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Mi vieta di uscire da solo con un'amica


thedaddy

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thedaddy

io ritengo che l'amicizia tra uomo e donna possa esistere se non c'è un'attrazione fisica tra i due ed è proprio il mio caso, non ho alcuna attrazione verso la mia amica, non voglio definirla cessa per rispetto peró non è proprio una bella ragazza , sicuramente è meno bella della mia ragazza.

Comunque cercheró di far cambiare idea alla mia ragazza spiegandole le mie opinioni e spero capisca altrimenti seguiró il consiglio di Amnesiac.

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Jumpy

Ragazzi se la vostra ragazza vi vietasse di uscire con la vostra amica,solo voi due, come le rispondete? Io non lo accetto, in una relazione voglio poter fare ció che voglio fino a quando non diventa irrispettoso nei sui confronti e uscire con un'amica non lo è affatto. Secondo voi?

E' una faccenda che, in determinati contesti sociali, è spinosa e delicata.

Nei miei giri, ad esempio, c'è il (pre)concetto: uomo e donna che escono da soli = fidanzati o potenziali tali. Punto. Con tutte le implicazioni ed i pettegolezzi del caso.

Può darsi che anche lei ragioni un po' in tal senso, IMHO dovreste parlarne apertamente.

Sull'amicizia tra uomo e donna la casistica è abbastanza ampia, a volte l'amicizia è passaggio per una LTR (forse lei teme anche questo), altre volte l'amicizia è fondata su basi ambigue (uno dei due spera che dall'amicizia si passi ad altro), altre ancora è davvero amicizia e basta.

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giuly86

Allora, io sono la prima a dire che in un rapporto bisognerebbe essere migliori amici, amanti, innamorati e tutto quanto... Ma questo non significa non potere avere amicizie, anche del sesso opposto.

Ok, non come il "fidanzato" della mia amica (metto tra virgolette perché non può essere definito tale), che vuole (e ci va), in vacanza con la sua ex (ora migliore amica). No, questo è troppo.
Ma uscire a bere qualcosa, una passeggiata, con un'amica/o (magari che conoscete già da prima del/la vostro/a fidanzato/a), non ci vedo nulla di male. Questo non significa che con questa persona avete più confidenza che con il vostro compagno.
Ah, un consiglio da donna: Non dire MAI la frase "io PER TE non cambierò mai". Poi se non cambi va bene lo stesso, ma MAI, dirlo esplicitamente. è una frase che fa rabbrividire noi donne.
Ho sempre detto al "mio" lui che spesso non è quello che dici o fai a farci imbestialire, ma come lo dici o come lo fai.
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HaphaHapha

Escici e che non rompa troppo i cogl*oni... Che cazzo raga, è una relazione non una condanna all'isolamento..

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Mars

Invita anche lei alla cena o al dopo cena e proponi una cosa a 3 :)

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^'V'^

Ragazzi se la vostra ragazza vi vietasse di uscire con la vostra amica,solo voi due, come le rispondete?

-Vado a comprare le sigarette.

-Ciao e vaffanculo

-Non faccio niente che tu non faresti

In linea di massima, comunque, ormai questa se si prende certe libertà è andata.

Con la prossima, se prendi abitualmente il suo culo e strappi via a brandelli la sua dignità certe derive comportamentali non autorizzate potrebbero essere estinte prima del parto.

Ah! E smettila con questa storia della "solo amica" perché se no poi anche lei inizia ad uscire col "solo amico" e sappiamo tutti cosa c'è nella testa del "solo amico" maschio.

Modificato da ^'V'^
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Nemesi

In linea di massima, comunque, ormai questa se si prende certe libertà è andata.

Con la prossima, se prendi abitualmente il suo culo e strappi via a brandelli la sua dignità certe derive comportamentali non autorizzate potrebbero essere estinte prima del parto.

Sono d'accordo con il tuo giudizio sulla situazione. Prenderle abitualmente il culo direi che sia abbastanza intuitivo, ma riguardo al fare a brandelli la sua dignità hai qualche suggerimento, consiglio, linea d'azione in generale (non solo applicata al caso di specie) che ti sentiresti di condividere?

