Questo è un messaggio popolare. Reverie [Élite] 1537 Inviato 25 Giugno 2014 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 25 Giugno 2014 Bene. Innanzitutto, da dove cominciare? Avete presente quei cartoni in cui una piccola palla di neve viene fatta rotolare lungo un pendio, e man mano che va giù diventa sempre più grande e rotola sempre più velocemente? Quando rimandiamo un compito che ci siamo preimposti, sia esso una semplice azione come riordinare la stanza o un impegno più sostanzioso come può essere prepararsi un programma di allenamento da svolgere quotidianamente, attiviamo un circolo. La prima volta che rimandiamo, stiamo compiendo una semplice scelta. Innocua, di per sé. Che sarà mai iniziare la dieta lunedì anziché oggi, seduta stante? Il pericolo non sta nella semplice scelta di un momento, dettata dalla pigrizia, ma dall'effetto dell'inerzia che ci porterà a rimandare la dieta di un altro lunedì, perché quella settimana ci hanno invitato al ristorante giapponese e tanto vale iniziare la dieta il giorno dopo. Anzi, il lunedì successivo, che le diete si iniziano sempre di lunedì. Si sa. Da quella piccola, innocua scusa gettiamo le basi per rendere più potenti, più difficili da superare le scuse successive. La palla di neve diventa sempre più grande, ed è sempre più difficile fermarla. Chi mi conosce (ho fatto un giro nel forum prima di aprire questo thread, e ho notato con piacere alcune facce conosciute ancora vive e attive) penserà che sto parlando del mio ritorno nel forum o qualcosa di inerente. No, sono tornato nel forum per pura nostalgia, venutami per via del webinar di Aivia. Sapesse cosa ho fatto, per poter partecipare a quella videoconferenza. Cose turpi e ignobili. Tipo aprire un conto paypal. Al contrario, la metafora della palla di neve intendeva rappresentare il mio allontanamento dal forum, avvenuto quasi un anno fa. Perché vedete, è difficile riconoscere e identificare i propri demoni, ma una volta compiuto questo passo si richia di cadere nel più pericoloso dei loro tranelli. Si rischia di nutrirli nel tentativo di combatterli. Ora, voglio esprimere quello che provo qui, nel silenzio della mia stanza, ad osservare lo schermo del mio computer che per la prima volta dopo mesi si fa porta di un mondo in cui ho esposto l'essenza stessa del mio essere, dipingendo le mie frustrazioni, le mie aspirazioni e la mia filosofia. Un mondo che ha plasmato attivamente il mio essere, un mondo da cui ho attinto avido alla ricerca della chiave d'oro. Mi sembra di sentir riecheggiare, come un canto proveniente da tempi lontani, tutti i miei pensieri di allora. Si fanno di nuovo vivi. Riesco a riconoscere l'ambizione bruciante di chi ha passato una vita a desiderare ciò che era irraggiungibile e che sente di aver trovato i mezzi per ottenerlo. Riesco a sentire la fame dello studente con cui assimilavo i post di Aivia e di tanti altri. Riesco a sentire il bisogno di proiettare su innumerevoli post la mia "esperienza intellettuale", con cui davo sfogo a... (oh, per l'amor di Dio, abbi il coraggio di scriverlo) ...alle delusioni a cui stavo dando nutrimento, alle seghe mentali che mi facevo nei riguardi di ambigue interazioni che dentro di me svisceravo e analizzavo nei minimi dettagli, ma che non stavano portando a nulla di concreto. Perché, vedete, parlare nel forum delle mie ambizioni, attingere dalle idee e rielaborarle, mi faceva sentire come se mi stessi preparando per diventare una persona in grado di ottenere qualunque cosa, donne in primis. Un giorno sarei stato pronto, ma quando? Non ero mai pronto. È facile riconoscere il demone. Il vuoto, la mancanza, l'ambizione, la frustrazione. E, nel tentativo di combatterlo, è