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Spin Off - Zoccola!


^'V'^

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^'V'^
1 ora fa, Outsider ha scritto:

Ah ok, grazie per la precisazione. 

E si, siamo troppi.

 

E dato che non ci estinguiamo nemmeno se c'è un solo uomo ogni cento donne, (ma ci estinguiamo se ci sono cento uomini per una donna). E anzi abbiamo generazioni più sane se quell'uomo non è a caso ma è il campione. 

Mi chiedo a volte come possano porsi il problema del "comportamento contrario alla sopravvivenza della specie" se una percentuale di uomini si autoelide dal gioco della riproduzione.

Cosa fanno gli altri predatori quando si avvicinano tempi fecondi e annate piene di prede? 

Figliano tutti.

Cosa fanno quando si avvicinano annate povere e scarsità di prospettive? 

Fanno figliare i più forti e fanno gli zii, perché prendersi cura in cinque dei cuccioli non migliora la quantità della progenie, ma ne migliora la qualità e le chance. 

E cosa succede alla donna incinta che passa periodi di forte stress spesso dovuto a carenza di prospettive future floride? 

Inficia le increrzioni di testo che dovrebbero orientare il figlio verso la figa, e inficia le increzioni che devono modificare il suo ipotalamo affinché sia attivo sessualmente. Nel senso di colui che fa approcci sessuali e sente il bisogno di piantare il cazzo negli esseri umani. 

Sta... generando... zii

Sta generando un boost per la qualità della futura prole, invece che nuova quantità? 

 

 

 

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Jackal69
11 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Infatti ci sarebbe moltissimo da dire sull'omosessualità, troppo per un thread, e molto è ancora argomento aperto, l'eziologia varia e non univoca delle varie forme di omosessualità poi incasina tutto nell'andare a discutere. 

La maggior parte delle persone tuttavia, a riguardo vive di sentito dire, pregiudizi del 1950, del 1800 o addirittura considerazioni religiose. 

E poiché è la maggior parte delle persone... in democrazia decide, possiamo stare qui anni a fare la punta alle eccezioni e a comprendere le motivazioni profonde dell'omosessualità quale strategia adattativa funzionale alla sopravvivenza della tribù, ma sarebbe buttare un bicchier d'acqua all'inferno. 

Se ci soffermiamo sugli effetti a lungo termine sui figli adottati da gay, non li conosco. 

Ma so che la "famiglia tradizionale" ha meno di 200 anni, non è suggerita dal monoteismo imperante, dato che si basa sul libro di una comunità poligamica matrilineare, libro che peraltro è una sequenza di rapporti omosessuali più o meno consensuali. 

Probabilmente il problema epistemologico di base è che si dà per scontato che la "famiglia tradizionale" sia normale e sia sempre stata così, e che la "coppia gay" debba dimostrare di poter fare altrettanto bene. 

In realtà, nessuno ha mai messo in dubbio o dimostrato che la "famiglia tradizionale" faccia bene alla crescita dei figli, che per quasi tre milioni di anni hanno conosciuto organizzazioni a Clan, non a coppia

Prima di chiederci in cosa differisca l'educazione e la cura e protezione che può fornire una coppia gay rispetto ad una coppia etero, secondo me dovremmo chiederci in cosa consista e che risultati abbia l'educazione, protezione e cura di una coppia mononucleare etero, esperimento recentissimo nell'evoluzione umana, che sembra fare acqua da molti lati. 

Non abbiamo il termine di paragone alla base. 

Molti dei pregiudizi non medico-religiosi da medioevo che comunque serpeggiano nelle menti delle persone, nascono anche dalle teorie di Freud che sosteneva, come al solito senza riscontri, che madri iperprotettive e padri assenti facessero modificare l'orientamento sessuale dei figli. (!!!) 

Molte persone prendono questa idea come un dato assodato. 

Volendo azzardare ipotesi per fare una domanda retorica.

  • sebbene non sia per imitazione che si apprende l'iniziativa sessuale attiva (verso M o F non importa, si tratta di insistere per piantare il cazzo) la quale può essere aumentata con iniezioni di testo ed ha correlazioni con un ipotalamo più sviluppato in alcune cellule, cosa che si costruisce per interazione tra ormoni sessuali e cervello in formazione nel grembo. 
  • sebbene le aree del cervello determinanti identità di genere e sesso preferito (due fattori ben diversi) non siano cose che si imparano. 
  • sebbene mascolinità e femminilità dipendano da queste aree, e mascolinità significa ficcare il cazzo. Prendere iniziativa, non significa essere attratti dalle donne. (così come ci sono lesbiche molto femminili e ricettive/passive ma attratte, appunto, dalla figa).  

Volendo dare al bambino una figura di riferimento maschile-mascolina sulla quale sa che può contare e un qualche riferimento (sebbene, come visto, inutile) per l'iniziativa sessuale e l'attività sessuale intesa come comportamento mascolino, attivo. 

Gli diamo un marito etero sotto scacco da una sola donna non in poligamia (come era normale avendo un cromosoma Y ogni 16 o 17 X). 

Che come riportato dall'Huffington Post non riesce dopo pochi anni a prendere iniziativa sessuale con sua moglie e sta ad un rapporto sessuale al mese o meno, perché lei va in analisi e sebbene non prenda iniziative perché teme i rifiuti come ferite narcisistiche, ha promesso all'analista di provare a prendere iniziative, finendo col marito che dice di essere stressato o non sentirsi bene... 

