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Voglia di resa, il mio fallimento personale, l'ossessione dei soldi e una vita che non vuole funzionare...


J-LIVE

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OdisseoIV

Ho letto poco ma tanto mi basta.

Corri dallo psicologo.

CORRI!

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^X^

Basta su, è un topic inutile, non porta beneficio né a chi l'ha aperto, né a chi lo legge. Smettetela di dar da mangiare ai troll che sono in voi.

J live ha aperto un topic inutile di sfogo in un momento giù. Ha le sue idee, per quanto qualcuno possa pensare che siano malate, e nessun potrà mai cambiargliele.

Non è vero, presenta molti spunti di riflessione e di discussione anche e soprattutto agli altri. Permette di affrontare tematiche diverse, e pace se a lui non interessa.

J-live, io il tuo punto di vista l'ho capito e, dal momento che le tue scelte non danneggiano nessuno, sei liberissimo di seguire la strada che credi più consona per la tua vita. Ci mancherebbe!

Ma su un punto insisto: la tua visione del lavoro dipendente è arcaica, obsoleta e totalmente inadatta ai tempi (questi 3 aggettivi sono in effetti sinonimi).

Non so bene come si sia formata questa idea feudale del "lavorare sotto padrone", forse hai avuto un pessimo esempio dai tuoi genitori, forse dipende dal tuo luogo di nascita...

Non puoi associare il termine "mediocrità" a "lavoro dipendente", altrimenti arrivi all'assurdo di dare del mediocre al CEO di Deutschebank, giusto per sparare il primo nome che mi viene in mente.

Tutti, ma proprio tutti, vendiamo il nostro tempo e le nostre competenze a qualcuno in cambio di soldi. Lo fai anche tu mentre sei davanti ad uno schermo a fare trading cercando di guadagnare. Stai scambiando il tuo tempo con un guadagno (si spera).

Ma il fatto di commerciare competenze contro soldi non fa di noi degli schiavi. Quello che ci schiavizza è il nostro stile di vita, non certo il fatto stesso di lavorare.

Esistono tanti liberi professionisti totalmente medi o mediocri, e tanti dipendenti assolutamente liberi (quando hai delle buone competenze, e sei tu che scegli dove lavorare invece che elemosinare un posto).

Probabilmente sei stato sfortunato, e in vita tua hai solo visto esempi di frustrati schiavizzati, ma ti assicuro che la cosa dipende dal loro carattere e dal loro essere sottomessi come persone, non dalla situazione lavorativa.

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PadrePlotino

Nella vita nulla è regalato, per le favolette siamo troppo grandi :)

questa è una sciocchezza che nasce da una visione limitata del mondo, molto di moda oggi (paradossalmente) in ambienti motivazionali, secondo cui ogni cosa che si vuole va guadagnata col sudore della fronte.

In realtà i guadagni facili esistono (e non parlo solo economicamente), il problema è che diventano difficili perché le persone non sanno leggere le opportunità.

Cercate di vincere con win for life invece di andare a lavorare.

EDIT: ovviamente sto scherzando :p

Ad essere onesti, comunque, a me piace la mentalità di J e spero davvero che riesca a realizzarsi economicamente come e nel modo che egli spara. Gente con la sua mentalità merita il successo

Modificato da PadrePlotino
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arcadefire86

Il problema è proprio questo: sei tu che ragioni da utente/persona media.

Io non devo costruire niente, proprio perché non ho bisogno di costruire nulla. Non devo dimostrare niente a nessuno. Puoi diventare anche la persona più ricca del mondo, ma non pensare che qualcuno ti ammirerà mai per quello. Questa voglia di diventare perfetti, di avere il successo assoluto... ma cosa ci dovete fare con questo successo??? Elvis Presley e Michael Jackson ossia i re del Rock e del Pop avevano tutto.. hanno raggiunto l'apice del successo ma per stare bene avevano bisogno di drogarsi. Alla fine sono morti giovanissimi. Io senza raggiungere risultati, senza raggiungere il successo posso essere felice. Tu per esserlo hai bisogno di sfondare e insultare gli altri. Io avrei paura? e di cosa? di arricchirmi?.. Non ho paura, non ne ho bisogno, non mi serve. Pensi che io sia un mediocre?? ok pensalo.. a me non interessa. perché a pensare questa cosa sei tu mica io.

