Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160656 Inviato 1 Febbraio 2013 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 1 Febbraio 2013 Cita Mars: Io sono uno di quelli che ha sempre avuto paura delle risse e del contatto fisico, credo sia una mia insicurezza, ci sto lavorando. Mi piacerebbe un commento di ^V^ al riguardo. Da cosa può essere causato? Grazie! Qualche volta cmq mi ci sono trovato, e non me ne vergogno avevo il terrore. Poi vabbè è capitato, e mentre prendevo le botte, sedie in testa (ahah) ho sentito una dose di adrenalina, calore. Sembrerà una cazzata ma non sentivo male, cioè un secondo prima pensavo di morire e un secondo dopo sentivo pochissimo dolore. Ma nonostante ciò la situazione mi faceva terrore, non so forse il non controllo o la convinzione di avere la peggio, mi bloccavano totalmente. Non essendo molto grosso fisicamente (sono magrolino) mi sento anche più delicato... Ho pensato di fare Karate e Judo, ho fatto si e no 3-4 lezioni. Poi smisi avevo paura di prendere botte in palestra (mio viaggio mentale eh!) Insomma da questo punto di vista, sono allo stato brado. Mi sento proprio un capretto ahah! Queste cose ovviamente, non le puoi dire in giro, ti prendono per un debole ed è ancora peggio, gli dai una mano a schiacciarti. Dico questo perché in un periodo di sbando nella mia vita, ho frequentato "brutte compagnie" e ho visto le peggio scene, non mi impressionava vederle, anzi provavo una sorta di piacere. Possiamo definirlo sadismo? Forse, ma nello stesso tempo ero terrorizzato nel partecipare attivamente alle risse. Poi mi sono sempre detto, ma chi me lo fa fare, di dimostrare da un ignorante che è ignorante, ci perdo soltanto Io. Non sono un ragazzo di strada, e non mi va di prendermi una coltellata a gratis. Ma non sono ipocrita, ammetto che alcune volte il mio orgoglio è stato ferito. Avrei voluto veramente tagliare la cresta a qualche gallo e togliere il ghigno a qualcuno Sono in ogni caso convinto, che la vera forza è nella mente, quindi mi sono concentrato sulle doti intellettive! Ok, ci sono molti condizionamenti che coagiscono su tutto questo. Andiamo a sfrondarne un po'. I cuccioli di tutte le specie evolute predatorie come la nostra imparano a lottare e ad uccidere giocando. Pensa ai gattini. Giocano alla lotta, si divertono un sacco e si abituano giocando al contatto fisico intraspecifico, cioè tra gatti. Inoltre, come tutte le specie evolute che non ruminano erba e si nutrono di proteine animali, giocano anche alla predazione. Giocano a rincorrersi, a nascondersi nei buchi e farsi agguati, sono adorabili. In ogni specie predatoria vi sono due livelli differenti di combattimento, che attingono ad aree specifiche e diverse del cervello. Quello "alpha male" definito anche rituale di dominazione/sottomissione e quello predatorio. Il primo serve ad affermare lo status, a definire confini territoriali, a contendersi femmine, ma non finisce con la morte se non in circostanze preterintenzionali, incidenti. Il combattimento predatorio non vuole affermare nulla ma prendere la vita della preda o, nel caso della preda, riuscire a scamparla. Nella nostra specie, come accade anche nei ratti, il predatore dell'uomo è l'uomo. Ovvero, l'uomo può uccidere l'uomo. Molte altre specie hanno dei freni inibitori in questo, ma non noi, non forti come i loro. I cuccioli d'uomo giocherebbero spesso e volentieri alla lotta, in questo modo si abituerebbero al contatto fisico, imparerebbero dove fa male, è un gioco spontaneo nei maschi. Ma sebbene altri giochi spontanei di tipo predatorio come guardie e ladri (rincorrersi e prendersi), nascondino, indiani e cow boy o altre versioni di guerriglia, siano tollerate dagli adulti che non ne capiscono il significato, la lotta viene punita. Quando giocavi alla lotta i genitori o gli insegnanti ti hanno sgridato, tolto da tuo fratello-cugino-compagno e vi hanno messi davanti alla tv a guardare qualche cretino che sbaragliava orde di aggressori con un calcio girato all'indietro. E' come togliere un bambino che nuota dall'acqua perché non impari a nuotare...che orrore! il nuoto...eppure nuotare è cosa naturale e spontanea, che si può affinare con l'esercizio, ma è innata. I moventi di un'aggressione e la tipologia di aggressione possono essere diversi, ma fondamentalmente si divideranno sempre in tipologia alpha male e predatoria. Una rissa fuori da un bar, un incontro di boxe, un incontro di lotta, sono tipologia alpha male. Un tentativo di farsi rispettare, di affermare uno status. Un duello. Un duello può essere fra due persone, ma anche fra due compagnie. Di solito la rissa inizia fra due e gli amici dei due ne sono coinvolti o per non sembrare poco amici o per affermare diritti territoriali e di rispetto, status, quindi, su quel locale, quelle femmine, qualsiasi cosa. Anche la guerra di tipo greco antico, che era una sorta di spinta fra eserciti su un