Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160668 Inviato 7 Luglio 2013 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 7 Luglio 2013 Il 7/7/2013 at 10:44, sherazade ha scritto: Mi piace leggere le conversazioni su questo forum, le trovo interessanti e divertenti. Ma spesso noto che le prede femminili in questione vengono chiamate con appellativi come "quella mignotta" o "quella troia" (mi sembra di aver letto qualcosa del genere anche in questo topic, ma forse non da parte tua, Aivia) e a questo punto mi chiedo se con questi termini vi riferiate alla donna calcolatrice, che, per esempio, sceglie l'uomo sulla base del conto in banca (purtroppo ne conosco veramente tante e credo che sia la peggiore forma di prostituzione) o alla cosiddetta rizzacazzi, che lancia il sasso e nasconde la mano, o se vi riferiate semplicemente alla donna alla quale piace vivere liberamente il sesso (e spero vivamente che non sia quest'ultimo caso, altrimenti vi date proprio la zappa ai piedi!). Non c'è nulla di sbagliato per una donna ad agire in linea con la propria evoluzione e cercare il miglior fornitore di risorse, infatti queste sono indispensabili per la sua riproduzione al pari di quanto per la riproduzione di un maschio è indispensabile la qualità e quantità di partner. Possiamo continuare ancora un millennio a dire che le donne sono troie e gli uomini sono stronzi e puttanieri, o possiamo levarci il cappello, come il sottoscritto, davanti alla meravigliosa eleganza cruda della natura, che è così e basta, non le interessa essere politically correct o "nice". Deve funzionare. E lo fa. Differentemente dalla nostra società, che ha messo da parte il funzionare per provare ipocritamente ad essere "nice" e politically correct. Per me non vi è differenza tra il grado di antinatura di un prete o di uno che chiama puttane in modo dispregiativo quelle che badano al benessere del loro utero e delle sue potenzialità. Per me, parimenti, che ho frequentato in LTR (non monogamica perché non sono monogamo) alcune professioniste, non vi è nulla, ma proprio nulla di disprezzabile nel "mestiere delle donne", che le accomuna alle femmine di molte altre specie, e che è di una utilità enorme, perché risponde ad una legge economica fondamentale: i soldi non te li danno gli alberi, non te li danni i sassi, ma le persone. E se vuoi i loro soldi, devi offrir loro la soluzione ad un problema che considerano superiore a quella somma di denaro. La natura ha voluto che i maschi dovessero produrre centinaia di milioni di spermatozoi al giorno e sentissero il bisogno di seminarli in giro, in condizioni di varietà sessuale e qualità delle partner. E questo è un incastro perfetto, perché se dimentichiamo l'ultimo secolo e la tecnologia progettata e costruita dai maschi, che oggi permette alle donne di sopravvivere da sedute dietro un pc, possiamo ricordare 2,3 milioni di anni in cui le donne sarebbero durate poco, senza il continuo servizio dei maschi, come fornitori di protezione, risorse, sopravvivenza. Le donne hanno bisogno di questo, i maschi di sesso. Quindi le donne che effettuano questo scambio sono sacerdotesse sacre della Vita, sono la linfa di una società, e come le altre donne le considerano ci da il metro di civiltà di quella società. Purtroppo da noi le donne odiano, le prostitute. Infatti chiamare questa "civiltà" mi sembra un po' forzato. Nel mondo sudamericano e in alcuni modi di pensare nostrani si ravvisa un'ulteriore accezione di puttana, zoccola: la bella ragazza vista a passeggiare con un sessantenne benestante è rispettata perché fa del business ed uno scambio equo. La bella ragazza vista camminare con un bel ragazzo però squattrinato è vista come zoccola perché se va con lui "evidentemente le piace il cazzo". Ora, penso che anche se siamo in Italia, (dove sembra che a farle venire a catena fai loro un dispetto), non ci sia nessun problema a riconoscere e anzi a desiderare che alle donne il sesso non dispiaccia, ma... Qui entra in gioco un