Sono dell'idea che se continuerai a crederci e a investire tutto te stesso per il successo e la perfezione prima o poi la otterrai. Ma fra 30 anni una volta raggiunto tale obbiettivo dimmi se ne è valsa la pena.. sempre se non ti sei suicidato prima ovviamente.

Michael Jackson non si drogava ed è morto a 50 e passa anni, e si diceva felice nonostante tutto.

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PadrePlotino

Già, comunque quello che dice Getter Dragon è sensato, personalmente lo condivido.

Al tempo stesso condivido il pensiero di J.

Lavorare per soldi - cioè scambiare il proprio tempo e sudore per danaro - è una cosa triste.. tristissima. Il punto è che siamo abituati a considerarlo normale e dunque non orridiamo, come invece dovrebbe essere, al pensiero che una persona lavori tutta la vita per 8 ore al giorno cinque giorni a settimana.

Stimo moltissimo persone con la forma mentis di J.

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Al tempo stesso condivido il pensiero di J.

Lavorare per soldi - cioè scambiare il proprio tempo e sudore per danaro - è una cosa triste.. tristissima. Il punto è che siamo abituati a considerarlo normale e dunque non orridiamo, come invece dovrebbe essere, al pensiero che una persona lavori tutta la vita per 8 ore al giorno cinque giorni a settimana.

Sono d'accordo anch'io con questa linea di pensiero. Trovo sia triste vendere il proprio tempo, a meno che non si faccia qualcosa che piace o che comunque possa far esprimere il proprio potenziale o la propria creatività in un determinato campo. Questo indipendentemente dal fatto che uno sia libero professionista o dipendente. Si chiama libertà finanziaria.

Certo, l'operaio che sta 8 o più ore al giorno davanti a una cazzo di macchina, o l'impiegato che per tutto il giorno come un automa deve compilare sempre gli stessi documenti................

Con il massimo rispetto per queste figure. Mansioni che io stesso ho svolto.

J-Live, non starò certo a darti consigli di qualche tipo dato che sono nella merda più di te al momento. Mi aveva fatto piacere mesi fa leggere dei tuoi successi nel topic sul trading, mi dispiace che sia andato tutto a quel paese. Seguirò con interesse in futuro.

Modificato da Candy
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arcadefire86

Ad ogni modo, ho appena finito di leggere le ultime tre - quattro pagine, ed il commento che mi viene spontaneo è solo uno: tristezza. Con le donne le cose non vanno, quindi qual è l'atteggiamento da vincente di J-Live? Chiudere per sempre il capitolo donne e puntare sulla realizzazione personale. "Le amicizie maschili non m'interessano minimamente"; "l'amore è un capitolo chiuso"; "io ho sempre visto due cose principali, e dietro tutto il resto. Prima SOLDI e DONNE, dopo tutto il resto". Cioè, ma ti rileggi e ci credi davvero a ciò che scrivi? Credi fermamente nel modello idealizzato di "persona vincente" che hai in testa? La quantità di stronzate presenti nella tua testa è gigantesca, ed è frutto di una società che, mi rendo conto, non aiuta. Tralasciando le pappardelle morali della serie "i soldi non sono tutto nella vita", e tutte le considerazioni sui tuoi non valori, che pur meriterebbero uno spazio a parte, sposterei il focus su ciò che è davvero preoccupante: il tuo atteggiamento verso te stesso, verso la vita, verso gli altri. Nella tua testa si sono create un'infinità di convinzioni che tu stesso non vuoi smontare. Ti sei già precluso il bello della vita, a prescindere, dopo che la vita non ti ha dato quello che cercavi. Tu hai urgente bisogno di una sola cosa: metterti in discussione. Sospettare che quello che il tuo cervello può spontaneamente concepire, possano essere stronzate derivanti dai tuoi bisogni insoddisfatti.

