alfred Korybski, noi abbiamo due limiti fondamentali nel riconoscere la realtà per quella che effettivamente è : il nostro sistema nervoso e il nostro linguaggio...

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Unforget

Se l'inner determina l'outer o l'outer determina l'inner mi sembra il vecchio dilemma se viene prima l'uovo o la gallina. E' ovvio e scontato che entrambe le cose sono vere.

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Ospite
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