campo d'estate, esattamente come il braccio di ferro e il tiro alla fune era una tipologia alpha male. Un'aggressione finalizzata a predare un umano non è finalizzata ad affermare uno status, ma a prendere qualcosa che ha: la borsa, il portafogli, la figa, la vita, ecc. Per questo non sarà uno scontro frontale ad armi pari, ma cercherà di usare l'elemento sorpresa, il vantaggio di armi, qualunque cosa. Quando serri le mani a pugno, anche se ti sembra un gesto violento, in realtà stai proteggendo gli occhi dell'altro dai tuoi "artigli". Perché se in un combattimento predatorio gli occhi sono il primo bersaglio, in un combattimento di tipo alpha male bisogna vedere chi è più forte, c'è tutta un'escalation di intimidazione, spinte e poi se l'altro non si sottomette, pugni e calci, "tecniche" in piedi o a terra di submission, appunto, ma non ci sono espliciti tentativi di uccisione. Tentativi come eviscerare le orbite oculari, strappare la gola a morsi, ecc. Anche quando vedi scene in cui uno è a terra e gli altri gli tirano dei calci in faccia, per quanto sia lesivo e violento, se desiderassero ucciderlo invece che calci gli darebbero dei pestoni sulla testa rompendogliela. Se devi rompere una lattina di birra piena, gli dai un calcio o la pesti con tutto il tuo peso? Con l'alcool nel sangue può accadere che si arrivi ad usare molta violenza e anche oggetti, ma l'eventualità dell'uccisione non è cercata direttamente, e quando accade è spesso seguita da rimorsi. Bene, abbiamo visto che da bambini molti di noi sono stati "tolti dall'acqua" per un problema culturale e da grandi hanno sviluppato una certa "paura dell'acqua". Come forma di vita, inoltre, di fronte alla minaccia di uno scontro fisico predatorio, hai due possibilità: fuggire o nasconderti. Se queste due non funzionano, o non ne hai la possibilità, allora lotterai. La chiamano sindrome di lotta o fuga, ma detta così sembra quasi una scelta. Se scegli di lottare per un condizionamento culturale, per non sembrare debole, quando il tuo corpo vuole scappare o nascondersi, te la farai addosso. Questo capita a quasi tutti, come a te. Se invece assecondi il tuo corpo che vuole rifuggire il pericolo, e poi ti trovi in un vicolo cieco, allora il tuo corpo lotterà senza alcuna paura, e come ti sei già accorto, non si sente male lì per lì. Quando invece hai la reazione chiamata freeze, ovvero ti trovi con le gambe che tremano e non riesci a far nulla, né scappare né combattere, è per quell'istinto di nasconderti che ti vorrebbe immobile nella speranza che il pericolo passi. Per esempio, un topo immobile può sfuggire ad un gatto, ma se scappa lo ecciterà e sarà rincorso. Anche la tigre più spietata e forte, di fronte al pericolo di un'aggressione vorrà scappare o nascondersi. Perché in natura non vi è alcun guadagno nel combattimento non voluto. Se anche la tigre dovesse avere la meglio, avrebbe comunque riportato una ferita, che in natura significa infezioni e morte, oppure non riuscire a rincorrere le proprie prede, o a scappare dai propri predatori. Quindi non devi assolutamente sentirti da meno della più forte delle tigri, se vuoi evitare di essere coinvolto in uno scontro. E' naturale. Non esiste la difesa, in natura. Per il succitato motivo. Difendersi equivale ad essere feriti anche se si vince. Quindi o si perde o si perde. Esistono la fuga o l'attacco. Ora, una tigre sa benissimo quando si tratta di un'aggressione alpha male o predatoria, infatti sono specie diverse quelle con cui combatte. Quindi sa bene che se incontra un'altra tigre maschio, la reazione non è di lotta o fuga, ma di dominazione o sottomissione. Se è nel proprio territorio o deve difendere i suoi cuccioli, deciderà di provare a scacciare l'altra tigre dominandola. Se invece è nel territorio altrui, deciderà di sottomettersi ed andarsene oppure di provare a dominare in casa d'altri. Ben diverso è il suo comportamento quando insegue e acchiappa un cervo e lotta per ucciderlo. Anche il cervo vive la stessa cosa. Tra cervi combatte in modalità alpha male, ovvero punta le corna in avanti e spinge per vedere chi è più forte. Quando invece si trova la tigre pronta a mangiarlo, scapperà, e se non può scappare o nascondersi, lotterà. Ma non spingendo le corna in avanti, bensì caricando dal basso all'alto per provare a ferire la gola con le corna. Nella nostra razza è tutto più complicato: non essendo ben chiara la differenza fra alpha male e predazione, poiché i due casi sono all'interno della stessa specie, ci si può trovare ad affrontare una situazione di status con risposte fisiche da preda, volendo scappare, mentre sarebbe normale sottomettersi e chiedere scusa. O ci si può trovare ad affrontare uno che ti vuole uccidere provando a fare i sottomessi. Come se non bastasse, da quando c'è l'agricoltura i Re per difendere i loro campi avevano bisogno di gente che andasse in guerra senza scappare. Per farlo ci sono arrivati attraverso le donne: creando in loro questo mito della codardia per cui se uno non ha voglia di andare a scannarsi per il re, le donne lo considerano un codardo e non lo fanno scopare. A Sparta funzionava così. Le donne venivano cresciute col mito del combattente per la patria e con lo schifo per chi abbandonava il campo di battaglia. "Torna con lo scudo o sullo scudo", la frase che dicevano ai loro uomini, figli, fratelli, quando partivano per la guerra: era riferita al fatto che non si riesce a correre con lo scudo, è ingombrante, per cui chi scappava abbandonava lo scudo. La situazione odierna è questa: 1-Non sei abituato al contatto fisico e alla lotta attraverso il gioco, come era naturale che fosse. 