"Quando sei nelle condizioni di godere di soddisfazioni economiche allora ti si aprono porte che adesso mi sono precluse ed è inevitabile che poi tante cose cambiano, anche il tuo modo di porti col mondo, la fierezza di fare quello che fai e così anche potresti fare conoscenze interessanti." ------> questo è l'emblema del trip malato in cui sei; hai i soldi, quindi poi tutto si aggiusta: il tuo modo di porti col mondo (cioè, ti poni col mondo in un modo del cazzo e questo dipende dal fatto che non hai abbastanza soldi?); la fierezza di fare quello che fai (sei fiero di fare quello che fai finchè ciò che fai ti procura soldi? andiamo bene); così potresti fare anche conoscenze interessanti (coerentissimo: hai i soldi, te li godi, e di conseguenza incontri le persone giuste della tua vita, mi sembra ovvio -.-).

"Io ho detto che le amicizie maschili non hanno nessun effetto sulla mia felicità, tuttoqui, e per questo non ne ho mai sentito l'esigenza, anche quando le avevo stavo uguale, pur essendo persone bellissime con cui non ti annoiavi mai. Ma le amicizie maschili non possono essere un elemento fondante del mio benessere, casomai un contorno di una vita già felice, che attualmente non c'è." --->

Il problema non è l'effetto dei tuoi amici sulla tua felicità, ma le tue spiegazioni sulla cosa, e la visione utilitaristica che ne traspare. Le persone sono persone, esseri umani come te, hanno sangue, organi, pensieri, paranoie come te; non sono "elementi" il cui scopo è portarti felicità. Se le persone che ti circondano non ti danno felicità, allora vuol dire che non vale la pena conoscerle? E perchè non possono farti stare bene? Lo hai deciso tu forse. Tu hai relegato gli uomini a "contorno di una vita già felice che ora non c'è". Sto modello di "vita felice" poi che cazzo è? La vita è fatta di alti e bassi, di cose brutte e belle: che cazzo è una vita felice? Sul serio, hai necessità assoluta di dubitare di te stesso e di credere negli altri. In te stesso è meglio che inizi a crederci un po' più tardi. Semplicemente per il fatto che il cervello umano è programmato per farti stare ok con te stesso, anche se le cose non vanno. E' sopravvivenza. La mente è una trappola per molti versi. Ciò che distingue te da certa gente inqualificabile, tipo Fabrizio Corona, Costantino Vitagliano e affini, è il fatto che loro certi dubbi non se li pongono. Loro vivono il loro essere delle merde senza troppi filtri; tu invece a quanto pare hai dei ripensamenti. Hai dei momenti in cui di fondo sospetti che qualcosa non quadra nel sistema che ti sei costruito. Ed è per questo che non puoi essere come loro. Mi verrebbe da dire: per fortuna. Convincitene anche tu. Guarda dei cazzo di modelli decenti e lascia stare Berlusconi pieno di soldi, puttane, bugie, meccanismi, e stronzate. Chiediti perchè la tua mente non prende a riferimento modelli decenti, e si fissa su un ideale di successo, di vita felice, rappresentato da persone del cazzo, che neanche magari sono felici. Tu sai come se la passa Zuckerberg? Come se la passano i "vincenti" che tu ammiri? No. Sai solo che hanno una barca di soldi. E allora che cazzo vai a desiderare di essere come loro? Guarda te stesso piuttosto. La radice. Le cose che ti accendono, e insegui la tua felicità, non quella degli altri. Odiati un po', smettila di essere così sicuro di te stesso, altrimenti sul serio ti suicidi il mese prossimo. Convinciti del fatto che, allo stato attuale delle cose, hai dei valori del cazzo e che vanno cambiati. Convinciti che il tuo atteggiamento è sbagliato, e sfrutta queste "falle" nel tuo sistema che ti fanno seppure un minimo dubitare di quello che pensi e che ti espongono all'opinione degli altri. Tutta questa gente che ti risponde può avere un ruolo fondamentale se tu decidi di attribuirglielo. Sfrutta la falla nel sistema, e rinasci.