fattore pesante. Le altre donne. In una società agricola come quella degli ultimi 10'000 anni servivano figli legittimi per ereditare i campi o il mestiere del padre. Oggi va di moda dire che le donne potevano solo sperare di farsi suore o sposarsi, e che questo derivasse da scelte culturali. Beh, il fatto è che non c'era il trattore, non c'era la gru, non c'erano tanti sistemi tecnologici che oggi permettono ad una donna di andare a caccia al supermercato e di lavorare con due click al PC. Ci si rompeva la schiena, a lavorare. E senza fare una guerra all'anno, si veniva depredati dei propri territori e delle proprie donne. Sarebbero morte di stenti e di fame. Hanno sempre, lavorato, a modo loro, come nutrici e curatrici di chi lavorava. E non solo. Hanno sempre lavorato e basta. In quello che potevano. Con l'industrializzazione le cose son cambiate, ma non il DNA. Siccome servivano figli legittimi, si crea questo obbrobrio biologico del matrimonio, per cui i figli nati al di fuori erano illegittimi (e prima degli ani '70 non avevano diritto a nulla) e i figli nati all'interno erano legittimi, e di questi il primogenito ereditava tutto. Quindi si creò un'esigenza fortissima affinché i figli nati all'interno del matrimonio fossero di padre certo. Esigenza che in una tribù di cacciatori-raccoglitori non c'è. Perché ci si da una mano tutti a crescere i figli, e solo la maternità è certa (come lo è tutt'ora). La naturale competizione femminile per i maschi più sani e con maggior accesso alle risorse, divenne esasperata. Le donne capivano istintivamente che se dicevi che una ragazza era di facili costumi, le avresti spostato addosso le attenzioni e l'innamoramento di tantissimi maschi, ma l'avresti tagliata fuori dal gioco delle coppie. Chi, infatti, punterebbe tutto su un solo utero sapendo che lei è facile ai rapporti sessuali? Si perderebbe la certezza della paternità, si perderebbe la continuazione della propria linea genetica e per questo si provano dolore e sofferenza. (Gelosia). Ovviamente il procedimento non è conscio, così come non si sente "istinto di sopravvivenza" quando si ha lo stomaco vuoto, ma un dolore che chiamiamo fame. Tutti, vorrebbero frequentarla, quella indicata come facile, e le farebbero anche regali, ma nessuno vorrebbe sposarla, perché rischierebbe di lasciare i propri averi e i frutti del suo lavoro al figlio di un altro. Le donne, che competono per le risorse, non per il sesso, hanno maledetto altre donne per 10'000 anni, amplificando e solidificando comunque un uso comune anche prima, di quando soffiavano il dubbio nell'orecchio del miglior cacciatore per evitare che dividesse il suo cinghiale a metà con la donna su cui investiva al momento. Tutti parlano della caccia alle streghe, dell'inquisizione, delle tante donne uccise... (anche uomini, ma non se ne parla). E però chi ha studiato l'argomento sa che l'inquisizione non arrivava in un paese prendendo di forza la gente. Arrivava e proclamava per editto pubblico che chi fosse stato a conoscenza di un vicino o conoscente sospetto di unirsi col diavolo, doveva andare a denunciarlo. E in ogni paesino, continuamente, le donne andavano a denunciare la vicina di casa figa, che piaceva all'uomo che volevano loro o che piaceva al loro marito. Tutto partiva da quelle belle ragazze, che dopo essere state tradite e diffamate dalle donne meno belle, dopo essere state violentate in ogni modo e torturate, con la lingua tagliata e cauterizzata a fuoco perché non parlassero in piazza, finivano al rogo. Le stesse donne, per perpetrare lo stesso costume terribile, sono sempre pronte ad additare una ragazza in minigonna come zoccola, pronte ad additare una ragazza che va a soldi come veniale e sanguisuga, pronte a denunciare il comportamento di una che si è passata diversi maschi nel gruppo. Anche se di regola non hanno nulla contro le "rizzacazzi" e le approfittatrici perditempo. Perché... perché in questo modo tagliano fuori queste ragazze di valore superiore dal gioco