 

O gli diamo un marito gay attivo che sta a un grammo a settimana in cruising and blasting tanto di avere figli non gli frega un cazzo, che fa più uno come piovesse coi ragazzetti effemminati dei cruising bar, che fa dei culi nelle dark room e che sa bene cosa sia un glory hole e non sapere chi te lo sta succhiando, e che tratta la "moglie" gay come va trattata, che le piace, a quella sciocchina, perché sfoga come una pazza a sentirsi donna, diversamente dalle donne che ci vedono un abuso per motivi ideologici? 

 

 

Stai confondendo una dinamica IPOTETICA di rapporto marito-moglie con un rapporto Genitori-Figlio. Tra l'altro dinamica che potrebbe avvenire benissimo in una coppia gay, meno incline alla stabilita'. Stai prendendo il tuo concetto di rapporto marito-moglie e lo stai applicando all'educazione dei figli. Praticamente stai legittimando l'adozione gay perche' secondo te una buona percentuale delle  famiglie tradizionale è fallimentare.

"Dal nuovo studio risulta che quanti sono cresciuti in famiglie omosessuali sono dalle 25 alle 40 volte più svantaggiati dei loro coetanei cresciuti in famiglie normali. I primi, infatti, sono risultati tre volte più soggetti alla disoccupazione (solo il 26 per cento dei ragazzi cresciuti all’interno delle coppie omosessuali ha un lavoro fisso contro il 60 per cento della media); quattro volte più soggetti a ricevere assistenza pubblica (il 69 per cento dei ragazzi cresciuti da genitori omosessuali sono stati supportati dai servizi sociali, mentre i loro coetanei sono supportati nel 17 per cento dei casi); e sono molto più inclini ad essere arrestati, a dichiararsi colpevoli di atti criminali, a drogarsi, a pensare al suicidio".


La ricerca è stata condotta da Mark Regnerus, professore di sociologia presso l’Università di Austin. E ha due caratteristiche nuove: è la prima condotta su un campione molto numeroso e, in secondo luogo, è stato redatto da un istituto laico.

Io e te concordiamo sul fatto che chi cresce con un padre assente, ha piu' probabilita' di finire in carcere, e lo confermano anche le statistiche. Per fare il padre, non basta la voglia di scoparsi la madre, ma serve anche l'involucro. Non basta dire conosco gay che si scoperebbero il tubo dell'aspirapolvere, cosa che non produce figli, tra l'altro.

Mentre l’identità sessuale è rappresentata dal sesso genetico, l’identità sessuata si struttura nell’interazione fra “natura” (il sesso biologico) ed ambiente biografico in cui la persona si sviluppa e cresce. 

INOLTRE IL NOSTRO CERVELLO è PLASTICO.
 

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Jackal69
14 ore fa, ottone ha scritto:

ah allora come non detto...

cosa c'è di più favorevole alla specie di due esemplari adulti che si prendono cura di un cucciolo?!?

Perche' non anche due cuccioli che si prendono cura di un adulto? non giocate con la vita di un bambino, per la vostra voglia di sentirvi aperti e moderni, o illuminati o superficiali.

https://www.enzopennetta.it/2015/06/adozioni-omosessuali-il-consenso-scientifico-poggia-su-un-castello-di-carte/

Modificato da Jackal69
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^'V'^
1 ora fa, Jackal69 ha scritto:

Stai confondendo una dinamica IPOTETICA di rapporto marito-moglie con un rapporto Genitori-Figlio. Tra l'altro dinamica che potrebbe avvenire benissimo in una coppia gay, meno incline alla stabilita'. Stai prendendo il tuo concetto di rapporto marito-moglie e lo stai applicando all'educazione dei figli. Praticamente stai legittimando l'adozione gay perche' secondo te una buona percentuale delle  famiglie tradizionale è fallimentare.

Non sapevo che gli etero facessero dei corsi su come essere genitori, di solito usano il copione appreso in famiglia e ci mettono sopra il loro carico di stress, fare il genitore è molto difficile. 

Non confondevo il rapporto marito-moglie con il rapporto genitore-figlio. 

Parlavo proprio di figure di riferimento. 

Un padre assente è anche un padre che è in casa ma non ha spina dorsale e permette alla madre di scassare le palle ai figli sfogando su di loro le sue isterie. 

In quel senso, un uomo gay attivo, ove per mascolinità intendiamo l'iniziativa sessuale, può essere una figura forte di riferimento, protezione e guida migliore di un papi etero sotto il giogo di una madre. 

Ma torniamo al solo rapporto genitore figlio: essendo che le persone tendono a ricalcare la famiglia di origine nella maggior parte del tempo. 

Poi magari in alcuni momenti di forte impegno personale possono pure con uno sforzo di coscienza, presenza e per aver letto un libro o preso lezioni, agire qualche comportamento diverso, ma sovrappensiero tenderanno a reinscenare stili genitoriali appresi in famiglia. 

Allora mi chiedo.

I gay non sanno fare i genitori, o essendo gay sono stati trattati in modo strano dai genitori, si sono sentiti in imbarazzo da piccoli, sempre a nascondersi, a sentirsi sbagliati, non trovando nei genitori una voce di conforto e di sostegno? 

E' una domanda.

Ma mi chiedo: se i genitori dei gay fossero stati orgogliosi di loro figlio e lo avessero trattato come un etero.

Questi gay sarebbero genitori migliori? 

Sono i gay a non saper fare bene i genitori, o sono i genitori dei gay, che per cause meso e macro sociali, si sono comportati con loro in modo non supportivo, amorevole? 

Sono i gay che non possono prendersi cura delle persone, o è la società che non può più ficcare il naso, la morale, la legge, in cose che non capisce, non la riguardano e... insomma, sono davvero pochi anni che i gay non vengono trattati come malati dalla classe medica e psichiatrica. 