Gli uomini ''normali'' non hanno niente che manchi a me e che io cerco, quindi non m'interessano. Altro discorso per gli uomini di successo, vincenti, che hanno qualcosa che vorrei avere anch'io, come quel trader per esempio. -------> il problema è quello che tu cerchi infatti; nessun uomo è "normale", ognuno ha qualcosa, anche solo una caratteristica caratteriale che ti piace e che vorresti anche tu. Ma tu questo non lo vedi, vuoi solo i soldi. Io dubito che tu possa trarre qualcosa da tutti questi discorsi, ma di fondo ci spero. Ci vorrebbe una bomba atomica nelle tue convinzioni, un cambio di rotta, un evento che ti dia un impulso che ti faccia svoltare sul serio. Il problema sono gli occhi con cui vedi il mondo. Cambia quelli, e tutto cambierà di conseguenza.

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^X^

Certo, l'operaio che sta 8 o più ore al giorno davanti a una cazzo di macchina, o l'impiegato che per tutto il giorno come un automa deve compilare sempre gli stessi documenti................

Con il massimo rispetto per queste figure. Mansioni che io stesso ho svolto.

SIcuro Candy che sia così, o meglio che dipenda dal tipo di lavoro e non, come sostengo io, dalla persona?

Ci sono operai che stanno 8 ore mugugnando davanti ad una macchina pensando solo al successivo sabato sera, e si ritroveranno dopo 40 anni ancora nella stessa situazione.

Ma ce ne sono altri che dopo qualche mese davanti ad una macchina iniziano a capire meglio come funziona, dopo qualche altro mese trovano delle migliorie piccole al processo di produzione, poi dopo qualche mese si fanno notare dal capo reparto che inizia a investire sulla sua formazione... beh... dopo qualche anno lo stesso operaio si trova progettista delle macchine che prima usava e basta.

Stessa cosa per l'impiegato.

Non è il lavoro che fate che vi rende liberi o schiavi, ma le modalità con cui lo fate

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arcadefire86

Credo che il tempo delle idee nuove sia finito, non sono mai riuscito a trovare una sola persona che riuscisse a sorprendermi, a stupirmi, con una frase, un'idea...niente, non mi sorprende più nulla, non ho più questa capacità di essere sorpreso, o forse è il mondo che è incapace di sorprendermi.

Questa mia vicenda l'ho raccontata ormai a diverse persone in passato ma non ho avuto nessuna illuminazione, poi col tempo ho sospettato che forse nessuno è in grado di aiutarmi perchè io ho sempre la risposta pronta a tutto, per ogni cosa che sento so già di cosa parlare.

Tu cerchi troppo dall'esterno e poco da te stesso. Non saranno gli altri ad aiutarti se tu non glielo permetti. Tutto parte sempre e comunque da te, da una voglia profonda di cambiare, da un atto di volontà. Anche ciò che leggi qui sopra verrà istantaneamente ridimensionato dalla tua mente; la risposta ce l'hai tu, non ce l'abbiamo noi. Se il tuo atteggiamento verso le risposte che ricevi è di "ricerca dell'illuminazione", non ne frutterà nulla. Che ti aspetti, che ad un certo punto spunta qualcuno che ti dia la risposta definitiva e che ti dia la svolta? Non succederà. Il mondo non è lì per aiutarti; la realtà non è lì per accontentarti. Se cerchi qualcosa che impatti a livello emotivo con il tuo sistema di cose, vediti Fight Club. Ma non è quello che farà la differenza. Tu fai la differenza. Tu ti sorprendi. Tu puoi cambiare il mondo, gli altri, te stesso. Molto di ciò che ti torna indietro dal mondo, è il riflesso di ciò che tu gli hai dato. Quindi se non hai dato nulla, non ti tornerà nulla. E'matematica. La tua volontà è la chiave. Tu sei la chiave.

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J-LIVE

Non è vero, presenta molti spunti di riflessione e di discussione anche e soprattutto agli altri. Permette di affrontare tematiche diverse, e pace se a lui non interessa.

J-live, io il tuo punto di vista l'ho capito e, dal momento che le tue scelte non danneggiano nessuno, sei liberissimo di seguire la strada che credi più consona per la tua vita. Ci mancherebbe!

Ma su un punto insisto: la tua visione del lavoro dipendente è arcaica, obsoleta e totalmente inadatta ai tempi (questi 3 aggettivi sono in effetti sinonimi).

Non so bene come si sia formata questa idea feudale del "lavorare sotto padrone", forse hai avuto un pessimo esempio dai tuoi genitori, forse dipende dal tuo luogo di nascita...

