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Scoprire le proprie Abilità Latenti; Come?


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Breeze
Inviato

Apro questa discusione qui perchè penso sia il posto adatto, in caso poi spostatela se non fosse la sezione giusta.

Come da titolo vorrei i vostri pareri proprio sul Come avete scoperto o state scoprendo le vostre abilità (o capacità se preferite) nascoste; nel tentativo, magari utopistico, di trovare un metodo in grado di permettere a tutti di conoscere e sviluppare le proprie. Sentiamo i vostri pareri :welcome:

Inviato

muoviti in tutte le direzioni.

prova a prenderti più responsabilità, prova a lasciarti guidare dagli altri, passa giornate circondato da amici, vattene via per qualche giorno da solo, prova varie attività che reputi noiose o stupide, prova sport per cui non ti senti portato..

fai di tutto e sicuramente avrai sorprese ;)

Lèon The Professional
Inviato

Devi osare: non temere di uscire dal guscio. Non temere stress o fatica: esse devono essere le tue compagne di viaggio. La forza e il carettere risaltano solo nelle situazioni più avverse.

"Memento Audere Semper"

-Gabriele D'Annunzio-

  • Mi piace! 1
caporex
Inviato (modificato)

elimina il tuo giudizio personale su ciò che fai e su come lo fai.

quando inizi una nuova attività, di cui non conosci nulla, è normale essere imbranati. e di solito il nostro giudizio è negativo.

esempio: non so andare in bici e voglio imparare.

quindi che faccio? prendo una bici e sperimento.

ma che succede nella nostra testa?

abilità da acquisire --> ci riesco? --> no -->sono un imbranato/non fa per me.

ma questo è solo il tuo giudizio personale sulla tua prestazione in questo specifico caso.

eliminando il giudizio personale avviene questo:

abilità da acquisire --> ci riesco --> no --> cosa sbaglio? --> trovato l'errore --> correggo --> riprovo --> ora funziona --> riprovo con gesto corretto --> conferma --> riprovo fino a che non mi viene automatico --> abilità acquisita

questo è quello che è avvenuto quando eri piccolo e imparavi a camminare.

quando inizi una nuova attività non pensare al risultato. ogni errore che fai, è solo la scoperta di un gesto sbagliato che ora saprai non ripeterai più.

è cosi per tutte le cose. se lo prendi come un gioco è anche divertente.

Modificato da caporex
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Breeze
Inviato

Devi osare: non temere di uscire dal guscio. Non temere stress o fatica: esse devono essere le tue compagne di viaggio. La forza e il carettere risaltano solo nelle situazioni più avverse.

"Memento Audere Semper"

-Gabriele D'Annunzio-

riassumo il tuo discorso in una parola: Volontà; è una delle mie mie migliori qualità direi, solo in questo caso considerando la vastità delle opportunità e possibilità....nn so proprio da dove partire :p

elimina il tuo giudizio personale su ciò che fai e su come lo fai.

quando inizi una nuova attività, di cui non conosci nulla, è normale essere imbranati. e di solito il nostro giudizio è negativo.

esempio: non so andare in bici e voglio imparare.

quindi che faccio? prendo una bici e sperimento.

ma che succede nella nostra testa?

abilità da acquisire --> ci riesco? --> no -->sono un imbranato/non fa per me.

ma questo è solo il tuo giudizio personale sulla tua prestazione in questo specifico caso.

eliminando il giudizio personale avviene questo:

abilità da acquisire --> ci riesco --> no --> cosa sbaglio? --> trovato l'errore --> correggo --> riprovo --> ora funziona --> riprovo con gesto corretto --> conferma --> riprovo fino a che non mi viene automatico --> abilità acquisita

questo è quello che è avvenuto quando eri piccolo e imparavi a camminare.

quando inizi una nuova attività non pensare al risultato. ogni errore che fai, è solo la scoperta di un gesto sbagliato che ora saprai non ripeterai più.

