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mantenere il rapporto o tagliare


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giamino

non stai facendo il bravo come pensi...

non sei bravo verso nessuno, te stesso in primis.

uno non bravo chiede,

Uno bravo fa

Stai calcolando i tuoi comportamenti in base alle reazioni che potresti suscitare in non si sa chi,,

E occhio..te lo dico io che col "bravo" ragazzo che ho dentro ci combatto tutti i giorni per farlo fuori :)

Anche i tuoi pensieri, senza offesa, mi sembrano a tratti troppo "cervellotici"

Ma non ce la fai a pensare un semplice "ma vattela a pia 'nter culo"? (riferito a lei ovviamente)

Modificato da giamino
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carruba

non stai facendo il bravo come pensi...

non sei bravo verso nessuno, te stesso in primis.

uno non bravo chiede,

Uno bravo fa

Stai calcolando i tuoi comportamenti in base alle reazioni che potresti suscitare in non si sa chi,,

Se ho capito quello che intendi su questo hai ragione, calcolare il proprio comportamento in base all'impressione che si vuole dare e non a quello che si vuole fare effettivamene non è neanche onesto. Mettendola in questo modo pare addirittura stupido. :\

Però... Uno bravo fa... Ma fa quel che vuole fare o fa quel che sa di dover fare? Perchè nel secondo caso non è un po' come "fare il bravo ragazzo"? Cioè agire non in base a quello che vuoi ma a quello che ti dicono che sarebbe da fare?

E occhio..te lo dico io che col "bravo" ragazzo che ho dentro ci combatto tutti i giorni per farlo fuori :)

Ah beh se è per questo nel mio caso sarà una guerra termonucleare per farlo fuori :\

Anche i tuoi pensieri, senza offesa, mi sembrano a tratti troppo "cervellotici"

Assolutamente sì! Sono cervellotico, calcolatore, razionale.

Sarà anche per questo che sono ancora così a quest'età, praticamente ho sempre tagliato fuori le emozioni indesiderate, semplicemente ignorandole (non è neanche questione di sopprimerle...).

Ma non ce la fai a pensare un semplice "ma vattela a pia 'nter culo"? (riferito a lei ovviamente)

Beh se mi avesse trattato da culo come in tante storie che leggo qui (in cui ti prendono proprio in giro, ti manipolano, ecc...), allora a questo punto ci starebbe un 'fanculo grande come una casa.

In questo caso ho fatto tutto io, quindi il vaffanculo lo devo dedicare prima di tutto a me stesso. Lei l'ha detto già dopo un paio di settimane il "solo amici". All'inizio inizio magari poteva essere uno shit test. Ma considerando la spirale AFC in cui mi sono esibito sono certo che mi considera una amico senza ombra di dubbio.

Due episodi che mi fanno girare le scatole:

Il giorno dopo che ho verbalizzato vado da lei, ovviamente ribadisce il "solo amici", dice che per lei è tutto a posto e mi chiede se per me è tutto a posto io le dico sì e a quel punto mi fa battere il 5 (cosa che facciamo spesso cmq, anche che io faccio fare a lei).

Due o tre settimane dopo, il giorno che mi dice che ha il fidanzato ci fa battere il 5 a me e al mio amico AFC per festeggiare il lieto evento.

Ora questo dimostra diverse cose:

A) Che è immatura, uno verbalizza e il giorno dopo riesci a credere veramente che è "tutto a posto"? Ok io mi sono sempre mostrato indistruttibile ed estremamente sicuro (e lo ero, altrochè!), però è quanto meno strano soprattutto da una persona fragile come lei.

B) Che non capivo un cazzo io di come comportarmi con un'amica che ti piace: finisco in FZ e poi accetto anche un frame che mi sottometto con tanto di "batti il 5"? Sia chiaro, nel secondo episodio mi era già chiara la cosa, ma a quel punto che fai? O la mandi a cagare seduta stante (dimostrando che hai finto fino a quel momento) o la assecondi, ormai la consideravo già persa cmq.