facile finire con il nutrirlo. È facile convincersi di stare progredendo in una crescita interiore che porterà a diventare capace di ottenere ciò a cui si ambisce. È facile continuare ad affilare la spada e a lucidare l'armatura per andare a dar battaglia al demone, una battaglia che non avrà mai luogo. Molto prima di decidere di lasciare il forum avevo capito che non stavo andando da nessuna parte. Finché un bel giorno, di punto in bianco ho deciso di darci un taglio per smettere di nutrire questi demoni, e in sostanza per smettere di pensare alla seduzione. Ora, chi è arrivato a leggere fino a questo punto si chiederà se smettere di pensare alla seduzione abbia fatto bene alla seduzione. Anche se va al di là di quello che intendevo comunicare con questo thread, dirò, come segno di ringraziamento per chi si è preso la briga di leggere, che qualcosina l'ho imparata. Ho imparato a tentare il primo passo con una ragazza anche se non ci si sente "pronti". Ho imparato che un rifiuto non è poi così male, in confronto alla frustrazione di un gioco cominciato per metà e lasciato nel limbo dell'analisi e della pianificazione. Ho imparato che uno, dieci, perfino cento errori non sono letali, e che il coraggio di farli è molto più prezioso della capacità di non commetterli. Ho imparato a non vedere le ragazze con cui parlo come avversarie, contro cui devo pensare a chissà quali mosse e strategie per fare scacco. Ho imparato a lasciare che facciano tutto da sole, ad essere uno specchio in cui possono semplicemente vedere sé stesse, nude e sincere, e che il meglio che posso fare è tendere loro la mano e guidarle verso il mondo che loro stesse creano, perché in fondo tutto ciò che vogliono è qualcuno che dia loro il coraggio di accettare ciò che vogliono. E, se proprio dobbiamo dirlo, ho imparato che le vegane non hanno problemi ad ingoiare sperma. Quindi sarei tornato nel forum da vincente, con la mia esperienza bella che maturata e pronto a condividere chissà quali racconti di vita vissuta? Macché. In realtà non è cambiato molto da quando me ne sono andato. Anche il postare qui, in "storie di successo", è stato un piccolo inganno. Ho solo una piccola pillola da condividere. Magari i più la troveranno ovvia, o banale. Non importa. Anzi, lo spero: una parte di me sa che molti di quelli che bazzicano nei forum sono come me, che attendono la loro occasione di riscatto preparandosi all'infinito senza agire veramente, ma un'altra parte, più ottimista, si augura che coglioni come il sottoscritto siano in pochi. Qualunque cosa vogliate fare, fatelo immediatamente. Se davvero, come me, avete voglia di divorare il mondo per saziare le vostre ambizioni, non aspettate di avere gli strumenti necessari. Non li avrete mai. Iniziate a fare il primo passo, e troverete gli strumenti lungo il sentiero. Avete un piano di merda? Va benissimo, lo migliorerete strada facendo. lovedrop22, illuminista, frk e 46 altri ha reagito a questo 49 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160859 Inviato 26 Giugno 2014 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 26 Giugno 2014 Bentornato! Vorrei parlare un attimo di questi demoni... Sai...alcuni anni fa ad un corso sull'ombra (un corso pratico di reintegrazione dell'ombra), ad un certo punto dovevamo chiudere gli occhi e visualizzare il peggior demone, il peggior mostro. Com'è intuibile, le donne videro più o meno tutte una sorta di diavolo, bestiale e naturale, selvaggio. I maschi videro qualcosa di simile, qualcosa di selvaggio, con zanne... In base al loro livello di integrazione con la loro natura, questo li spaventò. Era quella parte naturale e selvaggia che avevano messo in ombra da troppo tempo... Io...vidi qualcosa