E anche quando furono tolti dal registro dei malati... lo furono soltanto i gay ego sintonici, ossia i gay felici di esserlo. 

I gay ego distonici, che vivevano con disagio la propria differenza, furono trattati come malati... e ok. 

Il problema... è che non furono trattati come malati in un percorso per accettarsi e divenire così gay ego sintonici. 

Furono trattati come malati da convertire all'eterosessualità. 

L'ignoranza della società, è un bel problema. 

Non solo per i gay. 

Immagina di essere parte di una specie che nel 90% degli individui è profondamente e ben radicatamente poligama. 

Immagina che la società ti voglia monogamo e ti consideri tra il mad e il bad se sei poligamo alla luce del sole. 

E' davvero un problema solo dei gay l'ignoranza, il pregiudizio e la cultura scollata dalla scienza? 

Magari tu sei parte del 10% dei monogami, come mio fratello. 

Va bene. 

Ma è tutta la vita che so cosa prova un gay. 

E no, non va bene. 

Cita

"Dal nuovo studio risulta che quanti sono cresciuti in famiglie omosessuali sono dalle 25 alle 40 volte più svantaggiati dei loro coetanei cresciuti in famiglie normali. I primi, infatti, sono risultati tre volte più soggetti alla disoccupazione (solo il 26 per cento dei ragazzi cresciuti all’interno delle coppie omosessuali ha un lavoro fisso contro il 60 per cento della media); quattro volte più soggetti a ricevere assistenza pubblica (il 69 per cento dei ragazzi cresciuti da genitori omosessuali sono stati supportati dai servizi sociali, mentre i loro coetanei sono supportati nel 17 per cento dei casi); e sono molto più inclini ad essere arrestati, a dichiararsi colpevoli di atti criminali, a drogarsi, a pensare al suicidio".

La ricerca è stata condotta da Mark Regnerus, professore di sociologia presso l’Università di Austin. E ha due caratteristiche nuove: è la prima condotta su un campione molto numeroso e, in secondo luogo, è stato redatto da un istituto laico.

Grazie, questo è un argomento che ignoravo, come scrivevo, non so come siano gli effetti a lungo termine dell'adozione gay. 

Evito di fare la precisazione che non in tutte le coppie gay c'è un uomo forte e con la spina dorsale, attivo e in fissa per fare dei culi. 

Spesso ci sono semplicemente due gay di tipo interscambiabile, e allora il problema del padre assente non è superato. 

Esistono vari modi di essere gay, e mi piacerebbe conoscere i dati a lungo termine di adozioni da parte di coppie gay in cui uno è Uomo. 

Lo dico perché per ora l'unico elemento predittivo di devianze, droga, violenza, criminalità e gravidanze indesiderate con coglioni, è la mancanza di un uomo forte in casa. 

E non credo che uomo forte significhi etero. 

E nemmeno credo che in tutte le coppie gay ci sia un attivo totale, mascolino. Uomo. Molte delle coppie gay che ho conosciuto, hanno ruoli un po' interscambiabili secondo momento. 

Il che è un po' come avere ninfe d'acqua ma non lo scoglio cui aggrapparsi tra le onde. Dello studio che hai citato, mi piacerebbe inoltre sapere se gli orfani adottati dalle coppie gay siano stati confrontati con un campione di riferimento di orfani adottati da etero, o se siano stati confrontati con figli di etero cresciuti con entrambi i genitori. 

Cita

Io e te concordiamo sul fatto che chi cresce con un padre assente, ha piu' probabilita' di finire in carcere, e lo confermano anche le statistiche. Per fare il padre, non basta la voglia di scoparsi la madre, ma serve anche l'involucro. Non basta dire conosco gay che si scoperebbero il tubo dell'aspirapolvere, cosa che non produce figli, tra l'altro.

Se per padre intendiamo quell'impulso biologico a comportarti in un certo modo con i frutti del tuo sperma, per mandare avanti la tua linea di sangue, allora secondo me non possiamo confrontare orfani adottati con figli naturali. 

Qualsiasi uomo, anche il più meschino, ha un istinto particolare verso i frutti del suo scroto. 

Un padre etero adottivo, non avrà il pack di risposte fisiologiche mediate da neurotrasmettitori ed ormoni che si attivano davanti al figlio sinceramente considerato proprio. 

Per questo, confronterei sempre e soltanto orfani con orfani. 

Un padre biologico ha più riguardi verso la prole? 

Certo. 

In questo senso, sarebbe da vedere come si comporta un padre gay con un suo figlio naturale, e cosa ne esce sul lungo periodo, magari avuto in amicizia con una lesbica che vuole avere figli. 

 

Cita

 

Mentre l’identità sessuale è rappresentata dal sesso genetico, l’identità sessuata si struttura nell’interazione fra “natura” (il sesso biologico) ed ambiente biografico in cui la persona si sviluppa e cresce. 

INOLTRE IL NOSTRO CERVELLO è PLASTICO.

 

"Un cane può imparare nuovi giochi, ma non può imparare nuovi modi di imparare nuovi giochi".

La neuroplasticità non importa tutte le aree del cervello. 

Se tu come me sei in fissa con la figa, nessun esempio, educazione o ambiente potranno spostarti quel sentimento verso gli ortaggi. 

Iniezioni di testosterone, interagendo con l'ipotalamo, potranno renderti più attivo, ossia che prende più iniziative per la monta. 

Ma se ti piace il maschio, sarai più attivo verso i maschi. 