2-Fai fatica a riconoscere quando si tratta di rituale di dominazione/sottomissione e quando si tratta di vera violenza predatoria. 3-Per motivi culturali hai una paura boia di risultare codardo, per timore di non riprodurti al meglio e varie questioni di status comunque riconducibili al sesso. Vediamoli un attimo: Punto uno - Il gioco. Sembrerà assurdo a genitori ed educatori, ma il bambino abituato al contatto fisico, alla lotta, ha molta meno voglia di essere coinvolto in un'aggressione, perché diversamente da chi conosce la lotta attraverso i film, sa benissimo quali sono i suoi limiti e sa di non avere molte chance contro avversari più pesanti o numerosi. Giocare alla lotta però, in caso non sia possibile evitare di combattere, gli dà molte più chance. Si riesce a divincolare meglio, non si spaventa del contatto o di un pugno, è abituato a proteggere le parti più vulnerabili e sa dove e come fare più male, infatti di solito il gioco della lotta finisce perché uno dei due si fa male, questo anche nei gatti, e in quel momento da un lato si sta imparando come non fare se si vuole giocare, ma dall'altro lato si sta anche imparando come fare quando è davvero. Molti giovani maschi vorrebbero andare in guerra. Avventura, cameratismo, eroismo, Rambo... Quelli che giocano a soft air vengono visti come guerrafondai. Ho giocato a soft air per un po'. E ti posso dire che né io né gli altri che giocavano con me vorrebbero andare in guerra. Perché in una partita anche se sei molto bravo muori diverse volte. E' molto più facile che voglia andare in guerra uno che non l'ha mai fatta per gioco, che uno abituato a prendersi delle impallinate in testa. Eppure, se per forza bisogna far la guerra, quello abituato a giocarci sarà più efficace. Il mio suggerimento, anche se sei grande, è quello di giocare. Nel gioco ci si diverte, non importa vincere. Non è una gara. Punto due - Alpha Male Type VS Predatory Type Impara a riconoscere quelle che sono sfide, affermazioni di status, risse, da quelle che sono aggressioni. E a comportarti di conseguenza. In caso di aggressioni vere scappa e se non puoi nasconderti attacca senza escalation di parole e spinte, attacca subito per invalidarlo e cerca oggetti per farlo con maggiore potere d'arresto. In caso di sfide, lascia perdere la fuga o la lotta per la vita e prendile per quello che sono: o ti sottometti o, se vuoi essere il più dominante del bar di provincia, accetta lo scontro. In questi casi, la cosa può prendere una brutta piega se l'altro per paura tira fuori un'arma o afferra un oggetto atto ad offendere: a quel punto switcha completamente. Non sei più in contesto alpha male ma è diventato predatory, quindi ora dovrai scappare, nasconderti e, se non è possibile, distruggerlo con qualsiasi mezzo e fregandotene dell'onore. A proposito di onore e di come lo intendo, consiglio il libretto di Shopenhauer "L'Arte di Farsi Rispettare". Detto in pochissime parole... l'onore non è qualcosa che è tuo di nascita e chiunque può togliertelo con uno sputo in faccia o un'offesa, a meno che tu poi non lo meni. L'onore è la fama che ti precede per le tue azioni importanti e se qualcuno ti offende o ti sputa è lui, a farci la figura del cretino. Punto tre - Condizionamenti culturali. Lascia perdere 'sti condizionamenti culturali che fan comodo solo al Re. Se finisci in una rissa per non sembrare codardo in realtà sembri solo scemo. Una cosa è essere pronto e capace di difendere una donna, te stesso, in caso di vera aggressione. Predatoria intendo. Ben diverso è voler rompere il muso a uno perché ti ha offeso. E' lui che ci passa da scemo. Solo un subalterno vuole affermare il suo status di alpha combattendo. Negli umani inoltre l'alphaness non si vede coi pugni, e anche se sei forte 5 deboli si possono unire in gang e farti la festa. Un'ultima cosa: negli interrogatori di controspionaggio non viene detto all'interrogato: - "non si sieda se no le do un pugno". Gli viene detto - "non si sieda". Se conosci la minaccia la esorcizzi, se so che se mi siedo prendo un pugno, in base alla mia paura del pugno valuto...ma se mi vien detto "non si sieda", allora con la paura riempirò quel vuoto colorando la minaccia