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Perché i locali per scambisti sono l'unico posto sensato in cui andare in due.


^'V'^

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fammi indovinare è la tipa che fa la cubista al numa ?

E' di un'altra città, comunque se centrasse col numa non ne parlerei in pubblica ed eterna memoria. Ma no, non centra nulla col numa. Quella di cui parli è una donna, un po' rifatta ma donna.

Aivia, ultimamente mi capita di rileggere roba che hai scritto durante questi anni e rimanere basito.

Devo dirti la verità, fino a qualche tempo fa non è che avessi grande stima nei tuoi confronti. Ero d'accordo su molti concetti, ma in fndo ti consideravo un esaltato. Ora capisco anche il perché.

("Ok, e sticazzi?", dirai tu)

Sto rileggendo questo thread e ad ogni post sento crescere una sensazione strana e rara. Mi sento compreso.

L'avevo già letta l'anno scorso e, nonostante fossi d'accordo col tema di fondo, ricordo bene che avevo provato fastidio.

Ora. capisco che quel fastidio era dovuto al fatto che ero ancora un bambino. E proprio in quei giorni iniziavo a prenderne consapevolezza, quindi provai fastidio, rifiuto.

Sono ancora un bambino, ma da qualche mese ho iniziato a crescere.

Ora rileggo quello che hai scritto e rivedo vividamente il percorso che ho vissuto in questi mesi. Anche io sto imparando, un po' alla volta, a gustare il caffè amaro (amche in senso letterale). In questi mesi ho iniziato prima a capire, poi a cercare di accettare la spietata bellezza della realtà che ci circonda. Spesso sono stato male. Mi sono chiuso in me stesso.

Ora, però, sempre più spesso inizio ad avere la sensazione che tutto questo mi piaccia. Devo solo imboccare la mia strada.

Comunque, tutto questo te lo qvevo scritto via pm, ma non puoi riceverne

io ho vissuto a Bologna, fino a qualche anno fa, e ogni tanto ci torno,

La prossima volta non so quando sarà, ma credo mi farebbe piacere conoscerti,

Più che altro credo che potresti aiutarmi... non parlo di succhiarti energie a livello vampiresco, non me ne frega niente di vederti all'opera, non sono il tipo.

Solo per fare due chiacchiere, Credo potrebbe essere istruttivo.

Senza impegno, se e quando ricapiterò dalle tue parti, se avrai tempo.

di contro, se credi ci sia qualcosa che posso fare per te, chiedi pure.

Chiedimi l'amicizia su fb, qui mi si riempiono sempre... https://www.facebook.com/aivia.demon

Mi piacerebbe essere più all'opera, succhiamento di energie o meno, ma sto lavorando 7 su 7 e quel poco tempo che mi rimane lo sto dedicando a quelle che ho già o a qualche fugace nuovo incontro quando capita... Insomma non sono quello che esce a "sargiare" di continuo.

Anche perché poi appena fatte un po' di scorte mi affeziono e caccio poco fino al turnover.

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BaldOfAwesome

Aivia, ultimamente mi capita di rileggere roba che hai scritto durante questi anni e rimanere basito.

Devo dirti la verità, fino a qualche tempo fa non è che avessi grande stima nei tuoi confronti. Ero d'accordo su molti concetti, ma in fndo ti consideravo un esaltato. Ora capisco anche il perché.

(...)

Sto rileggendo questo thread e ad ogni post sento crescere una sensazione strana e rara. Mi sento compreso.

L'avevo già letta l'anno scorso e, nonostante fossi d'accordo col tema di fondo, ricordo bene che avevo provato fastidio.

Ora. capisco che quel fastidio era dovuto al fatto che ero ancora un bambino. E proprio in quei giorni iniziavo a prenderne consapevolezza, quindi provai fastidio, rifiuto.

Sono ancora un bambino, ma da qualche mese ho iniziato a crescere.

Ora rileggo quello che hai scritto e rivedo vividamente il percorso che ho vissuto in questi mesi. Anche io sto imparando, un po' alla volta, a gustare il caffè amaro (amche in senso letterale). In questi mesi ho iniziato prima a capire, poi a cercare di accettare la spietata bellezza della realtà che ci circonda. Spesso sono stato male. Mi sono chiuso in me stesso.

Ora, però, sempre più spesso inizio ad avere la sensazione che tutto questo mi piaccia. Devo solo imboccare la mia strada.

E' curioso, perchè quello che hai scritto è abbastanza simile a quello a cui penso ultimamente quando leggo i post di Aivia.

