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Tempo di bilanci sull'inner game


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Ciao a tutti,

inizio con una confessione: la semplice frequentazione di IS ha cambiato il mio modo di pensare su alcuni argomenti (tecnicamente ha allargato le mie mappe di riferimento in modo da includere modalità nuove di pensiero che hanno arricchito le mie preesistenti senza per questo rinnegarle).

Tuttavia il vero cambiamento della mia vita sta dipendendo dalla fisica frequentazione degli altri membri di questo forum; il motivo è che per iscritto si tende a mettere solo la teoria e le rose, mentre quando siamo insieme si discute e ci si spalleggia anche sulle inevitabili spine.

Mi chiedevo perchè pochissimi postino anche i loro insuccessi formativi, leggendo in modo superficiale infatti sembra che sia tutto un mondo dorato di continui f-close... eppure inconsciamente sappiamo tutti che non è così.

Per me è tempo di bilanci, dopo circa 4 mesi di forum e circa 1 mese di pratica sul campo con gli altri gPUA (greenPUA, visione positivista rispetto a AFCilluminato ma sostanzialmente equivalente).

I dati oggettivi si possono buttare sul piatto, senza problemi: i commenti sono invece molto personali e dipendono probabilmente dal modo in cui ragiono io.

Il numero di close (#close, *close, f-close) è aumentato in senso assoluto (una bellissima sensazione)

MA

Il numero di crash e di insuccessi è aumentato molto di più del numero di successi. Ormai cancellazioni di DayX, overbooking, perdita di amicizie, incontri con Psycho, difficile gestione delle persone a cui teniamo davvero (amiche, LTR, ex-LTR, FB..) sono all'ordine del giorno.

A seconda di come uno vede il mondo, il bilancio può essere interpretato agli estremi. Io, nonostante qualche attimo di sconforto, sono felice e prendo le difficoltà come stimolo a proseguire... indietro non si torna, la pillola è stata inghiottita!

Infatti mentre i successi positivi rimangono, gli effetti collaterali negativi -per quanto numerosi- sono solo problemi da affrontare e risolvere, che verranno risolti. I filoni su cui lavorare sono due: il più semplice riguarda il rendere più solidi i #close (di meno, ma di più alta qualità), il più difficoltoso è quello di cercare di smorzare gli entusiasmi di PUing cercando di assimilare le nuove attitudini piuttosto che lasciarsi stravolgere il carattere.

Vorrei discutere un po' più approfonditamente del secondo punto, che causa i gravi problemi già citati. HBcollega, con la quale parlo regolarmente di game perchè non mi conosceva in modalità pre-IS, mi accusa di non essere spontaneo. Settimana scorsa ha esclamato: "io comincio ad avere paura a parlare con te, perchè tu riesci a capire e ad analizzare ogni mia singola frase, e io non mi sento libera di essere spontanea". Questo è un forte segnale del fatto che a volte mi rapporto con le HB come se mi rapportassi con una macchina... causa-effetto, stimolo-reazione. Il fatto che tale modalità funzioni, diventa una trappola da tenere ben presente che mi può ingabbiare nelle successive fasi di approfondimento del game. Inoltre ho passato un paio di DayX senza affatto divertirmi, tutto teso a lanciare stimoli e a studiare reazioni.

Intendiamoci, a scanso di equivoci. Queste non sono lamentele, sono solo problemi da superare che certamente supererò. Quello che sto dicendo è che occorre mettere in conto un periodo transitorio di forti difficoltà, che non tutti si aspettano durante le entusiasmanti fasi iniziali. E proprio perchè le fasi iniziali ti drogano, occorre un frame d'acciaio per non mollare tutto dopo qualche mese: provate un po' a contare quanti iscritti di IS sono state solo delle meteore (intendo sui 100 messaggi) effimere.

E qui mi inserisco nella diatriba tra "metodi" all'americana, e "spontaneità".

Io sono assolutamente convinto che la spontaneità purtroppo non si acquisisca, o meglio non si può decidere di acquisirla in quanto dipende da TUTTA la nostra vita e formazione passata. I "metodi" invece sono delle semplificazioni estreme comportamentali che possono essere seguite con diligenza, a patto ovviamente di vederli come mezzo e non come fine. Senza la teoria degli opener, senza la group-theory, senza tutta la formalizzazione di De Angelo e Mystery io non sarei stato in grado neanche di iniziare. Ripeto, sempre a patto di vedere queste cose nella giusta prospettiva.

