Turbulence [Partecipante] 30 Inviato 7 Gennaio 2013 Inviato 7 Gennaio 2013 Stasera ho visto il film di Fabio Volo "il giorno in piu" con mio padre e mia sorella. Già dall'inizio del film notavo qualcosa di familiare nel protagonista alla fine ho notato che quel ragazzo trentenne rispecchia in tutto e per tutto la mia identità, tanto che sia mio padre che mia sorella hanno esclamato "per fare questo film ti hanno preso come modello? Sei te quello"!!! E si quel ragazzo egocentrico, stronzo, incurante delle persone che le vogliono bene, egoista, che ad allontanare le persone a cui tiene è un fenomeno, ma a tenersele è un disastro, sono proprio io. Prima non ci avevo mai fatto caso, ma adesso che mi sono visto ragazzi ho capito tante cose, e devo dire che non mi piaccio per niente così come sono, voglio cambiare, ma non so da dove iniziare. Forse inizierò con l'ascoltare le persone che mi stanno intorno..... Mi sono sfogato qui perché ahimè adesso che mi sono visto non so neanche se i miei amici sono amici veri..... Friulano80, peeny, ξรô†ïcø e 1 altro ha reagito a questo 4
alan_xyxz [Élite] 242 Inviato 18 Febbraio 2013 Inviato 18 Febbraio 2013 sarà una cosa lunga Friulano80 ha reagito a questo 1
Hikikomori [Partecipante] 186 Inviato 18 Febbraio 2013 Inviato 18 Febbraio 2013 Per me sei già cambiato. IlPianista ha reagito a questo 1
Junkhed [Partecipante] 625 Inviato 18 Febbraio 2013 Inviato 18 Febbraio 2013 (modificato) Se pensi di assomigliare ad un personaggio di e intepretato da Fabio Volo, io mi preoccuperei fossi in te Io non vorrei mai assomigliare minimamente al quel mentecatto, che si spaccia per filosofo/letterato/playboy della mutua Modificato 18 Febbraio 2013 da Junkhed maxmax, LBJ92, ironghost e 1 altro ha reagito a questo 4
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 168049 Inviato 23 Febbraio 2013 Questo è un messaggio popolare. Inviato 23 Febbraio 2013 (modificato) Ok, ora sai cosa non vuoi. E in questo non sei diverso da una ragazza. Sanno sempre cosa non vogliono, ma non sanno cosa vogliono. E così incappano in quello che non vogliono, perché la loro attenzione è lì e vedono solo quello. Come quando vuoi comprare un modello di auto e improvvisamente ne vedi diverse in giro. C'erano anche prima ma non avevi l'attenzione orientata lì. Ora, l'errore che potresti compiere è quello delle ragazze. Siccome sanno cosa non vogliono, e non sanno cosa vogliono, allora credono di volere il contrario di ciò che non vogliono. Insomma, se non vogliono un uomo autoritario e che le sottometta, allora credono di volere un uomo mammo che faccia le pulizie e cambi i pannolini. Poi quando ce l'hanno gli fa schifo. Ed entrano in crisi. Le ragazze sono quasi tutte, in crisi. Gli estremi opposti sono la stessa cosa. C'è questa convinzione per cui se un estremo è male, allora il suo contrario deve essere bene. Sembra logico. Filosofi e storici della religione tendono ad attribuire questa visione a Mani (216-277), fondò una religione, il manicheismo, che ebbe una forte diffusione e quasi soppiantò il cristianesimo, sicuramente lo ispirò in vario modo, egli sosteneva un radicale dualismo (che ancora oggi è presente nella nostra cultura schizofrenica ed ha permeato il cristianesimo che sarebbe stato inventato un centinaio d'anni dopo), un radicale ed inconciliabile contrasto fra luce e tenebre, spirito e materia, bene e male. Ma questa convinzione anche se appare logica è una cavolata. Comunque non dire ad alta voce che il contrasto fra bene e male è una cazzata, se no i pacifisti ti sparano. (...) Quindi se non vuoi un estremo, allora non dovrai volere nemmeno l'estremo opposto, anche se ti sembrerebbe logico desiderarlo. Quello che devi cercare