Reverie [Élite] 1538 Inviato 20 Gennaio 2013 Inviato 20 Gennaio 2013 Questo non è inner game. Non è nemmeno un diario personale o un qualcosa da cui trarre qualche insegnamento. Non ho intenzione di insegnare niente a nessuno, semplicemente mi va di scrivere per esorcizzare qualche spettro. Prendete questo post, voi che avete voglia di intraprenderne la lettura, come l’ululato malinconico di un lupo solitario verso una pallida luna, indifferente ed irraggiungibile. Se volete ascoltarlo siete i benvenuti, ma lo sarete ancora di più se vorrete unirvi a me in questo canto notturno: sono sicuro che molto di quanto sto per scrivere riguarda anche molti di voi, cari compagni di branco. Ricordo con malinconia quando tutto era più semplice. Guardando al passato vedo un periodo privo di reali preoccupazioni, in cui tutto era prefissato. Non posso vantare di alcun’esperienza particolarmente degna di nota, la mia vita è stata abbastanza lineare e mi andava bene così. Ogni tanto mi sorprendevo a trovare nei recessi più profondi ed oscuri della mia psiche il desiderio di qualcosa di più, una sete di sangue, sudore e adrenalina. Ma sopprimevo subito il pensiero: molto meglio la sicurezza di una vota semplice, passata all’ombra di una playstation, di una piccola dose di autostima rubata al dojang tre giorni a settimana, di una ben poco brillante carriera scolastica e di una fidanzata storica mediocre ma innamorata. Per quello che è successo dopo vorrei fare un paragone poeticamente eccelso con Lucifero e la sua caduta dal Paradiso. Ma credo che nel mio caso sarebbe più appropriato un paragone con un bradipo il cui ramo si è spezzato per il troppo peso... Vabbè, in ogni caso, ho ricevuto la mia prima vera lezione di vita ed ho scoperto, contro ogni pronostico, di essere un bravo scalatore di abissi. Ora però devo essere sincero, mi sono rotto il cazzo di scalare. Ho fatto tanto per me stesso e a detta di tutti quelli che mi conoscono sono diventato una persona migliore in ogni campo, ma non ho ancora ottenuto risultati apprezzabili per quello che desidero veramente. Per evitare di annoiarvi (ulteriormente) con i miei problemi entrerò nello specifico solo nel campo delle esperienze con l’altro sesso. Ho fatto pratica su tutte le persone dotate di due cromosomi X con cui ho avuto a che fare e molte di loro probabilmente vorrebbero stuprarmi alla prima occasione buona, ma quelle che mi piacciono davvero continuano a sfuggirmi. Credo di essere caduto in una two-itis, e con nessuna delle due sto riuscendo a concludere nulla. Per quanto riguarda la mia vita sociale, la mia pratica delle arti marziali, la mia carriera universitaria e tutti gli interessi che ho imparato a coltivare, potrei fare discorsi praticamente uguali a questo: sto migliorando ma non vedo i risultati che vorrei. Non li vedo neanche avvicinare. Questo mi sta portando a rimpiangere l’apatia e la voglia di non fare un cazzo che mi contraddistingueva tempo fa: ultimamente mi sorprendo spesso a rimpiangere un passato in cui non ottenevo nulla, ma non dovevo nemmeno preoccuparmi di sforzarmi troppo finché potevo evadere dalla realtà con i suoi surrogati. Sto iniziando a rimandare nuovamente tutto. La forza di continuare ad andare avanti si sta lentamente affievolendo. Ma so benissimo cosa mi aspetta in fondo all’abisso se mi lascio cadere un’altra volta. Devo ritrovare assolutamente la forza. F.P e filo ha reagito a questo 2
