Questo è un messaggio popolare. Vincent [Partecipante] 876 Inviato 23 Luglio 2012 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 23 Luglio 2012 Ultimamente, ho ricevuto parecchi messaggi privati di utenti che, vedendo in me una non ben definita qualita`, mi hanno chiesto consigli per indirizzare il loro futuro su una strada che io reputi produttiva. Con Futuro, intendo ovviamente: Futuro = Studio + Lavoro. Nonostante non credo di ritenermi in grado di indirizzare la vita di nessuno, mi hanno fatto molto piacere questi messaggi. Non sono stato gentile e disponibile con tutti, non perche` non volessi esserlo, ma principalmente per motivi di tempo e di lavoro. In prima battuta ringrazio quindi i 3 utenti che mi hanno scritto privatamente. Scrivo questo post, perche` ritengo di dovere una spiegazione piu` approfondita. Come sempre vi scrivo dal mio ufficio, quindi cerchero` di mantenere una linea di pensiero semplice, da cui poi chiunque potra` dare i suoi spunti. PREMESSA: Quello che scrivo non e` legge. E` quello che penso e che vedo e che riscontro nella societa` odierna. Ovviamente credo di aver ragione, e se non mi portate argomenti convincenti, non cambiero` la mia idea. Bene (procedero` a brevi paragrafi) ASSUNZIONE Partirei con una domanda. Domanda: Perche` un`azienda dovrebbe assumere del personale? Risposta: Assumere personale vuol dire impiegare delle persone/risorse per avere benefici come: aumento della forza lavoro, ri-organizzazione, ri-modernizzazione etc.. In parole povere: assumo qualcuno per avere un valore aggiunto e per avere vantaggi a breve-medio termine. (I termini possono essere piu` lunghi, ma parliamo di un caso semplice ora). Esempi vari. 1) Ho una pizzeria d`asporto, e per vari motivi mi ritrovo a passare da 200 pizze/settimana a 500 pizze/settimana, ho carichi di ordine incredibili. Come posso avere un valore aggiunto nell`immediato e nel medio/breve? Posso assumere due risorse, un pizzaiolo aggiuntivo, e quindi avere carichi di lavoro distribuiti meglio su due persone anziche` una, e assumere una risorsa temporanea che mi crei un sito internet e una mailbox. Il sito avra` un form per gli ordini, che saranno gestiti meglio, senza intasare la linea telefonica. 2) La sede di Tokyo della Nike decide di espandersi, e, oltre ai 5 piani che gia` possiede nel Business Center in cui risiede, decide di comprarne altri 2. Vuole quindi che questi due piani siano parte della LAN aziendale. Assumera` temporaneamente dei tecnici onsite per installare nuovi Switch, se necessario, fare i cablaggi correttamente e configurare il tutto al meglio. Poi contattera` l`azienda che gli gestisce l`Infrastruttura (HP, IBM, AT&T oppure, in ogni caso ,contattera` il responsabile del team interno) e comunichera` che hanno due nuovi piani, con 80 nuovi assunti e nuovi dispositivi. Hanno bisogno di 1 persona in piu`. 1 persona verra` assunta come network admin/specialist/engineer che lavorera`, a distanza oppure onsite, solo ed esclusivamente per gli altri due piani di Nike Inc., Tokyo. Ho fatto questi due esempi perche` sono estremamente diversi, ma con una grossa similitudine. Le differenze, come vedete, e` che essere valore aggiunto per una azienda, non significa essere PhD in Matematica Computazionale, ma essere una figura utile al Business Aziendale (operaio, pizzaiolo, ingegnere, cameriere, dipende). La parte in comune, invece, si puo` semplicemente racchiudere in: IN TUTTI E DUE I CASI, LE PERSONE ASSUNTE, HANNO CREATO REDDITO, DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE, FORNENDO UN VANTAGGIO MISURABILE ALL`AZIENDA. Quindi, per concludere questa prima parte: Secondo te, Vincent, che caratteristiche deve avere una persona, in questi casi? Principalmente, deve essere una risorsa utile al business aziendale che produce reddito e sia sostenibile in termini medio/brevi. IO HO STUDIATO, MA NON TROVO LAVORO. Un utente mi ha scritto piu` o meno questo. Altri due mi han chiesto dei pareri su come muoversi. Prima di tutto, alcuni pensieri abbastanza difficili da capire per chi ha vissuto sempre in Italia: 1. Lo studio deve essere fatto SEMPRE, e almeno una volta ogni paio d`anni almeno, e` necessario aggiornarsi con corsi e certificazioni; 2. Lo studio universitario puo` essere fatto anche a 30/40 anni; 3. Studiare fino a 22 anni, prendersi la Laurea (3 o 5 poco importa), e poi non studiare piu` niente, e` stato uno dei principali motivi della situazione in cui ci troviamo; 4. Lo studio universitario non e` lo studio, ma e` una parte di cio`. Esistono anche corsi post diploma, accademie, certificazioni e via dicendo. 