Forse sono ancora un po' bambino: ballo ancora sul filo di lama del "bè, non ha tutti i torti" e del "ma che cazzo, sempre ad esagerare". Ma ad essere sinceri non so davvero quanto questa mia ritrosia nell'abbracciare il pensiero di Aivia sia la paura del bambino che non vuole crescere, o piuttosto la ritrosia del sano che non vuole vedere il mondo con gli occhi del pazzo. Ma questi dubbi e queste riflessioni mi accompagnano da parecchio tempo - da molto prima il mio approdare qui e da prima ancora che scoprissi cosa significa "seduzione"...e proprio per questo non posso chiudere gli occhi e dargli dell'esaltato.

C'è come un pendolo che oscilla nella mia mente...oscilla ora verso l'accettazione di ragionamenti (oggettivamente) sensati, ed ora verso la reticenza a fare propria una posizione (oggettivamente) estrema. Sotto al pendolo, legato come un condannato dell'Inquisizione, c'è il mio modo di vedere le relazioni con le donne. Non credo ci sarà un generale Lasalle a salvarlo.

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BaldOfAwesome

non è questo che fa di te un bambino o meno. Non è il fato che tu abbracci o meno il pensiero di Aivia o di chicchessia, a meno che tu non stia cercando un messia (che è un altro indice di infantilismo, guarda un po' il mondo cattolico).

Mah. Fare proprie le idee di qualcuno non significa farlo diventare il proprio messia...e temo che la cultura (o la morale) cattolica centrino davvero poco con questi discorsi. Vedere scritte certe riflessioni con una profondità che non è purtroppo di casa su questo forum non può che spingere a meditare.

Ma non si arriva a molto semplicemente meditando. E se si temporeggia...non si è un po' bambini? Si sfugge dalla responsabilità della scelta e si evitano le conseguenze ad essa associate. Ma del resto come si fa a scegliere di vedere il mondo in maniera così semplice ed utilitaristica? Non è un po' da bambini usare spiegazioni semplici per descrivere situazioni complesse?

Parlo piuttosto del bisogno di sentirsi unici, di voler credere di essere speciali, un'illusione che ognuno di noi coltiva e che insegue disperatamente come un surrogato dell'affetto parentale. Guardati intorno, la maggior parte di quelli che ti citcondano sono bambini in cerca d'affetto, in cerca di una pacca sulla spalla, di qualcuno che gli dica "bravo!". Me compreso, di qui la mia recente ossessione per il lavoro. La maggior parte dei membri della nostra società post-moderna finiscono nella tomba senza aver mai vissuto un giorno da adulti. E nel frattempo fanno figli ai quali lasciano in eredità la stessa griglia interpretativa, lo stesso schema di decodifica del mondo.

Sentirsi unici e speciali è una costante nella storia e nelle culture umane, così come la ricerca di approvazione. Niente di quello che hai scritto è un prodotto della nostra società moderna...temo che il tipo di mondo che ci siamo costruiti negli ultimi decenni ci permetta di rendere queste idee e questi bisogni molto più evidenti rispetto ad epoche passate.

Ecco come mi spiego io le nevrosi e le psicosi in costante aumento. Ecco perché 7 famiglie su 10 (e non credo affatto di esagerare) si reggono su dinamiche relazionali ricattatorie e passivo aggressive (che ovviamente poi vanno a finire pari pari nelle relazioni sociali e di coppia).

Queste conclusioni le avevo già tratte da solo, con un anno di cambiamenti, di auto osservazione, di lunghe sedute di meditazione, di rivoluzione nei rapporti personali e negli schemi di relazione.

E fa un certo effetto ritrovarsele tutte condensate qui.

Ecco, bè...è proprio questo quello di cui parlavo.

Purtroppo quello che hai scritto è impreciso. Come se non bastasse, è davvero esagerato...ma è vero? E' corretto? Spietata verità o esagerazione relativista? Forse la verità sta nel mezzo: oppure questa è una comoda bugia per evitare di prendere una decisione.

Quello che scriviamo cos'è? Dei tentativi eleganti e troppo complicati dei matti di giustificare la loro visione distorta del mondo? Oppure delle crude verità che non piacciono a nessuno, perchè ti spingono ad abbandonare delle comode bugie? Io giuro che ancora non l'ho capito.

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revenant

Thread come questi mi danno l'impressione di capitare in oasi e poter bere acqua nel deserto.

Come mettere gli occhiali essendo miope, inizi a veder chiaro ciò che in fondo intuivi già, ciò che intravedevi.