di diverso da tutti loro, qualcosa che mi spaventò a morte e che ora, mentre scrivo, mi fa venire la pelle d'oca. Vidi me stesso da bambino che mi guardava negli occhi. seduto su un muretto, coi pantaloncini corti, di notte, mi guardava peggio della Gioconda. Non capii subito. Mi ci vollero due anni, per razionalizzare quel demone. Quell'ombra. Due anni dopo, infatti, mi resi conto che non ero in grado di chiedere aiuto. Non ne ero capace. Non bastò il frontale in moto per farmelo capire, perché dissi a quelli dell'ambulanza che era tutto sotto controllo e che mi sarei arrangiato... mentre spruzzavo sangue arterioso immerso in una pozza di vetri e benzina con un braccio distrutto. Servì un frontale col cuore, per farmi capire. Quel giorno chiesi aiuto ad un mio amico che era con me e che si occupa di tecniche energetiche per operare sulle emozioni. Gli spiegai che non credevo alle basi scientifiche e al quadro teorico dietro le sue tecniche, ma che mi rendevo conto che sta volta avevo davvero bisogno di avere il coraggio di chiedere aiuto. Mi ero fatto troppo male, e piuttosto che avere il coraggio di affrontarla da solo, avevo trovato, tra i due mali, più conveniente il trovare il coraggio per chiedere aiuto. Lui mi aiutò coi suoi metodi, e la mia mente fece il resto. Quello che mi aiutò non furono tanto i suoi metodi, quanto l'aver reintegrato quella parte di me, che a 7 anni avevo nascosto in un cassetto chiuso a chiave. Quel bambino, quel demone oscuro che non volevo vedere in me stesso. A 7 anni rimasi più o meno solo a tirar su mio fratello di 2 anni. Un caso particolarissimo di orfani coi genitori in vita. Mia madre voleva darci al giudice minorile che ci avrebbe dato in affido a famiglie diverse, e io vedendo quel cucciolo... decisi che ero già un uomo e che avrei pensato a lui. Iniziai così a proiettare su di lui tutta la mia debolezza, tutto il mio bisogno, tutta la mia capacità di chiedere aiuto. Sarà un caso, che ora che ha 31 anni, lo chiamo ancora il mio bimbo... L'AiViA bambino in quel momento fu messo in uno scrigno chiuso ermeticamente, non c'era più spazio per lui. Certo, avevo reintegrato parti di me istintuali e selvagge che per altri sono il demone, che per altri sono messe in ombra. Avevo reintegrato in me la parte femminile, che per molti è in ombra. Ma avevo messo in ombra la mia capacità di chiedere aiuto. Che per altri è normalissima, e per me era il demone. Ora, da qualche anno ho fatto pace con quel bimbo, il che non significa che mi metto i calzoncini corti e vado a tirare sassi con la fionda alle finestre delle vecchie brontolone, significa che so fare da solo, ma so anche quando è il momento di chiedere una mano e non me ne vergogno. Questa voleva soltanto essere una precisazione su cosa intendo per demoni, ognuno ha i suoi, e secondo me non si tratta di combatterli o nutrirli, solo...di smetterla di proiettarli sugli altri. Smetterla di criticare se stessi, di giudicarsi, di giudicare gli altri. dumbdumber, il padrino, Frankgolf e 19 altri ha reagito a questo 22 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Reverie [Élite] 1537 Inviato 26 Giugno 2014 Autore Condividi Inviato 26 Giugno 2014 (modificato) Il mio demone è l'invidia. Anzi, mi piace più definirla come "fame", è più romantico e gli dà una connotazione leggermente meno negativa. Non a caso, altrove uso il nickname "Garou", in giapponese "lupo famelico". Dà l'idea di una belva che desidera ardentemente qualcosa, come mosso da un impulso primario. Questa mia attitudine deriva dal fatto che, principalmente con le donne ma anche in molti altri campi, mi sono ritrovato ad essere spettatore dei successi altrui mentre io fallivo. Quando ho abbandonato