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Imparare ad essere sensibili


Brando

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Brando

La pioggia risuona malinconicamente sui vetri delle mie finestre, l'Autunno annuncia così il suo arrivo imminente, probabilmente mentre prepara i colori con cui presto dipingerà i viali alberati delle nostre città.

Ne ho piene le scatole di studiare per il momento, e l'impeto di scrivere si fa sentire...Mentre attendo che il mio blog sia pronto, sento di avere qualcosa da dire, per questo ho deciso di sedermi al pc e di condividerlo con chi avrà la voglia di leggerlo, in questo uggioso pomeriggio di inizio Settembre, mese strano frizzante ma sempre con una punta di tristezza quasi elegante che nasconde, come una bambina timida.

Non seguo più molto il forum, e capita spesso che risponda ai messaggi privati dopo diverso tempo. Non per cattiveria, ma solo perchè i progetti della "vita reale" (come si è soliti indicare la vita al di fuori del pc, quasi fossero due entità distinte) hanno preso una piega inaspettata, che mi piace e che mi spaventa. Per la prima volta mi sento adulto.

Però non ho smesso di seguire i vari post, ogni tanto mi piace rileggere ciò che scrivevo e sorridere dei cambiamenti che sono avvenuti, ed ogni tanto mi è capitato di buttare l'occhio su qualche frase che ha catturato la mia sfuggente attenzione. Il motivo è che questa frase ricorre spesso sia qui che nella "vita reale", e questo fatto mi ha portato a riflettere...Probabilmente perchè quelle 4 parole che la compongono descriverebbero anche me alla perfezione.

Ovviamente ognuno la esprime con i suoi modi, pertanto credo sia più giusto parlare di "concetto" piuttosto che di "frase": senza girarci troppo attorno, alzino la mano coloro i quali hanno detto/sentito queste parole

"Sono un ragazzo sensibile"

Quante volte ho letto qui e visto fuori ragazzi magari belli, carini, simpatici ed intelligenti venire liquidati senza alcun complimento dalla ragazza di turno, che poi magari avrà preferito il tipo brutto, stronzo e magari pure ignorante come un caprone.

Alcuni sono portati a fare 2 + 2 e generare un'equazione che dice

Ragazzo sensibile = Maschio beta

Lo dico perchè, io stesso, sono incappato in questo tipo di ragionamento. Cosa ne penso quindi ? Che sia una gigantesca puttanata.

Più di un anno fa venivo scaricato dalla mia ragazza, e cercando disperatamente il motivo scatenante di questa tragedia, arrivai a concludere che proprio il mio essere molle d'animo, vile nei confronti della vita, mollusco e frignone. Non a caso tutti mi dicevano di essere un animo sensibile.

In un flash vidi scorrere davanti a me tutta la vita, ed effettivamente tutto riportava: la mia sensibilità, il mio amore per l'animo umano e la sua espressione mi avevano danneggiato in ambito di conquiste femminili. Al contrario quando di una non mi importava niente ero talmente spregevole e stronzo da conquistarla con una puntualità che aveva dell'incredibile.

Risoluto più che mai, andai davanti allo specchio e, guardandomi negli occhi, giurai solennemente che mai più sarei stato sensibile.

Alle volte mi fa sorridere come in un anno io possa ironizzare sulla mia giovanile demenza, e di come tocchi dare ragione all'auctoritas paterna quando invece si è portati a dire "papà non capisce un cazzo".

Voglio parlare un po' più direttamente, e fare esempi pratici:

- Piangi perchè la ragazza che mi piace mi ha dato 2 di picche. Sei sensibile

- Piangi dopo aver ascoltato una sonata di Chopin. Sei sensibile

È la stessa cosa ? ASSOLUTAMENTE NO. Nel primo caso sei una checca (con tutto il dovuto rispetto per gli omosessuali), nel secondo sei effettivamente una persona d'animo.

Come in tutte le cose, non è la sensibilità ad essere sbagliata ma l'uso che se ne fa o, peggio ancora, la confusione che si crea dietro questo termine. Per questo bisogna imparare ad utilizzarla con saggezza.

Essere una persona sensibile non significa vomitare le vostre turbe esistenziali addosso agli altri, o cercare di impressionare una ragazza con il vostro animo apparentemente nobile, quella è la debolezza, nemmeno una debolezza umana, ma solo una certa inadeguatezza alla vita, il dire di no giorno per giorno alle sfide che ci vengono proposte.

Jeff Buckley disse

"Essere sensibili non significa essere deboli: significa essere dolorsamente consci del fatto che una mosca che si posa sulla schiena di un cane possa fare un rumore simile ad uno scoppio supersonico"

Per citare un esempio basato sull'esperienza personale, io ho capito che potevo fare di questa sensibilità un motore potentissimo...Come ?

- Gioire dei colori delle stagioni

- Commuoversi di fronte ad un'opera d'arte

- Parlare di una passione con vera passione

- Entrare in contatto empatico con altre persone perchè si veramente interessati a qullo che raccontano (e non per dei trucchetti)

- Apprezzare le bellezze che, sopraffatti dal tedio della routine quotidiana, abbiamo dimenticato a vedere

- ...

L'elenco potrebbe continuare all'infinito. Non è sbagliato essere sensibili, è sbagliato l'uso che si fa di questo "essere sensibili".

Fate un esperimento, provate a canalizzare questa forza in un aspetto della vostra vita, invece che riversarla sugli altri come un ubriaco che vomita copisamente la sua birra sugli amici che lo sorregono in un misto di pietà e schifo. Poi esponete questo aspetto della vostra vita ad una persona. Vedrete la differenza notevole che verrà fuori. Non potrei nemmeno fare il "lavoro" (se possiamo chiamarlo così) che faccio se non avessi capito come usare questa dote.