Non puoi associare il termine "mediocrità" a "lavoro dipendente", altrimenti arrivi all'assurdo di dare del mediocre al CEO di Deutschebank, giusto per sparare il primo nome che mi viene in mente.

Tutti, ma proprio tutti, vendiamo il nostro tempo e le nostre competenze a qualcuno in cambio di soldi. Lo fai anche tu mentre sei davanti ad uno schermo a fare trading cercando di guadagnare. Stai scambiando il tuo tempo con un guadagno (si spera).

Ma il fatto di commerciare competenze contro soldi non fa di noi degli schiavi. Quello che ci schiavizza è il nostro stile di vita, non certo il fatto stesso di lavorare.

Esistono tanti liberi professionisti totalmente medi o mediocri, e tanti dipendenti assolutamente liberi (quando hai delle buone competenze, e sei tu che scegli dove lavorare invece che elemosinare un posto).

Probabilmente sei stato sfortunato, e in vita tua hai solo visto esempi di frustrati schiavizzati, ma ti assicuro che la cosa dipende dal loro carattere e dal loro essere sottomessi come persone, non dalla situazione lavorativa.

SIcuro Candy che sia così, o meglio che dipenda dal tipo di lavoro e non, come sostengo io, dalla persona?

Ci sono operai che stanno 8 ore mugugnando davanti ad una macchina pensando solo al successivo sabato sera, e si ritroveranno dopo 40 anni ancora nella stessa situazione.

Ma ce ne sono altri che dopo qualche mese davanti ad una macchina iniziano a capire meglio come funziona, dopo qualche altro mese trovano delle migliorie piccole al processo di produzione, poi dopo qualche mese si fanno notare dal capo reparto che inizia a investire sulla sua formazione... beh... dopo qualche anno lo stesso operaio si trova progettista delle macchine che prima usava e basta.

Stessa cosa per l'impiegato.

Non è il lavoro che fate che vi rende liberi o schiavi, ma le modalità con cui lo fate

Il CEO di Deutschebank??? ma tu hai una piccola idea di cosa fanno queste persone? pensi che un CEO possa alzarsi al mattino quando vuole prendere il primo aereo e andarsene a Ibiza due mesi lasciando l'azienda andare da sola?

Non funziona così.

La schiavitù è lo scambio del tempo per denaro in sè, quando sei ''obbligato'' a dare il tuo tempo per una tariffa oraria, questa è schiavitù finanziaria.

Il CEO di Deutschebank è povero? Ha un sacco di soldi, ma non è LIBERO perchè la sua vita ruota tutta attorno al lavoro. E' un male? non necessariamente se a lui piace, l'importante è scegliere. Io una vita tutta che ruota attorno al lavoro non ce la farei mai.

Sputare lacrime e sangue io credo che nella vita sia doveroso se vuoi avere risultati gloriosi ma c'è una differenza non indifferente, c'è chi lo fa tutta la vita (un lavoratore medio, o un trader di borsa che fa intraday tutto l'anno per pagarsi luce e gas) e chi lo fa per un periodo limitato per poi non doverlo più fare.

Sacrificarsi, soffire, impegnarsi, sì, nella vita bisogna farlo, ma non ha senso farlo ''per sempre'', perlomeno non per me.

Il trader di borsa che opera su periodi medio-lunghi (operazioni che vanno dalla settimana a mesi) è finanziariamente libero per eccellenza se ovviamente i guadagni sono un valore aggiunto alla sua ricchezza.

Detta meglio, fare trading tutti i giorni è un punto di partenza nel mio progetto che serve per costruire un patrimonio minimo, per poi passare progressivamente a operazioni di giorni, settimane, mesi, etc...e una volta accumulato un certo patrimonio metterlo tutto in obbligazioni e vivere di rendita continuando sempre a fare trading ma in modo molto più tranquillo e diluito nel tempo.

Quale patrimonio occorre per vivere di rendita?

Se lo sai fare bastano 400 mila euro, chiaramente SE hai le competenze di farlo e sai dove investire e come. Non servono milioni e milioni.