Per occasioni come queste un 'fanculo ci starebbe anche a lei, ma sinceramente da una di 20 anni non ci si può aspettare il tatto e il buon senso di un trentenne... Visto poi che io mi son comportato da tutto fuorchè un trentenne.

Quindi un enorme 'fanculo a me, per lei ci sto ragionando (sì lo so, troppo cervellotico, lo so... -_-)

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anto.speed

Se ho capito quello che intendi su questo hai ragione, calcolare il proprio comportamento in base all'impressione che si vuole dare e non a quello che si vuole fare effettivamene non è neanche onesto. Mettendola in questo modo pare addirittura stupido. :\

Però... Uno bravo fa... Ma fa quel che vuole fare o fa quel che sa di dover fare? Perchè nel secondo caso non è un po' come "fare il bravo ragazzo"? Cioè agire non in base a quello che vuoi ma a quello che ti dicono che sarebbe da fare?

Ah beh se è per questo nel mio caso sarà una guerra termonucleare per farlo fuori :\

Assolutamente sì! Sono cervellotico, calcolatore, razionale.

Sarà anche per questo che sono ancora così a quest'età, praticamente ho sempre tagliato fuori le emozioni indesiderate, semplicemente ignorandole (non è neanche questione di sopprimerle...).

Beh se mi avesse trattato da culo come in tante storie che leggo qui (in cui ti prendono proprio in giro, ti manipolano, ecc...), allora a questo punto ci starebbe un 'fanculo grande come una casa.

In questo caso ho fatto tutto io, quindi il vaffanculo lo devo dedicare prima di tutto a me stesso. Lei l'ha detto già dopo un paio di settimane il "solo amici". All'inizio inizio magari poteva essere uno shit test. Ma considerando la spirale AFC in cui mi sono esibito sono certo che mi considera una amico senza ombra di dubbio.

Due episodi che mi fanno girare le scatole:

Il giorno dopo che ho verbalizzato vado da lei, ovviamente ribadisce il "solo amici", dice che per lei è tutto a posto e mi chiede se per me è tutto a posto io le dico sì e a quel punto mi fa battere il 5 (cosa che facciamo spesso cmq, anche che io faccio fare a lei).

Due o tre settimane dopo, il giorno che mi dice che ha il fidanzato ci fa battere il 5 a me e al mio amico AFC per festeggiare il lieto evento.

Ora questo dimostra diverse cose:

A) Che è immatura, uno verbalizza e il giorno dopo riesci a credere veramente che è "tutto a posto"? Ok io mi sono sempre mostrato indistruttibile ed estremamente sicuro (e lo ero, altrochè!), però è quanto meno strano soprattutto da una persona fragile come lei.

B) Che non capivo un cazzo io di come comportarmi con un'amica che ti piace: finisco in FZ e poi accetto anche un frame che mi sottometto con tanto di "batti il 5"? Sia chiaro, nel secondo episodio mi era già chiara la cosa, ma a quel punto che fai? O la mandi a cagare seduta stante (dimostrando che hai finto fino a quel momento) o la assecondi, ormai la consideravo già persa cmq.

Per occasioni come queste un 'fanculo ci starebbe anche a lei, ma sinceramente da una di 20 anni non ci si può aspettare il tatto e il buon senso di un trentenne... Visto poi che io mi son comportato da tutto fuorchè un trentenne.

Quindi un enorme 'fanculo a me, per lei ci sto ragionando (sì lo so, troppo cervellotico, lo so... -_-)

dici che prima dell'andropausa finirai di pensare a sta sguattera da 2 soldi?

oh assalta il mondo, sbrigati!

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carruba

Haha, chapeau :D

Al momento è più di una settimana che non la vedo, mi ha scritto lei un paio di volte e abbiamo scambiato qualche messaggio e morta lì. Io non la cerco, non c'è motivo al momento. Devo concentrarmi su me stesso e lei oggettivamente mi distrae.