Dopo un mese di opener canned, sto acquisendo sensibilità e ormai sono abbastanza in grado di improvvisare con la stessa efficacia comunicativa: questa sensibilità non l'avrei mai affinata senza uno studio metodico ma critico e personalizzato dei canned e dei report degli altri PUA. Ripetere a pappagallo le frasi lette sui libri o sul forum non ti porta da nessuna parte senza una profonda riflessione su quanto si sta facendo.

IMHO, insistere sulla spontaneità è come tracciare un confine inconscio (io riesco, tu no) senza però essere in grado di trasmettere conoscenza.

Come per qualunque materia, l'esperienza non si può trasferire: quello che si può fare è condensare linee guida, trasmetterle, e lasciare che gli allievi sviluppino le proprie competenze in modo autonomo.

Non è così che abbiamo affrontato gli studi universitari forse? Sul lavoro quanti usano le "tecniche" imparate durante gli esami? Nessuno, vero? Eppure come avremmo potuto acquisire sicurezza senza una base teorica?

Mi piacerebbe davvero leggere le vostre opinioni, e mi raccomando: non solo sul secondo argomento, quello dei "metodi", ma soprattutto sulla gestione delle difficoltà di mediogame.

A presto

ps questo post non vuole essere l'apologia di nessuno. Rispecchia solo la mia esperienza, che potete condividere o meno.

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Papero
Mi chiedevo perchè pochissimi postino anche i loro insuccessi formativi, leggendo in modo superficiale infatti sembra che sia tutto un mondo dorato di continui f-close...

io lo feci ma visto il feedback non proprio dei piu' incoraggianti, smisi...

http://www.italianseduction.club/forum/showt...read.php?t=1157

... anche perche' un c&b in quanto a tecniche utilizzate vale 1/10 di un'interazione normale, quindi o ne hai una bella raccolta da postare, altrimenti posti solo quelli che ti capitano in mezzo agli open fruttuosi :anima:

just my 0.02, tho

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superjhonny
Tuttavia il vero cambiamento della mia vita sta dipendendo dalla fisica frequentazione degli altri membri di questo forum;  

La frequentazione di persone che hanno una capacità di autocritica fuori dal comune, che sanno esprimere le proprie paure, le proprie emozioni, i propri obiettivi e desideri, è il vero valore aggiunto che causa il profondo radicarsi della lettura della teoria.

Ne parlavo con te e sexyPit sabato sera: tutte le volte che esco con il gruppo di sarge, entro in automatico in una situazione di comfort data dalla soddisfazione di condividere dei momenti di allegria con persone straordinarie. Ogni volta ho la sensazione che se la serata finisse senza un'apertura sarebbe comunque una serata positiva. Per fortuna poi apro lo stesso... :).

Il numero di close (#close, *close, f-close) è aumentato in senso assoluto (una bellissima sensazione)

MA

Il numero di crash e di insuccessi è aumentato molto di più del numero di successi. Ormai cancellazioni di DayX, overbooking, perdita di amicizie, incontri con Psycho, difficile gestione delle persone a cui teniamo davvero (amiche, LTR, ex-LTR, FB..) sono all'ordine del giorno.

L'aumento delle opportunità che ti concedi è in assoluto il motivo dell'aumento dei close. La solidità è direttamente proporzionale alla tua capacità di generare attrazione. Sappiamo entrambi che generare attrazione in un "pubblico" non collaborante (come le HB che si trovano mediamente nella nostra zona) è parecchio frustrante, ma pian piano sembra che ci si stia avvicinando al momento in cui sapremo toccare le corde giuste in breve tempo. Per quel che riguarda le amicizie pre-IS, ho notato che da parte mia c'è un raffreddamento enorme, una voglia di staccare quasi del tutto, per una quasi totale mancanza di obiettivi comuni. Invece il rapporto con la LTR sta diventando complicato, soprattutto per situazioni contingenti e non direttamente riferibili al mio cambiamento, anche perchè sto cercando di confrontarmi il più possibile, di discutere e di capire quali siano i feedback positivi e quelli negativi, e di ricalibrare il rapporto. L'ultima discussione costruttiva è datata ieri pomeriggio: un bel confronto sulle paure di questo periodo e sul modo di non farle gravare sulla coppia.

Vorrei discutere un po' più approfonditamente del secondo punto, che causa i gravi problemi già citati. HBcollega, con la quale parlo regolarmente di game perchè non mi conosceva in modalità pre-IS, mi accusa di non essere spontaneo. Settimana scorsa ha esclamato: "io comincio ad avere paura a parlare con te, perchè tu riesci a capire e ad analizzare ogni mia singola frase, e io non mi sento libera di essere spontanea". Questo è un forte segnale del fatto che a volte mi rapporto con le HB come se mi rapportassi con una macchina... causa-effetto, stimolo-reazione. Il fatto che tale modalità funzioni, diventa una trappola da tenere ben presente che mi può ingabbiare nelle successive fasi di approfondimento del game. Inoltre ho passato un paio di DayX senza affatto divertirmi, tutto teso a lanciare stimoli e a studiare reazioni.