PILLOLA BLU: la tua vita resta tranquilla com'è e ti assicuriamo l'immunità totale da ogni tipo di preoccupazione...

PILLOLA ROSSA: la tua vita ora cambia... non sai se in meglio o in peggio ma ti diamo l'opportunità di metterti in gioco...

A volte mi piace la comodità e la pigrizia e scivolo nella visoine del mondo romatica eppure per me sarà per sempre pillola rossa. Voglio la consapevolezza anche se sarò cacciato dall'eden.

Preferisco lavorare ed essere uomo che stare nel giardino ben accudito ma non avere la conoscenza.

Parlando di Genesi l'uomo era già zerbino!

Infatti era già in vacanza e stava nel villaggio turistico "eden" quando la donna che si annoiava si invaghì di un lungo biscione.

L'uomo vede tradita la sua fiducia eppure perdona Eva pensando da sfigato quale era che quella potesse essere l'unica donna che poteva farsi sulla faccia della terra.

A fine vacanza un signore con la barba di nome Aivia ( che faceva il bartender o l'addetto alla sicurezza la sera non si sa bene) urla alla coppia una profezia mentre adamo con il muso lungo guida la macchina col canotto sul tettuccio mentre tornano sulla terra:

e tu uomo lavorerai con il sudore della tua fronte...e tu donna partorirai con dolore...

Che tradotto significa:

e tu uomo sarai provider e tu donna partorirai con i sensi di colpa per esserti fatto piacere il viscido serpentone.

Altra visione versione vuole che l'uomo fosse ospite nella villa del papone che pretendeva un comportamento consono alle regole sociali dell'epoca.

Per evitare lo scandalo (scoperta la tresca extraconiugale) e visto che adamo era consapevole del fattaccio e accondiscendente al misfatto, decise di scacciarli da casa.

Io dico me che gliene fregava a quello con la barba se quella si sollazzava col biscione, e se adamo in fondo era stato al gioco a tre?

E loro non potevano dirgli "papà, in fondo quello che facciamo durante la nostra vita di coppia son cazzi nostri. Ora solo perchè ci ospiti a casa tua e fai il caregiver non è che dobiamo rispettare proprio tutti i tuoi stupidi divieti."

Il papone però come ogni provider segue il tacito accordo. Ti accudisco in cambio del rispetto alle mie regole.

Tradite quelle regole manda fuori di casa i "traditori" e passa la palla ad Adamo.

e tu uomo lavorerai con il sudore della tua fronte...e tu donna partorirai con dolore...

che tradotto significa:

e tu uomo fallo te il provider che io a mantenere te e l'altra ci guadagno solo figure di merda con la stampa proprio ora che c'è la campagna elettorale!

Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden le guardie del corpo dell'agenzia "i cherubini", per custodire la via all'albero della vita.

La morale della storia è che non c'è il lieto fine se segui le regole sociali

puoi essere:

- il provider cornificato e che nonostante tutto accetta la moglie.

- la moglie con i sensi di colpa per avere seguito i propri istinti nonostante fosse anche sacrosanto evadere un pochino la routine con quel noioso di Adamo

- il lover/serpente che prova a fare capire cosa è bene per adamo ed eva, che si intromette e passa la vita poi odiato e calpestato da tutti

- Il suocero/papà che disereda la coppia che non sta alle sue regole e odia il serpente tentatore.

Difficile scegliere

Logico che a volte vogliamo la pillola BLU. Vogliamo sperare che esista la metà che ci completa e che ci sia un lieto fine.

Beh

Ogni tanto una rinfrescata ci vuole, per questo apprezzo tanto i post di BANE che mi scrollano e fanno ridere e quelli magistrali di Aivia.

Grazie

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BaldOfAwesome

invece c'entra moltissimo.

Tempo fa un gruppo di etnoantropologi (mi pare) s'è messo a ricercare dei nessi di causalità tra l'educazione impartita in culture a prevalenza cattolica, musulmana o protestante e lo sviluppo dell'imprenditorialità (occhio, non imprenditoria; qui si parla proprio di "senso dell'impresa).

dati alla mano, venne fuori che, in quel senso, la cultura protestante era assolutamente superiore alle altre due .. del resto, qui in Italia, quanti bambini vedi andare a vendere limonate con una carriola, d'estate?

Ma perché tutto ciò? perché, molto più delle altre, il protestantesimo non inibisce l'idea che esista una responsabilità personale, un nesso di causa effetto tra le proprie azioni.