è l'equilibrio, l'armonia fra gli opposti. E' ben spiegato nel libro secondo dell'Etica Nicomachea di Aristotele, ti copincollo un pezzo da wiki: Le virtù etiche non si possiedono per natura, anche se l'uomo ha dimostrato di avere la capacità di acquisirle, e vengono individuate soltanto in base ad azioni di una certa qualità, che consiste nella disposizione a scegliere "il giusto mezzo" fra i due estremi. Poi Aristotele passa ad enumerare le singole virtù: Coraggio: giusto mezzo fra viltà e temerarietà; Temperanza: giusto mezzo tra intemperanza e insensibilità; Generosità: giusto mezzo fra avarizia e prodigalità; Magnificenza: giusto mezzo fra volgarità e grettezza d'animo; Magnanimità: giusto mezzo tra la vanità e l'umiltà; Mitezza: giusto mezzo tra l'iracondia e l'eccessiva flemma; Amabilità: giusto mezzo tra misantropia e compiacenza; Sincerità: giusto mezzo tra l'ironia e la vanità; Arguzia: giusto mezzo tra la buffoneria e la rusticità; Giustizia: la virtù principale, a cui sarà dedicato l'intero libro quinto. Fonte Wiki Ora...come fare ad andare verso la giusta misura? Come dice Watzlawick, se vuoi addrizzare qualcosa devi imparare a storcerla. E' ovvio, se hai un palo di metallo storto e lo vuoi addrizzare, ti serve la capacità di storcerlo. Così... Il gioco che ti propongo è di definire le aree che non ti piacciono e...storcerle di più. Ti sei visto egoista? Prova ad esserlo di più. Ti sei visto freddo? Prova ad esserlo di più. Quando riuscirai, a comando, ad esserlo di più, allora avrai di fatto il controllo sul grado di quel comportamento , non sarà più automatico, ma sarai capace di controllarlo. E potrai manovrarlo verso la virtù. E la virtù è il centro, non l'opposto. Inoltre in questo modo non reprimerai parti di te che fin'ora hanno funzionato e quindi non ti creerai un'ombra uguale e contraria rispetto a quello che vuoi mostrare di essere. Prova, basta essere più cinico, più cattivo, più stronzo... Ora tu sai quello che vuoi, la Virtù. E mentre la pensi come cosa giusta da coltivare, ti accorgi che forzando nell'estremo che ti caratterizza, ti trovi piano piano più vicino al centro, quasi per rimbalzo e per la forte presa di coscienza. E tranquillo, non è una cosa statica e immutabile. Ci saranno tempi e luoghi diversi per manifestare gli opposti. L'importante è arrivare a queste occasioni e circostanze con la lancetta al centro. la giusta misura. In bocca al Lupo! Modificato 23 Febbraio 2013 da ^'V'^ arcadefire86, Oasis, Faceroller e 14 altri ha reagito a questo 17
Panko [Élite] 292 Inviato 23 Febbraio 2013 Inviato 23 Febbraio 2013 Ok, ora sai cosa non vuoi. E in questo non sei diverso da una ragazza. Sanno sempre cosa non vogliono, ma non sanno cosa vogliono. E così incappano in quello che non vogliono, perché la loro attenzione è lì e vedono solo quello. Come quando vuoi comprare un modello di auto e improvvisamente ne vedi diverse in giro. C'erano anche prima ma non avevi l'attenzione orientata lì. Ora, l'errore che potresti compiere è quello delle ragazze. Siccome sanno cosa non vogliono, e non sanno cosa vogliono, allora credono di volere il contrario di ciò che non vogliono. Insomma, se non vogliono un uomo autoritario e che le sottometta, allora credono di volere un uomo mammo che faccia le pulizie e cambi i pannolini. Poi quando ce l'hanno gli fa schifo. Ed entrano in crisi. Le ragazze sono quasi tutte, in crisi. Gli estremi opposti sono la stessa cosa. C'è questa convinzione per cui se un estremo è male, allora il suo contrario deve essere bene. Sembra logico. Filosofi e storici della religione tendono ad attribuire questa visione a Mani (216-277), fondò una religione, il manicheismo, che ebbe una forte