Ho avuto un feedback del genere nel primo periodo di frequentazione di IS. Poi mi sono rilassato cercando di memorizzare i comportamenti, analizzandoli in una fase successiva, di rielaborazione. Perdere energie ad analizzare i feedback non lascia spazio alla spontaneità, facendoci risultare robotici nella comunicazione. Preferisco lasciar sfuggire qualche errore, prendendone coscienza in un secondo momento, piuttosto che avere un'interazione tecnicamente perfetta ma povera di comunicazione emozionale, fredda. In questo modo voglio riuscire a eliminare gli errori senza forzature tecnicistiche, ma lasciando che le cose escano naturalmente con i loro tempi di apprendimento. La mia condizione mi permette di non avere ansia da close, cosa non indifferente...

SJ

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sexyPit
..ma soprattutto sulla gestione delle difficoltà di mediogame..
^x^, intanto ti ringrazio per gli splendidi spunti del tuo 3d :smack:.

La domanda che mi pongo ormai sempre più frequente è "che cosa voglio dalla mia esperienza di PUA?". Ebbene, mi sono accorto di non avere una risposta. Non lo so che cosa voglio, o meglio, non ancora. Voglio togliermi più soddisfazioni possibili, oppure fermarmi anche adesso se necessario? Mi sembra che ad ogni chiusura ci sia il pericolo di one-itis. Perchè quando devo chiudere do tutto me stesso, non risparmio nemmeno una goccia del mio essere. Questo mi porta ad essere travolto dal mio stesso impeto, non riesco a trattare le situazioni "professionalmente" e del resto non è nemmeno quello che voglio. Tutto ciò è motivo per me di enorme sofferenza, ma sono consapevole di dover lavorare su me stesso per cambiare. Non per cambiare il mio modo di pormi, ma riuscire a razionalizzare i miei sentimenti e capire che tutto ciò non fa bene a me per primo e alle ragazze che frequento poi.

Mi rendo conto che quando passo qualche giorno con una tipa, il mio obiettivo non è tanto una frequentazione spontanea. Bensì la creazione di un "quadretto" perfetto in cui ogni pezzo deve essere al suo posto. Alla fine quando il quadretto è risultato perfetto, mi sono talmente immedesimato in esso, che pensare di essere innamorato diventa inevitabile. Ma poi passano i giorni e riesco ad avere una visione d'insieme, riesco a capire di aver idealizzato tutto. Di aver idealizzato lei, me stesso, le situazioni. Il tempo di frequentazione poi è talmente breve che non è possibile scoprire i "difetti" dell'altra persona, cosa inevitabile(e razionalizzante) sul lungo periodo.

Alla fine, mi è impossibile innamorarmi di una e non innamorarmi di tutte. Forse un giorno mi abituerò a questa mia condizione, oppure finalmente riuscirò a trovare una mia condizione "professionale" di PUA, che mi permetta di chiudere senza strascichi. Per adesso attorno a me vedo tanto deserto, ma non mi abbatto, continuando a camminare da qualche parte arriverò. O se dovessi cedere lungo la strada, almeno non avrò il rimpianto di essermi fermato alla prima duna.

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keener
Ciao a tutti' date='

inizio con una confessione: la semplice frequentazione di IS ha cambiato il mio modo di pensare su alcuni argomenti (tecnicamente ha allargato le mie mappe di riferimento in modo da includere modalità nuove di pensiero che hanno arricchito le mie preesistenti senza per questo rinnegarle). [/quote']

Su questo concordo con te, già che ci sono colgo anche l'occasione per ringraziare tutti quelli del forum che, in via telematica o "de visu" mi hanno fornito degli input interessanti e applicabili anche al do fuori della vita.

Voi sapete chi siete, quindi non c'è bisogno di elenchi interminabili.

