Reverie [Élite] 1537 Inviato 15 Gennaio 2013 Condividi Inviato 15 Gennaio 2013 Aivia, colgo la palla al balzo per farti una domanda. Ormai siamo completamente condizionati dai giganti che ci hanno allevato fin dal nostro primo giorno di vita al punto che non sappiamo distinguere fra ciò che ci è stato inculcato e ciò che esiste a livello innato (ciò che da qualche parte hai definito "gli scopi dei geni che ci portiamo dentro") . Almeno, io sento di esserlo. Non sempre, fortunatamente, ma abbastanza spesso da spingermi a riflettere e chiedermi... Come possiamo distinguere ciò che rappresenta davvero il nostro istinto, la nostra natura primordiale dai vari condizionamenti ai quali siamo sottoposti? Forse ti sto chiedendo istruzioni su come squarciare il velo di Maya, lo so... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 161040 Inviato 15 Gennaio 2013 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 15 Gennaio 2013 Il 15/1/2013 alle 17:21 , Reverie ha scritto: Aivia, colgo la palla al balzo per farti una domanda. Ormai siamo completamente condizionati dai giganti che ci hanno allevato fin dal nostro primo giorno di vita al punto che non sappiamo distinguere fra ciò che ci è stato inculcato e ciò che esiste a livello innato (ciò che da qualche parte hai definito "gli scopi dei geni che ci portiamo dentro") . Almeno, io sento di esserlo. Non sempre, fortunatamente, ma abbastanza spesso da spingermi a riflettere e chiedermi... Come possiamo distinguere ciò che rappresenta davvero il nostro istinto, la nostra natura primordiale dai vari condizionamenti ai quali siamo sottoposti? Forse ti sto chiedendo istruzioni su come squarciare il velo di Maya, lo so... Il motivo per cui nessuno è mai stato in grado di vedere chiaramente quello che chiedi è perché si tratta di un processo e non di un prodotto. La pietra è oscura. Puoi vederne gli effetti ma non vederla. Il fatto è che non sei determinato dai geni, ma essi determinano e sono determinati dall'ambiente in un continuo rapporto di influenza reciproca. L'ambiente, i giganti, tutto, modifica continuamente la metilazione degli istoni, modifica l'attivazione dei geni o la loro inibizione. Allo stesso modo chi già sei determina il mondo, l'ambiente che vedi. La tua realtà. Ci sono aspetti di te stesso che non hai ereditato dagli antenati, ma che hanno attivato i tuoi nonni e genitori a livello genetico. Non hanno riscritto il genoma, è un processo lunghissimo, di molti milioni di anni. Hanno però attivato e disattivato alcune risposte. Se tuo nonno ha vissuto inverni troppo rigidi, tu avrai una maggiore risposta al freddo, sentirai più caldo anche se non ci sono più quelle stagioni così fredde. Non è nulla di magico, succede agli alberi, alla pianta di fagiolo, agli altri animali. Se tuo nonno ha patito l'abbandono e lo ha patito anche tuo padre anche tu avrai quella sensazione nel tuo bagaglio di personalità. Sei parte di un continuum, non sei qualcosa che è nato e cominciato in quel momento. E da quando sei nato i tuoi geni hanno continuato a interagire con l'ambiente. Questo comporta anche un loro innesco e disinnesco. L'ambiente non è quello reale ma quello che percepisci. Percepisci quello che già credi. Se credi di essere bello ed entri in una stanza piena di ragazze che al tuo ingresso ridacchiano e si danno colpetti coi gomiti l'ambiente in cui sei entrato lo percepirai come una stanza piena di ragazze che ti credono bello, e questo cambierà il tuo carattere rendendoti ancora più sicuro e convinto d'esser bello. Arriverai al punto in cui entrando in una discussione in cui una donna ti lancia segnali di rifiuto e di disprezzo palesi, tu vedrai che "chi disprezza compra" e che fa così per fare la difficile perché ti vuole. Se credi di essere brutto e vivi la stessa situazione, la stanza di ragazze che ridacchiano e si sgomitano, per te sarà un inferno di imbarazzo. Staranno ridendo