con le cose che mi fanno più paura. Allo stesso modo, se il contatto fisico è solo un'immagine nella tua testa, ti farà una gran paura, lo riempirai di significati che in fondo non ha. Se invece sei abituato al contatto e conosci la sensazione di un pugno, non ti farà tutta questa paura. Questo era naturale con il gioco. Te ne sei reso conto quando prendevi sediate e non sentivi male, ai miei allievi prima di insegnare principi o concetti, insegnavo il contatto fisico, giocavamo alla rissa, tutti contro tutti. Detta così fa quasi paura... in realtà ci si divertiva un sacco e l'unica regola era il rispetto. E' molto più facile imparare a guidare la macchina mentre guidi, con l'istruttore accanto, che in teoria. E' molto più facile imparare a dare piacere con un corpo nudo a disposizione, che in teoria. E' molto più facile imparare a combattere mentre lo si fa per gioco, che tirando pugni all'aria o al sacco mentre la nostra mente si riempie di illusioni e paure sulla realtà di un vero scontro e del contatto. Se uno ti offende e tu vuoi dimostrargli che si sbaglia facendo a pugni...stai cadendo trascinato nel suo frame. Reframmalo. Se un mulo ti desse un calcio ci faresti a botte? E' un mulo, che cazzo capisce. Se un cane ti rincorresse per morderti il sedere ti vergogneresti ad allontanarti, chiuderti dietro una porta? No, anzi, magari rideresti con la donna presente. Se un bambino ti volesse prendere a pugni non lo picchieresti, rideresti e te ne andresti. Ma se un umano maschio adulto ti vuol dare un pugno ti vergogni a scappare... C'è di mezzo l'orgoglio, maschio-maschio... chi domina. Quando è così, osserva la situazione per quello che è. Un combattimento rituale, una sfida, come il tiro alla fune, la boxe, la lotta greco romana, il braccio di ferro. Lo vuoi fare? Ti interessa provare a dominarlo? Cosa si guadagna, cosa si chiava, dov'è l'inculata. Spesso basta chiedere scusa e andarsene. E' un coinvolgimento emotivo molto grande, me ne rendo conto. Prima di affrontarlo, però, gioca un po' alla lotta, divertiti. BeegBooties, Dave Panzer, 213328 e 63 altri ha reagito a questo 60 4 1 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mars [Partecipante] 2513 Inviato 1 Febbraio 2013 Condividi Inviato 1 Febbraio 2013 Molto illuminante, effettivamente ho giocato pochissimo alla lotta nella mia infanzia/adolescenza. Quelle poche volte l'ho vissuta come pericolo superiore a quello reale, come dici tu Predatorio ...Ci rifletterò Come se non bastasse, da quando c'è l'agricoltura i Re per difendere i loro campi avevano bisogno di gente che andasse in guerra senza scappare. Per farlo ci sono arrivati attraverso le donne: creando in loro questo mito della codardia per cui se uno non ha voglia di andare a scannarsi per il re, le donne lo considerano un codardo e non lo fanno scopare Mi piace molto questo passaggio, effettivamente mi lascio condizionare dagli altri e dall'orgoglio. Per paura di apparire debole e non forte. E' più per questioni sessuali che per me stesso, se devo dirla tutta... Infatti le situazioni in cui mi sono sentito più impotente è quando c'era l'EX di turno che minacciava o il fratello maggiore/amico geloso. Non che sia uno che se le va a cercare, ma non so se hai presente i classici buzzurri o dominatori. Che pensano HAI OSATO RUBARE LA MIA RAGAZZA (anche se lei stessa l'aveva mollato mesi fa). Cmq con l'età e un po' di esperienza ho imparato a non farmi impressionare da qualsiasi tipo di minaccia. Ma confesso che se dovessi trovarmi sotto casa qualcuno o venir "sorpreso" in giro da L'EX. Non ti nego che la cosa mi inquieterebbe, anzi non so perché sarei sicuro di avere la peggio. Questo mi fa perdere in partenza. Molte volte ho assistito a scene, in cui basta impressionare l'avversario per avere la meglio, senza neanche combattere. Per la cronaca io sarei uno di quelli che si lascia impressionare da minacce fatte dal vivo. Questo è molto divertente, da vedere da fuori, e abbassa sicuramente il mio valore a gli occhi dell'HB. Penso cmq che mi iscriverò a qualche corso di difesa personale o a qualche disciplina.. Tu consigli qualcosa di particolare, per uno che parte da zero? Non che m interessi diventare un lottatore, ma credo mi possa far bene come inner-game e sicurezza in se stessi. ^'V'^ ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
lovedrop22 [Élite] 233 Inviato 1 Febbraio 2013 Condividi Inviato 1 Febbraio 2013 Aivia, incantevole come sempre Oltre al libro di Shopenhauer, tutti questi concetti dov'è che li hai trovati? Puoi consigliare altre fonti dove posso approfondire questo argomento? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Drugo94 [Élite] 847 Inviato 1 Febbraio 2013 Condividi Inviato 1 Febbraio 2013 Io ho sempre giocato alla lotta con mio padre, fino a 11-12 anni sono sempre stato dominante nello scontro fisico. Poi ho scoperto l'esistenza dei pugni in faccia a tradimento^^ da allora faccio arti marziali ^'V'^ ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
