Alle donne, spesso, semplicemente facciamo le domande sbagliate

[kain82 [Partecipante] 47]

Premetto che non ho autorità in materia di seduzione, quindi la mia è solo una riflessione estemporanea.
Spero sia la sezione giusta del forum.

Il problema, il più delle volte e nemmeno ce ne rendiamo conto, è che alle donne facciamo la domanda sbagliata. Vi racconto una storia.

Circa sei anni fa (avevo più o meno venticinque anni ed ero in vacanza in Sicilia dopo la mia prima laurea) conobbi una splendida ragazza bionda. Capelli lunghissimi e due occhi verde smeraldo che sarebbero stati capaci di far fare qualsiasi cosa a chiunque. Ci siamo visti un paio di volte, ma sempre in compagnia di altre persone: l’avevo conosciuta in gruppo, ne faceva parte e quindi la vedevo sempre in contesti, per così dire, social.

Lei molto socievole, solare ed espansiva con tutti, con la tipica sicurezza di sé che hanno le ragazze di un certo livello. Per questo era difficile scovare, nei suoi comportamenti, segnali di interesse e quant’altro. All’epoca ero piuttosto timido e non sapevo come isolarla dagli altri e portarla a fare qualcosa esclusivamente con me.

Però presi coraggio ed andai a chiederle se le andasse di fare una partita a ping-pong. Mi rispose piuttosto male, non in modo maleducato ma stroncando sul nascere la mia vena entusiasta con un “no, non mi va” e voltandosi dall’altra parte lasciandomi come un fesso con racchette e pallina in mano. Eravamo ad una festa a casa di un amico, quindi riuscii a tergiversare per una buona mezz’ora, poi tornai all’attacco.
Domandai nuovamente se avesse voglia di giocare a ping-pong, visto che il tavolo si era liberato di nuovo e la sua risposta non cambiò, così andai a giocare con altri amici. Ma lei venne a guardare, sedendosi sul prato. Finita la partita, a mo’ di battuta, le chiesi perché mai non volesse fare una semplice partita a ping-pong con me. Qual era il problema? Mi disse che avrei dovuto imparare che quando una ragazza ti dice “NO”, significa NO. Credo che provai ancora una volta, per una questione di principio più che altro.

Chiaramente non tentai per un po’ nessun altro tipo di approccio, ma la serata era ancora lunga.

Finalmente arrivarono le pizze e ci sedemmo a mangiare. Lei non aveva i soldi e glieli prestai io.

Subito dopo la pizza, presi la mia fedele birretta e da solo andai a sedermi lontano dal tavolo. Da lì, la chiamai per farla venire da me, senza dirle il motivo. Tentennò un pochino, stavo perdendo le speranze, ma alla fine arrivò.
Effettivamente era molto diffidente e prevenuta, non riesco ancora oggi a spiegarne i motivi. Fatto sta che, dopo un lavoro durato un paio d’ore, da soli io e lei, la baciai e lei perse ogni tipo di inibizione. Venne addirittura a sgridarci il mio amico padrone di casa.

In conclusione e senza scadere in dettagli, che qui non ci riguardano, un paio di giorni dopo finimmo a letto insieme e passammo una bellissima nottata. Dopo averlo fatto, le chiesi come mai per tutta quella sera avesse continuato a non voler giocare a ping-pong con me.

La sua risposta? Perché non ho mai saputo giocare a ping-pong, lo odio al punto che ogni volta che prendo in mano una racchetta faccio la figura della cretina e me ne vergogno. Avresti potuto chiedermi qualsiasi altra cosa, qualsiasi: l’avrei fatta.
Giusto per curiosità, iniziammo una relazione che finì nell’arco di sei mesi perché mi stufai di lei e ci rimase parecchio male.

Morale della faccenda: questo racconto vuole essere emblematico del fatto che se ci si ferma a quello che dicono le donne, tutto è perduto.

Sta a noi capire se veramente ci stiano dicendo qualcosa e se quel qualcosa che ci dicono effettivamente corrisponda a quello che hanno nella testa. Se avessi continuato a farle la stessa domanda sbagliata, probabilmente non l’avrei mai portata a letto ed avrei perso un pezzo considerevolmente piacevole della mia vita, cosa che peraltro ho rischiato accadesse. Per quale motivo avrei dovuto farlo?

Trovare la domanda giusta da fare non è sempre agevole, ma con un po’ di allenamento e sensibilità ci si può arrivare.
Ovviamente “la domanda” è un concetto astratto, non si tratta sempre di una frase con al fondo un punto interrogativo, quanto piuttosto del modo in sé di chiedere qualcosa. Se lo facciamo in modo errato, anche la risposta sarà errata. Se invece, volta per volta e con spirito di adattamento, capiamo come chiedere le cose, allora avremo la possibilità di aprire le porte del paradiso.