J-Live, non starò certo a darti consigli di qualche tipo dato che sono nella merda più di te al momento. Mi aveva fatto piacere mesi fa leggere dei tuoi successi nel topic sul trading, mi dispiace che sia andato tutto a quel paese. Seguirò con interesse in futuro.

Non è andato tutto a quel paese, non ancora, ma la strada è stata molto più tortuosa del previsto.

questo è l'emblema del trip malato in cui sei; hai i soldi, quindi poi tutto si aggiusta: il tuo modo di porti col mondo (cioè, ti poni col mondo in un modo del cazzo e questo dipende dal fatto che non hai abbastanza soldi?); la fierezza di fare quello che fai (sei fiero di fare quello che fai finchè ciò che fai ti procura soldi? andiamo bene); così potresti fare anche conoscenze interessanti (coerentissimo: hai i soldi, te li godi, e di conseguenza incontri le persone giuste della tua vita, mi sembra ovvio -.-).

Non sono i soldi in sè ma è la realizzazione nel farli che automaticamente alza il livello di soddisfazione personale e benessere che poi sicuramente influenza anche tutto il resto.

Il problema non è l'effetto dei tuoi amici sulla tua felicità, ma le tue spiegazioni sulla cosa, e la visione utilitaristica che ne traspare. Le persone sono persone, esseri umani come te, hanno sangue, organi, pensieri, paranoie come te; non sono "elementi" il cui scopo è portarti felicità. Se le persone che ti circondano non ti danno felicità, allora vuol dire che non vale la pena conoscerle? E perchè non possono farti stare bene? Lo hai deciso tu forse. Tu hai relegato gli uomini a "contorno di una vita già felice che ora non c'è". Sto modello di "vita felice" poi che cazzo è? La vita è fatta di alti e bassi, di cose brutte e belle: che cazzo è una vita felice? Sul serio, hai necessità assoluta di dubitare di te stesso e di credere negli altri. In te stesso è meglio che inizi a crederci un po' più tardi. Semplicemente per il fatto che il cervello umano è programmato per farti stare ok con te stesso, anche se le cose non vanno. E' sopravvivenza. La mente è una trappola per molti versi. Ciò che distingue te da certa gente inqualificabile, tipo Fabrizio Corona, Costantino Vitagliano e affini, è il fatto che loro certi dubbi non se li pongono. Loro vivono il loro essere delle merde senza troppi filtri; tu invece a quanto pare hai dei ripensamenti. Hai dei momenti in cui di fondo sospetti che qualcosa non quadra nel sistema che ti sei costruito. Ed è per questo che non puoi essere come loro. Mi verrebbe da dire: per fortuna. Convincitene anche tu. Guarda dei cazzo di modelli decenti e lascia stare Berlusconi pieno di soldi, puttane, bugie, meccanismi, e stronzate. Chiediti perchè la tua mente non prende a riferimento modelli decenti, e si fissa su un ideale di successo, di vita felice, rappresentato da persone del cazzo, che neanche magari sono felici. Tu sai come se la passa Zuckerberg? Come se la passano i "vincenti" che tu ammiri? No. Sai solo che hanno una barca di soldi. E allora che cazzo vai a desiderare di essere come loro? Guarda te stesso piuttosto. La radice. Le cose che ti accendono, e insegui la tua felicità, non quella degli altri. Odiati un po', smettila di essere così sicuro di te stesso, altrimenti sul serio ti suicidi il mese prossimo. Convinciti del fatto che, allo stato attuale delle cose, hai dei valori del cazzo e che vanno cambiati. Convinciti che il tuo atteggiamento è sbagliato, e sfrutta queste "falle" nel tuo sistema che ti fanno seppure un minimo dubitare di quello che pensi e che ti espongono all'opinione degli altri. Tutta questa gente che ti risponde può avere un ruolo fondamentale se tu decidi di attribuirglielo. Sfrutta la falla nel sistema, e rinasci.

