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Il mio gruppetto di morti di figa..mollarli o no?


Marcog

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vanhalen

Il mio punto di vista? Credo che se tu conoscessi una persona da 20 e passa avanti e ti 'mollasse' dal giorno alla notte perchè ti considera uno sfigato avresti da dubitare parecchio sulla sua idea della parola 'amicizia' e sul voler bene. L'affetto per le persone che conosci da quando eri piccolo dove è?! Tutto si riduce ad un: 'è sfigato/non è sfigato'/'è ricco/non è ricco' e non si parla di GRUPPI che frequenti da un paio di mesi, ma di quelli che dovrebbero essere amici.

le persone che tu dici che conosci da 20 e passa anni sono pronti a fotterti ,se nel caso in cui fregarti è piu vantaggioso che tenerti come amico , ( fonte : diversissime esperienze di vita perfino da parenti, ragazze , ragazzi coleghi ecc ) , stai confondendo quella che è l'affidabilità di una persona e di un rapporto con quello che è la durata di un rapporto . sono cose diverse e l'ho imparato a spese mie . ci sono matrimoni che si sciolgono dopo 30 anni di vita di coppia , figuriamoci una cosidetta amicizia di 20 anni .

che io conosca una persona da due mesi ciò non significa che quella che conosco da 20anni sia un vero amico come la persona appena conosciuta , bisogna valutare bene con consapevolezza e senza fare abuso di moralismi e di parole che si dovrebbero usare di rado .

oggi secondo me si fa fin troppo abuso violento delle parole come amicizia , amore per far valere le proprie ragioni, io penso che un uomo deve avere un suo codice personale e buon senso piuttosto che basare le sue scelte sul fatto che dovrebbe continuare a frequentare un gruppo di persone soltanto perché l'ha fatto per 20 anni di fila .

d'altronde in questo mondo tutto ha un inizio e tutto ha una fine compresi noi essere umani , e se uno vuole ottenere un risultato diverso,(in questo caso il risultato sperato è quello di avere persone con cui passare tempo piacevolmente) sarebbe da stupidi insistere visto che l'ha fatto per un bel pezzo e si è reso conto che non è per niente il massimo, se non cambia cerchia sa cosa ottiene precisamente , se lo fa ha delle possibilità di migliorare la sua condizione ,e fra le due scelgo la seconda .

siamo realisti ,dell'abilità seduttiva di un uomo me ne frega poco e niente a me interessa pensare al fatto che uscirò con pinco pallino e passeremo del piacevole tempo a farci 2 risate , quindi per me non si tratta del confronto dello sfigato vs figo .

io li manderei a quel paese non per il loro status seduttivo ma per il loro comportamento da maranza che hanno oltre ai comportamenti e le magre figure del cacchio di cui l'autore del post si sente fortemente a disagio. infatti hai scritto bene " dovrebbero essere amici " ma lascio al giudizio dell'autore del post e chiedergli se il comportamento che hanno questi individui è da veri amici.

poi magari mi sbaglio ma io mi comporterei cosi .

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Capisco molto bene la situazione dell'autore del thread, anch'io vivo in un paesino di poche migliaia di anime e ho vissuto la sua stessa situazione. Sono rimasto ad osservare in silenzio (o quasi) l'evoluzione di questo thread perchè l'argomento mi sta molto a cuore. Tutto sommato devo dire che, per quello che mi riguarda, avete tutti sollevato delle questioni condivisibili. Provo a fare da mediatore.

Il primo punto da tener presente è che ci sono momenti nella vita di una persona in cui si sente il bisogno di intraprendere un cammino di crescita. Ovviamente, si cerca di coinvolgere i propri amici, sia per avere man forte nel portare avanti questa scelta difficile, sia perchè si vuole il meglio per loro e li si vorrebbe aiutare a crescere.

Il problema è che non sempre si rivelano disposti a condividere i nostri buoni propositi. So bene quanto sia frustrante vedere degli amici che si lamentano di continuo della propria vita da schifo, tentare in tutti i modi di aiutarvi e non vedere alcuna cooperazione, anzi accorgersi che sembrano fare di tutto per metterci i bastoni fra le ruote. Non solo è frustrante, è anche fottutamente doloroso. Io ci ho sofferto molto. La colpa non è la loro, uscire da una zona di comfort è fottutamente difficile, non li biasimo.

Quando questo succede, le opzioni sono due. O si lascia perdere tutto e si continua a vivere la mediocre routine insieme ai compagni di una vita, o ci si allontana.

L'allontanamento da un gruppo che si ha sempre frequentato per intraprendere un cammino diverso significa rompere il cordone ombelicale. E' segno di maturità, quasi un rito d'iniziazione. Chi vive in un paese e non vede l'ora di trasferirsi sa benissimo di cosa sto parlando.

