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Verginità ad età avanzata: 20-30 anni


Bobby Brown

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Su che cosa? Sul fare una buona figura dici? Se ti preoccupi tanto di questo sbagli già in partenza secondo me.. Il consiglio che ti posso dare è di fare le cose in modo naturale, come ti vengono, e di concentrarti bene su di lei per capire le sue reazioni.. Il tutto è automatico in queste situazioni, smetti di pensare..

Modificato da Nowhere
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stillfree

non sul fare buona figura, piuttosto sul non fare figure di merda. Comunque ok, cercherò di pensare meno

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La figura di merda non la farai a priori se c'è la giusta atmosfera e lei è presa.. Concentrati su di lei, non tanto su quello che "devi" fare tu.. Facci sapere. :good:

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Purtroppo faccio parte anch'io del club degli sfigatoni in età avanzata, molto avanzata...

Anche a me è capitato di avere ragazze che mi venivano dietro, l'anno scorso ho anche fatto girare la testa ad una, molto carina, con cui sono uscito per un mese e mezzo. Mi bombardava di messaggi e sembrava cotta. Poi purtroppo mi sono lasciato vincere dall'inesperienza e non ho nemmeno avuto le palle per baciarla in tutto quel tempo.

Ovviamente ho tutti i comportamenti classici di quelli come me, soprattutto enorme fatica con il contatto fisico...

Quest'estate una hb 8.5 in un locale mi ha lasciato il numero di sua volontà (per carità era un pelo bevuta, ma poteva andare a flirtare con molti altri), io non ho nemmeno avuto le palle di chiamarla...

A questo punto sto pensando anch'io di rivolgermi ad una professionista...

Modificato da Arkad
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se c'è la giusta atmosfera e lei è presa...

la figuraccia è dietro l'angolo.

ho enorme fatica con il contatto fisico

sto pensando anch'io di rivolgermi ad una professionista...

immagino tu non stia parlando di una psicologa.

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Gatto76

Non dire niente la vita non è una commedia brillante americana in cui l'attore rivela la sua verginità e lei è tutta contenta che lui si è preservato fino a quel momento per lei solo per lei,poi iniziano a baciarsi mentre parte una musichetta romantica

per quanto riguarda chi dice che in età avanzata è ancora vergine ma spesso ha delle ragazze che gli vanno dietro ma poi per un motivo o un altro non si affonda il colpo io la vedo un autosabotarsi inconscio

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  • 2 mesi dopo...
Barhon

Difficile pronunciarmi su questo tema, dall'abisso della mia età ben superiore anche alla fascia qui menzionata...

Forse perché non ho mai vissuto la verginità come un peso in sé, anzi sono sempre stato tra quelli a cui sembrava un concetto inappropriato per l'apparato maschile... Al limite definirei vergini le mie terga, che preferirei rimanessero immacolate, eh.

In effetti tendo a definirmi "inesperto", talvolta preponendo l'avverbio "totalmente", anche se poi riscontro che nemmeno questo basta solitamente a far capire che intendo "casto dalla nascita", tantomeno mai baciato, mai toccato, mai appuntamentato eccetera... Forse perché anche chi è riuscito a farsi un paio di trombate intorno ai 18 anni, se poi non riesce più ad averne per i successivi 20 immagino che finisca per assumere le identiche insicurezze.

Forse la verginità in sé non mi pesa anche perché quando mi capito a rivelarlo chiaramente, spesso vedo dipingersi lo stupore negli occhi dei miei interlocutori... Certo però vai a computare quanti sono in rapporto agli altri e altre che magari mi sgamano al primo sguardo, forse quest'attitudine ad identificarci dallo sguardo, dal modo di muoversi e di parlare ecc., non è diffusissima quanto si crede, vai poi a capire se i meravigliati che incontro sono una minoranza oppure no.