l'oblio della rassegnazione per un nuovo tentativo eroico di gloria, sono diventato un rapace che va a cercare qualunque informazione utile che mi permetta di ottenere ciò che voglio. Questo forum, ad esempio. Mi ha dato molti spunti per migliorare la mia quasi inesisente capacità di relazionarmi con le donne. La verità è che anche se riconoscere il problema è il primo passo per sconfiggerlo, è anche un modo per metterlo allo scoperto e renderlo più pericoloso. Il demone non sta più sgraffignando le tue energie di nascosto, sta accettando la tua sfida a duello e mostra zanne e artigli per divorare tutto il tuo essere. Questo, per me, si è manifestato nell'ossessione di imparare il più possibile sulla seduzione. Complice anche lo scarso ricambio imputabile all'ambiente in cui vivo, ho potuto mettermi alla prova in poche, deludenti occasioni. Che continuavano a rimarcare la mia sconfitta con la presenza nella mia vita delle ragazze che mi avevano dato due di picche. Perché, in realtà, per me la questione non è mai stata davvero quella di sedurre, quanto piuttosto quella di ottenere una vittoria. Ora, Aivia, il tuo demone è rimasto latente, in un angolo, ad osservarti con gli occhi spenti di un dipinto, prima che il destino ti costringesse a sfidarlo a singolar tenzone. Prima di allora forse per te nemmeno esisteva, ma influenzava comunque il tuo essere. Di nascosto. È stato dopo l'incidente, che è diventato davvero pericoloso: se non l'avessi affrontato non avresti recuperato dal trauma. E diciamo pure che avresti benissimo potuto crepare. Una volta che riconosciamo i nostri demoni, abbiamo il dovere di affrontarli nel momento in cui essi sono più forti. Modificato 26 Giugno 2014 da Reverie senza nome, Manoluc, Friulano80 e 4 altri ha reagito a questo 7 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Smashed [Partecipante] 1182 Inviato 26 Giugno 2014 Condividi Inviato 26 Giugno 2014 Grazie per il contributo Reverie. Sono uno a cui sei mancato. Reverie ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Dani89 [Partecipante] 740 Inviato 26 Giugno 2014 Condividi Inviato 26 Giugno 2014 Più che altro, nel momento in cui l'affronti ci stai pure dando importanza. Diventa quasi ossessivo, finisci per pensarci anche giorno e notte, mentre prima lo relegavi in un angolo. Sotto certi aspetti, ci stai dando anche valore, lo stai "ingrandendo". Per questo, secondo me, in questi casi è sempre molto utile una figura di riferimento. Una persona che quel demone non ce l'ha o l'ha affrontato. Perché a lottarci da solo, magari finisce che fai pure peggio e il risultato è che si ingrandisce invece di rimpicciolire Certo che se uno ha il demone dell'invidia è fregato da questo punto di vista Whitesun ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
^'V'^ [Aivia Demon] 160859 Inviato 26 Giugno 2014 Condividi Inviato 26 Giugno 2014 Nessun combattimento finale col bambino che avevo represso, nessuno scontro titanico, nessuna minaccia da parte sua, nessun affrontarlo dandogli importanza, o lasciargli prendere qualche strano sopravvento. E' solo una parte di me che voleva essere ascoltata e cui non davo udienza da anni, non c'è nulla da combattere, sconfiggere, o nutrire. Quello appartiene alla logica del bene e male. Quella logica con la quale George Lucas creando Guerre Stellari ha mischiato i concetti che lo avevano affascinato dell'Ombra di Jung creando una confusione enorme. Non c'è nessuna correlazione Ombra=buio=male e nessuna contrapposizione con luce=bene Ombra è ciò che non vuoi vedere in te stesso. Magari perché non lo ritieni socialmente accettabile perché te ne vergogni, o perché la tua autoimmagine ne risentirebbe. Se la nostra cultura seguisse