è cosi per tutte le cose. se lo prendi come un gioco è anche divertente.

questa è la mentalità che cerco sempre di mantenere, non sempre riuscendoci purtroppo, per la quale anche se mi prendo un calcio in faccia (pratico arti marziali) mi viene spesso quel sorrisino in faccia che vuole dire "stavolta mi hai preso, nn contarci la prossima volta :rolleyes: "

muoviti in tutte le direzioni.

prova a prenderti più responsabilità, prova a lasciarti guidare dagli altri, passa giornate circondato da amici, vattene via per qualche giorno da solo, prova varie attività che reputi noiose o stupide, prova sport per cui non ti senti portato..

fai di tutto e sicuramente avrai sorprese ;)

Premetto che per il momento sono in modalità "lone wolf" (nn proprio per scelta, anche se mi piace essere indipendente) e che le disponib economiche sono misere, ma la voglia cmq C'è. Proverò a dare più disponibilità anche in attività che non mi attirano, magari ne rimango sorpreso poi :) . Il lasciarsi guidare dagli altri mi ha lasciato un pò perplesso però, potresti spiegarti?

Il dubbio che mi è venuto leggendo i vostri post è: possiamo trovare noi stessi e le nostre capacità attraverso gli altri oltre che cercando dentro sè ?

Lèon The Professional
Inviato (modificato)

Il dubbio che mi è venuto leggendo i vostri post è: possiamo trovare noi stessi e le nostre capacità attraverso gli altri oltre che cercando dentro sè ?

Certo che sì! Non a caso Aristotele diceva: "L'uomo è un animale politico". L'altro (inteso come il prossimo) può essere sia mezzo per misurare se stessi, ma soprattutto deve essere il fine di noi stessi. Il nostro "io" perchè sia attivo, perchè sia vivo deve specchiarsi e costruirsi nell'altro. Se tutto è fondato su di sè e se il fine è sempre l' "IO" oltre ad alimentere la società del "mors tua vita mea" non ci sarebbe un'obiettiva conoscenza di se stessi e delle proprie capacità e tutto sarebbe idolatria non verità.

Modificato da Lèon The Professional
Breeze
Inviato

Certo che sì! Non a caso Aristotele diceva: "L'uomo è un animale politico". L'altro (inteso come il prossimo) può essere sia mezzo per misurare se stessi, ma soprattutto deve essere il fine di noi stessi. Il nostro "io" perchè sia attivo, perchè sia vivo deve specchiarsi e costruirsi nell'altro. Se tutto è fondato su di sè e se il fine è sempre l' "IO" oltre ad alimentere la società del "mors tua vita mea" non ci sarebbe un'obiettiva conoscenza di se stessi e delle proprie capacità e tutto sarebbe idolatria non verità.

Facendo caso alle varie situazioni della vita in effetti ora che ci pendo ti do ragione, ma non mi è chiaro come gli altri possano essere il nostro fine.

Rigurado al "mors tua vita mea" io sono si per il confronto, ma non per eliminare l'altro. Una riflessione davvero molto interessante Grazie :)

Lèon The Professional
Inviato

non mi è chiaro come gli altri possano essere il nostro fine.

Questo varia da persona a persona: c'è chi segue una vita religiosa completamente per l'altro, chi lavora duramente nel sociale, chi, come me, lavora per gli altri nel retroscena senza ricevere gli applausi del pubblico. Oppure c'è chi ha il genio e lascia all'intera umanità grandi cose come il proprio sapere: ad esempio Albert Einstein, Pablo Picasso, Henry Ford. Se pratichi arti marziali sai per certo di tanti (spero) maestri che si son fatti in quattro per insegnare qualcosa di buono ai propri allievi.

Per quanto riguarda me ogni volta che penso a ciò mi viene in mente questo scritto che riesce trasmettere una forza incredibile:

“Vivi in modo che la paura della morte,

non entri mai nel tuo cuore.

Non attaccare nessuno per la sua religione,

rispetta gli altri e le loro idee,

e chiedi che essi rispettino le tue.

Ama la tua vita,

migliorala sempre,

e rendi belle le cose che ti da.