Il forum è pieno di post al riguardo, ma ho voluto ugualmente dare il mio contributo che spero sia gradito.

Buonanotte a tutti

[BackToLife [Partecipante] 3549]

Bravo, condivido quanto hai detto

[UnforgettableFire [Partecipante] 109]

Kain comunque è inutile che insisti, neanch'io ho voglia di giocare a ping-pong con te!

ps: bel post e bel resoconto

[kain82 [Partecipante] 47]

ahahahahahahahaha

[kain82 [Partecipante] 47]

Contributo decisamente gradito.

Ed è poi il motivo per cui, personalmente, ritengo sostanzialmente inutile una richiesta formulata sullo stile standard "è successo così, così e così, lei ha detto questo in risposta a quest'altro, ci sta? Che faccio?", perché posso immaginare la sfilza di "non te la da", "next" "evidente iod" che sarebbe seguita a un'eventuale domanda di qualcuno che arrivasse fino al punto in cui rifiuta di giocare a ping-pong per la terza volta.

Risposte che tecnicamente non sarebbero nemmeno sbagliate, perché basate appunto sui fatti esposti. Ma i fatti sono sempre filtrati da chi scrive, oltre a mancare completamente paraverbale e nvbl.

Eppure, come vediamo qui, non era uno iod ma semplicemente... la domanda sbagliata

La morale che ci vedo è: meno domande, mettetevi di più in gioco, per il vostro stesso bene.

L'ultima tua frase è sicuramente il succo centrale di tutto il discorso. Centrato il punto :-)

[molder [Élite] 914]

Beh più che trovare la domanda giusta, in questo caso secondo me lei è stata un po scortese.

Avrebbe semplicemente potuto rispondere "no grazie, non so giocare e se prendessi quella racchetta farei la figura della cretina e non voglio!". Punto e basta. Invece rispondendo con una negazione assoluta e senza motivo alcuno io ci vedo solo un po di maleducazione, tutto qui.

[Hazel [Partecipante] 101]

Hai delineato il ritratto di una ragazza bellissima e capace di colpire al primo sguardo, abituata a essere al centro dell'attenzione. Posso immaginare che ad avere tante doti e tanta influenza sugli altri ci si senta chiamate a dare sempre il meglio di sé, a essere quasi "perfette". E che si possa reagire con una chiusura totale davanti a una situazione che rischia di mettere in evidenza i propri limiti.

Anche se si tratta di una cosa innocua come la proposta di una partita a ping-pong.

Mi viene anche da ipotizzare che la ragazza già fosse attratta da te e per questo si sentisse ancora più a disagio all'idea di fare la "figura della cretina". Da qui la reazione un po' brusca.

A volte non saltare subito alle conclusioni può dare i suoi frutti. Davanti a una donna molto bella con un atteggiamento scostante la prima reazione in genere è l'impennata di orgoglio e la tentazione di peggiorare le cose. Tu non sei stato diffidente e prevenuto e questa secondo me è stata la tua forza.

[kain82 [Partecipante] 47]

kurayami, la storia è piuttosto datata ed era strumento utile per esprimere un pensiero di fondo. Sicuramente sarò stato sarcastico e sfottente come sono normalmente di mio, ma non ricordo a menadito tutte le battute del dialogo...

[Thirsty [Partecipante] 376]

Un bel racconto, grazie per aver condiviso.

Anche io trovo che il punto più importante non sia tanto la domanda, ma la tua reazione alla risposta ricevuta, in modo particolare a quella che hai avuto al secondo tentativo.

Credo che in molti si sarebbero per lo meno indispettiti per una cosa del genere, mentre il tuo atteggiamento ti ha permesso di non dare tanto peso ad una cosa tutto sommato trascurabile.

Un gioco di equilibri piuttosto difficile, personalmente tendo ad evitare persone che mostrano un "bad karma", per quanto piccolo sia il gesto penso che comunque dietro ad esso si nasconda una persona incompatibile con la mia idea di "bella persona", socievole, equilibrata...
Dall'altro lato mi rendo conto che sarebbe buona cosa essere, non dico più tolleranti, ma al di sopra di certe "sbavature" , idea questa più compatibile con il mio ideale "ma fregatene e stai tranquillo".

[kain82 [Partecipante] 47]

Hazel, sono onorato dalle tue parole. Dette da una rappresentante del gentil sesso hanno tutto un altro peso :-)

Thisrsty, sono d'accordo con te su tutta la linea. Purchè la tolleranza non scada nell'accettazione incondizionata della maleducazione che, al contrario, non va perdonata.