5. Se hai studiato una cosa che all`azienda non serve o non e` in alcun modo profittabile, la tua laurea vale zero. Scrivo questi punti, OVVI per chi vive all`Estero, ma incredibili e pazzeschi per chi vive in Italia, dove l`eccessiva e sbagliata scolarizzazione ha devastato la classe media e letteralmente ucciso i campi tecnici. Lo studio e la specializzazione del profilo devono essere ricercate per rendersi appetibili e sfruttabili dall`azienda/e. Studiare perche` si e` letto su Almalaurea che il 99% dei laureati ha uno stipendio di 4500 euro al mese dopo 1 secondo e mezzo dall`ottenimento della Laurea e l`1% restante ha vinto alla Lotteria, e` totalmente inutile. Quello che consiglio agli indecisi, e` di trovare un lavoro nel campo che preferiscono, una cosa entry-level. Una volta dentro, vedranno se e` il campo giusto per loro, se gli piace e vi garantisco che in massimo 2/3 anni avrete le idee piu` chiare. Avere le idee chiare sul da farsi a 21/22 anni, con gia` 3 anni di esperienza nel campo, non mi sembrano pochi, se poi magari decidete pure di laurearvi, vi ritrovate a 25 anni con Laurea e 6 anni di esperienza nel campo. Auguri. LA MORTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE In Italia, specialmente al nord, visto che al Sud non ci si e` mai neppure posti il problema, si e` deciso, verso gli anni 80, di sfruttare una nuova politica. Sull`onda di un benessere economico falso, in poche parole si e` deciso che chi era un tecnico era il male, un lebbroso, una persona da emarginare. Si e` cercato di mandare via e mortificare chiunque fosse capace di fare le cose per rimpiazzarli con figure gestionali inutili. A Milano specialmente, si decise che le cose non andavano piu` fatte, ma andavano ormai gestite, perche` il fare e` da poveri. 30 anni dopo, ci ritroviamo nella seguente situazione: Da gestire non c`e` piu` un cazzo. Da fare c`e` tantissimo. Come mai se c`e` cosi` tanto da fare, il lavoro non si trova? Il bigotto di paese, magari che viene da Lodi o da Varese, si alzera` in piedi dalla sua sedia e sbraitera`: "SONO STATI GLI IMMIGRATI, CHE SONO ARRIVATI E ORA FANNO I PANETTIERI, I FABBRI, LAVORANO IN FABBRICA, NOI NON ABBIAMO PIU` LAVORI!" No, povero coglione. L`eccessiva e sbagliata scolarizzazione, ha fatto si che tutti volessero diventare Manager di qualcosa o Ingegneri di qualcosa d`altro. Le competenze sono state uccise ,in Italia non c`e` piu` la fascia di persone CAPACE di fare quei lavori. In piu`, chi e`, scolasticamente parlando, preparato, non vuole neppure. Mio povero coglione, se io togliessi da un tornio un marocchino, e mettessi un Ingegnere, avrei un rifiuto: "Io sono un Ingegnere! Non ho scopato per 5 anni + 4 di fuoricorso per fare i soldi, non per stare su un tornio!" Se mandassi invece via il muratore/stuccatore Albanese dall`azienda di costruzioni varesotta, e mettessi l`Italiano lamentone, invece avrei un effetto che e` molto piu` desolante: NON SAREBBE IN GRADO DI FARE NIENTE. Siamo arrivati al punto che non si tratta piu` di dire che si farebbero nuovamente certi lavori, se ce ne fosse la possibilita`. Se ce ne fosse la possibilita` veramente, e vi proporreste, questi lavori non li sapreste fare, e a 28 anni nessuno vi prenderebbe a farli (giustamente). Ora potete andare a gestire quel che volete. SAPERE LEGGERE AIUTA A FARE LA SCELTE GIUSTE. L`Italiano, negli ultimi 100 anni circa, e` sempre stato piu` attento alla forma che al contenuto. Quindi, anche sui forum, si vede un sacco di gente che scrive bene ma non dice un cazzo. Negli ultimi 50 anni, credo che l`Italiano abbia anche perso la capacita` di leggere. Nel senso, leggono, ma non riescono a capire di cosa parli un articolo di giornale, per esempio. La (in)capacita` di leggere, fa si che vengano fatte scelte solitamente sbagliate. Magari in buona fede, ma comunque sbagliate. Nel 2012, su Internet si trova tutto, a volte piu` di quello