delle coppie, non del sesso, ma delle risorse, della LTR, dell'investimento in una relazione. Una relazione per un maschio è una gabbia di filo spinato, lo fa per curare al meglio alcuni figli e assicurare così il proseguimento della propria linea genetica, ma se ha dubbi che i figli siano i suoi quella gabbia diventa un inferno. E ora abbiamo detto perché le donne chiamano zoccole altre donne, pur non essendo stato io a scrivere cose del genere, non so dove tu le abbia lette, devo affermare che io metto su un piedistallo, le "zoccole" così come descritte dalle donne. Per me, come maschio adulto, esse sono, sia nell'accezione di donna che guarda il conto in banca, sia nell'accezione di professionista, che in quella di ragazza cui piace il sesso, persone immense, in linea con la propria natura, e vanno protette con amore dalla viperina cattiveria delle altre donne, che vanno comunque capite perché a modo loro stanno competendo per le risorse dei maschi, quindi per i propri figli, quindi inzuccherando lo stesso diavolo, la Vita e la sua spinta a sopravvivere e riprodursi. Quindi non me la sento di chiamare zoccole nemmeno quelle donne striscianti che serpeggiano allusioni su altre donne per tagliarle fuori dalle LTR. Ora invece passiamo alle accezioni tipicamente maschili. Per i maschi esistono diverse accezioni di zoccola, come per le donne: E' zoccola/troia/puttana quella che taglia la strada senza guardare. In questo caso è chiaro il ricalco dello stile femminile, ovvero siccome alle donne fa male quella parola, e siccome le donne la usano contro le donne con violenza e funziona, allora se la si vuole apostrofare è la frase elettiva. Magari ad una donna sembra troppo, ma quando la strada la taglia a tuo figlio che è in scooter e gli macella una gamba, i commenti sono questi. E' zoccola quella che ti stressa la vita con la monogamia e ti chiede dove sei stato la sera e cerca di inzerbinarti e poi la becchi col tuo migliore amico. La maggior parte dei "troia!!! Mi fai schifo!!! che sento nelle telefonate fuori dai locali dove lavoro, dipende da questo tipo di situazioni. E' zoccola "l'italiana", che ti fa perdere tempo e ti trascina in una via crucis di soprusi e chiacchiere inutili prima di fare l'amore e stare bene insieme, per evitare di sentirsi e sembrare zoccola. (nell'accezione femminile, insomma per scappare dall'accezione femminile incappa in quella maschile). E' zoccola anche quella che Giulio Cesare Giacobbe definisce "stronza". Quando una donna mentalmente matura incontra un maschio non adulto mentalmente, (e viceversa) lui sentendosi tradito e ferito perché lei fa quel che le pare e non quel che vorrebbe lui, la chiama zoccola, come chiamerebbe stronza la sua mamma se fosse un bambino lasciato a casa mentre lei va al supermercato. Siccome non sono un bambinone, a me va benissimo che le donne vadano a farsi i fatti loro anche se la cosa mi toglie un vantaggio sperato. E non ho apostrofato in malo modo nemmeno una ragazza che amavo alla follia e che il giorno dei nostri sei mesi mentre l'aspettavo per festeggiare ha pensato bene di fermarsi a dormire da uno senza avvertirmi e lasciandomi ad aspettare tutta notte come uno scemo. E' stata maleducata, certo. Come lo sono i bambini. Ma non l'ho offesa, e non me la sono presa con lei, che anzi adesso è diventata mia "figlioletta". Quindi non risento dell'accezione di zoccola usata da GCG. Quella che mi taglia la strada per me non è zoccola, ma è semplicemente una donna distratta, merita lo stesso rispetto che merito io quando riesco a parlare di una sola cosa per volta perché ho 4 aree cerebrali dedicate alla comunicazione e non 16 come le donne. Quella che mi stressa la vita con la monogamia e poi va col mio migliore amico, per me è una donna normale, la cosa non mi stupisce e la vedo come la sua natura, ovvero come noi per natura dobbiamo provare a farle tutte, quelle che ci piacciono, loro devono almeno provare a tenersi uno in LTR per le risorse mentre diversificano il pacchetto