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Cosa spaventa nell'apertura di un set?


bellavista

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bellavista

Questo post non vuole parlare delle tecniche per aprire un set, ma cercare di capire perchè si ha paura di farlo.

Sto cercando di analizzare questa problema cercandone le cause e le ragioni ataviche.

Fase razionale: cosa può succedere?

Solitamente non succede nulla di strano, sono semplicemente 2 persone che si incontrano. Si attacca discorso e poi si parla, se la conversazione non ti diverte saluti e te ne vai, se ti diverte resti li e poi magari la sera la passi in dolce compagnia.

Cosa può succedere di strano? Che la persona sia scazzata. Ok, saluti e te ne vai.

Che la persona abbia una reazione inconsulta, una su 100. Che problema c'è? Ridi e te ne vai.

Cos'hai da perdere ad essere simpatico e socievole? Assolutamente nulla. E hai tutto da guadagnarci ;)

Una volta fatto l'approccio non mi sono mai trovato "muto" riesco sempre a rispondere velocemente e a mantenere il discorso.

Se la ragazza ha un bitch shild rispondo a tono con una neg, senza nessun problema.

In pratica quando sono li vado sempre molto liscio.

Questo è l'analisi razionale. Provada addirittura dai mei rimorchi. Ho una media praticamente pari a 90%. I C&B si contano sulla dita di una mano e erano dovuti quasi tutti a uno stato di ubbriacatura impresentabile :D .

Nonostante i ragionamenti logici e le prove empiriche. Quando c'è da abbordare qualcuno il cuore comincia a battere più veloce. Segno che il mio organismo si sta agitando. Il mio cervello dice: che cazzo fai? Lo sai benissimo che è solo un gioco, eppure il mio organismo frena.

Ora questo non è un post sulle newbite mission. Ma vorrei cercare di capire perchè il nostro organismo da questo tipo di segnali. Che cosa teme? E' colpa dell'educazione, della cultura?

Chi ci mette addosso questi blocchi? E soprattutto quale utilità hanno?

Vediamo se nasce una bella discussione :)

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Miglior contributo in questa discussione

  • Andreino

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  • serjiolin

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  • clyde72

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  • Evolution

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Miglior contributo in questa discussione

calippo

In pratica tu chiedi perché gli AFC si fanno tutte queste seghe mentali.

La risposta è semplicissima, banale ed evidente: gli AFC hanno paura.

E del resto lo hai detto anche tu

Che cosa teme?

La risposta a questa seconda domanda è evidente secondo me

E per me è la paura di essere rifiutati, la paura di non essere amati,

la paura di non piacere. la paura di stare soli.

E poi, sempre secondo me, non ce li mette addosso nessuno, non

sono blocchi culturali, religiosi o dovuti ad una educazione repressiva,

sono solo un modo di essere caratteristico della personalità dell' AFC

che si sviluppa nel corso della crescita con le esperienze dell'infanzia e

dell'adolescenza. In fondo tutte quelle paure che ho detto si possono

riassumere con un solo nome: insicurezza.

Ora fai mente locale a quelle che sono le caratteristiche del PUA,

prima tra tutte essere un maschio alfa; la principale caratteristica

del maschio alfa è la sicurezza.

Ora nei gruppi c'è una scala gerarchica con molti livelli e ci sono

sia soggetti alfa sia soggetti beta: di chi è la colpa se uno è alfa o beta?

Secondo me è del tutto irrilevante porre la questione.

Infine quale utilità hanno questi comportamenti?

È la domanda più facile: ci evitano di soffrire.

Fin qui quello che penso, con nessuna pretesa di aver raccontato

verità scientifiche inoppugnabili, dite la vostra.

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milk

Secondo me il blocco deriva dal fatto che approcciare con atteggiamenti AFC può creare fastidi e rifiuti

Approcciare da PUA (o "non provandoci") porta il target a creare meno barriere.

Anch'io , che ero già abituato ad aprire set, sono rimasto sorpreso dall'abbassamento delle barriere dei target una volta cambiato il tipo di approccio.

Personalmente sto molto attento al BL e quando vedo una reazione di chiusura mi ritiro e tendo a far rilassare il target. Il set ha paura di te come tu lo hai del set, il fatto sta nel tranquillizzarlo.

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help4desk
Questo post non vuole parlare delle tecniche per aprire un set, ma cercare di capire perchè si ha paura di farlo.

Sto cercando di analizzare questa problema cercandone le cause e le ragioni ataviche.

Fase razionale: cosa può succedere?

E' il nostro super-id che ci prende per mano e ci porta ad evitare contatti con chi non conosciamo bene (come diceva la mamma, mai prendere caramelle dagli sconosciuti!).