Nei topi, le zone che determinano l'identità sessuata, possono essere modificate dagli sperimentatori fino al quarto giorno di vita. 

Non per tutta la vita, fino al quarto. 

Dopo sono formate e non ci fai più nulla. 

Se ad un topo gli hai danneggiato parte delle cellule ipotalamiche che determinano l'identità sessuata, si terrà a vita l'attrazione modificata. 

Anche in noi esiste una finestra di modifica? 

Sì, ma si chiude nel grembo materno. 

Abbiamo un cervello plastico, certo. 

Ma il software non determina identità di genere, attrazione per un genere, attività o passività sessuale, quelle sono questioni hardware. 

 

Cita

ed ambiente biografico in cui la persona si sviluppa e cresce

 

Si, era la corrente di pensiero in voga molti anni or sono nella scuola comportamentista. 

Fu ripresa e pompata dalle organizzazioni religiose per promuovere i loro corsi sul diventare etero per far contento Gesù. 

Che se no soffre molto. 

A sostegno di ipotesi del genere, vi erano studi su cani, che se abituati a provare piacere con rapporti omosessuali, associavano il piacere all'atto della monta fra maschi e non la disdegnavano in futuro. 

Ma c'è un problema. 

Non gli faceva schifo la figa. 

Non erano attratti dai maschi. 

Semplicemente, non vedendoci problemi morali o identitari, ripetevano comportamenti piacevoli. 

Un po' come dire che se un ragazzo ti fa un pompino, non senti male. 

Dopo un po' sborri pure. 

Quindi, se non te ne frega niente di avere paura di sentirti gay, continuerai ad essere in fissa con la figa, continuerai ad essere attratto dalle curve,continuerai a non essere attratto dai maschi e non ti farai delle seghe guardando muscoli pelosi. 

Però se c'è la possibilità di fare la bocca di un tizio, piuttosto che una sega, vai. 

Questa associazione stimolo piacevole-comportamento... 

E' sicuramente un apprendimento, è sicuramente non innata, ma in nessun caso ha mai invertito l'attrazione per il sesso preferito. 

I cani portati ad associare piacere nei comportamenti omosessuali, dopo le iniezioni di testosterone avevano più comportamenti attivi sia verso le femmine presenti, che verso i culi presenti. 

Gli umani omosessuali, invece, dopo iniezioni di testosterone vogliono fare più culi ed insistono di più, gli umani etero vogliono fatturare più figa ed insistono di più. 

 

Cita

ed ambiente biografico in cui la persona si sviluppa e cresce

 

https://www.diregiovani.it/2015/09/21/3186-44205-villaggio-malattia-sindrome-guevedoces-pene.dg/

https://ndnews.it/it/crimine/886.html

Sai, per motivi molto antecedenti al dilemma "adozioni gay", mi sono interessato per anni alla questione guevedoces. 

Perché invalidavano ogni follia femminista sulle differenze comportamentali fra i sessi in base all'educazione. 

Differenze che sono hardware, biologiche. 

Le guevedoces sono ragazze che per una malattia genetica vengono educate e cresciute come femmine. 

Vengono vestite con la gonnellina. 

Vengono trattate da femminucce e il loro cervello si forma proprio durante il periodo di identificazione nell'essere femmina. 

Però hanno hardware maschile. 

E quando alla pubertà arriva l'ondata di testosterone, si trasformano mentalmente e biologicamente in maschi. 

Fanno risse, scopano fighe, bevono birra, fanno tardi la sera e uccidono le vespe. 

Poi si sposano, diventano padri normali, ecc. 

Probabilmente il modo che hanno di corteggiare le donne della loro società sarà in parte mediato da fattori culturali e da apprendimento, dall'ambiente biografico che hanno conosciuto. 

Il modo. 

Ma il fatto che gli piaccia la figa dipende dall'hardware, e l'insistenza e l'iniziativa con cui vanno a figa, dipende dal testo. 

E lì con l'ambiente biografico non ci fai nulla. 

Se questo vale per ragazzi cresciuti con la gonna ed educati da bambine... 

Figurati se dobbiamo stare nel 2017 a sentire i preti che dicono che diventi gay per l'ambiente biografico e che puoi essere condizionato ad essere etero per far contento il bue e l'asinello. 

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^'V'^
1 ora fa, Mr.Cacciatore ha scritto:

@^'V'^ Se mettessimo omossessuali passivi sotto testosterone e trenbolone, alla lunga diventerebbero omosessuali attivi anche senza il gene xq28? O diventerebbero qualcos'altro? Visto che gli androgeni modificano la struttura del cervello, per esempio perdita di materia grigia nella zona del linguaggio e aumento della materia bianca per reagire ai problemi, come notato nelle trans F to M, sarebbe possibile modificare la sessualità degli omosessuali passivi, visto che in qualche modo risolverebbe o attenuerebbe il problema delle increzioni di testosterone durante la gravidanza e non avendo il gene xq28 non dovrebbe esserci motivo di essere attratti da altri maschi o sarebbero comunque attratti dai maschi? E un'altra curiosità, sembra che le figlie femmine concepite mentre il padre è sotto anabolizzanti abbiamo tratti psicologiche diversi dalle altre donne, per esempio sono più risk-taking, più portate all'avventura e al reagire alle situazioni ecc (nei maschi non sono sicuro), dici che questo aumenti la possibilità della nascita di lesbiche (cosa negativa, almeno dal mio punto di visto) o siano solo donne più sveglie a cui probabilmente piace più il cazzo? E sarebbe utile una legalizzazione degli steroidi come in molti altri paesi (sperando che risolvino il problema della feritilità)?