genetico con altri. Nel caso del mio, di migliore amico, lui era quello con le risorse. E finirono per baciarsi davanti a me. Certo che mi fece male, avevo 22 anni...ma non pensai che fosse una zoccola. Le "rizzacazzi" perditempo insomma, forse per i maschi sono zoccole, per me sono solo delle frustrate piene di problemi, delle "psicopatiche". Hanno bisogno di aiuto, non di calci, ma io non sono un terapeuta e non ho voglia di esserlo. Preferisco dirigere le attenzioni su donne migliori. E qui arriviamo alla mia personale concezione di zoccola. Per me le tipiche italiane da cliché sono signorine, non zoccole. Chi è la signorina? E' quel mostro che la società ha creato, quel mostro che reprime la sua natura di donna e che fa da giudice ai suoi comportamenti avendo introiettato i giudizi dei genitori e della morale imperante. Freud lo chiamerebbe super io, ma non uso i suoi riferimenti perché scientificamente fa ridere. Sono donne venute al mondo con un dono immenso nel sangue: milioni di anni di seduzioni, amori, inganni, sopravvivenza, strategie automatiche, ed hanno portato al mondo questo dono ma... i loro genitori non lo hanno voluto. Volevano solo che fosse una brava signorina e che stesse seduta composta. E così gli insegnanti, e così la altre donne, sempre pronte a far notare se usavano qualcosa di vero nel muoversi, qualcosa di vero nel porsi, nel mostrarsi, etichettandole come mignotte, come quando sono piaciute al ragazzo più ambito della classe e allora in automatico si sono inimicate le compagne. Ecco... come forse hai capito, io quella zoccola che le scorre nelle vene, quel dono che ha portato al mondo come manifestazione di Aphrodite/Venus, come archetipo femminile puro, la amo e la rispetto. E voglio vederla esprimersi. E porla sul piedistallo che merita. E così, mentre alcune ragazze sono troppo brainwashed per poterci fare qualcosa, (servirebbe un rapimento e un controlavaggio del cervello come operato in passato dai cult deprogrammer, ma è illegale.) Alcune ragazze sembrano in conflitto, e maieuticamente puoi aiutarle ad accettare la zoccola che scorre loro nel sangue, puoi mostrar loro come possa essere amata, con l'esempio, puoi far capire loro che va bene, godere della voluttà dei sensi, non a caso la figlia di Eros e Psiche si chiama proprio Voluttà. Cioè quello che scaturisce quando una donna fa pace tra eros e psiche, appunto. Alcune donne pensano di essere mie prede. Stanno usando la signorina per pensare. Quella è la nostra, preda. Non mia. E' la preda di me e della vera donna (la zoccola) che giace inascoltata lì dentro, e che posso vedere in alcuni guizzi degli occhi come un disperato che cerchi di comunicare da dietro un vetro oscurato ed insonorizzato. E io e lei, complici, andiamo a caccia di quella signorina. E ce la scopiamo. Ma è il nostro segreto, perché le altre donne non capirebbero, e inizierebbero la loro tortura sociale. Questa, è la mia accezione di zoccola: ipostasi divina. Cita Lo stereotipo "donna=stupida" traspare invece benissimo dall'esempio del film Babilon e, mi auguro, Aivia, che tu volessi solo consigliare di trattare una donna con fermezza, decisione ed autorevolezza (cosa che, personalmente, mi fa impazzire), mostrando il proprio valore (che la donna interpreta inconsciamente come garanzia di protezione e sicurezza), e non come se la si considerasse realmente stupida. D'altra parte son convinta che esistano mille forme di intelligenza, così come ognuno eccelle maggiormente rispetto agli altri in un determinato campo, ma può rivelarsi una frana totale in altre situazioni. Il mio intervento non vuole essere una critica, son solo curiosa di capire. Cipolla ha definito la stupidità la caratteristica che porta un individuo a far del male agli altri traendone un danno personale. Quindi, ove la signorina blocca la propria salute, serenità, felicità, in cambio di rovinare la vita agli altri, quando ho a che fare con una ragazza ancora non autopartorita, cioè ancora in pieno conflitto