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Da emarginato a invidiato


Dustoff

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Ottimo post, super motivante, soprattutto per me che vivo nella stessa identica situazione. Ma con una differenza: io mi sono mostrato attivo e super socievole sin da subito (frequento Ingegneria Gestionale a Palermo); ho conosciuto un sacco di gente all'interno del mio corso (almeno una quarantina), ma all'esterno OGNUNO E' PER I FATTI SUOI. Partecipavo attivamente alle lezioni, quasi tutti mi conoscevano, proponevo spesso di studiare insieme e/o farsi una passeggiata la sera e/o andare per locali (solo a chi conoscevo abbastanza bene): risultato? Una quantità spropositata di 'accollate di pacco' (come si usa dire qui in Sicilia, non so da voi!). I gruppi erano quasi tutti già ben formati:

- i palermitani, numerosi, aperti al dialogo ma non alle nuove amicizie, escono ogni sera;

- i fuori sede siciliani, rigorosamente in 2-3, hanno preso casa insieme e ogni giovedì tornano al loro paese; fanno TUTTO insieme, non escono MAI.

Io, per ora, mi sento di consigliare a chiunque inizi l'università di non prendere casa da solo.

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  • 2 mesi dopo...
Walalla

Bellissima discussione... Fonte d'ispirazione!! Anche io mi trovavo nella tua situazione nel periodo delle superiori.

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Gli metto un bel "Mi piace". Dopodichè leggo "bannato" in quanto "ennesimo sparacazzate"... E che cazzo.

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  • 2 mesi dopo...
gianluca95

Complimenti a questo ragazzo per il suo cambiamento e per il coraggio di andare via dall'Italia, non è facile lasciare quello che si ha qui (anche se poco, è lo stesso).

Confermo un paio di cose dette da lui, effettivamente all'estero l'essere approcciato da ragazze o la facilità di approccio sono cose che pompano fortemente l'autostima.

Sono stato in Giappone 15 giorni fa (Ci scapperei di nuovo, sto mettendo da parte i soldi, quando mi laureo mi farò 3 mesi lì, troverò una ragazza e me la porterò qui in Italia, si spera naturalmente) e se a Londra hai la possibilità di beccare qualche italiota o di notare qualche somiglianza in termini di mentalità, lì in Giappone è veramente impossibile, è tutto totalmente diverso rispetto a qui, stasera sto ascoltando canzoni che sentivo frequentemente lì negli altoparlanti (C'erano gli altoparlanti per strada che trasmettevano la musica, che figata !) e mi sta salendo una malinconia incredibile ! T_T

Complimenti ancora !

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  • 7 mesi dopo...
Trevor10

Ciao ragazzi, ho trovato questo forum da poco e credo che la mia storia di vita possa essere d'aiuto a molti che ora stanno passando quello che ho passato io anni fa.

Vi inizio a dire che io sono sempre stato un tipo passivo, ossia non sono mai stato il ragazzo che salutava per primo, si faceva avanti per primo per conoscere gente (anche ragazzi) o che proponeva uscite, luoghi, vacanze ecc....in poche parole ero timido.

E questa timidezza (ma io preferisco chiamarla passività e col proseguo capirete il perchè) mi ha creato un sacco di problemi.

La mia infanzia è stata così così...avevo qualche amico ma avevo anche bulletti che mi perseguitavano per farsi fighi con le ragazze sfruttando la mia timidezza....giunto alle superiori la situazione è forse anche peggiorata, gli amici che avevo non erano nella mia scuola e nella mia nuova classe non riuscii a inserirmi (causa passività) e quindi ero quasi emarginato...diciamo che non ero il tipo che gli altri aspiravano ad avere come vicino di banco e anzi me ne dovevo stare spesso da solo e anche molte serate le passavo a casa perchè anche quegli amici che (prima) avevo, causa scuole diverse ora erano diventati parte di altri gruppi.

Vabbè non sto ad annoiarvi dettagliandovi esperienze imbarazzanti o altro fattostà che fino a 18/19 anni andò avanti così....timido, insicuro, carenza di amici, poche serate, poche esperienze, zero ragazze.....ero arrivato ad aver preso il diploma senza mai aver baciato una ragazza, nè ad aver avuto un appuntamento.

Una roba anche abbastanza logica visto che a quell'età le ragazze vanno dietro ai tipi "popolari", "bulletti" e che erano ben visti.

