-HR- [Lurker] 0 Inviato 12 Febbraio 2014 Condividi Inviato 12 Febbraio 2014 Interessante spunto di riflessione ispirato da una vicenda che non so come interpretare: "Ho diciotto anni, è estate, e come ogni anno vado in vacanza al mare, nello stesso paesino da sempre. Questa specifica estate torna da un anno allestero un ragazzo del posto. Bellissimo. Una bellezza totale, quasi abbacinante. E talmente bello che mai potrei aspirare non dico ad uscirci, ma neanche a parlarci, se non fosse che quello è proprio un paesino, turismo ce nè poco, nel nostro range detà ancora meno, e lui, grazie Signore grazie, lavora nellunico locale notturno della zona. Ha ovviamente un nutrito seguito di ragazzine, ragazze e donne dei paraggi, più alcune forestiere abituali (http://verbasequentur.wordpress.com/2011/11/21/ma-quanto-sei-figa-tu/), ma per volere divino, per la legge dei piccoli numeri, perché un giorno una botta di culo pure a me, quellestate tutto sommato il meglio della piazza sono io. La cosa potrebbe passare come consueta storiella estiva, durata 10-14 giorni, se non fosse che: 1. la storia ci piglia particolarmente bene. Entrambi. 2. mio padre decide che quello è lanno giusto per rifare limpianto elettrico. Insomma io inizio ad essere lì tutti i week end, passa settembre, poi uno sì uno no, passa ottobre, poi cè il ponte, passa novembre, poi cè Natale, e arriva gennaio. A quel punto stiamo insieme da alcuni mesi, ed i suoi amici iniziano a comportarsi stranamente. Sono sempre più scontrosi, mi trattano sempre con più freddezza quando non apertamente con antipatia. Le sue amiche sono spesso maleducate, criticano ad alta voce qualunque cosa io faccia, indossi, mangi, dica. La sua amica più stretta, molto grassottella, non perde occasione per rinfacciarmi una supposta eccessiva magrezza. Il suo amico mi sfotte ogni volta che indosso qualcosa che non siano jeans, perchè sono fighetta non sono vestiti adatti stono. Per il resto, nessuno più mi rivolge la parola. Arrivano a dirgli cose tipo per lei non cè posto in macchina, scatenando scenate aberranti quando lui risponde va bene, allora non veniamo, oppure ok, lei viene in macchina ed io farò lautostop: no lautostop lo fa lei, noi non la vogliamo.In tutto questo io sapevo di non aver fatto niente. Quello che non sapevo era che tecnicamente si pensava avessi una scadenza, e durare così tanto oltre il limite preferibile era unimperdonabile mancanza di cortesia da parte mia.Le ragazze stavano aspettando il loro turno. Ai ragazzi rodeva il culo perchè da quando io ero tra i maroni, intorno al gruppo girava molta meno gnocca. Il mio ragazzo, anche questo non lo sapevo, godeva come un riccio di questa situazione e gettava continuamente benzina sul fuoco. Alle mie spalle. Gli piaceva vedere la gente scannarsi per lui. Lo dico col senno di poi, sia chiaro. Allepoca io, semplicemente, ci stavo come un cane, le pigliavo un po da tutti perchè avevo paura di perderlo se avessi litigato coi suoi amici, e non capivo una mazza. Ero anche abbastanza abituata al codazzo di ammiratrici, alle occhiate e mica solo occhiate in discoteca, a quelle che si mettevano a piangere quando ci baciavamo. Finchè un giorno. Finchè un giorno, anzi una sera, andiamo a ballare ed arriva una tizia, la conosco di vista, ci bazzica spesso intorno, bassa, bruttina, tondetta, completamente ubriaca: gli si butta contro di fronte a me prova a baciarlo, viene respinta, riprova, lui si sposta, lei scivola, cade, si mette a piangere, corre via.Io guardo lui assolutamente basita. Lui è divertitissimo (sì, da giovane ero idiota, lo so), ci gode proprio. Mi dice Ogni volta che vado a ballare me la trovo addosso. Mi dice Ogni volta mi chiede se sto ancora con quella là, ti odia. Io faccio spallucce. Tutti i tuoi amici mi odiano, vorrei dirgli. Una più, una meno. Ma non è vero. Io ci sto male, ci sto male perchè un sacco di gente mi tratta come una merda senza avere un motivo al mondo e soprattutto senza che io faccia nulla nè per essere trattata male nè per difendermi. Passa unora. Usciamo per andare a casa. Appena fuori dalla porta del locale cè questa ragazza con alcuni amici comuni, in pratica il club Insulta Verba anche tu. Lei mi viene incontro sorridendo, fatta come un caco, ed inzia a dirmi oh ma che bel sorriso che begli