Per far si' che noi ci stiamo ben lontani, ci viene inculcato fin da piccoli questo tabu' del "lascia stare gli altri" e quindi i contatti umani, specie nelle grandi citta' come milano, sono limitati al minimo. Anche tra persone dello stesso sesso peraltro. La paura di dire qualcosa di strano o che gli altri pensino qualcosa di poco ragionevole di noi ci tiene lontani dall'iniziare conversazioni anche con chi ci e' seduto a fianco in metro, in treno o in una sala d'aspetto.

Con le donne e' poi ancora piu' difficile, dato che c'e' sempre il sospetto dell'altra parte che di mezzo ci sia il sesso, e questo anche l'uomo che prova a parlarle lo sa: per questo e' cosi' difficile, bisogna abituarsi a fare come quei venditori porta a porta che hanno la faccia di tolla :)

Ciao H

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ataru

Forse la mancanza di idee per portare avanti una conversazione? Avete presente Ale e Franz sulla panchina?

Ah fly...

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Evolution

Bè detto sinceramente, per me ci sono 2 motivi. 1 è appunto come ha detto ataru. Cioè... vado li la apro e poi che caspio gli dico?

Mentre l'altro è dovuto appunto come già ha detto qualcuno nel post per paura. Paura di soffrire (il mio caso).

Perchè da piccolo mi successe una cosa che mi fece rimanere male... molto male. C'era una ragazzina che mi piaceva, più grande di me, e non so per quale strano motivo, lei decise di sperimentare alcune cose con me, all'insaputa di tutto il gruppo, (Baci, toccatine ecc.... *bei tempi* :D ) Io un giorno di san valentino gli feci un regalo... e la stronza che mi viene a dire ma che vuoi vai via mi fai schifo :( ... ci rimasi ultra di merda e ci stetti molto ma di molto male. Ecco molto probabilmente la mia paura, è riprovare quella sensazione, quindi automaticamente mi blocco. Col tempo sto iniziando a superarla, anche grazie a tutti i post che sto leggendo sul forum, ma non solo perchè mi spiegano tecniche o via dicendo, ma anche perchè mi hanno fatto capire che in fin dei conti non sono solo, ma che ci sono altri nella mia situazione, e che superare le proprie difficoltà non è impossibile. Basta un po' di forza di volontà e tutto è fattibile. L'unica cosa che si deve fare è provare, riprovare e ririprovare, cercando di migliorarci ogni volta. E poi si deve anche un po' studiare, ma non intendo solo le tecniche, intendo che bisogna documentarci su argomenti vari, interessanti, per riuscire a mantenere una buona conversazione, sempre attiva. Sapere tutti gli open, tutte le routine, tutti i giochini possibili, non serve a niente se non ci si mette anche il cervello e il nostro bagaglio culturale.

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clyde72

Personalmente ritengo che i freni più grossi siano quelli legati alla paura del rifiuto , la paura di essere derisi , la paura di stare soli.

Probabilmente il tutto è legato ad un fattore di autostima piuttosto basso se non nullo .

Capita che ci si proietti con la mente in quello che potrebbe essere un eventuale risultato negativo , ed alla fine quando quel risultato tanto temuto si verifica , non fa altro che rafforzare la convinzione di non essere adatti o portati per questo o per quell'altro ancora , finendo magari per rassegnarsi .

Ma quel tanto temuto risultato negativo magari non è da imputare a noi stessi , ma la HB che volevamo approcciare aveva dei problemi loro !!!

A mio avviso invece si deve innanzitutto partire da una visione positiva di noi stessi , assumere quell'atteggiamento alpha e .... buttarsi !!

Si buttarsi , fregandosene di quelle che potrebbe essere eventuali conseguenze negative , quando lo avremo fatto 1-2-3 volte quel senso di insicurezza o di inadeguatezza inizierà a scomparire , facendo aumentare maggiormente la nostra sicurezza .

Certo all’inizio è un po’ dura , ma e come quando vai in palestra … se vuoi diventare più forte

Devi necessariamente mettere un numero maggiore di pesi sul bilanciere , all’inizio si soffre un po’

ma è proprio quella sofferenza che ti permette di diventare più forte ed alla fine anche quel peso

diventerà normale e si potrà passare ad un peso ancora maggiore crescendo ancora e migliorandosi

ulteriormente .

In tutto questo processo ciò che conta e di partire con obiettivi semplici da aumentare via via , facendo anche passi piccoli ma FACENDOLI e andando tuttavia sempre avanti , con pazienza e perseveranza , ed alla fine il risultato arriverà .

Clyde72

“ VOLA SOLO CHI OSA FARLO & CHI OSA VINCE “

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  • 2 settimane dopo...
mercuzio

Sono d'accordo con Clyde. Dev'esserci assolutamente un atteggiamento positivista dietro questo!

E' la solita metafora del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Se lo si vuole vedere mezzo vuoto, allora approciando e venendo respinti ci si demoralizzerà (se va bene) o addirittura ci si sentirà una merda.