Preso il diploma decisi di trasferirmi a Roma per frequentare l'università convinto che un nuovo ambiente mi avrebbe fatto bene...ero determinato a cambiare, il problema era che ancora non avevo capito qual'era il problema...pensavo fosse il fatto che le persone che vivevano nel mio Paese facessero schifo e l'unica mia colpa era essere nato lì.

Insomma questo era il periodo in cui cercavo di dare la colpa agli altri, non avevo ancora capito che era la mia passività il problema.

Il primo anno di università non andò malaccio, essendoci tanti fuori-sede molti ragazzi erano aperti e ti "venivano a conoscerti"....in particolare incontrai il secondo giorno di università un ragazzo con cui legai e iniziammo dapprima a uscire coi suoi coinquilini poi con altri ragazzi conosciuti da lui che nel frattempo si erano uniti al "gruppo"...

Lì pensai che avevo ragione io, il problema erano quelli con cui avevo a che fare prima! il problema è che non potevo sbagliarmi in misura maggiore e difatti il futuro non fu affatto roseo.

Verso la fine dell'anno, questo ragazzo decise di abbandonare l'università perchè non faceva per lui e così io rimasi senza colui che era diventato il mio punto di riferimento...c'erano ancora gli altri del gruppetto ma ben presto capii che questi ultimi non erano granchè legati a me nonostante uscivamo insieme e che il ragazzo di prima faceva molto da "collante".

Capii subito che l'anno seguente (il 2° anno di università avrei dovuto cercarmi un altro gruppo con cui uscire).

Vabbè, finisce l'anno accademico, passa l'estate e torno a Roma per il 2° anno....come sospettavo dovevo cercarmi un nuovo gruppo (uno dei ragazzi con cui uscivo prima addirittura nemmeno si ricordava più di me).

Il problema era: come facevo se ero un tipo passivo e visto che al secondo anno ormai i gruppi nell'uni si erano già belli che formati?

Pensavo fosse difficile, il problema è che si è dimostrato molto peggio!! Impossibile e con ulteriori risvolti negativi.

Oltre che al non riuscire ad entrare in nessun gruppo (tutti chiusi o poco aperti una volta formati....una delle cose che ho odiato di più), ciò ha avuto risvolti negativi anche per l'università perchè non essendo in nessun gruppo dovevo studiare da solo, far tutto da solo e ci mettevo molta più "fatica" rispetto ad altri che si dividevano il lavoro...comunque il problema non era assolutamente questo...all'uni me la cavano bene, assai meglio della stragrande maggioranza degli altri (avevo voti alti).

Il problema era che dovendo andare sempre da solo ormai la gente, dopo qualche mese, mi vedeva come un emarginato e non voleva avere nulla a che fare con me!

Insomma la classica situazione in cui una persona che si trova in difficoltà invece che venire aiutata dalla società è messa in ancor più difficoltà!

Le pause universitarie erano diventate incubi perchè tutti avevano qualcuno con cui parlare tranne io.

Verso Febbraio di quell'anno venni a conoscenza del mondo dei PUA....Neil Strauss, Mystery, David De Angelo ecc ecc....iniziai a leggere tutto e insieme alle mie precedenti esperienze misi insieme i tasselli della mia vita e vidi cosa non andava...è qui che iniziai a capire che il problema non erano tanto le persone esterne (oddio la loro paura nel parlare con una persona in difficoltà senz'altro contribuiva), ma mi resi conto che il problema principale ero io e la mia passività.

Decisi che dovevo essere più attivo e in effetti iniziai a esserlo iniziando in università a fare domande a chiunque....domande anche abbastanza inutili, giusto per rompere il ghiaccio...il problema è che ormai in quell'ambiente la mia reputazione era completamente rovinata perchè ero visto come "l'emarginato".

Iniziai a pensare che la mia vita non sarebbe mai cambiata perchè quando la società ti affibbia un'etichetta, non importa quanto puoi cambiare e quanto ti impegni, quell'etichetta rimane.

Iniziai a pensare che per avere una ragazza potessi andare solo a pagamento (non ero ancora andato a letto con nessuno alla fine del secondo anno accademico).

Proprio per quello nell'estate andai con una escort, be vabbè, non vi sto a raccontare i dettagli.

La parte principale è che quell'estate (tra la fine del 2° anno di università e l'inizio del 3°anno) iniziò a cambiare la mia vita.

