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Metamigliorare


ξรô†ïcø

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ξรô†ïcø

Ovvero: migliorare il miglioramento.

Casualmente (ma sarà davvero un caso) Taurus di recente ha posto una domanda che mi sta molto a cuore in questi mesi. Come si fa ad arrivare da A a B.

Io sono iscritto qui da un bel po', come vedete.

I miei miglioramenti, tenuto conto del punto da dove partivo, li ho ottenuti. Ma i miei obiettivi li ho raggiunti? No.

Forse erano troppo ardui per me.

Si sono delineati all'orizzonte degli ostacoli insuperabili con le abilità che avevo all'epoca: e costruirsi tutti gli strumenti mentali necessari per aggirarli è stato più faticoso di quanto pensassi.

Ad un certo punto mi sono reso conto che se il mio tasso di miglioramento continuava a questa velocità, sarei diventato un "PUA" a 80 anni.

Sarei diventato un professionista rispettabile e benestante oltre la data di pensionamento (che è bella lontana di suo).

Avrei dovuto abbandonare molte speranze, come quella di imparare questa e quella cosa, di conquistare le ragazze che i miei amici AFC molto più bravi di me con le donne guardano con la bava alla bocca pensando che siano esclusiva di gente palestrata e/o ricca sfondata, di avere una tranquillità economica tale da potermi permettere di non lavorare per un bel periodo senza sacrifici, di poter curar meglio il mio corpo a livello di attività fisica, di alimentazione, e di cure mediche.

Gli anni passano.

Si migliora troppo lentamente, è ora di migliorare il miglioramento.

Questo thread lo sto iniziando durante un work in progress. Sto cercando di raccogliere le idee che mi permettano di diventare più veloce nel miglioramento, e saranno graditi commenti e critiche. Non sono un esperto neanche nel fallimento, in effetti mi considero un'esperto delle occasioni perdute. E' quello che vorrei cambiasse.

LA MIA EPIFANIA.

Penso che sia stato IS a farmi venire in mente di comprare "Padre Ricco, padre povero" di Robert Kiyosaki.

Sono sempre stato scettico sul self-help, tanto più sul self help americano, poi quello che ti propone di diventare ricco... maddai. "Ovvio che chi diventa ricco o ruba o ha ereditato da un ladro" pensavo scioccamente.

Così mi sono tenuto lontano da quel libro, finché un giorno, mi torna in mente uno stralcio, letto chissà quando, che parla della corsa del topo. Se non la conoscete ve la riporto qui.

La Corsa del Topo di Robert Kiyosaki


Nasce un figlio, che poi va a scuola.

Poi passa all’università e si laurea.

Poi? Spesso c’è un Master di specializzazione e finalmente il ragazzo può puntare ad un buon lavoro, un bel posto fisso.

In alternativa può diventare un professionista…

Fa carriere, se gli va bene, potrebbe finire nell’amministrazione pubblica…

Guadagna bene ed inizia ad usare le prime carte di credito…

Con un pò di soldi in tasca inizia a frequentare locali in cui conosce coetanei e se gli va bene trova un partner con cui sposarsi: finalmente due redditi in una sola casa!

La coppia si sente forte e decide di comprare un “nido d’amore”, un’auto, l’ultimo modello di televisore e di andare spesso in vacanza.

Arriva poi il giorno di un piccolo erede.

Inizialmente il figlio porta parecchie spese, perciò la coppia è costretta a fare qualche straordinario per mantenere il tenore di vita…

Magari arriva anche una promozione o un aumento di stipendio, ma il secondo figlio è alle porte…

Col secondo figlio, i due giovani sposi devono impegnarsi ancora più diramente sul lavoro… sempre con lo scopo di aumentare i redditi.

A questo punto, può rivelarsi necessario un secondo lavoro.

Sale il reddito, sale proporzionalmente anche lo scaglione dell’imponibile fiscale, sale la tassa immobiliare sulla casa più grande che è stato necessario prendere e con queste, tutte le varie imposte…

I due giovani guadagnano un buono stipendio mensile, ma – giustamente – si chiedono dove finiscano tutti i loro soldi.

“La coppia felice, nata 35 anni fa, è ormai intrappolata nella Corsa del Topo per il resto dei suoi giorni lavorativi.

Lavorano per i proprietari dell’azienda in cui sono impiegati, per le tasse che mantengono lo stato, per pagare le carte di credito ed estinguere il mutuo immobiliare contratto con la banca.”

E cosa insegnano ai loro figli?

“a studiare sodo, prendere buoni voti e trovare un posto fisso”!

Non sanno nulla sul denaro e non fanno nulla per imparare, perchè non sanno di non sapere.

Il risultato?

Faticano come schiavi per un’intera vita e tramandano alle generazioni successive lo stesso destino: la Corsa del Topo!

Ad un certo punto ho dovuto fare un'analogia tra tempo e soldi: e ho capito che si trattava della stessa cosa.