che si deve trovare. Ma con un minimo di buon senso, e utilizzando solo fonti certe (ergo, non informarsi sul sito COSPIRAZIONEEMASSONERIA.COM) e` facile trovare articoli, dati e tabelle con dati precisi e indiscutibili. Quindi quando qualcuno mi chiede, per esempio, che possibilita` ci sono di trovare un lavoro con una determinata Laurea o preparazione, basterebbe una ricerca su google per trovare varie fonti molto attendibili e capire se la scelta pagherebbe o no. Bisogna pero` saper cercare e saper leggere quello che si trova, altrimenti facciamo la fine di quelli che leggono del Blitz di Cortina ed esultano, non leggendo/capendo i dati che gli articoli riportavano. Spesso, ci si mette in situazione spiacevoli o che non sono profittabili semplicemente perche` non abbiamo scelto bene (basti pensare a chi compra le case con mutui 40ennali o i telefonini a rate senza leggere le condizioni, o leggendole e non capendole, come quasi tutti). A PARITA` DI CONDIZIONE, LA MOBILITA` LAVORATIVA MI FARA` GUADAGNARE. Vedo tanta gente che non vuole spostarsi da casa,e cerca lavori per stare tranquillo, magari facendo 20 anni nella stessa azienda. Tralasciando la seconda parte, che a mio parere e` la morta del lavoratore, in quanto l`azienda o perlomeno le mansioni dovrebbero aumentare e poi cambiare ogni 3/4 massimo 5 anni, vorrei concentrarmi sulla prima. Come disse X in un post, e` la casa che deve avvicinarsi al lavoro, e non viceversa. Lasciando perdere i lati positivi che lavorare lontano casa, specialmente all`estero, ha (culture nuove, politiche aziendali differenti, lingua, liberta` maggiore, responsabilita` diverse, etc..), va detto che, a parita` di condizione, il solo fatto di spostarsi nel posto giusto vi fara` guadagnare di piu`. LAVORI NON INDISPENSABILI Altra gente mi dice che studia quel che vuole, fa solo quel che le piace e che va bene cosi`, non cerca per forza la gratificazione. Bene, ma, in primis, non si lamenti. Come secondo punto, dico che chi non e` un valore aggiunto, o chi fa un lavoro di quelli considerati "facili", verra` piano piano sostituito. Prima da chi chiede meno soldi, poi dagli immigrati e poi dalle macchine. Pensate a chi vendeva i biglietti del treno 20 anni fa. Ora ci sono macchinette ovunque. Tra non molti anni, non ci sara` nemmeno piu` bisogno di loro. Cosi` come operai non specializzati sostituiti da macchine. I tabaccai saranno molti meno, basta una macchinetta tanto. Saranno meno i benzinai, se posso fare il self service di notte, perche` non posso di giorno? E via dicendo. Quindi: Non volete specializzarvi? Non volete studiare? Volete fare solo quello che vi piace? Non vi interessa essere competivi? No problem. Ma verrete sostituiti. Credo che un sacco di punti non siano stati toccati ,pero` mi spiace ma non ho molto tempo a lavoro Spero i pensieri siano abbastanza chiari, forse non troppo, per questo ho cercato di fare brevi paragrafi. Sargio, trout_man, Foxtrot e 8 altri ha reagito a questo 11 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ethan_Hunt [Partecipante] 168 Inviato 23 Luglio 2012 Condividi Inviato 23 Luglio 2012 In Italia la % dei laureati è minore rispetto a quella di altri paesi. Anche all'estero i lavori di manovalanza sono fatti perlopiù da immigrati. Insomma non è un problema italiano Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Vincent [Partecipante] 876 Inviato 23 Luglio 2012 Autore Condividi Inviato 23 Luglio 2012 In Italia la % dei laureati è minore rispetto a quella di altri paesi. Anche all'estero i lavori di manovalanza sono fatti perlopiù da immigrati. Insomma non è un problema italiano % di laureati minore non significa niente. Sulla seconda parte ci sarebbe tanto da (ri)dire, ma ora non ho veramente tempo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
batch [Élite] 709 Inviato 23 Luglio 2012 Condividi Inviato 23 Luglio 2012 Apprezzo lo sforzo Vincent, ma non credo esista una ricetta per lo studio e per il lavoro. Ognuno ha la sua storia, le sue necessità, le sue ambizioni... e secondo me ogni espressione in tal senso, benchè richiesta come nel tuo caso, lascia il tempo che trova... Io faccio un lavoro che 10 anni fa non esisteva e che non ha visto crisi negli ultimi anni, in un agenzia a 10 minuti da casa. Fortunato? Boh... ho trasformato la mia passione in un lavoro senza accorgermene... ma se dovessi dire a tutti di seguire la propria passione peccherei di presunzione: non è detto che tutti abbiano le condizioni per farlo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
