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Visto che in Italia nel giro di qualche anno sarà difficile sopravvivere, dove emigrare?


The President

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19 ore fa, Kagan ha scritto:

Comeback, mi daresti un consiglio?

Ascolta: in questo momento sto frequentando economia (ho 21 anni, ho iniziato quest'anno), sto dando gli esami e me la sto cavando abbastanza bene, posso migliorare per raggiungere i massimi voti, ma va bene.

Nel frattempo, sto lavorando per un'azienda che produce componenti in plastica per auto, un'azienda abbastanza grande, 180 milioni di fatturato annuo, con un potente e innovativo reparto ingegneristico.

Io sono entrato nel reparto marketing, su una selezione di circa 80 candidati, e insomma devo dire di essermela cavata bene.

Mi occupo di scrivere tutto il possibile, dai testi per il sito, al materiale di marketing off-line ed online. Il periodo di prova finisce domani, e inizialmente dovrei arrivare a guadagnare quei 400-500 euro al mese, fino a poi all'assunzione diretta che avverrà tra diversi mesi se tutto va bene, arrivando a prendere dai 1500-2000.

L'azienda inoltre mi offre il contatto diretto col marketing manager dell'azienda, insieme facciamo tutte le scelte strategiche, e inoltre mi vengono pagati tutti i corsi di aggiornamento, anche molto costosi. Almeno, queste sono le premesse.

C'è un però, non so se ne vale la pena, ci sto pensando molto.

Mi spiego: questo lavoro mi prende abbastanza tempo, 7/7 in media dalle 4-5 giornaliere. Assieme agli esami, dove studiando tutti i giorni dalle 4-6 ore (economia non è ingegneria) per ora sto mantenendo bene il ritmo, e riuscirei a farcela, e piano piano credo anche di velocizzarmi nei ritmi e di permettermi di uscire a divertirmi ogni tanto. 

Ora però: qual è il problema? Il problema è che, pensandoci, potrei impiegare questo tempo che mi prende il lavoro (e me ne prenderà sempre di più, non ritmi incessanti ma equivalenti a quelli di studio) per studiare di più. Per imparare a menadito la matematica, e altre robe utili al percorso di laurea.

Perché, informandomi, so che gli sbocchi di economia vicini alla statistica, matematica finanziaria, non sono boiate e possono in potenza portarmi un bel percorso, arrivando a guadagnare cifre importanti. Soprattutto pensando poi di fare la specialistica ed eventuali specializzazioni fuori in università "serie" e con un forte Brand.

E sono diviso dalle due cose. Perché il marketing è il ramo che più mi diverte,  e il lavoro anche non mi dispiace, dall'altro so che marketing è un percorso alla fine... fumoso, dove buona parte delle scelte sono casuali, quindi no buono.

Mentre la parte di matematica finanziaria, statistica et similia, sono robe più oggettive e con più riscontri.

Che mi consigli? Con queste premesse, vale la pena continuare oppure staccare da lavoro e dedicarmi full time all'uni?

2

Mi sembri uno con un mindset determinato a fare bene e dici di essere pure stacanovista, quindi probabilmente non ti farai problemi ad andare all'estero.

La scelta è facile: escludi il lavoro (direi che se esci 2 volte al mese non ti servono i soldi), finisci l'uni triennale e non pensare al voto (velocizza molto a meno che non ti serva per accedere alla specialistica). Alla specialistica, fai lo stesso ma pensa al voto.

Con questo atteggiamento molto probabilmente il lavoro lo troverai dopo.

Se invece vuoi fare comunque lavoro + studio, in generale, finché la salute ti assiste (mentale e fisica) e così in genere è a quell'età, non preoccuperai del fatto di stare sempre seduto a studiare e lavorare. Poi fra 10 anni ne riparleremo, ma lo capirai da solo e potrai aggiustare il tiro. Quindi in campana sul prenderti delle pause.

Modificato da Wayna
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comeback

Voglio condividere con voi una riflessione. Ne parlavo giorni fa con dei colleghi.