Non solo: ho scoperto che questo concetto si poteva applicare a qualsiasi forma di dipendenza. Dalle sigarette, alla ricerca di gratificazioni estemporanee, al cibo, alla pornografia.

Persino la fiducia in sè stessi è una moneta, e io la spendevo male.

Quel libro ha avuto un'effetto dirompente perché mi ha insegnato un concetto banale, ma che scioccamente non applicavo. Quantificare il successo.

Se tu potessi volare in un posto senza vento, senza nuvole, senza stelle, senza sole, senza alcun punto di riferimento, come potresti sapere se stai andando avanti, tornando indietro, o semplicemente galleggiando?

Scrivere degli obiettivi, stendere un bilancio!

METAABITUARSI.

Sono arrivato alla conclusione che diventare una persona migliore sia come diventare ricchi: così come il ricco cerca di comprare proprietà che producono rendita, e vendere proprietà che producono perdite, allo stesso modo chi vuol migliorarsi dovrebbe cercare di acquisire abitudini positive, e lasciare, per quanto possibile, le abitudini che invece sono di ostacolo.

Ora, sembra un'ovvietà, eppure siamo circondati di persone che fanno in continuazione gli stessi errori nonostante sappiano che fanno male.

Poco fa ho citato il fumo ed è un caso emblematico, ma ce ne sono tante altre. Cito un po' delle mie.
Andare a letto tardi.

Mangiare male.

Non lavarsi correttamente/spesso (es: non lavarsi la faccia la sera)

Non riordinare.

Procrastinare.

Lamentarsi troppo.

Non applicarsi negli impegni assunti con terzi.

ecc.

Prendere un'abitudine positiva però, non sempre è facile. Per me è risultato quasi impossibile, e non so veramente perché.

Di recente ho deciso di sforzarmi di prendere abitudini, di qualsiasi genere, al fine di dimostrare a me stesso che posso acquisire un'abitudine arbitraria.

Una di queste ad esempio è stata "pesarmi ogni mattina, a digiuno, scrivendo il peso su un post-it al muro".

Un'altra: "riportare su uno spreadsheet gli scontrini di ogni spesa, facendo il bilancio di quanto mi avanzava"

Un'altra ancora: "imparare ad alzare un solo sopracciglio, allenarsi ogni volta che si è davanti allo specchio".

Ancora una: "appena sveglio, scrivere su un diario appoggiato sul comodino i sogni che ho fatto".

ho preso solo la prima abitudine, e l'ultima. Ma le ho prese bene. Specialmente la prima: non ho mai sgarrato un giorno da quando ho iniziato, e ormai è un mese. Mi aiuta, se non a dimagrire per lo meno a non ingrassare.

Anche l'altra mi aiuta: i sogni sono un momento in cui il cervello rielaborando i ricordi apprende tantissimo. Mi sento molto più lucido e sereno da quando lo faccio, e ricordo molti più sogni di quanti ne ricordavo prima che iniziassi. (il prossimo passo sono i sogni lucidi).

Ora mi sto domandando cosa cambia rispetto alle altre abitudini.

1) ha un orario preciso

2) è legata e scandita a un'abitudine già acquisita (alzarsi dal letto)

3) ha un feedback legato al suo completamento (il post-it che si riempie, nel caso di pesarsi, il diario che si completa nel caso dell'elenco dei sogni).

Altro non mi viene in mente.

Il mio prossimo esperimento sarà quello di farmi un bilancio delle buone e cattive abitudini.

Voglio seguire lo stesso modello di bilancio che propone kiyosaki nel suo libro. Anche se non si parla di soldi e diventa difficile capire quanto un'abitudine può migliorare (prossimo passo: quantificare il miglioramento)

Sono migliorato un sacco quando ho seguito per un mese l'esercizio sull'ansia d'approccio di Simple Pickup, quindi se riesco ad automatizzare altri esercizi del genere, sono a cavallo.

E per oggi è tutto.

Come vi dicevo è un work in progress che ho scritto principalmente per me, sia per fissarmi i concetti in testa e non perdermeli, sia per confrontarmi con gli altri e assicurarmi che non fossi sull'orlo di una psicosi maniacale.

Sento che molte delle persone in questo forum troveranno estremamente banale quanto ho scritto, già assimilato e assodato. Ma anche se fosse, purtroppo molte delle cose che agli altri ragazzi sono sembrate banali per me sono state delle conquiste. Ho dovuto imparare a gestire gli sguardi e stringere la mano correttamente. Ho dovuto imparare a fare conversazione spiccia con conoscenti.

Le cose più ovvie per sembrare una persona normale le ho conquistate dai 20 anni in poi, ma adesso sento che devo fare il salto di qualità per poter migliorare.

Devo assolutamente metamigliorare.

Modificato da ξรô†ïcø
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Thirsty

Prendere un'abitudine positiva però, non sempre è facile. Per me è risultato quasi impossibile, e non so veramente perché.

Positiva per chi? Per te? Sei veramente sicuro che lo sia o sei intrappolato nell'idea di raggiungere qualcosa che realmente non ti appartiene?