trout_man [Partecipante] 780 Inviato 23 Luglio 2012 Condividi Inviato 23 Luglio 2012 Questo post vale da orientamento, sicuramente molto di più dei volantini distribuiti dalla università ai poveri maturandi e molto molto di più dal "faccio ingegneria meccanica a Topolinia perchè lo zio di un amico di mio nonno ce l hanno preso in Ferrari"... Peggio ancora del faccio matematica perchè mi piacciono i conti o del faccio giurisprudenza perchè sono una capra in matematica! A me sembrava un'ovvietà, ma vedo che il mito è ancora radicato: il pezzo di carta non serve ormai a nulla, se non come "nulla osta" per darsi da fare on field o in corsi tecnici come giustamente dice Vincent! Tra l'altro mi piace notare come nel forum la competenza di gente con i piedi per terra e le mani "sporche di grasso" che non parla per sentito dire sia sempre più ascoltata, percio' un grazie alla gente con 'X' e Vincent e altri che condividono la loro esperienza e competenza Appena ho un po' di tempo mi piacerebbe scrivere la mia sul tema, visto che l'orientamento professionale è materia che seguo con passione da un bel po'... ^X^ ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
^X^ [Partecipante] 4943 Inviato 23 Luglio 2012 Condividi Inviato 23 Luglio 2012 Bel post, Vincent. Volevo solo spezzare una lancia a favore dei disorientati... spesso non è completamente colpa loro, perchè le loro idee e aspettative seguono quella che è stata la storia dei loro genitori e zii (diciamo gli attuali cinquanta-sessantenni). Chi mi conosce sa che considero tale generazione la peggiore che sia apparsa al mondo negli ultimi cento anni: gente boriosa che ha avuto tutto solo per circostanze favorevoli, e ora sta in cattedra piena di ricchezze rubate a debito a fare la morale. Il punto è che per capire cosa davvero vuole comunicare Vincent, occorre partire dal presupposto che nulla sarà come è stato nei passati 30 anni: essere medi sarà PEGGIO che essere nessuno, perchè almeno i nessuno non hanno aspettative. Non basterà sapere leggere per diventare direttore di banca, come successe ai nostri genitori (chi sapeva anche scrivere diventava dirigente della banca d'italia...). Witcher, trout_man e Gianluca-20 ha reagito a questo 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Jumpy [Partecipante] 3675 Inviato 23 Luglio 2012 Condividi Inviato 23 Luglio 2012 (modificato) In Italia la % dei laureati è minore rispetto a quella di altri paesi. Anche all'estero i lavori di manovalanza sono fatti perlopiù da immigrati. Insomma non è un problema italiano Andiamo per gradi (e rapidamente dato che non ho molto tempo stavolta ). Il basso numero di laureati in Italia è dovuto, prevalentemente, al fatto che, fino a circa una decina d'anni fa, le università italiane erano iperseletttive e durissime. Del tipo che chi usciva vivo da facoltà toste (ingegneria, medicina, un po' meno economia e giurisprudenza) prima dei 28-30 anni era un genio o quasi. Solo con la riforma universitaria si son un po' "allentati" (a mio parere anche troppo ma vabbè) immettendo sul mondo del lavoro un elevatissimo numero di laureati nel giro di pochi anni (a volte inesperti e/o inadeguati e spremuti come limoni dalle aziende). Nella stragrande maggioranza delle aziende poi (come si è detto più volte sul forum) le tecnologie son ferme a 10 anche 20 anni fa (ci son imprenditori per i quali il non rinnovarsi e non investire in nuove tecnologie è motivo di orgoglio... figuriamoci) e più che tecnici laureati magari (inutilmente) iperspecializzati, servono faccendieri o "supersegretari". Insomma, per gran parte delle attività lavorative, almeno in Italia, basterebbe un diploma e qualche mese di esperienza nel settore. Modificato 23 Luglio 2012 da Jumpy Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