Andreas [Élite] 3582 Inviato 20 Gennaio 2013 Inviato 20 Gennaio 2013 E' un passaggio obbligato. Il miglioramento non è: parto da 0, domani +1, dopodomani +1, poi una giornata fortunata +4, +1, +1, +1 e via in una serie di vittorie sempre più frequenti. Spesso è più simile a: parto da 0..... mi rendo conto di non saper un cazzo -1, la mi situazione è peggio di quanto pensassi -1, sconforto -5, mi tiro su ed inizio ad imparare +1, +1, +1, voli di fantasia su quanto diventerò bravo..................... dura realtà - 8, altra vittoria +1, +1, +6, +10, maturi, cresci, cambi obbiettivi e devi ripartire da capo -5..... E' tutta un'alternanza di successi e insuccessi (o meglio feedback da cui imparare); quando resti bloccato in un punto, sappi che stai per passare al livello successivo F.P, BackToLife, soulboy e 5 altri ha reagito a questo 8
trout_man [Partecipante] 780 Inviato 20 Gennaio 2013 Inviato 20 Gennaio 2013 Come ti capisco, amico... Potrei sovrapporre la tua storia alla mia. Sostituisci alla playstation i giochi per PC ai tempi della prima adolescenza, poi dai giochi per PC allo studio ai tempi della maturità. Poi una fidanzata mediocre per tre anni, ottima amica, pessima amante e lo posso dire solo ora dopo aver chiuso da anni la storia ed essere rimasto in ottimi rapporti. Poi allo studio liceale ho sostituito la passione per il bodybuilding, poi la politica, poi di nuovo lo studio in un corso universitario che fino a poco tempo fa mi ha dato davvero poco sia sul lato umano, che accademico e professionale. Esattamente come dici tu, al termine della mia storia triennale e al termine del liceo e al termine del mio sogno adolescenziale di diventare medico (tutte queste amare conclusioni coincidono in rapporti di reciproca causalità) mi sono messo a lottare, a sentire l'odore del sangue nell'aria e a bramarlo. Di giorno lottando e di notte ululando da solo alla luna fin quasi a squarciarmi la gola. Sono stato ore di fronte allo specchio; con gli occhi al soffitto; con l'acceleratore a tavoletta; con la musica dentro e fuori a pensare a me stesso e a tutti i diversi vuoti pneumatici che avrei dovuto colmare. Ma qualche tempo fa ho riscoperto il vecchio lupacchiotto ozioso e solitario, forse un po' timido, ma anche ambizioso, sicuro costante e efficiente. Dopo un periodo di vacanza a ritrovare i miei, dopo un bel po' di giorni a riposo per un fastidioso problema di salute, dopo un bel po' di solitudine cercata o forzata, dopo un'imposta e lunga nullafacenza è avvenuta questa "riscoperta" di quello che ero, e forse con paura e una stretta al cuore, potrei dire, quello che SONO. Sì, perchè dopo gli anni da lupo affamato, da bramatore di sangue, da ululatore insoddisfatto e insaziabile, da mendicante di sesso e ipercritico autoesaminatore, ho ottenuto pochissimi risultati e soprattuto ZERO SODDISFAZIONE. Sono cresciuto, ma sono diventato ancora più cinico e duro, più rigido, più a disagio come un pesce che continua a notare controcorrente spinto da una traccia sbagliata. Mi sono ferito più volte fino ad arrivare quasi al cuore, al punto in cui le cicatrici si fanno spesse e non si rimarginano. Ora, invece, ho ancora male alla notte, di fronte alla luna. Ho un dolore sordo, nella foresta girovagando ancora da solo. Ma ho ritrovato un mio posto al riparo dalla neve, dal gelo e dalla pioggia. Non lotto più, mi accontento degli avanzi, delle prede non più vive e scattanti, magari abbattute da altri. Sì, faccio vita ritirata e gioco dove so di poter vincere e non farmi male. Non lo so qual è la strada giusta. Per ora quella che mi ha fatto andare più lontano sano e salvo è stata anche quella più noiosa, lunga e bistrattata dagli altri. Voi cosa ne pensate? In fondo è giusto che una gabbianella voglia essere a tutti i costi un gatto? È possibile? Reverie, questo è stato quello che ho pensato leggendo il tuo splendido post... Ti ringrazio per averlo condiviso con noi, Reverie ha reagito a questo 1