di te. La ragazza che ti esclude, poi, la vivrai come una tortura. Quello che credi determina le tue percezioni, le tue percezioni determinano l'ambiente, l'ambiente determina cosa diventi, per come interagisce con quello che sei. Puoi cambiare credenze per cambiare ambiente, puoi cambiare ambiente per cambiare ciò che sei. Ma la pietra oscura può essere sentita, non vista. E' un processo che interagisce. Non un prodotto finito. Credevano fosse un prodotto finito, e credevano che il 97% dello stesso fosse spazzatura. Ma in natura ciò che non viene usato si perde, quindi era logico che non potessimo portarci dentro un 97% di immondizia non usata. Infatti ora hanno scoperto che quel 97% agisce. E stanno scoprendo che i gemelli omozigoti possono essere molto diversi secondo le interazioni con l'ambiente biochimico e sociale. Tutto questo riguarda le caratteristiche. Quando ho parlato degli scopi, sopravvivere e riprodurci... beh, quelli sono i due scopi della vita. Cercare un perché di quegli scopi rischia di diventare un percorso circolare non più intelligente della religione. Puoi scegliere di diventare in un modo diverso da quello in cui ti hanno condizionato, ma rimarrai una forma di vita, e quindi ciò che sei prova piacere nel far sopravvivere la specie e dolore nel non sopravvivere o nel non riprodursi. Anche fare il kamikaze e morire è all'interno di questi scopi perché lo si fa per danneggiare l'outgroup e per favorire l'ingroup, i nostri consanguinei. Sopravvivi e riproduciti non sono condizionamenti. Anche il colore dei tuoi occhi e dei capelli non lo sono. (non lo sono nel tuo arco di vita, ma nell'evoluzione sono stati condizionati da adattamenti ambientali e scelte sessuali) Il fatto che sei umano e non gatto non è un condizionamento. (il fatto che sei umano e non protoominide è un condizionamento di milioni di anni e non riguarda la tua vita) I condizionamenti non sono da buttare in blocco, sono da scegliere. Andare in bicicletta, guidare la macchina, avere muscoli sviluppati, capire le allusioni, gestire le proprie paure o emozioni negative, e moltissimi altri sono condizionamenti desiderabili. Vi sono tuttavia predisposizioni innate, ovvero ereditate da milioni di anni di antenati, che oggi ti remano contro. E non centrano con la famiglia, la religione, l'educazione ricevuta. Nella savana subsahariana da cui forse proveniamo era difficile trovare calorie, era stupendo trovare frutta matura e di vari colori, era era importante fecondare altre donne se ne incontravi poco dopo averne fatta una, era prezioso il gusto dei sali minerali. Queste cose ti avvicinavano alla sopravvivenza individuale e della specie, quindi ti davano piacere. Quindi sei programmato per provare piacere col sapore dolce, coi grassi, con i cibi colorati, col gusto salato. Ma oggi questo significa che puoi finire per ingozzarti di zucchero, patate fritte, bibite colorate artificialmente e di cloruro di sodio, il sale da cucina. Allo stesso modo il tuo periodo refrattario dopo aver fatto una donna diminuiva enormemente se compariva un'altra donna disponibile, e potevi scoparne diverse in una volta per il principio di coolridge, mentre con la stessa avresi avuto un periodo refrattario tra un rapporto e l'altro. Oggi però con lo schermo del pc puoi vedere 1400 donne disponibili in atteggiamenti sessuali in un pomeriggio, e questo può portarti a doverti masturbare anche dieci volte, perché esattamente come le bibite zuccherate e colorate, alcune invenzioni moderne agiscono proprio su quei meccanismi di ricompensa col piacere che hanno portato i tuoi antenati a sopravvivere come individui e come specie. Averne coscienza non ti porta ad evitare le bibite, il deserto o un bel film porno come se fossi uno stupido monaco di clausura. Ti può portare però a padroneggiare questi stimoli senza divenirne assoggettato, dipendente. Puoi decidere di goderti qualche bel porno