una morale secondo cui è vergognosissimo chiamare qualcuno al telefono perché denota inferiorità (chi ha bisogno chiama) questo farebbe mettere in ombra quella parte di noi che a volte ha voglia di fare una chiamata. Significa che è cattiva? Che è il male? Sarebbe ombra, ma non è da affrontare in singolar tenzone, o da nutrire. E' semplicemente da accettare come normale parte di noi, accettando che sono i dettami culturali della nostra società ad essere disumani e non noi. E da accettare, come in noi stessi, nella persona che ha voglia di chiamarci, senza giudicarla come inferiore e sfigata se lo fa. La mia regoletta è: se una cosa non uccide il prossimo e non lo danneggia, è adatta alla vita sociale. Ogni cosa che rispetti questa descrizione e sia comunque indesiderata dalla società, è una cazzata culturale. Un'impostura. ilmarinaio, Cliff Burton, il padrino e 4 altri ha reagito a questo 7 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Dani89 [Partecipante] 740 Inviato 26 Giugno 2014 Condividi Inviato 26 Giugno 2014 Ti racconto una cosa. Ora, ogni tanto, vengono degli utenti per conoscermi. Io non mi ritengo nulla di eccezionale, ma visto che ho questo vizio di postare tanto (mannaggia a me ) è anche naturale che si crei dell'aspettativa. Lo stesso succede per Zema e lo stesso è successo per il buon Deimos (un minuto di silenzio per il nostro soldato caduto in LTR ahahah ). La prima volta che sono andato a sargiare in discoteca con Deimos, all'improvviso ha cominciato a fare dei numeri allucinanti. Tipo fermava tutti e per di più di diretto e gli funzionava, anche tipe gnocche, poi ferma una e la kchiude in meno di un minuto dopo due cazzate che le aveva detto. Tutto di verbale, no dance game quella volta. Io ero tipo allibito. Ti assicuro, per una settimana, una settimana, mi sono sentito una merda ahahahahah. Dicevo: cazzo, lui ha un anno più di me, più o meno siamo uguali (siamo alti uguali, più o meno stessa forma fisica, lineamenti simili), ok che si veste un po' meglio.. ma com'è che lui sa fare sta roba e io sono un fallito di sto genere??? Poi in realtà, la differenza era molta (e ce n'è tanta anche tutt'ora), ma capisci che ad un punto di vista esteriore io mi sono sentito da meno come poche cose al mondo. Non riuscivo più ad aprire perché appunto mi sentivo uno schifo ahahaha. Se hai il "demone dell'invidia", la prima cosa che pensi è "merda, che culo che ha questo, fanculo perché io non riesco??" e ti parte in odio. Quello che ho fatto io invece è stato accettare di essere da meno, di aver cose da imparare e ho cercato di aiutare Deimos il più possibile, dandogli più valore possibile, in modo da poter apprendere da lui. La cosa divertente è stata che, a vederci da fuori, sembrava che facessi io training a Deimos ahahahahah. Tipo "forza vecchio, dai apriamo quelle. Dai apri quella, ti sfido con quell'altra, ecc.". Poi, anche se lo faceva lui, poi lui mi sfidava di rimando o comunque prendevo coraggio a vedere che certe cose erano possibili. Se hai invidia, ovvio, in queste situazioni non ne vieni fuori... ma secondo me, fermandoti, accettando la tua situazione, facendoti "bambino" come diceva AiViA... ammetti di essere da meno in quella situazione. Di aver bisogno di aiuto. Come diceva Style in The Game "ammetti il fallimento. Guardi la lettera e la mandi" (nel suo caso). L'odio genera solo altro odio, in questo caso per se stessi o per i genitori che non ci hanno dato ciò di cui abbiamo bisogno. Per la cronaca cmq, a me questo è servito tantissimo. Se un mio amico mi chiede di imparare non mi metto a fare numeri davanti a lui (poi io in realtà faccio "game normale" e per qualcuno sono numeri, ma questo è un altro discorso