Tuttavia il vero cambiamento della mia vita sta dipendendo dalla fisica frequentazione degli altri membri di questo forum; il motivo è che per iscritto si tende a mettere solo la teoria e le rose' date=' mentre quando siamo insieme si discute e ci si spalleggia anche sulle inevitabili spine. [/quote']

Beh, quando si è insieme avviene l'appoggio, la spinta avviene in separata sede ;D

Scherzi a parte, è vero, in fondo di parlare sulla teoria della seduzione sono capaci un po' tutti, ognuno di noi (sia dentro nel forum che al di fuori) ha la sua teoria più o meno valida, ma la pratica è un'altra cosa... E soprattutto il PU-ing IMHO è anche un discorso di crescita interiore. Cioè, per come la vedo io, ti trovi davanti una persona e nel giro di poco vuoi lasciarla meglio di come l'hai trovata (fosse solo per un sorriso o per una scintilla diversa nei suoi occhi). Poi se si riesce a closare in qualche modo e a far sì che la signorina in questione possa ripetutamente godere della mia presenza al suo fianco, beh, meglio ancora ;)

Mi chiedevo perchè pochissimi postino anche i loro insuccessi formativi' date=' leggendo in modo superficiale infatti sembra che sia tutto un mondo dorato di continui f-close... eppure inconsciamente sappiamo tutti che non è così. [/quote']

Traendo anche dalla mia esperienza personale, provo a rispondere:

- perchè si pensa più ad aprire il prossimo set che a pensare perchè quello precedente è andato male

- perchè occorre distacco per analizzare una situazione in cui si è coinvolti personalmente

- perchè quando si fa game da soli è difficile

- perchè si è sempre preda dei soliti errori e si ha paura ad ammetterlo

- perchè non è sempre così chiaro perchè è andata male

- perchè i wing quando chiedi dei feedback a volte non sanno cosa dirti

Il numero di close (#close' date=' *close, f-close) [b']è aumentato[/b] in senso assoluto (una bellissima sensazione)

MA

Il numero di crash e di insuccessi è aumentato molto di più del numero di successi. Ormai cancellazioni di DayX, overbooking, perdita di amicizie, incontri con Psycho, difficile gestione delle persone a cui teniamo davvero (amiche, LTR, ex-LTR, FB..) sono all'ordine del giorno.

Su questo sono con te, soecie quando scrivi "difficile gestione delle persone a cui teniamo davvero". Anche perchè uno si sente "preso dentro" dal forum, si accorge che è popolato di gente interessante (e che il sarge insieme è un'esperienza che unisce molto) e inizia a uscire con gente del forum, sia per fare game insieme che perchè apprezza la loro compagnia. E la gestione del resto delle amicizie sta alla nostra capacità di organizzazione e alla VERA priorità che le persone hanno dentro di noi. Allora ti accorgi che a certe persone stavi insieme "per caso", mentre con altre, indipendentemente da quanto sei occupato, vuoi mantenere un certo tipo di rapporto e quindi il tempo per loro lo trovi o, quantomeno, fai in modo che il rapporto con loro non ti scivoli via come acqua tra le dita. Almeno, questo è quantpo deriva dalla mia esperienza personale

A seconda di come uno vede il mondo' date=' il bilancio può essere interpretato agli estremi. Io, nonostante qualche attimo di sconforto, [b']sono felice[/b] e prendo le difficoltà come stimolo a proseguire... indietro non si torna, la pillola è stata inghiottita!

Infatti mentre i successi positivi rimangono, gli effetti collaterali negativi -per quanto numerosi- sono solo problemi da affrontare e risolvere, che verranno risolti.

Anche qui mi trovi concorde. Sempre attingendo dalla mia esperienza personale, ti accorgi che, dopo un po' che le idee del forum e delle varie correnti seduttive girano nella mente e si sono sedimentate, vedi "l'altra gente " che vive una vita "sempre in prima". Per renderti il concetto, è come se ti accorgessi di essere seduto su una potente macchina sportiva e gli altri su una modesta utilitaria. Sia l'una che l'altra ti portano dove vuoi arrivare, solo che una volta che scendi dalla macchina sportiva per salire su un'utilitaria, ti senti "ristretto". Poi è chiaro che guidare una macchina sportiva è molto più impegnativo che guidare un'utilitaria e che i primi tempi uno non si trova a proprio agio e sembra che la patente se la sia comprata, ma vuoi mettere la differenza ?

I filoni su cui lavorare sono due: il più semplice riguarda il rendere più solidi i #close (di meno' date=' ma di più alta qualità), il più difficoltoso è quello di cercare di smorzare gli entusiasmi di PUing cercando di assimilare le nuove attitudini piuttosto che lasciarsi stravolgere il carattere. [/quote=ManuX']

Beh, mi sembra un'ottima linea guida. Posso prenderla in prestito ?