Reverie [Élite] 1538 Inviato 21 Gennaio 2013 Autore Inviato 21 Gennaio 2013 (modificato) Innanzitutto grazie per le risposte E' un passaggio obbligato. Il miglioramento non è: parto da 0, domani +1, dopodomani +1, poi una giornata fortunata +4, +1, +1, +1 e via in una serie di vittorie sempre più frequenti. Spesso è più simile a: parto da 0..... mi rendo conto di non saper un cazzo -1, la mi situazione è peggio di quanto pensassi -1, sconforto -5, mi tiro su ed inizio ad imparare +1, +1, +1, voli di fantasia su quanto diventerò bravo..................... dura realtà - 8, altra vittoria +1, +1, +6, +10, maturi, cresci, cambi obbiettivi e devi ripartire da capo -5..... E' tutta un'alternanza di successi e insuccessi (o meglio feedback da cui imparare); quando resti bloccato in un punto, sappi che stai per passare al livello successivo Ed hai perfettamente ragione, per ogni passo avanti che ho fatto ne ho fatto altrettanti indietro. Ma quando quelle piccole vittorie da +1 mancano per troppo tempo la motivazione cala. Spero comunque che tu abbia ragione per l'ultima frase che hai detto Come ti capisco, amico... Potrei sovrapporre la tua storia alla mia. Sostituisci alla playstation i giochi per PC ai tempi della prima adolescenza, poi dai giochi per PC allo studio ai tempi della maturità. Poi una fidanzata mediocre per tre anni, ottima amica, pessima amante e lo posso dire solo ora dopo aver chiuso da anni la storia ed essere rimasto in ottimi rapporti. Poi allo studio liceale ho sostituito la passione per il bodybuilding, poi la politica, poi di nuovo lo studio in un corso universitario che fino a poco tempo fa mi ha dato davvero poco sia sul lato umano, che accademico e professionale. Esattamente come dici tu, al termine della mia storia triennale e al termine del liceo e al termine del mio sogno adolescenziale di diventare medico (tutte queste amare conclusioni coincidono in rapporti di reciproca causalità) mi sono messo a lottare, a sentire l'odore del sangue nell'aria e a bramarlo. Di giorno lottando e di notte ululando da solo alla luna fin quasi a squarciarmi la gola. Sono stato ore di fronte allo specchio; con gli occhi al soffitto; con l'acceleratore a tavoletta; con la musica dentro e fuori a pensare a me stesso e a tutti i diversi vuoti pneumatici che avrei dovuto colmare. Ma qualche tempo fa ho riscoperto il vecchio lupacchiotto ozioso e solitario, forse un po' timido, ma anche ambizioso, sicuro costante e efficiente. Dopo un periodo di vacanza a ritrovare i miei, dopo un bel po' di giorni a riposo per un fastidioso problema di salute, dopo un bel po' di solitudine cercata o forzata, dopo un'imposta e lunga nullafacenza è avvenuta questa "riscoperta" di quello che ero, e forse con paura e una stretta al cuore, potrei dire, quello che SONO. Sì, perchè dopo gli anni da lupo affamato, da bramatore di sangue, da ululatore insoddisfatto e insaziabile, da mendicante di sesso e ipercritico autoesaminatore, ho ottenuto pochissimi risultati e soprattuto ZERO SODDISFAZIONE. Sono cresciuto, ma sono diventato ancora più cinico e duro, più rigido, più a disagio come un pesce che continua a notare controcorrente spinto da una traccia sbagliata. Mi sono ferito più volte fino ad arrivare quasi al cuore, al punto in cui le cicatrici si fanno spesse e non si rimarginano. Ora, invece, ho ancora male alla notte, di fronte alla luna. Ho un dolore sordo, nella foresta girovagando ancora da solo. Ma ho ritrovato un mio posto al riparo dalla neve, dal gelo e dalla pioggia. Non lotto più, mi accontento degli avanzi, delle prede non più vive e scattanti, magari abbattute da altri. Sì, faccio vita ritirata e gioco dove so di poter vincere e non farmi male. Non lo so qual è la strada giusta. Per ora quella che mi ha fatto andare più lontano sano e salvo è stata anche quella più noiosa, lunga e bistrattata dagli altri. Voi cosa ne pensate? In fondo è giusto che una gabbianella voglia essere a tutti i costi un gatto? È possibile? Reverie, questo è stato quello che ho pensato leggendo