XD), ma anzi, faccio come facevo con Deimos. Lo sprono affinché a fine serata se io sono a 1, lui sia a 2 se non a 3. Per me, bisogna anche saper "far vincere gli altri". Essere sempre il migliore è un'altra para mentale di cui faccio volentieri a meno (mentre per quelli molto competitivi è anche un motivo per spronarsi a dare di più.. a ognuno il suo). Spesso poi la gente si intestardisce e vuole fare da sola. Come ho fatto anche io per un anno.. con il risultato che finisci per prendere una caterva di legne, fai veramente fatica per imparare quelle due cose che se invece chiedevi aiuto, avresti saputo già da tempo e senza prenderti pali su pali per niente. Non mi riferivo a me, ma a quello che scrive di sé Reverie (la sua sembra comunque essere un'invidia "buona"). Tutto molto vero, comunque Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Reverie [Élite] 1537 Inviato 26 Giugno 2014 Autore Condividi Inviato 26 Giugno 2014 Grazie per il contributo Reverie. Sono uno a cui sei mancato. È un piacere rivederti Più che altro, nel momento in cui l'affronti ci stai pure dando importanza. Diventa quasi ossessivo, finisci per pensarci anche giorno e notte, mentre prima lo relegavi in un angolo. Sotto certi aspetti, ci stai dando anche valore, lo stai "ingrandendo". Per questo, secondo me, in questi casi è sempre molto utile una figura di riferimento. Una persona che quel demone non ce l'ha o l'ha affrontato. Perché a lottarci da solo, magari finisce che fai pure peggio e il risultato è che si ingrandisce invece di rimpicciolire Hai espresso molto brevemente ciò che ho dovuto esporre con paragoni e metafore. Il problema è esattamente questo. E, sì, ammetto che sto cercando una figura di riferimento, ma che ho anche la tendenza a volerla smontare pezzo per pezzo per vedere come funziona. Nessun combattimento finale col bambino che avevo represso, nessuno scontro titanico, nessuna minaccia da parte sua, nessun affrontarlo dandogli importanza, o lasciargli prendere qualche strano sopravvento. E' solo una parte di me che voleva essere ascoltata e cui non davo udienza da anni, non c'è nulla da combattere, sconfiggere, o nutrire. Quello appartiene alla logica del bene e male. Quella logica con la quale George Lucas creando Guerre Stellari ha mischiato i concetti che lo avevano affascinato dell'Ombra di Jung creando una confusione enorme. Non c'è nessuna correlazione Ombra=buio=male e nessuna contrapposizione con luce=bene Ombra è ciò che non vuoi vedere in te stesso. Magari perché non lo ritieni socialmente accettabile perché te ne vergogni, o perché la tua autoimmagine ne risentirebbe. Se la nostra cultura seguisse una morale secondo cui è vergognosissimo chiamare qualcuno al telefono perché denota inferiorità (chi ha bisogno chiama) questo farebbe mettere in ombra quella parte di noi che a volte ha voglia di fare una chiamata. Significa che è cattiva? Che è il male? Sarebbe ombra, ma non è da affrontare in singolar tenzone, o da nutrire. E' semplicemente da accettare come normale parte di noi, accettando che sono i dettami culturali della nostra società ad essere disumani e non noi. E da accettare, come in noi stessi, nella persona che ha voglia di chiamarci, senza giudicarla come inferiore e sfigata se lo fa. La mia regoletta è: se una cosa non uccide il prossimo e non lo danneggia, è adatta alla vita sociale. Ogni cosa che rispetti questa descrizione e sia comunque indesiderata dalla società, è una cazzata culturale. Un'impostura. Non ha importanza se fra te e il tuo demone ci sia stato un combattimento o una chiacchierata amichevole fra due persone che non si parlavano da anni. Il succo rimane. Il demone rappresenta un limite, e lo hai superato grazie