^'V'^ [Aivia Demon] 160656 Inviato 1 Febbraio 2013 Autore Condividi Inviato 1 Febbraio 2013 (modificato) Aivia, incantevole come sempre Oltre al libro di Shopenhauer, tutti questi concetti dov'è che li hai trovati? Puoi consigliare altre fonti dove posso approfondire questo argomento? Ehm...dovresti andare sui forum di Arti Marziali e cercare le migliaia e migliaia di interventi negli anni di un certo ^'V'^... Dagli 11 ai 30 anni la quasi totalità dei miei studi e ricerche aveva come fulcro il combattimento umano, ci sono centinaia di libri anche solo per due righe collegabili, migliaia di ore di video, ricerche e sperimentazioni che ho condotto sulla pelle o con l'osservazione, seminari, lezioni, corsi in continuazione, centinaia e centinaia di discussioni pubbliche sui forum dedicati o conversazioni private con gli altri esperti del settore...la tua domanda, sicuramente legittima...mi manda in crisi. Aggiungici che le fonti sono quasi tutte in parte sbagliate e piene di errori, per cui bisognerebbe leggersi le critiche alle critiche alle critiche, e che non esistono testi specifici, ma nei vari testi di antropologia, psicologia, etologia comparata ci possono essere spunti o qualche riga su cui poi indagare e ricercare... Quindi se ti consigliassi un testo, e non ce n'è uno specifico, ti starei consigliando una zuppa di errori e di realtà filtrate dalla cultura del momento e dai pregiudizi dell'autore... Beh, ci provo: Tutto il discorso del gioco è mio. Ci sono frammenti di varie discipline dall'etologia alla psicologia all'antropologia, ma sono considerazioni mie, in parte dovute alle mie sperimentazioni su soggetti sotto stress e sulle loro risposte innate, in parte all'osservazione di una colonia di bambini cresciuti senza tv e con genitori non violenti, che scrissi la prima volta come conferenza di presentazione per un corso. Il discorso del combattimento di dominazione o predatorio è tipico degli studi sugli animali, venne spiegato per la prima volta in italiano su un libro sul Dim Mak della Mediterranee ma la trattazione sebbene esaustiva era talmente piena di forzature che lo sconsiglio, tanto più che si rifà totalmente al modello del cervello triunico di Mac Lean degli anni 70 che oggi par essere superato. Esiste in rete un liberculo in inglese che tratta la differenza tra i due tipi di combattimento, ma è più che altro un e book gratuito per vendere il loro corso di difesa personale. Non dice in sostanza più di quello che ho scritto. Eccolo: http://www.low-techcombat.com/2008/10/alpha-male-v-predatory-threat.html (bisogna togliere il trattino tra low e tech) Il discorso sui freni inibitori intraspecifici deriva da "L'Aggressività" di Lorenz, che però è zeppo di errori dovuti alle convinzioni di inizio '900 solo in parte corretti in "Anatomia della distruttività Umana" di Fromm. Il discorso dei 5 deboli che si riuniscono in gang e fanno la festa al più forte deriva dalle considerazioni di Hobbes ne "ll Leviatano". Sui condizionamenti post rivoluzione agricola ci sarebbe tutta una letteratura sulla guerra che tende ad infinito, e che spesso ha opinioni in contrasto, diciamo che sono mie considerazioni, mentre il discorso sulla guerra greca e sullo scudo deriva da "L'Arte della guerra nel mondo occidentale". Sul "si sieda" nell'interrogatorio di controspionaggio mi sembra derivi dal libro tradotto in modo ridicolo in italiano da una certa fazione politica: Il manuale di tortura della CIA, meglio conosciuto col titolo più serio KUBARK counterintelligence interrogation. Il discorso del mulo che ti da un calcio dovrebbe, se non ricordo male, derivare da un racconto su Socrate, il quale aveva preso un pugno da uno e quando gli chiesero perché non andasse a dargliene due indietro, rispose: se un mulo mi avesse dato un calcio, ci farei a botte? Cosa capisce, è un mulo. Il tutto è tenuto insieme da considerazioni personali ed esperienze di insegnamento e di lavoro. Modificato 1 Febbraio 2013 da ^'V'^ trout_man, lovedrop22, mp3 e 4 altri ha reagito a questo 7 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
lovedrop22 [Élite] 233 Inviato 1 Febbraio 2013 Condividi Inviato 1 Febbraio 2013 Ehm...dovresti andare sui forum di Arti Marziali e cercare le migliaia e migliaia di interventi negli anni di un certo ^'V'^... Dagli 11 ai 30 anni la quasi totalità dei miei studi e ricerche aveva come fulcro il combattimento umano, ci sono centinaia di libri anche solo per due righe collegabili, migliaia di ore di video, ricerche e sperimentazioni che ho condotto sulla pelle o con l'osservazione, seminari, lezioni, corsi in continuazione, centinaia e centinaia di discussioni pubbliche sui forum dedicati o conversazioni private con gli altri esperti del settore...la tua domanda, sicuramente legittima...mi manda in crisi. Aggiungici che le fonti sono quasi