Sono in fase di disintossicazione, diciamo così... Questa storia devo dire che mi ha tirato giù il frame di botto, tanto che è una settimana che sto con l'influenza (sono quasi 2 anni che non mi ammalo praticamente mai, e non ricordo l'ultima volta che son stato male per più di una settimana!), cavolo è vero che la mente controlla il corpo!

L'ultima volta che sono andato in disco (ieri sera) non avevo neanche voglia di ballare, figuriamoci approcciare... Ok che non stavo bene fisicamente, ma il morale fa tanto (mi è capitato di essere messo peggio fisicamente ma di essere inarrestabile).

Ma attenzione non è tanto per lei che son giù... Più che altro è che mi son reso conto che le idee che mi ero fatto su di lei in questi mesi mi avevano pompato incredibilmente il farme, e motivato, reso pronto a tutto.

Persa questa spinta in questo momento c'è un vuoto abbastanza fastidioso. Non tanto tristezza, quella ogni tanto, quanto la consapevolezza che prendevo energie dall'esterno. O meglio... vediamo se riesco a spiegarmi... L'approvazione che ho ricevuto da lei è stata in larghissima parte solo in forma di amicizia. Sono stato io a costruirci sopra dell'altro, a convincermi di poterla conquistare e a trarre energia da questa convinzione.

Da un lato questo è demotivante perchè appunto la mia sicurezza derivava da qualcosa che percepivo arrivare dall'esterno.

Dall'altra però la consapevolezza che quella sicurezza in realtà l'ho ricavata da una MIA illusione mi fa capire che non c'è bisogno proprio di nessuna approvazione esterna. Posso essere quella persona col frame a 1000 in qualunque momento, dipende da me! Devo "soltanto" puntare le basi di quella sicurezza su me stesso invece che sugli altri.

Ho già un'idea di quali sono le cose della mia vita e del mio carattere che mi tirano giù l'autostima (magari in maniera sottile e subdola) dovrò lavorarci su...

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  • 2 settimane dopo...
MasterOfDisaster

Caro Carruba, rileggendo la tua storia mi è venuto il dubbio che l'avessi scritta io...

La mia situazione è molto simile alla tua (http://www.italianseduction.club/forum/t-32192-friendzone-one-itis-per-una-collega-come-uscirne/), e soprattutto TU sei molto simile a me: stessi errori, stessa mente eccessivamente calcolatrice e tendente a razionalizzare qualunque cosa e, purtroppo, stesso risultato: FZ e conseguente one-itis...

Il mio parere è: tagliare, non c'è altra soluzione. Lo sto subendo ORA sulla mia pelle. Te lo scrivo con le dita tremolanti e i denti stretti in un ghigno di rabbia verso quello che una mente debole può combinare.

Non farti scrupoli, e poi lei ha un altro. Non solo non ci sei riuscito mentre era single, vorresti provarci ora??

Ripeto, io sto parlando a me stesso in questo momento. E' finita, bisogna mettersi l'anima in pace e preservare almeno quel po' di dignità che ci è rimasta.

Se continui a vederla sarà un inferno, e te lo dice uno che è COSTRETTO a vederla tutti i cazzo di giorni, pensa come mi posso sentire...

Ti abbraccio e mi abbraccio, fatti forza e guarda avanti.

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carruba

Caro MasterOfDisaster, hai sicuramente ragione, e sto procedendo in quella direzione.

A parte una volta per uno scambio di informazioni mi ha contattato sempre lei quel paio di volte che ci siamo sentiti, e l'ho vista molto brevemente un paio di giorni fa.

La situazione per me ora è piuttosto strana, inusuale diciamo, proprio come è stato il resto di questa esperienza.

Posso sicuramente dire che non mi fa più l'effetto di prima.

Forse la mia mente così razionale è già riuscita ad analizzare quello che c'è stato e a stabilire (uso volontariamente "stabilire" e non "accettare", che non so se è già avvenuto, anche se può darsi di sì) che ho ingigantito i segnali e mi sono creato un'illusione su una persona che in realtà non esiste, almeno non come la vedevo io. Forse l'ho già associata al dolore e questo ha annullato buona parte dell'effetto che aveva su di me.