al trauma che ti ha messo faccia a faccia con esso. Ecco, utilizziamo pure il termine "superamento", che può includere sia la mia idea di "combattere il demone" sia la tua idea di "abbracciarlo". Ho fatto molta fatica ad accettare il mio senso d'invidia, ed è vero, mi sentivo una merda perché lo sentivo come qualcosa di sbagliato. Ora, io del mio senso di invidia faccio tesoro. È perché invidio le persone più brave di me in qualcosa che mi impegno in quel qualcosa. Senza quest'invidia passerei le giornate davanti alla playstation. lovedrop22 e ^'V'^ ha reagito a questo 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
il padrino [Partecipante] 446 Inviato 26 Giugno 2014 Condividi Inviato 26 Giugno 2014 Ciao reverie fa piacere rileggerti A 17 anni feci un sogno strano, stavo parlando con una ragazza, poi a un tratto cambia scena e mi ritrovo uno davanti.... premessa in quel periodo stavo veramente male, fisicamente ero sotto 20 chili, causa problemi di salute,mai diagnosticati correttamente, avevo capelli lunghi ed ero proprio debole; quello che mi ritrovo davanti..ero io, ma un io molto diverso, capelli corti, in forma perfetta, mi guardava in un certo modo, con una certa oscurità nella sguardo.... mi trasmetteva un energia che non avevo mai avvertito prima, nel mio caso però ci fu proprio il combattimento epico, con tanto di pugni e calci, chissà perché vinceva lui... era il mio lato oscuro, il mio istinto, era ciò ero destinato ad essere fin dall'inizio, se non avessi avuto problemi, era la SALUTE che mi mancava, dopo 3 o 4 ore di mortal kombat, che essendo un sogno lucido, si faceva sentire, mi risvegliai e non capii subito, che significato avesse il sogno, l'ho capito col tempo,la cosa certa è che mi risvegliai diverso. In quel periodo stavo male,ma provavo ad essere sempre perfetto, seguire tutte le regole, avevo perso contatto con me stesso, con la mia essenza più vera, con il mio istinto, da quel momento tutto cambiò. Mentalmente ero libero, il dolore che sentivo fisicamente, non mi toccava più, iniziai a pensare a me, quelli che mi conoscevano pensavano fossi diventato egoista o menefreghista, in realtà...per la prima volta nella mia vita...ero solo io. Per quanto riguarda il fisico,fino al 2010 non sapevo neanche cosa significasse ''stare bene'', ma mentalmente, stavo alla grande. E' proprio vero: se vuoi iniziare a vivere, devi prima morire. buon gioco! Ps: vi sembrerà strano, ma tutto ciò che mi è successo nella vita, tutto quel calvario è stata la mia più grande fortuna. Reverie, lovedrop22, ^'V'^ e 4 altri ha reagito a questo 7 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Reverie [Élite] 1537 Inviato 26 Giugno 2014 Autore Condividi Inviato 26 Giugno 2014 Fa piacere anche a me, ciao padrino Ho aperto un thread con l'intento di parlare di procrastinazione e azione, ed è andata a finire che si sta parlando di demoni e combattimenti e bambini inquietanti. Con il rischio poi che, con tutte queste metafore, rischiamo di prenderle troppo alla lettera e di inciampare sul loro significato. Il combattimento è una metafora, e le metafore servono ad arricchire un concetto, non a sostituirlo. Ciò che è reale è il superamento di un proprio limite. Come lo smettere di farsi seghe mentali e mettersi alla prova, come il riconoscere di voler essere diversi e trovare la forza di impegnarsi per cambiare, come l'accettare che siamo esseri umani e eh abbiamo bisogno d'aiuto. Quello che conta è trovare la forza di agire (così torno anche in topic), fare il primo passo per evolvere. E se si deve sacrificare qualcosa, ben venga. Friulano80 ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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