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^'V'^

Sono d'accordo con il tuo giudizio sulla situazione. Prenderle abitualmente il culo direi che sia abbastanza intuitivo, ma riguardo al fare a brandelli la sua dignità hai qualche suggerimento, consiglio, linea d'azione in generale (non solo applicata al caso di specie) che ti sentiresti di condividere?

Io uso il sistema della safeword.

Le spiego che qualsiasi cosa io dica o faccia, se raggiunge i suoi limiti (limiti attuali, che saranno stiracchiati in modo viscoelastico nel tempo) deve dire giallo, in modo che io decida se rallentare.

Se invece è oltre le sue capacità di sopportazione, deve dire rosso e in quel caso mi fermo qualsiasi cosa stia facendo. (anche a dieci secondi dall'orgasmo, intendo)

Vista la potenza della safeword rosso, essa non deve essere mai usata per cercare di controllare il mio comportamento o lo scenario, ma solo come un'ammissione di fallimento personale.

Qualsiasi altra verbalizzazione che sia diversa da giallo o rosso per me non significa che bla bla bla.

Data la premessa della safeword, qualsiasi cosa io le faccia o le dica, contiene il tacito ed implicito assenso di lei.

Comportamenti che sarebbero considerati, senza safeword, come lesivi della sua dignità come donna e come essere umano, divengono automaticamente consensuali.

E a quel punto, arriva un momento in cui se ne rende conto.

Che io non sono stronzo, ma lo è lei, con se stessa, perché in qualsiasi momento si sarebbe potuta rallentare o fermare dicendo giallo o rosso.

E quindi i limiti di ciò che considerava conveniente per la propria dignità vengono fatti a brandelli da se stessa.

E inizia a domandarsi se quello che le piace ricevere sia lecito o socialmente accettabile.

E inizia a domandarsi se quello che le hanno infilato in testa la tv e la gente, i suoi allevatori ed educatrici, sia ciò che davvero vuole per se stessa.

Se non mi ha fermato, significa che le piaceva. Che possa accettarlo o meno.

A quel punto la sua autoimmagine è in frantumi, e sperimenta un livello mai esperito di libertà.

Il suo mondo è in frantumi, e per fortuna, perché era fatto di merda.

E non dovendo più muoversi in quel modello schizofrenico del mondo in cui agiva la sua autoimmagine nevrotica, e dalla quale si aspettava che si permettesse addirittura di dire al proprio uomo cosa fare e non fare (se non è nevrosi, cioè scollamento dalla realtà, questa), si trova come per incanto proiettata in un mondo magico, reale, dove la realtà supera il fantasy (il fantasy è la fuga della mente da una realtà che non si conosce e comprende, che ci fa male per come cozza col nostro modello idiota della stessa).

E in questo mondo magico scopre che pulirti la camera perché deve venire una a farsi scopare è piacevole, e lo può ammettere finalmente a se stessa, e scopre che farsi sbattere come una cagna sottomessa nel culetto appositamente lubrificato è piacevole e la porta ad orgasmi mai provati, e scopre che quando esci con la tua amica, lei spera che te la chiavi e vuole le prove video di questo, perché fa il tifo per te.

E scopre che non le da più fastidio quando la chiami puttana, ma anzi si riferisce a se stessa come "questa squallida puttana".

C'è tutto un mondo, di potenziale infinito, in una donna.

Sia loro lasciata sempre l'ultima parola in un discorso, e questa sia: Yes, Master

Modificato da ^'V'^
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Nemesi

Capisco quindi, come insomma era abbastanza intuibile, che la tua sia un'escalation. Mi interesserebbe capire quali ne siano le tappe (per quanto possibile spiegarle in un messaggio su un forum). Ad esempio, a quale livello del rapporto introduci il concetto della safeword (es. da subito, prima del sesso, dopo il primo rapporto sessuale, dopo n-rapporti sessuali). Come poi giustamente scrivi la donna di oggi è nevrotizzata (non che l'uomo...), in quanto si immagina di dover comandare, ma al tempo stesso - in maniera interiore, inconscia e forse inconfessata soprattutto a se stessa - sente il bisogno di essere guidata/sottomessa. Quindi, come riesci, nelle prime fasi dell'approccio, ad essere congruente con la tua impostazione, ma al tempo stesso a non essere rifiutato a priori da una donna che, per una miriade di fattori culturali, non è ancora pronta ad accettare la propria più profonda natura? Ad esempio, non la chiamerai "puttana" sin dall'inizio, ma quali sono le espressioni, i concetti, i modi di fare con cui comunichi da subito che con te sarà tutta un'altra musica?