Le figlie femmine concepite da padri in season, sono state confrontate con le figlie di padri in off season al momento del concepimento, ma che comunque ciclizzano, o sono state confrontate con le figlie femmine di gente normale? 

Chiedo perché sebbene le emozioni base siano hardwired, gli stimoli che innescano risposte emotive sono in gran parte appresi dal bambino osservando come il genitore reagisce. 

Ossia, se il papà ha paura di un cane che si avvicina, la figlia non impara la paura, che ha già dentro di sé, ma impara a sentirsi in ansia quando c'è un cane. 

E poiché se il padre sta a un grammo a settimana, non ha paura di un cazzo di cane, ed è molto più risk taker (ossia davanti a stimoli e problemi mostra un comportamento risolutivo, non lagnoso). 

E' possibile che semplicemente le figlie di uomini con più testo in corpo, siano più sveglie per avere avuto un modello forte a sostegno e riferimento, e che non c'entri tanto il fatto che il padre fosse on season al momento dell'infornata? 

Dovremmo confrontare le figlie di uomini 

- che fanno prodotti nel momento in cui hanno sborrato

- che fanno prodotti ma non nel momento in cui hanno sborrato

- che non fanno prodotti. 

Per vedere se vi sia una correlazione con "momento del concepimento". 

Poi bisogna escludere il fattore mamma. 

La donna risponde ai metaboliti del testosterone traspirati con la sudorazione, con meno stress, umore più stabile e situazione ormonale ottimale. 

Ossia, se la mamma durante la gravidanza dormiva accoccolata vicino l'ascella di un uomo che sta a un grammo a settimana, è normale che abbia avuto un umore più stabile e più forza, e questo ha certamente influito sulle innaffiate di ormoni che ha dato alla bambina e sui livelli basali di neurotrasmettitori cui l'ha abituata. (che influiscono tutta la vita perché presi dall'organismo come range di riferimento per operare nello stesso ambiente della madre, ossia l'ambiente per cui viene formata. 

Se ci fosse questo ruolo importante del fattore mamma e di come risponde ai metaboliti del testo nell'odore del maschio, escluderei la possibilità di creare più lesbiche del gruppo di controllo, dato che servono stress e disagi della madre per sbagliare clima ormonale interno e ad esempio modificare per errore l'ipotalamo in ipotalamo mascolino in fissa per la figa. 

 

Cita

Se mettessimo omossessuali passivi sotto testosterone e trenbolone, alla lunga diventerebbero omosessuali attivi

Da quello che ricordo, con quanto più sono sviluppate alcune aree cellulari sull'ipotalamo che alle donne mancano, con quanto più prendi iniziative. (attivo) 

Negli animali in cui queste aree erano state danneggiate chirurgicamente, l'iniziativa sessuale finiva. 

Facendo loro del testo, non aumentava. 

Facendo loro molto più testo, prendevano alcune iniziative ma comunque poche, e cercavano di piantarlo (a maschi o femmine). 

Ma il succo, era che l'hardware, nella sua interazione col testo, dava questa attività. 

Il solo hardware senza testo no, il solo testo senza hardware no. 

A meno che non fosse in dosi altissime (ed impossibili in natura) allora andava ad interagire con le poche cellule rimaste di quel gruppo, dando qualche sporadico sprazzo di iniziativa. 

Però sono hardware che si formano nel grembo materno, hai voglia a innaffiarli una volta chiusi. 

Innaffi, ma questo interagisce, con l'hardware. 

Voglio dire, non è che alle trans viene l'architettura cerebrale femminile perché fanno l'androcur e allora hanno poco testo. 

Ce l'hanno perché la mamma non buttò la prima innaffiata di testo, o la buttò con timing sbagliato. 

E sai che c'è? 

Il fatto è che tutti partiamo con matrice femminile del cervello e fisica. 

Poi la prima innaffiata modifica il cervello, la seconda il corpo. 

Ma il fatto è che non è il testo in sé a modificare il cervello in hardware maschile. 

E' la sua trasformazione in estrogeni. 

Gli estrogeni interagiscono con l'ipotalamo in formazione di chi ha il cromosoma Y, differenziandolo in maschio. 

E invece l'ipotalamo in formazione di chi non ha la Y, ha una protezione contro gli estrogeni per cui la stessa innaffiata di testo che diventa estrogeni non gli cambia nulla. 

Se noti l'eleganza del disegno... 

Siccome sono gli estrogeni, in quel momento, e non il testo, a modificare il cervello in maschio... 

Allora capisci bene che se fosse vero che le trans modificano l'architettura cerebrale a livello di hardware nel corso della vita extrauterina, facendosi pinze di estrogeni di continuo, dovrebbero modificare il loro cervello in cervello maschile malato di figa e con architettura maschile. 

Invece... l'hardware è lì, locked, dalla nascita. 

Puoi giusto farlo interagire con gli ormoni sessuali per avere più o meno di un comportamento, ma non per avere un altro comportamento. 

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Jackal69
16 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Non sapevo che gli etero facessero dei corsi su come essere genitori, di solito usano il copione appreso in famiglia e ci mettono sopra il loro carico di stress, fare il genitore è molto difficile. 

Non confondevo il rapporto marito-moglie con il rapporto genitore-figlio. 

Parlavo proprio di figure di riferimento. 

Un padre assente è anche un padre che è in casa ma non ha spina dorsale e permette alla madre di scassare le palle ai figli sfogando su di loro le sue isterie. 

In quel senso, un uomo gay attivo, ove per mascolinità intendiamo l'iniziativa sessuale, può essere una figura forte di riferimento, protezione e guida migliore di un papi etero sotto il giogo di una madre. 