tutte in parte sbagliate e piene di errori, per cui bisognerebbe leggersi le critiche alle critiche alle critiche, e che non esistono testi specifici, ma nei vari testi di antropologia, psicologia, etologia comparata ci possono essere spunti o qualche riga su cui poi indagare e ricercare... Quindi se ti consigliassi un testo, e non ce n'è uno specifico, ti starei consigliando una zuppa di errori e di realtà filtrate dalla cultura del momento e dai pregiudizi dell'autore... Beh, ci provo: Tutto il discorso del gioco è mio. Ci sono frammenti di varie discipline dall'etologia alla psicologia all'antropologia, ma sono considerazioni mie, in parte dovute alle mie sperimentazioni su soggetti sotto stress e sulle loro risposte innate, in parte all'osservazione di una colonia di bambini cresciuti senza tv e con genitori non violenti, che scrissi la prima volta come conferenza di presentazione per un corso. Il discorso del combattimento di dominazione o predatorio è tipico degli studi sugli animali, venne spiegato per la prima volta in italiano su un libro sul Dim Mak della Mediterranee ma la trattazione sebbene esaustiva era talmente piena di forzature che lo sconsiglio, tanto più che si rifà totalmente al modello del cervello triunico di Mac Lean degli anni 70 che oggi par essere superato. Esiste in rete un liberculo in inglese che tratta la differenza tra i due tipi di combattimento, ma è più che altro un e book gratuito per vendere il loro corso di difesa personale. Non dice in sostanza più di quello che ho scritto. Eccolo: http://www.low-techcombat.com/2008/10/alpha-male-v-predatory-threat.html (bisogna togliere il trattino tra low e tech) Il discorso sui freni inibitori intraspecifici deriva da "L'Aggressività" di Lorenz, che però è zeppo di errori dovuti alle convinzioni di inizio '900 solo in parte corretti in "Anatomia della distruttività Umana" di Fromm. Il discorso dei 5 deboli che si riuniscono in gang e fanno la festa al più forte deriva dalle considerazioni di Hobbes ne "ll Leviatano". Sui condizionamenti post rivoluzione agricola ci sarebbe tutta una letteratura sulla guerra che tende ad infinito, e che spesso ha opinioni in contrasto, diciamo che sono mie considerazioni, mentre il discorso sulla guerra greca e sullo scudo deriva da "L'Arte della guerra nel mondo occidentale". Sul "si sieda" nell'interrogatorio di controspionaggio mi sembra derivi dal libro tradotto in modo ridicolo in italiano da una certa fazione politica: Il manuale di tortura della CIA, meglio conosciuto col titolo più serio KUBARK counterintelligence interrogation. Il discorso del mulo che ti da un calcio dovrebbe, se non ricordo male, derivare da un racconto su Socrate, il quale aveva preso un pugno da uno e quando gli chiesero perché non andasse a dargliene due indietro, rispose: se un mulo mi avesse dato un calcio, ci farei a botte? Cosa capisce, è un mulo. Il tutto è tenuto insieme da considerazioni personali ed esperienze di insegnamento e di lavoro. Sei stato più che gentile. Grazie mille ^'V'^ ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
^'V'^ [Aivia Demon] 160656 Inviato 2 Febbraio 2013 Autore Condividi Inviato 2 Febbraio 2013 (modificato) Molto illuminante, effettivamente ho giocato pochissimo alla lotta nella mia infanzia/adolescenza. Quelle poche volte l'ho vissuta come pericolo superiore a quello reale, come dici tu Predatorio ...Ci rifletterò Mi piace molto questo passaggio, effettivamente mi lascio condizionare dagli altri e dall'orgoglio. Per paura di apparire debole e non forte. E' più per questioni sessuali che per me stesso, se devo dirla tutta... Infatti le situazioni in cui mi sono sentito più impotente è quando c'era l'EX di turno che minacciava o il fratello maggiore/amico geloso. Non che sia uno che se le va a cercare, ma non so se hai presente i classici buzzurri o dominatori. Che pensano HAI OSATO RUBARE LA MIA RAGAZZA (anche se lei stessa l'aveva mollato mesi fa). Cmq con l'età e un po' di esperienza ho imparato a non farmi impressionare da qualsiasi tipo di minaccia. Ma confesso che se dovessi trovarmi sotto casa qualcuno o venir "sorpreso" in giro da L'EX. Non ti nego che la cosa mi inquieterebbe, anzi non so perché sarei sicuro di avere la peggio. Questo mi fa perdere in partenza. Molte volte ho assistito a scene, in cui basta impressionare l'avversario per avere la meglio, senza neanche combattere. Per la cronaca io sarei uno di quelli che si lascia impressionare da minacce fatte dal vivo. Questo è molto divertente, da vedere da fuori, e abbassa sicuramente il mio valore a gli occhi dell'HB. Penso cmq che mi iscriverò a qualche corso di difesa personale o a qualche disciplina.. Tu consigli qualcosa di particolare, per uno che parte da zero? Non che m interessi diventare un lottatore, ma credo mi possa far bene come inner-game e sicurezza in se stessi. Guarda, il problema dell'ex incazzato lo avresti anche se fossi