Siccome non avevo nessuno con cui andare in vacanza decisi di partire per un viaggio studio per la California e andare in una scuola d'inglese per 6 settimane.

Arrivato lì decisi che mi dovevo giocare il tutto per tutto e vedere se potevo davvero cambiare...dovevo passare da passivo ad attivo, ancora di più di quanto feci l'ultimo periodo a Roma in università.

E soprattutto dovevo capire se ero credibile quanto a persona "attiva" ossia se agli altri piacevo e questa era la prova del nove, perchè a Roma come detto la mia reputazione era ormai andata e quindi qualsiasi cosa avessi fatto non avrebbe cambiato la situazione.

Lì nessuno mi conosceva e quindi si sarebbero formati un giudizio non sulla persona che ero in passato e la mia vita passata, ma su quello che avrei fatto da quel momento in poi.

Nella scuola c'erano persone di tutte le nazionalità, soprattutto europei....spagnoli, tedeschi, francesi, italiani, russi, svedesi, brasiliani, giapponesi ecc ecc...

Già il primo giorno che arrivai cercai di presentarmi come super-socievole...mi presentai a tutti (senza che fossero stati gli altri a presentarsi a me) e cercai di parlare un sacco nelle lezioni, essere propositivo, scherzare ecc

Durante le pause, con una paura boia di non essere nemmeno ascoltato, inizia a dire: "vado giù da starbucks, chi viene?" e altre robe simili per passare le pause e notai che molti ragazzi e ragazze erano super-recettivi (a Roma con la reputazione che avevo, si sarebbero messi a ridere e questo "frame" non potete capire quanto mi terrorizzava a fare certe cose e a comportarmi come socievole).

Iniziai subito a proporre uscite post-scuole nelle spiaggie di Santa Monica e la sera nei locali di Sunset Boulevard e dintorni e notai che tutti si volevano unire e che cercavano qualcuno con lui legare.

Iniziai a proporre queste cose e cercare di fare il simpatico per parecchio tempo e dopo una decina di giorni ero addirittura diventato il punto di riferimento nella classe mia e non solo....insomma durante le pause erano gli altri che venivano da me e dopo la scuola mi dicevano: "che fai stasera?", "andiamo in spiaggia?" ecc ecc...io ovviamente rispondevo sempre affermativo e invitavo chiunque.

Dopo 2-3 settimane mi ero costruito l'immagine di uno "social", di quello che fa da "collante" e solo lì iniziai a capire quanto questa cosa è importante.

Sebbene le prime paure ad agire come "attivo e socievole" erano svanite ancora non ero propriamente a mio agio a comportarmi in un certo modo e dovevo in certi casi mascherare bene l'imbarazzo ma le cose andarono a gonfie vele...non voglio farla lunga quindi vado al sodo, in quelle 6 settimane là ebbi le prime esperienze sessuali vere, ossia senza pagare...gran bella soddisfazione!!

Inizia a pensare che Mystery aveva ragione...l'unica cosa che conta era avere un ottimo social circle e essere visti come tipi attivi, simpatici, propositivi e vedere che gli altri ti seguivano in quello che facevi e proponevi.

L'esperienza a Los Angeles mi servì comunque a capire anche quanto la gente è superficiale e questo arrichì ulteriormente la mia esperienza...capii che facebook era diventato lo strumento attraverso cui gli estranei valutavano la tua "popolarità" e se eri un tipo apposto e capii anche che quando una persona ti chiede: "mi dai il tuo facebook così ci sentiamo meglio?" in realtà vuole vedere se sei un tipo socievole con una sviluppata vita sociale e se hai tanti amici, insomma vuole conoscere il tuo passato e farsi un'idea su come comportarsi....se ti vedono con un fb debole in genere cercheranno di "schiacciarti" o comunque di "emergere", se ti vedono con un fb ricchissimo, con tanti amici, tante foto ecc in genere pensano che tu sei una persona popolare e rispettata e quindi ti portano rispetto.

Questa cosa la notai soprattutto con gli italiani presenti a Los Angeles in quanto all'inizio erano tutti gentili e simpatici, poi quando vedevano che avevo appena un centinaio di amici su fb iniziavano a mostrarsi più stronzi e cercavano di prevalere in qualsiasi cosa proponessi.