tra la Dea (sensazioni) e la signorina (norme della società), se vedo che la Dea è sepolta e introvabile, ejecto, ma se vedo che mi lancia segnali e che vuole nascere, me la prendo in carico, e piano piano se riesco, e non sempre ci riesco, non sono un mago, la "libero". Che significa che la accetto come è davvero, la faccio sentire ok, amata. In quei casi, definire il mio rapporto come un rapporto con una stupida, è assolutamente consono ed in linea con la definizione di Cipolla. Se parliamo del rapportarsi coi suoi deliri e convincimenti contrari al suo benessere. Va detto che è un rapporto a tre, non a due. Ci siamo io, la Dea (sensazioni) e questa signorina, che ha il merito nella vita di avere un dono tra le gambe per cui la gente ci parla lo stesso anche se rovina tutto ciò che tocca compreso se stessa. (Stupidità secondo Cipolla). E' un po' la storia di Eros e Psiche di Apuleio, dove Psiche fa un sacco di stupidaggini per stare a sentire le sue sorelle invidiose, poi si ricongiunge con l'eros, le sensazioni, l'amore, il sesso. E generano la Voluttà, il pieno godimento della vita. Apprezzo la tua curiosità di capire e spero tu capisca l'amore vero e profondo che nutro per le vere donne, non intese come alcune fra le altre, ma come le vere donne dentro ogni donna. Ligea, gjek93, onirius e 103 altri ha reagito a questo 102 4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sipontobic [Partecipante] 360 Inviato 7 Luglio 2013 Condividi Inviato 7 Luglio 2013 Esaustivo. E' quello che ho sempre pensato anch'io: le donne sono tutte zoccole (nelle accezioni appena specificate) e appunto perchè lo sono tutte, vuol dire che non lo è nessuna: cioè è la loro natura. E' così e basta. Purtroppo, come hai detto già tu in un altro post, queste sante verità non sono capite da tutti e spesso non possono neanche essere comprese a cuor leggero. Sono difficili da accettare, ma questa è la caratteristica delle grandi verità. Ferdelance, ^'V'^, Phoenixred e 5 altri ha reagito a questo 8 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Kobol [Banned] 0 Inviato 7 Luglio 2013 Condividi Inviato 7 Luglio 2013 V, ci sono due thread con lo stesso titolo, chidi ai moderatori di chiuderne uno Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Drugo94 [Élite] 847 Inviato 7 Luglio 2013 Condividi Inviato 7 Luglio 2013 (modificato) Come al solito un discorso illuminante, però mi ha confuso le idee .__. In particolare mi riferisco al maschio che per natura è problem solving. Come sono giustificate tutte quelle paranoie che spesso ci facciamo volte al niente più che al risolvere il problema? Un po' come quando si va in One itis, anche se non mi accade da un annetto me lo ricordo quel che pensavo.. Accade per molte cose, noto diverse situazioni anche recenti dove le mie riflessioni o i miei pensieri non erano rivolti al problem solving. Al contrario mi capita che alcune donne sono particolarmente "pragmatiche" in questo, che tendono a prendere in mano la situazione e ad affrontarla; su quest'ultima affermazione mi sento di dire che la percezione che danno di loro agli altri (e a me quindi) sia quella di una donna volta proprio al problem solving (ora ne ho anche una ben precisa in mente) e non in situazioni isolate. Di fatto con questa HB mi ci scontro di brutto perché mi pongo come "guida", lei questo non lo accetta. L'unica cosa che accetta è porsi lei come guida e io questo non lo accetto. [Ma è solo un esempio di una ragazza, quel che mi interessa è il discorso in generale, ovvero che ho notato delle eccezioni nelle donne e ho notato che io stesso spesso non ragiono per problem solving] EDIT: Ok ho letto, mi hai risposto di là Thanks Modificato 7 Luglio 2013 da Drugo94 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160668 Inviato 7 Luglio 2013 Autore Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 7 Luglio 2013 Il 7/7/2013 at 19:58, Drugo94 ha scritto: Come al solito un discorso illuminante, però mi ha confuso le idee .