Scelte

Ho ricevuto una educazione, sia dai genitori che dal luogo culturale di provenienza, del non prendere mai rischi e in buona sostanza di non fare mai scelte. Per lunghi e difficili anni ricordo i miei (brava gente) in opera per una qualche forma di persuasione sottile di evitare di cogliere nuove opportunità, di intraprendere percorsi nuovi, di possedere una flessibilità mentale diversa. Al contempo, tale educazione comprendeva anche il falso mito che le cose si mettono nel verso giusto da sole, una qualche forma di rischiosa inerzia. In breve le cose sarebbero passate da 0 a 100 senza che io muovessi dito o mi ingegnassi per far andar bene le cose. Ricordo i miei intimorirmi con frasi sul tipo "E se andrà male cosa fai?", "E se ti penti?", "Attento che è difficile". Quella tipologia di cultura, in gran parte derivante anche da ambienti sociali, fungeva come da schermo protettivo alla vita e dalla vita che non stavo sfruttando nel suo potenziale. Ancora oggi credo che il 90% delle persone non colga le opportunità della vita essenzialmente per un retaggio culturale e  una visione limitata.

Fare scelte

A 20 ti senti un Dio, forte, instancabile, con ampi spazi da percorrere e più di tutto hai la tangibile sensazione che davanti a te hai del tempo infinito. Tutto bello se non fosse stato che il mio mondo era limitato: la fidanzata (meglio se molto carina), gli amici (sempre gli stessi e W il baretto!) e una visione da castello murato (tutto bello a casa mia, tutto brutto altrove, potete eventualmente anche invertire il senso). Il mio castello giunto alla conclusione dei suoi giorni, cadde come uno delle più fragili costruzioni di sabbia. La fidanzata tanto bella e tanto amata finisce per allontanarsi, il baretto diventa troppo stretto, in più senti addosso che hai fatto poco e nulla per te se non specchiarti nel nulla o quasi nulla. Per me lo shock termico alla vita fu l'Olanda, dove passai quasi 4 settimane a casa di un amico che al tempo faceva un Erasmus. Tornato non fui più lo stesso. Ed ecco arrivare al punto: scegliere chi vuoi essere, dove vuoi andare, come intendi progredire nella vita. Tutte cose che impari solo facendole, entrando al centro del gioco e facendo scelte. E se andrà male cosa fai? La domanda più gettonata, nel mio caso non avevo nulla da perdere.

Non fermarti

Questo post nasce quasi per dire che l'Italia crolla a picco e che un posto altrove ci salverà. Bello, tutto molto bello e poetico ma è la storia di una favola con il lieto fine. Perdonatemi anche decisamente infantile. Non mi stancherò mai di dire che la vita è un continuo dover scegliere il passo successivo. Paradossalmente il miglior posto per me potrebbe essere il peggiore per un altro, il mio inferno invece il tuo paradiso. La vita è continua evoluzione, una specie di giostra a seggiolini, più nota come calcinculo, dove ad un giro qualcuno vince, ma i calci li prendono un po' tutti. In più anche molti autori della crescita personale tendono a sottolineare che la stessa crescita personale non sia il passaggio da A a C ma tutto ciò che c'è nel mezzo. Parafraso dal Gattopardo “Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi.” 

Fai dei progressi

La vita non è il tuo divano, a 70 godendo di buona salute, potrai guardare tutto all'indietro, fissa continuamente nuovi obiettivi e prendi rischi. Lavora per migliorarti, e nel mio piccolo posso dire che solo il lavoro duro paga. La maggior parte delle persone attorno a te, perderanno il loro tempo raccomandandoti che studiare non serve, impegnarsi non serve, approfondire una lingua non serve, uscire di casa quando piove non è bene ma è bene ammattire su Facebook spiando la vita altrui, non serve leggere, non aiuta fare esperienza. Potrei continuare.

 

Concludo con questo discorso, non seguo questo genere di esaltazione, ma trovo troppa verità:

 

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alfiere

Volevo condividere una riflessione di un mio professore.

Ha visto molta gente tra i suoi alunni viaggiare e fare carriera all'estero, ma consiglia comunque di mantenere i rapporti con l'Italia e di non allontanarsi completamente, perché per fare una famiglia è meglio di molti altri posti. 

 

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Gamebred
4 minuti fa, alfiere ha scritto:

perché per fare una famiglia è meglio di molti altri posti. 

 

Potresti approfondire questa affermazione? Perchè in Italia oltre ad avere un pool di donne in media assolutamente inadatte ad avere una famiglia, neanche lo Stato incentiva o aiuta a farsi una famiglia(motivo per cui ad esempio c'è un crollo pauroso delle nascite).

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alfiere
20 minuti fa, Gamebred ha scritto:

 

Potresti approfondire questa affermazione? Perchè in Italia oltre ad avere un pool di donne in media assolutamente inadatte ad avere una famiglia, neanche lo Stato incentiva o aiuta a farsi una famiglia(motivo per cui ad esempio c'è un crollo pauroso delle nascite).

Tieni conto che ho soltanto riferito ciò che mi è stato detto.

