Vai al contenuto

Visto che in Italia nel giro di qualche anno sarà difficile sopravvivere, dove emigrare?


The President

Messaggi raccomandati

patrizio

Per me fra due-tre mesi avremo il bottom,peggiore momento di sempre in Italia,poi però si risalirà...

Perchè?

1)Politiche di espansione americana e giapponese

2)Elezioni in Germania

3)Politiche di indipendenza energetica USA

4)Rendimenti più bassi sui titoli di stato

5)Liquidità mostruose da parte di alcune corporation (Apple,Smasung ma anche Generali,Eni ecc..)

6)Calo dell'oro,spesso anticiclico rispetto all'economia reale

Link al commento
Condividi su altri siti

mbrt

L'Italia è l'ultimo posto del mondo che andrà in rovina.

Ha il 25% delle riserve auree del pianeta,

ha il Papa, il quale che ci si creda o no è un potere enorme.

L'Italia sarà l'ultima a finire. Fidatevi

Link al commento
Condividi su altri siti

The President

Visto che in molti mi stanno chiedendo informazioni sul lavoro in Polonia, riporto questo articolo recente di Repubblica sugli expat di Wroclaw...magari può essere di stimolo per alcuni :)

Wroclaw, Italia

WROCLAW Lavorano sodo, arrivano al week-end stanchi ma felici: qui hanno trovato un impiego sicuro, ruoli di responsabilità che in patria erano un sogno, si sentono presi sul serio. A sera, lievissime, musicali inflessioni d'accento del nordest o del sud appena percettibili nel loro sottovoce si mescolano nell'aria con la lingua locale, quando s'incontrano per un caffè, una pizza e una birra o un salto in discoteca godendosi a passeggio la città vecchia splendidamente restaurata. Tram e bus funzionano, andare all'opera o visitare una mostra d'arte costa molto meno che in patria. «Ti senti nel cuore d'Europa, Berlino, Praga o Vienna sono a poche ore, i low cost regalano fugaci ritorni a casa», ti dicono loro. Zurigo? Monaco di Baviera? No, Wroclaw, Polonia. Anzi, "Wroclaw, Italia".

"Loro" vivono qui in almeno duemila-duemilacinquecento, sono tra le comunità più attive dell'élite giovanile in questa vivace città universitaria e postindustriale, pulsante centro di cultura europea e investimenti di high tech delle multinazionali. Ecco il volto meno conosciuto della fuga dei cervelli: fuga in uno di quelli che impropriamente chiamiamo paesi dell'est, nella Polonia mitteleuropea dove il Pil ancora cresce con un solido ceto medio fatto anche di ex giovani ex migranti in Uk, Eire o Germania tornati ricchi a casa, la seconda locomotiva d'Europa a fianco della superpotenza tedesca.

«Siamo tutti o quasi arrivati nell'arco del 2012», mi racconta Jacopo, laureato in Economia come ognuno nel gruppo, viene dal ricco Veneto da cui pure ha scelto di andarsene. (segue dalla copertina) Lo ascolto mentre ci godiamo un caffè e l'atmosfera vivace tra luci soffuse, scaffali pieni di libri e quotidiani di tutta Europa uniti in steccaa Literacka, il bel caffè letterario sulla piazza del mercato. «Avevo già esperienze di lavoro, in Italiae poi in Irlanda, ma quando mi sono candidato a venire qui la risposta è venuta subito. Un lavoro di responsabilità, sul credito del mercato italiano di Hewlett Packard, un impiego interessante e di responsabilità, il rinnovo è sicuro».

La domanda di giovani italiani o del resto d'Europa meridionale qui cresce veloce. L'outsourcing e investimenti nelle eccellenze hanno portato qui molti global player. Da Hp a Ibm, da Nokia a Volvo, dai coreani di LG che producono qui la metà delle vendite in tutta Europa fino a Crédit Suisse, Ups o l'onnipresente ricco Qatar con la sua linea aerea.