__. In particolare mi riferisco al maschio che per natura è problem solving. Come sono giustificate tutte quelle paranoie che spesso ci facciamo volte al niente più che al risolvere il problema? Un po' come quando si va in One itis, anche se non mi accade da un annetto me lo ricordo quel che pensavo.. Accade per molte cose, noto diverse situazioni anche recenti dove le mie riflessioni o i miei pensieri non erano rivolti al problem solving. Al contrario mi capita che alcune donne sono particolarmente "pragmatiche" in questo, che tendono a prendere in mano la situazione e ad affrontarla; su quest'ultima affermazione mi sento di dire che la percezione che danno di loro agli altri (e a me quindi) sia quella di una donna volta proprio al problem solving (ora ne ho anche una ben precisa in mente) e non in situazioni isolate. Di fatto con questa HB mi ci scontro di brutto perché mi pongo come "guida", lei questo non lo accetta. L'unica cosa che accetta è porsi lei come guida e io questo non lo accetto. [Ma è solo un esempio di una ragazza, quel che mi interessa è il discorso in generale, ovvero che ho notato delle eccezioni nelle donne e ho notato che io stesso spesso non ragiono per problem solving] la Corteccia Cingolata Anteriore (CCA) è una zona del cervello che pondera le opzioni e prende le decisioni. E' più sviluppata nella donna che nell'uomo. Questo però le porta alle preoccupazioni e all'eccessivo fissarsi sulle possibili conseguenze, spesso non suggerite da valutazioni lucide, ma da connotazioni emotive date ad esperienze, informazioni, eventi, grazie al loro ippocampo più sviluppato che come un elefante tiene nota di tutto e manda tutto a memoria. Nel maschio il testosterone aiuta contro le seghe mentali, le preoccupazioni. L'amigdala più sviluppata, la belva dentro di noi, il nostro nucleo istintivo, unitamente all'azione del testosterone, aiutano nel prendere decisioni e fare i fatti in luogo del chiacchiericcio. Non in base alla certezza che sia la decisione giusta, quindi in base alla paura, alla ricerca di sicurezza valutando mille pro e contro, ma in base alla certezza che qualunque cosa vada storto lo faremo andare dritto. Tutti i maschi hanno il testosterone alto? No. Un maschio che sta vivendo un periodo di grande stress psicofisico ha il testosterone basso, ed è normale che ragioni "come una donna", facendosi più elucubrazioni mentali e problemi. Un maschio che sta vivendo un periodo di monogamia, ha spesso il testosterone basso, e un maschio in one itis può avere livelli di testosterone da 60 enne. (il testosterone cala dell'1% all'anno dopo i 30, quindi a 60 anni si ha il 30% in meno, e proprio il 30% in meno lo si registra in chi è fissato su una sola donna. Non stupisce comunque il fatto che le donne preferiscano maschi che stiano vivendo un periodo di successo e testosterone alto, capaci di risolvere problemi, di usare la logica, di prendere decisioni e prendersi la responsabilità delle conseguenze, a maschi che stanno vivendo un periodo di grande stress psicofisico con seghe mentali di livello femminile, e che preferiscano maschi attraenti, a maschi che sono in one tis per loro. (quindi attratti, non attraenti). Nei romanzi rosa della collana Harmony, molto amati dal pubblico femminile e da me, ma schifati dai maschi, il bel tenebroso capitola sempre nelle ultime pagine, prima delle quali nemmeno si capisce se è attratto da lei, ma sicuramente lei lo è da lui. Va poi detto che i maschi tendono a rinchiudersi a pensare ad una soluzione per i problemi, quella che John Gray definisce la caverna del maschio, mentre di fronte allo stesso problema le donne tendono a parlarne per alleviare la tensione emotiva. E' chiaro che il secondo metodo non risolva i problemi, ma tende ad incontrare, parlandone, qualcuno che, essendo maschio, voglia risolvere per loro quel problema. Si dice che se agli uomini fosse impedito di risolvere problemi e di pensare, vivremmo tra le donne ma non avremmo ancora inventato la ruota, il motore a scoppio, il pc, il