Ovviamente l'allontanamento non necessariamente equivale allo sfanculamento totale. Semplicemente si smette di frequentare sempre lo stesso giro e si inizia a fare le proprie esperienze senza di loro, continuando comunque a frequentarli. Senza pretendere da loro più di quanto è nelle loro possibilità.

Un attimo, bisogna considerare un'altra, importante questione. Questi amici di cui si parla tanto, sono amici?

Abbiamo la pessima abitudine di sopravvalutare i rapporti umani, e affibbiamo l'etichetta di "amicizia" a rapporti che, sotto sotto, sono soltanto superficiali. Ne parlai anche in un altro post, riporto qui quello che scrissi.

Immagino che tu conosca qualche gruppetto di persone che si conoscono da anni, e che hanno contatti umani quasi esclusivamente fra di loro. Magari ne hai fatto parte o ne fai ancora parte.

Osserva come si comportano, come parlano...

Nella vita sociale non li vedi mai da soli, sono sempre accompagnati da almeno uno del loro gruppo, come se l'uno traesse forza e identità dalla presenza dell'altro. A furia di stare sempre fra loro hanno subìto un'evoluzione divergente da tutti gli altri gruppi: parlano usando termini gergali, spesso leggermente diversi anche solo per significati delle stesse parole o frequenza d'utilizzo di una parola piuttosto che un'altra, sviluppano dei memi diversi, iniziano ad adeguare i loro gusti a quelli degli altri per effetto del bisogno di riprova sociale.

Presi singolarmente, non sono nessuno. Sono solo una caricatura del resto del loro gruppo.

Sono pecore.

Per anni ho cercato di capire cosa spingesse le persone a formare dei gruppi in questo modo. E per anni il mio bisogno di appartenere ad un gruppo mi ha spinto magneticamente verso di essi. Perché le persone cercano la propria identità in qualcosa di più grande di loro? E perché io stesso provo questo bisogno? Questo, mi domandavo.

Da solo, non mi sentivo accettato, e via via ho preso pezzi di altre persone per costruire una mia maschera. Ricordo, con ben poco orgoglio, che nel periodo della prima superiore, quando ero nel dubbio, per non prendere decisioni sbagliate dicevo a me stesso "pensa a cosa farebbe Tizio".

Come una gocciolina d'acqua che, scorrendo per effetto della corrente dalla sorgente al torrente, dal torrente al fiume, dal fiume al mare, dal mare all'atmosfera, dall'atmosfera alla pioggia e dalla pioggia di nuovo alla terra e alla sorgente, ho seguito la fiumana delle persone che si alternavano nei gruppi in cui mi ritrovavo.

Una delle domande che mi assillavano trovò finalmente risposta con il tempo. Le persone fanno amicizia con persone che la pensano allo stesso modo, oppure le persone che iniziano a frequentarsi si ritrovano ad assomigliarsi sempre di più?

La seconda ipotesi si rivelò quella giusta.

Osservai persone dal comportamento completamente diverso frequentarsi a vicenda per "cause di forza maggiore" come il ritrovarsi in banco insieme a scuola, li osservai fare amicizia, li osservai assumere via via atteggiamenti e comportamenti sempre più simili, li osservai adeguarsi alla stessa lunghezza d'onda. Li osservai allontanarsi e in seguito accorgersi, dopo essersi rivisti tanto tempo, di non avere più la stessa lunghezza di pensiero. Di non avere più nulla da dirsi.

Osservai tutto ciò su un sacco di persone, me stesso compreso.

Quando si ha a che fare con questo genere di "amicizie", staccarsi è davvero l'unica opzione.

Mi rivolgo soprattutto a Curiosa qua, che ha sollevato delle questioni morali molto importanti. Io sono del parere che quando abbiamo un vero Amico, con la A maiuscola, con cui abbiamo un vero rapporto profondo, tutte queste questioni non hanno ragion d'essere. Il legame che si ha con questa persona prescinde tutto (sfigato, non sfigato, afc...) e non sarà mai una limitazione, proprio perchè in caso contrario non ci sarebbe il legame profondo.

Quindi bisogna distinguere, guardare con occhio obiettivo i legami che abbiamo con le persone che definiamo "amici", e chiedersi con sincerità ed autocritica se sono profondi o superficiali. E liberarsi spietatamente di questi ultimi, qualora diventino un peso. O comunque smettere di raccontare cazzate a noi stessi ed iniziare a vederli come tali.

Modificato da Reverie
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Denn

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Parole sante, soprattutto che la durata di una amicizia non equivale alla qualità della stessa e che i vecchi amici sono pronti a fotterti.

Purtroppo alcune persone credono il contrario e arriverà sempre il momento in cui si faranno male.