Ma torniamo al solo rapporto genitore figlio: essendo che le persone tendono a ricalcare la famiglia di origine nella maggior parte del tempo. 

Poi magari in alcuni momenti di forte impegno personale possono pure con uno sforzo di coscienza, presenza e per aver letto un libro o preso lezioni, agire qualche comportamento diverso, ma sovrappensiero tenderanno a reinscenare stili genitoriali appresi in famiglia. 

Allora mi chiedo.

I gay non sanno fare i genitori, o essendo gay sono stati trattati in modo strano dai genitori, si sono sentiti in imbarazzo da piccoli, sempre a nascondersi, a sentirsi sbagliati, non trovando nei genitori una voce di conforto e di sostegno? 

E' una domanda.

Ma mi chiedo: se i genitori dei gay fossero stati orgogliosi di loro figlio e lo avessero trattato come un etero.

Questi gay sarebbero genitori migliori? 

Sono i gay a non saper fare bene i genitori, o sono i genitori dei gay, che per cause meso e macro sociali, si sono comportati con loro in modo non supportivo, amorevole? 

Sono i gay che non possono prendersi cura delle persone, o è la società che non può più ficcare il naso, la morale, la legge, in cose che non capisce, non la riguardano e... insomma, sono davvero pochi anni che i gay non vengono trattati come malati dalla classe medica e psichiatrica. 

E anche quando furono tolti dal registro dei malati... lo furono soltanto i gay ego sintonici, ossia i gay felici di esserlo. 

I gay ego distonici, che vivevano con disagio la propria differenza, furono trattati come malati... e ok. 

Il problema... è che non furono trattati come malati in un percorso per accettarsi e divenire così gay ego sintonici. 

Furono trattati come malati da convertire all'eterosessualità. 

L'ignoranza della società, è un bel problema. 

Non solo per i gay. 

Immagina di essere parte di una specie che nel 90% degli individui è profondamente e ben radicatamente poligama. 

Immagina che la società ti voglia monogamo e ti consideri tra il mad e il bad se sei poligamo alla luce del sole. 

E' davvero un problema solo dei gay l'ignoranza, il pregiudizio e la cultura scollata dalla scienza? 

Magari tu sei parte del 10% dei monogami, come mio fratello. 

Va bene. 

Ma è tutta la vita che so cosa prova un gay. 

E no, non va bene. 

Grazie, questo è un argomento che ignoravo, come scrivevo, non so come siano gli effetti a lungo termine dell'adozione gay. 

Evito di fare la precisazione che non in tutte le coppie gay c'è un uomo forte e con la spina dorsale, attivo e in fissa per fare dei culi. 

Spesso ci sono semplicemente due gay di tipo interscambiabile, e allora il problema del padre assente non è superato. 

Esistono vari modi di essere gay, e mi piacerebbe conoscere i dati a lungo termine di adozioni da parte di coppie gay in cui uno è Uomo. 

Lo dico perché per ora l'unico elemento predittivo di devianze, droga, violenza, criminalità e gravidanze indesiderate con coglioni, è la mancanza di un uomo forte in casa. 

E non credo che uomo forte significhi etero. 

E nemmeno credo che in tutte le coppie gay ci sia un attivo totale, mascolino. Uomo. Molte delle coppie gay che ho conosciuto, hanno ruoli un po' interscambiabili secondo momento. 

Il che è un po' come avere ninfe d'acqua ma non lo scoglio cui aggrapparsi tra le onde. Dello studio che hai citato, mi piacerebbe inoltre sapere se gli orfani adottati dalle coppie gay siano stati confrontati con un campione di riferimento di orfani adottati da etero, o se siano stati confrontati con figli di etero cresciuti con entrambi i genitori. 

Se per padre intendiamo quell'impulso biologico a comportarti in un certo modo con i frutti del tuo sperma, per mandare avanti la tua linea di sangue, allora secondo me non possiamo confrontare orfani adottati con figli naturali. 

Qualsiasi uomo, anche il più meschino, ha un istinto particolare verso i frutti del suo scroto. 

Un padre etero adottivo, non avrà il pack di risposte fisiologiche mediate da neurotrasmettitori ed ormoni che si attivano davanti al figlio sinceramente considerato proprio. 

Per questo, confronterei sempre e soltanto orfani con orfani. 

Un padre biologico ha più riguardi verso la prole? 

Certo. 

In questo senso, sarebbe da vedere come si comporta un padre gay con un suo figlio naturale, e cosa ne esce sul lungo periodo, magari avuto in amicizia con una lesbica che vuole avere figli. 

 

"Un cane può imparare nuovi giochi, ma non può imparare nuovi modi di imparare nuovi giochi".

La neuroplasticità non importa tutte le aree del cervello. 

Se tu come me sei in fissa con la figa, nessun esempio, educazione o ambiente potranno spostarti quel sentimento verso gli ortaggi. 

Iniezioni di testosterone, interagendo con l'ipotalamo, potranno renderti più attivo, ossia che prende più iniziative per la monta. 

Ma se ti piace il maschio, sarai più attivo verso i maschi. 

Nei topi, le zone che determinano l'identità sessuata, possono essere modificate dagli sperimentatori fino al quarto giorno di vita. 

Non per tutta la vita, fino al quarto. 

Dopo sono formate e non ci fai più nulla. 

Se ad un topo gli hai danneggiato parte delle cellule ipotalamiche che determinano l'identità sessuata, si terrà a vita l'attrazione modificata. 

Anche in noi esiste una finestra di modifica? 

Sì, ma si chiude nel grembo materno. 