Berlusconi per me è un discorso imbarazzante perchè io non ho mai avuto simpatie politiche e non ho mai votato ma non riesco a disprezzarlo, per quante possa averne combinate, perchè mi ci riconosco! Non nel conto in banca (ahimè) ma quando vedo un personaggio così, spregiudicato, bugiardo, scaltro, calcolatore, genio del male, con tutte le debolezze tipiche di una persona (arrivismo, bunga bunga etc...) non ce la faccio proprio a farmelo andare di traverso, mi sembra di guardarmi allo specchio e pensare ''ecco, io sono così''. Sarà genetico, saranno fattori ambientali, infanzia travagliata, non lo so...ma io questa idea di vita ''buona e pura'' non ce l'ho mai avuta, vedo la vita come qualcosa che bisogna godersi al massimo e a tutti i costi e che qualsiasi ostacolo che si interpone vada raso al suolo.

Quand'ero ragazzino non mi sono mai messo contro i bulli, al contrario cercavo di farmeli amici prima che potessero mettersi contro di me e alla fine funzionava, gli altri coglioni a protestare, reagire, urlare, pigliarsi pugni in faccia e occhi neri, tipo modello ''ribelle orgoglioso col cartello in mano che chiede giustizia''. Io seduto che mi godevo quegli spettacoli crogiolandomi di essere tutto intero.

Ero così già da piccolo, un ''mafiosello'' che pensa ai suoi comodi. Non sono un tipo da piazza, forse pecco di ignavia, anche politicamente non me n'è mai fregato un cazzo delle ideologie e dei partiti. Guardo la gente che va a votare e sorrido.

Anche sul discorso amici, come dicevo, mica sono cose aliene per me, ma non ho mai giovato da queste cose. Non è che io mi sia convinto di questo o quello, io mi baso su quello che mi dice il cuore, e non pulsa per queste cose. Al cuor non si comanda.

il problema è quello che tu cerchi infatti; nessun uomo è "normale", ognuno ha qualcosa, anche solo una caratteristica caratteriale che ti piace e che vorresti anche tu. Ma tu questo non lo vedi, vuoi solo i soldi. Io dubito che tu possa trarre qualcosa da tutti questi discorsi, ma di fondo ci spero. Ci vorrebbe una bomba atomica nelle tue convinzioni, un cambio di rotta, un evento che ti dia un impulso che ti faccia svoltare sul serio. Il problema sono gli occhi con cui vedi il mondo. Cambia quelli, e tutto cambierà di conseguenza.

non c'entrano le convinzioni ma le sensazioni come dicevo prima, tutto quello che sto dicendo non seriva da un ragionamento pensato, solo ora che sto scrivendo sto argomentando e pensando a quello che scrivo ma nella vita di tutti i giorni mica sto a pensare ogni volta che incontro un uomo ''vediamo se ha tanti soldi''.

Diciamo pure che, fatta eccezione per pochi esemplari di uomini straordinari da cui ho imparato molto e da cui si può imparare molto, se scomparissero tutti gli altri la mia vita non cambierebbe di una sola virgola, né in meglio né in peggio.

Non mi sono mai mai mai lamentato del fatto di non avere amici ora, perchè non è quello che cerco, tuttoqui!!

Tu cerchi troppo dall'esterno e poco da te stesso. Non saranno gli altri ad aiutarti se tu non glielo permetti. Tutto parte sempre e comunque da te, da una voglia profonda di cambiare, da un atto di volontà. Anche ciò che leggi qui sopra verrà istantaneamente ridimensionato dalla tua mente; la risposta ce l'hai tu, non ce l'abbiamo noi. Se il tuo atteggiamento verso le risposte che ricevi è di "ricerca dell'illuminazione", non ne frutterà nulla. Che ti aspetti, che ad un certo punto spunta qualcuno che ti dia la risposta definitiva e che ti dia la svolta? Non succederà. Il mondo non è lì per aiutarti; la realtà non è lì per accontentarti. Se cerchi qualcosa che impatti a livello emotivo con il tuo sistema di cose, vediti Fight Club. Ma non è quello che farà la differenza. Tu fai la differenza. Tu ti sorprendi. Tu puoi cambiare il mondo, gli altri, te stesso. Molto di ciò che ti torna indietro dal mondo, è il riflesso di ciò che tu gli hai dato. Quindi se non hai dato nulla, non ti tornerà nulla. E'matematica. La tua volontà è la chiave. Tu sei la chiave.

Esatto, infatti l'illuminazione ho smesso di cercarla da tempo, adesso mi concentro su altro.

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