diffusione e quasi soppiantò il cristianesimo, sicuramente lo ispirò in vario modo, egli sosteneva un radicale dualismo (che ancora oggi è presente nella nostra cultura schizofrenica ed ha permeato il cristianesimo che sarebbe stato inventato un centinaio d'anni dopo), un radicale ed inconciliabile contrasto fra luce e tenebre, spirito e materia, bene e male. Ma questa convinzione anche se appare logica è una cavolata. Comunque non dire ad alta voce che il contrasto fra bene e male è una cazzata, se no i pacifisti ti sparano. (...) Quindi se non vuoi un estremo, allora non dovrai volere nemmeno l'estremo opposto, anche se ti sembrerebbe logico desiderarlo. Quello che devi cercare è l'equilibrio, l'armonia fra gli opposti. E' ben spiegato nel libro secondo dell'Etica Nicomachea di Aristotele, ti copincollo un pezzo da wiki: Le virtù etiche non si possiedono per natura, anche se l'uomo ha dimostrato di avere la capacità di acquisirle, e vengono individuate soltanto in base ad azioni di una certa qualità, che consiste nella disposizione a scegliere "il giusto mezzo" fra i due estremi. Poi Aristotele passa ad enumerare le singole virtù: Coraggio: giusto mezzo fra viltà e temerarietà; Temperanza: giusto mezzo tra intemperanza e insensibilità; Generosità: giusto mezzo fra avarizia e prodigalità; Magnificenza: giusto mezzo fra volgarità e grettezza d'animo; Magnanimità: giusto mezzo tra la vanità e l'umiltà; Mitezza: giusto mezzo tra l'iracondia e l'eccessiva flemma; Amabilità: giusto mezzo tra misantropia e compiacenza; Sincerità: giusto mezzo tra l'ironia e la vanità; Arguzia: giusto mezzo tra la buffoneria e la rusticità; Giustizia: la virtù principale, a cui sarà dedicato l'intero libro quinto. Fonte Wiki Ora...come fare ad andare verso la giusta misura? Come dice Watzlawick, se vuoi addrizzare qualcosa devi imparare a storcerla. E' ovvio, se hai un palo di metallo storto e lo vuoi addrizzare, ti serve la capacità di storcerlo. Così... Il gioco che ti propongo è di definire le aree che non ti piacciono e...storcerle di più. Ti sei visto egoista? Prova ad esserlo di più. Ti sei visto freddo? Prova ad esserlo di più. Quando riuscirai, a comando, ad esserlo di più, allora avrai di fatto il controllo sul grado di quel comportamento , non sarà più automatico, ma sarai capace di controllarlo. E potrai manovrarlo verso la virtù. E la virtù è il centro, non l'opposto. Inoltre in questo modo non reprimerai parti di te che fin'ora hanno funzionato e quindi non ti creerai un'ombra uguale e contraria rispetto a quello che vuoi mostrare di essere. Prova, basta essere più cinico, più cattivo, più stronzo... Ora tu sai quello che vuoi, la Virtù. E mentre la pensi come cosa giusta da coltivare, ti accorgi che forzando nell'estremo che ti caratterizza, ti trovi piano piano più vicino al centro, quasi per rimbalzo e per la forte presa di coscienza. E tranquillo, non è una cosa statica e immutabile. Ci saranno tempi e luoghi diversi per manifestare gli opposti. L'importante è arrivare a queste occasioni e circostanze con la lancetta al centro. la giusta misura. In bocca al Lupo! uno dei post più belli che abbia letto, fantastico! peeny e ^'V'^ ha reagito a questo 2
dickinson1 [Partecipante] 2640 Inviato 24 Febbraio 2013 Inviato 24 Febbraio 2013 Ricordiamoci che la televisione e' fatta di attori,cerca di ricreare la realta' che c'e' fuori. Altre persone potrebbero sentirsi nei panni dell'attore di turno,ma quello che ci presentano in tv-e soprattutto nei film-sono casistiche. Che poi insegnano bene o male e ' un' altra storia. Se estrapoliamo qualcosa di buono dal grande schermo lo possiamo utilizzare come stimolo pe noi stessi. A grandi linee e sempre con giudizio.