Cosa, quest'ultima, che potrebbe aver avuto un ruolo tutt'altro che marginale nel protrarsi della mia condizione... perché io mi sono sempre sentito normale, non mi sono mai considerato uno "sfigato", non mi riconoscevo nelle storie quelli che se ne lamentavano manifestando problemi di bassa autostima, fobie sociali, ossessioni di non riuscire a capire le donne e cose simili. Certo da adolescente e da giovane ero un po' timido, ma mai al punto da rinunciare a fare conoscenza con chi mi piaceva o a dire ciò che penso o che provo... semplicemente erano tutte già fidanzate e felicemente, cosicché dopo i 20 anni mi stufai di dovermi considerare sempre io quello preposto a farsi avanti, e accontentandomi del fatto che riuscivo facilmente a instaurare conoscenze confidenti con le ragazze, diciamo che provai ad aspettare che arrivassero iniziative da parte loro... cosa che si diceva tutt'altro che rara, anche nel senso più esplicito e non soltanto per i Brad Pitt.

Insomma ero un "inesperto" che non prevedeva assolutamente di restarlo fino alla maturità se non per tutta la vita... anche perché man mano sentivo di stare anche vincendo gran parte della mia timidezza nell'approccio, purtroppo senza rendermi conto che il nuovo atteggiamento era più che altro una corazza di sfrontatezza e di loquacità che forse mi fa apparire freddo, distaccato, invadente senza reale coinvolgimento. Una specie di maschera attoriale che mi ha reso anche meno lucido e adattativo di quanto già non fossi prima... tant'è che adesso anche se spero d'imparare qualcosa da questa community, sento che la mia testa non ha più l'elasticità e la memoria sufficiente per ricordarsi strategie e adattarle poi agli specifici segnali e reazioni, se non con enorme lentezza che per me può voler dire vari giorni tra un passo e l'altro, ciò che mi pare di capire sia incompatibile con le dinamiche dell'attrazione.

Lo stesso forse potrei dire anche dei fattori che spesso noi maschi trascuriamo... io forse più di molti altri, perché ho creduto per mezza vita alle vulgate moderne che già 30 anni fa dicevano che l'età e i tempi del sesso sono soggettivi, che non bisogna pensare di avere una scadenza, che la repulsione per gli inesperti è un pregiudizio e non bisogna preoccuparsene perché significa che non sono le persone fatte per noi; e similmente che per il look non bisogna adeguarsi ai dettami della moda o ai consigli di chi dice di conoscere cosa piace alle donne ecc. ma bisogna essere sé stessi e allora sarà la nostra personalità ad attrarre, quindi più in ghingheri ci si mette e meno noi stessi siamo... questo non soltanto per noi uomini, tant'è che mi attraggono poco le donne truccate, o smaltate, o piene di accessori o con abiti che mostrano le forme con tagli ridicoli, e va da sé che ciò ha ridotto fortemente anche il bacino umano a cui avrei potuto mirare, cosicché tra questo e periodi problematici di lavoro e di salute che non sono mancati, gli anni e i lustri sono passati uno dopo l'altro...

Insomma potrei dire che la consapevolezza di essere in una condizione svirilizzante mi è balenata soltanto alla soglia dei 40 anni... quando ho davvero dovuto realizzare che metà della vita, nella migliore delle ipotesi, e comunque gli anni migliori (ideali anche e soprattutto per il sesso), era ormai consumata. E che il mix tra inesperienza totale, calo del vigore visico, stigma per una condizione che fino ai 30-35 anni vivevo comunque nell'identità di "giovane" che in Italia ci viene affibbiata per farci accettare i ritardi dell'inserimento lavorativo, aveva buone probabilità di compromettere anche le mie chances per gli anni che mi restano.

Ancora più dura è realizzare le conseguenze affettive della verginità per noi uomini... e cioè la solitudine, ad un'età in cui gli amici sono tutti accoppiati e anche quando si separano si riaccoppiano presto, quindi non li vedi più se non occasionalmente per un caffè o una cena in casa, non sottraggono giorni alle ferie con mogli/fidanzate o alle feste coi bambini. Ed ecco che è dura, devastante realizzare che questa condizione ci preclude la paternità... che io ho iniziato a desiderare da poco, e mi fa rabbia pensare che quasi sicuramente non sarò mai padre perché resterò vergine, mentre le donne molto più facilmente possono decidere di avere un figlio anche da sole... certo a meno di non fare come Ricky Martin, ammesso di avere le possibilità economiche per crescere un figlio da solo, e a patto poi di decidere che sia giusto mettere al mondo un bambino per farlo crescere senza una madre...