Ora i difetti caratteriali e le debolezze che ha invece che attrarmi (come facevano prima) mi fanno un po' prendere le distanze, anche se l'affetto che ormai c'è me la fa tornare in mente e mi mette ancora a disagio pensare che potrei per certe cose farla star meglio. (Non sto dicendo nel caso fossi in relazione con lei, dico anche solo semplicemente come amico!) Però mi rendo anche conto ormai che non è mio compito (non lo è mai stato ovviamente, ma è stato qualcosa che mi son sentito spinto a fare), e che in larga misura non è qualcosa che ha senso che io faccia. Ognuno è responsabile per sé stesso e una volta che ho capito che la mia felicità dipende da me posso capire che la sua dipende da lei.

Lo so che questo discorso non c'entra ma è legato a una delle cause per cui mi attraeva.

In questo periodo comunque una volta scemato il dolore resta una certa confusione.

Non posso dire di non pensarla più, ma non è come prima.

E mi fa strano che una cosa che sentivo così forte ora si sia affievolita.

Tanto da lasciare appunto un senso di disagio.

Mi lascia perplesso, non capisco cosa fosse quell'emozione così potente che sentivo prima, che per un periodo mi ha reso in grado di fare qualunque cosa, e poi mi ha fatto a pezzi, e da cui avevo trovato la forza di provare a cambiare.

Forse mi sto forzando a tagliare fuori quell'emozione? Sono ricascato nei filtri che avevo prima?

Sono sempre stato bravissimo a filtrare le emozioni che non voglio provare. Ci passo attraverso come se non esistessero. Mi pare di averlo scritto in qualche post: non ho praticamente mai provato rabbia. Per fare un altro esempio, se faccio una figura di merda (di quelle pesanti) posso magari sentire una "fitta" di vergogna lì per lì, ma poi lascio che questa scompaia quasi istantaneamente. Riesco insomma a condizionarmi a non sentire sensazioni che mi creano disagio. Son sempre stato bravo in questo.

Il rovescio della medaglia è che diventa quasi impossibile concedermi emozioni positive molto forti. Gioia. Passione. Euforia. Quando sono in questo stato è tutto ovattato. C'è solo un lieve senso di soddisfazione quando ottengo un bel successo, in qualunque campo, come se semplicemente sia il minimo sindacale e che la non-perfezione sia spregevole. Usavo dire "Prima si raggiunge almeno la perfezione, ma poi a maggior ragione si lavora per migliorare".

So che sto divagando, ma quando scrivo mi piace curare le frasi in modo da trasmettere quello che intendo veramente, il che mi aiuta spesso anche a capire io stesso quello che penso.

Mi chiedo se questa mia capacità può essere invertita. Posso amplificare quello che provo invece che filtrarlo? Mah, direi che potrebbe essere il caso di provare... Ma forse è una cosa troppo radicata, forse devo semplicemente togliermi questa abitudine e cercare di vivere senza filtro, di sentire.

Anche perchè di sicuro questa mia abitudine influisce negativamente sulla mia vita sociale, sono sempre stato semplicemente disinteressato alle vicende altrui, a far conoscenze, a mettermi in gioco. Non voglio ricadere in quella apatia.

Tornando in argomento, sono comunque un po' perplesso. Perfino dall'assenza di un disagio forte.

Non so appunto se è il mio filtro che è rientrato in gioco come una protezione di sicurezza automatica. Se è così devo liberarmente. Anche se farà di nuovo male, per assurdo mi sento meno vivo in questo momento che quando mi sentivo completamente a pezzi...

Master tu hai la sfortuna di doverla vedere tutti i giorni... In questo caso il problema si amplifica, non è facile staccare per riacquistare lucidità. Non saprei bene che consigliarti, perchè neanche un mese fa non riuscivo a concepire l'idea di tagliare i rapporti, nel senso che se vedi il primo post l'idea era quella di interrompere i rapporti per poi tornare a provarci.