frullatore, la lavastoviglie, tutte cose che anche le donne usano e che sono frutto della mentalità tecnica maschile. E' molto importante, capire una cosa: dietro ogni grande uomo c'è una grande donna. Se è vero che lei da sola non potrebbe prendere decisioni perché si perderebbe in un bicchier d'acqua con troppe preoccupazioni, è anche vero che lui da solo, pur prendendo decisioni in fretta e accollandosene i rischi può mancare di qualche ponderatezza, e qui viene in aiuto la donna, che parlandogli del suo punto di vista può aiutarlo a prendere una decisione. Per questo dicevo che tengo il volante ma a lei lascio i pedali, così che possa decidere la velocità, o in caso fermarsi e proporre un cambio di rotta. Proporre un cambio di rotta. Questo contributo alle decisioni non è poco. Ultima cosa... quando parli di donne che sono pragmatiche e svelte nel decidere, mi viene in mente una donna che lo era, dopo un trauma emotivo grosso era come se avesse cancellato le sue emozioni, come se non ragionasse più da donna, la vedevi trottare tutto il giorno al lavoro con la foga con cui le anoressiche stanno ore alla cyclette per sudare, non era una persona in pace, eppure mostrava molto di essere indipendente nel decidere e sapeva fare tutto. Solo io però assistevo alle sue crisi di pianto infinite, che scoppiavano ad intervalli spezzati quando qualcosa della sua natura bussava al cuore e chiedeva udienza. Forse per gli altri era una donna in grado di decidere in fretta e bruscamente. Per me era una piccola creatura dalle ali spezzate che manifestava aggressività e grinta per allontanare i sospetti sulla sua condizione. Certo, era solo un caso, ma è il primo che mi è venuto in mente. ξรô†ïcø, Tango7.2, Tony Montana e 20 altri ha reagito a questo 22 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
B.i.g. [Partecipante] 874 Inviato 7 Luglio 2013 Condividi Inviato 7 Luglio 2013 Condivido tutto quello che hai scritto,bellissimo Spin Off. Credo che IS e questi thread,servano molto anche a ri-educare le donne,educare uomini a liberarsi degli stereotipi sociali porterà molte più donne ad esprimere a pieno la loro sessualità. ^'V'^, Sennar, gjek93 e 1 altro ha reagito a questo 4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Marcord [Partecipante] 509 Inviato 7 Luglio 2013 Condividi Inviato 7 Luglio 2013 Aivia, secondo me tu sei simpatico e hai delle idee interessanti ... però : 1 - stai fuori come un balcone 2 - non hai certo il dono della sintesi ... ma soprattutto non hai il dono della sintesi Con affetto eh Mirkopain89 ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
^'V'^ [Aivia Demon] 160668 Inviato 7 Luglio 2013 Autore Condividi Inviato 7 Luglio 2013 Aivia, secondo me tu sei simpatico e hai delle idee interessanti ... però : 1 - stai fuori come un balcone 2 - non hai certo il dono della sintesi ... ma soprattutto non hai il dono della sintesi Con affetto eh Scrissi una favola in cui la protagonista alla fine mi donava la sintesi. Favole... psiche, centosfaccettature, norrick e 1 altro ha reagito a questo 4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Marcord [Partecipante] 509 Inviato 7 Luglio 2013 Condividi Inviato 7 Luglio 2013 Una cosa di te mi ha colpito ... ... l'ho notata anche in altri tuoi post, in questo cito questa parte in particolare : E' zoccola anche quella che Giulio Cesare Giacobbe definisce "stronza". Quando una donna mentalmente matura incontra un maschio non adulto mentalmente, ( e viceversa) lui sentendosi tradito e ferito perché lei fa quel che le pare e non quel che vorrebbe lui, la chiama zoccola, come chiamerebbe stronza la sua mamma se fosse un bambino lasciato a casa mentre lei va al supermercato. Siccome non sono un bambinone, a me va benissimo che le donne vadano a farsi i fatti loro anche se la cosa mi toglie un vantaggio sperato. E non ho apostrofato in malo modo nemmeno una ragazza che amavo alla follia e che il giorno dei nostri sei mesi mentre l'aspettavo per festeggiare ha pensato bene di fermarsi a dormire da uno senza avvertirmi e lasciandomi ad aspettare tutta notte come uno scemo. E' stata maleducata, certo. Come lo sono i bambini. Ma non l'ho offesa, e non me la sono presa con lei, che anzi adesso è diventata mia "figlioletta". Quindi non risento dell'accezione di zoccola usata da GCG. ... ma tu in generale non hai proprio neanche un accenno seppur minimo di "istinto di territorialità" ? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160668 Inviato 7 Luglio 2013 Autore Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 7 Luglio 2013 (modificato) Una cosa di te mi ha colpito ... ... l'ho notata anche in altri tuoi post, in questo cito questa parte in particolare : ... ma tu in generale non hai proprio neanche un accenno seppur minimo di "istinto di territorialità" ? E' solo diverso. Normalmente viene inteso in senso feudale. Quindi prendo una rosa che mi piace, la strappo, me la metto in casa e guai a chi la guarda. Poi quando appassisce ne prendo un'altra. Il mio è diventato (è stato feudale) diverso. Vedo una rosa che mi piace e mi siedo vicino a lei e parliamo, poi torno e mi siedo un po' più vicino, torno ad innaffiarla ogni tanto poi mi premuro che non abbia parassiti sulle foglioline, poi quando è la stagione degli amori la lascio impollinare qualcuno che ha voglia di fare un po' lo schiavo, poi torna a parlare con me, e mi interesso della sua crescita e della sua serenità, perché vederla germogliare rigogliosa di anno in anno mi riempie la vita di poesia. Poi se capita che le sue amiche margherita e tarassaco le raccontano che non la amo, perché se uno ti ama ti strappa lo stelo e ti ficca in un bicchiere con l'acqua ad appassire... beh, non fa nulla. E' un po' come avere un uccellino in gabbia o avere un uccellino che ogni primavera ti viene a fare il nido sotto il tetto. E' quando briciola dopo briciola, piano piano prende fiducia e sta sul davanzale con te a guardare il mondo... e quando piano piano riesci a farlo saltellare curioso sulla tua mano... Come faccio a metterlo in gabbia... e' bello come i fiori di ciliegio quando cadono... E forse torna, dentro la mia finestra. Forse no. Ma per lui c'è sempre, sempre, un pezzettino di pane. Non importa se non si è fatto vivo, non importa se mi ha beccato un dito l'ultima volta. Davvero, come può essere rilevante...siamo bellissimi e alla fine moriamo, come i fiori di ciliegio quando cadono. E ce ne sono tanti, di uccellini che meritano davvero di essere aspettati alla finestra, e tante roselline che meritano di essere innaffiate e protette dal vento. E tutto il resto...ma che importa? Quando ti guarda con quegli occhietti e dice cip cip...quando ti mostra con finta indifferenza la stupenda rugiada del mattino sui suoi petali... non ha più importanza nient'altro... E sì, non ce la faccio nemmeno a scrivere perché sto piangendo a dirotto... Vorrei così tanto saper riportare agli umani il fuoco che sto provando a descrivere, dovrei deragliare tutti i sensi fino ad unire il mondo reale e quello onirico, vorrei regalare il fuoco che rubo...ma come quando la mattina ti svegli da un sogno stupendo e provi a scriverlo, perdendo nella descrizione le sensazioni, le immagini maestose, i colori, il movimento... di quel fuoco che hai rubato alla dimensione onirica non ti rimane, attraverso le parole scritte, che una fiammella. Se potessi scegliere un dono non vorrei la sintesi, ma una penna in grado di dipingere parole come il pennello del Botticelli, per poter dare alla rosa, all'uccellino, a te che leggi, quel fuoco che ho conosciuto nel suo cip cip e nelle sue gocce di rugiada... Lo so, ora non è che una piccola fiammella. Non soffiare... respira piano... guarda quanto cazzo è bella... e' lei il mio territorio. Ed è di tutti. E...Io non desidero altro dalla vita. Modificato 7 Luglio 2013 da ^'V'^ Tao, Ren, DreamSpirit e 84 altri ha reagito a questo 81 6 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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