e di mangiarti un buon tiramisù senza diventare ossessionato dal tiramisù o chiuso in casa a guardare un porno dopo l'altro per settimane. E puoi deciderlo proprio perché puoi guardarti da fuori, puoi avere coscienza di te e decidere di interrompere con una droga anche se di fatto ti ricompensa col piacere (le droghe agiscono proprio su quei meccanismi di ricompensa che abbiamo per sopravvivere e riprodurci). Avendo coscienza di te stesso e delle forze che ti spingono a desiderare la bibita rossa, puoi gustarne un bicchiere senza comprare la bottiglia ogni volta che fai la spesa. Non perché non ne hai voglia, ma perché sai perché ne hai voglia e la cosa ti fa sorridere. Puoi essere come la luna che si riflette immobile nei flutti del torrente. Un gatto non può. Un topo non può. Se lo esponi ad uno stimolo artificiale che gli da piacere fottendo i suoi meccanismi di ricompensa affinati in milioni di anni, lui continuerà a cercare quello stimolo. Un cane drogato non smetterà di assumere droga finché gliela fai trovare. Tu invece, anche se in passato hai provato la droga e il tuo corpo la richiede perché da piacere, puoi stare fermo in piedi davanti ad un piatto caldo con le righe già stese di coca e decidere che anche se ti da piacere, tu scegli di non prenderla. Questo è un potere immenso. L'albero della conoscenza porta dolore, autocoscienza, ma non scambierei mai questa consapevolezza con la beata idiozia della fede e dell'inconsapevolezza. Tu puoi dominare il fuoco invece che rifuggirlo e basta. Forse per questo, simbolicamente, nel libro della giungla il re delle scimmie chiede a Mowgly di dargli il potere di dominare il fuoco poiché era la differenza tra l'uomo e la scimmia. locker, OsWeald, mind e 19 altri ha reagito a questo 21 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Pathfinder [Partecipante] 193 Inviato 15 Gennaio 2013 Autore Condividi Inviato 15 Gennaio 2013 Aivia, ti propongo una riflessione. Hai detto che Sopravvivenza e Riproduzione sono scopi della vita. Facciamo un passo indietro. Torniamo ai primi esemplari di essere umano (o scimmie, potremmo andare molto più indietro). Tra questi esemplari, alcuni non avevano istinto di sopravvivenza. Sono morti. Selezione naturale. Tra i sopravvissuti, alcuni non avevano istinto di riproduzione. Non hanno fatto sesso, e i loro geni sono scomparsi dalla faccia della Terra. Ancora selezione naturale. Quindi propongo un'interpretazione dell'istinto di sopravvivenza (e riproduzione) non come forza motrice della vita, ma come semplice risultato dell'evoluzione. Non come scopo, ma come risultato. Quindi mi chiedo: c'è uno scopo? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 161040 Inviato 15 Gennaio 2013 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 15 Gennaio 2013 Il 15/1/2013 alle 20:24 , Pathfinder ha scritto: Aivia, ti propongo una riflessione. Hai detto che Sopravvivenza e Riproduzione sono scopi della vita. Facciamo un passo indietro. Torniamo ai primi esemplari di essere umano (o scimmie, potremmo andare molto più indietro). Tra questi esemplari, alcuni non avevano istinto di sopravvivenza. Sono morti. Selezione naturale. Tra i sopravvissuti, alcuni non avevano istinto di riproduzione. Non hanno fatto sesso, e i loro geni sono scomparsi dalla faccia della Terra. Ancora selezione naturale. Quindi propongo un'interpretazione dell'istinto di sopravvivenza (e riproduzione) non come forza motrice della vita, ma come semplice risultato dell'evoluzione. Non come scopo, ma come risultato. Quindi mi chiedo: c'è uno scopo? Non possiamo dire che una protoscimmia non avesse istinto di sopravvivenza e riproduzione perché il fatto che fosse un organismo pluricellulare a riproduzione sessuata dimostra che nei fatti essa è l'unione di molte cellule unite dal bisogno di sopravvivere e riprodursi. Non si può arrivare più indietro nella vita dell'istinto di s e r le prime cellule