Spesa pubblica sotto controllo, stabilità politica, alte spese per istruzione e cultura, tanti giovani poliglotti, comunicazioni, aeroporti e altre infrastrutture rinnovate con fondi europei spesi bene. La Polonia che sta scalando la Borsa di Vienna per diventare prima piazza d'affari dell'Est, dicono i rapporti Ocse, Financial Times e Wall Street Journal, attira l'outsourcing e molti altri investimenti delle multinazionali con buoni assi nella manica. Almeno il 10% dei centomila nuovi posti di lavoro creati qui dall'outsourcing, secondo Jacek Levernes dell'associazione imprenditoriale, sono per il resto della Ue. Soprattutto dal Sud, concorda Jacopo: colleghi spagnoli o portoghesi sono sempre più numerosi. Adesso tocca ai primi arrivi dalla Francia. Stipendi dai 750 ai 1000 euro, al netto dei contributi, ma qui valgono molto di più. E iniziando da qui, mi spiegano i giovani di "Wroclaw, Italia", cominci il curriculum con qualifiche alla grande, non da eterno precario.

Wroclaw, Italia. Hanno sempre più luoghi in cui s'incontrano, fanno gruppo e si mescolano con i giovani polacchi,i nostri 110e lode esuli col volo low cost, qui nello splendido centro della città slesiana dove Grotowski reinventò il teatro e il grande Andrzej Wajda studiò regìa e cinema. "Felicità", si chiama uno dei loro pub preferiti, e poco lontano ci si scatena in danze alla "Divina commedia", la loro discoteca. Szajba, Przewojenna, Ambasada, Bistro, dove mangie bevi per pochi zloty, o Spiz dove gusti la birra artigianale fatta sul posto, oltre appunto al caffè letterario, disegnano la mappa della loro nuova vita. O l'antica via Wiezienna, ora per tutti "Galleria Italia", perchéè una sequenza di ristoranti italiani, pizzerie, caffè coi tavolini. «Qui finalmente ci sentiamo adulti, non più bamboccioni per forza».

«Sono partita da privilegiata, neolaureata bocconiana», racconta Paola, nataa Potenza, reduce da viaggi avventurosi tra Cinae Tibet, star dei contatti sociali nel gruppo di Wroclaw, Italia. «Ma a Milano era angosciante, solo impieghi precari o sottopagati, in una città carissima. Ti chiedono facilmente straordinario gratis, non ti affidano incarichi di responsabilità, il desiderio di fuga ti nasce nel cuore. Lavoro qui da luglio, a 25 anni sono team leader con undici persone sotto di me, in Italia sarebbe stato impensabile».

E la qualità della vita quiè un'altra cosa: puoi vivere in centro, vestirti alla moda con pochi soldi, ti godi un'Opera di gran livello a dieci euro, con i nuovissimi jumbotram bluargentati e la tessera mensile ti muovi dappertutto.

«L'Italia ti manca, non smetti di amarla, ma da qui la percepisci nella situazione disperata del film "Girlfriend in a coma"».

Passeggiamo in centro, mentre ascolto i giovani di Wroclaw, Italia. Vetrine di belle boutique e shopping center, e poster che per il tempo libero ti propongono festival del jazz di qualità e concerti di rock star internazionali, o mostre come "da El Greco a Picasso".

E' stata una svolta, mi racconta Ettore, venuto qui dal caro profondo sud. «Dopo la laurea in economia, lavorai in uno studio commercialista, ma non pagato. Poi ho vinto un viaggio Erasmus, una delle vie preferite per approdare in Polonia. Prima un call center a Bialystok, poi eccomi qui. Una svolta, dopo che a casa, fresco di laurea, mi ero sentito offrire compensi sui 400 euro».

Sosta in una cave giovanile della città vecchia, una birra locale per aperitivo, e sugli smartphone i ragazzi di "Wroclaw, Italia" leggono online dell'esordio di Letta.