Abbiamo un cervello plastico, certo. 

Ma il software non determina identità di genere, attrazione per un genere, attività o passività sessuale, quelle sono questioni hardware. 

 

 

Si, era la corrente di pensiero in voga molti anni or sono nella scuola comportamentista. 

Fu ripresa e pompata dalle organizzazioni religiose per promuovere i loro corsi sul diventare etero per far contento Gesù. 

Che se no soffre molto. 

A sostegno di ipotesi del genere, vi erano studi su cani, che se abituati a provare piacere con rapporti omosessuali, associavano il piacere all'atto della monta fra maschi e non la disdegnavano in futuro. 

Ma c'è un problema. 

Non gli faceva schifo la figa. 

Non erano attratti dai maschi. 

Semplicemente, non vedendoci problemi morali o identitari, ripetevano comportamenti piacevoli. 

Un po' come dire che se un ragazzo ti fa un pompino, non senti male. 

Dopo un po' sborri pure. 

Quindi, se non te ne frega niente di avere paura di sentirti gay, continuerai ad essere in fissa con la figa, continuerai ad essere attratto dalle curve,continuerai a non essere attratto dai maschi e non ti farai delle seghe guardando muscoli pelosi. 

Però se c'è la possibilità di fare la bocca di un tizio, piuttosto che una sega, vai. 

Questa associazione stimolo piacevole-comportamento... 

E' sicuramente un apprendimento, è sicuramente non innata, ma in nessun caso ha mai invertito l'attrazione per il sesso preferito. 

I cani portati ad associare piacere nei comportamenti omosessuali, dopo le iniezioni di testosterone avevano più comportamenti attivi sia verso le femmine presenti, che verso i culi presenti. 

Gli umani omosessuali, invece, dopo iniezioni di testosterone vogliono fare più culi ed insistono di più, gli umani etero vogliono fatturare più figa ed insistono di più. 

 

 

https://www.diregiovani.it/2015/09/21/3186-44205-villaggio-malattia-sindrome-guevedoces-pene.dg/

https://ndnews.it/it/crimine/886.html

Sai, per motivi molto antecedenti al dilemma "adozioni gay", mi sono interessato per anni alla questione guevedoces. 

Perché invalidavano ogni follia femminista sulle differenze comportamentali fra i sessi in base all'educazione. 

Differenze che sono hardware, biologiche. 

Le guevedoces sono ragazze che per una malattia genetica vengono educate e cresciute come femmine. 

Vengono vestite con la gonnellina. 

Vengono trattate da femminucce e il loro cervello si forma proprio durante il periodo di identificazione nell'essere femmina. 

Però hanno hardware maschile. 

E quando alla pubertà arriva l'ondata di testosterone, si trasformano mentalmente e biologicamente in maschi. 

Fanno risse, scopano fighe, bevono birra, fanno tardi la sera e uccidono le vespe. 

Poi si sposano, diventano padri normali, ecc. 

Probabilmente il modo che hanno di corteggiare le donne della loro società sarà in parte mediato da fattori culturali e da apprendimento, dall'ambiente biografico che hanno conosciuto. 

Il modo. 

Ma il fatto che gli piaccia la figa dipende dall'hardware, e l'insistenza e l'iniziativa con cui vanno a figa, dipende dal testo. 

E lì con l'ambiente biografico non ci fai nulla. 

Se questo vale per ragazzi cresciuti con la gonna ed educati da bambine... 

Figurati se dobbiamo stare nel 2017 a sentire i preti che dicono che diventi gay per l'ambiente biografico e che puoi essere condizionato ad essere etero per far contento il bue e l'asinello. 

 Non si tratta solo di orfani, ma si tratta anche di figli biologici di un solo genitore chiaramente.

è una cosa normale secondo te ? privare il bambino dei genitori biologici? e come risposta non va bene ci sono genitori biologici  drogati stressati  che uccidono il bambino. Perche' la stessa cosa potrebbe accadere per la coppia gay, e come emerso dallo studio , citato in precedenza, i figli di genitore 1 e 2 sono piu' soggetti a devianze. Non credo c'e bisogno di aggiungere altro.

L'omosessualita' deve essere una tendenza sessuale, non un modello alternativo di istituzione sociale. Altrimenti propongo l'adozione anche per i pedofili conclamati, sicuramente loro dedicheranno piu' tempo ai bambini, di un genitore sotto stress.

La stragrande maggioranza dei gay sono passivi. Sono promiscui per necessita'. Quindi testosterone,  e le varie situazioni da te elencate sono come dire: esistono maschi che prendono botte da alcune donne.

Io i preti non li penso proprio, non sono neanche andato al catechismo.

è proprio quello che dici tu , la distinzione netta assente di genitore 1 con genitore 2 che manda in corto il circuito.

 

 

 

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^'V'^

http://www.corriere.it/cronache/uomini-cambiamento/notizie/barboncini-o-erbivori-ex-maschi-alfa-14437f4e-69a1-11e7-8ca5-a296e06be357.shtml?refresh_ce-cp

Ricevo proprio ora questo articolo, e mi fa piacere che Zimbardo, QUEL, Zimbardo, si stia allieneando grazie alla scienza alle mie terminologie. 

 

 

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^'V'^
Il 20/7/2017 at 15:27, Jackal69 ha scritto:

 Non si tratta solo di orfani, ma si tratta anche di figli biologici di un solo genitore chiaramente.

è una cosa normale secondo te ? privare il bambino dei genitori biologici? e come risposta non va bene ci sono genitori biologici  drogati stressati  che uccidono il bambino. Perche' la stessa cosa potrebbe accadere per la coppia gay, e come emerso dallo studio , citato in precedenza, i figli di genitore 1 e 2 sono piu' soggetti a devianze. Non credo c'e bisogno di aggiungere altro.