lorenzodesa [Partecipante] 150 Inviato 26 Febbraio 2013 Inviato 26 Febbraio 2013 (modificato) Ok, ora sai cosa non vuoi. E in questo non sei diverso da una ragazza. Sanno sempre cosa non vogliono, ma non sanno cosa vogliono. E così incappano in quello che non vogliono, perché la loro attenzione è lì e vedono solo quello. Come quando vuoi comprare un modello di auto e improvvisamente ne vedi diverse in giro. C'erano anche prima ma non avevi l'attenzione orientata lì. Ora, l'errore che potresti compiere è quello delle ragazze. Siccome sanno cosa non vogliono, e non sanno cosa vogliono, allora credono di volere il contrario di ciò che non vogliono. Insomma, se non vogliono un uomo autoritario e che le sottometta, allora credono di volere un uomo mammo che faccia le pulizie e cambi i pannolini. Poi quando ce l'hanno gli fa schifo. Ed entrano in crisi. Le ragazze sono quasi tutte, in crisi. Gli estremi opposti sono la stessa cosa. C'è questa convinzione per cui se un estremo è male, allora il suo contrario deve essere bene. Sembra logico. Filosofi e storici della religione tendono ad attribuire questa visione a Mani (216-277), fondò una religione, il manicheismo, che ebbe una forte diffusione e quasi soppiantò il cristianesimo, sicuramente lo ispirò in vario modo, egli sosteneva un radicale dualismo (che ancora oggi è presente nella nostra cultura schizofrenica ed ha permeato il cristianesimo che sarebbe stato inventato un centinaio d'anni dopo), un radicale ed inconciliabile contrasto fra luce e tenebre, spirito e materia, bene e male. Ma questa convinzione anche se appare logica è una cavolata. Comunque non dire ad alta voce che il contrasto fra bene e male è una cazzata, se no i pacifisti ti sparano. (...) Quindi se non vuoi un estremo, allora non dovrai volere nemmeno l'estremo opposto, anche se ti sembrerebbe logico desiderarlo. Quello che devi cercare è l'equilibrio, l'armonia fra gli opposti. E' ben spiegato nel libro secondo dell'Etica Nicomachea di Aristotele, ti copincollo un pezzo da wiki: Le virtù etiche non si possiedono per natura, anche se l'uomo ha dimostrato di avere la capacità di acquisirle, e vengono individuate soltanto in base ad azioni di una certa qualità, che consiste nella disposizione a scegliere "il giusto mezzo" fra i due estremi. Poi Aristotele passa ad enumerare le singole virtù: Coraggio: giusto mezzo fra viltà e temerarietà; Temperanza: giusto mezzo tra intemperanza e insensibilità; Generosità: giusto mezzo fra avarizia e prodigalità; Magnificenza: giusto mezzo fra volgarità e grettezza d'animo; Magnanimità: giusto mezzo tra la vanità e l'umiltà; Mitezza: giusto mezzo tra l'iracondia e l'eccessiva flemma; Amabilità: giusto mezzo tra misantropia e compiacenza; Sincerità: giusto mezzo tra l'ironia e la vanità; Arguzia: giusto mezzo tra la buffoneria e la rusticità; Giustizia: la virtù principale, a cui sarà dedicato l'intero libro quinto. Fonte Wiki Ora...come fare ad andare verso la giusta misura? Come dice Watzlawick, se vuoi addrizzare qualcosa devi imparare a storcerla. E' ovvio, se hai un palo di metallo storto e lo vuoi addrizzare, ti serve la capacità di storcerlo. Così... Il gioco che ti propongo è di definire le aree che non ti piacciono e...storcerle di più. Ti sei visto egoista? Prova ad esserlo di più. Ti sei visto freddo? Prova ad esserlo di più. Quando riuscirai, a comando, ad esserlo di più, allora avrai di fatto il controllo sul grado di quel comportamento , non sarà più automatico, ma sarai capace di controllarlo. E potrai manovrarlo verso la virtù. E la virtù è il centro, non l'opposto. Inoltre in questo modo non reprimerai parti di te che fin'ora hanno funzionato e quindi