Personalmente tutto questo filone americano del raggiungimento degli obiettivi, venduto e riadattato in tutte le salse, ha bisogno di un approccio più leggero, quanto meno realistico e adattabile ad ognuno di noi.

Le cose si fanno quando si ha voglia di farle, se continuiamo ad abbandonare la palestra, il corso di disegno o quello di ballo, forse è il caso di chiedersi se l'ho fatto per mancanza di stimoli, invece di pensare che sono un fallito perchè qualche guru americano ha detto di smettere di procrastinare.

Bisogna essere molto bravi a trovare un equilibrio che ci consenta di andare avanti, ma anche di farlo senza quelle ossessioni, quelle ansie da risultato che non ci fanno vivere bene.

E per farlo bisogna imparare a riconoscere anche il proprio valore, a volersi bene, anche quando i risultati non arrivano, anche quando non mi lavo i denti, faccio tardi la sera, e mangio qualche schifezza fuori dai pasti.

Per questo motivo, a mio parere, sembri troppo legato alla smania di successo, ai traguardi troppo elevati e a ritmi dettati da uno stile di vita che non ammette errori.

Un po' come succede a quelli che arrivano su queste pagine leggendo il metodo mistery e prendono tutto alla lettera.

I metodi, i libri, le storie, sono per me fonte di ispirazione a trovare il mio metodo,

Il metodo per avere successo, parola tanto bizzarra quanto distorta, perchè comunemente associata al denaro, al potere, all'accumulo di beni.

Per me significa stare bene con me stesso, aver messo impegno nelle cose che voglio fare, fregarmene anche se ho qualche chilo di troppo, se non sono troppo ordinato o se mi porto dietro qualche difetto, guardare con soddisfazione anche i piccoli traguardi raggiunti, anche se agli occhi di qualcuno potrò sembrare mediocre.

E mi fermo qui, perchè non voglio arrivare alla solita questione del modello consumistico che ci viene imposto, dove per essere "di successo" devi scendere dalla tua limousine ed entrare all'esclusivo party di Victoria's Secret.

Che ognuno faccia quel che crede e quello che sente (cosa per niente facile), però permettimi di dirti che se vuoi passare il tuo tempo ad allenare le sopracciglia davanti allo specchio, a rifare il letto ogni mattina alle 6, a fare cose di cui non hai bisogno perchè qualcuno ti ha convinto che così facendo sarai un uomo migliore (ma migliore di chi poi???) secondo me hai male interpretato il messaggio, per altro positivo, che c'è dietro allo spirito di self help tanto in voga.

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ξรô†ïcø

thirsty le tue osservazioni sono pertinenti e hai fatto bene a far riflettere me e tutti sull'argomento.
Ma nel mio caso specifico, senza stare a spiegare il perché e il percome di ogni singola scelta, ti assicuro che anche capire cosa mi piace non è banale.

Sono sempre stato schietto e sincero perché penso che sia il modo giusto id fare la mia parte per cambiare il mondo, e poi l'ho scritto anche altrove. Ma tanto per farti un esempio: mi è stato diagnosticato un disturbo evitante di personalità.

Ora, per dirtene una, incidentalmente ci hai preso sull'ìesempio del ballo, infatti sono iscritto a un corso (che non è il classico latino americano per intenderci), e penso che avrei dovuto iscrivermici almeno 15 anni fa, visto che ho sempre sentito il ritmo nella musica e i miei mi raccontano che persino quando non sapevo camminare, mi dondolavo a ritmo di musica allorché ne sentivo una alla radio o tv.

eppure non ti immagini neanche uqante di queste occasioni mi sono bigiato per ballare.

questo per dirti solo che il cervello è molto più complicato di "mi piace una cosa, la faccio; non la faccio vuol dire che non mi piace".

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Hypnogator

Se posso dire la mia, il mio pensiero è a metà tra thirtsty ed esotico. Mi spiego.

Ha ragione thirsty quando dice che non devi seguire il modello americano etc etc, ma ci sono della abitudini che vanno sradicate.

Non sarà pensando o agendo come un ricco che diventerai tale, ma devi capire la dinamica di fondo che c'è dietro il tutto. Ti riporto il mio personalissimo esempio che sto seguendo da questo 2014. Già nella mia mente aleggiava questo pensiero di darmi da fare, perché si spreca veramente molto tempo, non dico che non bisogna stare senza far niente, ma cavolo, mi sono imposto di alzarmi ogni mattina tra le 5 e le 7 e cavolo se le cose cambiano! Oltre a ciò, il fatto di dover dormire minimo 7 ore, di analizzare i sogni (raramente) di non farmi le seghe quando non ce n'è il benché minimo bisogno (avvolte basta un'immagine su face per farmi arrapare, siamo bombardati, ma mica si può cedere per così poco, che uomini siamo!).

Altra cosa fondamentale, se so che l'indomani avrò una giornata piena di attività faccio una "to do list". Sono tante piccole cose che aiutano a dare ordine, ad aumentare la tua forza di volontà..

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