di 100 kg. Per due motivi: 1-se sei più forte non viene solo, viene armato o entrambe le cose. 2-l'attivazione emotiva. Nessuno che sia tranquillo con la ragazza vuole trovarsi uno, fosse anche meno grosso, che è in pieno "Arousal" da combattimento. Insomma, quando uno è incazzatissimo e fuori di se e tu non lo sei e non ne hai motivo, è normale che ti faccia un po' paura. Tu non sei in modalità da combattimento. Lui sì, lui è determinato, vuole picchiare come un forsennato, potrebbe essere la metà di te e rappresentare inizialmente un problema. Per qualche buffo motivo sempre riconducibile all'onore, non ti vergogneresti in nessun modo di scappare o di aver paura di un pazzo uscito dal manicomio. Ma se una persona dello stesso peso del pazzo, e fuori di se esattamente come il pazzo, però non pazzo, ti vuole aggredire, ti trovi in conflitto interiore. Se scappi stai dimostrando sottomissione e non dominanza e questo può portare la femmina che ti piace a dirti cose come "poverino", uccidendo la sua attrazione per te. E tu, almeno istintivamente, lo sai. Quando ricevo una chiamata via radio per una grossa rissa, ci vado volentieri ma spesso prima di partire di corsa faccio un piccolo rito che mi permette di uscire dalla modalità di osservatore dei culi delle ballerine ed entrare nella modalità da scontro. Perché andrò in mezzo a persone che sono già molti secondi che sono infuriate, piene di adrenalina e di endorfine, che si sono già colpite, quindi non posso andarci semplicemente in modalità normale. Allora inspiro per tre secondi, tengo l'aria per tre secondi, la butto fuori per tre secondi, tutto dal naso. In quel momento switcho completamente. Non sto dicendo che questa sia una tecnica magica che fa quell'effetto negli umani. Dico solo che la uso come un'ancora, un gesto che mi riporta a momenti di combattimento con la mente e così arrivo e sono pronto a gestire la situazione, anche se dieci secondi prima stavo immaginando un culo senza perizoma. Quando l'ex della tua tipa ti affronta, il tuo pensiero probabilmente è: che collo grosso, se mi da un pugno mi ammazza. Puoi semplicemente avere un cambio di pensiero in questo modo: che collo grosso, se voglio avere delle chance devo attaccare in fretta e con violenza. (Non è legale attaccare per primi, ma non sempre quello che funziona è legale, quindi prendilo come un consiglio di pura accademia). Riguardo alla sicurezza... Sai...alcuni credono che o uno è sicuro o uno è insicuro. Non è proprio così. Io per esempio mi sento sicuro per quanto riguarda negoziazioni, trattative, e non ho timore di andare da un cliente, se faccio un lavoro del genere, a proporgli qualcosa da comprare nel mutuo interesse. Tuttavia l'anno scorso lavorai nell'aziendina di un mio conoscente, come direttore marketing. Lui vendeva stampe in grande formato e grafica, cose che io non conoscevo, non conoscevo i materiali e non conoscevo il gergo tecnico. Avrebbe dovuto affiancarmi un po', ma non aveva tempo e si fidava tanto di me che mi mise all'opera da subito. Beh, ero molto insicuro, avevo un po' di ansia ad andare a parlare coi clienti. Non perché non sapessi gestire una comunicazione, ma perché i clienti conoscevano meglio di me quello che dovevo vender loro, e sapevo che le loro domande mi avrebbero fatto fare delle figure da incompetente. C'erano da studiare un sacco di materiali, di tipologie, e i clienti erano abituati a trattare queste cose. Io no. Se avessi avuto un paio di mesi di esperienza a contatto con lui, con la produzione, con ciò che andavo a vendere, mi sarei sentito benissimo e sicuro. Questo te lo dico perché se non sei sicuro di te nell'ambito del contatto fisico, non significa che sei un insicuro, o che vali poco come uomo. Significa solo che è un settore della tua vita che non hai approfondito e lo sai, e questo ti fa sentire a disagio. Ma con l'abitudine al contatto si risolve, senza problemi. Riguardo alla tua domanda sul partire da zero... Ti consiglierei di farti delle basi prima di passare allo studio della difesa personale. Di solito quelli bravi nella difesa personale lo sono perché vengono da forti basi in altre discipline, e a queste basi aggiungono qualche trucco sporco, qualche principio diverso, qualche tattica da strada, ma senza le basi fan poca strada. Per prima cosa, siccome devi giocare e abituarti al contatto, ti consiglierei di fare un po' di brazilian Ju Jitsu. Dovresti cercare una scuola in cui le cose si facciano un po' per gioco e con divertimento e non con un'eccessiva tensione agonistica. Non ti darà grossi vantaggi tattici nella DP, ma ti darà un'ottima abitudine alla lotta per gioco, al contatto, e scoprirai che si può fare amicizia e divertirsi mentre ci si rotola per terra senza farsi nemmeno male. Il Brazilian Ju Jitsu non è il Ju Jitsu. Dopo potresti esplorare il mondo dei colpi con un po' di Muay Thai, anche lì, se trovi qualcuno di non esaltato e