si riproducevano per partenogenesi e volevano sopravvivere rifuggendo il tossico e cercando l'appetibile. La loro membrana fungeva da naso chimico per le molecole intorno. Si estinguono comportamenti, adattamenti fisici, tratti di personalità, per la selezione ambientale o sessuale, ma non S e R. La Vita stessa è S e R Il nostro cervello ha questo bug di dover trovare nessi di causa ed effetto per predire il comportamento futuro delle cose e il possibile ripetersi di fenomeni positivi o pericolosi. Questo "bug" ci porta a credere che tutto abbia uno scopo, un perché, in quanto appunto si domanda i perché delle cose per poterle predire in futuro ed evitare o cercare. Ma se per un attimo riesci a travalicare i confini della mente umana e ad osservarne da fuori i meccanismi... puoi per un istante vedere che lo scopo è una nostra esigenza, non deve esserci per forza. Non c'è. Ma questo fa paura. Tutto il nostro cervello è programmato per difenderci dalla consapevolezza di essere bestiame transeunto destinato a decomporsi ammuffante una sfera rotante persa in uno spazio infinito. A molti serve uno scopo in tutto questo per sentirsi meno persi, a molti serve una religione per sentirsi meno spaventati. Non so, a me piace. Apprezzo l'eleganza di tutto questo. E apprezzo il Buddha per aver asserito, in aperto conflitto con le dottrine dell'epoca, che non vi è anima, ma che noi siamo un continuum di elementi cosmici. (dharmici) oggi diremmo atomi, o più per il sottile, energia. Ma siamo il tutto, ieri un mio atomo faceva parte di una stella, domani di un fiore, dopodomani di un diamante. Questo è di un'eleganza abbagliante, ma si perde la meraviglia mentre si cerca uno scopo. MUSHUTOKU - senza scopo. Qual è lo scopo della vita? - 42 Ad una domanda senza senso che nelle premesse da per scontato che vi sia uno scopo e chiede quale, non si può che dare una risposta senza senso. Joe Vicenza, Darpknight, Orph e 12 altri ha reagito a questo 13 1 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
arcadefire86 [Partecipante] 365 Inviato 16 Gennaio 2013 Condividi Inviato 16 Gennaio 2013 "Quello che credi determina le tue percezioni, le tue percezioni determinano l'ambiente, l'ambiente determina cosa diventi, per come interagisce con quello che sei." Chapeau. ^'V'^, giannicarlo, IoCiProvo e 1 altro ha reagito a questo 4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Pathfinder [Partecipante] 193 Inviato 16 Gennaio 2013 Autore Condividi Inviato 16 Gennaio 2013 Risposta interessante! Personalmente non ho mai creduto in uno scopo... dopotutto sono felice, cos'altro conta? Che ci sia o meno la mia realtà è questa e me la sto godendo alla grande ^'V'^, neon, IoCiProvo e 2 altri ha reagito a questo 5 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Reverie [Élite] 1537 Inviato 16 Gennaio 2013 Condividi Inviato 16 Gennaio 2013 (modificato) Risposta interessante! Personalmente non ho mai creduto in uno scopo... dopotutto sono felice, cos'altro conta? Che ci sia o meno la mia realtà è questa e me la sto godendo alla grande Esiste uno "scopo" migliore di questo? Modificato 16 Gennaio 2013 da Reverie Sennar ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Pathfinder [Partecipante] 193 Inviato 16 Gennaio 2013 Autore Condividi Inviato 16 Gennaio 2013 La felicità non è uno scopo ma uno stato mentale, un modo di vivere! Se la vedi come uno scopo non la raggiungerai mai! Joe Vicenza e Lilian ha reagito a questo 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Reverie [Élite] 1537 Inviato 16 Gennaio 2013 Condividi Inviato 16 Gennaio 2013 Non ho virgolettato la parola "scopo" a caso, infatti Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Pathfinder [Partecipante] 193 Inviato 16 Gennaio 2013 Autore Condividi Inviato 16 Gennaio 2013 Bravo Reverie Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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