il tuo splendido post... Ti ringrazio per averlo condiviso con noi, L'importante è sapere quello che veramente si desidera. Io so bene che quello che desidero sta in fondo a questo sentiero (che ultimamente sembra più un tapis roulant), e se devo rinunciare alla mia tana calda ed accogliente per inseguire qualcosa che forse non otterrò mai...fanculo, così sia. Ma è facile dirlo a sè stessi, è facile dirlo ad un computer. Molto più difficile è dirlo mentre sei nella tana, allora inizi a rimandare la tua prossima battuta di caccia, perché in fondo ti ricordi quanto fosse stata infruttuosa l'ultima. Ma...se semplicemente non stessimo facendo abbastanza? Modificato 21 Gennaio 2013 da Reverie
trout_man [Partecipante] 780 Inviato 21 Gennaio 2013 Inviato 21 Gennaio 2013 L'importante è sapere quello che veramente si desidera. Io so bene che quello che desidero sta in fondo a questo sentiero (che ultimamente sembra più un tapis roulant), e se devo rinunciare alla mia tana calda ed accogliente per inseguire qualcosa che forse non otterrò mai...fanculo, così sia. Ma è facile dirlo a sè stessi, è facile dirlo ad un computer. Molto più difficile è dirlo mentre sei nella tana, allora inizi a rimandare la tua prossima battuta di caccia, perché in fondo ti ricordi quanto fosse stata infruttuosa l'ultima. Ma...se semplicemente non stessimo facendo abbastanza? Sicuro, primo perchè "non è mai abbastanza!", secondo perchè in fondo non ci siamo riusciti a raggiungere quello che volevamo e sentivamo di DOVER FARE. "fanculo, così sia.." prendiamolo per buono, diciamolo a noi stessi ed al computer. Presupponiamo sia il sentiero giusto. Decidiamo di continuare a combattere. Anche se vorrei sentire il parere degli altri maestri del forum su quanto in fondo sia efficace o utile o addirittura possibile violare la propria natura (quando dopo un'analisi onesta con se stessi si realizza che la propria natura non è quella del "natural" per come qui si definisce, oppure è votata a compiti differenti dal sarging o in senso lato dall'affermazione puramente sociale...). Il discorso è complesso è coinvolge concetti come la confort zone, la capacità di autoanalizzarsi sul serio (o ricorrere a terzi professionisti), l'influenza del determinismo genetico e/o sociale... Mi rendo conto è un mattone indigesto. Abbiamo deciso di mettere il nostro brutto ceffo da lupo affamato e solitario fuori dalla tana, il freddo è ancora più pungente di quanto ricordavamo, fa proprio male alla pelle, irrigidisce, rende difficoltosi i movimenti... Forse dovremo ragionare passando dal DOVER FARE al SENTIRE DI FARE, all'agire perchè lo sentiamo proprio come beviamo quando siamo assetati, e mangiamo quanto di commestibile abbiamo davanti per FAME e non tanto per la consapevolezza di DOVERCI nutrire per sopravvire. Le molle motivazionali non funzionano allo stesso modo per tutti. Le molle motivazionali, spesso, sono perfide come scorpioni: un colpo di coda e stendono, così all'improvviso quando arriva l'epifania di una motivazione completamente fittizia. Reverie ha reagito a questo 1
battersea [Élite] 216 Inviato 21 Gennaio 2013 Inviato 21 Gennaio 2013 Da un ignavo ed un procrastinatore:caro reverie, la vita è questa, una battaglia continua nella quale si mescolano sconfitte e vittorie senza sosta... Tutti noi abbiamo il rimpianto dei nostri tempi andati (play, pc, a questo punto aggiungiamoci anche il leggendario gioco dei Pokemon, gioco del quale, con un pizzico pizzico di orgoglio, mi vanto di aver finito, ai bei tempi della quarta elementare), ma oramai, apunto, sono andati. Siamo rimasti noi, col nostro bagaglio di esperienze, pensieri, fissazioni e paure. Tu però stai facendo qualcosa di nobile, non ti stai facendo trasportare dagli eventi com la maggior parte delle esistenze di questo