di non troppo finalizzato al ring è meglio, ma va bene lo stesso, a quel punto potresti fare un po' di Kali filippino per imparare a gestire oggetti e armi, e quando avrai superato tranquillamente l'ansia da contatto e ti sentirai tranquillo nei movimenti, potrai abbandonare tutto e dedicarti solo ad un sistema reale ed efficace di difesa personale. Ma tutto questo, fallo per divertirti, non perché hai lo scopo di superare il tuo limite. Adesso ti sembrerà assurdo, ma quando impari un attimo a muoverti, poi ti diverti con queste cose. La differenza tra divertirsi e non? Immagina di dover perdere 5 kg e decidere di andare a correre due volte a settimana. Lo vedrai come un sacrificio e ai primi risultati mollerai tutto, affaticatissimo. Ora immagina di dover perdere sempre quei 5 kg, ma di giocare a calcetto con gli amici due volte a settimana. Avrai corso esattamente lo stesso tempo. Ma la tua esperienza sarà diversissima, e avrai giocato. Gioca, stai rilassato e divertiti, fai amicizia. Magari conoscerai in questi ambienti qualche esaltato e qualche sfigato, ma conoscerai anche qualcuno più avanti di te nella pratica che prenderai un po' a modello e ti trasmetterà qualcosa del suo modo di essere, almeno riguardo a questi ambiti. Io potrei scriverti per anni, ma non potrei mai sostituire l'esperienza di avere sott'occhio uno che è come vorresti essere e di poterlo emulare, anche solo inconsciamente. Se la vivi così ti divertirai. Inoltre, quando la tua ragazza vedrà che ti alleni in queste cose, non ti considererà un codardo se eviti di fare a botte con l'ex rompipalle. Penserà solo che sei maturo e che non ti abbassi a certi livelli. Se trovi i vecchi fumetti di NORITAKA, peraltro mai finiti di pubblicare in Italia, leggili, sono pochi numeri, ma per quello che vuoi fare ti daranno una motivazione stupenda. Modificato 2 Febbraio 2013 da ^'V'^ Mars, Dee, Tony Stark e 2 altri ha reagito a questo 5 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Omicron_Eridani [Partecipante] 4 Inviato 2 Febbraio 2013 Condividi Inviato 2 Febbraio 2013 (modificato) Ciao V! Per quanto riguarda il contatto fisico, gli sport di lotta aiutano sicuramente a formare il carattere. Attualmente frequento una scuola di BJJ\grappling con impostazione agonistica e una palestra di lotta olimpica. Anche se non sono più un 20 enne, gli sport di lotta hanno modellato il mio carattere, sono più determinato nella vita di tutti i giorni e ho un atteggiamento più "Alpha". Gli sport di lotta possono aiutare a tirare fuori il meglio delle persone perchè si impara prima di tutto il rispetto reciproco e poi abituarsi al contatto fisico è molto importante come miglioramento delle relazioni sociali e non ultimo l' approccio con il gentil sesso. Che sport hai praticato, V? Nel nostro team (tra l' altro è pure aperto un corso di combat grappling) sono passate diverse mele marce, allontanate quasi subito dopo una lezione di umilità. L' ultima persona cacciata pesava 150 kg (enorme), andava pesante pure quando bisognava andare piano ed è stato finalizzato pesantemente dal mio isegnante per educarlo ad ascoltarlo e non ragionare di testa propria. Dopo un paio di lezioni di questo genere è stato caldamente accompagnato alla porta. Dove c'è un bravo insegnante la permanenza delle teste calde è molto breve. Modificato 2 Febbraio 2013 da Omicron_Eridani Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Reverie [Élite] 1537 Inviato 2 Febbraio 2013 Condividi Inviato 2 Febbraio 2013 Per chi conosce l'inglese... http://mangafox.me/manga/hakaiou_noritaka/ Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
^'V'^ [Aivia Demon] 160656 Inviato 2 Febbraio 2013 Autore Condividi Inviato 2 Febbraio 2013 A questo punto mi preme fare una considerazione. Perché per qualche motivo quando si dice che si fa nuoto da una vita va tutto bene, quando si dice che si fanno sport da combattimento da una vita, sembra sempre che si voglia alfeggiare. Se è vero che ho conosciuto, benché le abbia cercate, ben poche persone che avessero approfondito certi argomenti quanto me, è anche vero che ho conosciuto un sacco di gente che mi spacca di legnate. Non devo nemmeno uscire dalla mia città. Per anni mi sono allenato ogni giorno molte ore al giorno, ma poi la mia vera passione nel campo del combattimento è stata la ricerca sul come addestrare le persone e come distillare metodi di combattimento realistici e basati almeno in parte sull'istinto. Non ho nessun problema ad affermare che mi sento più in gamba come insegnante e ricercatore, che come combattente. Poi mi manca totalmente lo spirito agonistico, non me ne frega nulla di vincere. Sono sempre affascinato dalle possibilità di apprendere, cooperare, costruire. Parlo di come sono io, non dico che anche altre persone non dovrebbero essere competitive. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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