Vabbe' che anche nell'ottica di dover rinunciare alla paternità, ormai mi scopro a invidiare persino i gay... almeno in base agli indizi che ho avuto sulla loro promiscuità, semplicemente attraverso i social network, dove non mi è difficile conoscerne anche perché dopo aver scoperto che lo era un mio amico, ho notato che si conoscono praticamente tutti o suppergiù, chiaramente si aggiungono a catena senza troppe remore (tant'è che poi anche altri di quel primo sono diventati miei buoni conoscenti, intendo quelli che non hanno tentato di abbordarmi) e quelli che non sono inibiti mi pare di capire che trombano alla grande, probabilmente senza bisogno di attuare complicate e di dover cogliere chissà quali segnali contraddittori, a giudicare da come parlano apertamente anche in presenza di altri, danno davvero l'impressione che a loro basti un'occhiata per piacersi e andare subito al sodo perché vogliono la stessa cosa e lo sanno... Mentre noi siamo qui a raccontarci ma come mai quella se la tira, perché diamine quell'altra mi ha dato buca, perché io sono a secco, cosa devo dire o non dire, cosa devo fare o evitare, quanto contano i muscoli o il sorriso ecc... vabbe'...

E' passato quasi 1 anno... un altro anno in bianco totale. Nonostante una vacanza in Inghilterra, che in realtà era una trasferta di lavoro più che altro, per un paio di convegni.

Molte donne tra i "colleghi" conosciuti, io socializzo abbastanza facilmente, ma ogni loro curiosità resta circoscritta all'ambito lavorativo e anzi latita anche quella.

Dialoghi limitati alle situazioni di gruppo, come i coffee break. Tranne in occasione di una visita al museo: dove una collega italiana trascina me e una neo-PhD della Germania, per poi andarsene in anticipo...

Così proseguo la visita con la tedeschina, ma è inutile: alla mia conversazione, che cerco di mantenere su toni brillanti nonostante il mio inglese incerto, lei risponde in modo cortese ma passivo, nonostante io riesca a toccare argomenti che almeno un po' le interessano: come la fresca assoluzione di Berlusconi dalle accuse del Rubygate, che lei ricordava essendosi trovata a studiare a Roma proprio durante l'anno dello scandalo.

Ma non basta, lei non rilancia domande, non mostra interesse per la mia persona, non mi guarda: come uomo sono invisibile, per lei come per tutte ormai da una decina d'anni. Ci si saluta dopo un breve shopping al negozio di souvenir, lei ha il pullman e l'aereo subito, io invece ho l'albergo prenotato e pagato da me per 1 altro giorno ma lo trascorrerò in camera da solo.

E nemmeno le ho detto che sono vergine, eh.

=@

Modificato da Barhon
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nonostante io riesca a toccare argomenti che almeno un po' le interessano: come la fresca assoluzione di Berlusconi dalle accuse del Rubygate, che lei ricordava essendosi trovata a studiare a Roma proprio durante l'anno dello scandalo.

sì, ma santo dio.

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Non ti sei bagnato tutto solo a sentire gli argomenti?

l‘incontinenza vale?

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Jumpy

Così proseguo la visita con la tedeschina, ma è inutile: alla mia conversazione, che cerco di mantenere su toni brillanti nonostante il mio inglese incerto, lei risponde in modo cortese ma passivo, nonostante io riesca a toccare argomenti che almeno un po' le interessano: come la fresca assoluzione di Berlusconi dalle accuse del Rubygate, che lei ricordava essendosi trovata a studiare a Roma proprio durante l'anno dello scandalo.

Questi sarebbero argomenti interessanti? :shok::azz:

Da uomo, quando gli amici che in una serata di relax, iniziano a parlar di politica mi alzo e vado a prendermi un drink o a cercarmi qualcun altro con cui parlare... per rilassarmi davvero :)

Pensa quindi che due palle faresti ad una donna... da farle cascare le tette. Ti avrà ascoltato giusto per educazione.

Era un difetto che avevo anch'io parecchi anni fa, quello di tirare in ballo argomenti "pesanti" anche in contesti leggeri.

Argomenti più adeguati? Musica, cinema, libri, viaggi/escursioni.... quanto era bello il film che hai visto l'altra sera, quanto ti ha preso quel viaggio che hai fatto l'anno scorso... in poche parole, argomenti che trasmettono emozioni.

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