Ne discutono dividendosi tra simpatia o riserve, ma li unisce l'assenza di speranze. «Io sono la mascotte del gruppo, tra poco mi laureerò giù in Italia», si presenta Benedetta, la più giovane, «ma lavorando qui posso pagarmi vita e studio, a casa. In Italia ce la fai solo restando da mamma e papà».

"Qui le multinazionali ti danno fiducia,e contratti corretti», incalza Gianluca, molisano. «A casa sembrava quasi che dovevi aver soldi e spenderli, per lavorare magari all'inizio per mesi gratis,o poi poco pagato e con straordinario volontario. Persino a Milano, offrivano impieghi in studi legali o commercialisti o in piccole aziende, a condizione di avere non più di 26 anni, la laurea in tasca, un'esperienza precedente e due anni di disoccupazione per risparmiare su tasse e contributi.

L'Italia ti manca ma qui cominciamo la vita adulta. Magari non resteremo per sempre, ma con l'esperienza di lavoro qui abbiamo carte per andare ovunque, dalle Americhe alla Cina».

Conviene Alessandra, sorridente volto preraffaellita: «Ero già stata in Polonia in vacanza, tornarci per lavorare non è stato proprio un salto nel buio. Ho scelto di non tornare in Italia, anche se mi era stato offerto un lavoro ma all'inizio senza paga, perché quando assapori libertà e indipendenza da adulto non vuoi tornare indietro».

Nuovi migranti, giovani qualificati in concorrenza con i laureati locali. E i nuovi polacchi come reagiscono? «I giovani venuti dal Sud arricchiscono la nostra città e la nostra vita, non sono un problema. 25 anni dopo la rivoluzione dell'89 rivive anche con loro la tradizione multietnica e tollerante del Regno di Polonia e Lituania dove gli italiani portarono il Rinascimento», mi risponde il professor Dominik Swiatowy della locale facoltà di Economia. Ricordi lontani, la superpotenza liberal poi schiacciata e spartita dalla Prussia, dagli Asburgo e dagli Zar. «Hanno persino creato un nuovo blog, (www. unitalianoawroclaw.blogspot.it). Rilancia in rete ogni evento culturale, artistico, economico della città che con forti investimenti corre verso il ruolo di capitale europea della cultura nel 2016. «Partecipano alla nostra vita anche con gesti simbolici e spiritosi», continua il giovane accademico, «con una colletta costruiscono uno gnomo italiano, si aggiunge ai numerosissimi piccoli gnomi metallici che incontri in ogni angolo, statuette di gnomi che prima della rivoluzione furono protesta beffarda contro la dittatura».

No, nota il professor Swiatowy, le sfide nel futuro non vengono da "Wroclaw, Italia". «La sfida riguarda noi polacchi: vedremo se tra dieci anni sapremo capitalizzare dal decollo economico attuale, se vareremo come nei paesi più forti dell'Ovest più riforme per la competitività, se sapremo evitare di ripetere gli errori della Vecchia Europa, debito alto e poche riforme, se rafforzeremo struttura industriale e borghesia come Weltanschauung moderna, quella che Hitler e Stalin nel 1939, e poi il comunismo vollero strapparci».

Wroclaw, Italia è anche parte della Weltanschauung da "bourgeois et citoyen" che torna. Nascono coppie miste, quasi sempre lei è polacca. Forse avrà presto bambini, la diaspora dei nostri giovani cervelli perduti chiamata "Wroclaw, Italia".

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/05/03/wroclaw-italia.html

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

curiosa

Io sono stata in Svizzera e si vive molto bene.

Mi è stato consigliato il Belgio :| ma non so dirvi molto in materia, tranne che c'è una massa di lavoro impressionante :D -almeno per quel che mi è stato detto- .

Modificato da curiosa
Link al commento
Condividi su altri siti

patrizio

Io sono stata in Svizzera e si vive molto bene.