Nel protestanteismo non c'è la confessione. Non c'è il dogma dell'infallibilità papale, perché non c'è neanche il Papa. Del resto, il concetto dei cattolici come eterni minorenni, quello si, è molto antico; e tuttora ampiamente dibattuto

Per i musulmani il discorso è ancora più complesso, perché, arrivati alla preadolescenza, la loro cultura prevede un passaggio di consegne tra l'autorità materna e quella paterna che è assolutamente traumatico, e distrugge in molti di loro ogni senso di cosequenzialità riguardo alle loro azioni.

I risultsti di quella ricerca però andarono molto oltre gli obiettivi iniziali... e sono una pietra miliare per chiunque voglia toccare con mano quanto la matrice culturale di una data società possa influire su chiunque vi crescea, indipendentemente se questo sia credente/praticante o meno.

si parla di rapporti personali, negoziazione dell'identità, rapporto con l'autorità... e, ovviamente, anche di sessualità-affettività.

mi spiace non essere piu preciso, ma purtroppo i dati in proposito sono su un testo universitario che attualmente si trova a 7-800 km da qui...

forse non mi sono spiegato bene, o forse tu non "ascolti" perché troppo preso dalla smania di rispondere e confutare.

Io non sto parlando di meditare nel senso di riflettere (che per me è un po' come mischiare la merda con la cioccolata).

io parlo proprio di sedersi facendo un piccolo esercizio di controllo del respiro che, un po' alla volta, libera le sinapsi da un sacco di condizionamenti inutili e e sballati. E questo non te lo dico io, ancora una volta lo dicono i nostri amici scienziati

http://www.italiasalute.it/news2pag.asp?ID=1126

a te, invece, chi te l'ha detto che "non si arriva a molto meditando"?

È un'affermazione che si regge su qualcosa, o l'hai buttata lì pour parler?

E che significa "temporeggiare"? chi è il soggetto di questo verbo?

anche qui ci sarebbe molto da dire. Quello che hai scritto è molto relativo. Oltre che vago.

Credo che tu ti riferisca all'antropocentrismo, che è un po' la radice di tutto quello di cui stiamo parlando qui (oltre a essere il vero paradigma di fondo della cultura cattolica).

Io però avevo in mente qualcosa di un po' più specifico... ce li hai presente gli anni 80, il baby boom, il "ritorno al privato", il culto quasi mistico dell'autoaffermazione? ecco, magari segui i puntini da lì...

beh, ma infatti hai scritto mezza pagina a4 senza dire più o meno nulla.

Quando si vuole confutare un'affermazione, generalmente è buona norma spiegare i perché e i percome.

In altre parole, se quello che ho scritto è impreciso, dovresi portare due pezze d'appoggio.

a meno che tu non voglia fare della filosofia spicciola.

Il soggetto del mio post è "io". Comd quello del post precedente. Non sto confutando le tue tesi: commento e rielaboro, e parlo del mio personalissimo percorso.

Temo di non essere io la prrsona che ha la smania di confutare :)

Have a nice day

BoA

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  • 2 settimane dopo...
rubix_

Beh, alla fine ci sono andato, in un locale del genere, e mi son proprio divertito.

Ecco tutto quello che mi ha detto una singola con cui ho interagito ( ho solo ascoltato, dopo averle detto che per me era la prima volta).

Beh... Questa è una Aivia vestita da donna ;)

Sembrano esattamente le tue parole.

Sai, un po' quel mondo mi affascina. Ma è solo per coppie? Perchè non ho donne da portare e se lo propongo ad amiche, mi guarderebbero da pazzo... Però andare da solo, credo passerei per lo sfigato segaiolo...

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Renegade

[...]

Bè, Aivia......sinceramente questa "maestra" mi pare faccia delle affermazioni un pò esagerate. Vere in parte, senza dubbio alcuno. Ma non si può ridurre il ventaglio della società umana, degli uomini, e delle donne, ad una semplice definizione di "Troie che bramano il tuo sperma per rimanere incinte".

Poi....hai sicuramente presente la teoria del focus cognitivo.....quindi non mi stupisce, vista la tua visione del mondo, che incontri continuamente persone che rafforzano la tua convinzione :) . Che per carità, reputo crudamente veritiera e razionalmente verosimile......Però questa "maestra" si spinge troppo oltre. E come ti ho sempre detto, sono fermamente convinto che anche se il 99% della società è marcia, una minima percentuale che si salva c'è.

Poi ovviamente, bisogna capire cosa intendiamo per "marcia" e per "si salva"....ma qui è tutto un altro discorso.

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Old Norse Wolf

Minchia, ma farsi una scopata senza valutare quando ti strapperanno il cuore no?

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