trout_man [Partecipante] 780 Inviato 23 Luglio 2012 Condividi Inviato 23 Luglio 2012 perchè le loro idee e aspettative seguono quella che è stata la storia dei loro genitori e zii (diciamo gli attuali cinquanta-sessantenni). Chi mi conosce sa che considero tale generazione la peggiore che sia apparsa al mondo negli ultimi cento anni Il punto è che per capire cosa davvero vuole comunicare Vincent, occorre partire dal presupposto che nulla sarà come è stato nei passati 30 anni: essere medi sarà PEGGIO che essere nessuno, perchè almeno i nessuno non hanno aspettative. Non basterà sapere leggere per diventare direttore di banca, come successe ai nostri genitori (chi sapeva anche scrivere diventava dirigente della banca d'italia...). [piccolo OT] E pensare che fino a poco tempo fa pensavo di essere l'unico a pensarla così... E da costoro, debito-maniaci e fan di pantalone, cultori maximi del pressapochismo e dell'arroganza mi becco pure dell'integralista "perchè io ho lavorato una vita ecc ecc.." [fine OT] Tradotto in soldoni in un piccolo vademecum questi sono i corollari di quanto sopra detto: -scordiamoci le assunzioni nella PA (cfr. laureati in giurisprudenza, scienze politiche, psicologia et similia che puntano diretti ai concorsi cerchino anche altro.. per non parlare degli aspiranti insegnanti ad ogni livello...) -finite le garanzia vita natural durante in settori in perdita o per mansioni a produttività zero (cfr. soprattutto gli amici del settore auto, ma anche gli sportellisti bancari, a tal proposito vedi piani di esubero per le principali banche...) -finito il tempo dell'inglese scolastico e della piccola "patente informatica" come punte di diamante in un curriculum -inutile sperare in una fantomatica ripresa economica e in una nuova epoca d'oro: lavoriamo considerando le attuali condizioni e non aspettiamo un nuovo Pantalone@ del terzo millennio -L'esperienza vale quanto una laurea, spesso di più e come nella morra cinese laurea nei tempi + erasmus batte un 110 e lode; laurea in ingegneria megagalattica a 30 anni e zero esperienza vale meno di scienze delle merendine in tempo + esperienza e così via... Lo so si tratta di buon senso, ma credetemi certe "ovvietà" ancora oggi tanto ovvie non sono... Disclaimer: mi scuso per la banalità, ma mi riservo di approfondire meglio ^X^ ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Jumpy [Partecipante] 3675 Inviato 23 Luglio 2012 Condividi Inviato 23 Luglio 2012 (modificato) -scordiamoci le assunzioni nella PA (cfr. laureati in giurisprudenza, scienze politiche, psicologia et similia che puntano diretti ai concorsi cerchino anche altro.. per non parlare degli aspiranti insegnanti ad ogni livello...) ...mmm... si e no. Nel senso che, per quel che noto tra amici e conoscenze: Laurea in psicologia, scienze politiche, sociologia e via dicendo (il vasto e fumoso mondo delle scienze delle merendine) = Zero, se va di lusso si lavora per pochi euro e per qualche mese all'anno, ma comunemente vengono considerate anche al di sotto di un diploma, quelli che se la vedono meno peggio mi sembran i laureati in psicologia. Concorsi nelle PA e nelle scuole: dipende dalla laurea, con le lauree di cui sopra la concorrenza è elevatissima ed i settori son saturi da quasi un decennio, ben diversa la situazione con una laurea tecnica (ingegneria, architettura, economia, ma anche giurisprudenza). Aggiungerei: Libere professioni: è sempre più difficile viver solo di questo (l'ideale sarebbe riuscire ad affiancarci uno stipendio fisso, anche part time per garantirsi almeno la sopravvivenza mese per mese), pagamenti sempre più in ritardo e sempre più bassi in proporzione alla mole di lavoro ed alle responsabilità (mi riferisco all'edilizia e al mondo della giurisprudenza in particolare, li conosco più da vicino), ci si trova a lavorare per 10-12 ore al giorno per pochi spiccioli. Modificato 23 Luglio 2012 da Jumpy Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ethan_Hunt [Partecipante] 168 Inviato 23 Luglio 2012 Condividi Inviato 23 Luglio 2012 % di laureati minore non significa niente. Sulla seconda parte ci sarebbe tanto da (ri)dire, ma ora non ho veramente tempo. Che significa non significa niente? All'estero escono più laureati che in Italia...Il medesimo problema c'è anche all'estero e quello che ho scritto significa non preoccuparti Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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