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Mi faccio in quattro ma nessuno mi ascolta


Claudioz

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Claudioz

Salve ragazzi, questa discussione non l'ho aperta per me, ma per un mio amico che mi ha chiesto un consiglio. Ci date una mano? :p

Lui lavora ma nel tempo libero è coordinatore di un gruppo religioso, si impegna tanto per i suoi compagni dando consigli, organizzando le riunioni e cercando di cacciare il meglio da loro. Sfortunatamente non si sente ascoltato nè rispettato (non tanto come capo, ma come persona e amico).

Alcuni della sua stessa associazione ma appartenenti a gruppi diversi gli hanno detto che i suoi compagni si lamentano perché è invadente (a me non sembra, anzi quelli che si lamentano sono gli stessi che lo cercano di più per consigli). Ad esempio da poco è stato eletto come suo vice un tipo tutto strano che lo chiama quasi tutti i giorni, gli chiede spesso piaceri ma poi gli fa i dispetti! :girl_devil:

Lui è anche molto legato con alcune (almeno 2) persone del gruppo (sono 10 in tutto da quanto so) e ha uno splendido rapporto con loro perché dice che lo rispettano e gli voglio molto bene. :pardon:

Se voi foste in questa situazione cosa fareste? Cosa pensate dei compagni che si lamentano di voi mentre voi vi impegnate per la comunità? Inoltre come fare con quei tipi che ci cercano perché hanno bisogno di noi ma poi parlano alle spalle e fanno i dispetti? :fool:

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stenford

Non posso giudicare non conoscendo la persona ma dalle tue parole mi sembra che il problema sia che è troppo "needy" in fatto di amicizie..

Sfortunatamente non si sente ascoltato nè rispettato

Di primo getto mi sembra una persona che da il 1000% a quello che fa ma è troppo pressante e bisognoso dell'approvazione/attenzione degli altri... questo alla lunga irrita.

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Claudioz

Penso di aver capito, ma mi fai un esempio pratico? Ad esempio con il tipo che lo chiama tutti i giorni. C'è questo che quasi sempre dopo pranzo lo chiama e gli chiede dei consigli (riguardo al loro gruppo). Cosa potrebbe fare in questa situazione il mio amico per non essere needy?

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stenford

Il suo vice lo chiama per dei consigli tutti i giorni e poi gli fa i dispetti?

Arrangiati... sul serio digli che se la deve sbrigare da solo perchè hai da fare...

Devi essere nell'ottica che tu ti impegni perchè vuoi aiutare quel gruppo religioso non per ottenere la loro approvazione... se poi a questa attività conseguiranno delle amicizie vere allora tanto meglio.

Fai fare un pò di inner game al tuo amico perchè non è una cosa che si risolve con una parlata tra di voi...

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Claudioz

Grazie Stenford, provo a dirgli queste cose e ad introdurlo all'Inner game. Infondo legge spesso libri sul miglioramento di se stessi, penso che iniziare a fare un po' di inner game possa aprirgli nuovi orizzonti :)

Modificato da Claudioz
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ambigramma

Penso che il tuo amico dovrebbe smettere di "dare" indiscriminatamente e iniziare a prodigarsi solo per chi mostra di apprezzare, ricambia e/o lo fa sentire bene.

E' coordinatore? Se non ci tiene troppo alla posizione, che si inventi una scusa per lasciarla e godersi il gruppo senza gli obblighi!

Ma ci si trova davvero bene in questo gruppo? C'è anche l'opzione di cambiare frequentazioni.

edit: non hai detto se ha avuto un confronto diretto con i tizi che gli chiedono favori davanti e gli sparlano dietro.

ne ha parlato apertamente con loro? che è successo?

Modificato da ambigramma
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Claudioz

Ci tiene molto a questa opera e non vuole lasciare per la "cattiveria" altrui, preferisce restare coordinatore. Però ha anche cominciato a capire (proprio in questi giorni) la differenza tra le persone che gli chiedono una mano. Ad esempio oggi pomeriggio lo passa con Tizio, amico suo che si è lasciato con la tipa (sta molto molto giù .-. ), allora gli ho detto sorridendo "Fai un'altra volta come superman?", e lui "No ma non ti preoccupare, pensa che Tizio mi ha detto 'sei una colonna per me' " e poi l'amico mio ha aggiunto "..anche Caio ogni tanto mi dice che non saprebbe come fare senza di me!" (Caio sarebbe uno di quei pochi che gli danno retta nel gruppo religioso). Quindi spero che ha cominciato a capire la differenza tra "buoni" e "cattivi" amici. E comunque nei prossimi giorni ci sto io dietro a lui a ricordargli che le persone non sono tutte uguali ;)

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Claudioz

Invece rispetto al tipo "dispettoso", lui gli ha provato a parlargli più volte apertamente. Ha chiesto di essere rispettato, ma tanto questo dice di sì (oppure nega il problema) e dopo un po' ricomincia daccapo! No l'unica soluzione è fare come dice Stenford: "Sbrigatela da solo" è l'unica soluzione ;)

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stenford

Invece rispetto al tipo "dispettoso", lui gli ha provato a parlargli più volte apertamente. Ha chiesto di essere rispettato, ma tanto questo dice di sì (oppure nega il problema) e dopo un po' ricomincia daccapo! No l'unica soluzione è fare come dice Stenford: "Sbrigatela da solo" è l'unica soluzione ;)

i tipi dispettosi sono i più insicuri... non sanno come comportarsi e appena vedono che ottengono attenzione in qualsiasi modo(dispetti) allora continuano all'infinito..

Se ti fa un dispetto ignoralo

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Markos76

Ciao Claudio....

In questa situazione che descrivi ci sono molte similitudini con quella che vivo io nella mia compagnia (non è un gruppo religioso cmq).

Siamo in tanti che ci giriamo dentro (almeno una quindicina di persone) e io sono uno dei più assertivi nonchè il coordinatore di quelle che sono le nostre iniziative (gite, cene, uscite in disco etc...).

Spesso mi capita anche di fare da consigliere inerentemente alle disavventure emotive/sentimentali di alcuni/e dei componenti/e e riesco ad essere abbastanza ricercato e benvoluto anche se non da tutti/e..

Una persona in particolare, un tipo di natura fortemente invidiosa, cerca sempre di farmi i dispetti e di lamentarsi di certi miei comportamenti alle spalle (poi lo vengo sempre a sapere) sia davanti agli altri con battutine ad effetto lassativo che giustifica sempre con la formula del " Eh ma stavo scherzando!!!" (gli altri fan finta di niente).

Io reagisco in questo modo...

Di fronte agli attacchi diretti (quando sono esasperati) sfodero il migliore dei miei sorrisi di compatimento (rispondere non sempre è la cosa giusta da fare) mentre di fronte alle critiche alle spalle quando ne vengo a conoscenza mi limito a lasciar intendere al prossimo il seguente pensiero (senza estremizzarlo dimostrandomi permaloso)..."Ragazzi io ci sono se non vi vado bene non ho alcun problema ad accasarmi altrove"...

Per il momento come tattica ha funzionato.. :good:

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