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^'V'^

Capisco quindi, come insomma era abbastanza intuibile, che la tua sia un'escalation. Mi interesserebbe capire quali ne siano le tappe (per quanto possibile spiegarle in un messaggio su un forum). Ad esempio, a quale livello del rapporto introduci il concetto della safeword (es. da subito, prima del sesso, dopo il primo rapporto sessuale, dopo n-rapporti sessuali). Come poi giustamente scrivi la donna di oggi è nevrotizzata (non che l'uomo...), in quanto si immagina di dover comandare, ma al tempo stesso - in maniera interiore, inconscia e forse inconfessata soprattutto a se stessa - sente il bisogno di essere guidata/sottomessa. Quindi, come riesci, nelle prime fasi dell'approccio, ad essere congruente con la tua impostazione, ma al tempo stesso a non essere rifiutato a priori da una donna che, per una miriade di fattori culturali, non è ancora pronta ad accettare la propria più profonda natura? Ad esempio, non la chiamerai "puttana" sin dall'inizio, ma quali sono le espressioni, i concetti, i modi di fare con cui comunichi da subito che con te sarà tutta un'altra musica?

Parti dal presupposto che se ti dicessi extraterrestre verde non ti sentiresti offeso.

Se invece ti dico qualcosa che ti appartiene, che ti tocca, allora alzi la mano e dici "colpito". Le donne per dire colpito usano fare le offese come se la cosa fosse un problema tuo.

Ho una lista di offese scritte, parole che si usano per offendere, da Avida a Zoccola, le inserisco nei discorsi per notare il fastidio che provocano.

Il fastidio è la misura di quanto sono vere.

La mia ex ltr quando la chiamavo affettuosamente puttana faceva l'offesa e verbalizzava che non le piaceva essere chiamata in quel modo.

Oggi siamo padre e figlia e sappiamo tutti e due che è una squallida puttanella, e la cosa va benissimo ad entrambi, si è accettata, perché ha capito che non vi era giudizio nel mio chiamarla puttana, come non ve n'è nel chiamare posacenere un posacenere.

Ora che si è accettata come puttanella, sta sperimentando gradi di libertà e di espressione individuale mai provati, ha scoperto che può avere il mio amore anche se è se stessa, cioè una lurida troietta, una sgualdrina, e mi ama tanto per questo, e sono l'unico a sapere tutti i fatti suoi.

A questo punto i maschi che frequenta sono le sue prede, e lei è libera.

Partendo da questo presupposto, io inizio il kino quasi prima di aprire bocca, e inizio molto presto nell'escalation sessuale a testare la reazione alle verità.

Cerco di far sentire la donna a suo agio con la mia reazione, ovvero, deve capire che anche se ammette di essere avida, o sgualdrina, o bugiarda, non perde la mia stima.

Per ammettere non intendo che debba verbalizzarlo, ma semplicemente che mi eviti la scena ridicola di lei che fa l'offesa per come l'apostrofo.

Deve capire due cose:

1- So più cose su di lei di quante ne sappia sua madre.

2- Sua madre perderebbe la stima se le sapesse. Io no. Io le so e mi va benissimo quella persona per come è.

Il concetto di safeword di solito lo introduco o poco prima di vederci dal vivo se ci chatto, o la prima volta che la vedo in day, all'inizio.

Non nel pick up.

Se la kino escalation del pick up conduce già ad un fast, allora gliene parlo al momento opportuno solo se continuiamo a vederci e voglio portarla ad un livello di esistenza più elevato.

Se invece lo spiego prima di vederci dalla chat o all'inizio del day, è per essere autorizzato dal suo silenzio a spingere l'acceleratore verso il sesso.

In seguito, se continueremo a vederci, ripeterò il concetto varie volte e lo userò per portarla più vicino alla Venere che rappresenta sulla terra, nella terra di cui è fatta.

Le tappe che mi chiedi per comprenderle dobbiamo uscire un attimo dal solito paradigma comunicattivo per cui ci viene quasi spontaneo andare in linea retta comunicativa con un maschio ed arrivare al sodo, mentre con le donne ci viene da arrivare in linea circolare per non essere visti andare diretti.