mondo, stai dando un senso alle battaglie, una meta, che è il diventare migliore. Non credere che sia poco. Capisco i momenti di "depressione" perchè sono gli stessi che vivo anche io... Ricordati però che la tua meta è molto lontana e che questi momenti non sono incidenti di percorso, ma sono il vero test per capire di essere diventato migliore! Non si scopre un buon marinaio col mare calmo ed il sole alto, lo si scopre nella tempesta, fra onde più grandi della sua stessa barca. Per cui, affronta queste e raddoppia i tuoi sforzi proprio ora che ti sembra inutile, quando la tempesta sarà passata, sarai diventato 10 volte più forte... E dovrai affrontare tempeste ancora più grandi, dove dovrai metterci 5 volte il tuo impegno. La vita è così, le sfide non finiscono mai, non c'è un punto d'arrivo. Questo forse può essere scoraggiante, quest'idea che forse tutto ciò che facciamo sia inutile. Non so tu, però io invece la penso in maniera diversa. La possibilità senza limite, nella vita, di potersi migliorare, di crescere a dismisura senza alcun limite, bé, io la trovo come una cosa tremendamente stimolante... Buona fortuna per il tuo percorso!! Reverie ha reagito a questo 1
F.P [Élite] 463 Inviato 21 Gennaio 2013 Inviato 21 Gennaio 2013 (modificato) A volte ci sono dei momenti in cui sono scoraggiato, in cui mi rendo conto che la battaglia è maledettamente faticosa. Sono momenti come questo. Capita che per qualche giorno di fila sembra che nulla vada per il verso giusto, le interazioni non vanno come voglio io, le subisco, non riesco a rispondere decentemente, non mi piace come mi comporto, rivedo una parte vecchia di me. In questi momenti la vecchia condizione sembra un rifugio sicuro, non un rifugio di serenità ma un luogo in cui abbandonarsi a se stessi, senza più la fatica che comporta lottare. Il vecchio rifugio ci sembra accogliente perchè conosciamo quella tristezza, quella sofferenza, mentre quello che abbiamo davanti ci è ignoto. E' una condizione a cui tendiamo, in uno sviluppo continuo, ma per andare avanti dobbiamo conquistare ogni singolo dannato centimetro dell'abisso, sbucciarci le mani e le ginocchia, distruggerci le unghie. Poi però ricordo quelle volte in cui tutto è stato perfetto, in cui sembrava che il fiume della vita scorresse libero in me. Mi ricordo di quelle interazioni in cui io e l'altra persona, fosse un amico o una ragazza, entravamo nello stesso mondo, solo nostro, e tutto veniva così naturale e spontaneo da provocarmi un piacere immenso. Penso a quello che ero e che sono ora, e mi accorgo di tutti i miglioramenti che ho fatto. Penso a come sarò, e capisco che non mi fermerò mai. Per aspettare che le ferite si rimarginino avrò tutto il tempo del mondo quando sarò arrivato alla luce e potrò guardare l'abisso dall'alto in basso, senza paura di cadervi dentro. Modificato 21 Gennaio 2013 da F.P Reverie ha reagito a questo 1
BananaNike [Partecipante] 346 Inviato 21 Gennaio 2013 Inviato 21 Gennaio 2013 Ci son due strade che corrono parallele: -quella delle cose che facciamo e degli obbiettivi che ci poniamo per avere riconoscimento sociale che raramente coincidono con ciò che siamo veramente. -quella delle cose che facciamo quando vogliamo sfamare totalmente noi stessi. La prima strada è quella del cambiamento. Non è obbligatorio percorrerla per sempre. Non è obbligatorio percorrerla. Non è neanche obbligatorio cambiare. Però almeno un tentativo è giusto farlo, almeno per non avere rimpianti. Che senso avrebbe avuto chiedere a Giacomo Leopardi di cambiare la propria personalità? Sarebbe stato possibile? Che danni si sarebbero prodotti cercando di indirizzare una mente così eccelsa e complicata? Ma se proviamo a forzarci ed a stare dentro di essa più di quanto veramente vogliamo sentiremo un impulso irrefrenabile a tornare