Cerca di vivere a lungo,

e di servire il tuo popolo,

e quando arriverà il tuo momento,

non essere come quelli,

i cui cuori tremano,

e gli occhi piangono,

e pregano per poter avere ancora un po’ di tempo,

per vivere in maniera diversa.

Canta la tua ultima canzone,

e muori come un eroe,

che torna a Casa.”

-capo indiano Tecumseh-

  • Mi piace! 1
LordMistral
Inviato

Apro questa discusione qui perchè penso sia il posto adatto, in caso poi spostatela se non fosse la sezione giusta.

Come da titolo vorrei i vostri pareri proprio sul Come avete scoperto o state scoprendo le vostre abilità (o capacità se preferite) nascoste; nel tentativo, magari utopistico, di trovare un metodo in grado di permettere a tutti di conoscere e sviluppare le proprie. Sentiamo i vostri pareri :welcome:

E' necessario definire un modello (quindi scegliere, quindi decidere), e poi allenarsi con costanza a raggiungerlo ed esprimerlo in maniera specifica, ovvero subordinando l' intero processo di miglioramento personale alla realizzazione del modello scelto.

A mio parere non esistono abilità latenti, ma impulsi adattivi che per manifestarsi e prendere forma necessitano di una funzione ben definita all' interno di un' identità.

Breeze
Inviato

Questo varia da persona a persona: c'è chi segue una vita religiosa completamente per l'altro, chi lavora duramente nel sociale, chi, come me, lavora per gli altri nel retroscena senza ricevere gli applausi del pubblico. Oppure c'è chi ha il genio e lascia all'intera umanità grandi cose come il proprio sapere: ad esempio Albert Einstein, Pablo Picasso, Henry Ford. Se pratichi arti marziali sai per certo di tanti (spero) maestri che si son fatti in quattro per insegnare qualcosa di buono ai propri allievi.

Per quanto riguarda me ogni volta che penso a ciò mi viene in mente questo scritto che riesce trasmettere una forza incredibile:

“Vivi in modo che la paura della morte,

non entri mai nel tuo cuore.

Non attaccare nessuno per la sua religione,

rispetta gli altri e le loro idee,

e chiedi che essi rispettino le tue.

Ama la tua vita,

migliorala sempre,

e rendi belle le cose che ti da.

Cerca di vivere a lungo,

e di servire il tuo popolo,

e quando arriverà il tuo momento,

non essere come quelli,

i cui cuori tremano,

e gli occhi piangono,

e pregano per poter avere ancora un po’ di tempo,

per vivere in maniera diversa.

Canta la tua ultima canzone,

e muori come un eroe,

che torna a Casa.”

-capo indiano Tecumseh-

Trasmettere l'Arte marziale è il punto di arrivo di queste discipline, quindi si capisco :) . Sul fatto di dedicare la vita agli altri però non sono molto convinto; nel senso sono sempre stato per un rapporto di parità tra persone, ma raramente per un impegno volto all'altro (probabilm perchè mi sono abituato così, ma non riesco a vederlo ne giusto ne sbagliato; solo come una scelta ). Sull'affrontare ogni giorno come fosse l'ultimo senza trascinarsi rimpianti, beh ci sono già abituato.

E' necessario definire un modello (quindi scegliere, quindi decidere), e poi allenarsi con costanza a raggiungerlo ed esprimerlo in maniera specifica, ovvero subordinando l' intero processo di miglioramento personale alla realizzazione del modello scelto.

A mio parere non esistono abilità latenti, ma impulsi adattivi che per manifestarsi e prendere forma necessitano di una funzione ben definita all' interno di un' identità.

Fammi indovinare; ti interessi di filosofia (lo intuisco da come scrivi), sbaglio? :D

Tu parli di definire un modello e perseverare su di esso, ma nel risvegliare le abilità latenti (o impulsi adattativi) a mio avviso non si può non considerare l'ambiente; che rappresenta un incognita per tutti fin da bambini, e che spesso è proprio per quello che non si sviluppano/conoscono.

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