In realtà, questo comportamento comunissimo di arrivarci circolarmente quasi fingendo di volere un'amicizia da froci con lei, è controproducente, perché anche se la terra sembra piatta ai sensi e non lo è, ai sensi sembra che questo sia corretto vista la loro paura di essere prese direttamente, ma non lo è.

Infatti loro, (le puttane) tendono a vedere come viscido e manipolatorio un maschio che finga disinteresse sessuale all'inizio. Che faccia l'amicone.

Il modo giusto è di andare diretti come coi maschi, ma al rallenty. Tappa per tappa, senza soluzione di continuità.

E per calibrare la velocità, nella mia esperienza ho scoperto che la safeword è l'ideale.

E' sicuramente ideale anche una grandissima capacità di calibrazione ed un'attenzione maniacale al suo BL, ma queste cose possono essere lasciate alla situazione del PU e all'eventuale FAST, mentre in un rapporto più approfondito possono essere superate in efficacia dalla safeword poiché mentre con la calibrazione sul suo BL è lei che sta guidando, e sappiamo che non sa guidare per natura, con la safeword a guidare è sempre lei ma ad un livello più profondo, subconscio, che pertiene alla sua magnificenza come ipostasi della Dea.

In poche parole, finché non dice giallo, non rallento nemmeno se suda, ha la tachicardia, si strofina nervosamente il naso, perché quei segni di rifiuto sono un momento importante per lei, il suo modello di se stessa, la sua autoimmagine, sta cozzando con la se stessa reale, quella a cui piace ciò che stai facendo, e il suo modello nevrotico di se stessa ne uscirà a brandelli.

E comunque finirà la vostra relazione, avrai supportato la prosperità della vita che attraversa te, lei, me e che ci interconnette tutti.

Il paradosso, solo apparente, è che a fare il buono sei uno stronzo, a fare il cattivo, ti prendi la responsabilità di chi dei due deve farlo, (è un lavoraccio, ma qualcuno deve farlo) e stai agendo per il mutuo vantaggio, e per il vantaggio di tutti.

Devi partire dal presupposto reale per cui la sua natura è bisessuale. E la sua sessualità reale sarebbe due donne con un uomo.

Qualsiasi atteggiamento* lei abbia diverso da questo, puoi considerarlo deviante e manipolato, frutto di credenze e non di sensazioni.

*Atteggiamento non è una parola di poco conto, ma ne ignoravo l'arcobaleno di significato prima di incontrarla in psicologia sociale.

Ho linkato a wiki per approfondire, diciamo che è il tratto di unione tra credenze e comportamenti.

Esempio: la convinzione che i neri siano cattivi porta all'atteggiamento di rifiuto verso i neri, che poi può sfociare nel non assumerne uno seppure in possesso dei requisiti per quel lavoro. (comportamento).

Se porti una persona a comportarsi in un modo, se questo modo stride con il suo atteggiamento, per evitare quella che Festinger ha chiamato "dissonanza cognitiva" tenderà a cambiare atteggiamento, e piano piano se il comportamento viene reiterato, potranno cambiare anche le credenze di base.

Esempio: so che fumare fa male, però fumo (comportamento) per difendermi dalla sensazione dolorosa di essere un coglione (dissonanza cognitiva) il mio cervello muta atteggiamento per metterlo in linea col comportamento.

Ovvero il mio atteggiamento diventerà: fumare fa meno male dell'aria che si respira in città, non è detto poi che il tumore venga proprio a me, conosco gente che fuma da una vita e sta bene, e gente che non ha mai fumato ed ha avuto un ictus, quindi fumare non è un vero problema.

Il cervello per allineare atteggiamento e comportamento, muta atteggiamento perché, o il comportamento è già avvenuto quindi non si può cambiare, oppure è difficile da mutare (fumo, droga, ossessione ecc.).

Per questo motivo, inoltre, se spingi presto verso il sesso una preda il suo cervello le dirà che se avete scopato è segno che le piaci tanto, se invece aspetti "i suoi ritmi", il suo cervello le dirà che se non avete ancora scopato è segno che forse non le piaci.

A questo punto, per poter spingere, serve solo dotarla di safeword.

Modificato da ^'V'^
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