non ti creerai un'ombra uguale e contraria rispetto a quello che vuoi mostrare di essere. Prova, basta essere più cinico, più cattivo, più stronzo... Ora tu sai quello che vuoi, la Virtù. E mentre la pensi come cosa giusta da coltivare, ti accorgi che forzando nell'estremo che ti caratterizza, ti trovi piano piano più vicino al centro, quasi per rimbalzo e per la forte presa di coscienza. E tranquillo, non è una cosa statica e immutabile. Ci saranno tempi e luoghi diversi per manifestare gli opposti. L'importante è arrivare a queste occasioni e circostanze con la lancetta al centro. la giusta misura. In bocca al Lupo! Spettacolare!! QUESTO PASSO: Ti sei visto egoista? Prova ad esserlo di più. Ti sei visto freddo? Prova ad esserlo di più. Quando riuscirai, a comando, ad esserlo di più, allora avrai di fatto il controllo sul grado di quel comportamento , non sarà più automatico, ma sarai capace di controllarlo. E potrai manovrarlo verso la virtù. Modificato 26 Febbraio 2013 da lorenzodesa ^'V'^ ha reagito a questo 1
Valmir [Partecipante] 444 Inviato 26 Febbraio 2013 Inviato 26 Febbraio 2013 Aivia, grazie anche per la cultura che condividi nei tuoi post. Leggerti è veramente un piacere e spesso trovo più interessanti i tuoi post "filosofici", che non gli argomenti di seduzione pura. ^'V'^ ha reagito a questo 1
smartboy [Élite] 89 Inviato 26 Febbraio 2013 Inviato 26 Febbraio 2013 spesso quello che non ci piace delle persone con cui veniamo a contatto è un aspetto di noi che inconsciamente rifiutiamo ora, fabio volo ha rappresentato un personaggio con determinate caratteristiche, e tu ti sei identificato con alcune di queste, ed alcune di queste non ti piacciono forse anche perchè le persone importanti per te (famigliari) le disapprovano? (ma forse le disapprovano perchè anche loro temono di avercele e le proiettano su di te? ) comunque, essere consapevole di questi aspetti del proprio carattere e guardarli con il giusto distacco è sicuramente un passo avanti, ma non so quanto possa essere conveniente cercare di reprimerli personalmente mi sono accorto che più tento di reprimere un aspetto di me che non mi piace e più questo tenta di emergere prepotentemente e lo fa nei momenti meno opportuni, in cui si fa appunto 'odiare' da me alla fine ho imparato a dare il giusto spazio ad ogni aspetto del mio carattere, parto dal presupposto che si tratti comunque di risorse che vogliono qualcosa per me e che provengano da una saggezza molto più profonda di quella di cui sono normalmente consapevole nessuno degli aspetti che hai elencato è negativo in assoluto se lo guardi nella giusta prospettiva, a quel punto potresti accorgerti che si tratta di un'energia (non necessariamente negativa) a cui tu (e/o qualcun altro) avete messo un'etichetta derivante da un giudizio soggettivo, probabilmente negativo, che te la fa disprezzare ad esempio potrei essere considerato 'egoista' da una persona (che non è emotivamente indipendente e che ha, magari incosciamente, deciso di dipendere da me) semplicemente perchè cerco invece di renderla indipendente, ecco allora l'etichetta 'egoista' che quella persona appiccica al mio comportamento è solo un suo giudizio soggettivo, non è la realtà ecco che allora l''egosimo', così come viene comunemente definito, può essere visto come un aspetto positivo, ma questo ovviamente comporta l'essere indipendenti dal giudizio degli altri cambiare è possibile, ma volerlo fare tutto in una volta reprimendo alcuni nostri aspetti potrebbe essere deleterio io credo che il vero cambiamento inizi dall'accettarsi così come si è peeny e lovedrop22 ha reagito a questo 2
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