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Marcog

ascoltate uno più grande che ci è passato sopra....

vi potrà sembrare strano ma curiosa ha ragione...

io ho mandato a fanculo i miei amici , ma vi dico solo che in generale rompendo le amicizie ci perdi solamente....

sempre meglio passare sopra le cose facendo finta di niente con nonchalance, piuttosto che chiudere i ponti...

chiudendo i ponti guadagni solo astìo nei tuoi confronti.... e situazioni scomode in generale....

ricordate come diceva un vecchio saggio

"se vuoi prenderti il miele non tirar calci all'alveare"

la soluzione è conoscere altri pua , senza chiudere i ponti coi vecchi amici. punto.

e metti solo che se ti dovesse succedere tta la sfiga di questo mondo (facendo corna)e vuoi parlarne con qcuno, quel qualcuno non lo troveresti neanche)

è proprio questa la mia intenzione..forse,anche a causa del titolo del thread,ho fatto credere erroneamente a qualcuno che la mia intenzione era quella di abbandonare completamente la mia compagnia in favore di qualche natural o di qualcuno del forum..

premetto che,come ho scritto nel precedente post,tutt'ora riesco a divertirmi con la mia compagnia e,almeno per ora,credo che non la abbandonerò mai completamente ma ci uscirò ogni tanto,come ho sempre fatto.

In una società fondata sul senso di colpa difficilmente troverai gli stimoli per un miglioramento o una visione più ampia della tua vita. Vedere oltre gli schemi significa investire, rischiare a volte anche la propria faccia, il proprio tempo e le proprie risorse. Non troverai facilmente persone disposte a rischiare con te, perché altrimenti l'avrebbero già fatto.

Avrai a che fare sempre con resistenze di questo tipo.

Ma piuttosto che convertire "gli infedeli" associati a persone che già fanno una vita da seduttori e vedrai come cambia la prospettiva.

L'esempio è banale ma rende l'idea:

Se tu vuoi diventare un Bodybuilder o cmq avere un fisico da atleta, non andrai certo a convincere i tuoi amici obesi che è giusto fare attività fisica. Ovvio che troveranno ottimi motivi per non alzare il culo, e anzi alcuni di loro ti faranno passare l'entusiasmo.

Come dice wasabi finiresti pure per litigarci, biasimare gli altri è una perdita di tempo. Non cambia nulla. E sicuramente peggiora chi biasima, perché sta perdendo tempo ed energie mentali che dovrebbe usare per perseguire i suoi obbiettivi.

Se una cosa ti sta a cuore, devi essere disposto anche a farla da solo. Senza supporto e senza aiuto.

Se non riesci a superare questa prima resistenza (fidati è la prima, di una serie lunga di ostacoli) probabilmente non fa per te. Datti ad altre passioni.

Quindi l'approccio corretto, continuando l'esempio, è: vai in palestra e diventa amico di chi si allena già da 1-2 anni con costanza e ha degli obbiettivi chiari simili ai tuoi.

Per il sarge è lo stesso.

condivido in pieno il tuo punto di vista..neanche a farlo apposta,ma proprio l'anno scorso ho cominciato a pensare di andare in palestra,ma quando ho esternato i miei interessi alla mia compagnia ho ricevuto critiche e,proprio come hai detto tu,uno di loro è riuscito anche a rendermi meno entusiasta e a bloccarmi dal cominciare ad andarci per un bel pezzo..dopo un certo punto ho mandato tutto a fanculo e ho cominciato ad andarci perchè a ME piaceva,e tutt'ora ci vado ancora,nonostante le critiche e i commenti che fanno. credo che questo sarà l'atteggiamento con cui affronterò questa situazione.

siamo realisti ,dell'abilità seduttiva di un uomo me ne frega poco e niente a me interessa pensare al fatto che uscirò con pinco pallino e passeremo del piacevole tempo a farci 2 risate , quindi per me non si tratta del confronto dello sfigato vs figo .

il rapporto che ho intenzione di mantenere con loro è riassunto in questa frase :D

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TNT

Non stai bene con loro, che sono un impedimento al tuo miglioramento. Cosa altro aspetti? Scindi il Sarge da loro e trova qualcuno che la pensi come te, oppure avrai un ostacolo in più nell'uscire dalla zona di comfort. Ed è già di per suo arduo, quindi facilitati il compito e riduci al minimo il tempo speso con gente che a te non stà bene. Non farti del male.

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zane

Parole sante, soprattutto che la durata di una amicizia non equivale alla qualità della stessa e che i vecchi amici sono pronti a fotterti.