Un vero seduttore, secondo la mia modesta opinione, fa un uso autentico della sensibilità, non cerca di mascherarla dietro la mascher dell'uomo tutto d'un pezzo e che non deve chiedere mai. E se volete un esempio di come si possa essere "alfa" e sensibili allo stesso tempo, vi invito a dare un'occhiata ad un certo Lord Byron, poeta del romanticismo inglese.

Bene, mi rendo conto di aver soddisfatto la mia voglia di scrivere. Sarò felice di aver aiutato qualcuno, altrmenti avrò solo placato la mia bulimia verbale.

Ora scappo, camminare sotto la pioggia autunale osservando le nuvole che rotolano via lontano mi è sempre piaciuto da morire...

Modificato da Brando
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_FMT_Ajax88

Bravo... Mi piace tutto quello che hai scritto... Io sono sempre stato sensibile... ed a volte ho sofferto più del necessario... e mi sono immobilizzato alla minima cosa... però ho sempre creduto nel fatto che un giorno la mia sensibilità sarebbe diventata una delle mie armi più potenti... Non è facile... non è facile nè esserlo un po' di meno ( o meglio per le cose giuste), nè non volerlo essere... Perchè diciamoci la verità c'è un po' di orgoglio nella sensibilità... ci si sente superiori in quanto si vedono cose che gli altri non vedono nè capiscono... però si può imparare ad usare la sensibilità a nostro vantaggio... ed a controllarla quando non è utile a farci capire qualcosa in più, ma ci fa solo morire dentro...

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Rarox

Sorrido quando leggo "sono romantico, sono sensibile, sono altruista, sono benevolo ... ecc... ".

Lo vedo come un atto egoistico, un atto per giustificarsi.

Tutti si sentono speciali. A tutti piace sentirsi diversi, perchè così quando vedono che le cose non vanno bene, il motivo o meglio la scusa, è che loro sono particolari.

Anch'io mi emoziono a guardare i colori delle stagioni, ad osservare un'opera d'arte, e così via. Ma non mi sento per questo di ritenermi sensibile. Che poi, come lo si stabilisce se si è più o meno sensibili di un altro?

Credo piuttosto, che c'è a chi piace credersi sensibile e chi il problema proprio non se lo pone. (sensibile è un esempio che vale anche per tutti gli altri)

Aldilà del tuo discorso molto bello, penso che ritenersi in un determinato modo è più una scusa che una realtà concreta.

Modificato da Rarox
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Tony Montana

Sorrido quando leggo "sono romantico, sono sensibile, sono altruista, sono benevolo ... ecc... ".

Lo vedo come un atto egoistico, un atto per giustificarsi.

Io lo vedo come un trionfo: alcuna sensibilità va conquistata.

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Brando

Sorrido quando leggo "sono romantico, sono sensibile, sono altruista, sono benevolo ... ecc... ".

Lo vedo come un atto egoistico, un atto per giustificarsi.

Tu dici ?

L'egoismo, come lo chiami tu, può avere moltissime sfumature: c'è un egoismo buono ed uno cattivo.

Se hai letto la favola delle api di Mandeville, è chiaro come il self-interest (e cioè l'interesse per se stessi) ha permesso alla società di progredire, la "mano invisibile" fa convergere gli egoismi privati verso la realizzazione del bene comune.

Mi spiego meglio con un esempio pratico:

- Curo molto il mio aspetto ---> Sono egoista

- Scopro la cura del cancro e me la tengo per me ---> Sono egoista

La differenza ? Sostanziale. Nel primo caso ho interesse alla mia persona, mi piace curarmi ed informarmi per me stesso, per il mio bene e permette il mio sviluppo. Al contrario, nel secondo caso, il mio egoismo è quello che impedisce uno sviluppo ed è dannoso.

Se hai capito il mio discorso, essere sensibili non è una giustificazione. La sensibilità non è un superpotere alla Superman, non sei più speciale degli altri.

Se preferisci puoi vedere la sensibilità come gli occhi azzurri. Non tutti le hanno, ma chi li ha non è migliore e non ci vede meglio. Però quando si impara il potere che possono avere...Tutto cambia.

Non a caso la sensibilità può anche rientrare nel discorso di egoismo di cui sopra:

- La tengo per me e la uso solo come scudo per non affrontare con vitalità le sfide della vita ---> egoismo "cattivo"

- La metto a frutto in qualcosa di positivo, tenendo sempre per me questa dote ma canalizzandola verso gli altri ---> egoismo "buono"

Quello che dici tu è un esempio di cattivo uso della sensibilità, ossia le cose mi vanno male e allora porto come scusa la mia sensibilità, ma prendi le grandi menti del passato: senza sensibilità... Cosa avrebbero fatto ? Se tu, seduttore, non hai sensibilità (e non intendo preoccuparti di cosa farà la ragazza di turno dopo che avrete condiviso la vostra libidine) sei solo un automa sociale.

Come vedi, anche l'egoismo non è poi una cosa tanto sbagliata, del resto la vita non è bianca o nera, e le sfumature di grigio sono terribilmente noiose.

La vita è a colori, e per di più piuttosto accesi.

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Molto belle queste osservazioni, complimenti.

Chi riesce a sfruttare quelle che sembrano le proprie debolezze merita ammirazione. Davvero.

Anche se si viene accusati di egoismo, di trovare scuse ed eccetera, non importa, si è fatto comunque un grande passo.

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