Vorrei discutere un po' più approfonditamente del secondo punto' date=' che causa i gravi problemi già citati. HBcollega, con la quale parlo regolarmente di game perchè non mi conosceva in modalità pre-IS, mi accusa di non essere spontaneo. Settimana scorsa ha esclamato: "[u']io comincio ad avere paura a parlare con te, perchè tu riesci a capire e ad analizzare ogni mia singola frase, e io non mi sento libera di essere spontanea[/u]". Questo è un forte segnale del fatto che a volte mi rapporto con le HB come se mi rapportassi con una macchina... causa-effetto, stimolo-reazione. Il fatto che tale modalità funzioni, diventa una trappola da tenere ben presente che mi può ingabbiare nelle successive fasi di approfondimento del game. Inoltre ho passato un paio di DayX senza affatto divertirmi, tutto teso a lanciare stimoli e a studiare reazioni.

Intendiamoci, a scanso di equivoci. Queste non sono lamentele, sono solo problemi da superare che certamente supererò. Quello che sto dicendo è che occorre mettere in conto un periodo transitorio di forti difficoltà, che non tutti si aspettano durante le entusiasmanti fasi iniziali. E proprio perchè le fasi iniziali ti drogano, occorre un frame d'acciaio per non mollare tutto dopo qualche mese: provate un po' a contare quanti iscritti di IS sono state solo delle meteore (intendo sui 100 messaggi) effimere.

E qui mi inserisco nella diatriba tra "metodi" all'americana, e "spontaneità".

Io sono assolutamente convinto che la spontaneità purtroppo non si acquisisca, o meglio non si può decidere di acquisirla in quanto dipende da TUTTA la nostra vita e formazione passata. I "metodi" invece sono delle semplificazioni estreme comportamentali che possono essere seguite con diligenza, a patto ovviamente di vederli come mezzo e non come fine. Senza la teoria degli opener, senza la group-theory, senza tutta la formalizzazione di De Angelo e Mystery io non sarei stato in grado neanche di iniziare. Ripeto, sempre a patto di vedere queste cose nella giusta prospettiva.

Dopo un mese di opener canned, sto acquisendo sensibilità e ormai sono abbastanza in grado di improvvisare con la stessa efficacia comunicativa: questa sensibilità non l'avrei mai affinata senza uno studio metodico ma critico e personalizzato dei canned e dei report degli altri PUA. Ripetere a pappagallo le frasi lette sui libri o sul forum non ti porta da nessuna parte senza una profonda riflessione su quanto si sta facendo.

IMHO, insistere sulla spontaneità è come tracciare un confine inconscio (io riesco, tu no) senza però essere in grado di trasmettere conoscenza.

Come per qualunque materia, l'esperienza non si può trasferire: quello che si può fare è condensare linee guida, trasmetterle, e lasciare che gli allievi sviluppino le proprie competenze in modo autonomo.

Non è così che abbiamo affrontato gli studi universitari forse? Sul lavoro quanti usano le "tecniche" imparate durante gli esami? Nessuno, vero? Eppure come avremmo potuto acquisire sicurezza senza una base teorica?

Guarda, qui ti rigiro un discorso fatto con uno dei più grandi PUA che ho conosciuto.

Stavamo discutendo della differenza tra PUA e AFC.

Fai conto che ero reduce da una giornata al lago con una compagnia di amici, nessuno dei quali frequenta questo forum. Tutti avevano la LTR e tutti erano felici (sia loro che la LTR). Al che il piccolo Keener chiede "come mai loro sì che non hanno mai studiato una riga di tecniche e io no ?" e da lì partì una lunga discussione PUA vs AFC. Questo grande PUA mi disse che noi, superato un certo punto, bisognava essere naturali, perchè le varie tecniche studiate sarebbero rimaste nel nostro subconscio e le avremmo usate al momento opportuno.

E ora, nel mio piccolo, mi accorgo che è vero. Ti faccio l'esempio del canned. Dopo un po' certe routine ti verranno naturalmente, senza pensare "ok, ora gli faccio il test delle migliori amiche per poi proseguire con "angioletto & diavoletto" e finire con la routine "predatrici sessuali" " ma le tirerai fuori come ti vengono, anche perchè, a furia di tirar fuori canned, ti sentirai anche tu inscatolato (trad. letterale di canned) e cercherai qualcos'altro che ti consenta di esprimere la tua personalità e i tuoi valori.

Ah, già che ci sono, ti ringrazio per avermi offerto questo spunto di riflessione, a volte si fa prima a organizzare un raduno che a fermarsi a pensare dove ci sta portando il nostro impegno verso il game.

See ya on the streetz e, ovviamente, stay :metal:

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