Ma se il rifiuto lo si legge nell'ottica del miglioramento, allora il bicchire non è solo mezzo pieno, ma anche parecchio dissetante!

Un esempio: quando ero giovane-giovane (in seconda media) mi ero messo in testa di provarci con una delle più grandi gnocche della scuola. Lei era una delle classiche ragazze superstar, che tutti i ragazzi guardavano, ma non osavano nemmeno avvicinare... una di quelle ragazze che stava con "quelli più grandi" ed era assieme a forse uno dei più grandi brutti ceffi del paese (e per questo fichissimo per lei!).

Bueno! insomma: mi ero messo in testa di provarci... Detto tra noi, lei era bella, ma non il mio tipo... insomma, a me ne piacciono di diverse. Però lei era strafiga e questo bastava.

Sapevo di non avere possbilità... Eppure... il giorno della festa della scuola la avvicinai e le dissi che mi piaceva e che volevo mettermi con lei. Ricordo che il cuore mi batteva a mille all'ora... e che quando la avvicinai e iniziai il "discorsetto", non mi rendevo conto nemmeno di ciò che dicevo... Probabilmente ero rosso come un peperone e un'aria da AFC pure patetico... E quante volte, prima di arrivare a lei quel giorno, mi dissi:"gira i tacchi! Ma che ca...o fai?!? Non ti guarderà mai! Farai la figura dello sfigato! Tutti ti prenderanno per il culo! No, non andare... sei ancora in tempo"... eppure, nonostante tutto questo, ci andai!

Ci andai, perchè alla fine ME L'ERO PROMESSO! Ci andai perchè NON VOLEVO AVERE COSI' PAURA! Ci andai anche perchè un mio amico che sapeva tutto mi stava guardando... eh!eh!eh!

Insomma... lo feci! E sapete cosa è successo??!!! No, nulla che immaginate... Dopo tutto, ero contentissimo!!! Avevo vinto quella sfida! E soprattutto, ero riuscito a NON MENTIRE A ME STESSO E A VOLERMI BENE! A CREDERE IN ME!

Quella è stato, credo, uno degli episodi fondamentali della mia vita...

Ah! Ovviamente lei mi disse che ci doveva pensare... e non ebbi mai una risposta! Ma questo non importava...

L'anno dopo, che ci crediate o no, mi sono limonato una delle altre gran gnocche della scuola! E probabilmente non ci sarei mai riuscito se non avessi passato quella fase.

Bella Clyde!!! “ VOLA SOLO CHI OSA FARLO & CHI OSA VINCERE “

Quindi... tutto questo per dire che si hanno due modi per vedere i propri approci: ci si può autoaffossare e e vedere come degli sfigati che non arriveranno mai da nessuna parte (AFC) e che quindi si sta meglio nel proprio brodo, oppure si può imparare a vedere gli errori e a leggerli in modo analitico cercando di capire perchè non sia andata a buon fine e migliorarsi, ma essere soddisfatti di se stessi perchè LO SI HA FATTO! E dormire bene la notte sapendo di aver affrontato le proprie paure!

Magari si perde... magari si vince!

Holà PUA!

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festadanzante
Ma se il rifiuto lo si legge nell'ottica del miglioramento, allora il bicchire non è solo mezzo pieno, ma anche parecchio dissetante!  

Forse e' il caso di incominciare a pensare all'idea di eliminare la parola rifiuto dalla nostra mente.

Quando si va in crash and burn nessuno rifiuta nessuno perche' ancora non ci si conosce.

Semplicemente quando si va in crash and burn si puo' pensare "Non siamo riusciti ad entrare in sintonia, non sono stato sufficientemente simpatico/non ho capito la situazione/sono stato troppo aggressivo/non c'e' stata interazione" e magari stare anche 30 secondi a pensare perche'.

Questo puo' essere un buon frame, anche migliore del "La tipa e' scazzata/non si vuole divertire" che proietta negativita' su un'altra persona.

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Iceman

Per me la questione è leggermente diversa.

A volte siamo dentro la nostra testa e BOOM le porte sono chiuse, indipendentemente dall'opener che può essere il più buono di tutti, semplicemente non funzioniamo, siamo nella nostra testa che pensiamo "cazzo devo rimorchiare" "cazzo che cosa dico?" "cazzo non viene nessun neg del cazzo e la regola dei tre secondi è andatat a farsi fottere" ecc..

A volte invece siamo con la mente aperta, ci stiamo divertendo, non pensiamo a rimorchiare, salutiamo tutta la gente che ci passa a fianco ed ecco che rimorchiamo una HB10 senza bisogno del canned (purtroppo io non riesco ancora spiegarmi come succeda!).

Il punto è secondo me trovare un modo per riuscire a pompare il frame quando ne abbiamo bisogno e ci sentiamo in crisi! consigli per l'uso della nostra schizzofrenica mente??

Io ho imparato a conviverci. In una sera posso aprire 100 set e la sera successiva neanche uno...

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