Ora mi rendo semplicemente conto che ho bisogno di lavorare su di me, di pensare a me stesso. Il fatto di provarci o meno in futuro non ha importanza, non ha quasi senso: se volessi veramente provarci lo dovrei fare quando sarò cambiato profondamente. Ma se sarò cambiato non è neanche detto che vorrò provarci, perchè non sarò più la persona su cui lei aveva fatto colpo. E me ne rendo conto già ora.

Il fatto che sia fidanzata è relativo, è un'amica e non mi metterei a cercare di rovinare la sua relazione. Ma è talmente volubile che chissà... magari fra un mese è di nuovo libera. Oppure no, si innamorerà a tal punto che finirà per sposarlo. Non lo so e alla fine non ha veramente importanza, non c'è solo lei. Non so quanta parte di me in questo momento scrive questo per convincersene e quanta perchè ci crede fermamente, colpa della confusione generale in cui sono ora, ma una parte che lo pensa davvero ormai c'è di sicuro, per fortuna!

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MasterOfDisaster

Forse mi sto forzando a tagliare fuori quell'emozione? Sono ricascato nei filtri che avevo prima?

Sono sempre stato bravissimo a filtrare le emozioni che non voglio provare. Ci passo attraverso come se non esistessero. Mi pare di averlo scritto in qualche post: non ho praticamente mai provato rabbia. Per fare un altro esempio, se faccio una figura di merda (di quelle pesanti) posso magari sentire una "fitta" di vergogna lì per lì, ma poi lascio che questa scompaia quasi istantaneamente. Riesco insomma a condizionarmi a non sentire sensazioni che mi creano disagio. Son sempre stato bravo in questo.

Il rovescio della medaglia è che diventa quasi impossibile concedermi emozioni positive molto forti. Gioia. Passione. Euforia. Quando sono in questo stato è tutto ovattato. C'è solo un lieve senso di soddisfazione quando ottengo un bel successo, in qualunque campo, come se semplicemente sia il minimo sindacale e che la non-perfezione sia spregevole. Usavo dire "Prima si raggiunge almeno la perfezione, ma poi a maggior ragione si lavora per migliorare".

So che sto divagando, ma quando scrivo mi piace curare le frasi in modo da trasmettere quello che intendo veramente, il che mi aiuta spesso anche a capire io stesso quello che penso.

Mi chiedo se questa mia capacità può essere invertita. Posso amplificare quello che provo invece che filtrarlo? Mah, direi che potrebbe essere il caso di provare... Ma forse è una cosa troppo radicata, forse devo semplicemente togliermi questa abitudine e cercare di vivere senza filtro, di sentire.

Anche perchè di sicuro questa mia abitudine influisce negativamente sulla mia vita sociale, sono sempre stato semplicemente disinteressato alle vicende altrui, a far conoscenze, a mettermi in gioco. Non voglio ricadere in quella apatia.

Anche qua ti capisco al volo: praticamente procediamo con il freno a mano tirato e non riusciamo a lasciarci andare perchè troppo dipendenti dal giudizio degli altri e con un bisogno costante di conferme.

Si chiama insicurezza e credo ci sia una componente latente di narcisismo, che ci fa in un certo senso disprezzare gli altri ma allo stesso tempo ne abbiamo bisogno per avere conferme del nostro essere belli, bravi o quello che vuoi tu.

A me questa condizione ha letteralmente rovinato la vita, e solo ora sto cercando di fare qualcosa per raddrizzare la rotta. Questo ovviamente si ripercuote anche nel campo della seduzione, perchè al momento del confronto con una donna, ti rendi conto di non poterle donare l'unica cosa necessaria: EMOZIONI!

Però, pretendiamo che la lei di turno ci ami incondizionatamente come se fosse qualcosa di dovuto. Che arroganza eh??

Dopo un lungo percorso di autoanalisi è questa la diagnosi (o meglio, la sentenza) che ne è venuta fuori.