in noi stessi. La prima strada è come il nodo, prima o poi viene al pettine. Ci costringe a sforzarci, a fingere, ad usare una marea di energie senza un obbiettivo concreto e diretto di fronte a noi, una specie di lavorare per ore ogni giorno scoprendo solo alla fine se la tua giornata lavorativa verrà retribuita o meno. Ha un ritmo imposto, perchè come il gruppone di ciclisti in una grande corsa a tappe anche il singolo ciclista deve uniformarsi a quel ritmo. E' effimera e forse anche un tantino noiosa. Oh si se è noiosa. E' correre a 50 all'ora lungo uan strada rispettando tutte le segnaletiche. E' risalire il fiume con gli altri salmoni, tutti uguali. Invece di fare un giro nel lago, da soli. Non basta la figa (che dio la benediga), non bastano i soldi, non basta il titolo con cui si viene chiamati..si guardano queste cose con quel sorriso amaro di chi si chiede come si possa vivere tutta la vita in attesa di queste cose e non ti un abbraccio o di un sorriso.. E non c'è soluzione all'insoddisfazione degli obbiettivi materiali. Appagano i sensi, che vanno sfamati ed è una goduria sfamarli. Potresti anche andare sulla Luna col titolo di Presidente degli Stati Uniti ma non te ne fregherebbe nulla. Perchè ciò che ti da soddisfazione non è ciò che da soddisfazione agli altri. Reverie e trout_man ha reagito a questo 2
Pathfinder [Partecipante] 193 Inviato 21 Gennaio 2013 Inviato 21 Gennaio 2013 Numero 1: Guarda la mia immagine profilo, non è scelta a caso. Vuole essere un memento per ricordarmi di non demordere mai. Numero 2: Ti parlo del mio percorso di sviluppo personale. Qui sul forum sono un novellino, ma quando si tratta di altri temi (studio, passioni, sport, sociale, ecc.) mi difendo decentemente, se non bene. Tutto comincia dal fondo, molti anni fa. Mi sono stufato di dirmi "perché loro possono e io no?", ho capito che siamo tutti uguali e quello che hanno loro posso averlo io, e viceversa. Inizia un rapidissimo periodo di cambiamento. Gente che prima mi prendeva per il culo veniva da me mesi dopo, a complimentarsi per il cambiamento. Poi conosco lo sviluppo personale, mi pongo obiettivi, li raggiungo. Voglio di più, non sono mai felice. Capisco che la felicità viene dall'accettazione di ciò che si ha, mi accetto e mi fermo. Sono felice, ma non c'è vita senza crescita. Il tutto dura poco. Poi ho capito, la felicità non si raggiunge. La felicità è uno stato mentale, una costante, un modo di guardare al mondo. Quando sei felice, gli obiettivi non li scegli per arrivare più in là, o per vendetta o rivalsa. Li scegli perché ti ami, perché meriti il meglio e sai di poterlo avere. Quindi ti alzi e te lo prendi. Vedi la parte in rosso? Mi sembra che tu sia fermo lì, questo spiega l'assenza di motivazione, l'apatia e la voglia di mollare. Non c'è nulla di male, è una fase. Vivila a pieno, cosciente che passerà. Spero di aver scritto roba sensata, e non una marea di cazzate Reverie ha reagito a questo 1
Reverie [Élite] 1538 Inviato 23 Gennaio 2013 Autore Inviato 23 Gennaio 2013 Sta nascendo una discussione interessante. Voglio però deviarla di qualche millimetro. In momenti come questi viene da chiedersi se si sta agendo nel "modo giusto", qualunque cosa ciò significhi. Percorriamo il nostro sentiero, a volte passeggiandoci, a volte correndo fino a farci esplodere i cuore, polmoni e muscoli. Ma pensare di agire verso un obiettivo è un atto di fede: fede verso chi dice di aver già fatto quel sentiero, fede verso chi ce l'ha indicato. Non so voi, ma io e la fede non andiamo molto d'accordo. Insomma, quello che voglio dire io è: quando non vediamo gli obiettivi, come facciamo a sapere che stiamo correndo nella direzione giusta? Come possiamo continuare ad andare avanti e scacciare il dubbio?
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