L'omosessualita' deve essere una tendenza sessuale, non un modello alternativo di istituzione sociale. Altrimenti propongo l'adozione anche per i pedofili conclamati, sicuramente loro dedicheranno piu' tempo ai bambini, di un genitore sotto stress.

La stragrande maggioranza dei gay sono passivi. Sono promiscui per necessita'. Quindi testosterone,  e le varie situazioni da te elencate sono come dire: esistono maschi che prendono botte da alcune donne.

Io i preti non li penso proprio, non sono neanche andato al catechismo.

è proprio quello che dici tu , la distinzione netta assente di genitore 1 con genitore 2 che manda in corto il circuito.

 

 

 

Io uso il termine kajiru, perché alcuni si eccitano troppo se dico schiavi. 

Gregari, follower, non leader. 

Alcune persone in età adulta smettono di essere kajiru, il 70% dei maschi lo rimane sempre, e non so che percentuale di donne ma credo molto molto più alta. 

Mettere un kajiru con una sola mamma, con due mamme, che siano esse due donne o due gay passivi, è causa dimostrata di devianze.

Il problema è che dicendo "adozioni gay" non si dice nulla. 

Ci sono coppie etero in cui sia l'uomo che la donna sono donne. 

Ci sono coppie gay di due uomini che sono donne. 

Ci sono coppie lesbo di due donne che sono donne. 

Manca una figura maschile protettiva. 

E questo causa una serie di disperazioni, ansie, insicurezze, molto forti. 

Nei fiocchi rosa come in quelli azzurri. 

Io credo (però non ho dati per dirlo con certezza) che una "coppia gay" in cui uno è l'uomo forte che fa dei culi nei cruising bar e l'altro è quello accomodante, propositivo e nurture oriented... sebbene non rifletta il totale delle coppie gay... beh, credo che sia più supportiva di una coppia etero (sempre parlando di adozione) in cui il maschio si fa urlare in faccia dalla madre e scopa chi dice lei, quando dice lei. 

In ogni caso, sono sempre pezze, patch, alla mancanza di rete sociale di supporto, tribù, clan. 

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Zugzwang
7 ore fa, Jackal69 ha scritto:

Perche' non anche due cuccioli che si prendono cura di un adulto? non giocate con la vita di un bambino, per la vostra voglia di sentirvi aperti e moderni, o illuminati o superficiali.

https://www.enzopennetta.it/2015/06/adozioni-omosessuali-il-consenso-scientifico-poggia-su-un-castello-di-carte/

Giusto...
quindi non va bene neanche:

-un vedovo/a che cresce da solo il proprio figlio/a-
-le ragazze madri
-i ragazzi padri
-le nonne che ti crescono dai 5 ai 18 perchè i genitori sono troppo impegnati con il lavoro (mio caso)
-ecc...

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black mamba
8 ore fa, Jackal69 ha scritto:

 

"Dal nuovo studio risulta che quanti sono cresciuti in famiglie omosessuali sono dalle 25 alle 40 volte più svantaggiati dei loro coetanei cresciuti in famiglie normali. I primi, infatti, sono risultati tre volte più soggetti alla disoccupazione (solo il 26 per cento dei ragazzi cresciuti all’interno delle coppie omosessuali ha un lavoro fisso contro il 60 per cento della media); quattro volte più soggetti a ricevere assistenza pubblica (il 69 per cento dei ragazzi cresciuti da genitori omosessuali sono stati supportati dai servizi sociali, mentre i loro coetanei sono supportati nel 17 per cento dei casi); e sono molto più inclini ad essere arrestati, a dichiararsi colpevoli di atti criminali, a drogarsi, a pensare al suicidio".


La ricerca è stata condotta da Mark Regnerus, professore di sociologia presso l’Università di Austin. E ha due caratteristiche nuove: è la prima condotta su un campione molto numeroso e, in secondo luogo, è stato redatto da un istituto laico.

 

 

scusami jackal, stiamo parlando di quello studio in cui il campione intervistato Era composto da un lato dai figli di genitori che nel corso della loro vita avevano avuto almeno un rapporto omosessuale e dall'altro dai figli dei genitori etero che dopo anni vivevano ancora insieme? Vado a memoria ma mi par di ricordare che nel primo campione abbondassero i casi di figli di persone separate che anni dopo la separazione avevano avviato relazioni omosessuali, figli di carcerati che in prigione si erano dati al sesso omo, figli di uomi sposati con una donna ma con amanti dello stesso sesso o figli di prostitute che offrivano servizi professionali anche a donne. Decisamente omogeneo.

quello in cui l'autore commenta "Io ho parlato di madri lesbiche e padri gay, quando in realtà, non conoscevo il loro orientamento sessuale, conoscevo solo il loro comportamento di relazione omosessuale"

quello che lo studio, indiscutibilmente, evidenzia è il vantaggio, per un bambino, di passare l'intera infanzia insieme ad entrambi i genitori biologici. Cosa che a me, che sono una emerita profana, sembra sostanzialmente diversa dal dire che i figli cresciuti da coppie omosessuali sono a maggior rischio di sviluppare comportamenti disagiati

ah, per concludere, lui stesso (che si professa cristiano) ha dichiarato "I believe that if your faith matters, it should inform what you teach and what you research" e l'istituto che ha finanziato la ricerca non è l'università di Austin, ma il Witherspoon Institute.

Questo, per la cronaca.

Modificato da black mamba
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