Mi è stato consigliato il Belgio :| ma non so dirvi molto in materia, tranne che c'è una massa di lavoro impressionante :D -almeno per quel che mi è stato detto- .

Ciao Svizzera dove?

In quella francese?

Cosa intendi per massa di lavoro impressionante?

Che è semplice trovare lavoro??

Link al commento
Condividi su altri siti

The President

Vivere in Svizzera per molti di noi italiani credo sia una gran rottura di palle...si guadagna bene ma non c'è nulla da fare, è un Paese molto noioso, a tratti razzista e poco stimolante. Tempo fa ho conosciuto in vacanza una ragazza spagnola che lavora in svizzera francese, guadagna bene ma vuole scappare via il prima possibile...

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

The President

Un bel video sui giovani laureati italiani (circa 700) trasferitisi a Wroclaw -> http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-812af191-eba8-4072-8d42-1e5927103dd1.html

;)

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

curiosa

Ste conversazioni me fanno venì un ansia assurda.

Link al commento
Condividi su altri siti

The President

Io li vedo sorridenti e felici, anche con 800-1000 euro al mese fanno una vita economicamente dignitosa, possono pagarsi tutto da soli, ed inoltre possono permettersi di godersi alla grande il tempo libero, visto che queste sono città con un livello di energia e di divertimento anni luce meglio dell'itaGlia. Basta camminare per strada e guardare in faccia la gente per capire che in Polonia si vive meglio che in itaGlia...

  • Mi piace! 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Ferdelance

Vorrei aggiungere la mia sulla Polonia e sulle persone che vivono a Varsavia....

Al momento ho una relazione a distanza con una ragazza polacca che lavora come estetista a Varsavia... lavora circa 30 ore a settimana e guadagna in media 2000 euro al mese, verificato con i miei occhi... in prospettiva ha l'intenzione di aprire un centro estetico di sua proprietà. Ha un buon giro di clientela e affari e questo le dovrebbe far guadagnare anche di più. A Varsavia abita in un trilocale dignitosissimo e arredato con un certo gusto. Ha viaggiato per tutta Europa...è stata in Italia già diverse volte. Tutte le sue amiche, nessuna esclusa, hanno lavori con stipendi in linea con quelli italiani.. anche loro hanno viaggiato in tutta Europa. Varsavia è una bellissima città....strade pulitissime, nessuna buca (a differenza della nomentana e tiburtina a Roma), piste ciclabili, settore immobiliare in forte espansione...basta vedere quello che stanno costruendo vicino al Parco Wilanow!! Ho visto villette a schiera, così come grattacieli. Una marea di centri commerciali, parchi e ristoranti etnici di ogni tipo. Mai visto per strada poveracci che chiedono l' elemosina...

Fino a poco tempo fa sono stato sempre con una ragazza polacca, che lavora in italia...ha, in italia, un lavoro come quadro con uno stipendio di circa 50 mila euro annui. Verificato tramite CUD. Parla correttamente 5 lingue. Tutti i suoi amici polacchi hanno lavori dirigenziali in società finanziarie, bancarie, IT, ecc. con stipendi superiori a quelli italiani... di tutti i suoi amici e/o conoscenti non c'è uno che sia disoccupato o che non abbia casa di proprietà.....quí, io ho alcuni amici trentenni laureati ancora alla ricerca di un lavoro stabile e/o che abitano con i propri genitori. Io non ho mai vissuto in Polonia, ma la mia sensazione è che al giorno d'oggi la Polonia stia vivendo un periodo d'oro come quello che noi italiani abbiamo vissuto negli anni 80, inizio anni 90.

Ripeto...io non ho vissuto in Polonia e la mia esperienza si ferma a Varsavia, ma da quello che ho potuto vedere è che loro stanno meglio di noi....noi, in Italia, lavoriamo, o meglio chi riesce a lavorare, per sopravvivere...loro lavorano per vivere.

  • Mi piace! 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...