La cura? Ancora la sto cercando.

Io ho paura. Mi sento come l'Uomo di Latta del Mago di Oz.

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dickinson1

L'uomo di latta cercava un cuore.

Il leone voleva il coraggio.

Avere cuore significa dare importanza ad emozioni e sentimenti.

Se hai il coraggio fa qnche quello che ti spaventa.

Hai paura di approcciare una donna?

SE ci sono le palle,si va e si apre .

Abbiamo il coraggio di farlo...che poi,mica dobbiamo andare in guerra.

Il lato emotivo-umano nasce dopo

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carruba

@MasterOfDisaster: non so, nel mio caso penso sia un po' diverso. Per certe così sì c'è insicurezza, ma per assurdo son sempre stato in grado di "filtrare" pure quella.

Se devo fare una cosa che mi spaventa... taglio fuori la paura, almeno gran parte di essa, e la faccio lo stesso. Mi annullo, per così dire.

Per esempio, per quanto io sia sempre stato timido e introverso, fin dalle medie suono e faccio esibizioni live con delle band. La tensione e la paura le taglio fuori, tanto che non sono mai in ansia se non quando è proprio il momento di salire sul palco, poi comunque taglio fuori anche quella e mi concentro sul suonare. Però per assurdo diventa una cosa meccanica, cioè riproduco uno spartito e non me la godo, oppure a volte mi diverto ma semplicemente ignoro il fatto di essere davanti a della gente.

In effetti però nelle relazioni penso di avere abbastanza insicurezza. Se son sul palco e devo interagire col pubblico mi blocco. Ultimamente sto superando questa cosa ma pensandoci bene è sempre stato così.

Intanto io sono sempre stato il giudice più severo di me stesso. Anche se ricevo un complimento, se per me non sono andato bene allora non sono andato bene, punto. E non sono quasi mai soddisfatto. Non vale solo per la musica, ma praticamente per tutto.

Forse però è anche questo dovuto all'insicurezza, non so. Magari evito di espormi finchè non mi ritengo oggettivamente quasi inattaccabile. E comunque mi giudico più severamente di quanto farebbero gli altri proprio per non essere vulnerabile alle critiche: se io per primo non sono soddisfatto, non posso che concordare con eventuali critiche e non venire ferito da esse.

Questo mio modo di fare in realtà mi ha permesso di raggiungere bei risultati in certi campi... Però in altri è in effetti limitante. Nelle cose in cui conta il focalizzarsi sul momento e l'interazione dinamica in effetti sono sempre stato poco reattivo e poco incline all'azione.

Per esempio non son mai stato tipo da approcci, ma vedo che ultimamente se torna fuori il "vecchio" me posso comunque "forzarmi" ad approcciare: cancello la paura e vado. Però entro in uno stato mentale passivo, in cui il risultato non ha nessuna importanza. Non tanto il fallimento, quanto proprio il risultato: divento disinteressato, quindi l'interazione è sterile... Infatti quando son così non mi fa proprio voglia approcciare, non mi interessa.

Dopo questa one-itis però ho iniziato a notare questo mio meccanismo. Devo cercare di eliminarlo, o di controllarlo meglio. Probabilmente quando ero perso per lei la cosa mi dava sicurezza, nel senso che il resto perdeva di importanza in quanto utile solo all'interazione con lei. Non aveva importanza quindi alcun giudizio esterno. Potevo sempre eliminare la paura e fare cose potenzialmente imbarazzanti, ma ero comunque focalizzato...

Ecco forse il punto stà lì. Trovare la lucidità mentale e il coraggio di mantenerla anche quando si fa qualcosa che ti mette a rischio (in questo caso socialmente).

@dickinson1: come desumi dal discorso precedente, il problema non è appunto il coraggio di per sè, quello so tirarlo fuori quasi sempre. Ma forse ho sempre scambiato il coraggio per incoscenza... (nel senso di mancanza di coscienza)

Modificato da carruba
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