Purtroppo alcune persone credono il contrario e arriverà sempre il momento in cui si faranno male.

quotone per entrambi ragazzi, avete scritto poesia

io ho sempre sostenuto che ti puoi fidare ciecamente di pochissime persone, te stesso in primis e se sei fortunato dei tuoi genitori

purtroppo vengo sempre preso per scemo, per uno che ha una vita di me*da esclusivamente perchè non si lascia trascinare appieno dal sentimento dell'amicizia

ripongo comunque fiducia in qualche persona, fino ad un certo punto però

se ho un problema non do per scontato che dietro l'angolo c'è l'amico pronto a darti anima&corpo per aiutarti (come invece fanno in tanti)

poi quando magicamente dietro l'angolo non c'è nessuno allora sono TUTTI pezzi di merda

è ovvio che non bisogna avere la puzza sotto al naso con tutti però neanche dare per scontato che il number one della tua vita va incontro alla morte piuttosto che mettertela nel di dietro

basta solamente abbassare le aspettative che si hanno verso le persone, tutto qua ;)

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ξรô†ïcø

basta solamente abbassare le aspettative che si hanno verso le persone, tutto qua ;)

Tutto il resto dell'invervento lo condivido, ma questa frase no.

Semmai bisogna essere consapevoli del rapporto che lega le persone fra loro.

Scadere nel relativismo cosmico in cui ci si deve sempre guardare le spalle da tutto e da tutti non rende la vita migliore.

Sì, è vero, anche i migliori amici ti inculano, ho letto la storia di uno che ha venduto il suo maestro di vita per 30 denari.

Ma è anche vero che fidarsi porta ad aprirsi, e aprirsi fa fidare gli altri, in un circolo virtuoso.

Ci sono tanti bei concetti espressi in questo thread, che secondo me possono essere riassunti in una parola: "consapevolezza".

Vivere un rapporto con consapevolezza significa essere sensibili alla dimensione dello stesso, e come detto poc'anzi, la durata del rapporto non è un elemento che da solo è discriminante, può non significare niente.

Breaking news: siamo tutti dotati di un cervello che se viene usato possiede un'euristica sufficientemente sofisticata per discriminare tantissimi aspetti situazionali e decisionali: compreso il capire se un amico è un vero amico, o un conoscente, o una persona con cui abbiamo iniziato un viaggio che per inerzia ci sta trascinando in una direzione non voluta.

Basta farsi le giuste domande.

Quest'atteggiamento tra l'altro è lo stesso che va tenuto in ogni ambito della propria vita.

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zane

no sorry, non volevo trasmettere il messaggio del guardarsi le spalle sempre da tutti

è chiaro che così non si conduce una vita soddisfacente

volevo dire che molti quando sono in momenti di difficoltà s'aspettano chissà cosa dai propri amici, quando realizzano che comunque ciascuno ha i suoi problemi e spesso una pacca sulla spalla e un "ti sono vicino" sono piu che sufficienti, rimangono molto delusi, passando dall'osannazione dell'amicizia a sparare sentenze-porcheria del tipo : sono tutti pezzi di m*, quando hai bisogno non c'è nessuno, l'amicizia non esiste ecc ecc.

quindi per quello intendevo l'abbassare le aspettative nei confronti delle persone

se io ho un problema ne parlo ad un mio amico, mi ascolta e assieme a me cerca di trovare una soluzione ma poi bon basta, non pretendo mica che mi stia dietro 24/7 come una tata con un bebè.. ho anche 22 anni, gran parte delle cose posso e voglio risolverle con le mie forze, e non sempre esclusivamente grazie all'aiuto di qualcuno.. poi quando non ci sarà veramente piu nessuno che faccio, mi do un colpo in testa perchè non sono in grado di affrontare i problemi?

diciamo che volevo esprimere piu o meno questo concetto

il tuo messaggio, Esotico è molto bello, ispiratore e senza dubbio scritto ad un livello nettamente superiore al mio ;)

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dickinson1

Nella vita chi e' pronto a fotterci non lo si puo' considerare assolutamente un amico.

Ma se viviamo col pensiero di non fidarci di nessuno...allora degli amici,o semplicemente persone con cui star bene,non

ne troveremo mai.

Uno dei problemi che ci condiziona e' che se diamo TOT ci aspettiamo che ci torni indietro TOT,del tipo io faccio un favore a te e tu a me.Ma non e' detto che questo possa accadere,non sempre si puo' arrivare alla pari.

Prima di tutto cerchiamo di trovare il modo di sapercela sbrigare da soli in ogni situazione,cosi' partiremo gia' con le mani avanti.

Nel caso in cui qualcuno non ci correra' in aiuto nel momento del bisogno noi sapremo comunque cavarcela...

ed elimineremo qualche persona dalla lista del telefono

Modificato da dickinson1
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Adelferius

Non li deve mica scaricare ufficialmente, basta cominciare a frequentare altre persone.

L'ho fatto anche io. Se rimani sempre nel solito circolo ristretto di disperati, l'unica cosa che ottieni è la disperazione. Non è cattiveria e ogni tanto ancora ci esco, ma una volta al mese se è tanto.

Ho fatto anche io cosi'... Nessuna rottura ufficiale e quando li incontro li saluto
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