occhi come sembri simpatica è proprio bella la tua ragazza sai TIZIO!. La superiamo camminando, io mi giro verso Tizio e gli faccio guarda che la tua amica è completamente fuori di testa. E lui Ma vaaaa, scema, ti stava prendendo per il culo per far ridere gli altri. Black out. Me lhanno tolta dalle mani mentre, credo, la stavo prendendo contemporaneamente a calci, pugni e ginocchiate. Dico credo non a caso. Non mi ricordo niente se non di aver provato un desiderio infinito, furibondo, di farle del male, e di essermi girata a quelle parole e di essermi messa a correre verso di lei. Il buio. Il tutto può essere durato tra i 15 ed i 30 secondi, il tempo impiegato dal mio esterrefatto morosetto a raggiungermi e staccarmi di peso dalloggetto del mio odio. Io non ricordo nulla. Tutto quello che so dellepisodio mi è stato raccontato. Al punto tale che un decennio più tardi mi è capitato di sentirmi dire ah cazzo ma allora eri tu?! Non lavrei mai detto. No guarda, non lavrei mai detto neanche io. Laltro giorno ho visto il famoso video della bulla bionda che picchia la coetanea. Lho trovato angosciante, insopportabile. Odioso nella lentezza con cui luna si fa sotto, piano, interlocutoria inizialmente, e poi a botta sicura vedendo che laltra è inerme. Insopportabile per le grida daiuto totalmente inascoltate. Doloroso. Vergognoso. (Ancora peggiori ho trovato i commenti. Quelli degli adulti. Terribili. Puttana, stronza, ti ammazzo, ti uccido, ti vengo a cercare. A cercarla andranno i carabinieri.) Non ho intenzione di difendere nessuno: io sono contenta che ci sia stata una denuncia. E un respiro di sollievo pensare che qualcuno proverà a dare una giustizia a quella ragazzina a terra. Ma cè differenza tra me e quella bionda picchiatrice? La differenza tra me e lei è che io sono stata trascinata via subito. Che quando ero ragazzina io, non cerano i cellulari e questa mania di vivere attraverso uno schermo, di filtrare tutto come se non ci fosse niente di reale. La differenza tra me e lei è che io ho sbroccato, non sono partita lenta come uno squalo che sente il sangue da lontano. La differenza tra me e lei, dice una mia amica, è che tu avevi le tue ragioni, tu sei impazzita per un motivo. No. E che io te le ho raccontate. Tu di me hai visto i cinque minuti, i dieci minuti, i quattro mesi prima. Ma voi siete tutti così sicuri di riuscire a vederli, i motivi dietro agli sbrocchi degli altri? Perché io, quasi sempre, no." http://verbasequentur.wordpress.com/2014/02/11/la-differenza-tra-me-e-lei/ Il fatto di cronaca a cui fa riferimento: http://www.ilgiorno.it/rho/cronaca/2014/02/09/1022994-bollate-bulla-levi.shtml Girando un po' su Google si trova anche il video dove la parte più triste forse non è lei che aggredisce perché l'altra sarebbe più carina e le avrebbe rubato il fidanzatino, ma i ragazzi intorno che incitano e dicono "vai così, cattiva!". Anzi, forse la parte più triste è che non si tratta nemmeno di qualcosa di eccezionale, ma di un evento ciclico e universale. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
leo4567 [Partecipante] 137 Inviato 12 Febbraio 2014 Condividi Inviato 12 Febbraio 2014 Ho letto quello che hai scritto. Mi piace. Quello che non sopporto della vicenda in questione è che nessuno abbia alzato un dito mentre si filmava il video. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
-HR- [Lurker] 0 Inviato 12 Febbraio 2014 Autore Condividi Inviato 12 Febbraio 2014 L'articolo fra virgolette è di un blog e non è mio, ma mi ha dato da pensare. C'è da dire anche che questo meccanismo di odio, reazione e vendetta porta solo ad escalation: difatti la stessa bulletta è stata poi controaggredita da un branco di ragazze. Ma, soprattutto se non si sa come stanno veramente le cose (è veramente lei colpevole? è stata provocata? o è una scalmanata fuori di testa con una madre ancora peggiore?), si degenererebbe in un far west dove ognuno reagisce come più gli aggrada, o stuzzica sottilmente attendendo reazioni che giustifichino altrettante risposte. Sotto gli occhi del pubblico ridanciano che o fa come le tre scimmiette, o fa il contrario: incita, tifa, mette in rete, pubblicizza. La sconfitta della razionalità. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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