Comunque, i servizi sanitari sono tra i migliori, cibo, clima e paesaggi ottimi, educazione di alto livello. 

Consideravo il caso in cui uno è riuscito a fare carriera e quindi non stavo prendendo in considerazione gli svantaggi economici. Comunque non metto in dubbio che ci siano alternative migliori.

Modificato da alfiere
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Gamebred
37 minuti fa, alfiere ha scritto:

Tieni conto che ho soltanto riferito ciò che mi è stato detto.

Comunque, i servizi sanitari sono tra i migliori, cibo, clima e paesaggi ottimi, educazione di alto livello. 

Consideravo il caso in cui uno è riuscito a fare carriera e quindi non stavo prendendo in considerazione gli svantaggi economici. Comunque non metto in dubbio che ci siano alternative migliori.

Certo,avevo capito,speravo solo che chi ti ha detto questo ti avesse anche detto il perchè...

Su servizi sanitari ed educazione dissento totalmente,cibo clima e paesaggi non so se sono abbastanza per farmi spingere a fare una famiglia in un paese....

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comeback
1 ora fa, alfiere ha scritto:

Volevo condividere una riflessione di un mio professore.

Ha visto molta gente tra i suoi alunni viaggiare e fare carriera all'estero, ma consiglia comunque di mantenere i rapporti con l'Italia e di non allontanarsi completamente, perché per fare una famiglia è meglio di molti altri posti. 

 

Un conto è viaggiare, altro è far carriera all'estero. E' come dire che sono un calciatore del Real Madrid perchè ho fatto visita al Bernabeu.

La frase è veramente lacunosa.

Crollo delle nascite, forte instabilità, alto livello di disoccupazione, difficoltà oggettive per una donna di conciliare lavoro-maternità, elevato precariato (anche in aziende top) per molti giovani. Dove sono gli elementi che portano a dire che l'Italia è meglio di altri Paesi.

Sulle bellezze paesaggistiche da Nord a Sud, l'ottimo clima (certo non le nebbie del Nord-Est...), il buon cibo, tutto questo può anche passare ma quando devi metter su famiglia e investire su un mutuo e pagare tutto quel che c'è da pagare per un figlio, tutto questo non è spendibile. 

Il tuo professore è molto anacronistico, ergo vive nel passato.

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gelsomino
6 minuti fa, comeback ha scritto:

 

Il tuo professore è molto anacronistico, ergo vive nel passato.

Il suo professore non vive nel passato, vive nella sua vita, quella che gli da un ottimo reddito,prestigio sociale,la possibilità di accedere a risorse che ad altri

sono precluse, come alzando il telfono avere accesso alle migliori cure disponibili e quantaltro....

.... 

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alfiere
1 ora fa, comeback ha scritto:

Il tuo professore è molto anacronistico, ergo vive nel passato.

Potrebbe essere, non lo escludo. 

Credo comunque che abbia solo osservato i trend e le difficoltà più comuni tra gli studenti che andavano all'estero per lavoro, probabilmente per molti di loro non ne valeva la pena e hanno messo su famiglia in Italia. 

Modificato da alfiere
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leavingmyheart
16 ore fa, alfiere ha scritto:

Tieni conto che ho soltanto riferito ciò che mi è stato detto.

Comunque, i servizi sanitari sono tra i migliori, cibo, clima e paesaggi ottimi, educazione di alto livello. 

Consideravo il caso in cui uno è riuscito a fare carriera e quindi non stavo prendendo in considerazione gli svantaggi economici. Comunque non metto in dubbio che ci siano alternative migliori.

 

educazione di alto livello ???!!!!

ahahaahah

Oh my god.

Il sistema scolastico italiano fa schifo, ma è un discorso lungo da fare qui...

Soprattutto in ambito di istruzione, mandare i figli a studiare all'estero è uno dei migliori investimenti che si possano fare. Avere una famiglia (o anche solo uno dei due genitori) sveglia, informata, anche se povera, può fare la differenza. Il lassismo, l'ignoranza provinciale, si pagano amaramente.

 

In generale l'Italia è un gran bel paese per viverci se c'hai la grana e se hai accesso alla rara figa di qualità...

Brera e Loreto are not the same, sono due italie completamente differenti. Se te lo puoi permettere puoi viverti l'Italia di una certa classe, mangiare come un re e starai divinamente. Diversamente farai facilmente una vita schifosa, tra ambienti deprimenti e youporn. Nei paesi dell'est è pieno zeppo di gente che fa quasi la fame, ma si consolano con l'alcol e la bella figa. In Italia di solito ci si ferma all'alcol... 

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