Dovevo fixare il problema e all'inizio non sapevo come fare, ma mi resi subito conto che questo problema in realtà era quasi un non-problema perchè per aumentare il numero di amici su facebook non ci vuole niente dato che, soprattutto in Italia, tutti ti aggiungono anche se sei uno sconosciuto...così iniziai a mandare centinaia di richieste di amicizie su facebook e ben presto arrivai ad avere oltre 800 amici "virtuali"...per la persona superficiale di turno (il 90% degli italiani) questo è più che sufficiente per rispettarti e farsi una buon giudizio su di te...fidatevi, che l'ho notato proprio su di me.

Finita l'estate tornai a Roma per il 3° anno di università convinto ora di essere cambiato ma la situazione in università non cambiò...in realtà me l'aspettavo causa i suddetti problemi di reputazione e quindi guardai i lati positivi...non uscendo potevo mettere da parte i soldi e potevo dedicarmi ad altre attività.

Mi iscrissi in palestra, andai a fare viaggi in giro per l'Europa e notai che avevo un discreto successo se mi mostravo "attivo" e "friendly"...e visto che ci sto vi consiglio di andare in Paesi quali l'Islanda, la Svezia, la Norvegia (in Nord Europa) e paesi dell'Est quali la Serbia, la Polonia e l'Estonia....conobbi un sacco di ragazze e ogni tanto riuscivo anche a portarmele a letto.

Iniziai a capire che il mio futuro non sarebbe stato in Italia, sicuramente non a Roma.

Passai il resto dell'anno non vedendo l'ora che finisse l'anno accademico.

Finito anche in terzo anno e avendo la laurea triennale in tasca con un bel voto (economia) decisi che a Roma con quella reputazione che mi rovinava non avrei continuato nemmeno sotto tortura e che mi sarei preso un anno di "pausa" andando a iniziare a riempire il curriculum a Londra.

Mai scelta fu migliore. Andai a Londra e con la nuova mentalità (ossia l'essere attivo) non ho avuto nessuna difficoltà a legare...inizialmente con i coinquilini e a lavoro (stage) e poi con le tante altre persone che ho conosciuto (e continuo a conoscere) man mano...che siano italiani o stranieri.

Ovviamente anche i miei rapporti con le ragazze sono migliorati tantissimo, sono molto più sicuro e molto più a mio agio con loro e questo ha fatto sì che abbia anche avuto due mini-relazioni e giusto per precisare, mini per causa mia perchè a questo punto voglio divertirmi e recuperare gli anni persi.

Inizialmente pensavo che questo Settembre avrei dovuto tornare in Italia per continuare con la specialistica, ma vista la mia vita qui e visto anche che qui il "master" dura solo un anno ho deciso proprio di non tornare più in Italia e continuare la mia vita qui a Londra.

Potrei citare tante cose che mi sono accadute in quest'ultimo anno, ma il post verrebbe troppo lungo...vi dico solo la prima cosa che ho fatto quando ho iniziato a conoscere gente: ho cancellato dagli amici di facebook tutti quelli che avevo aggiunto per crearmi "reputazione" e ho iniziato ad aggiungerci gente reale...ora non ho più bisogno di costruirmi l'immagine che piace alla gente, ora piaccio alla gente o almeno, piaccio a chi voglio io.

Spero che questa storia che ho cercato di riassumere sia di aiuto a qualcuno di voi, se avete qualcosa da chiedere fate pure ;)

P.S: vi lascio con il miglior consiglio che una persona può darvi: SIATE ATTIVI, ossia siate i primi ad agire per conoscere persone nuove e vedrete i risvolti positivi che questa cosa avrà nelle vostre relazioni sociali e non solo

Grande ottimo consiglio!!!
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  • 3 mesi dopo...
Scaurato

Io mi sarei sfondato di foto con le ragazze e le compagnie a londra e messe su fb e poi vedi come inizi a recuperare social proof agli occhi dei compagni in italia

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justadreamer

Dustoff la tua storia insegna a buttarsi nelle esperienze è fondamentale per superare la timidezza. Grazie di avercela raccontata

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memento auder sempre

Molto ma molto interessante, complimenti per il coraggio per non aver mollato mai.

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  • 2 mesi dopo...
JustDani

Storia molto interessante, ma dopo aver letto "ennesimo sparacazzate" non so quanto sia vera..

Comunque, l'unica cosa che mi è suonata un po' strana è il fatto del profilo Facebook: veramente c'è gente che ti giudica in base al profilo che possiedi? Superficialità disarmante, a mio modo di vedere.

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  • 3 mesi dopo...

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